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#Arruolati #Guerrieri. Il soldato Mario Tozzi contro i comitati

tozzi_ryan_02_600Il geologo Mario Tozzi, conosciuto per la sua inseparabile piccozza, tra le altre cose, tiene la rubrica ‘pianeta terra’ -che fa tanto green- sul mensile dei soci della Coop, tra un set di padelle e una pubblicità 3×2.
Nel numero del mese di giugno di quest’anno si è lanciato in un attacco ai comitati che difendono i territori dal saccheggio delle trivellazioni, in particolare prendendosela con noi dell’Amiata e con gli amici dei comitati di Ferrara che ci opponiamo alla geotermia, sostenendo che “quell’energia è rinnovabile per sempre, non ci sono emissioni inquinanti e l’impatto paesaggistico è modesto”, usando peraltro il più banale degli argomenti da bar e cioè che, visto che usiamo l’auto (di solito ci contestano di accendere le lampadine), come possiamo poi opporci alle trivellazioni?
C’è in giro uno strano esercito di #guerrieri che si battono strenuamente contro i combustibili fossili, ma altrettanto strenuamente difendono ogni altro tipo di energia cosiddetta rinnovabile, senza verificare come, dove, da chi e con quali interessi e conseguenze tali impianti vengono realizzati; Legambiente da noi è certamente la capofila, ma via via scopriamo nuovi e insospettabili #arruolati alla causa della geotermia a occhi chiusi.
Abbiamo inviato una replica al giornalino delle Coop nella -vana- speranza di una pubblicazione,  ma a tutt’oggi non ci risulta pubblicata e quindi pubblichiamo noi sia l’articolo del Tozzi che la nostra replica.

L’articolo di Mario Tozzi su Nuovo Consumo di giugno 2013:
Mi oppongo!
Quando l’opposizione delle popolazioni locali non è giustificata: il caso della geotermia, rinnovabile e non inquinante.
Dopo aver subito per decenni l’imposizione di impianti industriali catastrofici, l’Italia non sembra più disposta a chinare il capo rispetto alle esigenze produttive in chiave locale. Al punto che sembra davvero difficile mettere in opera anche un solo impianto industriale sul nostro territorio. Negli Anni Sessanta i posti più belli delle coste italiane furono sacrificati a un progresso industriale che doveva sembrare improcrastinabile: Marghera, Francavilla, Manfredonia, Brindisi, Taranto, Ragusa-Priolo, Termini Imerese, Porto Torres, Bagnoli, Civitavecchia, Piombino, La Spezia. Un po’ di raffinerie, qualche acciaieria e moltissima chimica. Oggi tutto il comparto industriale è in crisi e i lavoratori si sono ridotti di oltre il 60 per cento, ma il carico inquinante di quelle bombe chimiche è sempre lì, in attesa di essere disinnescato. Ma è possibile farlo? E con quali costi?
Una delle priorità maggiori dell’attuale ministro dell’Ambiente Orlando dovrà essere quella di recuperare quei territori dopo aver chiuso quasi tutti gli impianti.
Ma i costi sono elevatissimi, tanto che a Bagnoli i giudici sospettano che ditte appaltanti, amministratori locali e, addirittura, direttori generali del Ministero, fossero coinvolti in una megatruffa che consisteva nel non fare assolutamente nulla per disinquinare, tanto l’obiettivo non sarebbe mai stato raggiunto. E i tempi? Parliamo di decenni. Varrebbe appena la pena di ricordare che a pagare dovrebbero essere i padroni, ma spesso si trattava di impianti a partecipazione statale e, dunque, ecco che paghiamo tutti noi. Oggi sono cambiate le cose?
Non ci sono più, per fortuna, pretese industriali sovradimensionate, però la conflittualità locale è aumentata e le popolazioni non sono più disposte a sopportare imposizioni sui propri territori.
Molte volte hanno ragione: nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti, per esempio, non hanno più quelle giustificazioni che potevano avere anche solo dieci anni fa. E hanno ragione nel combattere chi continua a puntare sui combustibili fossili maggiormente inquinanti e a pretendere maggiori efficienze e risparmi. Ma alcune opposizioni non si riescono a comprendere. Una di quelle meno giustificate è l’opposizione alla geotermia, gonfiata dalle polemiche sulle trivellazioni, ritenute addirittura responsabili di sismi come quello emiliano dello scorso anno. Intanto questo non è fisicamente possibile, ma come si fa a opporsi allo sfruttamento del calore del sottosuolo? Purché piova, quell’energia è rinnovabile per sempre, non ci sono emissioni inquinanti e l’impatto paesaggistico è modesto. Eppure dal Monte Amiata a Ferrara insorgono comitati contro l’energia geotermica. È davvero bizzarro che chi si è sciroppato per decenni senza protestare l’inquinamento delle fonti fossili comunque declinato, e magari usa l’auto tutti i giorni, oggi si sollevi contro una forma di energia pulita e rinnovabile. Basterebbe studiare un po’ per fare le distinzioni necessarie.

La nostra replica:
DOTTOR TOZZI, PERCHE’ INVECE DI RIPROPORRE LUOGHI COMUNI, NON CI DA UNA MANO A CAPIRE COSA SUCCEDE IN AMIATA?
“Basterebbe studiare un po’ per fare le distinzioni necessarie.”
Con questo lapidario giudizio il Dott.Mario Tozzi liquida la lotta di quanti, “dal Monte Amiata a Ferrara”, si oppongono allo sviluppo della geotermia, da lui considerata “una forma di energia pulita e rinnovabile”, priva di “emissioni inquinanti” e con un “impatto paesaggistico modesto”.
Noi non conosciamo a fondo ciò che accade a Ferrara, ma per quanto riguarda la geotermia in Amiata possiamo rassicurare il Dott.Tozzi sul fatto che abbiamo studiato, e molto approfonditamente, la questione, giungendo a conclusioni diametralmente opposte alle sue, fino a farci sospettare del fatto che chi ha bisogno di studiare e fare le distinzioni necessarie non siamo certo noi.
La geotermia che si è andata sviluppando in Amiata è probabilmente la più sporca a livello planetario, proprio a causa della peculiarietà del sottosuolo: basta dare un’occhiata alla qualità ed alle quantità delle sostanze inquinanti contenute nei fluidi emessi dalle centrali della nostra zona e scaricate in atmosfera, per restare sorpresi rispetto a definizioni ormai diventate luoghi comuni, peraltro avvalorate da disposizioni legislative anche a livello europeo.
Dai risultati delle analisi effettuate dall’ARPAT in questi anni emerge in tutta evidenza l’enorme imbroglio perpetrato nel considerare l’energia geotermica una energia “pulita”, addirittura esclusa dalle fonti soggette all’applicazione del protocollo di Kyoto, quando invece le quantità di sostanze climalteranti che fuoriescono dalle centrali, in particolare da quelle dell’Amiata (anidride carbonica,  metano etc.) sono anche superiori a quelle di centrali a petrolio o a gas di eguale potenza.
La rinnovabilità, poi, è esclusivamente legata alla possibilità di spingere sempre più in basso le perforazioni alla ricerca di nuovi campi (ormai si sfruttano quelli a 3.500-4.000 m. di profondità, fra l’altro sempre più ricchi di sostanze inquinanti) man mano che i bacini superficiali si esauriscono.
Un’indagine epidemiologica elaborata dal CNR per conto dell’Agenzia Regionale di Sanità, evidenzia eccessi di mortalità e di ospedalizzazione nel sesso maschile dei comuni geotermici amiatini del 13% rispetto ai comuni vicini, con punte del 30% nei territori maggiormente esposti alle emissioni delle centrali; di fatto gli estensori dello studio negano che il problema sia dipeso dalla sfruttamento geotermico, ma non sanno dare altre e più plausibili spiegazioni a questi eccessi.
Ciononostante la Regione Toscana ha approvato progetti che prevedono il raddoppio della produzione geotermica nell’area di Piancastagnaio ed addirittura la triplicazione in quella di Bagnore, nel Comune di Santa Fiora.
In merito agli aspetti paesaggistici, basti ricordare che nella Valutazione di Impatto Ambientale per  la costruzione di Bagnore 4, da 40 MW. di potenza, non è stato preso in minima considerazione il parere espresso dalla Soprintendenza  per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Siena, che al primo punto del contributo istruttorio afferma:
…”1. considerare una posizione meno invasiva e meno visibile dalla Strada Provinciale Santa
Fiora e la Strada Provinciale dei Monte Amiata anche valutando di modulare diversamente gli impianti per evitare una concentrazione visiva tra le due centrali;…”
Anzi, l’ultima soluzione escogitata da ENEL è andata proprio nella direzione opposta, dal momento che l’interconnessione impiantistica fra Bagnore 3 e Bagnore 4 darà luogo ad un’unica immensa centrale da 60 MW., cui si affiancherà l’impianto pilota a ciclo binario, fino a raggiungere l’edificio sede della vecchia Bagnore 2 e l’area delle apparecchiature elettriche di trasformazione e trasporto dell’energia, per realizzare un vero e proprio agglomerato di edifici industriali, torri e fumarole unico in tutta la Toscana.
Ultimamente, inoltre, sono stati pubblicati una serie di studi e ricerche sulla sismicità indotta da attività di estrazione e/o reiniezione di fluidi nel sottosuolo, ultimo quello del Prof. Marco Mucciarelli dell’Università della Basilicata sul n. 1-2/2013 della rivista Ingegneria Sismica, in cui si evidenziano possibili effetti di amplificazione della sismicità naturale a seguito di tali operazioni; fra l’altro il Prof. Mucciarelli relaziona proprio a queste attività il terremoto con epicentro in Val di Paglia (Comune di Piancastagnaio) dell’1/04/2000.
Si tratta di fenomeni ancora poco studiati in Italia ma che rivestono un grande interesse anche sull’Amiata, il cui territorio è in gran parte classificato in seconda categoria, se solo si confronta la carta storica dei terremoti fino al 1990 con quella della sismicità attuale, che evidenzia un numero molto superiore di eventi nell’ultimo periodo.
Siamo sicuri che in questo campo il Dott. Tozzi potrebbe fornire un rilevante contributo scientifico.

