Lettera aperta di Italia Nostra Siena per la revoca dell’autorizzazione alla centrale geotermica Le Cascinelle

Riceviamo e pubblichiamo.

LETTERA APERTA
Alla Presidente del Consiglio dei Ministri, alla Donna, alla Madre Giorgia Meloni.

Oggetto: Richiesta di revoca dell’autorizzazione concessa dal Consiglio dei Ministri del governo Draghi alla centrale geotermica Sorgenia a ciclo binario ‘’le Cascinelle’’ nel comune di Abbadia San Salvatore Località val di Paglia (Siena)

Sono la Presidente della Sezione di Siena dell’Associazione Nazionale Italia Nostra ONLUS, alla quale sono iscritta dal 1992. Ho svolto la mia professione di medico di salute pubblica come ufficiale sanitario comunale e poi, dopo la riforma sanitaria, come dirigente del servizio di Igiene di Unità Sanitaria Locale. Sono membro dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena.

Le scrivo per rappresentarLe la drammatica situazione ambientale e sanitaria della popolazione dell’Amiata emersa dallo studio epidemiologico commissionato dall’Agenzia Regionale Toscana della salute [(+13% di mortalità nei maschi per tutte le cause nei comuni geotermici dell’Amiata (pag.82), con punte del + 30% per tumori nei Comuni di Abbadia, Piancastagnaio, Arcidosso (pag.89)] in un territorio con rischi sismici e di subsidenza e, con un calo molto preoccupante delle falde idropotabili e termali più importanti della Toscana. Il fronte del NO alla geotermia in Amiata, e nelle aree limitrofe della Val d’Orcia e dell’Alta Maremma, è oggi realtà consolidata, sono invece poco conosciute le criticità collegate a questa fonte di energia (ritenuta erroneamente rinnovabile), non sufficientemente attenzionata dalla Regione Toscana, che continua ad autorizzare impianti geotermici nonostante che siano acclarate le condizioni ambientali (emissioni di sostanze inquinanti e climalteranti) preoccupanti per la Salute e il Benessere degli abitanti e del relativo costo sociale delle loro malattie. Dietro l’errata convinzione che la geotermia sia pulita e rinnovabile gli Amministratori della Regione Toscana stanno predisponendo in Amiata la creazione di un secondo polo per raddoppiare la produzione geotermica con danno gravissimo per il bacino acquifero dell’Amiata ove si registra una forte riduzione delle portate e anche un sensibile peggioramento della qualità delle acque sotterranee, come recentemente è emerso nel monitoraggio ARPAT. Ai fini della valutazione dello sfruttamento geotermico in Amiata, è rilevante la sentenza N. 692109 della Corte di Cassazione del 9 marzo 2009 la quale sancisce in via definitiva, a seguito dei gravi incidenti avvenuti nel 2000 a Piancastagnaio, che l’attività geotermica in Amiata è pericolosa in quanto Enel si muove in un territorio precario ad alta instabilità naturale con caratteristiche diverse rispetto ad altri bacini geotermici.

Ciò premesso,
porto alla Sua attenzione il caso specifico del progetto sperimentale della centrale Sorgenia Le Cascinelle a ciclo binario (con reiniezione nelle viscere della terra dei fluidi esausti contenenti metalli pesanti e gas incondensabili che possono anche risalire in superficie ) con potenza di 9,999 MW. Tra i rischi evidenziati dalla stessa proponente Sorgenia nel “Rapporto sulla Sismicità” vi è quello di innescare terremoti in un’area caratterizzata da una elevata sismicità naturale. Lo stesso Prof.Thomas Braun (INGV) , incaricato dalla Regione Toscana, non esclude che attività produttive di estrazione e iniezione dei fluidi geotermici possano innescare sismicità su faglie attive presenti.

