Archivio mensile:Giugno 2021

Lettera aperta al Ministro Prof. Roberto Cingolani sulla Transizione Ecologica-Energie Rinnovabili-Geotermia

Prof. Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica
e, p.c. : Prof. Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri

Egregio Sig. Ministro,

le considerazioni da Lei esposte nell’intervista al quotidiano “Il Foglio” del 19/05/2021 e in altre occasioni, anche in recenti convegni pubblici, sul tema delle scelte da compiere per la “Transizione Ecologica” del nostro Paese, nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) da realizzare con i finanziamenti del Recovery Fund, pongono tematiche che richiedono, a nostro avviso, una più approfondita e partecipata discussione rispetto a quanto invece si intende attuare da parte del Suo Ministero con la giustificazione di “accelerare” e abbreviare il più possibile la realizzazione degli interventi.

Più che una discussione su alcune scelte da Lei indicate, a nostro avviso non condivisibili, quali il “rilancio del nucleare” e il tema degli inceneritori, quello che vorremmo porre alla sua attenzione è il modo in cui si intende affrontare il problema della Transizione Ecologica e compiere le scelte ed individuare i progetti da attuare, con “grandi opere” da realizzare nella più completa mancanza di “partecipazione e coinvolgimento delle istanze locale, dei cittadini e degli stessi Comitati e Associazioni ambientaliste presenti nei territori”.

È l’approccio e tutta la filosofia del Suo discorso che ci lascia molte preoccupazioni, perché ci sembra (speriamo di sbagliarci) tutto teso a “fare in fretta” e a limitare i tempi e i controlli, con forti riduzioni delle procedure VIA e limitazione del ruolo di controllo delle Soprintendenze, facendo della difesa e valorizzazione dell’ambiente un elemento sacrificabile. E vedendo nei Comitati di cittadini solo elementi di disturbo e non invece risorse dei territori con cui confrontarsi.

Scelte da compiere per i progetti del Recovery Fund e delle “energie rinnovabili”, non possono essere demandate alle società e alle lobby del settore, spesse volte interessate esclusivamente a ricevere i lauti finanziamenti previsti.

Occorre che la progettazione degli interventi sia il frutto della elaborazione e del coinvolgimento dei Comuni, dei Cittadini, degli stessi Comitati e Associazioni ambientaliste e dei soggetti e imprenditori locali. Si tratta di realizzare dei veri e propri “Piani energetici comunali e di area” che, partendo dalle caratteristiche del territorio progettino interventi prioritariamente nel campo del “risparmio e efficientamento energetico, nell’illuminazione pubblica, nell’isolamento termico degli edifici pubblici, delle strutture scolastiche, ricreative, culturali e sportive”.

Così operando si tenderà inoltre ad evitare contrasti, opposizioni ai progetti, proteste e occupazioni, ricorsi legali ai TAR e al Consiglio di Stato, come avviene oggi in molti casi, nei quali si impongono ai territori progetti e interventi in netto contrasto con la difesa e valorizzazione dell’ambiente e delle vocazioni economiche agricole, artigianali e turistiche degli stessi.

In questa direzione una attenta e documentata riflessione va fatta da parte del Suo Ministero sui progetti delle “Energie rinnovabili”, come fotovoltaico, eolico (che se di grandi dimensioni, rovinano il paesaggio) e, in particolare, sul tema della “Geotermia”, definita impropriamente “rinnovabile”, poiché i pozzi geotermici si esauriscono in circa dieci anni e lo stesso bacino geotermico, dopo anni di sfruttamento, tende all’esaurimento.

La scelta della Regione Toscana in materia di rinnovabili in particolare, si è fortemente caratterizzata sull’uso della Risorsa Geotermica al fine di realizzare centrali geotermoelettriche di tipo “Flash”, storicamente nell’area di Larderello e da alcuni anni nel Monte Amiata, che oltre a creare gravi problemi ambientali, di rischio per i bacini idropotabili e termali, sismici e di subsidenza delle aree interessate, emettono in atmosfera grandi quantità di sostanze inquinanti (acido solfidrico, anidride solforosa, ammoniaca, arsenico, antimonio, mercurio, monossido di carbonio) e quantità di CO2 e metano anche superiori, a parità di potenza elettrica prodotta, a quelle delle centrali a carbone (fattore di emissione delle centrali geotermiche pari a 1,27 kg CO2 equivalenti/KWh, rispetto a un fattore di emissione delle centrali a carbone di 0,87 kg CO2 equivalenti/KWh – Dati ARPAT 2019 centrali Bagnore 3 e Bagnore 4 sul Monte Amiata).

