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Piancastagnaio, 10 luglio 2018. Manifestazione contro centrale PC6

Il Comitato Salvaguardia Ambiente del Monte Amiata e la Rete Nazionale Nogesi promuovono una manifestazione per martedì 10 luglio 2018 a Piancastagnaio, ore 17 – 20,30, presso i Giardini Nasini contro la paventata realizzazione di una nuova centrale flash, la PC6 da 20MW, in località ASCA, dove già esiste la centrale PC3 da 20 MW.

 

Di seguito il comunicato/volantino (che puoi scaricare CLICCANDO QUI):

 

Il Sindaco di Piancastagnaio Vagaggini e la Giunta favorevoli
alla nuova centrale flash PC6 di 20 MW

Eppure solo un anno fa proprio il sindaco Vagaggini si era dichiarato nettamente contrario a un nuovo impianto flash di Enel; anzi, contrarissimo, aggiungeva, perché la sua priorità era quella di tutelare la salute dei cittadini!
Affermazioni condivisibili considerate le problematiche derivanti dalle centrali esistenti, di cui ora sembra essersi scordato, PC3, PC4, PC5 relativamente alla qualità dell’aria e alle sostanze potenzialmente nocive che dalle stesse fuoriescono.
Ci saremmo aspettati che il suo NO, e quello della sua Giunta, fosse ancora più forte ora che i risultati dello studio InVetta hanno evidenziato la presenza allarmante di metalli pesanti nel sangue degli amiatini, e ora che è in corso un procedimento penale per la centrale Bagnore 4, presa a riferimento da Enel per il nuovo impianto che intende costruire a Piancastagnaio.
Invece, il primo cittadino, insieme alla sua Giunta, ha espressamente affermato dinanzi alla commissione VIA che “in merito alle emissioni in atmosfera, se gli impianti Amis assicurano prestazioni dichiarate, essendo il progetto presentato migliorativo rispetto alla situazione attuale, non può che dichiararsi favorevole alla centrale PC6, essendo interessato alla salute dei cittadini”.
Dimentica il Vagaggini che gli Amis abbattono e non totalmente solo due delle sostanze normate, nessuna certezza e/o protezione sembra esistere per le altre sostanze, alcune non normate, che secondo i dati Arpat, fuoriescono dalle centrali Enel. Dimentica anche che durante i fuori servizio le centrali emettono totalmente le sostanze in atmosfera senza alcun filtro.
Allarmante anche il silenzio assordante dei Sindaci dell’Unione dei Comuni Amiata – Val d’Orcia che qualche mese fa avevano espresso la loro assoluta contrarietà alla realizzazione di qualsiasi installazione di centrali flash.
Eppure lo stesso Presidente Rossi dichiarava che dopo il riassetto di Piancastagnaio e Bagnore 4 l’Amiata aveva raggiunto il suo punto di saturazione. No ad altre centrali!
Come si vede il Presidente Rossi e il sindaco Vagaggini si servono della stessa tecnica: prima rassicurano i cittadini e poi, a distanza di tempo, continuano a perseguire le logiche di sfruttamento del territorio adottate da sempre.
Il Presidente Rossi vuole trasformare il Monte Amiata nel secondo polo industriale geotermico: Larderello oggi ha più di trenta centrali elettriche alimentate da geotermia, l’Amiata quante ne deve “ospitare”?
È ormai chiaro a tutti che il Sindaco Vagaggini assecondi questo disegno svendendo il territorio che dovrebbe invece tutelare insieme alla salute dei cittadini, andando contro il parere stesso dell’Usl Sud-Est che chiede integrazioni in merito “al contesto e all’analisi dei rischi per quanto riguarda metalli pesanti, ambiente idrico, radioattività, coltivazioni locali”.

I Comitati Ambientalisti non intendono stare a guardare questo ulteriore disastro e preannunciano le più forti ed incisive azioni a salvaguardia dell’ambiente e di chi vi abita.

Abbadia/Piancastagnaio, 11 novembre 2017. Riuscita manifestazione per dare un futuro all’Amiata

In 400 da tutta la Toscana per chiedere la moratoria di ogni attività geotermica esistente e di progetto per dare una prospettiva di sviluppo diversa.

 

 

 

Organizzata da SOS Geotermia, Rete Nazionale NoGesi e Comitati NoGeo Amiata una marcia liberatoria da Abbadia S.Salvatore a Piancastagnaio, un corteo determinato e colorato come non se ne vedeva dall’11 maggio 2013 a Bagnore, tanti amiatini e tanti in rappresentanza degli altri territori toscani sotto attacco dei progetti di nuove centrali.

Dietro il grande striscione d’apertura “NO ALLA GEOTERMIA ELETTRICA, SPECULATIVA, INQUINANTE!” tante bandiere colorate con il “no alla geotermia”, contro i progetti in Val d’Orcia, a Radicondoli, in Valdera e in Valdelsa e gli altri progetti cd.binari.

Ma anche per la moratoria delle più inquinanti centrali Enel, vero trave che tanti amministratori ancora non riescono, o non vogliono, vedere; proprio tre giorni prima, l’8 novembre scorso, anche il consiglio regionale ha dovuto prendere atto, approvando la mozione del M5S per il NO alla nuova centrale Enel PC6, che la geotermia “flash” dell’Enel non è più sostenibile, come espresso chiaramente nel “Manifesto dell’Amiata” e rilanciato nelle conclusioni.

Conclusione del corteo a Piancastagnaio dove si è discusso e confermato che un futuro possibile per l’Amiata e tutta la Toscana è legato ad una nuova e più forte spinta sull’economia legata alle eccellenze del territorio, dal paesaggio alle produzioni enogastronomiche; interventi e discussioni anche sulle proposte di un Parco Naturale e dell’utilizzo della geotermia a bassa entalpia mediante pompe di calore che potrebbero attivare una filiera con maggiori prospettive di posti di lavoro, come anche il rilancio del termalismo e lo sviluppo del turismo naturalistico, storico e spirituale.

Insomma, tante potenzialità e proposte per un diverso futuro dell’Amiata, ma una unica certezza: basta con la geotermia speculativa e inquinante.

SOS Geotermia, Rete Nazionale NoGesi



Servizio di Carla Pampaluna


GALLERIA FOTOGRAFICA
(grazie a Daniela, Silvia, Yuri, Mauro, Beatrice, Simonetta, Silvia, Roberto, Gabriele, Lapo, Mariella, Comitato Difensori della Toscana, Comitato x Radicondoli, AmiataNews, a cui appartengono le immagini)


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Il Tirreno 12/11/17

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La Nazione 12/11/17

Toscana Oggi

PC6: questa centrale non s’ha da fare. Approvata in Consiglio regionale mozione M5S per il NO alla centrale Enel in Amiata

Firenze, 8 novembre 2017, il Consiglio regionale all’unanimità approva la mozione del M5S con emendamenti del PD (leggi il testo e gli emendamenti), che impegna la Giunta ad esprimere parere negativo sul progetto della centrale Enel, di 20 MW, PC6 in loc.Asca, comune di Piancastagnaio in Amiata.

La mozione presentata dal M5S ed approvata riprende sostanzialmente le critiche sollevate dai comitati in merito all’ennesima megacentrale Enel da 20 MW di vecchia concezione a tecnologia “flash” con rilascio libero in atmosfera.

Una vittoria che sorprende, considerato che appena il giorno prima, 7 novembre, lo stesso Consiglio con i voti della maggioranza PD bocciava una mozione presentata da Sì Toscana che analogamente denunciava le emissioni climalteranti delle obsolete centrali Enel.

Lo stesso PD oggi approva la mozione del M5S e ne rivendica il risultato: sembra quasi che da un giorno all’altro abbia cambiato opinione. Se lo chiede anche il sito GreenReport sponsorizzato dal Cosvig.

Plaudono quindi i Comitati che da anni denunciano i gravi problemi legati alla geotermia ed in particolare alla geotermia Enel e sfidano la “politica” ad essere conseguente con una moratoria generale (che chiedono da anni) e una discussione seria sulle politiche economiche ed energetiche di questa Regione.