Il Cittadino online del 3 dicembre 2013
Sos Geotermia risponde al geologo Tozzi
“Basta luoghi comuni, ci spieghi che succede in Amiata”
PIANCASTAGNAIO. In un articolo apparso su Nuovo Consumo di giugno 2013, il geologo Mario Tozzi (quello con la piccozza che in tante trasmissioni televisive cercava di conciliare divulgazione e scientificità), sosteneva che nell’odierno panorama italiano “non ci sono più, per fortuna, pretese industriali sovradimensionate, però la conflittualità locale è aumentata e le popolazioni non sono più disposte a sopportare imposizioni sui propri territori. Molte volte hanno ragione: nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti, per esempio, non hanno più quelle giustificazioni che potevano avere anche solo dieci anni fa. E hanno ragione nel combattere chi continua a puntare sui combustibili fossili maggiormente inquinanti e a pretendere maggiori efficienze e risparmi. Ma alcune opposizioni non si riescono a comprendere. Una di quelle meno giustificate è l’opposizione alla geotermia, gonfiata dalle polemiche sulle trivellazioni, ritenute addirittura responsabili di sismi come quello emiliano dello scorso anno. Intanto questo non è fisicamente possibile, ma come si fa a opporsi allo sfruttamento del calore del sottosuolo? Purché piova, quell’energia è rinnovabile per sempre, non ci sono emissioni inquinanti e l’impatto paesaggistico è modesto. Eppure dal Monte Amiata a Ferrara insorgono comitati contro l’energia geotermica. È davvero bizzarro che chi si è sciroppato per decenni senza protestare l’inquinamento delle fonti fossili comunque declinato, e magari usa l’auto tutti i giorni, oggi si sollevi contro una forma di energia pulita e rinnovabile. Basterebbe studiare un po’ per fare le distinzioni necessarie”.
Inevitabile la reazione di SOS Geotermia, che si è sentita chiamata direttamente in causa, e che dopo aver cercato inutilmente la pubblicazione della propria replica su Nuovo Consumo, definito “giornalino della Coop”, ha pubblicato nel proprio sito la risposta al geologo, non senza aver prima ricordato che “c’è in giro uno strano esercito di #guerrieri che si battono strenuamente contro i combustibili fossili, ma altrettanto strenuamente difendono ogni altro tipo di energia cosiddetta rinnovabile, senza verificare come, dove, da chi e con quali interessi e conseguenze tali impianti vengono realizzati; Legambiente da noi è certamente la capofila, ma via via scopriamo nuovi e insospettabili #arruolati alla causa della geotermia a occhi chiusi”.
…segue ns. lettera di risposta a Tozzi

Ennesimo attacco a Sos Geotermia: non ci facciamo intimidire

20131022_rossi_fuga_amiata_02Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente

SOS Geotermia ancora sotto attacco giudiziario: Velio, come attivista del coordinamento, è sotto indagine per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale, fatti avvenuti in occasione del Convegno con il Presidente della Regione Toscana e gli imprenditori locali a Castel del Piano il 22 ottobre us.
Colpire un attivista di Sos Geotermia significa colpire chi dissente, quindi tutti noi come coordinamento, gruppi, comitati che lottano in difesa del proprio territorio, contro la devastazione dell’Amiata. La presenza davanti al Comune con volantinaggio e striscioni è stata la diretta conseguenza del diniego e impedimento da parte del sindaco di Castel del Piano, alla richiesta di diversi cittadini, di entrare nella sala per partecipare al Convegno; ingresso garantito invece ad altri, che sicuramente non erano inseribili nella categoria degli “imprenditori”, a cui sarebbe stata -teoricamente- limitata la partecipazione.
Rivendichiamo il fatto che abbiamo sempre manifestato le nostre opinioni nel rispetto delle norme, ma anche nella consapevolezza dei diritti costituzionali alla pubblica manifestazione delle opinioni e ripetutamente ci siamo appellati al rispetto della legalità e legittimità non sempre osservate dalle Pubbliche Amministrazioni, le quali si sono sempre dimostrate sorde alle nostre istanze e alle nostre documentate  argomentazioni, riguardo ai gravi rischi per la salute dei cittadini, la tutela del nostro bacino idrico, del nostro patrimonio ambientale e di un diverso progetto sociale e economico.
> Più volte abbiamo scritto e denunciato le quantità di emissioni degli impianti geotermici in Amiata climalteranti e cancerogene, che è un falso affermare che la Geotermia in Amiata sia sostenibile e rinnovabile e che perciò non dovrebbe godere dei contributi pubblici per le energie rinnovabili, ma nulla è successo.
>  Più volte abbiamo denunciato e documentato i falsi in atti pubblici commessi dalla Commissione VIA della Regione Toscana a proposito del parere positivo che sarebbe stato espresso dall’Agenzia Regionale di Sanità sull’impatto sanitario di Bagnore 4, ma nulla è successo.
>  Più volte abbiamo scritto e documentato come le emissioni della Geotermia concorrono nel determinare l’eccesso, statisticamente documentato, di mortalità nei comuni geotermici dell’Amiata, ma nulla è successo.
Continueremo a farlo, denunciando il silenzio e la connivenza politica della regione Toscana e dei nostri Amministratori per lo scempio ambientale, economico e sociale che si sta perpetrando sull’Amiata.
Denunciamo chi oggi, non avendo argomenti per controbattere le nostre denunce, vorrebbe spostare il confronto sul piano giudiziario e della repressione. Noi non ci stiamo, rivendichiamo tutte le azioni che i cittadini, singolarmente o in associazione, compiono in difesa del territorio contro la geotermia, contro chi la realizza e chi la sostiene e da essa ne trae vantaggio, economico ed elettorale.