Nonostante questo handicap, l’ENEL che ha realizzato gli impianti, ha usufruito e usufruisce a tutt’oggi degli incentivi previsti dal Fondo Nazionale delle Rinnovabili, per decine di milioni ogni anno.

Altrettanto sta avvenendo per le Società (Sorgenia, ITW-LKW, Magma Energy Italia, ecc.), che intendono realizzare nell’area del Monte Amiata, nella Val d’Orcia, a Castelnuovo Val di Cecina in Toscana, nell’Alto Lazio e Umbria, nell’ area della Tuscia e del Lago di Bolsena, centrali geotermoelettriche a “ciclo binario” che presentano anche esse problematiche ambientali e, in particolare, nei processi dei re-immissione dei fluidi, rischi di creare sismicità, anche rilevante, indotta e innescata.

Centrali che si vanno inoltre a collocare in aree di alto valore ambientale, che hanno riconoscimenti nazionali e europei di aree protette a salvaguardia di ecosistemi unici, in netto contrasto quindi con le scelte di valorizzazione ambientale, storica e culturale, compiute dalle amministrazioni locali, dai cittadini e dagli operatori economici del territorio.

Chiediamo che il Suo Ministero intervenga per porre fine a questa assurda situazione e che gli incentivi per la Geotermia siano utilizzati non per centrali geotermoelettriche, ma nel campo di progetti per l’uso del calore e della bassa entalpia (riscaldamento e climatizzazione degli edifici pubblici, privati, impianti sportivi, piscine e termalismo, serre e interventi nell’agricoltura, allevamenti e settore turistico).

Le centrali geotermoelettriche, sia Flash che a ciclo binario non devono avere quindi né i finanziamenti dal Fondo Nazionale delle Rinnovabili, né tanto meno quelli previsti nell’ambito dei progetti della “Transizione Ecologica”, eventualmente da attuare nell’ambito del Recovery Fund.

Vorremmo affrontare con il Suo Ministero le tematiche sopra esposte e , in particolare, il tema “Geotermia”, per dare anche un nostro contributo di conoscenze a approfondimenti che abbiamo compiuto nel corso di tanti anni, con l’apporto tecnico di studiosi, geologi, vulcanologi, ingegneri esperti del settore.

Le chiediamo pertanto un incontro, da tenere anche in video-conferenza, oppure con un Sottosegretario da Lei incaricato con personale del suo Ministero esperto nelle energie rinnovabili.

Rete Nazionale NOGESI (No Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante)

LETTERA APERTA ALL’ ASSESSORE REGIONALE TOSCANA ALL’ AMBIENTE MONNI SUL TEMA DELLA GEOTERMIA

In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, l’Assessore Regionale Monia Monni ripropone il trito refrain in merito allo sviluppo della geotermia nell’ambito dell’incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili, affermando che “la Toscana ha messo in campo da un paio d’anni una propria strategia di decarbonizzazione, Toscana carbon neutral 2050, che vogliamo rendere più efficace. Partendo dalla presa di coscienza dei punti di forza: in Toscana non possiamo non sottolineare l’importanza di una risorsa straordinaria come la geotermia, che copre oltre il 70 per cento dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”, considerando questa risorsa come fondamentale per la “lotta alla riduzione della CO2”.

Con il suo intervento l’Assessore dimostra un ben limitato livello di conoscenza delle problematiche connesse allo sfruttamento geotermico, in particolare in aree, come l’Amiata, in cui questa attività produce effetti deleteri sull’ambiente, a causa delle enormi quantità di sostanze inquinanti emesse dalle centrali, con un’incidenza nefasta proprio sull’aspetto che la Giornata mondiale dell’Ambiente ha posto al centro dell’attenzione, cioè il “ripristino degli ecosistemi”: sia gli impianti esistenti che quelli attualmente in progetto, in parte autorizzati dalla Regione, sono ubicati all’interno o in prossimità di aree protette da norme regionali, nazionali ed europee finalizzate alla tutela ed alla salvaguardia della biodiversità e del paesaggio. E’ l’ambiente la vera ricchezza di tutto il territorio dell’Amiata, come si evince dall’eccezionale presenza di aree protette e di eccellenze naturalistiche, ed è proprio l’ambiente nell’insieme dei suoi contenuti, ossia nel suo aspetto visivo, che disegna il paesaggio, che non ha nulla a che vedere con quello della geotermia.