Comunicato Consiglio regionale Toscana n. 1526 del 8 novembre 2017

Geotermia: Piancastagnaio, mozione per dire no a nuova centrale
L’aula approva all’unanimità l’atto presentato dal gruppo del Movimento 5 Stelle e emendato dagli stessi firmatari e dai consiglieri Pd Stefano Scaramelli e Simone Bezzini

Firenze – Mozione unanime, in Consiglio regionale, per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a “esprimere parere negativo sulla richiesta di Via, da parte di Enel, per la realizzazione di una nuova centrale da 20 MW nel comune di Piancastagnaio, in località Asca”, nonché per attivarsi nei confronti di Enel affinché vengano applicate le tecnologie di ultima generazione per ridurre le emissioni delle centrali già esistenti. L’atto, a firma del gruppo Movimento 5 Stelle, è stato presentato in aula da Giacomo Giannarelli che, partendo da quando la mozione è stata protocollata, 21 settembre 2017, si è soffermato sul momento giusto per discuterla e approvarla, visto che sabato 11 novembre ci sarà un corteo per dire no alla nuova centrale.
Parere favorevole per la consigliera Monica Pecori (Gruppo misto Toscana per tutti), che ha posto in dubbio che la geotermia sia fonte di energia rinnovabile. Stessa espressione di parere anche per Stefano Scaramelli (Pd) che, soffermandosi sul testo emendato, ha puntualizzato di essere a favore di una geotermia che può modernizzare le tecnologie. Gli emendamenti, proposti dai firmatari della mozione insieme ai consiglieri del Pd Scaramelli e Simone Bezzini, infatti, tendono a sottolineare maggiormente la necessità di attivarsi nei confronti di Enel per aggiornare le tecnologie di ultima generazione per ridurre le emissioni delle centrali già esistenti sul territorio dell’Amiata. I dati sono incontrovertibili, ha affermato il consigliere Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), quindi è fondamentale dire no ad Enel e applicare le migliori tecnologie. (ps)


Comunicato M5S del 9 novembre 2017

CONSIGLIO DICE NO ALLA NUOVA CENTRALE DA 20 MW, PARTITI COSTRETTI A VENIRCI DIETRO
Da Giacomo Giannarelli

Ieri il Consiglio regionale ha approvato, con emendamenti una nostra mozione molto importante.
La Regione dirà no alla nuova centrale ENEL da 20Mw a Piancastagnaio e chiederà all’azienda di aggiornare le tecnologie degli impianti già esistenti in Amiata, per ridurre le emissioni.
Uno spartiacque per le politiche regionali, dopo decenni di genuflessione davanti ad Enel.
Abbiamo costretto i partiti a venirci dietro, raggiungendo un obiettivo finora irraggiungibile per i cittadini del territorio. Per l’ennesima volta è il Movimento 5 Stelle a restituire dignità alle istituzioni. Finalmente infatti la Regione alzerà la schiena e si metterà dalla parte dei cittadini dicendo no ad un impianto che, bene ricordarlo, Enel dichiarava portatore di “limitati” effetti sulla salute perché la ricaduta degli inquinanti avrebbe riguardato aree poco popolate.
I cittadini abbiano memoria, da quando siamo entrati in Consiglio regionale la geotermia ad alta entalpia non è più un totem e i territori possono indicarsi non idonei allo sfruttamento geotermico. Due risultati che nessuna altra forza politica prima era riuscita a centrare. Prossimo obiettivo convincere il Consiglio ad abbracciare la nostra linea: sì a bassa entalpia, media entalpia solo se per autosufficienza di una comunità che la richiede,per progetti di economia circolare, e ad emissioni zero. I modelli ci sono, basta adattarli alle nostre esigenze paesaggistiche: si guardi l’impianto geotermico tedesco di Sauerlach, da 5 Mw con impatto zero grazie alle “migliori tecnologie disponibili” che qui ARPAT ascrive alle “flash” di ultima generazione.
N.B. l’atto approvato ieri impegna quindi la giunta a
– Esprimere parere negativo sulla richiesta di VIA per la realizzazione di una nuova centrale da 20MW nel Comune di Piancastagnaio
– Attivarsi nei confronti di ENEL affinché vengano applicate le tecnologie di ultima generazione per ridurre le emissioni delle centrali esistenti
Ora tutti sabato a Piancastagnaio per la manifestazione indetta da SOS Geotermia – Rete nazionale NoGesi – Comitati NeoGea Amianta


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Corriere Fiorentino

Corriere di Siena 9/11/17

Poggio Montone, le osservazioni dei cittadini al progetto

In allegato riportiamo le Osservazioni presentate da alcuni cittadini di Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e comuni limitrofi e dal Circolo della Rifondazione Comunista di Santa Fiora inviate alla Regione Toscana e relative al Progetto (con centrale) geotermico denominato “Poggio Montone” presentato dalla società Sorgenia Geothermal srl.

Il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è stato avviato il 21 agosto 2017 e tutti gli Atti sono reperibili e scaricabili nella pagina internet della Regione Toscana sui procedimenti VIA; sono presenti nella documentazione anche i contributi e le osservazioni dei comuni e altre amministrazioni ed enti.

Le Osservazioni dei cittadini di Abbadia S.S. e Piancastagnaio sono precedute da una premessa in cui si ricordano alla Regione Toscana le gravi problematiche che affliggono questo territorio, dove già insiste il pesante sfruttamento geotermico di Enel Green Power e che vengono riassunte in 4 punti: situazione sanitaria; abbassamento e inquinamento falda acquifera; inquinamento aria e suolo causato dalle emissioni di sostanze tossiche e nocive delle centrali; sismicità indotta.
Viene sottolineato come oltre al presente progetto su Piancastagnaio insistono altre richieste quali quella per la realizzazione dell’impianto Pilota in Loc. Casa Del Corto, al vaglio del Ministero dell’Ambiente, e il progetto Enel denominato PC6. Seguono ben 18 Osservazioni.

In conclusione i firmatari chiedono che venga immediatamente sospeso il procedimento di VIA per l’impianto, che è incompleto e in contrasto con i piani regionali e territoriali di sviluppo; che la Commissione VIA e la Regione Toscana esprimano parere negativo sulla compatibilità ambientale del progetto; che un eventuale nuovo studio di impatto ambientale presentato da Sorgenia venga immediatamente reso pubblico; che venga predisposta una inchiesta pubblica o attivato almeno il contraddittorio. 

QUI le Osservazioni dei cittadini di Abbadia S.S. e Piancastagnaio

QUI le Osservazioni del Circolo della Rifondazione Comunista di S.Fiora


Per la cronaca, sul progetto Poggio Montone, riportiamo l’intervento sul Corriere Nazionale del 31/10/17 di Chicco Testa, attuale presidente di Sorgenia, ex Enel, ex Acea, ex Rothschild, ex Roma Metropolitane, ex deputato PCI/PDS, cofondatore di LEGAMBIENTE: “tutto bene, madamalamarchesa!” e ci mancherebbe…

Amiata. Sabato 11 novembre 2017 manifestazione Abbadia-Piancastagnaio

> Per bloccare la realizzazione di ogni nuova centrale Flash o a Ciclo binario geotermica in Amiata e richiedere le “dismissioni” delle attuali centrali Flash Enel inquinanti e speculative;

> Per richiedere ai Sindaci e alla Regione Toscana una diversa politica territoriale che punti alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro grande patrimonio naturale e ambientale.

MANIFESTAZIONE
Sabato 11 novembre 2017
PROGRAMMA

Ore 14: concentramento davanti al Palazzo Comunale – Viale Roma – di Abbadia San Salvatore (Siena)

Ore 14,30: partenza del CORTEO Abbadia-Piancastagnaio (5 chilometri a piedi, con seguito di autovetture)

Ore 15,30: arrivo a Piancastagnaio. Manifestazione conclusiva ai Giardini “F. Nasini” (viale Gramsci, vicino al Palazzo comunale). Musica, flash mob, interventi dei comitati e dei cittadini, approvazione documento “Manifesto dell’Amiata”.

In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata a sabato 18 novembre 2017

Lottiamo uniti per difendere la nostra Terra, la nostra Salute, le nostre Acque contro “gli interessi speculativi” dell’Enel e delle varie società geotermiche.
Un’altra Amiata è possibile!
Un altro Futuro è possibile diverso da quello del “Polo geotermico” che la Regione vuol realizzare in Amiata.

Saranno presenti delegazioni dei Comitati Rete NoGesi di Toscana, Lazio e Umbria

SOS Geotermia – Rete Nazionale NoGesi – Comitati NoGeo Amiata

scarica il volantino b/n             scarica la locandina col


Comunicato del 6/11/17

Manifestazione in difesa della Terra e del Futuro dell’Amiata

Amiata. Per sabato 11 novembre è stata indetta una manifestazione dai Comitati in difesa del Monte Amiata, dalla Rete Nazionale NoGesi e da Sos Geotermia contro la volontà della Regione Toscana di fare dell’Amiata e zone limitrofe un Polo geotermico industriale al pari di quello di Larderello con la costruzione di decine di nuove centrali. Tutto ciò comporterebbe lo stravolgimento di un’intera area e del suo patrimonio naturalistico, ambientale, storico e culturale ad alta vocazione turistica. Saranno presenti delegazioni dei Comitati Rete Nogesi di Toscana, Lazio e Umbria.

