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Abbadia/Piancastagnaio, 11 novembre 2017. Riuscita manifestazione per dare un futuro all’Amiata

In 400 da tutta la Toscana per chiedere la moratoria di ogni attività geotermica esistente e di progetto per dare una prospettiva di sviluppo diversa.

 

 

 

Organizzata da SOS Geotermia, Rete Nazionale NoGesi e Comitati NoGeo Amiata una marcia liberatoria da Abbadia S.Salvatore a Piancastagnaio, un corteo determinato e colorato come non se ne vedeva dall’11 maggio 2013 a Bagnore, tanti amiatini e tanti in rappresentanza degli altri territori toscani sotto attacco dei progetti di nuove centrali.

Dietro il grande striscione d’apertura “NO ALLA GEOTERMIA ELETTRICA, SPECULATIVA, INQUINANTE!” tante bandiere colorate con il “no alla geotermia”, contro i progetti in Val d’Orcia, a Radicondoli, in Valdera e in Valdelsa e gli altri progetti cd.binari.

Ma anche per la moratoria delle più inquinanti centrali Enel, vero trave che tanti amministratori ancora non riescono, o non vogliono, vedere; proprio tre giorni prima, l’8 novembre scorso, anche il consiglio regionale ha dovuto prendere atto, approvando la mozione del M5S per il NO alla nuova centrale Enel PC6, che la geotermia “flash” dell’Enel non è più sostenibile, come espresso chiaramente nel “Manifesto dell’Amiata” e rilanciato nelle conclusioni.

Conclusione del corteo a Piancastagnaio dove si è discusso e confermato che un futuro possibile per l’Amiata e tutta la Toscana è legato ad una nuova e più forte spinta sull’economia legata alle eccellenze del territorio, dal paesaggio alle produzioni enogastronomiche; interventi e discussioni anche sulle proposte di un Parco Naturale e dell’utilizzo della geotermia a bassa entalpia mediante pompe di calore che potrebbero attivare una filiera con maggiori prospettive di posti di lavoro, come anche il rilancio del termalismo e lo sviluppo del turismo naturalistico, storico e spirituale.

Insomma, tante potenzialità e proposte per un diverso futuro dell’Amiata, ma una unica certezza: basta con la geotermia speculativa e inquinante.

SOS Geotermia, Rete Nazionale NoGesi



Servizio di Carla Pampaluna


GALLERIA FOTOGRAFICA
(grazie a Daniela, Silvia, Yuri, Mauro, Beatrice, Simonetta, Silvia, Roberto, Gabriele, Lapo, Mariella, Comitato Difensori della Toscana, Comitato x Radicondoli, AmiataNews, a cui appartengono le immagini)


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Il Tirreno 12/11/17

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La Nazione 12/11/17

Toscana Oggi

Poggio Montone, le osservazioni dei cittadini al progetto

In allegato riportiamo le Osservazioni presentate da alcuni cittadini di Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e comuni limitrofi e dal Circolo della Rifondazione Comunista di Santa Fiora inviate alla Regione Toscana e relative al Progetto (con centrale) geotermico denominato “Poggio Montone” presentato dalla società Sorgenia Geothermal srl.

Il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è stato avviato il 21 agosto 2017 e tutti gli Atti sono reperibili e scaricabili nella pagina internet della Regione Toscana sui procedimenti VIA; sono presenti nella documentazione anche i contributi e le osservazioni dei comuni e altre amministrazioni ed enti.

Le Osservazioni dei cittadini di Abbadia S.S. e Piancastagnaio sono precedute da una premessa in cui si ricordano alla Regione Toscana le gravi problematiche che affliggono questo territorio, dove già insiste il pesante sfruttamento geotermico di Enel Green Power e che vengono riassunte in 4 punti: situazione sanitaria; abbassamento e inquinamento falda acquifera; inquinamento aria e suolo causato dalle emissioni di sostanze tossiche e nocive delle centrali; sismicità indotta.
Viene sottolineato come oltre al presente progetto su Piancastagnaio insistono altre richieste quali quella per la realizzazione dell’impianto Pilota in Loc. Casa Del Corto, al vaglio del Ministero dell’Ambiente, e il progetto Enel denominato PC6. Seguono ben 18 Osservazioni.

In conclusione i firmatari chiedono che venga immediatamente sospeso il procedimento di VIA per l’impianto, che è incompleto e in contrasto con i piani regionali e territoriali di sviluppo; che la Commissione VIA e la Regione Toscana esprimano parere negativo sulla compatibilità ambientale del progetto; che un eventuale nuovo studio di impatto ambientale presentato da Sorgenia venga immediatamente reso pubblico; che venga predisposta una inchiesta pubblica o attivato almeno il contraddittorio. 