Invitiamo tutti a inviare messaggi di solidarietà a: sos-geotermia@bruttocarattere.org

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La Nazione del 29 novembre 2013
CASTEL DEL PIANO L’ESPONENTE DEL COMITATO È STATO SENTITO DALLA DIGOS
«Colpire Velio è colpire tutti noi»
SoS Geotermia scende in campo dopo la vicenda dell’attivista
SOS GEOTERMIA Amiata: «Colpire un nostro attivista significa colpire chi dissente, quindi tutti noi come coordinamento, gruppi, comitati che lottano in difesa del proprio territorio». Così il comitato lancia, attraverso una forte espressione di lotta per la propria difesa, la risposta, almeno verbale, alla vicenda giudiziaria che vede al centro Velio Arezzini, attivista di Sos Geotermia, sentito dalla Digos per «manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale». I fatti fanno riferimento al Convegno del 22 ottobre, quando il governatore della Regione Enrico Rossi ha incontrato gli imprenditori amiatini». La nostra presenza davanti al Comune afferma il comitato con volantinaggio e striscioni è stata la diretta conseguenza del diniego e impedimento da parte del sindaco di Castel del Piano, alla richiesta di diversi cittadini di entrare nella sala per partecipare al Convegno. L’ingresso invece è stato garantito ad altri dicono che sicuramente non erano inseribili nella categoria degli imprenditori a cui sarebbe stata limitata la partecipazione». Ciò che Sos Geotermia denuncia è un «filtro» all’ingresso del Convegno che definiscono discriminante nei loro confronti. In realtà il convegno, che si è svolto secondo le tematiche impostate, ha visto sia l’intervento di alcuni importanti imprenditori dell’Amiata che hanno rivolto al Governatore importanti quesiti e sollecitato alcune questioni di carattere specifico, sia l’intervento di alcuni attivisti del comitato Sos geotermia i quali hanno potuto parlare spiegando le proprie ragioni dallo stesso microfono cui ha parlato il governatore. A parlare e a rivolgere l’attenzione sui disagi ambientali che il comitato Sos geotermia denuncia è stato proprio l’attivista Velio Arezzini. «Questo è l’ennesimo attacco a Sos Geotermia. continua il Comitato . Rivendichiamo il fatto che abbiamo sempre manifestato le nostre opinioni nel rispetto delle norme, ma anche nella consapevolezza dei diritti costituzionali alla pubblica manifestazione delle opinioni e ripetutamente ci siamo appellati al rispetto della legalità e legittimità non sempre osservate dalle pubbliche Amministrazioni, le quali si sono sempre dimostrate sorde alle nostre istanze e alle nostre documentate argomentazioni, riguardo ai gravi rischi per la salute dei cittadini, la tutela del nostro bacino idrico, del nostro patrimonio ambientale e di un diverso progetto sociale ed economico».

Il Tirreno del 29 novembre 2013
Geotermia e proteste. Indagato un attivista
Manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale le ipotesi di reato per i fatti del 22 ottobre a Castel del Piano. Il comitato Sos: «Noi non ci stiamo»
di Fiora Bonelli
CASTEL DEL PIANO Velio Arezzini, di Abbadia San Salvatore, attivista del coordinamento di Sos Geotermia «è sotto indagine per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale, per i fatti avvenuti in occasione del convegno con il Presidente della Regione Toscana Rossi e gli imprenditori locali a Castel del Piano il 22 ottobre scorso». Lo rende noto lo stesso movimento antigeotermico, sottolineando come «colpire un attivista di Sos Geotermia significa colpire chi dissente, quindi tutti noi come coordinamento, gruppi, comitati che lottano in difesa del proprio territorio». Il fatto si riferisce dunque al giorno della visita del presidente Rossi a Castel del Piano e in particolare al pomeriggio dedicato all’incontro con gli imprenditori, quando Sos Geotermia organizzò una manifestazione davanti al municipio dove si teneva l’incontro, arrivando a un faccia a faccia anche col primo cittadino di Castel del Piano. Proprio il sindaco Claudio Franci ricorda che «l’incontro era riservato alle imprese, non era una pubblica assemblea e l’argomento non era la geotermia. Noi _ rammenta Franci _ nonostante questo, abbiamo garantito al gruppo la massima rappresentatività, consentendo a una delegazione di quattro persone di entrare e prendere la parola. Non potevamo certamente far entrare tutti come Sos geotermia aveva chiesto. Disponibilità sì, ma confusione no. Fra l’altro _ aggiunge Franci _ già la mattina a Montenero d’Orcia, prima tappa della visita di Rossi, il sindaco aveva concesso ad alcuni esponenti di Sos geotermia di parlare. Dunque mi pare che nulla sia stato loro impedito, perché hanno partecipato e hanno parlato». I rappresentanti del coordinamento antigeotermico raccontano un’altra storia: «La presenza davanti al Comune con volantinaggio e striscioni _ dicono _ è stata la diretta conseguenza del diniego e impedimento da parte del sindaco di Castel del Piano, alla richiesta di diversi cittadini, di entrare nella sala per partecipare al convegno; ingresso garantito invece ad altri, che sicuramente non erano inseribili nella categoria imprenditori». Sos geotermia evidenzia come i suoi membri abbiano «sempre manifestato nel rispetto delle norme, ma anche nella consapevolezza dei diritti costituzionali alla pubblica manifestazione delle opinioni»; e sottolinea anche come le denunce depositate già da tempo dal coordinamento per stigmatizzare fatti e comportamenti, non abbiano per ora avuto risposte ufficiali: «Più volte abbiamo scritto e documentato come le emissioni della geotermia concorrono nel determinare l’eccesso, statisticamente documentato, di mortalità nei comuni geotermici dell’Amiata, ma nulla è successo. Continueremo a farlo». E concludono: «Denunciamo chi oggi, non avendo argomenti per controbattere le nostre denunce, vorrebbe spostare il confronto sul piano giudiziario e della repressione. Noi non ci stiamo, rivendichiamo tutte le azioni che i cittadini compiono in difesa del territorio contro la geotermia».

Contropiano del 28 novembre 2013
Sos Monte Amiata. Attivisti sotto tiro
…segue ns. comunicato

EcoMagazine.info del 28 novembre 2013
Ennesimo attacco a Sos Geotermia: non ci facciamo intimidire.
Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente
…segue ns. comunicato

Prima Pagina Chiusi del 27 novembre 2013
AMIATA. “ENNESIMO ATTACCO A SOS GEOTERMIA: NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE”
In un comunicato stampa, il Comitato Sos Geotermia, protesta per l’indagine a carico di un attivista. Manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale le accuse.
Siena – Come anticipato nei giorni scorsi dalla stampa locale, un attivista del Comitato Sos Geotermia che da tempo ha ingaggiato una lotta contro lo sfruttamento della geotermia, risulta indagato:  ”Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente” denuncia polemicamente un passaggio del comunicato che riportiamo in toto: …
…segue ns. comunicato

Grosseto Oggi del 27 novembre 2013
Sos Geotermia: “Questo ennesimo attacco non ci spaventa”
Il comunicato del gruppo ambientalista in merito alla denuncia verso un attivista
CASTEL DEL PIANO – Pubblichiamo integralmente il comunicato dell’associazione Sos Geotermia, coordinamento che si occupa della tutela dell’ambiente, in merito ad una denuncia recapitata ad un attivista del gruppo.
…segue ns. comunicato

GoNews del 27 novembre 2013
Sos Geotermia denuncia: “Ennesimo attacco ma non ci facciamo intimidire”
…segue ns. comunicato

Cortocircuito del 27 novembre 2013
Amiata- Denunce per chi contesta la geotermia di Enel ed Enrico Rossi
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 27 novembre 2013
“Ennesimo attacco a Sos Geotermia: non ci facciamo intimidire”
“Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente”, dice il Comitato
…segue ns. comunicato

GoNews del 27 novembre 2013
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sostiene la ‘lotta’ di Velio
E’ attivista di Montelibero e Sos Geotermia
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua esprime piena solidarietà a Velio, attivista del movimento Montelibero e Sos Geotermia denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale.
Si tratta di un palese atto intimidatorio nei confronti di Velio e di coloro che si battono contro le nuove forme di sfruttamento del loro territorio e a favore di un nuovo modello economico e sociale.
La denuncia si riferisce alle pacifiche manifestazioni organizzate in occasione della visita del Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, in cui il “pericoloso” Velio faceva parte della delegazione autorizzata a seguire i lavori dentro il Palazzo Comunale di Castel Del Piano.
Certi che non sarà l’intimidazione a fermare la mobilitazione, il Movimento per l’Acqua sostiene con forza le istanze dei cittadini dell’Amiata e torna a denunciare la scelleratezza delle politiche Enel sul territorio amiatino.