Gli aderenti all’iniziativa si troveranno alle ore 14 davanti al Palazzo comunale di Abbadia San Salvatore (Siena) – viale Roma – per poi dirigersi alle ore 14.30 a Piancastagnaio (5 km a piedi, con seguito di autovetture).

L’arrivo a Piancastagnaio è previsto per le 15.30 dove si terrà la manifestazione conclusiva ai Giardini “F. Nasini” (Viale Gramsci-Palazzo Comunale) con musica, flash mob, interventi dei comitati e dei cittadini e l’approvazione del documento “Manifesto dell’Amiata”.

Una giornata di mobilitazione per bloccare la realizzazione di ogni nuova centrale geotermica Flash o a Ciclo binario e richiedere le dismissioni delle attuali centrali Enel inquinanti e speculative, per bloccare questa fonte di energia non rinnovabile e climalterante e per difendere il territorio, la salute e le acque. Il bacino idrico del Monte Amiata, uno dei più importanti della Toscana, che rifornisce circa 700.000 persone, si è ridotto di circa il 50% e tra le cause, oltre la siccità, lo sfruttamento geotermico.

Ai Sindaci e alla Regione Toscana la richiesta urgente di riportare l’Amiata al centro di politiche di tutela e alla elaborazione di progetti condivisi tesi alla valorizzazione dell’intero territorio per un futuro e un modello economico durevole e partecipato.


Il 7 novembre “UNA PIZZA PER SOLIDARIETA'”, ad Abbadia SS presso il ristorante Fonte Magria, per sostenere le spese della Manifestazione dell’11 novembrescarica la locandina


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Ad Abbadia S.S. va in scena il tradimento della comunità

Gravissimo voltafaccia del Consiglio comunale di Abbadia San Salvatore che, il 27 settembre 2017, apre alla possibilità di realizzare centrali anche nel suo territorio tradendo la memoria storica che vedeva questo Comune e questa comunità da sempre contrari alla geotermia e soli a non aderire al Protocollo d’intesa del 2007 (scarica pdf) impedendo la realizzazione di centrali e rinunciando ai “trenta denari” delle compensazioni ambientali di cui beneficiano i Comuni “geotermici”.
Passa quindi la mozione della maggioranza che prevede, in ossequio alle direttive regionali sulla ANI, l’individuazione di un’area disponibile alla realizzazioni di centrali geotermiche; fatto ancor più grave è che ai voti della maggioranza si sono uniti quelli di due consiglieri di opposizione Andrea e Angela Tondi della lista civica “Abbadia Futura”, lista che ha sempre ribadito la contrarietà alla geotermia, tanto che il capogruppo Castro e l’altro consigliere Pacini hanno votato contro.

Pubblichiamo il comunicato distribuito in occasione del Consiglio del 27/9 dai Comitati e il resoconto del Corriere di Siena successivo.

 

Geotermia anche a Abbadia?

Il consiglio comunale di Abbadia San Salvatore assumerà oggi, mercoledì 27 settembre 2017, una decisione gravissima, che contrasta con la storia di una comunità fermamente contraria allo sviluppo geotermico nel proprio territorio e che si è nel tempo opposta a qualsiasi forma di “geotermia” per motivi di ordine ambientale, sanitario, economico-sociale e energetico (non c’è necessità di energia elettrica).

La mozione presentata dal gruppo di maggioranza sulle ANI (Aree non idonee alla Geotermia) chiede alla Regione Toscana che venga “fatta eccezione per un’area residuale, individuata nella zona industriale Val di Paglia, in cui è ipotizzabile la sperimentazione di un impianto geotermico di piccola taglia a media entalpia, a ciclo binario con totale reimmissione del fluido”.

Una “apertura” agli impianti “a ciclo binario”, di vecchia data e che presentano comunque seri problemi come sismicità, reimmissione degli incondensabili quando la loro percentuale (come in centro Italia) è alta, problemi alle falde acquifere, etc.

Una scelta economica e culturale miope e arretrata, che sostanzialmente avalla la strategia della Regione Toscana, che vuol fare dell’Amiata un secondo distretto geotermico, sul modello di Larderello, dove far confluire le mire speculative della lobby geotermica non più solo nazionale, ma mondiale.

Cosa sarà dell’Amiata se alle centrali inquinanti flash di Piancastagnaio e Bagnore si aggiungeranno decine di impianti in un’area limitata, che ha ben altre vocazioni ambientali e economiche?

Una scelta fuori tempo che contrasta con quella della maggior parte dei comuni geotermici della Toscana e delle regioni limitrofe (Umbria e Lazio), le cui amministrazioni e popolazioni ritengono la “geotermia” non sostenibile e anzi dannosa per le altre attività, sulle quali i territori investono per il loro futuro.

Per il futuro dell’Amiata gruppi di cittadini sempre più numerosi stanno pensando a altro, alla valorizzazione delle risorse autentiche della montagna e di quel patrimonio cospicuo di aria, acqua, foreste, storia e cultura che solo la realizzazione di un Parco Nazionale Naturale può tutelare, garantendo sostenibilità ambientale e crescita economica.

Comitato Ambiente Amiata – Movimento di Cittadinanza – Sos Geotermia

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Corriere di Siena 29/9/17

La mozione Pd sulle “Ami” spacca la lista civica “Abbadia Futura”

da sin.: Angela e Andrea Tondi, Rosario Castro, Andrea Pacini della lista Abbadia Futura

Abbadia San Salvatore. Colpo di scena mercoledì 27 settembre us durante la seduta del consiglio comunale di Abbadia San Salvatore, convocato per trattare diversi argomenti e, in particolare, l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare “Centrosinistra per Abbadia San Salvatore” sulle Ani (Aree Non idonee alla Geotermia). Un documento, nel quale il gruppo di maggioranza chiedeva alla regione toscana di considerare l’intero territorio comunale di Abbadia area “non idonea” alla attività geotermoelettrica, “fatta eccezione per un’area residuale, individuata nella zona industriale Val di Paglia, in cui è ipotizzabile la sperimentazione di un impianto geotermico di piccola taglia a media entalpia, a ciclo binario con totale reimmissione del fluido”. Una scelta contro corrente, che ha infranto il “mito” del comune di Abbadia quale ultimo baluardo resistente a difesa di un territorio che è sempre più meta di progetti speculativi della lobby geotermica nazionale e mondiale. L’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza, con i due voti a favore dei consiglieri di minoranza (lista civica “Abbadia Futura”) Andrea Tondi e Angela Tondi, mentre il capogruppo Rosario Castro e il consigliere Antonio Pacini hanno espresso voto contrario. [M.B.]

Incendi in Amiata. Sciacalli, non ci provate…

Pubblichiamo l’appello dei Cittadini indignati del Monte Amiata in merito alle voci, riprese anche da un giornale radio della Rai, di possibili responsabilità degli ambientalisti negli incendi che continuano a devastare l’Amiata, così come l’Italia intera.
Sciacalli che anche di fronte a tanta tragedia non perdono l’occasione per mostrare odio contro chi questa montagna invece vuole difenderla da tutti gli scempi, incendi o centrali che siano.

 

Siamo un gruppo di persone e varie realtà associative, riunitesi per la salvaguardia del Monte Amiata e delle sue acque.

Vogliamo segnalare che il Giornale Radio di RAI1 nell’edizione delle 8:00 del 18 Luglio 2017, dal minuto 5:26, ha attribuito la responsabilità degli incendi scoppiati a Piancastagnaio, sul Monte Amiata, agli ambientalisti, che da anni si battono per la tutela di un territorio segnato dallo sfruttamento, un tempo minerario ed oggi geotermico.

La trascrizione dell’audio: «Situazione ancora difficile anche nel comune di Piancastagnaio, in provincia di Siena. Tra i cittadini c’è la convinzione che gli incendi siano legati a chi non vuole le centrali geotermiche. I vapori, infatti, che fuoriescono dalle centrali e ricadono sul territorio sarebbero responsabili dell’aumento di arsenico nell’acqua. “Gli incendi sono scoppiati vicino alle centrali dove c’è la produzione col vapore. Molte persone hanno sempre digerito male questa cosa perché sapendo che ci sono i fumi, che in effetti fanno un pochino male, viene da pensare che qualcuno possa averlo fatto di proposito: chiaro e limpido”.»
Ascolta l’audio:

 

Siamo indignati!
Non è la prima volta che accuse infondate vengono scagliate contro il mondo ambientalista, ma adesso si è tragicamente perso il senso del ridicolo.