Avendo a riferimento i valori medi dal 2002 al 2016 riportati nello Studio a firma Ferrara, Basosi, Parisi “Data analisys of atmospheric emission from geothermal power plants in Italy (Analisi dei dati delle emissioni atmosferiche dalle centrali geotermiche italiane)”, pubblicato il 30/07/2019, si ricavano, per la produzione geotermica del 2019 pari a 6.074,9 GWh, le emissioni di 8.140 tonnellate di Acido solfidrico, 2.934.000 tonnellate di Anidride carbonica, 43.132 tonnellate di Metano, 7.473 tonnellate di Ammoniaca, 301 tonnellate di Monossido di carbonio, 12 tonnellate di Anidride solforosa, 2.260 Kg. di Mercurio, 243 Kg. di Arsenico, 249 Kg. di Antimonio.

Inoltre basterebbe limitarsi ad una veloce lettura dei risultati dei controlli effettuati da ARPAT sulle centrali amiatine per rendersi conto di quanto gli impianti esistenti contribuiscano all’emissione di gas ad effetto serra. Nei confronti della CO2 e del metano gli abbattitori AMIS sono ininfluenti, quindi la loro presenza nelle emissioni rispecchia esattamente il loro contenuto in ingresso. L’aumento vertiginoso che si è avuto nell’ultimo anno esaminato (2019) per le centrali Bagnore 3 e Bagnore 4, del 45% per la CO2 e del 35% per il metano rispetto all’anno precedente, rende ancora più evidente che questi impianti danno luogo ad un fattore di emissione (quantità di CO2 equivalente emessa per ogni KWh di potenza prodotta) addirittura di molto superiore a quello delle centrali a carbone (per un’energia prodotta di 480.000 MWh, si ottiene un fattore di emissione di 1,27 KgCO2equiv/KWh, rispetto ad un fattore di emissione delle centrali a carbone di 0,87 KgCO2equiv/KWh).

Ciò dimostra, in tutta evidenza, che queste centrali devono essere escluse dal riconoscimento di qualsiasi incentivo, così come rende altresì innegabile l’assoluta inadeguatezza della disposizione contenuta nella nuova Legge Regionale sulla geotermia (n. 7/2019), in cui si rende obbligatoria, per le nuove centrali, la cattura di almeno il 10% dell’Anidride Carbonica emessa.

Allora ci chiediamo: l’Assessore Monni conosce questi dati? È ignorante in materia o in malafede? Il fatto è in ogni caso molto grave poiché non ci risulta che l’Assessore Monni sia il Presidente o un membro del Consiglio di Amministrazione dell’ENEL o di altre Società Speculative del settore Geotermico cui interessa solo ricevere milioni di Euro dal fondo Nazionale delle Rinnovabili. È un Assessore Regionale che dovrebbe avere a cuore la difesa dell’ambiente, delle acque, dell’ecosistema, della salute dei cittadini che vivono nei territori della Toscana e quindi anche del Monte Amiata.

Più che “pontificare” da Firenze, perché non viene o si collega con i Comitati di Cittadini, con la nostra Associazione SOS Geotermia e con la Rete Nazionale NOGESI e si confronta con i dati, le informazioni e le documentazioni che abbiamo, frutto di Studi di geologi, vulcanologi, professori ed esperti della materia? Noi siamo disponibili ad ogni incontro, anche in videoconferenza: le formuliamo un preciso invito in tal senso ed attendiamo di conoscere la data, il luogo, le modalità e l’orario, fiduciosi che non vorrà sottrarsi, in qualità di Assessore Regionale all’Ambiente, a questa richiesta.

SOS GEOTERMIA Amiata
Rete Nazionale NoGESI (No Geotermia Elettrica, Speculativa ed Inquinante)


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Il Tirreno online

Il Cittadino online

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Corriere di Siena

 

 

 

 


La giunta regionale di Giani ha già dimostrato scarsa attenzione ai cittadini e ai territori martoriati dalle centrali geotermiche; alcune chicche:

> Giunta regionale toscana e ANI: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

> LE GRAVI ACCUSE DI CHICCO TESTA ALLA SOPRINTENDENZA E I SILENZI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE: gli attacchi allo Stato di chi promuove centrali da milioni di euro possono lasciare silenti i rappresentanti delle istituzioni?

> Scansano, capriola della Regione Toscana che autorizza i pozzi

> Progetto Le Cascinelle: contraddittorio necessario, ma insufficiente