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Acquapendente, 22 aprile 2018. 5a riunione comitati NoGESI

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5° riunione operativa Rete Nazionale NOGESI
Acquapendente 22.04.2018 dalle Ore 9,30 alle 13,30
Biblioteca Comunale di Acquapendente
(Via Cantorrivo 13), accanto Cinema Olympia 

Vittorio Fagioli, relazione introduttiva: “Dopo 5 anni dalla nascita della Rete Nazionale NOGESI la “concezione” sulla geotermia è cambiata”;

Velio Arezzini: Valutazioni ed iniziative scaturite dal Convegno di Firenze del 24.03.2018 sulla geotermia; ● Dibattito generale;

Decisioni operative a livello nazionale, in EU, per le regioni Toscana, Lazio e Umbria, Campania;

Nomina portavoce dal 1.07.2018 al 30.06.2019.

Al termine, pranzo al Ristorante “Poder Riccio”; è necessario prenotarsi, il prezzo è di 17 euro a persona. Si pregano i compagni interessati al pranzo a prenotare alla mail: vittorio.fagioli@alice.it o tel.0763/217309 entro mercoledì 18.04.2018.

“Per l’importanza degli argomenti da decidere si raccomanda la massima partecipazione delle situazioni di lotta”

Castel Giorgio, 27 gennaio 2018. Grande partecipazione alla conferenza sulla geotermia

Castel Giorgio, sabato 27 gennaio 2018. Conferenza “No alla Geotermia Elettrica Speculativa ed Inquinante”, organizzata dalla Rete NOGESI. Grande partecipazione di pubblico.
L’interesse mirato dei cittadini verso gli interventi. Un crescendo di approfondimenti sul tema.

 

Si inizia con il sindaco del comune di Castel Giorgio, Andrea Garbini che riassume l’escursus della lotta contro la speculazione sul territorio di Castel Giorgio e dei comuni limitrofi su cui insistoni i progetti degli impianti in questione. Riferisce la contrarietà anche delle amministrazioni dei comuni di Allerona, Castel Viscardo, Orvieto ed Acquapendente.

Il dott. Fausto Carotenuto che sottolinea l’importanza dell’essere coesi sul tema alla lotta contro la geotermia di tutte le forze politiche locali che non conosce colori e bandiere e come è importante che la cittadinanza si faccia sentire.

Il dott. Roberto Barocci insieme alla commozione, coincidente con il giorno della Memoria per la shoah, a lui tornano alla memoria i volti dei tanti amici morti sull’Amiata. Si perchè sull’Amiata nelle vicinanze delle centrali geotermiche si è innalzata la mortalità a percentuali che sfiorano il 13% rispetto alla media nazionale. Il 13 % corrisponde a centinaia di persone.

Il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo riporta il caso dei campi Flegrei, il supervulcano, per il momento bocciato e di Ischia che resta in attesa. Territori già provati, storicamente, da terremoti e dissesti idrogeologici.

Il geologo Francesco Biondi che evidenzia le problematiche che possono scaturire dalle trivellazioni e dalla realizzazione dei pozzi geotermici, in un’area che ospita il bacino idrico da cui attingono acqua potabile svariati comuni dell’orvietano e non solo. Solo uno dei molteplici temi che mettono in mostra i dubbi sulla bontà della geotermia.

Riassumendo, lo stato di fatto dei territori locali si trova così configurato:
> il progetto pilota di Torre Alfina è stato bocciato per incompatibilità ambientale;
> il progetto pilota di Castel Giorgio ha superato tutti i livelli di approvazione e attende da troppo tempo che la regione Umbria neghi l’intesa. L’intesa è un atto politico, non di carattere tecnico.
> I due progetti per permesso di ricerca geotermico denominati “Monterubiaglio” e “Montalfina” sono stati autorizzati dalla regione Umbria, con l’opposizione dei sindaci e dei territori.

In ultimo dai cittadini un appello alla presidente Marini che si può vedere affisso nelle vie di Castel Giorgio (vedi immagine a lato)

 

Convegno Viterbo 13.1.2018. La Provincia coordinerà i Sindaci e proporrà moratoria nel Lazio

Buona partecipazione di pubblico al convegno della Provincia di Viterbo sulla geotermia elettrica in Tuscia.
La Provincia di Viterbo assumerà su di sé il coordinamento dei sindaci della Tuscia e proporrà l’allungamento della moratoria prevista dalla Regione Lazio. Approvato dal convegno l’appello dei parlamentari europei sul tema geotermia.