QUI le Osservazioni dei cittadini di Abbadia S.S. e Piancastagnaio

QUI le Osservazioni del Circolo della Rifondazione Comunista di S.Fiora


Per la cronaca, sul progetto Poggio Montone, riportiamo l’intervento sul Corriere Nazionale del 31/10/17 di Chicco Testa, attuale presidente di Sorgenia, ex Enel, ex Acea, ex Rothschild, ex Roma Metropolitane, ex deputato PCI/PDS, cofondatore di LEGAMBIENTE: “tutto bene, madamalamarchesa!” e ci mancherebbe…

Amiata. Sabato 11 novembre 2017 manifestazione Abbadia-Piancastagnaio

> Per bloccare la realizzazione di ogni nuova centrale Flash o a Ciclo binario geotermica in Amiata e richiedere le “dismissioni” delle attuali centrali Flash Enel inquinanti e speculative;

> Per richiedere ai Sindaci e alla Regione Toscana una diversa politica territoriale che punti alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro grande patrimonio naturale e ambientale.

MANIFESTAZIONE
Sabato 11 novembre 2017
PROGRAMMA

Ore 14: concentramento davanti al Palazzo Comunale – Viale Roma – di Abbadia San Salvatore (Siena)

Ore 14,30: partenza del CORTEO Abbadia-Piancastagnaio (5 chilometri a piedi, con seguito di autovetture)

Ore 15,30: arrivo a Piancastagnaio. Manifestazione conclusiva ai Giardini “F. Nasini” (viale Gramsci, vicino al Palazzo comunale). Musica, flash mob, interventi dei comitati e dei cittadini, approvazione documento “Manifesto dell’Amiata”.

In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata a sabato 18 novembre 2017

Lottiamo uniti per difendere la nostra Terra, la nostra Salute, le nostre Acque contro “gli interessi speculativi” dell’Enel e delle varie società geotermiche.
Un’altra Amiata è possibile!
Un altro Futuro è possibile diverso da quello del “Polo geotermico” che la Regione vuol realizzare in Amiata.

Saranno presenti delegazioni dei Comitati Rete NoGesi di Toscana, Lazio e Umbria

SOS Geotermia – Rete Nazionale NoGesi – Comitati NoGeo Amiata

scarica il volantino b/n             scarica la locandina col


Comunicato del 6/11/17

Manifestazione in difesa della Terra e del Futuro dell’Amiata

Amiata. Per sabato 11 novembre è stata indetta una manifestazione dai Comitati in difesa del Monte Amiata, dalla Rete Nazionale NoGesi e da Sos Geotermia contro la volontà della Regione Toscana di fare dell’Amiata e zone limitrofe un Polo geotermico industriale al pari di quello di Larderello con la costruzione di decine di nuove centrali. Tutto ciò comporterebbe lo stravolgimento di un’intera area e del suo patrimonio naturalistico, ambientale, storico e culturale ad alta vocazione turistica. Saranno presenti delegazioni dei Comitati Rete Nogesi di Toscana, Lazio e Umbria.

Gli aderenti all’iniziativa si troveranno alle ore 14 davanti al Palazzo comunale di Abbadia San Salvatore (Siena) – viale Roma – per poi dirigersi alle ore 14.30 a Piancastagnaio (5 km a piedi, con seguito di autovetture).

L’arrivo a Piancastagnaio è previsto per le 15.30 dove si terrà la manifestazione conclusiva ai Giardini “F. Nasini” (Viale Gramsci-Palazzo Comunale) con musica, flash mob, interventi dei comitati e dei cittadini e l’approvazione del documento “Manifesto dell’Amiata”.

Una giornata di mobilitazione per bloccare la realizzazione di ogni nuova centrale geotermica Flash o a Ciclo binario e richiedere le dismissioni delle attuali centrali Enel inquinanti e speculative, per bloccare questa fonte di energia non rinnovabile e climalterante e per difendere il territorio, la salute e le acque. Il bacino idrico del Monte Amiata, uno dei più importanti della Toscana, che rifornisce circa 700.000 persone, si è ridotto di circa il 50% e tra le cause, oltre la siccità, lo sfruttamento geotermico.