Questa centrale, ubicata in Val di Paglia alle porte del Parco Val d’ Orcia riconosciuto da tempo Patrimonio Unesco ,ruba e consuma, inoltre, cinque ettari di terreno in parte anche a vocazione agricola pregiata, con 44 torri di raffreddamento, rumori , inquinamento termico e odori. I terreni che ospitano i vari impianti della centrale geotermica Le Cascinelle sono attraversati dalla via Francigena storica, via sovranazionale che verrebbe in parte letteralmente cancellata e verrebbe meno anche la possibilità di realizzare un Parco fluviale e/o archeologico, visti i recenti ritrovamenti etrusco-romani già venuti alla luce e ancora da indagare.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi, nonostante i cinque pareri negativi della Sovrintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo e la sospensiva del Ministro della Cultura Dario Franceschini, ha avuto il coraggio di autorizzare il progetto senza prendere in considerazione le proposte alternative avanzate da operatori economici e cittadini durante le procedure di autorizzazione VIA finalizzate alla produzione delle vere energie rinnovabili (fotovoltaico e idroelettrico) più virtuose che in Toscana risultano carenti (solo 11,8 % senza la geotermia).
Tali proposte, oltre ad essere più rispettose dell’ambiente., stante anche l’elevata sismicità dell’area garantiscono una maggiore sicurezza del territorio, a differenza della geotermia, che può dare luogo a pericolosi incedenti come quelli avvenuti a Piancastagnaio nel 2000.
Per evidenziare il forte coinvolgimento della popolazione La informiamo che sono pendenti 4 ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale: del Comune di Radicofani, degli imprenditori agricoli della Val di Paglia, degli imprenditori del turismo termale della Val d’Orcia e dell’’Associazione Italia Nostra.

Ma se il Consiglio dei Ministri del Governo Draghi ha autorizzato questo pericoloso progetto, il Consiglio dei Ministri del Governo Meloni, eletto con forte consenso elettorale ha il potere di revocare la precedente autorizzazione.

Le alternative proposte dai cittadini, di minor costo economico e completamente compatibili con l’economia del territorio sono:

1) Pannelli fotovoltaici in sostituzione dei tetti di amianto di tutti gli opifici della ex area artigianale Sbrilli che permetterebbero il risanamento di ben 20 opifici e la produzione di quantità significative di energia rinnovabile senza consumo di suolo, rispettando anche l’orientamento degli imprenditori e degli operatori locali.

2) Potenziamento ed efficientamento delle centrali idroelettriche minerarie ancora attive e recupero della centrale mineraria Le Gorelle nel Comune di Abbadia San Salvatore, alimentata dai laghetti ex miniera mercurio. Oggi questa centrale idroelettrica, dismessa da tempo, peraltro di proprietà pubblica, può essere agevolmente recuperata e potenziata anche con acque provenienti dal bypass che raccoglie gran parte delle acque reflue del paese e da almeno tre torrenti della montagna.

Si evidenzia altresì che tali proposte, a differenza della geotermia, non confliggono con i vincoli idrogeologici e paesaggistici presenti sull’area e nel Parco Val d’Orcia (Patrimonio Unesco) e non
confliggono nemmeno con le attività agricole e della pastorizia circostanti, prevalentemente condotte con il metodo biologico, che hanno un ruolo importante nell’economia locale, nell’indotto della lavorazione dei prodotti caseari e nelle filiere agricole made in Italy come il Formaggio Pecorino della Val d’Orcia .

CHIEDIAMO A LEI, PRESIDENTE, E AL SUO CONSIGLIO DEI MINISTRI, COSI’ VALIDAMENTE PREMIATO DAL CONSENSO ELETTORALE, DI RIVEDERE LA PRECEDENTE AUTORIZZAZIONE DEL GOVERNO DRAGHI E DI ACCOGLIERE LE ALTERNATIVE PROPOSTE DALLA POPOLAZIONE, CHE SONO REALIZZABILI IN BREVE TEMPO E RISPONDONO IN TEMPO REALE ALLE ESIGENZE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA AL CONTRARIO DEI PROGETTI DI CENTRALI GEOTERMICHE CHE MEDIAMENTE RICHIEDONO DAI 5 AI 7 ANNI PER LA LORO REALIZZAZIONE.

La Presidente di Italia Nostra sezione di Siena Laura Comi