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MESSAGGI DI SOLIDARIETA’

Comunicato del 1 dicembre 2013 della Federazione Toscana del Partito dei CARC
La Federazione Toscana del Partito dei CARC esprime la propria solidarietà a SOS Geotermia e in particolare a Velio, indagato per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata a seguito della giusta e utile contestazione al presidente della Regione Rossi lo scorso 22 ottobre. Questo atto intimidatorio indica che il lavoro di questa e delle altre organizzazioni popolari che combattono contro lo scempio ambientale dell’Amiata causato dallo sfruttamento geotermico (spacciato come “energia rinnovabile”) e per la tutela della salute va nella giusta direzione, e che il nemico è debole se deve ricorrere a questi mezzi; come recitava lo striscione “Fuori l’Enel Dall’Amiata, Fuori Rossi dalla Toscana”, Rossi deve essere cacciato con tutti i suoi soci, responsabili anche della voragine della Sanità e dei tagli selvaggi ai servizi pubblici, della speculazione del Tav e dei rifiuti contaminati interrati in Mugello, del Grossetano disastrato che si alluviona ad ogni pioggia,  degli inceneritori con cui vogliono avvelenarci: una vera e propria situazione di emergenza, a cui l’ attuale classe dirigente non vuole (e non può) porre rimedi!
All’Assemblea Operaia svoltasi scorso giugno a Firenze, Velio ed altri relatori dissero che (…) le organizzazioni operaie e popolari devono coalizzarsi per combattere questa classe dirigente, espressione della putrescente Repubblica Pontificia, che ci porta al disastro per i propri interessi e non ha il minimo scrupolo morale nel farlo; il tema del lavoro utile e dignitoso per tutti fu posto con forza come collante delle diverse vertenze, e da quello dobbiamo partire perchè la Toscana inverta la rotta: con la raccolta differenziata spinta, la tutela costante del territorio, il ripristino ed il potenziamento dei servizi di pubblica utilità. Per fare questo serve una Amministrazione Regionale di Emergenza che mobiliti le organizzazioni popolari e operaie a prendere in mano la situazione, come è stato affermato anche nel campeggio dello scorso luglio proprio sull’ Amiata. Nessun Governo regionale espressione della borghesia userà le risorse se non per Grandi Opere Inutili e dannose, project financing e privatizzazioni selvagge (Ospedali di Lucca e Massa, svendita dell’ Ataf) speculazioni e scempi ambientali in nome del profitto e a favore degli “amici degli amici”.
La solidarietà è la nostra arma per impedire che ci intimidiscano, che dividano la nostra lotta tra buoni e cattivi: usiamola per vincere!

Comunicato 27 novembre 2013 del comitato No Trivelle in Sardegna
No Trivelle in Sardegna esprime totale sgomento per le azioni legali intraprese contro Velio e Sos Geotermia a cui rivolgiamo tutta la nostra solidarietà, informare e informarsi è un diritto sancito a livello europeo, i cittadini hanno quindi diritto di sapere e partecipare a convegni indetti dalla Regione visto che gli accordi intrapresi con l’imprenditoria ricadono sulle scelte sociali e sulla vita di tutti.
Dalla Sardegna in un momento dove le scelte scellerate intraprese a seguito di connivenze spesso poco chiare tra politica e imprenditoria hanno causato gli scempi che sono sotto gli occhi di tutti, cementificazioni selvagge e condoni edilizi hanno creato il teatro dove si è consumata la scena dell’alluvione che ha causato tanta sofferenza e perdite umane ed economiche.
Allo stesso modo la geotermia, che ora minaccia anche la nostra isola, ha dimostrato negli anni di prestarsi alla mera speculazione più che un vantaggio per la popolazione con dimostrati danni e stravolgimenti a salute e territorio, a tal proposito chiediamo rispetto per i comitati veri portatori di interessi per la comunità e il libero coinvolgimento della popolazione nelle scelte di pubblico interesse ai sensi della Convenzione di Aarhus del 2005 del quale la regione Toscana sino a prova contraria deve tener conto come tutti, la cittadinanza è quella che l’eletto presidente della regione rappresenta e si deve fare tutore degli interessi sociali prima che di quelli economici.
Corallo Giordano – No Trivelle in Sardegna

Comunicato 27 novembre 2013 del Comitato Beni Comuni Val di Cecina
Complici e solidali
Esprimiamo la più ampia solidarietà e vicinanza a Velio Arezzini, partigiano dell’Amiata e militante di SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata che da anni combatte per la salvaguardia del territorio e per il diritto alla salute della popolazione amiatina, sottoposta al selvaggio ed estremamente nocivo sfruttamento geotermico da parte di ENEL col benestare di Regione e istituzioni locali accecate dalla politica della compensazione e incuranti delle reali esigenze del territorio e dei suoi abitanti.
A circa un mese di distanza dalla contestazione pacifica nei confronti del Presidente Rossi e delle istituzioni locali, Velio è stato denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale: una chiara intimidazione e tentativo di reprimere ogni forma di mobilitazione contro  lo sfruttamento del territorio, per il diritto alla salute e per un nuovo modello economico e sociale.
Il Comitato Beni Comuni Val di Cecina ha aderito sin dal suo nascere al Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata e al suo Manifesto, ne condivide gli intenti ed è pienamente complice e solidale con la battaglia che porta avanti, anche perché lottiamo contro lo stesso scempio ambientale e attacco alla salute che qui in Val di Cecina va avanti da un secolo. Per capire di cosa stiamo parlando basta porre l’attenzione sui dati di un’indagine epidemiologica dell’Agenzia regionale sanità (ARS) condotta su 16 comuni dell’area geotermica toscana e che ha accertato ben 535 morti in più nel periodo 2000/2006 a fronte di un contributo energetico di circa 800 megawatt su  5.200 mw istallati in Toscana, di cui oltre 470 fotovoltaici.
Velio uno di noi!
Diciamo no alle compensazioni ambientali!
Si alla moratoria su tutta l’attività geotermica!
Si alla salvaguardia dell’ambiente, si alla tutela del diritto alla salute, si ad un lavoro utile e dignitoso!

Comunicato 26 novembre 2013 dei Cobas Energia – Cobas Lavoro Privato – Confederazione Cobas
Siamo alle solite : ” l’Enel ordina,le forze dell’ordine fanno rapporto, la magistratura denuncia” !
Una storia che si ripete ovunque si manifesti l’opposizione alle scellerate scelte energetiche : avviene in Amiata come in Colombia( diga del Quimbo), diversi i soggetti e le popolazioni, stesse mani quelle sporche dell’Enel!
Caro Velio, il Cobas Energia e l’intera Confederazione Cobas ti sono vicini e solidali, inpegnati in tuo sostegno e di quanti in Amiata si battono per la giusta causa dello Stop alle produzioni geotermiche.

Comunicato 26 novembre 2013 del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Solidarietà a Velio, sostegno al movimento Montelibero in lotta sull’Amiata
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua esprime piena solidarietà a Velio, attivista del movimento Montelibero e Sos Geotermia denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale. Si tratta di un palese atto intimidatorio nei confronti di Velio e di coloro che si battono contro le nuove forme di sfruttamento del loro territorio e a favore di un nuovo modello economico e sociale. La denuncia si riferisce alle pacifiche manifestazioni organizzate in occasione della visita del Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, in cui il “pericoloso” Velio faceva parte della delegazione autorizzata a seguire i lavori dentro il Palazzo Comunale di Castel Del Piano.
Certi che non sarà l’intimidazione a fermare la mobilitazione, il Movimento per l’Acqua sostiene con forza le istanze dei cittadini dell’Amiata e torna a denunciare la scelleratezza delle politiche Enel sul territorio amiatino.

