Archivio mensile:Febbraio 2013

Mercurio e Geotermia in Amiata. Ancora una denuncia dei danni alla salute in Tv

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(questa è una foto, il servizio è sotto)

Nonostante il colpevole silenzio da parte degli amministratori locali, regionali e nazionali e i tentativi di ‘parlare d’altro’, come della pioggia di soldi che arriverà dall’Enel, non solo SOS Geotermia mantiene accesi i riflettori sulla gravissima questione che ormai dilaga anche nei media e tra la popolazione.
E’ la volta del Prof.Giovanni Grieco dell’Università degli Studi di Milano che nel corso del programma Prometeo di Class Tv, il 26 febbraio 2013, interviene a spiegare in particolare la questione del mercurio sul Monte Amiata, sia per le vecchie miniere e sia per le nuove centrali geotermiche, specie dopo l’ultimo Protocollo Regione Toscana-Enel.
Nel video che segue i passaggi importanti relativi al monte Amiata e, a seguire, una breve intervista al Prof.Borgia fatta a Grosseto il 20 febbraio scorso.
Non riuscire a nascondere la verità, non riuscirete a fermare la rabbia.

Lettera aperta a Carlo Petrini e Slow Food

slow_food_trivellaAbbiamo sempre seguito con interesse le Sue battaglie per la valorizzazione del buon cibo, sano, pulito e dei piccoli produttori di qualità contro la grande industria agroalimentare, e, più in generale, dell’ambiente naturale ed agricolo del nostro Paese.
Può capire la sorpresa nel vedere Lei e la Sua organizzazione associata a chi tenta di spacciare la geotermia toscana come rinnovabile e pulita; ci riferiamo alla ‘alleanza’ con CoSviG
(il Consorzio Sviluppo Geotermia, leggi qui e qui).

Non vogliamo far torto alla Sua intelligenza, ma ci sembra che la sacrosanta battaglia per valorizzare la produzione di qualità della Toscana non possa prescindere da una parallela uscita di scena della geotermia nei termini in cui Enel la pratica nella nostra regione, ed in particolare sul monte Amiata.

La nostra contrarietà a classificare la geotermia genericamente pulita e rinnovabile, nasce dalle evidenze scientifiche che, si badi bene, gli stessi enti preposti e studiosi di chiara fama hanno evidenziato. Non siamo quindi tra quelli che ‘basta che non sia nel mio giardino’, ma dopo oltre 50 anni di geotermia in Amiata, sia per la struttura geologica che per le tecnologie usate, possiamo affermare che la nostra geotermia non è né pulita, né rinnovabile, né sicura.

Non potendo approfondire in questa sede tutte le problematiche della geotermia in Amiata, Le evidenziamo solo alcuni tra gli aspetti più gravi con cui dobbiamo fare i conti:

  • INQUINAMENTO E RIDUZIONE DELL’ACQUA. Il monte Amiata è uno dei bacini idropotabili più grandi del centro-Italia e serve 3 province (Siena, Grosseto e Viterbo). Le misurazioni e le stime ci dicono che, a causa della connessione fra il bacino freatico e quello geotermico sottostante, la falda si è abbassata di circa 200 metri -rispetto agli anni ’70- e continua a scendere di 1 metro al mese (la quantità persa è equiparabile all’intero lago di Bolsena). In più,i dati dimostrano l’aumento continuo della concentrazione di arsenico tanto che per ben 3 volte si è ricorsi alle ‘deroghe’ europee, somministrando ai cittadini acqua ‘avvelenata’ ed oggi, solo grazie agli abbattitori, si riesce a rientrare appena nel limite di legge di 10 μg/l che, come Lei saprà, è comunque un limite di compromesso essendo l’arsenico cancerogeno di classe I° per il quale non esiste quantità innocua (come l’amianto, per capirsi) e l’OMS auspica il livello ‘zero’.
  • INQUINAMENTO DELL’ARIA. Le centrali amiatine ad alta entalpia utilizzano una tecnologia vecchia (e vietata nei paesi ‘civili’) con emissioni nell’aria che risultano anche più gravi delle centrali tradizionali a gas e combustibile fossile. Solo per darLe qualche numero, una sola centrale, denominata Bagnore 3, nonostante i filtri, che comunque agiscono solo sul mercurio e l’acido solfidrico, emette ogni anno (dati Arpat): 213.600 tonnellate di CO2, 1.037 tonnellate di Acido Solfidrico, 6.910 tonnellate di Metano, 4.111 tonnellate di Ammoniaca, 1.236 kg di Acido Borico, 96 kg di Mercurio, più di 9 kg di arsenico, più altre sostanze tossiche.
    Se teniamo conto che questa è una centrale da 20 MW e la rapportiamo alla potenza che avremo a breve, dopo le autorizzazioni regionali, per un totale di 120 MW, può ben immaginare le proporzioni.
  • SALUTE. I dati dello studio epidemiologico dell’Ars Toscana ci dicono che nell’area geotermica del monte Amiata abbiamo avuto 171 morti in più di quelli ‘attesi’ statisticamente dal 2001 al 2006 e attualmente continua lo stillicidio di 2 morti in più al mese, oltre ad un aumento, anch’esso ‘statisticamente significativo’, di altre gravi patologie.