La contestazione alla geotermia elettrica speculativa e inquinante sbarca in Tuscia. Il convegno- organizzato dalla Provincia di Viterbo, con la collaborazione della Rete Nazionale NOGESI e l’Associazione lago di Bolsena- ha visto una buona partecipazione di pubblico (parlamentari –come gli On. Terrosi e Mazzoli-, amministratori, comitati, cittadini) ma si è qualificato per l’importanza delle tematiche sviluppate dai relatori che hanno messo a nudo, se ancora ce ne fosse bisogno, le problematiche, i rischi e le criticità della geotermia elettrica.
Dopo il saluto del presidente della provincia Pietro Nocchi che ha indicato le linee di sviluppo del convegno, Velio Arezzini, portavoce pro-tempore della Rete Nazionale NOGESI, ha posto sul tappeto con molta efficacia le considerazioni che fanno della geotermia elettrica (tecnologie flash e binarie) una attività non ecologica, come invece si vuol far credere, e che riceve ad oggi incentivi alle rinnovabili che sono la vera causa dello invadenza della geotermia. La scrittrice Geraldine Meyer ha sollevato la necessità-rivolta criticamente agli amministratori-di curare e di far conoscere ai cittadini le immense bellezze della Tuscia.
E’ seguita la sezione tecnica del convegno: il prof. Andrea Borgia, geologo, professore universitario, si è soffermato diffusamente –anche per chi si avvicina per la prima volta al tema geotermia- sulle varie problematiche (inquinamento dell’aria, consumo di acqua potabile, effetti sismici, subsidenza) che accompagnano sia la versione flash (come in Amiata e a Latera) che quella degli impianti binari, quando la percentuale di incondensabili-come è in Centro Italia-è molto alta. L’ing. Piero Bruni ha illustrato lo stato del lago di Bolsena e le conseguenze nefaste che porterebbe la realizzazione dell’impianto binario di Castel Giorgio, inserito nel bacino idrologico del lago. Da qui la necessità di estendere la tutela del lago anche al suo bacino. Molto interessante la relazione del dr. Giuseppe Pagano che si è soffermata sugli effetti nefasti della geotermia elettrica sul termalismo nel Lazio ed in Toscana, sia in termini di influenza sulla quantità dei fluidi che sulla qualità in quanto potrebbero mettere a rischio il “riconoscimento terapeutico” (le caratteristiche sanitarie) delle acque termali, producendo un duro colpo al settore che ha una evidente peso economico sulle economie della Provincia di Viterbo, in particolare.
Sono poi intervenuti vari amministratori dei comuni coinvolti (i sindaci di Acquapendente, Caprarola, Latera) che hanno ribadito la scelta di campo già fatta contro la geotermia, forti anche della recente bocciatura dell’impianto geotermico di Torre Alfina. Molto interessante l’intervento del responsabile tecnico della Provincia di Viterbo l’ing. Dello Vicario che ha spiegato l’attuale posizione critica della Provincia verso la scelta geotermica.
Prima della conclusione del convegno ad opera del presidente della Provincia, è intervenuto il prof. Angelo Bini, presidente dei produttori di castagne biologiche della Tuscia, il quale ha ricordato una storia del passato che vale la pena di raccontare, perché sia di insegnamento per l’oggi: che in occasione della battaglia contro il nucleare di Montalto di Castro (circa 40 anni fa) il PCI (lui era un militante comunista) era a favore del nucleare perché presi dal “lavoro” (molte cooperative rosse pensavano di lavorare con il nucleare), ma di fronte alle contestazioni- proprio nella sede della Provincia di Viterbo – si svolse una riunione con il prof. Ippolito, grande luminare in materia, segretario generale del CNEN e allora parlamentare europeo del PCI, sull’argomento “scorie nucleari” su cui Ippolito non poté negare l’esistenza irrisolta del problema e questo contribuì a far cambiare posizione al PCI sul nucleare.

Corriere di Viterbo, scarica sotto il pdf

Il dr. Pietro Nocchi, presidente della Provincia di Viterbo- concludendo il convegno- ha assunto come Provincia l’impegno di coordinare i sindaci della Tuscia-convocando immediatamente i sindaci per decidere con loro le prossime mosse- e si adopererà come Consiglio Provinciale sull’allungamento della “moratoria” (che scade il 16.02.2018) già prevista dalla Regione Lazio nella legge di bilancio. Ha poi letto l’appello al Parlamento Europeo sulla geotermia, affinché sia sostenuta –in materia- la richiesta di una normativa europea e nazionale a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, che è stato approvato dal convegno e sarà inviato ai parlamentari europei.

Dopo le conclusioni del presidente Nocchi è intervenuto brevemente l’eurodeputato Dario Tamburrano che ha illustrato l’appello appena letto, da inviare al Parlamento Europeo perché venga votato mercoledì 18 gennaio 2018.

L’intero convegno è stato ripreso dalla TV orvietana RTUA che lo manderà in onda sui programmi 18, 171 e 271 e si incaricherà di metterlo prossimamente sul canale Youtube. VEDI QUI


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Corriere di Viterbo: scarica il pdf

Progetto Scarfoglio, E’ COMINCIATA LA BOCCIATURA DEGLI IMPIANTI PILOTA GEOTERMICI: …E UNO!