Ai Sindaci e alla Regione Toscana la richiesta urgente di riportare l’Amiata al centro di politiche di tutela e alla elaborazione di progetti condivisi tesi alla valorizzazione dell’intero territorio per un futuro e un modello economico durevole e partecipato.


Il 7 novembre “UNA PIZZA PER SOLIDARIETA'”, ad Abbadia SS presso il ristorante Fonte Magria, per sostenere le spese della Manifestazione dell’11 novembrescarica la locandina


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Ad Abbadia S.S. va in scena il tradimento della comunità

Gravissimo voltafaccia del Consiglio comunale di Abbadia San Salvatore che, il 27 settembre 2017, apre alla possibilità di realizzare centrali anche nel suo territorio tradendo la memoria storica che vedeva questo Comune e questa comunità da sempre contrari alla geotermia e soli a non aderire al Protocollo d’intesa del 2007 (scarica pdf) impedendo la realizzazione di centrali e rinunciando ai “trenta denari” delle compensazioni ambientali di cui beneficiano i Comuni “geotermici”.
Passa quindi la mozione della maggioranza che prevede, in ossequio alle direttive regionali sulla ANI, l’individuazione di un’area disponibile alla realizzazioni di centrali geotermiche; fatto ancor più grave è che ai voti della maggioranza si sono uniti quelli di due consiglieri di opposizione Andrea e Angela Tondi della lista civica “Abbadia Futura”, lista che ha sempre ribadito la contrarietà alla geotermia, tanto che il capogruppo Castro e l’altro consigliere Pacini hanno votato contro.

Pubblichiamo il comunicato distribuito in occasione del Consiglio del 27/9 dai Comitati e il resoconto del Corriere di Siena successivo.

 

Geotermia anche a Abbadia?

Il consiglio comunale di Abbadia San Salvatore assumerà oggi, mercoledì 27 settembre 2017, una decisione gravissima, che contrasta con la storia di una comunità fermamente contraria allo sviluppo geotermico nel proprio territorio e che si è nel tempo opposta a qualsiasi forma di “geotermia” per motivi di ordine ambientale, sanitario, economico-sociale e energetico (non c’è necessità di energia elettrica).

La mozione presentata dal gruppo di maggioranza sulle ANI (Aree non idonee alla Geotermia) chiede alla Regione Toscana che venga “fatta eccezione per un’area residuale, individuata nella zona industriale Val di Paglia, in cui è ipotizzabile la sperimentazione di un impianto geotermico di piccola taglia a media entalpia, a ciclo binario con totale reimmissione del fluido”.

Una “apertura” agli impianti “a ciclo binario”, di vecchia data e che presentano comunque seri problemi come sismicità, reimmissione degli incondensabili quando la loro percentuale (come in centro Italia) è alta, problemi alle falde acquifere, etc.

Una scelta economica e culturale miope e arretrata, che sostanzialmente avalla la strategia della Regione Toscana, che vuol fare dell’Amiata un secondo distretto geotermico, sul modello di Larderello, dove far confluire le mire speculative della lobby geotermica non più solo nazionale, ma mondiale.

Cosa sarà dell’Amiata se alle centrali inquinanti flash di Piancastagnaio e Bagnore si aggiungeranno decine di impianti in un’area limitata, che ha ben altre vocazioni ambientali e economiche?

Una scelta fuori tempo che contrasta con quella della maggior parte dei comuni geotermici della Toscana e delle regioni limitrofe (Umbria e Lazio), le cui amministrazioni e popolazioni ritengono la “geotermia” non sostenibile e anzi dannosa per le altre attività, sulle quali i territori investono per il loro futuro.

Per il futuro dell’Amiata gruppi di cittadini sempre più numerosi stanno pensando a altro, alla valorizzazione delle risorse autentiche della montagna e di quel patrimonio cospicuo di aria, acqua, foreste, storia e cultura che solo la realizzazione di un Parco Nazionale Naturale può tutelare, garantendo sostenibilità ambientale e crescita economica.