Queste informazioni, che provengono da fonti ‘ufficiali’, non vengono smentite –come potrebbero?– ma vengono nascoste o ne vengono date giustificazioni false e, a volte, bizzarre.
Nel caso della riduzione dell’acqua si è sostenuto che dipendeva dalla scarsità di precipitazioni, questo finché la stessa Regione, attraverso lo studio Mobidic del 2011 –pubblicato inspiegabilmente dopo un anno-, ha dovuto prendere atto che non esistono le variazioni addotte, ma, anzi, negli ultimi anni si rileva un aumento delle precipitazioni. Ma non solo. È proprio lo studio commissionato dalla regione Toscana (Mobidic) a affermare che sulle oscillazioni nelle portate misurate alle sorgenti principali potrebbe giocare un ruolo importante anche una fluttuazione della pressione inferiore (vapore geotermico), “tenuto anche conto del particolare contesto geologico del monte Amiata”.
Per le morti e le malattie l’Ars ha da subito ‘suggerito’ –usando il condizionale– che non dovrebbero essere causate dall’attività geotermica, ma forse –sempre al condizionale– potrebbero dipendere dagli ‘stili di vita’ delle popolazioni locali; queste ‘supposizioni’ sono diventate il cavallo di battaglia delle amministrazioni pubbliche che, usando peraltro soldi dei cittadini, hanno avviato studi specifici sul fumo, sull’alcool e, buona ultima, sulle malattie veneree; anche qui, come per l’acqua, si sono smentiti da soli, infatti in uno studio di uno dei ricercatori dell’Ars stessa sugli stili di vita, lo scorso anno, ha certificato che non ci sono differenze tra gli stili di vita delle popolazioni amiatine rispetto a quelle dei territori limitrofi. Quindi?

Noi non vogliamo attribuire tutti i mali del mondo alla geotermia, ma senz’altro sul monte Amiata l’attività delle centrali Enel è quantomeno concausa dei problemi evidenziati, tanto più che esistono altri sistemi, detti a bassa entalpia, che possono essere sfruttati per produrre l’energia necessaria a sviluppare il nostro territorio e rilanciare un’economia basata proprio sulle produzioni locali tipiche e di alta qualità e sul turismo, nel rispetto e compatibilmente con le caratteristiche ambientali dell’Amiata.

Ma, temiamo, non è questo quello che vogliono fare di questo territorio se, come dall’ultima delibera di giunta regionale Toscana, si include questa area –assieme alla storica di Larderello/Pomarance– nel ‘polo geotermico toscano’ dove incentivare ancora di più l’alta e media entalpia, aprendo anche ad altri gestori, e la sperimentazione di nuovi sistemi (biomasse, inceneritori o termovalorizzatori e chissà cos’altro…).
Per la nostra acqua, la cui purezza era decantata da tempi immemorabili, ci sembra che si sia abbandonata l’idea di recuperarla, tanto che sono in progetto numerosi dissalatori: arriveremo forse all’assurdo che l’acqua dal mare andrà alla montagna?

L’impressione che si ha è che si vogliano sacrificare queste due aree (Amiata e Larderelllo) al solo sfruttamento energetico, quantificandone anche il costo in “43.000 abitanti in 16 comuni, solo 1,2% del territorio”.