30 giugno 2015, in piazza contro il progetto Scarfoglio, foto Zerottantuno.com

ARCHIVIATO DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE IL PROCEDIMENTO DI VIA DELL’IMPIANTO GEOTERMICO PILOTA “SCARFOGLIO” NEL COMUNE DI POZZUOLI (NA). LA REGIONE CAMPANIA AVEVA GIA’ DATO PARERE NEGATIVO

Progetto Scarfoglio della Geoelectric srl

Il primo dei 10 progetti pilota geotermici a media entalpia con tecnologia binaria è stato archiviato dal MATTM (Ministero dell’Ambiente) per mancata presentazione da parte della ditta Geoelectric srl della documentazione richiesta, come da comunicazione del Direttore Generale Giuseppe Lo Presti del 26.10.2017 (contenente parere negativo commissione tecnica VIA del 6.10.17).
Il che equivale ad una bocciatura del progetto, come del resto era stato chiesto dalla Regione Campania con il Decreto Dirigenziale n.111 del 26.09.2017.
La stessa Commissione Nazionale VIA-VAS –in seduta plenaria-con il suo parere n.2511 del 6.10.2017 aveva ritenuto-ai sensi dell’art.26, comma 3ter del D.Lgs.152/2006, previgente alle modifiche introdotte dal D.Lgs.104/2017- di “non procedere all’ulteriore corso della valutazione del progetto Scarfoglio visto che il proponente non ha ottemperato alle richieste di integrazioni da parte dell’autorità competente”.

E per fortuna che -come si legge nell’avviso ai giornali (Il Messaggero del 28.04.2015)– la società si vantava che “il progetto è stato sviluppato con il contributo scientifico di soggetti pubblici ai massimi livelli nazionali ed internazionali, quali l’INGV-Osservatorio Vesuviano e l’AMRA che detengono le più importanti competenze in ambito nazionale in relazione all’area di progetto”!

E’ chiaro che la società Geoelectric srl ha gettato la spugna, vista la bocciatura del progetto da parte della Regione Campania che si sarebbe tradotta poi in una mancata “intesa regionale” necessaria per l’approvazione del progetto.

Del resto la stessa Regione Campania era già intervenuta in data 16.06.2017 con parere negativo anche sull’analogo impianto geotermico pilota di Serrara Fontana nell’isola di Ischia, giusto in tempo prima del luttuoso terremoto del 21.08.2017 che ha provocato il crollo di numerose case e ha portato ad un bilancio di 2 vittime e 42 feriti.

Confidiamo che ciò sia di buon auspicio anche per l’impianto pilota di Torre Alfina nel comune di Acquapendente (Provincia di Viterbo) il cui procedimento VIA è al Consiglio dei Ministri per contrasto tra il MIBACT (e la stessa Regione Lazio) ed il MATTM. Nel senso che i primi due enti insistono sulla vigenza di un vincolo di notevole interesse pubblico instaurato nel territorio dal MIBACT con D.M. 12 maggio 2011. Come analogamente il comune di Acquapendente e la stessa Rete Nazionale NOGESI.

Del resto ormai non si capisce perché il Governo non ritiri la normativa che permette la realizzazione dei 10 progetti “pilota” binari, vista l’opposizione crescente di Comuni e popolazioni, impianti che peraltro hanno rendimenti bassissimi e difficoltà di re-immettere gli incondensabili nel sottosuolo (specialmente nel Centro Italia), alla faccia della loro ventilata “ecologicità”.

Quanto detto si amplifica se si pensa che la energia elettrica prodotta da tali impianti avrebbe un costo di ben 4 volte il costo medio dell’energia (finanziato con incentivi prelevati dalle bollette elettriche di cittadini ed imprese): un vero e proprio non-sense economico!

Terlizzese, MISE

Anche il Direttore Generale del MISE Ing. Terlizzese ha sostenuto recentemente- nell’intervista pubblicata su QualEnergia dell’8.09.17– che “…Non pensiamo però che i cicli binari siano la panacea: personalmente ho qualche dubbio sulla loro reale convenienza, ma certo bisognerà costruirne qualcuno ed effettuare più ricerca su questi sistemi per capirlo”

 

 

Allora, perchè continuare su una strada pericolosa e antieconomica?
Non sarebbe meglio annullarli tutti, come per Scarfoglio?


In merito alla società proponente scrive la D’Orsogna:

…Si trattava di un impianto geotermico “pilota” nell’area di permesso Scarfoglio, a Pozzuoli, Napoli come proposto dalla societa’ Geoelectric ed elaborato dall’ingegner Mario Massaro per conto di una ditta chiamata “ENvironment ENergy ENgineering” con sede a Roma.
Notare che questi studi specializzati in trivelle e tuttappostismi hanno sempre nel loro nome le parole “environment”, “ambiente”, “green” o “sostenibile”…
Ma poi, chi era questa Geoelectric?
Era una sorta di consorzio fra il gruppo Murena-Zecchina costruzioni, fra le prime 20 ditte italiane di edilizia e 500 impiegati che poi ha cercato di diversificare, specie con il fotovoltaico in Puglia; poi c’era il gruppo Marconi anche questa operante nel settore del fotovoltaico e infine il Gruppo Fiore che si occupa della costruzione di impianti complessi. Assieme volevano appunto dedicarsi al geotermico.
Chi li avrebbe aiutati ?
Ecco qui: l’INGV, l’istituto nazionale di geologia e di vulcanologia italiano, ente del quale non mi fiderei neanche per un millisecondo.
Vengono introdotti come partner della Geoelectric.
Ma puo’ essere che l’INGV si mette intanto ad aiutare una ditta di privati, e sopratutto che solo “pensi” che il tutto sia fattibile? Dove sta il loro senso della prevenzione? Il loro buonsenso? Come possono pensare che sia tuttapposto trivellare tra capannoni di automobili, fra le solfatare del Vesuvio? Alla fine il progetto e’ stato archiviato, ma loro si erano bene incamminati a dare il supporto a questo progetto…

4° STATI GENERALI DELLA GEOTERMIA – Acquapendente (VT) 8 ottobre 2017

Ad un anno dalla precedente convocazione degli Stati generali della Geotermia, sempre ad Acquapendente l’8 ottobre 2017 si svolgerà la quarta edizione.