I cosiddetti “comitati antigeotermia” già in passato sono stati accusati di «terrorismo antigeotermico», «gravissimo danno di immagine», «procurato allarme sociale», «persecuzione antidemocratica», «atti vandalici», «polemiche strumentali», «sfregio all’immagine del territorio», «provocare un pesante clima di tensione», «atteggiamenti intimidatori», «squallidi attacchi personali» e chi più ne ha, più ne metta.

Mai però si era giunti all’assurdo di accusare noi “ambientalisti” di voler fisicamente danneggiare il territorio – che naturalmente vorremmo invece difendere.

Dovremmo aggiungere anche «piromani» alla lista e riderci sopra, come con gli altri epiteti?
Noi abitanti ed amanti del Monte Amiata – che, non dimentichiamo, è un importantissimo bacino acquifero del centro Italia minacciato da livelli crescenti di arsenico – siamo innamorati del territorio; da decenni ci battiamo per conservarne il magico equilibrio, messo a repentaglio (oggi come ieri) dalla rapacità speculativa ed incurante del “progresso” che guarda con miopia soltanto al profitto economico immediato.

È questo il clima che vogliamo respirare? Criminalizzare i cittadini inquinati?

Ci sentiamo profondamente offesi dal servizio andato in onda e chiediamo che si dia celermente risposta alla nostra richiesta di spiegazioni da parte del servizio pubblico – anche alla luce dell’interrogazione al Ministro degli Interni della Sen. Alessia Petraglia, sostenuta da Marco Sabatini e Daniela Lastri di Sinistra Italiana Toscana.

Per cominciare, in attesa di chiarimenti e/o smentite – ed oltre ad interrogarci sull’identità dell’intervistato, le cui gravissime affermazioni hanno dato lo spunto per un’offensiva, paradossale e fuorviante generalizzazione – chiediamo formalmente al Direttore del Giornale Radio di RAI1 di concederci spazio per delle interviste riparatorie.

Cittadini indignati del Monte Amiata

Avviata una petizione online su Change: CLICCA QUI

Aderiscono:
SOS geotermia – Coordinamento Movimenti Amiata (https://sosgeotermia.noblogs.org)
Rete nazionale No GESI – No Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante
Comitato Difensori della Toscana (https://www.facebook.com/pg/comitatodifensori.dellatoscana.5)
Agorà CittadinanzAttiva – comitato cittadini, Monticello Amiata (https://agorattiva.noblogs.org)
Rete Centrali Zero (https://retecentralizero.noblogs.org)
Comitato Fumarole (https://fumarole.noblogs.org)
Genuino Amiatino – rete Genuino Clandestino (https://genuinoamiatino.noblogs.org)
Comitato Maremmattiva Pitigliano Sorano (https://www.facebook.com/maremmattiva)
Comitato Farnese ambiente, salute e territorio (https://www.facebook.com/Comitato-Farnese-ambiente-salute-e-territorio-1386157201451446)
Comitato per la Tutela della Salute e dell’ambiente di Latera
Comitato Controvento, Seggiano
Movimento Agende Rosse, gruppo “Peppino Impastato” – Grosseto (https://www.facebook.com/groups/agenderossegrosseto)
Mariarita Signorini – presidente Italia Nostra Toscana (http://www.italianostra.org/?page_id=340)
Valerio Gennaro – medico epidemiologo ambientale presso IRCCS, associazione Medici Per l’Ambiente – ISDE, Genova
Mauro Chessa – geologo
Dario Tamburrano – deputato Europeo Movimento 5 Stelle (http://www.dariotamburrano.it)
Federica Daga – commissione ambiente Camera Deputati, Movimento 5 Stelle (http://www.federicadaga.net)
Tommaso Fattori – consigliere regionale, capogruppo Sinistra Italiana Toscana, referendum per l’acqua (http://www.tommasofattori.it)
Meetup Arcidosso presente a 5 stelle (https://www.facebook.com/arcidossopresentea5stelle)
Comitato di Zona Partito della Rifondazione Comunista Amiata Grossetana
Corrado Lazzeroni – consigliere comune Arcidosso
Pier Paolo Camporesi – capogruppo minoranza comune Arcidosso
No Geotermia Arcidosso (https://www.facebook.com/NO-Geotermia-Arcidosso-1511415942505278)


Interrogazione al Ministro degli Interni sugli incendi sul Monte Amiata

Dichiarazione congiunta della sen. di Sinistra Italiana Alessia Petraglia e Marco Sabatini/Daniela Lastri coordinatori regionale di SI.
Roma, 19 luglio 2017 – “Da alcuni giorni anche la Toscana è interessata da vari roghi ed incendi ma ad andare in fumo non è soltanto il nostro patrimonio naturale ma anche la capacità di dare una corretta informazione sul tema da parte del servizio pubblico radiotelevisivo nazionale” così la senatrice Alessia Petraglia di Sinistra Italiana che ha presentato una interrogazione al ministro dell’Interno per capire se tra geotermia e incendi esiste una qualche correlazione e se sì in che modo. “Il territorio di Piancastagnaio in modo particolare è flagellato da incendi quasi sicuramente di natura dolosa. Oggi però scopriamo, da un servizio della RAI ( Giornale Radio GR1 del 18/07/2017, edizione delle 8 ) che per alcuni abitanti del luogo gli incendi sarebbero appiccati da chi non vuole le centrali geotermiche. Nessun nome, nessuno che si assuma la responsabilità di certe dichiarazioni, eppure provocare incendi è un reato molto grave ed anche accusare qualcuno. A cosa mira questa tipologia di informazione? Messa così sembra che voglia cucire addosso ai cittadini che legittimamente e in maniera democratica esprimono il loro pensiero, anche in contrasto con le centrali geotermiche, una camicia da veri e propri criminali”.
“Indipendentemente dalla opinione di ciascuno sul tema della geotermia – aggiungono Marco Sabatini/Daniela Lastri, coordinatori regionali di Sinistra Italiana – troviamo poco professionale e di bassa qualità informativa, un telegiornale nazionale che contribuisce, tra l’altro senza citare fonti e senza riportare il nome di chi ha fatto certe affermazioni, a far passare l’idea che gli incendi in Amiata, ed in particolare a Piancastagnaio, siano responsabilità di chi è contrario alle centrali.”


Il Tirreno, 21 luglio 2017

Amiata di nuovo sotto attacco col progetto PC6 di Piancastagnaio. Bufera in Comune, il NO del sindaco

Fabio Landi in uno dei tanti incontri sulla geotermia

Un fulmine a ciel sereno l’ipotesi di un nuovo impianto ad alta entalpia (tipo “flash”, a rilascio libero in atmosfera) dell’Enel a Piancastagnaio, il PC6, per il quale il 6 aprile era stato pubblicato l’avviso di avvio delle procedure di VIA. Un’ipotesi in contrasto con quanto stabilito dal PAER, Piano Ambientale e Energetico Regionale, che stabilisce, in merito all’area del monte Amiata, che ormai si è arrivati a “un punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa con le tecnologie oggi impiegate e la vocazione socio economica dei territori”; l’Enel, con questa mossa, entra a gamba tesa e smentisce seccamente quanto ripetuto e ribadito da tutti gli amministratori, locali e regionali, soprattutto del PD come il capogruppo regionale Marras, che sulla questione Amiata, cioè che questo territorio ha raggiunto, con Bagnore 4, l’equilibrio e che quindi non si sarebbero realizzate più altre centrali!

Luigi Vagaggini

La questione diventa esplosiva nel comune di Piancastagnaio, dove si era avviata un esperienza di “democrazia partecipata” in cui amministratori e cittadini potessero collaborare; frutto di tale esperienza è la Commissione Geotermia, presieduta da Fabio Landi che oggi si è dimesso per contrastare apertamente e con forza questo nuovo progetto, come scrive nel comunicato stampa che segue. Anche il Sindaco Luigi Vagaggini ha dichiarato ufficialmente di essere contrario alla costruzione della Centrale PC6 avverso la quale il Comune di Piancastagnaio sta predisponendo le proprie osservazioni.