Comunicato 25 novembre 2013 del movimento antigeotermico amiatino Montelibero
Il re è nudo
A maggio con la manifestazione dei comitati contro Enel è iniziata la “primavera” amiatina, proseguita con il campeggio dei movimenti in Amiata di  luglio  e  la mobilitazione internazionale del 12 ottobre, preceduta dall’occupazione del comune di Arcidosso. Più si avvicina l’inverno, però, (sarà forse per effetto del teleriscaldamento) e più nervosismo sembra provocare l’argomento “Enel-geotermia” da parte di alcune amministrazioni amiatine. E così, dopo le denunce contro i mulini a vento del primo cittadino di Piancastagnaio, le scenate pubbliche del sindaco Verdi alla contestazione al concerto di Cristicchi a Santa Fiora, l’inaugurazione clandestina delle centrali a Piancastagnaio, siamo qui oggi a raccontare un’altra storia di malagestione del territorio amiatino, una storia tanto grave quanto grottesca. E’ il 22 ottobre di quest’anno e addirittura il governatore Rossi decide di salire a Castel del Piano per una gita in montagna con l’obiettivo di “tranquillizzare” gli imprenditori amiatini sullo sviluppo futuro del territorio. Per cui oltre a vari convenevoli si organizza un incontro pubblico in comune. Ovviamente i comitati Sos Geotermia e Montelibero oltre a vari cittadini del paese decidono di intervenire a quest’incontro per ricordare a Rossi, alle istituzioni locali presenti in massa (quando si parla di soldi non manca nessuno) e agli imprenditori, che lo sviluppo di quest’area non può prescindere da una gestione completamente diversa della questione ambientale,  contestando le scellerate politiche di Enel nel territorio, avallate tanto dalla giunta di Castel del Piano quanto dal presidente Rossi. Molto “democraticamente” viene negato ai cittadini l’accesso all’incontro e viene ristretta la partecipazione ad una delegazione. Non rimane agli attivisti e attiviste, ingiustamente tenuti fuori da un incontro pubblico, che volantinare raccontando alla gente di cosa si stava discutendo in quella iniziativa blindata. Il tutto si svolge nella massima tranquillità mentre dentro dal microfono risuonano gli interventi della delegazione che spiegano le ragioni dei comitati.Arriviamo a questa settimana quando un attivista dei comitati, Velio, lo stesso che aveva parlato a Rossi, viene denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale.Insomma, ancora una volta una palese intimidazione nei confronti di chi si batte localmente contro le devastanti politiche di Enel, l’asservimento delle istituzioni locali, la costruzione della nuova centrale di Bagnore 4. E’ chiaro il tentativo di reprimere ogni forma di mobilitazione di quegli amiatini che lottano contro le nuove forme di sfruttamento del loro territorio e in difesa di un nuovo modello economico e sociale. È altrettanto chiaro e evidente che non sarà questo tipo di intimidazioni a fermare la volontà e la determinazione di chi si batte concretamente per una Amiata diversa, non asservita a Enel, né ai poteri costituiti! Nei confronti di Velio, la nostra più completa solidarietà e complicità!

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messaggi su facebook

NO Megacentrale: Si stanno oltrepassando i limiti e calpestando i diritti dei cittadini; non si rispettano i diritti costituzionali, stiamo entrando in un mondo oscuro dove si vuole amministrare la cosa pubblica senza il consenso. Forse è giunto il momento di chiedere chiarezza alla politica e a coloro che sono stati delagati ad amministrare. Forse si potrebbe richiedere un referendum popolare, mossa rischiosa, ma potrebbe anche essere una strada percorribile.

Comitato Difensori della Toscana: Tutta la nostra solidarietà a Velio Arezzini!

> La solidarietà della rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio bastamortesullavoro@gmail.com

Emilia Santella: Un messaggio di solidarietà a tutti i compagni Amiatini che lottano per la salute di tutti i cittadini. 

Ugo Manetti: Piena solidarietà a SOS geotermia con l’invito a “NON MOLLARE”!

Simonetta Giardina: MASSIMA SOLIDARIETA’

Antonio Pacini: Tutta la solidarietà e complicità a chi combatte per il bene del territorio in cui abita! Fuori legge ci sono i soffioni; dovrebbero rispondere in un processo per quello che hanno commesso e permesso nella nostra montagna. Ma alla fine arriverà anche per loro il verdetto.

Cristina Marti Tequila Tequi: Dai che ti siamo vicini!!!

Piancastagnaio, 16 novembre 2013. Incontro sulla salute: Un Altro Punto di Vista

20131116_incontro salute piano_imgLo stato di salute delle popolazioni residenti nelle Aree Geotermiche alla luce dello Studio epidemiologico dell’ARS Toscana e dei rilevamenti dell’Arpat Toscana.
Appuntamento per tutti a Piancastagnaio, il 16 novembre alle ore 16, presso il Centro Anziani

Il coordinamento Sos geotermia continua solitario nell’opera di informazione, nel colpevole silenzio dei nostri amministratori  durato fin troppi anni, anche quando l’Europa obbligava a tale informazione, come nel caso del superamento dei limiti dell’arsenico nell’acqua mai apertamente dichiarato
Sicuramente oggi, dopo i dati sulle emissioni delle centrali geotermiche diffusi dall’Arpat dal 2008 e, ancor più, dopo lo Studio epidemiologico presentato nel 2010 e aggiornato nel 2013 da parte dell’Ars, non è più possibile per nessuno sottrarsi alle proprie responsabilità sia in merito alla diffusione di questi dati sull’impatto sanitario a carico della popolazione locale sia in merito ai conseguenti provvedimenti che ci si aspetterebbe per la tutela della salute che, ricordiamo, è ancora una responsabilità in capo ai sindaci e, per estensione, agli amministratori locali tutti.
Ben sappiamo che, a volte, i molti dati prodotti sono di difficile lettura e purtroppo assistiamo all’estrapolazione e diffusione solo delle conclusioni che, come nel caso dello studio epidemiologico dell’Ars, troppo facilmente tendono a sottovalutare il problema sanitario e ad escludere la responsabilità dell’inquinamento ambientale  quale concausa delle patologie e della mortalità in eccesso che pur lo stesso studio rileva come significativi (come quel 13% in più che corrisponde a ben 2 morti al mese in più rispetto ai comuni limitrofi ed alla regione). L’unica cosa di cui gli estensori dello studio ARS sono certi è che non sanno quali sono le ragioni di tali aumenti di mortalità e patologie, cosa inaccettabile per chi in Amiata vive con le proprie famiglie.
Per questo SOS geotermia si è sentita  in dovere di promuovere pubblicazioni ed incontri affinchè le popolazioni dell’Amiata vengano informate sui dati e sui rischi sanitari e non solo, ma intende rivolgersi anche agli operatori del settore e agli amministratori locali affinchè, presa conoscenza della situazione, possano correttamente esercitare il loro ruolo e, soprattutto in base al ‘principio di cautela’ previsto dalla normativa europea, spingersi a decretare per un immediato fermo delle attività estrattive e dei cantieri.
SOS Geotermia ha invitato all’incontro di Piancastagnaio, che si terrà il 16 novembre alle ore 16 presso il Centro Anziani, oltre alla cittadinanza tutta, il sindaco, i consiglieri comunali ed i medici di zona.
Durante l’incontro ci sarà un collegamento in diretta con il Dott.Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova che, insieme all’associazione Medicina Democratica, ha lavorato con il coordinamento alla lettura dei dati sanitari.