Riportiamo di seguito il programma dei lavori e la locandina da SCARICARE

 

 

ACQUAPENDENTE (VT), DOMENICA 8.10.2017, ORE 10,00
Biblioteca Comunale di Acquapendente (Via Cantorrivo 13), accanto Cinema Olympia

● 10.00 Saluti del dr. Angelo Ghinassi, sindaco di Acquapendente, e Velio Arezzini, portavoce Rete Nazionale NOGESI
● 10.15 Introduzione ai lavori di Vittorio Fagioli
● 10,30 Stato delle Aree Non Idonee (ANI) alla Geotermia in Toscana di Pino Merisio
● 10,40 Interventi degli onn. Alessandra Terrosi e Adriano Zaccagnini
● 11.00 Intervento del dr. Giuseppe Mastrolorenzo su terremoto di Ischia e geotermia
● 11.10 Intervento del Prof. Andrea Borgia sulle novità sperimentali in geotermia (USA e Giappone)
● 11.20 Intervento del nuovo presidente della Provincia di Viterbo Pietro Nocchi
● 11.30 Intervento di sindaci impegnati nella lotta alla geotermia: Andrea Garbini (Castel Giorgio- Umbria), Francesco Di Biagi (Latera-Lazio) e Gianpiero Secco (Seggiano-Toscana)
● 12.00 Intervento dell’avv. Michele Greco circa la nuova legge sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)
● 12.15 Interventi dalle situazioni di lotta: Monte Labbro (Franco V.), Mensano (Giovanna L.), Farnese (Carla R.), Caprarola (Pietro N.), Latera (Luigi F.), MontalfinaMonterubiaglio (Annalisa B.), Scansano (Lamberto S.), Valdera (Carlo G.), Piancastagnaio (Beatrice P.), Poggio Montone (Carlo B.)
● 13.30 – 14:30 Sospensione lavori -PRANZO-
● 14,30 Ripresa dei lavori: dibattito e decisioni
● 16.30 Conclusioni di Velio Arezzini, portavoce Rete Nazionale NOGESI

Ingresso con offerta libera e consapevole


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Comitato Farnese: Nuove perplessità sulla geotermia, alla luce di quanto emerso a Firenze

Anche il “Comitato Farnese, ambiente, salute e territorio” il 20/9 us interviene sul meeting interministeriale sulla geotermia di Firenze dell’11 settembre 2017. Riportiamo di seguito.

 

Alla luce di quanto emerso nelle sale del Meeting ministeriale sull’energia di Firenze, e dopo le incredibili dichiarazioni del direttore generale del ministero dello Sviluppo economico Franco Terlizzese, siamo molto preoccupati per il futuro dell’Alta Tuscia, e ancor più convinti che la geotermia non può assolutamente essere la chiave di volta del viterbese.

Assieme al Comune di Farnese e alla Rete Nazionale Nogesi abbiamo appena inviato una lettera alla Regione Lazio per l’annullamento della procedura Via del progetto ‘Piana del Diavolo’  quello che coinvolge sia Farnese che Ischia di Castro. Due pozzi per Comune, con perforazioni di quattro chilometri. Come già successo per il progetto ‘Nuova Latera’ di Enel Green Power, scendendo nello specifico, la Regione non ha pubblicato integralmente sul suo sito internet la documentazione necessaria per poter approfondire l’argomento e per poter, volendo, presentare delle osservazioni in merito. Siamo certi che pure stavolta, come nel caso appena citato di ‘Nuova Latera’, alla Pisana saranno costretti a ripartire da zero. Iter annullato, e nuovi sessanta giorni di tempo a disposizione di cittadini e tecnici per poter presentare le perplessità del caso.

E a proposito di contrarietà, crescono le adesioni al ‘Coordinamento dei sindaci della Tuscia contrari alla geotermia’. Negli ultimi giorni i primi cittadini di Bolsena e Montefiascone sono ufficialmente entrati a far parte del tavolo tecnico di lavoro. Segno evidente che ormai l’intera provincia non ritiene il geotermico un’energia rinnovabile.

Per tornare poi a parlare di ‘Nuova Latera’, del progetto Enel Green Power riguardante la riapertura della vecchia e discussa centrale, “sono state presentate entro i tempi previsti le osservazioni, da parte del Coordinamento, stilate da tecnici competenti. Anche il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, ha firmato il documento”.

Progetti futuri. Domenica 8 ottobre (ore 10), nella biblioteca comunale di Acquapendente, sono convocati gli Stati generali della geotermia. Un appuntamento giunto alla sua quarta edizione, ideato dalla rete Nogesi, nel quale si farà il punto della situazione e si programmerà una netta opposizione alla geotermia.