I dati e le informazioni più dettagliate può reperirle sui siti istituzionali o sul nostro sito: https://sosgeotermia.noblogs.org/

Ovviamente noi non siamo d’accordo con l’abbandono del monte Amiata allo sfruttamento geotermico e per questo ci rivolgiamo anche a Lei affinchè assuma una posizione coerente con i principi che sono alla base dello Slow Food e che condividiamo nella misura in cui non vengono poi contraddetti nella pratica.

Siamo disponibili per qualsiasi chiarimento in merito e saremmo felici di poter condividere con Lei e la sua associazione la battaglia per la valorizzazione dell’ambiente e della produzione locale.

Monte Amiata, 16 febbraio 2013

ps. giusto oggi su TGR Ambiente Italia è andato in onda un servizio sulla geotermia amiatina (a cui abbiamo partecipato) al termine del quale Piero Sardo di Slow Food Biodiversità ci sembrava alquanto critico sulla questione, in controtendenza rispetto alle altre vs. iniziative con CoSviG. Speriamo bene.
Scarica la lettera aperta in .pdf

16 febbraio 2013. Va in onda su Ambiente Italia il servizio sulla geotermia in Amiata

 

20130216_tgr_ambiente_italia_01Era giusto un mese fa, il 16 gennaio, quando la troupe di ‘Ambiente Italia’ con l’inviato Igor Staglianò, testata del TGR della Rai, ha effettuato le riprese e ci ha intervistato sulla questione della geotermia amiatina di Enel.
Oggi, 16 febbraio, finalmente è andato in onda su Rai 3 il servizio in cui, compatibilmente con i tempi televisivi, siamo riusciti a denunciare e ribadire la falsità della favola che la geotermia e pulita, innocua e rinnovabile.
La cappa di silenzio che Enel e amministratori vorrebbero scendesse sulla questione è stata, ancora una volta, strappata.
Per chi l’avesse perso, vi invitiamo a rivederlo qui.

Delibera giunta reg.le Toscana 58/13. Non solo geotermia, anche centrali termoelettriche, a biomasse e inceneritori per le aree geotermiche toscane?

indiana_aspetta_vedraiDanni collaterali: risiedono nei distretti solo l’1,2% degli abitanti totali della Toscana, possono essere sacrificati per il radioso progresso.

C’è da rimanere basiti a leggere la delibera della giunta regionale toscana n.58 del 29 gennaio scorso che approva un nuovo Protocollo d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività nelle aree geotermiche.

Nonostante intorno alla questione amiatina ci siano pendenti ricorsi, anche legali, e c’è un rinnovato interesse dei media e cresce la preoccupazione tra i cittadini, o forse proprio per questo, la Giunta regionale, nelle persone di SALVATORE ALLOCCA, ANNA RITA BRAMERINI, LUCA CECCOBAO, ANNA MARSON, GIANNI SALVADORI, GIANFRANCO SIMONCINI, STELLA TARGETTI e LUIGI MARRONI (il presidente Rossi e gli assessori Nencini e Scaletti erano ‘assenti’), con la delibera citata, danno il via al ‘polo territoriale delle energie geotermiche’ dove sperimentare e realizzare nuove centrali termoelettriche e geotermiche.

Esprimono ‘comune interesse’ con l’Enel per la ‘produzione energetica rinnovabile da filiera corta per le biomasse e dal ciclo dei rifiuti’; in cambio l’Enel concede di cedere un po’ del suo monopolio manifestando ‘il proprio interesse ad esaminare la possibilità di sviluppare partnership sul territorio come, ad esempio, nella realizzazione e gestione dei teleriscaldamento o nell’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia’; ‘venghino siori’, la mangiatoia è aperta a tutti, o quasi…

Stiamo parlando quindi, oltre le nostrane centrali Enel ad alta entalpia, anche di tante altre medie e piccole centrali a media entalpia? Stiamo parlando di sperimentazioni di nuove tecnologie per centrali termoelettriche? Centrali a biomasse alimentate dai boschi dell’Amiata? Inceneritori di rifiuti (è per questo che in amiata non parte come si deve la raccolta differenziata e ‘porta a porta’?)?