 

Riportiamo il comunicato stampa di Fabio Landi, la proposta di mozione e un successivo articolo del Corriere di Siena che bene inquadra la situazione a Piancastagnaio

Dimissioni nel “Gruppo di Geotermia”

Fabio Landi in qualità di Coordinatore del Gruppo Geotermia del Comune di Piancastagnaio ha rassegnato le proprie dimissioni dallo stesso Gruppo in quanto ritiene di non poter più condividere il modus operandi del Sindaco e di parte della Giunta, confermando, anche con la sottoscrizione della proposta di mozione depositata in data 24.5.2017, la propria assoluta contrarietà alla costruzione della nuova centrale PC6. Il Comune di Piancastagnaio circa un anno e mezzo fa ha iniziato un’esperienza di democrazia partecipata che permetteva ai cittadini di far parte di Commissioni strutturate in diversi argomenti da trattare. Il Gruppo Geotermia, composto da soggetti che sull’argomento avevano ed hanno opinioni diversificate, ha sempre visto la presenza constante dell’assessore all’ambiente Franco Capocchi ed ha avuto modo di affrontare la discussione sulle centrali a ciclo binario mentre l’Amministrazione di Piancastagnaio, consapevole del proprio ruolo di garante del territorio, con l’ausilio degli stessi membri della Commissione si sta dotando di centraline di monitoraggio continuo della qualità dell’aria, come primo passo di un programma più ampio. Recentemente la Commissione si è trovata a discutere della richiesta di VIA presentata da Enel alla regione Toscana per la realizzazione di una nuova centrale da 20 MW nel Comune di Piancastagnaio, denominata PC6. Tale richiesta, avendo per oggetto la stessa tecnologia flash applicata alle centrali esistenti, pur se dotata di alcuni miglioramenti tecnologici, ha immediatamente posto ai membri della Commissione dubbi sulla compatibilità ambientale del medesimo progetto. Per questi motivi, dopo l’analisi del progetto, la Commissione si è incontrata con i tecnici Enel che non hanno affatto risolto i dubbi emersi già dalla prima lettura. In particolare i nodi da sciogliere per la Commissione rimangono i seguenti:
a) La nuova Centrale sarà realizzata con le stesse tecnologie Flash di quelle già esistenti con l’aggiunta di alcuni accorgimenti tecnici che non impediranno comunque di immettere in atmosfera inquinanti, fra cui anche gas con effetto serra.
b) La riduzione delle emissioni delle centrali già esistenti da parte di Enel sembra subordinata alle maggiori risorse economiche che gli deriveranno dal nuovo impianto; Enel cioè non pare disponibile ad installare le nuove tecnologie sugli impianti in essere senza ottenere l’autorizzazione alla costruzione di PC6.
c) La nuova centrale sarà ubicata in un’area collocata nell’ambito di un corpo franoso segnalato dal Comune come area a pericolosità elevata.
d) Il Progetto Enel, dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico e sugli effetti della salute vorrebbe prendere a riferimento lo studio ARS il quale, a suo dire. riporterebbe risultati sulla salute tranquillizzanti, mentre l’attuale responsabile dell’Agenzia ARS durante l’ultima presentazione dei nuovi dati avvenuta a Piancastagnaio il 24.2.2017 ha affermato che lo studio ARS non era “utilizzabile” per stabilire la correlazione tra Geotermia e l’aumentata mortalità sull’Amiata e quindi, si deve ritenere (in applicazione del principio di precauzione), anche per non escluderne il nesso.
e) Il Progetto prevede un aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera e un rilascio di circa 2500 litri annui di “drift”, anche se la ricaduta avviene in una zona circoscritta alla centrale.
f) Il Progetto giustifica l’impatto minimo di una eventuale ricaduta di inquinanti con la scarsa densità abitativa delle stesse.
In considerazione di quanto sopra alcuni membri della Commissione assolutamente contrari alla realizzazione dell’impianto, hanno presentato una proposta di mozione (leggi sotto) indirizzata a tutti i Consiglieri Comunali, al Sindaco e alla Giunta, auspicando che la facciano propria vista anche la contrarietà al Progetto manifestata nelle diverse sedi.

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Proposta di mozione

Al Sindaco, alla Giunta ed ai Consiglieri del Comune di Piancastagnaio

I sottoscritti già membri del Gruppo di democrazia partecipata “Commissione Geotermia” del Comune di Piancastagnaio
Premesso che
Con protocollo del 6/4/2017 l’Enel ha depositato in Regione Toscana la richiesta di VIA per la realizzazione di una nuova centrale da 20 MW nel Comune di Piancastagnaio in loc. “Asca”.
Tale richiesta, che si cumula con le altre che hanno per oggetto centrali a bassa entalpia provenienti da diversi soggetti ed al vaglio delle Commissioni competenti, si pone all’interno di un quadro complesso nel quale lo sviluppo dello sfruttamento geotermico con tecnologia flash non sembra rispettare i criteri di compatibilità ambientale che i Protocolli stipulati fra Regione ed Enel richiedono.
In particolare:
Il “Protocollo Generale sulla geotermia” del 2007 firmato dalla Regione Toscana, dalle Province di Siena, Pisa e Grosseto, da 5 Comunità Montane e da 15 Comuni, impegnava l’Enel alle verifiche ambientali e sanitarie, allo smantellamento della vecchia centrale PC 2, alla costruzione del termodotto e ad una produzione geotermoelettrica di 60 MW, riconosciuta e accettata come limite massimo sostenibile per Piancastagnaio, da tutti i protagonisti del Protocollo.
Nell’ l’’Accordo Volontario Attuativo del Protocollo d’Intesa, denominato Accordo Generale sulla Geotermia, sottoscritto tra la Regione Toscana ed ENEL il 20 Aprile 2009, al punto 3 della premessa, che è parte integrante e sostanziale dell’Accordo, si prevede:
“La geotermia rappresenta un’esclusiva toscana a livello nazionale. La coltivazione geotermica presenta, tuttavia, criticità per le popolazioni delle aree interessate e per l’ambiente circostante in particolare per quanto riguarda le coltivazioni dell’Amiata. Pertanto, al fine di assicurare uno svolgimento sostenibile di tale attività, soprattutto tenuto conto della specificità rappresentata dalle coltivazioni sull’Amiata, è stato ricercato un accordo di carattere generale con il gestore degli impianti e sono stati attivati studi rivolti a scongiurare rischi di inquinamento e di danni alla salute dei cittadini. La previsione di sviluppo dell’attività geotermica in queste aree, pertanto, resta subordinata alla verifica, sul piano scientifico, delle condizioni di assoluta salubrità della coltivazione geotermica”.
Gli studi attualmente condotti sugli effetti dello sfruttamento geotermico sull’ambiente e sulla salute non hanno fornito risposte esaustive ed anzi hanno rilevato una serie di criticità soprattutto nel settore sanitario, tanto che la Regione Toscana ha commissionato un nuovo studio di approfondimento all’ARS, denominato “Studio InVetta”.
La evidente necessità di approfondimenti e le incertezze, chiaramente espresse da tanti Organi istituzionali, hanno rafforzano la necessità di applicazione del Principio di Precauzione (art. 3 D.Lgs 152/2006 e art. 2 L.R. Toscana 10/10), tanto che nel Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER 2015) è stato stabilito che “per il territorio dell’Amiata, il riassetto della concessione di Piancastagnaio (60 MW) e la nuova centrale di Bagnore 4 (40MW) hanno portato la potenza complessivamente istallata a 100 MW, punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa e la vocazione socio economica dei territori”,
Tale principio, frutto del comune sentore degli organi politici è stato ribadito nella risoluzione n° 140 del Consiglio Regionale Toscano del 1° febbraio 2017 dove si impegna la Giunta regionale a definire le aree non idonee alla produzione di energia geotermica e “per quanto riguarda l’area dell’Amiata, a proseguire e rendere permanenti le azioni di monitoraggio già poste in essere dagli organismi preposti, a partire da ARS ed ARPAT, anche al fine di sviluppare ulteriori approfondimenti tecnici sugli impatti ambientali della coltivazione geotermica, così come già previsto nell’accordo volontario attuativo (2009) del Protocollo di intesa tra Regione Toscana ed Enel del 2007, anche tenendo conto che in Amiata, come indicato nel PAER, il riassetto della concessione di Piancastagnaio e la nuova centrale denominata Bagnore 4 hanno portato la potenza complessivamente istallata a 100 MW che il PAER considera punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa e la vocazione socio economica dei territori”
Da ultimo il principio di precauzione e la salvaguardia dell’ecosistema amiatino è stato ribadito nella Decisione della Regione Toscana n. 16 del 2.5.2017, relativo al diniego del Permesso di Ricerca denominato “Castiglion D’Orcia” della Tosco Geo s.r.l.
Infine allo stesso principio si ritiene che debba uniformarsi anche l’individuazione delle aree “non idonee” che verranno selezionate sulla base delle linee guida di cui alla Decisione n.40 del 2/5/2017 Regione Toscana relativa a “Indirizzi agli uffici della Giunta regionale per la predisposizione delle linee guida per la individuazione delle aree non idonee per la geotermia”,
Premesso inoltre che il Comune di Piancastagnaio, in applicazione del proprio ruolo di garante del territorio, si sta dotando di centraline di monitoraggio continuo della qualità dell’aria, come primo passo di un programma più ampio che deve vedere l’ARPAT maggiormente presente sul territorio comunale, vista l’insufficienza dei controlli fino ad adesso condotti.
Premesso inoltre che
dall’esame del Studio di Valutazione di Impatto Ambientale presentato da Enel emergono le seguenti criticità:
1) La nuova Centrale sarà realizzata con le stesse tecnologie Flash di quelle già esistenti con l’aggiunta di pochi accorgimenti tecnici che non impediranno comunque all’Enel di immettere in atmosfera inquinanti.
2) Nella relazione Tecnica, presentata la riduzione delle emissioni delle centrali già esistenti da parte di Enel è subordinata alle maggiori risorse economiche che gli deriveranno dal nuovo impianto.
3) Il Progetto prevede che la nuova Centrale immetta in atmosfera gas con effetto serra come metano per 63 tonnellate l’anno, e anidride carbonica per 73 tonnellate l’anno.
4) La nuova centrale sarà ubicata in un’area collocata nell’ambito di un corpo franoso segnalato dal Comune come area a pericolosità elevata.
5) Il Progetto Enel, dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico e sugli effetti della salute vorrebbe prendere a riferimento lo studio ARS il quale, a suo dire. riporterebbe risultati sulla salute tranquillizzanti, mentre l’attuale responsabile dell’Agenzia ARS durante l’ultima presentazione dei nuovi dati avvenuta a Piancastagnaio il 24.2.2017 ha affermato che lo studio ARS non era “utilizzabile” per stabilire la correlazione tra Geotermia e l’aumentata mortalità sull’Amiata e quindi, si deve ritenere (sempre in applicazione del principio di precauzione) anche per non escluderne il nesso. 
6) Il Progetto prevede un aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera e un rilascio di circa 2500 litri annui di “drift” (minuscole gocce d’acqua contenenti sostanze tipiche dei fluidi geotermici come Arsenico, Antimonio, Piombo 210 radioattivo, Acido Borico, Mercurio ecc.), anche se l’Enel afferma che la ricaduta del drift avviene in una zona circoscritta alla centrale. Il Progetto giustifica l’impatto minimo di questo inquinamento con il fatto che nelle zone di massima ricaduta degli inquinanti la densità abitativa è bassa e va da 1 a 6 abitanti per Km quadrato.
7) Il Progetto dell’Enel, conferma che esistono attualmente metodi e tecnologie che possono migliorare e ridurre le emissioni delle centrali “Flash”, questo significa che tali tecnologie devono essere applicate anche a quelle già in esercizio che altrimenti non possono essere definite centrali nelle quali sono utilizzate “le migliori tecnologie disponibili” (criterio peraltro preso da riferimento nei controlli Arpat).
Tutto premesso,
si impegna Sindaco e Giunta e il Consiglio Comunale ad
1) Esprimere parere negativo sulla richiesta di Via da parte di Enel
2) Imporre ad Enel di applicare le migliori tecnologie di cui afferma potersi dotare per ridurre le emissioni delle centrali già esistenti
3) Chiedere alla Regione Toscana, entro i termini previsti dalla decisione n. 40 del 2.5.2017 (90 gg. dalla comunicazione) che il territorio di Piancastagnaio per le sue caratteristiche ambientali e antropiche venga qualificato come zona “non idonea” almeno all’ulteriore sviluppo di sfruttamento geotermico che produca emissioni in atmosfera.
Piancastagnaio, 24 maggio 2017