Chiudiamo porgendo gli auguri al neoeletto presidente della Provincia Pietro Nocchi , confermando la nostra piena disponibilità a dialogare e a supportare i suoi impegni presi in fase di campagna elettorale. Nocchi ha infatti ricordato a mezzo stampa che la Provincia ha espresso l’indirizzo politico di contrarietà ai progetti di ricerca di risorse geotermiche. Individuando per la Tuscia uno sviluppo ben lontano da lobby alla ricerca di facili finanziamenti.

Comitato Farnese, ambiente, salute e territorio


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Sindaci con la schiena dritta: nasce il Coordinamento dell’Alta Tuscia contrari alla geotermia

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E’ una emorragia di consensi per chi voleva far credere ad una geotermia pulita e rinnovabile. Ormai anche gli amministratori locali hanno capito che la geotermia non porta alcuno sviluppo ed, anzi, danneggia le produzioni locali e lo sviluppo di un’economia legato alle bellezze e alle eccellenze dei territori.
Il Alta Tuscia, provincia di Viterbo, al confine con la Toscana del monte Amiata, i Sindaci voglio essere protagonisti delle scelte e, con il sostegno dei comitati e dei cittadini, danno vita ad un Coordinamento che vuole combattere collettivamente contro le mire della speculazione geotermica, vecchia e nuova.
Pubblichiamo il resoconto della riunione a cura del Comitato Farnese – Ambiente, salute e territorio.

 

COSTITUZIONE COORDINAMENTO SINDACI DELL’ALTA TUSCIA
CONTRARI ALLA GEOTERMIA
Nasce il “Coordinamento dei sindaci dell’Alta Tuscia contrari alla geotermia”.

Ieri, 5 luglio, all’interno del Comune di Latera, dieci sindaci si sono riuniti ed hanno istituito un tavolo di lavoro permanente di opposizione ai progetti geotermici a media ed alta entalpia che interessano il viterbese. La riunione segue alle numerose delibere di Giunta e di Consiglio delle amministrazioni dei mesi precedenti, ai pareri di contrarietà emersi in tali occasioni, nonché a quanto proposto dagli stessi primi cittadini nell’assemblea pubblica tenutasi ad Ischia di Castro lo scorso 19 giugno.

Presenti in sala, oltre al sindaco ospitante Francesco Di Biagi, i pariruolo Massimo Biagini (Farnese), Salvatore Serra (Ischia di Castro), Piero Camilli (Grotte di Castro), Luigi Buzi (Gradoli, in rappresentanza anche di Giovanni Giuliani, Onano), Angelo Ghinassi (Acquapendente), Edoardo Giustiniani (Cellere). Assenti invece, ma informati e concordi, Lina Novelli (Canino) e Francesco Pacchiarelli (Valentano). In sala, infine, il comitato “Farnese, ambiente salute e territorio”.

Il gruppo di lavoro appena costituitosi si impegnerà a partire dall’immediato in un’opera di netta contrapposizione alle varie speculazioni in ambito geotermoelettrico che stanno emergendo in Alta Tuscia.

La priorità, al momento, è contrastare la riapertura della centrale di Latera. Chiusa dal 2002, in seguito a malfunzionamento, ingestibilità dell’impianto stesso, inquinamento atmosferico e malori avvertiti fino ad oltre venti chilometri di distanza, la centrale è tornata a far parlar di sé negli ultimi tempi, poiché la società Enel Green Power ha presentato in Regione istanza di Via per la riapertura.

Il coordinamento si è detto favorevole ad impegnare una squadra di tecnici per presentare alla stessa Regione le opportune osservazioni, entro e non oltre la data del 29 luglio (ultimo giorno possibile).

Al problema Latera seguono le quattro perforazioni di esplorazione (due a Farnese ed altrettante ad Ischia, progetto “Piana del diavolo”), sulle quali la Regione sta lavorando, dopo aver richiesto materiale e controdeduzioni alle parti interessate (comuni, provincia, enti amministrativi e società Geothermics Italy srl). In ballo vi è infine anche il “permesso di ricerca di risorse geotermiche” finalizzato alla sperimentazione di un impianto pilota, sempre a Latera, della società Latera sviluppo. Di competenza del Mise, in stand-by.

“Non sarà una battaglia di poco conto – la voce congiunta dei sindaci – ma vogliamo assolutamente affrontarla. Viviamo un territorio incontaminato che deve puntare ad altre scelte, questo tipo di speculazioni vanno fermate. Invitiamo i colleghi di tutto il viterbese ad unirsi al tavolo di lavoro, ricordando loro che solo operando in unità di intenti si possono raggiungere buoni risultati. La questione non riguarda solo l’Alta Tuscia, qualora infatti uno di questi progetti dovesse andare a buon fine, le conseguenze sarebbero disastrose per l’intera provincia”.


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Monte Amiata e fiume Paglia. Emergenza mercurio: inquinamento inaudito, è ora di incominciare a chiedere i danni! -video-

Il 42,5% di tutto il mercurio emesso in atmosfera dal comparto industriale italiano, ed il 2,1% di tutto quello emesso dal comparto industriale europeo, viene emesso dalle centrali geotermiche del Monte Amiata, ed il fiume Paglia ha concentrazioni di mercurio abbondantemente superiori ai limiti di legge.