L’aspetto forse più odioso e cinico è la considerazione che ‘lorsignori’ hanno delle popolazioni indigene, termine quanto mai esatto, oltre che letterale, anche per il rimando ai genocidi di tante popolazioni indigene che intralciavano il progresso; ebbene, già nella delibera che approvava la VIA per la centrale Bagnore 4, era affermato che le ricadute dei fumi avvenivano “in aree quasi del tutto non abitate“, in questa sono andati oltre, hanno delimitato e contato esattamente quanti sono i territori e gli abitanti da sacrificare: 16 comuni, 43.000 abitanti che sono ‘solo’ l’1,2% della popolazione toscana, …e in continuo calo, diciamo noi, viste le statistiche di mortalità e il trend di spopolamento delle aree.

Siamo destinati a sparire? O ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani? Noi abbiamo da tempo dissotterrato l’ascia di guerra e promettiamo resistenza ai visi pallidi.

Ci auguriamo solo che i 43.000 disabitanti del ‘polo geotermico’ sappiano, una volta per tutte, opporre strenua e visibile resistenza.

Ci piace ricordare le parole attribuite al capo indiano Nuvola Rossa: “Quando avrete prosciugato l’ultimo dei fiumi, tagliato l’ultimo degli alberi, ucciso l’ultimo dei bisonti e magari pescato l’ultimo dei pesci, allora, ma neppure un attimo prima, capirete che non potete mangiare i soldi”

Scarica la Delibera 58 e il Protocollo (file zippato 40 kb)

Maremma News dell’11 febbraio 2013

SOS Geotermia Amiata: “Ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani?
“C’è da rimanere basiti – afferma SOS Geotermia Amiata – a leggere la delibera della giunta regionale toscana n.58 del 29 gennaio scorso che approva un nuovo Protocollo d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività nelle aree geotermiche.
Nonostante intorno alla questione amiatina ci siano pendenti ricorsi, anche legali, e c’è un rinnovato interesse dei media e cresce la preoccupazione tra i cittadini, o forse proprio per questo, la Giunta regionale, nelle persone di Salvatore Allocca, Annarita Bramerini, Luca Ceccobao, Anna Marson, Gianni Salvadori, Gianfranco Simoncini, Stella Targetti e Luigi Marroni (il presidente Rossi e gli assessori Nencini e Scaletti erano ‘assenti’), con la delibera citata, danno il via al “Polo Territoriale delle Energie Geotermiche” dove sperimentare e realizzare nuove centrali termoelettriche e geotermiche. Esprimono ‘comune interesse’ con l’Enel per la ‘produzione energetica rinnovabile da filiera corta per le biomasse e dal ciclo dei rifiuti’; in cambio l’Enel concede di cedere un po’ del suo monopolio manifestando ‘il proprio interesse ad esaminare la possibilità di sviluppare partnership sul territorio come, ad esempio, nella realizzazione e gestione dei teleriscaldamento o nell’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia’; ‘venghino siori’ – scrive SOS Geotermia Amiata – , la mangiatoia è aperta a tutti, o quasi… Stiamo parlando quindi – continua il coordinamento – , oltre le nostrane centrali Enel ad alta entalpia, anche di tante altre medie e piccole centrali a media entalpia? Stiamo parlando di sperimentazioni di nuove tecnologie per centrali termoelettriche? Centrali a biomasse alimentate dai boschi dell’Amiata? Inceneritori di rifiuti (è per questo che in amiata non parte come si deve la raccolta differenziata e ‘porta a porta’? L’aspetto forse più odioso e cinico è la considerazione che ‘lorsignori’ hanno delle popolazioni indigene, termine quanto mai esatto, oltre che letterale, anche per il rimando ai genocidi – scrive SOS Geotermia Amiata – di tante popolazioni indigene che intralciavano il progresso; ebbene, già nella delibera che approvava la VIA per la centrale Bagnore 4, era affermato che le ricadute dei fumi avvenivano ‘in aree quasi del tutto non abitate”‘, in questa sono andati oltre, hanno delimitato e contato esattamente quanti sono i territori e gli abitanti da sacrificare: 16 comuni, 43.000 abitanti che sono ‘solo’ l’1,2% della popolazione toscana, …e in continuo calo – dice il coordinamento amiatino –  viste le statistiche di mortalità e il trend di spopolamento delle aree. Siamo destinati a sparire? O ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani? Noi abbiamo da tempo dissotterrato l’ascia di guerra e promettiamo resistenza ai visi pallidi. Ci auguriamo solo che i 43.000 disabitanti del ‘polo geotermico’ sappiano, una volta per tutte, opporre strenua e visibile resistenza. Ci piace ricordare le parole attribuite al capo indiano Nuvola Rossa: Quando avrete prosciugato l’ultimo dei fiumi, tagliato l’ultimo degli alberi, ucciso l’ultimo dei bisonti e magari pescato l’ultimo dei pesci, allora, ma neppure un attimo prima, capirete che non potete mangiare i soldi” – concludono gli esponenti di SOS Geotermia Amiata.