PC3 a Piancastagnaio, 25 ottobre 2013

 

 

dal Corriere di Siena del 25 maggio 2017

“Chiesti i documenti sulla centrale. L’enel ora rifletta sulla tecnologia”

Piancastagnaio. “Il gruppo di democrazia partecipata che si occupa di Geotermia ha predisposto una mozione che è stata presentata a tutti i consiglieri comunali e al sottoscritto”, riferisce il sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, alle prese questa volta con il progetto di una nuova centrale geotermica da 20 MW, che Enel Green Power intende realizzare in Amiata, in questo territorio comunale. “La mozione è stata preparata all’indomani dell’incontro che la commissione ha effettuato con i tecnici Enel. E le risultanze della riflessione avvenuta all’interno del gruppo sono state da me inviate all’ingegner Montemaggi, perché ritenevo giusto per un motivo di trasparenza che, benché controparte, la società venisse informata del dibattito scaturito dalla riunione congiunta. Questo mio atteggiamento, però, non è stato gradito. Le proposte della commissione, che ha elaborato anche le osservazioni alla Via da inviare in Regione, saranno vagliate da sindaco e maggioranza. Ma anche noi invieremo le nostre osservazioni. Dovremmo avere ancora più tempo per formularle, perché la responsabile dell’ufficio Edilizia e Urbanistica del comune ha richiesto una ulteriore documentazione e la sospensione dei termini per la presentazione delle osservazioni. Al più presto mi incontrerò con l’assessore regionale anche per richiedere i tempi e i termini che ci consentano di esprimere concretamente e con coerenza quello che pensiamo sul progetto”. E, di seguito: “La nuova richiesta prevede la realizzazione di una centrale ‘flash’, con la stessa tecnologia delle centrali già esistenti in Amiata. Così non va bene. Sono assolutamente contrario. Enel ci rifletta. A me risulta che in Cile siano stati realizzati impianti di nuova generazione, privi di emissioni in atmosfera. Per non parlare del premier Renzi, il quale, dopo la visita alla centrale di Stillwater negli Usa, intervenendo alla scuola di formazione del partito democratico, declamò la esperienza, il know how e la capacità innovativa di Enel. Qui, invece, ci ritroviamo con le tecnologie e le caratteristiche di sempre e che suscitano non poche perplessità. Perplessità che dovrò condividere con la maggioranza”. Il progetto per la realizzazione della centrale PC6 e di tutte le opere connesse, accessorie e complementari può essere consultato presso la regione toscana, il comune di Piancastagnaio, la unione dei comuni Amiata Val d’Orcia e sul sito web della regione. Se non vi sarà una sospensione dei termini, le osservazioni – anche dei singoli cittadini – dovranno essere presentate entro il 5 giugno pv. (Mariella Baccheschi)

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Corriere di Siena del 26 maggio 2017: l’Enel ci spiega come migliori tecnologie, sviluppate in Toscana, si possono utilizzare, …sì, ma in Cile! in Amiata tenetevi pure le vecchie “flash”…

…ma per il sito finto-ambientalista GreenReport.it, sponsorizzato da Cosvig, si cantano le lodi del progetto di centrale PC6 (LEGGI QUI) ignorando, appunto, che si tratta della riproposizione “riverniciata” delle vecchie centrali flash come a Bagnore, e mettendo l’accento sulla riduzione delle emissioni, in particolare CO2, fatto ormai smentito sia dalle misurazioni Arpat che dallo studio Basosi/Bravi.  

…anche Abbadia S.Salvatore si muove su PC6, approvata all’unanimità mozione contro la geotermia dell’enel

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I sindaci geotermici dell’Amiata organizzano la mensa dei poveri per conto dell’Enel

tre moschettieri enel_scrittaMarini, Vagaggini e Balocchi arruolati alla causa geotermica: no turismo e agricoltura, ma meccanica ed edilizia! Il 12 gennaio i tre moschettieri organizzano un incontro tra Enel e imprese locali.

Non avendo alcun alcun argomento per giustificare lo scempio ambientale che si sta aggravando e i morti e malati in più sul monte Amiata, di fronte all’avvio della nuova megacentrale Bagnore 4 che già inizia a produrre i suoi effetti, i sindaci di Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio, per conto di Enel, organizzano un “banchetto” per le imprese locali, prefigurando un radioso futuro per l’economia amiatina, grazie alla geotermia, così come, secondo loro, già succede nell’area di Larderello.