Di questo si è parlato sabato 8 aprile 2017 ad Acquapendente, nel corso del convegno sul tema “Dall’Amiata alla Valle del Tevere: l’inquinamento da mercurio lungo il Fiume Paglia” organizzato dal Comune di Acquapendente con la collaborazione della Rete Nazionale NOGESI. (qui il programma)

La giornata, moderata da Solange Manfredi, portavoce della rete nazionale NOGESI, si è aperta con i saluti del sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi che, sull’immagine del capolavoro di Brueghel il Vecchio, “La parabola dei ciechi”, ha esortato tutti a smettere di essere ciechi, e ad aprire gli occhi davanti alle minacce che minano il territorio e la salute e che rischiano di compromettere anni di sviluppo votato al turismo.

E la minaccia mercurio nel nostro territorio, secondo i dati ufficiali riportati dagli esperti intervenuti, è grave, perché il mercurio, uno dei metalli più tossici per l’uomo e l’ambiente, è estremamente persistente, una volta emesso nell’aria o nell’acqua può percorrere considerevoli distanze; ha la capacità, quindi, di distribuirsi globalmente e, dato il suo alto livello di tossicità, per la salute dell’uomo, la fauna e dell’ambiente, ha effetti devastanti sulla salute e sugli ecosistemi.

Ha aperto i lavori il dott. Maurizio Marchi, responsabile di Medicina Democratica di Livorno e della Val di Cecina, che ha evidenziato come, seppur dopo anni di battaglie, l’Unione Europea sia intervenuta per far convertire le industrie della zona della Val Cecina – che utilizzavano nei loro processi produttivi l’elettrolisi a mercurio e che, secondo i dati ufficiali, nel 2007, emettevano 143 kg di mercurio in aria e 143 kg di mercurio in acqua – e non sia intervenuta sugli impianti geotermici dell’Amiata che, sempre secondo i dati ufficiali, nello stesso anno, il 2007, emettevano in atmosfera circa 1500 kg di mercurio.

Ha proseguito l’analisi il prof. Andrea Borgia, geologo dell’Università di Milano che, avvalendosi dei dati ufficiali delle ARS, ARPA e Università, ha evidenziato come gli impianti geotermici dell’Amiata abbiano emesso in atmosfera, dall’inizio del loro sfruttamento, 52 tonnellate di mercurio: “Per avere una idea, è una quantità di mercurio sufficiente a portare sopra i limiti di legge l’acqua potabile che beve tutto il mondo in 100 anni (calcolando un consumo di due litri al giorno per abitante)….Ma non solo mercurio esce dagli impianti geotermici, anche CO2 – le centrali geotermiche emettono circa 2 volte più CO2 di una centrale a gas per produrre la stessa quantità di energia – metano, acido solfidrico, ammoniaca e l’acido borico, quest’ultimo poi lo ritroviamo nella frutta”.
Ed ancora: “…uno studio dell’università di Siena mostra come dalle centrali geotermiche esca anche uranio, cadmio, cobalto, cromo, antimonio, arsenico, tutti elementi dannosi per la salute che non hanno limiti di legge per le emissioni, possono emetterne quanto ne vogliono, emettono più radioattività delle centrali nucleari”. Quindi, conclude il prof. Borgia: “Come è possibile che nessuno si renda conto della gravità della situazione, e che queste centrali godano dei certificati verdi e degli incentivi? Questa è la forma più inquinante al mondo per produrre l’energia elettrica”.

Il dott. Federico Silvestri, Servizio tutela delle acque – Direzione regionale ambiente e sistemi naturali – Regione Lazio, ha, quindi, illustrato il Piano d’indagine nelle aste fluviali del F. Paglia e del F. Tevere per la verifica dello stato di contaminazione da mercurio elaborato dalle Arpa delle tre Regioni (Lazio, Umbria, Toscana), dopo la denuncia di danno ambientale inoltrata dalla Regione Umbria al Ministero dell’Ambiente, evidenziando come la prima fase dovrebbe concludersi verso la fine di luglio e, successivamente, elaborati i dati, verrà programmata una seconda fase di approfondimento.

Il prof. Endro Martini, geologo, presidente dell’Alta Scuola ha sottolineato come indagare la matrice ambientale dell’inquinamento da mercurio sia doveroso ed obbligatorio ma come, contestualmente, debba partire anche una indagine di tipo epidemiologico, per capire se nei nostri territori già ci sia qualche segnale di accumulo di mercurio nell’organismo umano. Ha concluso, quindi, auspicando che questa effettiva e doverosa collaborazione interregionale sul problema mercurio nel fiume Paglia possa svilupparsi, ricordando che i contratti di fiume sono strumenti importanti per i territori, riconosciuti come strumenti funzionali anche nella strategia di sviluppo e di adattamento ai cambiamenti climatici, strumenti che favoriscono il dialogo sociale e le linea guida del dissesto idrogeologico.