Comitato Ambiente Amiata – Movimento di Cittadinanza – Sos Geotermia

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Corriere di Siena 29/9/17

La mozione Pd sulle “Ami” spacca la lista civica “Abbadia Futura”

da sin.: Angela e Andrea Tondi, Rosario Castro, Andrea Pacini della lista Abbadia Futura

Abbadia San Salvatore. Colpo di scena mercoledì 27 settembre us durante la seduta del consiglio comunale di Abbadia San Salvatore, convocato per trattare diversi argomenti e, in particolare, l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare “Centrosinistra per Abbadia San Salvatore” sulle Ani (Aree Non idonee alla Geotermia). Un documento, nel quale il gruppo di maggioranza chiedeva alla regione toscana di considerare l’intero territorio comunale di Abbadia area “non idonea” alla attività geotermoelettrica, “fatta eccezione per un’area residuale, individuata nella zona industriale Val di Paglia, in cui è ipotizzabile la sperimentazione di un impianto geotermico di piccola taglia a media entalpia, a ciclo binario con totale reimmissione del fluido”. Una scelta contro corrente, che ha infranto il “mito” del comune di Abbadia quale ultimo baluardo resistente a difesa di un territorio che è sempre più meta di progetti speculativi della lobby geotermica nazionale e mondiale. L’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza, con i due voti a favore dei consiglieri di minoranza (lista civica “Abbadia Futura”) Andrea Tondi e Angela Tondi, mentre il capogruppo Rosario Castro e il consigliere Antonio Pacini hanno espresso voto contrario. [M.B.]

ABBADIA S.SALVATORE. IL SINDACO TONDI RIFIUTA L’INCONTRO PUBBLICO CON COMITATI E CITTADINI SULLA GEOTERMIA

tondi buona geotermAvevamo chiesto, come Comitato Ambiente Amiata (aderente a SOS Geotermia) e Movimento di Cittadinanza di Abbadia, un incontro pubblico al sindaco sul tema “Geotermia” da tenersi nel piazzale antistante il comune per martedì 30 agosto 2016. Il sindaco, con lettera del 23 agosto, ha “declinato” la nostra richiesta “in quanto non se ne ravvisa a oggi l’utilità” e che “il luogo istituzionale per dibattere ogni azione amministrativa e di indirizzo è il consiglio comunale, dove sono insediati i consiglieri democraticamente eletti dal popolo”.

E pensare che il sindaco aveva detto ufficialmente nel consiglio comunale del 16 /06/2014 (deliberazione n.° 24, avente per oggetto “Approvazione delle linee programmatiche…da realizzare nel corso del mandato”): “sarà impostato un modo nuovo di fare comunicazione e di coinvolgimento della cittadinanza su quello che sta facendo l’amministrazione. In sostanza il cittadino dovrà essere al centro della azione amministrativa”. Bel modo di porre al centro dell’azione amministrativa “il cittadino”, se poi si rifiuta un confronto pubblico su un tema così importante e dibattuto nella nostra comunità, non ritenendolo addirittura utile.

Avremmo posto al sindaco, nell’incontro pubblico richiesto, diverse domande sul tema e principalmente quali sono le sue “reali e chiare intenzioni” sulla eventuale realizzazione di una nuova centrale geotermica nel nostro comune. Oppure se pensa e se è d’accordo con il presidente Rossi, che vuole realizzare nell’Amiata e dintorni (Val d’Orcia e Maremma) un “polo geotermico” con il rilascio di circa 20 permessi di ricerca per una superficie di 1500 kmq e la conseguente realizzazione di altrettante centrali.
O quali azioni e iniziative intende intraprendere, perché si giunga alla dismissione delle attuali centrali flash Enel di Piancastagnaio e di Bagnore, fortemente inquinanti, che coinvolgono anche la salute della nostra popolazione e le prospettive economiche del nostro comune. O se ritiene che, in alternativa, occorra programmare un “piano energetico di zona”, che punti prioritariamente al risparmio e all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, all’uso di pompe di calore, di bassa entalpia, solare e minieolico.
Progetto da costruire insieme ai comitati e ai cittadini. O se ritiene ancora valida la delibera consiliare approvata unitariamente dal consiglio comunale il 30 aprile 2013 (n° 25) e dare seguito agli impegni in essa contenuti. O se è d’accordo con la nostra proposta che non è con altre centrali che si assicura il futuro economico e occupazionale dell’Amiata, ma con la ricerca di linee progettuali da finanziare e realizzare nel campo della valorizzazione delle immense risorse ambientali, naturali, storiche e culturali, che sono la nostra vera ricchezza. O sul fatto che l’Amiata è unica e va rilanciata con la realizzazione di un “parco”, proposta per la quale stiamo raccogliendo centinaia di firme tra i nostri cittadini.

Ma forse chiediamo troppo a un sindaco, che da quando è stato eletto, sembra non abbia altro scopo che quello di presentare in tutta Italia la “Buona Geotermia” e “piazzare” altre centrali nell’Amiata e nel nostro comune.