Ce ne vuole di faccia tosta: basterebbe leggere i dati ufficiali della disoccupazione e della miseria economica nelle aree di Larderello, per inorridire all’idea di trasformare così le ricchezze ancora presenti dell’Amiata, ma evidentemente questi amministratori contano sulla labile memoria delle genti e sull’ingordigia di pochi.

Ma la realtà e la storia sono lì a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che la geotermia toscana fino ad oggi ha portato solo danni ambientali, alla salute ed economici.

Anche volendo foderarsi gli occhi di prosciutto, come evidentemente fanno i nostri sindaci, sui problemi sanitari ed ambientali, ma le ricadute per l’economia dove sarebbero?
Gli occupati delle 34 centrali toscane arrivano ai 600 addetti, che -calcola Italia Nostra- sono solo quelli occupati nel turismo nel solo comune di Casole d’Elsa, dove un sindaco più attento agli interessi e alla salute della sua comunità, ha preso atto che, a seguito di un referendum sulla realizzazione di un impianto in cui il NO ha raggiunto il 93,4 %, la geotermia nel suo comune “non s’ha da fare”.
Soltanto il sistema Montalcino, Montecucco, agroalimentare e olio extravergine -come affermano gli stessi imprenditori – fattura otre un miliardo di euro e dà lavoro a oltre 5mila persone; sistema che grazie alla geotermia rischia di saltare.
Ma poi, Piancastagnaio oggi, dopo decine di anni di sfruttamento geotermico, quanto ha guadagnato in termini di posti di lavoro?

Ma i nostri sindaci, evidentemente allettati dalle briciole che potrebbe (con il condizionale) elargire Enel, credono che la Toscana, e l’Amiata in questo caso, non possano vivere di turismo e agricoltura, ma che bisogna puntare sui settori meccanico ed edile.
Quindi trasformare un paradiso ambientale, storico, enogastronomico e di colture pregiate in un inferno industriale e di cemento!
Per il “ferro” ci sta ben pensando l’Enel e le altre decine di squali della manna incentivi energetici, ma per l’edilizia, veramente, di cosa stiamo parlando? L’Amiata, e ancor più l’area Larderello, sono le zone in cui il prezzo degli immobili è più basso, dove ci sono molti venditori e pochissimi acquirenti, e sarebbe strano il contrario, visto come stanno conciando questi territori.
Costruire per chi, per cosa??

L’unica cosa saggia che dovrebbero fare questi amministratori è prendere atto che sono degli irresponsabili nei confronti dei territori e dei cittadini e degli incompetenti anche solo da un punto di vista strettamente economico.
E quindi dimettersi.

 

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Il Tirreno del 13 gennaio 2015
«La geotermia porta decadenza economica»
CASTEL DEL PIANO La geotermia porterà all’Amiata la stessa decadenza che ha portato nel pisano e in Val di Cecina? A sostenerlo, ribadendo quanto già affermato nell’attacco ai sindaci che per lunedì hanno organizzato con le imprese un incontro affinchè possano beneficiare delle ricadute dello sfruttamento del vapore, è Sos geotermia. Il coordinamento dei comitati antigeotermici non ritiene veitiero che la geotermia sia un serbatoio di lavoro, che possa aiutare le imprese e dunque sia un motore dello sviluppo locale amiatino e anzi vuol dimostrare il contrario, mettendo a confronto i dati della zona geotermica di Larderello e gli altri centri dei soffioni con il comprensorio amiatino. «È possibile – spiega Sos geotermia – verificare i dati e il quadro della documentata decadenza economica, che emerge dai dati ufficiali della Regione Toscana per la zona di più antico insediamento geotermico in provincia di Pisa, nella Val di Cecina (Pomarance, Larderello, Castelnuovo) con dati in omogeneo calo per dotazione industriale, pil, popolazione, reddito pro-capite, occupazione, età media, attività turistiche ed agricole». Sos geotermia fornisce dunque i dati: in particolare il complesso economico della Val de Cecina è in netto ritardo rispetto alle performances della Toscana: gli addetti ad attività extra agricoltura sono in calo, c’è una costante diminuzione della popolazione, l’indice di vecchiaia è fra i più alti della Toscana, 2,48 a fronte dell’1,97 della Toscana. Il settore più consistente, di contro, è sempre quello del commercio e quello del turismo, di gran lunga sopra la media regionale. In sostanza si sottolinea che il numero di addetti nelle attività extra agricole è diminuito, dal 1991 al 2001 del 6,6% a fronte di un incremento regionale dei oltre il 4%. La produzione di energia elettrica, nonostante dal 1991 al 2001 abbia subito una forte riduzione, impiega il 9,1% di addetti. Va tuttavia rilevato, per chiarezza, che i dati messi in evidenza da Sos geotermia riguardano un campione di anni che vanno dagli ultimi anni ‘90, e arrivano fino al 2003. Di fronte alla lettura dei dati, Sos geotermia conclude: «Questo è il quadro di decadenza che si vuole imporre anche in Amiata assecondando le attività Enel». (f.b.)

La Nazione del 13 gennaio 2015
PIANCASTAGNAIO INCONTRO FRA I SINDACI DELLA MONTAGNA ED ENEL GREEN POWER
Geotermia, tariffe scontate per l’energia fornita alle aziende locali
ECONOMIA All’incontro fra i sindaci e Green Power erano presenti rappresentanti di 46 aziende locali
di Giuseppe Serafini
«FAREMO la nostra parte, con Enel Green Power. Vogliamo che questa opportunita’ di confronto con l’Enel e la geotermia sia davvero l’inizio di una collaborazione che possa portare nuove e incisive occasioni di sviluppo e lavoro sull’ Amiata». Il sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, assieme ai colleghi amiatini Marini di Arcidosso e Balocchi di Santa Fiora, è stato il promotore del primo faccia a faccia tra Enel Green Power e imprenditori dei due versanti della montagna. Erano presenti 46 aziende del territorio, che qualche giorno fa in un documento avevano caldeggiato il fattore geotermia come un’unica e irripetibile occasione di sviluppo economico dell’area. Geotermia come ricaduta nel territorio, dove l’indotto deve avere possibilita’ di sviluppo. Da parte sua, l’ingegner Montemaggi, responsabile dell’Enel, ha parlato di seicento milioni di investimenti nell’Amiata, a fronte delle nuove realizzazioni geotermiche. Green Power si e’ impegnata a far sì che le eventuali ricadute siano volano di sviluppo per le aziende del territorio. Da terra di conquista, come ha detto il sindaco di Arcidosso Marini, ad interlocutore privilegiato. Enel Green Power e’ una ricchezza sotteranea, come per anni lo e’stato il mercurio e le miniere. Tra le varie opportunita’ allo studio ci sono sconti sulle tariffe energetiche per le attivita’ produttive nelle aree geotermiche, attivazione del calore nelle aree di Casa del Corto e della Rota, per Piancastagnaio, e nell’aiola per Santa Fiora ed Arcidosso, con tariffe a basso prezzo. Per quanto riguarda il problema sanitario, il 22 gennaio sara’ aperto a Santa Fiora, come da protocollo Enel-Regione, il primo ambulatorio per il monitoraggio della salute dei cittadini, con riferimento alla geotermia. Un centro al quale tutti i cittadini amiatini potranno rivolgersi e che fara’ capo, con i suoi due medici, al dipartimento di sanita’ della Regione Toscana. Il pool di medici collaborera’ strettamente con i medici di base dei comuni interessati dalla geotermia.