Il Dr. Rosario Castro, infine, Presidente della Commissione bonifica mineraria di Abbadia San Salvatore ci ha illustrato la situazione dello stato di avanzamento dei lavori di bonifica delle miniere di mercurio di Abbadia San Salvatore, evidenziando come, nel 2013, sia stato realizzato un canale idraulico avente la funzione di raccogliere le acque affluenti dai corpi idrici posti a monte dell’area mineraria bypassando così le zone inquinate della miniera. Il dott. Rosario ha concluso ricordando come la lista civica di cui è capogruppo, “Abbadia futura” sia contraria alla geotermia a livello industriale e si batta per un tipo di sviluppo sostenibile che punti sul turismo, sulla storia, cultura ed una agricoltura di qualità.

Ha chiuso il convegno il sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi che, dopo aver ringraziato i relatori per i loro importanti contributi, ha sottolineato come: “Il tema dell’ambiente e della salute è un tema talmente trasversale che deve superare ampiamente gli schieramenti e le posizioni di parte, purtroppo sono proprio queste posizioni di parte che hanno generato per troppi anni una cecità e una barriera al dialogo e al confronto. Oggi abbiano avuto un’ennesima prova dei pericoli che gli impianti geotermici determinato sul nostro territorio. Qui non è più questione di confini amministrativi. È un problema interregionale molto serio. Devo ringraziare il dott. Silvestri per averci fornito le informazioni sul programma di indagine sul Fiume Paglia che Toscana, Lazio e Umbria intendono avviare in tempi brevi, e mi auguro che, da queste indagini, possano scaturire le cause che hanno generato l’inquinamento, in modo da utilizzare queste risultanze per contrastare la realizzazione di ulteriori impianti geotermici e per intraprendere iniziative giudiziarie per chiedere il giusto risarcimento dei danni arrecati, sotto il profilo ambientale, paesaggistico e sanitario. E chiudo sul contratto di fiume. Secondo me va fatto, va fatto per il carattere interregionale del bacino del Paglia. Se il sindaco di Orvieto si fa promotore di questo incontro tra sindaci del bacino, io aderirò sicuramente. Ringrazio ancora la Rete Nazionale NOGESI per aver promosso questo incontro, che ha aggiunto ulteriori elementi di spunti e riflessioni su questo tema, contribuendo a superare la sottovalutazione di cui è stato oggetto sino ad ora”.


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Introduzione Dott.ssa Solange Manfredi
portavoce della rete nazionale NOGESI
Saluti Dott. Angelo Ghinassi
sindaco di Acquapendente

Dott. Maurizio Marchi
responsabile di Medicina Democratica di Livorno e della Val di Cecina

Prof. Andrea Borgia
geologo, Università di Milano

 

 Dott. Federico Silvestri
Servizio tutela delle acque, Direzione regionale ambiente e sistemi naturali, Regione Lazio

 Prof. Endro Martini
geologo, presidente dell’Alta Scuola 

 Dott. Rosario Castro
Presidente della Commissione bonifica mineraria di Abbadia San Salvatore 

 Conclusioni Dott. Angelo Ghinassi
sindaco di Acquapendente


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DAGLI STATI GENERALI DELLA RETE NOGESI DEL 2014 AD ORVIETO AGLI STATI GENERALI DELLA GEOTERMIA DEL 2016 AD ACQUAPENDENTE

20161105_img_testata-locandina_stati-generali-nogesiSTATI GENERALI DELLA GEOTERMIA AD ACQUAPENDENTE DEL 5.11.2016

DAGLI STATI GENERALI DELLA RETE NOGESI DEL 2014 AD ORVIETO
AGLI STATI GENERALI DELLA GEOTERMIA DEL 2016 AD ACQUAPENDENTE

E’ il salto del movimento di contrasto alla geotermia elettrica-speculativa–inquinante dai soli comitati di cittadini ed alcuni “scienziati preoccupati” ai sindaci, produttori di economie legate al territorio, consigli regionali, parlamentari: si allarga il fronte convinto degli oppositori alla geotermia così come oggi viene utilizzata e che, nonostante le opposizioni estese nei territori e le sollecitazioni del Parlamento, il Governo sembra intenzionato a non modificare.

Sabato 5 novembre prossimo ad Acquapendente (Viterbo) si terranno gli Stati Generali della geotermia: comitati, giuristi, scienziati, produttori agricoli, sindaci, consiglieri regionali, parlamentari si confrontano e si interrogano di fronte alla opposizione sociale diffusa, almeno nelle aree del Paese in cui si vogliono collocare impianti geotermici.

Dove la politica ha dovuto prendere atto della insostenibilità dell’attuale utilizzo della geotermia: in Umbria e Lazio sono in discussione le “intese” regionali. L’Umbria ha scelto che l’atto di intesa “non può prescindere” da un accordo del MISE con gli enti locali (accordo recentemente negato al MISE); il Lazio ha invece scelto la strada della moratoria. La Toscana è alle prese con il più forte movimento di opposizione mai verificatosi ed è costretta a prendere in esame la “zonazione” e, per la prima volta, la vicenda ambientale e sanitaria dell’Amiata ha forse trovato una strada di soluzione. Con la vicenda inoltre del mercurio che dalle centrali geotermiche dell’Amiata ha ormai –via fiumi Paglia e Tevere- raggiunto il mar Tirreno, configurandosi come la più grande questione ambientale dell’Italia centrale.

E sullo sfondo la vicenda del referendum costituzionale del 4 dicembre p.v.: infatti l’aumento della conflittualità sociale attorno all’imposizione di politiche impattanti suggerirebbero che i meccanismi di funzionamento della democrazia andrebbero riformati in direzione opposta da quella indicata dalla riforma costituzionale, devolvendo potere decisionale alle comunità sulla gestione delle risorse e inaugurando un nuovo concetto di sovranità legato al territorio.

In tanti quindi partecipino a questa conferenza di aggiornamento che durerà tutta la mattinata del 5 novembre ad Acquapendente; per quanto riguarda invece i militanti della Rete NOGESI nel pomeriggio-a partire dalle ore 15,00-saranno alle prese con la discussione e l’approvazione dei seguenti punti, salvo altri che potranno essere proposti entro il 4 novembre:

1.iniziative di rafforzamento della vertenza Toscana sulla “zonazione” e vicenda Amiata;

2.manifestazione nazionale a Roma verso il MISE;

3.Iniziative diffuse nei territori per il NO al Referendum costituzionale;

4.Utilizzo del sito di SOS Geotermia come sito della Rete NOGESI;

5.Sostituzione dell’attuale portavoce pro-tempore della Rete Nazionale con Solange Manfredi, giurista, attuale consigliera di minoranza Comune di Acquapendente.

Vittorio Fagioli, portavoce pro-tempore Rete Nazionale NO GESI

Per completezza si trascrive infine sotto il percorso fin qui tenuto dalla Rete NOGESI:

1. Bolsena, 26.10.2013-convegno e nascita Rete Nazionale NOGESI
2. Bolsena, 03.01.2014-1°riunione operativa Rete Nazionale
3. Roma, 05.03.2014-1° Convegno Camera dei Deputati
4. Roma, luglio-agosto 2014- incontro delegazioni parlamentari
5. Orvieto, 05.10.2014-1° Stati Generali Rete Nazionale
6. Roma, 19.01.2015-Audizione Camera dei Deputati
7. Roma, 15.04.2015- Risoluzione parlamentare su geotermia
8. Bolsena, 11.10.2015-2° riunione operativa Rete Nazionale
9. Roma, 05.11.2015- 2° Convegno Camera dei Deputati
10. Roma, febbraio –marzo 2016- incontro delegazioni parlamentari
11. Firenze, 09.04.2016-Convegno Regionale Toscana
12. Territori, 24.04.2016- iniziativa”100 fiori contro la geotermia”
13. Orvieto, 12.07.2016- partecipazione al Convegno su “problema Mercurio”
14. Acquapendente, 05 .11. 2016- 2° Stati Generali della Geotermia

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PROGRAMMA DEI LAVORI

Presidenza: Velio Arezzini, SOS Geotermia
Annalisa Bambini, Coordinamento associazioni Orvietano, Tuscia e Lago di Bolsena
Giovanna Limonta, Difensori della Toscana
Vincenzo Miliucci, Cobas 

Ore 9,30 – Apertura Lavori:

Coordina i lavori: Roberto Minervini, Responsabile scientifico Accademia Kronos
Presentazione e saluti:
Angelo Ghinassi, Sindaco di Acquapendente
Introduzione:
Vittorio Fagioli, Portavoce pro-tempore Rete NOGESI

Ore 10,00 – In evidenza (15’)

Prof. Roberto Barocci, SOS Geotermia & dr.ssa Solange Manfredi: Il caso Amiata, dopo i ricorsi alla Magistratura interna, il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
Dr. Giuseppe Mastrolorenzo,
Primo ricercatore Osservatorio Vesuviano: Gli impianti pilota geotermici nei vulcani campani, geotermia al massimo rischio
Dr.ssa Laura Cadeddu,
Coordinamento Sardo Geotermia Sostenibile: Stato delle proposte progettuali di impianti geotermici in Sardegna, risultati delle iniziative intraprese e prossimi sviluppi
Avv. Michele Greco,
Avvocato del Foro di Grosseto: Effetti della “riforma Madia” sui progetti di ricerca geotermica ordinari e pilota

Ore 11,00 Interventi dai territori (15’)

Andrea Garbini, Sindaco di Castel Giorgio: La geotermia a Castel Giorgio
Giuseppe Mantellassi,
Presidente del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano
Daniele Galluzzi,
Produttore vitivinicolo di Cinigiano (GR)
Piero Pii,
sindaco di Casole D’Elsa, primo comune de-geotermizzato: La lotta dei cittadini contro la geotermia in Alta Val d’Elsa-Val di Cecina

Ore 12,00 Le istituzioni regionali e parlamentari

Interverranno:
On. Adriano Zaccagnini, Commissione Agricoltura Camera dei Deputati
On. Alessandra Terrosi,
Commissione Agricoltura Camera dei Deputati

Sono stati invitati:
Enrico Panunzi, presidente Commissione Ambiente Consiglio Regionale Lazio
Stefano Baccelli,
presidente Commissione Ambiente Consiglio Regionale Toscana
Eros Brega,
presidente Commissione Ambiente Assemblea Legislativa Umbria

 

Ore 13,00 – Dibattito e Conclusioni 

Nel pomeriggio: riunione aderenti Rete Nazionale NOGESI per analisi proposte future di mobilitazione e organizzazione tra cui la sostituzione, per fine mandato, del portavoce pro-tempore.

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