Anche se il sindaco ha declinato l’incontro, noi saremo ugualmente in piazza,
DAVANTI AL COMUNE, MARTEDÌ 30 AGOSTO DALLE ORE 17 ALLE 20 CON UN SIT IN per dare voce alle nostre posizioni e ai pareri dei cittadini. 

COMITATO AMBIENTE AMIATA (aderente a SOS GEOTERMIA)
MOVIMENTO DI CITTADINANZA di ABBADIA SAN SALVATORE

Scarica il volantino


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Intanto prosegue ad Abbadia la diffusione e la discussione sul “Manifesto dell’Amiata” (scaricalo qui) opera del COMITATO AMBIENTE AMIATA (aderente a SOS GEOTERMIA) e del MOVIMENTO DI CITTADINANZA di ABBADIA SAN SALVATORE

IL MANIFESTO DELL’AMIATA
PER COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO E UNA ECONOMIA DUREVOLE DEL TERRITORIO

L’Amiata è da sempre considerata una delle zone più ricche di biodiversità della Toscana e non solo: accoglie numerose specie botaniche da proteggere e da conservare. Possiede uno dei bacini idrici più importanti del centro Italia che rifornisce circa 700.000 persone tra le province di Siena, Grosseto, Viterbo; è ricca di acque calde e centri termali conosciuti e apprezzati in tutta Europa.

Ha cinque riserve naturali, siti di interesse regionale e comunitario nelle varie zone a tutela di aree di pregio naturalistico-ambientale; è ricoperta fino alla parte alta del cono vulcanico da una faggeta naturale tra le più significative d’Europa. Ha sviluppato una economia legata al turismo, all’artigianato, ai prodotti locali, agroalimentari, castagne, funghi, olio. Ha costruito percorsi naturalistici collegati anche con la Val d’Orcia e la Maremma.

Ha attratto e continua ad attrarre visitatori e turisti non solo per le sue bellezze naturali, ma anche per la sua arte, storia, cultura, borghi medievali, rocche, castelli. E’ una terra di grande spiritualità, monasteri, chiese, abbazie, eremi; meta di pellegrinaggio (la via Francigena); possiede rilevanti siti archeologici dal paleolitico agli etruschi; siti di epoca romana. L’Amiata è definita fin dall’antichità la Montagna Madre per la ricchezza delle sue risorse, la montagna che nutre, accoglie, ristora; apprezzata da Papi, Re, Imperatori.

Era candidata in passato dalla Regione Toscana a diventare un Parco Nazionale o Regionale a tutela e valorizzazione delle enormi risorse ambientali, storiche e culturali. È una terra di cui ci siamo sentiti sempre orgogliosi ed ha forgiato la nostra identità e il senso di appartenenza.

È sottoposta a forti vincoli idrogeologici a tutela delle falde acquifere, vincoli paesaggistici a difesa delle bellezze naturali.

Eppure l’Amiata è uno dei territori toscani che sta subendo pesanti aggressioni; risorse di primaria importanza acqua, aria, boschi, beni comuni che dovrebbero essere protetti dalla pubblica amministrazione e dalla stessa Regione Toscana sono sottoposti ad un continuo ed intensivo sfruttamento che mettono a rischio interi equilibri ed economie legate a queste risorse.

Tra le cause principali di tale degrado ambientale, paesaggistico e culturale vi è lo sfruttamento del vapore per la produzione di energia da fonte geotermica. Sono cinque le centrali Enel, realizzate con tecnologie flash, tra le più inquinanti, per un totale di 120MW. Già accertati i danni all’acquifero, alla qualità dell’aria, alla salute; rilevante il fenomeno della subsidenza, del dissesto idrogeologico e della sismicità indotta. A questo la Regione Toscana intende aggiungere nuove centrali a media entalpia per un totale di 150 MW.

Noi cittadini, abitanti dell’Amiata, riteniamo tali progetti inaccettabili, poiché incidono pesantemente sugli equilibri già precari del territorio, senza oltretutto apportare vantaggi economici. Le zone geotermiche, infatti, sono le più povere e sottosviluppate della Toscana.

Riteniamo che l’Amiata, che ha forgiato la nostra identità e il senso di appartenenza, esiga il rispetto e l’attenzione che le politiche locali e regionali continuano a negarle, utilizzandola come merce di scambio e vendendola agli acquirenti di turno.