La Nazione del 12 gennaio 2015
(ed.Grosseto)
«I sindaci dell’Amiata si dimettano. Con la geotermia nessuno guadagna»
Il comitato «Sos» contro Marini e Balocchi: «Dicano la verità»

IL TEMA geotermia continua a tener banco. Il comitato Sos Geotermia prende posizione e attacca a testa bassa i sindaci Marini di Arcidosso e Balocchi di Santa Fiora. «Non avendo alcun alcun argomento per giustificare lo scempio ambientale che si sta aggravando e i morti e malati in più sul monte Amiata, di fronte all’avvio della nuova megacentrale Bagnore 4 che già inizia a produrre i suoi effetti, i sindaci di Arcidosso e Santa Fiora, per conto di Enel, organizzano un banchetto per le imprese locali, prefigurando un radioso futuro per l’economia amiatina, grazie alla geotermia, così come, secondo loro, già succede nell’area di Larderello». È una presa di posizione netta quella del comitato: «Ce ne vuole di faccia tosta: basterebbe leggere i dati ufficiali della disoccupazione e della miseria economica nelle aree di Larderello, per inorridire all’idea di trasformare così le ricchezze ancora presenti dell’Amiata, ma evidentemente questi amministratori contano sulla labile memoria delle genti e sull’ingordigia di pochi. Ma la realtà e la storia sono lì a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che la geotermia toscana fino ad oggi ha portato solo danni ambientali, alla salute ed economici. Anche volendo foderarsi gli occhi di prosciutto, come evidentemente fanno i nostri sindaci, sui problemi sanitari ed ambientali, ma le ricadute per l’economia dove sarebbero? Gli occupati delle 34 centrali toscane arrivano ai 600 addetti». «MA I NOSTRI sindaci, evidentemente allettati dalle briciole che potrebbe (con il condizionale) elargire Enel, credono che la Toscana, e l’Amiata in questo caso, non possano vivere di turismo e agricoltura, ma che bisogna puntare sui settori meccanico ed edile. Quindi trasformare un paradiso ambientale, storico, enogastronomico e di colture pregiate in un inferno industriale e di cemento! Per il ferro ci sta ben pensando l’Enel e le altre decine di squali della manna incentivi energetici, ma per l’edilizia, veramente, di cosa stiamo parlando? L’Amiata, e ancor più l’area Larderello, sono le zone in cui il prezzo degli immobili è più basso, dove ci sono molti venditori e pochissimi acquirenti, e sarebbe strano il contrario, visto come stanno conciando questi territori. Costruire per chi, per cosa?L’unica cosa saggia che dovrebbero fare questi amministratori è prendere atto che sono degli irresponsabili nei confronti dei territori e dei cittadini e degli incompetenti anche solo da un punto di vista strettamente economico. E quindi dimettersi».

(ed.Siena)
Geotermia. Ambientalisti all’attacco dei sindaci

AMIATA. OGGI I SINDACI di Piancastagnaio, Arcidosso e Santa Fiora si incontreranno con Green Power per chiedere alla società che sfrutta la geotermia di favorire una ricaduta positiva sull’economia locale. Il Coordinamento dei movimenti per l’Amiata criticano i tre sindaci Vagaggini, Marini e Balocchi e rimproverano loro di essere «arruolati alla causa geotermica», di non tenere in alcun conto le esigenze del turismo e dell’agricoltura ma solo quelle «della meccanica e dell’edilizia». «Non avendo alcun argomento per giustificare lo scempio ambientale e i morti e malati in più sull’Amiata – dice il Coordinamento – di fronte all’avvio della nuova megacentrale Bagnore 4 che già inizia a produrre i suoi effetti, i sindaci di Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio, per conto di Enel, organizzano un banchetto per le imprese locali, prefigurando un radioso futuro per l’economia amiatina, grazie alla geotermia, così come, secondo loro, già succede nell’area di Larderello. Ce ne vuole di faccia tosta: basterebbe leggere i dati della disoccupazione e della miseria economica a Larderello, per inorridire».

Il Tirreno del 12 gennaio 2015
INTERVENTO
TRE SINDACI E LO SCEMPIO GEOTERMIA
…segue ns. comunicato.

Grosseto Notizie dell’11 gennaio 2015
Sos Geotermia: “Sindaci amiatini irresponsabili, si dimettano”
…segue ns. comunicato.

Il Giunco.net dell’11 gennaio 2015
Ambientalisti «Nella geotermia non c’è futuro, neppure occupazionale. Si distrugge un territorio»
…segue ns. comunicato.

Contropiano.org dell’11 gennaio 2015
Monte Amiata. I sindaci apparecchiano la tavola all’Enel
…segue ns. comunicato.

GoNews dell’11 gennaio 2015
Sos Geotermia: “I sindaci organizzano la mensa dei poveri per conto dell’Enel”
…segue ns. comunicato.

QuiGrosseto dell’11 gennaio 2015
I sindaci geotermici dell’Amiata organizzano la mensa dei poveri per conto dell’Enel
…segue ns. comunicato.

MaremmaNews dell’11 gennaio 2015
I sindaci geotermici dell’Amiata organizzano la mensa dei poveri per conto dell’Enel
…segue ns. comunicato.

Il Cittadino online dell’11 gennaio 2015
Geotermia: Marini, Vagaggini e Balocchi arruolati alla causa
…segue ns. comunicato.

Geotermia in Amiata. In mancanza di argomenti si passa alle denunce e alle intimidazioni

altan_classe dirigente fuori vaso2Anzichè affrontare il confronto con i comitati e dare risposte ai cittadini, il sindaco Agnorelli di Piancastagnaio ricorre a denunce ‘contro ignoti’, mentre i carabinieri indagano…

Abbiamo appreso dalla stampa  che il sindaco di Piancastagnaio Fabrizio Agnorelli ha presentato ai carabinieri una denuncia contro ignoti per violazione della proprietà privata  e per  intimidazione alla sua famiglia.
Qualcosa di veramente senza senso, visto che si riferisce alla mobilitazione dolce e pacifica di giovedì 11 luglio, che ha visto numerosi membri dei comitati, giovani e cittadini partecipanti al campeggio Amiata a Bagnore, effettuare nel comune di Piancastagnaio – nelle vie del paese, nei bar, nei negozi, nello stesso palazzo comunale e nella sede della unione dei comuni – la distribuzione di volantini e materiale informativo sia sul programma delle iniziative del campeggio, sia sui rischi ambientali, della  salute dei cittadini e del bacino idrico del nostro territorio, conseguenti allo sfruttamento geotermico di Enel sull’Amiata.
Tutto in un clima disteso, basti pensare che all’atto della distribuzione del materiale nel palazzo comunale, si è svolto un pacifico confronto fra i partecipanti alla iniziativa,  la vicesindaco Sacchi e l’assessore Stolzi sui temi sollevati dai comitati. Come altre abitazioni, anche la casa del primo cittadino è stata interessata dalla consegna del materiale, senza che ciò rappresentasse nessun tentativo né di violazione di domicilio, né di minacce.
L’atto di denuncia del sindaco quindi non solo evidenzia  una reazione incomprensibile nei confronti di quanto accaduto, ma tende a rappresentare verso l’opinione pubblica una immagine negativa dei comitati che  si mobilitano e lottano a salvaguardia del proprio territorio contro la politica speculativa e disastrosa di Enel.
La denuncia del sindaco assume  quindi il valore non tanto di un atto di difesa della sua famiglia e  della sua vita privata, che non vengono messe in discussione, quanto di un atto di repressione del dissenso nei confronti di chi lotta  contro lo sfruttamento geotermoelettrico.
Il sindaco Agnorelli, invece di fare denunce assurde e intimidatorie, dovrebbe ascoltare e farsi carico  delle richieste, preoccupazioni e proposte  che i comitati e i cittadini hanno  dibattuto nei cinque giorni di campeggio e che intendono far conoscere  a tutta la  popolazione amiatina.
Appaiono anche scomposte e intimidatorie le indagine avviate dai Carabinieri sui partecipanti all’iniziativa di Bagnore 4 a partire dai numeri di targa delle auto parcheggiate difronte al cantiere.
Un segnale che mostra ancora una volta il volto repressivo delle istituzioni incapaci di rispondere alle rivendicazioni legittime di tante cittadine e cittadini.
20 luglio 2013

Coordinamento SOS Geotermia
Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
Rete StopENEL
Forum Contro le Grandi Opere Inutili e Imposte
Radio Torre Sound System
Yaku
Comitato Beni Comuni Val di Cecina
PCARC Abbadia S.Salvatore
PCARC Cecina
Aldo Zanchetta e Brunella Fatarella
Gianni Bassani, COBAS (Lavoro Privato) WHIRLPOOL SIENA
Comitato Acqua Bene Comune Trentino
Assemblea Permanente No Inceneritori di Parma
Angelo Baracca, Firenze

Marco Santoro, collaboratore STRADE BIANCHE
Comitato per la tutela e la difesa della Valdelsa
SILVANO BRANDI, p/ finanza pubblica e sociale Grosseto
Comitato senese acqua bene comune
ABITANTI A PIEDE LIBERO, Pistoia
Comitato Acqua Pubblica Capena
Comitato Acqua e Beni Comuni Monterotondo-Mentana
Coordinamento Acqua Pubblica Valle del Tevere

Corriere di Siena del 21 luglio 2013
PIANCASTAGNAIO “Mobilitazione dolce e pacifica. Consegnato materiale nella casa del sindaco”

“L’azione di Agnorelli è veramente senza senso”
…segue ns.comunicato