GoNews.it del 10 febbraio 2013
SOS Geotermia Amiata: “Un piano della Regione ‘sacrifica’ 43mila abitanti”
Polemiche per una delibera di giunta: “Approvato un documento d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività. Tanto siamo solo l’1,2% della popolazione totale…”
…segue il nostro comunicato stampa integrale

Il Tirreno dell’11 febbraio 2013
«Contrari al Polo geotermico in Amiata»
I comitati ambientalisti contestano la delibera della Regione: «Siamo pochi, ma ci sentiranno»
AMIATA – Il coordinamento dei comitati amiatini contro la geotermia torna ad accusare la Regiome. «C’è da rimanere basiti – scrivono – a leggere la delibera della giunta regionale toscana 58 del 29 gennaio scorso che approva un nuovo protocollo d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività nelle aree geotermiche. Nonostante intorno alla questione amiatina ci siano pendenti ricorsi, anche legali, e c’è un rinnovato interesse dei media e cresce la preoccupazione tra i cittadini, o forse proprio per questo, la ciunta regionale, nelle persone di Salvatore Allocca, Anna Rita Bramerini, Luca Ceccobao, Anna Marson, Gianni Salvadori, Gianfranco Simoncini, Stella Targetti e Luigi Marroni (il presidente Rossi e gli assessori Nencini e Scaletti erano assenti) danno il via al “polo territoriale delle energie geotermiche” dove sperimentare e realizzare nuove centrali termoelettriche e geotermiche. Esprimono “comune interesse” con l’Enel per la produzione energetica rinnovabile da filiera corta per le biomasse e dal ciclo dei rifiuti. In cambio l’Enel concede di cedere un po’ del suo monopolio manifestando “il proprio interesse ad esaminare la possibilità di sviluppare partnership sul territorio come, ad esempio, nella realizzazione e gestione dei teleriscaldamento o nell’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia” Stiamo parlando quindi, oltre le nostrane centrali Enel ad alta entalpia, anche di tante altre medie e piccole centrali a media entalpia? Stiamo parlando di sperimentazioni di nuove tecnologie per centrali termoelettriche? Centrali a biomasse alimentate dai boschi dell’Amiata? Inceneritori di rifiuti (è per questo che in Amiata non parte come si deve la raccolta differenziata e porta a porta)? L’aspetto forse più odioso e cinico è la considerazione che hanno delle popolazioni indigene, termine quanto mai esatto, oltre che letterale, anche per il rimando ai genocidi di tante popolazioni indigene che intralciavano il progresso; ebbene, già nella delibera che approvava la Via per la centrale Bagnore 4, era affermato che le ricadute dei fumi avvenivano “in aree quasi del tutto non abitate”, in questa sono andati oltre, hanno delimitato e contato esattamente quanti sono i territori e gli abitanti da sacrificare: 16 comuni, 43.000 abitanti che sono solo l’1,2% della popolazione toscana, …e in continuo calo, diciamo noi, viste le statistiche di mortalità e il trend di spopolamento delle aree. Siamo destinati a sparire? O ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani? Noi abbiamo da tempo dissotterrato l’ascia di guerra e promettiamo resistenza ai visi pallidi. Ci auguriamo solo che i 43.000 disabitanti del “polo geotermico” sappiano, una volta per tutte, opporre strenua e visibile resistenza».

Media entalpia…per piccina che tu sia

Medicina Democratica_logoRiportiamo un intervento di Medicina Democratica che mette in guardia sui rischi di maggior sfruttamento e proliferazione di centrali, anche se di minori dimensioni, che potrebbero verificarsi con il via libera -anche- alla media entalpia (quella fino ai 150°) per la quale ci sono già molte richieste e concessioni ad esplorare rilasciate dalla Regione.
L’intervento sono delle slides che per comodità riportiamo in singole immagini, per visualizzarle in sequenza cliccare sulla prima, attendere che si apra a schermo intero e poi per scorrere le altre cliccarci sopra.