SULLA BASE DI QUESTO MANIFESTO AFFERMIAMO L’URGENZA E LA NECESSITÀ DI RIPORTARE L’AMIATA AL CENTRO DI INIZIATIVE DI DIFESA AMBIENTALE E ALLA ELABORAZIONE DI PROPOSTE E DI PROGETTI LOCALI TESI ALLA VALORIZZAZIONE DELL’INTERO TERRITORIO PER UN FUTURO E UN MODELLO ECONOMICO DUREVOLE E PARTECIPAT0.

MOVIMENTO DI CITTADINANZA e
COMITATO AMBIENTE AMIATA (aderente a SOS Geotermia)

Uno spettro si aggira per l’Amiata: la “buona geotermia” del sindaco di Abbadia Fabrizio Tondi

marco sera grAvallo anche della Regione, che concede la prestigiosa Sala Affreschi, ai venditori di pentole “geotermiche”. Rifiuto da parte di comitati e associazioni ambientaliste.

 

 

In maniera del tutto fortuita e casuale i cittadini di Abbadia San Salvatore e dell’Amiata sono venuti a sapere dell’evento che si terrà mercoledi 15 luglio a Firenze, addirittura presso la prestigiosa Sala Affreschi del Consiglio Regionale e che avrà come oggetto il confronto sulla “Carta di Abbadia San Salvatore – Regole per la buona geotermia”.

Una iniziativa costruita da soggetti estranei al territorio amiatino (membri di GIGA, Gruppo Informale per la Geotermia e il Territorio), tutt’altro che sconosciuti perchè non nuovi a iniziative a favore dello sfruttamento geotermico, da loro propagandato come assolutamente sostenibile, grazie alla tecnologia del ciclo binario e, …ma loro non lo dicono, grazie ai generosi incentivi che lo Stato offre a queste nuove società, incentivi prelevati dalle bollette elettriche dei cittadini. Incentivi che da soli garantiscono guadagni per milioni a questi novelli (im)prenditori, come abbiamo dimostrato anche nell’ultimo convegno a Colle Valdelsa il 20 marzo scorso.

A presiedere l’incontro ci sarà l’amiatino Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore, “eletto con un programma esplicitamente favorevole alla geotermia sostenibile dei cicli binari e della totale reiniezione”, come scrive il vicepresidente Giga Fabio Roggiolani nella lettera di invito. Sarebbe ora che il sindaco Tondi dicesse davvero da che parte sta, anche perchè ultimamente sembrava in amore e accordo con l’Enel che quindi, se questa nuova è la “buona geotermia”, fa ancora “cattiva geotermia”.

Tra Enel e nuova “buona geotermia” di sicuro ci sembra che il sindaco non stia dalla parte dei suoi cittadini che da sempre sono in maggioranza contrari alla geotermia di qualunque specie, tanto che Abbadia è uno dei pochi territori dell’Amiata che non ospita centrali e che non riceve “compensazioni ambientali”, cioà quattrini, dall’Enel; o forse è questo il problema?

L’incontro di Firenze per altro è solo su invito, strettamente a porte chiuse. Chi vi parteciperà? A leggere il programma “studiosi che rappresentano il meglio della geotermia”, anche se nell’elenco compaiono nomi di persone nemmeno contattate ed altri che già hanno declinato l’invito e diserteranno l’evento.

Inoltre ci sarebbero, a loro detta, “figure di riferimento di associazioni ecologiste e dei comitati”: ma quando mai!

Per la cronaca, la Rete Nogesi e Sos Geotermia hanno rifiutato l’invito, ritenendo l’evento una operazione strettamente finalizzata a giustificare la speculazione geotermica. Nè ci risulta che altri comitati e associazioni parteciperanno. Anche perché, come sostiene lo studioso Andrea Borgia, che sarà presente per ribadirlo, “La geotermia veramente sostenibile e rinnovabile non sono le tecnologie flash né i cicli binari, perché anche questi ultimi comportano impatti che spesso possono essere ambientalmente insostenibili. Certo è che non sono “rinnovabili””.

A maggiore ragione, allora, i comuni cittadini badenghi si chiedono con quali motivazioni e con quale mandato il sindaco di Abbadia San Salvatore si reca in Consiglio Regionale a siglare le “Regole per la buona geotermia”, se nemmeno dimostra di conoscere compiutamente le tecnologie che gli vengono proposte e senza avere il consenso della cittadinanza, tenuta all’oscuro e nel più totale silenzio.

Come al solito, i sindaci amiatini, con le lodevoli eccezioni di Cinigiano e Seggiano, continuano a tenere il piede in due staffe e non perdono occasione per svendere un altro pezzo di Amiata.

Sos Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata
Rete NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante