Archivio mensile:Maggio 2016

Terremoto Lazio-Umbria-Toscana. Non è un territorio per trivelle

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Lo sciame sismico dal 30 al 31 maggio, ore 17 (fonte Iside-Ingv)

Oltre 30 scosse in due giorni: altre trivelle diminuiranno o aumenteranno i rischi?

 

 

 

Il 30 maggio sera una forte scossa, di 4.1 gradi di magnitudo, ha causato allarme e paura in tre regioni, Umbria, Toscana e Lazio, ricordando a chi spesso lo dimentica, che ci troviamo in una zona sismica peraltro ricca di fabbricati storici e paesi antichi di certo non costruiti per sostenere terremoti.

La scossa più forte fa parte di uno sciame che in due giorni, 30 e 31, ha già dato oltre trenta sismi e che si va manifestando spostandosi verso nord-ovest, in direzione val di paglia/amiata.

clicca per ingrandire (aggiornamento sismi alle ore 8 del 2/6/16)

A Castel Giorgio, epicentro delle scosse più forti, è in iter autorizzativo il permesso di ricerca finalizzato ad una centrale pilota da parte della società ITW-LKW Geotermia Italia e, sovrapponendo la mappa della concessione con gli epicentri, si nota proprio una sinistra coincidenza dei luoghi.

Sarebbe troppo facile dire oggi che bisogna stare molto attenti ad autorizzare impianti geotermici in queste zone, ma noi, come comitati, sono ormai anni che cerchiamo di fare informazione sui rischi da sismicità indotta e siamo spesso stati accusati di fare allarmismo. Ma la realtà ha la testa dura e, nonostante l’opera tranquillizzante di molti -interessati ai progetti-, la verità che realizzare impianti in queste zone è una follia torna prepotentemente alla ribalta.

Può un territorio con questa sismicità tollerare ulteriori stimolazioni -estrazioni e reiniezioni-? Noi siamo certi di no.

Anche per questo non possiamo che ribadire la contrarietà più netta alla realizzazione di altre centrali e la moratoria per tutti gli impianti inquinanti e speculativi esistenti.

 

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Comunicato Comitato Maremmattiva del 31/5/16:

Se non vi foste ancora convinti…la terra trema!

Gli episodi sismici di questi due giorni (30-31 maggio) con epicentro nel quadrante di confine tosco-umbro-laziale sono la riprova dell’attività sismica in questo territorio.

Fortunatamente le conseguenze non sono state gravi ma rappresentano un campanello di allarme serio nei confronti dei tentativi da parte di varie imprese (itw-lkw, Sorgenia…) di far diventare questo territorio una area di “sviluppo” geotermico.

Abbiamo già da tempo come comitato messo in guardia di fronte ai pericoli relativi alla sismicità indotta che le centrali geotermiche rappresentano.

Chissà che questa presa di posizione  da parte del sottosuolo possa riportare un po’ di buon senso rispetto ai tentativi di far entrare le trivelle geotermiche nelle terre che abitiamo.

Non è il primo episodio di questo tipo in questi anni e il fatto che particolarmente abbia interessato il comune di Castel Giorgio e quello di Acquapendente , entrambi interessati dai progetti geotermici che vogliono invadere la piana dell’Alfina, rappresenta simbolicamente un rifiuto netto da parte di un ecosistema che va tutelato e protetto.

Ribadiamo  quindi il nostro “NO” alle centrali geotermiche qui e altrove auspicando oltre a una corretta monitorizzazione dei fenomeni sismici nel territorio anche una presa di posizione netta da parte della cittadinanza e delle amministrazioni coerente con il principio di “precauzione”.

Da domani ci diranno che è tutto a posto e che è stato un caso.
Noi al contrario manteniamo l’attenzione molto alta e invitiamo tutti a farlo.

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Leggilo anche su:

GoNews.it del 31/5/16

Maremmanews del 31/5/16

UmbriaOn del 1/6/16

Il Cittadino online del 1/6/16

Contropiano.org del 1/6/16

OrvietoNews.it del 31/5/16

AmiataNews del 1/6/16

Il Tirreno del 2/6/16:

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clicca per ingrandire

Aggiornamento INGV del 31/5/16, ore 16

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Scansano. Parte la trivella e nasce il comitato

20160512_scansano pancole 2 divietoSalutiamo la nascita del comitato “Scansano SOS Geotermia” e riportiamo il primo comunicato.

 

 

 

 

Scansano, 19 maggio 2016

Si è costituito a Scansano, per iniziativa di un gruppo di cittadini di diversa estrazione ed appartenenza, il Comitato “Scansano SOS Geotermia”. L’iniziativa è nata dall’allarme suscitato dall’avvio a Pancole dei lavori per i sondaggi in vista della costruzione di una delle centrali geotermiche che dovrebbero invadere il nostro territorio.

La nostra è una realtà dalla spiccata vocazione agroalimentare – il Morellino prima di tutto, ma anche olio e prodotti caseari – conosciuta in tutto il mondo, tanto da attrarre un turismo nazionale ed internazionale particolarmente attento alla tutela dell’ecosistema e della salute. Nel totale disprezzo per le regole della democrazia e le opinioni espresse dai cittadini negli ultimi mesi con numerose iniziative, sono iniziate le trivellazioni. Tutto ciò a pochi giorni dalla visita della IV Commissione Ambiente della Regione Toscana ai siti del Progetto di centrale “Montenero” e dei Permessi di ricerca “Monte Labbro” e “Seggiano”, in cui i consiglieri regionali hanno espresso stupore per la progettazione di impianti in territori spiccatamente vocati per la loro bellezza e ricchezza naturalistica all’agroalimentare di qualità e al turismo.

Il pozzo di perforazione a Pancole è finalizzato all’impianto di una centrale geotermica a media entalpia della potenza di 5 MW, quindi di portata industriale, con un impatto ambientale e paesaggistico insostenibile e degradante per la salute e l’economia locale. Non è chiaro se sia stata compiuta la necessaria indagine preventiva per verificare il livello della falda acquifera e studi scientifici autorevoli hanno evidenziato come l’attività di tali impianti costituisca una seria minaccia per la salute e l’equilibrio ecosistemico. Nessuno è stato informato circa l’avvio del cantiere e delle trivellazioni, violando il principio costituzionale fondamentale della partecipazione democratica queste scelte.

In questo quadro molto allarmante nasce il Comitato Scansano SOS Geotermia, trasversale ed apartitico. Abbiamo in programma un’assemblea pubblica per informare la cittadinanza e la richiesta di incontri con i candidati delle diverse liste prima del voto per il rinnovo del 5 giugno. Conoscenza e partecipazione sono le condizioni per avviare dal basso un processo di scelte condivise, davvero utili al territorio e rispettose dell’ambiente.
Il Comitato ha indicato come proprio portavoce Matteo Ceriola.

Per info e contatti: scansano.sos.geotermia@gmail.com

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Leggilo su MaremmaNews del 19 maggio 2016

Sul Tirreno del 20 maggio 2016:
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Geotermia in Regione Toscana. Il caso Zita e la VIA Bagnore 4: anche noi pensiamo che solo la Magistratura possa chiarire le responsabilità

marras_si fa un bel rogoNon ci sembra decoroso cambiare l’oggetto del contendere, come hanno fatto ieri in Regione Toscana l’Ass.Bugli e il Capogruppo del PD Marras, in occasione delle interrogazioni presentate dai consiglieri di opposizione alla Giunta regionale sul contenuto delle denunce dell’ex Responsabile del Settore Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), arch. Zita.

L’oggetto delle dichiarazioni di Zita e delle interrogazioni era la valutazione degli aspetti sanitari, contenuti nello Studio di Impatto Ambientale presentato alla Regione Toscana dall’ENEL a sostegno della richiesta di autorizzazione per la costruzione di Bagnore 4. Non altro, come invece oggi si vorrebbe rappresentare.

Ciò che ha scritto l’Agenzia Regionale di Sanità in merito all’impatto sanitario presentato da ENEL è che: “L’intero paragrafo dedicato agli aspetti sanitari appare POCO ESPLICATIVO E NON ADEGUATO per descrivere lo stato di salute delle popolazioni potenzialmente interessate alla costruzione della nuova centrale”.

Seguono le motivazioni che, a parere dell’ARS, giustificano tale netto rigetto: l’Enel ha usato numeri assoluti su vasta scala, che non consentono confronti, e non i tassi standardizzati per comune; ha sbagliato a riportare gli stessi numeri dei decessi per le varie USL e l’ARS indica anche gli Studi dove erano presenti i dati aggiornati, standardizzati e riferiti ai singoli comuni geotermici, invitando l’Enel a riportarli, ma tra questi studi c’erano quelli che già allora indicavano un eccesso di mortalità del +13% in Amiata. Tant’è che l’ENEL si è guardata bene dal riportarli…

Tale Parere è stato riconfermato nella successiva nota. Non si poteva scrivere una frase più chiara e netta. E sfidiamo le persone oneste ad affermare che tale giudizio fosse positivo.

Il dott. Cipriani, a precisa domanda su questo tema, rispose in Conferenza pubblica a Santa Fiora il 17 giugno 2013 (conserviamo la registrazione) che il parere dell’ARS in sede di VIA alla Regione è stato decisamente negativo. Precisò: “una industria grande come Enel non può permettersi una sciattezza nella presentazione dei dati sanitari” definiti dal dott. Cipriani anche “superficiali” e “non accettabili.

Oggi il PD dice il contrario, cambiando l’oggetto del contendere. Ma Marras va oltre, chiedendo “provvedimenti concreti contro chi utilizza il proprio tempo libero per denunciare presunti illeciti dopo anni di distanza col solo risultato di destabilizzare una comunità”.
Quindi il PD invoca l’intervento della Magistratura.

Lo chiediamo anche noi a voce alta, poiché con chi cambia le carte in tavola non si può dialogare.

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In merito alla questione del trasferimento dell’arch.Zita e della revoca delle deleghe all’allora assessora Bramerini, ricordiamo come su tale vicenda già era noto il collegamento con la VIA per la centrale di Bagnore 4; proprio la Bramerini lo confessò ai pm ai tempi dello scandalo della TAV toscana.
NOI LO DENUNCIAMMO SUBITO. (clicca e leggi)

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Leggila sui media:

Il Cittadino online del 12 maggio 2016

MaremmaNews del 12 maggio 2016

Aletheia online del 12 maggio 2016

Corriere di Siena del 13 maggio 2016

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Il Tirreno del 13 maggio 2016

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