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Il Cittadino online del 20 novembre 2013
Geotermia i dati Arpat preoccupano il Comitato
Le emissioni, i dati epidemiologici nell’incontro di Piancastagnaio
di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. L’Arpat (Agenzia regionale per l’ambiente Toscana) certifica ufficialmente che in un anno le centrali dell’Amiata rilasciano in atmosfera 2.799 tonnellate di acido solforico, 28,97 chili di arsenico, 2.460 tonnellate di ammonio, 889,14 chili di mercurio, 11,01 tonnellate di acido borico e 655.248 tonnellate di anidride carbonica, senza spiegare dove finiscono queste sostanze. Una risposta, molto preoccupante, secondo SOS Geotermia, coordinamento dei movimenti per l’Amiata, l’ha data invece l’ARS (Agenzia Regionale Salute) nello studio sullo “Stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree geotermiche della Toscana” a un’altra domanda: esiste una relazione tra incrementi di malattie e concentrazioni crescenti, nell’ambiente, degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche? La risposta è stata «sì», in 54 relazioni «statisticamente significative». «Pertanto con il linguaggio della logica, valida dai tempi di Aristotele – spiega Sos Geotermia – possiamo ritenere come vera l’esistenza di una relazione tra l’aumento notevole di malattie registrato e le concentrazioni crescenti di diversi inquinanti. Essendo riconosciuta nei comuni geotermici come vera anche la relazione tra gli stessi inquinanti presenti nell’ambiente e le emissioni delle centrali geotermiche, possiamo affermare come vero che l’eccesso di malattie è anche funzione delle emissioni delle centrali geotermiche».
E’ stato questo uno dei punti più dibattuti dell’incontro svoltosi sabato scorso 16 novembre a Piancastagnaio, nell’opera di continua informazione svolta da SOS Geotermia sui possibili effetti dell’attività geotermica in Amiata, su “un altro punto di vista”, con le relazioni di Fabio Landi e Roberto Barocci. L’incontro, a cui erano stati invitati anche gli amministratori locali che hanno fatto registrare una sola presenza, peraltro non per tutta la durata del dibattito, ha voluto essere un aiuto alla comprensione dei dati, spesso di difficile lettura, dello studio, integrato con i dati sulle emissioni delle centrali geotermiche diffusi dall’Arpat dal 2008. Spesso si assiste all’estrapolazione e diffusione solo delle conclusioni che, a giudizio di SOS Geotermia, “troppo facilmente tendono a sottovalutare il problema sanitario e ad escludere la responsabilità dell’inquinamento ambientale  quale concausa delle patologie e della mortalità in eccesso che pur lo stesso studio rileva come significativi (come quel 13% in più che corrisponde a ben 2 morti al mese in più rispetto ai comuni limitrofi ed alla regione). L’unica cosa di cui gli estensori dello studio ARS sono certi è che non sanno quali sono le ragioni di tali aumenti di mortalità e patologie”.
Su questi punti si è ulteriormente concentrata la relazione di SOS Geotermia condotta con Medicina Democratica di Livorno e con Valerio Gennaro, epidemiologo dell’Istituto nazionale di ricerca sul cancro di Genova, che ha partecipato in collegamento telefonico all’incontro di Piancastagnaio. Le emissioni di sostanze inquinanti rilasciate in atmosfera dalla centrale Bagnore 3 a Santa Fiora e dalle quattro centrali di Piancastagnaio (Pc 2, Pc3, Pc4 e Pc5) sono state misurate nel flusso di massa, cioè nella loro quantità complessiva. È questo uno dei due parametri che la legge prevede di monitorare. L’altro è la concentrazione delle sostanze (al metro cubo). Secondo le norme regionali attuali, per essere in regola una centrale geotermica deve rispettare o l’uno o l’altro parametro. In parole semplici: un inquinante può essere immesso in atmosfera in quantità pressoché illimitate purché non ci finisca tutto insieme. Va diluito. Secondo SOS geotermia invece dal punto di vista sanitario ciò che conta è la quantità totale che il territorio riceve. Insomma gli effetti delle sostanze inquinanti vanno valutati anche in ragione del loro accumulo nell’aria, nell’acqua, nel suolo e sottosuolo e nel corpo umano, nonché sommati a quelli di pregresse attività, come quella estrattiva di mercurio durata fin quasi agli anni 80.
Queste ed altre preoccupazioni, hanno riferito i rappresentanti di SOS Geotermia, sono condivise dai partecipanti – scienziati e ricercatori di varie università e istituti di ricerca – al 27º congresso dell’Associazione italiana di epidemiologia, svoltosi recentemente a Roma, dato questo che testimonia l’inizio dell’incrinamento anche nel mondo scientifico della convinzione che la geotermia sia una fonte pulita e rinnovabile di energia. Quanto meno non lo è dovunque ed esiste una seria possibilità che l’attività geotermica in Amiata emetta in atmosfera i metalli pesanti di cui è ricco il sottosuolo, a cominciare dal mercurio, che gli stessi dati Arpat individuano nell’Amiata Senese superiore di 27 volte a quello registrato nel bacino geotermico dell’area pisana e di Radicondoli. Differiscono pure tra le due aree i dati relativi all’analisi di aria, acqua e suolo, in particolare per le superiori emissioni in atmosfera di boro, arsenico, ammoniaca, radon nell’Amiata, mentre sono superiori le missioni di acido solfidrico nell’altra area. Altro punto su cui è stata posta l’attenzione è quello sulla mortalità, che i risultati dell’ARS mostrano più elevata nei maschi e nell’area dell’Amiata mentre quella pisana risulta al di sotto del livello atteso per entrambi i generi, con una eccezione per la mortalità per malattie respiratorie tra gli uomini. Lo studio dell’ARS tiene separate le due aree geotermiche, mettendo in evidenza i risultati per zona, per patologia e per popolazioni esposte, con le diversità tra maschi e femmine. Dall’analisi dei dati disaggregati emerge che i maschi residenti nei comuni geotermici dell’Amiata registrano un eccesso statisticamente significativo della mortalità per il complesso delle cause (+ 13%), che arriva al 30% per tutti i tumori nei comuni di Piancastagnaio, Arcidosso e Abbadia San Salvatore, quelli, guarda caso, che sembrano i più esposti alle emissioni geotermiche.
E’ stato anche osservato, a detta di SOS Geotermia, un aumento di patologie che potrebbero essere correlabili alla qualità dell’aria e dell’acqua (fino a qualche tempo fa erano alte le concentrazioni di arsenico nell’acqua). Non mancano peraltro anche alcune conclusioni in contraddizione tra loro, secondo SOS Geotermia: prima infatti nello studio dell’ARS si dice che “negli uomini la mortalità generale osservata nell’intera area geotermica mostra un eccesso statisticamente significativo rispetto sia al riferimento locale sia al riferimento regionale”, poi si afferma che “al netto dei limiti propri degli studi con disegno epidemiologico descrittivo, basato su dati ambientali e sanitari esistenti, analizzati in modo aggregato a livello dei comuni di residenza, gli indizi e le prove raccolti evidenziano un quadro epidemiologico nell’area geotermica rassicurante perché simile a quello dei comuni limitrofi non geotermici e a quello regionale”. Come fa dunque la Regione, conclude SOS Geotermia, nonostante le relazioni tra aumento di inquinanti e incremento di malattie e di morti nella popolazione, a definire «rassicurante» il quadro epidemiologico nell’area geotermica?

GoNews.it del 14 novembre 2013
Sos geotermia presenta “un altro punto di vista” su inquinamento e salute
Incontro pubblico sabato 16 novembre su “lo stato di salute delle popolazioni residenti nelle Aree Geotermiche alla luce dello Studio epidemiologico dell’ARS Toscana e dei rilevamenti dell’Arpat”
…segue ns.comunicato

Grosseto Oggi.net del 14 novembre 2013
Sos geotermia torna a far sentire la propria voce: sabato in programma un incontro a Piancastagnaio
…segue ns.comunicato

Contropiano.org del 14 novembre 2013
Piancastagnaio 16 novembre: “Un altro punto di vista” su inquinamento e salute
…segue ns.comunicato

Cortocircuito del 14 novembre 2013
“Un altro punto di vista” su geotermia e salute, il 16 novembre a Piancastagnaio
…segue ns.comunicato

Il Cittadino online del 14 novembre
“Un altro punto di vista” su inquinamento e salute
Stato di salute degli abitanti delle zone geotermiche
…segue ns.comunicato

5 novembre 2013. Sos Geotermia e MD portano l’Amiata al 37° Congresso dell’Ass. Italiana di Epidemiologia

20131105_manifesto aie cropSOS Geotermia, insieme a Medicina Democratica di Livorno e al dott. Valerio Gennaro, epidemiologo dell’Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro di Genova, hanno ricevuto l’invito ad essere presenti a Roma il 5-6 novembre 2013 con i contenuti del loro lavoro nella “sessione poster” organizzata nello spazio museale dell’Università di Roma “La Sapienza” per tutta la durata del XXXVII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia e durante il lunch time.
Uno dei temi centrali del Congresso è: “Quale ricerca per dare fondamento scientifico a politiche orientate a principi di appropriatezza, costo-efficacia, eco-compatibilità ambientale e giustizia?”
Una delle risposte a questo tema viene data nel Congresso dal nostro lavoro, che critica in termini argomentati le conclusioni definite “rassicuranti” della Ricerca Epidemilogica sulle popolazioni residenti nell’intero bacino geotermico toscano del CNR/ARS Toscana dell’ottobre 2010.
Il sunto è presentato nel manifesto, che sarà esposto negli spazi assegnati, dai volantini che lo riproducono e che verranno distribuiti ai presenti, assieme a precedenti materiali di informazione elaborati da SOS Geotermia e al testo che segue:

L’Allegato 6 allo Studio epidemiologico dell’Agenzia Regionale di Sanità (ARS) sulla popolazione residente nei comuni geotermici individua ben 54 relazioni, statisticamente significative, tra incrementi di malattie e concentrazioni crescenti nell’ambiente degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche.

Pertanto con il linguaggio della logica, valida dai tempi di Aristotele, possiamo ritenere come vera l’esistenza di una relazione tra l’aumento notevole di malattie registrato (a) e le concentrazioni crescenti di diversi inquinanti (b), cioè che a = f(b) è vera.

In Amiata queste sono le emissioni annuali di alcuni inquinanti rilasciati in atmosfera dalle centrali geotermiche e misurate nel flusso di massa da ARPAT (nota del Dip.ARPAT di Siena del 12.5.2011 Prot. n° 32765, All.1):

20131105_tabella aie crop(I suddetti dati ARPAT sono tutti riferiti all’anno 2008, mentre per Pc5 quelli segnati con * sono riferiti al 2009 e quelli segnati con ** sono riferiti al 2007).

Pertanto essendo riconosciuta nei comuni geotermici come vera anche la relazione tra gli stessi inquinanti presenti nell’ambiente (b) e le emissioni delle centrali geotermiche (c), cioè se è vera: b = f(c), possiamo affermare come vera anche che a = f(c), cioè che l’eccesso di malattie è anche funzione delle emissioni delle centrali geotermiche.

Secondo il dott. Francesco Cipriani, Direttore dell’ARS regionale:
“E’ chiaro che esiste un problema sanitario nell’ area amiatina, ma secondo noi non dipende dalla geotermia. Ribadisco che se la mortalità è alta in quella zona, evidentemente ci sono in gioco diverse cause e, quasi sicuramente, non la geotermia”.

Scarica il manifesto ed il volantino

Il Tirreno del 3 novembre 2013
Il caso geotermia Amiata scuote gli scienziati
Presentato al congresso dell’Aie lo studio del Comitato: «Gli inquinanti prodotti dalle centrali possono concorrere ad aumentare le malattie. Lo dice la logica»    
di Francesca Ferri
ROMA.  Il “caso geotermia” in Amiata entra nei lavori del 27º congresso dell’Associazione italiana di epidemiologia, a Roma, e lascia il segno. I partecipanti – scienziati e ricercatori di varie università e istituti di ricerca – non sono rimasti indifferenti ai dati relativi alle sostanze inquinanti rilasciate in atmosfera dalle cinque centrali amiatine e certificate dall’Arpat (tabella a destra). Né alle 54 relazioni, certificate dallo studio epidemiologico dell’Agenzia regionale di sanità (Ars) della Toscana tra incrementi di malattie e concentrazioni crescenti degli inquinanti prodotti dalle centrali. E, soprattutto, non sono rimasti insensibili alle conclusioni a cui sono giunti gli amministratori regionali che, nonostante le relazioni tra aumento di inquinanti e incremento di malattie nella popolazione, hanno definito «rassicurante» il quadro. Su questi punti si è concentrata la relazione del comitato Sos Geotermia condotta con Medicina Democratica di Livorno e con il dottor Valerio Gennaro, epidemiologo dell’Istituto nazionale di ricerca sul cancro di Genova, e presentata da Roberto Barocci. Il congresso (dal 4 novembre ad oggi) quest’anno è focalizzato sulle strategie per una sanità pubblica sostenibile ed equa e s’intitola “Dentro la crisi. Oltre la crisi”, tema particolarmente caro al comitato, che da anni si batte contro la geotermia sull’Amiata. Il comitato era stato invitato a presentare il lavoro nella sessione poster. All’appuntamento romano Sos Geotermia ha portato le misurazioni fatte dall’Arpat nel 2008 e divulgate nel 2011, sulle emissioni di sostanze inquinanti rilasciate in atmosfera dalla centrale Bagnore 3 a Santa Fiora e dalle quattro centrali di Piancastagnaio (Pc 2, Pc3, Pc4 e Pc5) e misurate nel flusso di massa, cioè nella loro quantità complessiva. È questo uno dei due parametri che la legge prevede di monitorare. L’altro è la concentrazione delle sostanze (al metro cubo). Secondo le norme regionali attuali, per essere in regola una centrale geotermica deve rispettare o l’uno o l’altro parametro. In parole semplici: un inquinante può essere immesso in atmosfera in quantità pressoché illimitate purché non ci finisca tutto insieme. Va diluito. «Nella presentazione al congresso – spiega Barocci – ho invece sostenuto che, dal punto di vista sanitario, ciò che conta è la quantità totale che il territorio riceve». Quante sono queste quantità? L’Arpat lo certifica: in un anno le centrali dell’Amiata rilasciano in atmosfera 2.700 tonnellate di acido solforico, 28,97 chili di arsenico, 2.460 tonnellate di ammonio, 889,14 chili di mercurio, 11,01 tonnellate di acido borico e 655.248 tonnellate di anidride carbonica. «Dove finiscono tutte queste sostanze?», chiede Barocci. Arpat non ha mai dato una risposta. Una risposta, molto preoccupante, l’ha data invece l’Ars a un’altra domanda: esiste una relazione tra incrementi di malattie e concentrazioni crescenti, nell’ambiente, degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche? La risposta è stata «sì», in 54 relazioni «statisticamente significative». «Pertanto con il linguaggio della logica, valida dai tempi di Aristotele – spiega Sos Geotermia – possiamo ritenere come vera l’esistenza di una relazione tra l’aumento notevole di malattie registrato e le concentrazioni crescenti di diversi inquinanti. Essendo riconosciuta nei comuni geotermici come vera anche la relazione tra gli stessi inquinanti presenti nell’ambiente e le emissioni delle centrali geotermiche, possiamo affermare come vero che l’eccesso di malattie è anche funzione delle emissioni delle centrali geotermiche». Perché dunque la Regione conclude che il quadro epidemiologico nell’area geotermica è «rassicurante»? «È una conclusione fuori dalla logica», spiega Barocci. «Mi sono confrontato con ricercatori del Cnr e dell’Ars e qualcuno mi ha detto: “Non hai tutti i torti”». Ma, soprattutto, lo stupore è stato grande tra le file degli scienziati, «convinti finora – spiega Barocci – che la geotermia fosse una fonte pulita e rinnovabile di energia. Penso che lo sia, ma non ovunque, non in Amiata, perché qui il sottosuolo è ricco di metalli pesanti che, con l’attività geotermica, escono fuori insieme al vapore acqueo». Gli scienziati che hanno partecipato al congresso hanno cominciato a pensarci.

Inaugurazione centrali Piancastagnaio. Come i ladri nella notte…

 

???????????????????????????????Devono essere parecchio preoccupati dalle parti dell’Enel se hanno deciso di recitare la farsa dell’inaugurazione delle centrali di Piancastagnaio nel massimo segreto, zitti zitti, senza i soliti squilli di tromba e annunci del ‘lieto evento’.
E hanno ragione ad essere preoccupati perchè dall’Amiata fino a La Spezia, da Brindisi a Vado Ligure, passando per Civitavecchia, fino ad arrivare in centro e sud America, le popolazioni locali cominciano a non accettare più di ammalarsi e morire per l’Enel e i suoi complici, di veder distruggere interi territori, rubare l’acqua, l’aria e la terra alle future generazioni; la geotermia in Amiata non è rinnovabile nè sostenibile.
Che tiri una brutta aria per l’Enel, anche nella sua versione ‘green’, devono averlo capito ai piani alti della multinazionale, specialmente dopo la settimana di iniziative del 12/19 ottobre che ha finalmente ridato la parola alle persone, alla difesa dei territori, della salute, del diritto alla casa e al reddito.
Altro segnale delle difficoltà in cui sguazza l’Enel è il rinnovato impegno pubblicitario e di sponsorizzazioni: non passa giorno che non ci sia una velina della società ripresa da qualche testata, per non parlare dei tanti, tantissimi quattrini buttati nella campagna #guerrieri, dove peraltro hanno subito una sonora sconfitta su internet e sono stati costretti a modificare il sito della campagna eliminando i commenti, dopo la pioggia di critiche e sberleffi.
In compenso, dalle nostri parti, aumentano gli annunci mirabolanti di milioni su milioni -quasi che le ciminiere anzichè veleni sbuffassero quattrini-, di posti di lavoro a sfare e sponsorizzazioni di ogni e qualsiasi festa, sagra o scampagnata; ultima in cartellone ‘la castagna in festa’ di Arcidosso, sponsorizzazione che vede finalmente schierarsi contro i cittadini per l’accostamento improprio, con critiche puntuali in rete che dicono: ‘…da oggi la chiameremo “Festa della Castagna Geotermica”, poi ci sarà la Sagra della Patata Geotermica, quella dell’Olio Geotermico, del Pecorino Geotermico, del Fungo Geotermico, ecc. Bel salto di qualità rispetto ai vari DOP, DOC, IGP…’, ‘… di sicuro quello sponsor non si associa (anzi è all’opposto) con la qualità dei prodotti e con la loro genuinità. geotermia invece fa rima con malattia e con patologia…’, ‘…roba da non credere…’, ‘…non riesco a credere quello che leggo…’, ‘…Schifo!!!’,  ‘…fuori l’enel dalla festa della castagna! un altra vergogna tutta arcidossina…’.
Si vorrebbe riprodurre in Amiata il famigerato ‘menù geotermico’ sperimentato a Larderello con la strana complicità di Slow Food. Ma sarà dura…per loro.
Tornando alla segreta inaugurazione delle centrali di Piancastagnaio, alla presenza dei capoccioni di Enel GP e pochi e ‘scelti’ ospiti, tra cui l’immancabile presidente Uncem Toscana Oreste Giurlani, l’assessore all’ambiente della Provincia di Siena Gabriele Berni e i soli sindaci di Piancastagnaio e Santa Fiora, comuni che fanno la parte del leone nella spartizione dei trenta denari delle ‘compensazioni ambientali’, ci chiediamo: perchè non ne hanno dato annuncio per tempo? Magari tanti cittadini sarebbero stati felici di partecipare e di ringraziare l’Enel e gli amministratori per la gestione del territorio.

Il Cittadino online del 2 novembre 2013
SOS Geotermia: “Come i ladri nella notte…”
Le inaugurazioni dell’Enel sull’Amiata nel mirino del Comitato

… segue ns. comunicato (meno l’ultimo capoverso).

Il Tirreno del 1 novembre 2013
ENEL GREEN POWER «Basta sterili polemiche noi qui investiamo»
MONTE AMIATA «È singolare che si pretenda di esprimere giudizi sull’inaugurazione del riefficientamento di alcune centrali da parte di un’azienda che, almeno sulle iniziative che avvengono nel perimetro dei propri impianti, è libera di decidere sulle modalità di organizzazione». Enel Green Power che quasi mai replica agli attacchi di Sos geotermia dll’Amiata, questa volta ribatte con alcune precisazioni in merito al giudizio dei suoi detrattori che avevano aprlato di inaugurazione in sordina: «L’“inaugurazione farsa”, è avvenuta alla luce del sole (considerata anche la bella giornata) ed è stata molto partecipata, alla presenza, tra gli altri, di istituzioni e colleghi. Tra l’altro, l’evento si è svolto nella più totale tranquillità, senza barriere, con un tour guidato agli spazi esterni degli impianti e con la partecipazione della comunità del cibo ad energie rinnovabili del Cosvig (Consorzio sviluppo aree geotermiche) che ha fatto conoscere i prodotti della filiera geotermica, a conferma dell’utilità dei cosiddetti altri usi della geotermia». E in riferimento al piano di riassetto di Piancastagnaio Enel Green Power ricorda che «Ha investito 90 milioni di euro con significative ricadute sul tessuto imprenditoriale locale. Le operazioni hanno comportato la dismissione della centrale geotermica Pc2, l’installazione degli impianti Amis in tutte le altre centrali in servizio (Pc3, Pc4, Pc5), la costruzione e l’entrata in funzione dal settembre 2012 del nuovo “termodotto” presso Pc3 per la fornitura del calore alle serre di Floramiata e a tutte le aziende in località “casa del corto” che ne faranno richiesta. Conclusi con successo anche gli interventi di riefficientamento delle centrali di Pc3, Pc4 e Pc5. Sarà riqualificata anche l’area di PC2 con un restyling del vecchio fabbricato macchine, che è stato destinato ad uso uffici per il personale di Enel Green Power: nel prossimo quinquennio Enel Green Power investirà 500 milioni di euro di cui 123 per la realizzazione della nuova centrale di Bagnore 4. La geotermia costituisce una risorsa a 360° che consente di utilizzare il calore a imprese locali e abitazioni, di promuovere la cultura, il turismo, l’agricoltura e l’imprenditoria sul territorio. A questo proposito, da tempo Enel Green Power sta lavorando, con disponibilità e competenze, per favorire l’ulteriore specializzazione dell’indotto locale in modo da sostenere lo sviluppo economico e sociale dell’Amiata in un periodo di crisi qual è quello che stiamo vivendo. Si tratta di elementi così palesi che ognuno potrà trarre le proprie conseguenze sulla bontà di iniziative come l’inaugurazione di impianti rinnovati e, più in generale, l’attività geotermica in Toscana». (f.b.)

Il Tirreno del 31 ottobre 2013
«Enel, un’inaugurazione farsa»
Sos Geotermia critica l’apertura “in sordina” di una nuova centrale
SANTA FIORA. Per la definizione non usa giri di parole il comitato Sos Geotermia: l’inaugurazione della centrale geotermica di Piancastaio è stata una «farsa». Il comitato, che si batte contro lo sfruttamento geotermico sull’Amiata perché ritiene che causi inquinamento e danni alla salute delle persone e all’ambiente, si chiede – in una nota – perché Enel Green Power non abbia annunciato in tempo che si sarebbe tenuta l’inaugurazione, ma ne abbia dato notizia solo a cose fatte. «Devono essere parecchio preoccupati dalle parti dell’Enel se hanno deciso di recitare la farsa dell’inaugurazione delle centrali di Piancastagnaio nel massimo segreto, zitti zitti, senza i soliti squilli di tromba e annunci del “lieto evento”», spiega Sos Geotermia. Alla cerimonia hanno partecipato i vertici di Enel Green Power «e – spiega il comitato – pochi e “scelti” ospiti, tra cui l’immancabile presidente Uncem Toscana Oreste Giurlani, l’assessore all’ambiente della Provincia di Siena Gabriele Berni e i soli sindaci di Piancastagnaio e Santa Fiora, comuni che fanno la parte del leone nella spartizione dei trenta denari delle compensazioni ambientali». Perché, chiede Sos Geotermia, Enel Green Power non ha annunciato per tempo che ci sarebbe stata l’inaugurazione? La domanda, per il comitato, è retorica: l’azienda forse temeva che qualcuno “guastasse” la festa. «Che tiri una brutta aria per l’Enel, anche nella sua versione “green”, devono averlo capito ai piani alti della multinazionale», spiega Sos Geotermia. Uno dei segnali didifficoltà sarebbe il rinnovato impegno pubblicitario e di sponsorizzazioni. «Non passa giorno che non ci sia una velina della società ripresa da qualche testata, per non parlare dei tanti, tantissimi quattrini buttati nella campagna #guerrieri», dice il comitato. Le critiche non hanno risparmiato la recente sagra Castagna in festa ad Arcidosso sponsorizzata da Enel. Sul sito di Sos Geotermia sono piovuti interventi contro Enel, segnale, per il comitato, di una crescente insofferenza per la geotermia che la mancata pubblicità dell’inaugurazione della centrale confermerebbe.

SienaFree.it del 31 ottobre 2013
ENEL interviene sull’inaugurazione del piano di riassetto di Piancastagnaio
“In riferimento ad alcune osservazioni sulla presentazione del piano di riassetto di Piancastagnaio, avvenuta venerdì 25 ottobre, Enel Green Power precisa che l’inaugurazione è avvenuta alla luce del sole (considerata anche la bella giornata) ed è stata molto partecipata. È singolare che si pretenda di esprimere giudizi sull’inaugurazione del riefficientamento di alcune centrali da parte di un’azienda che, almeno sulle iniziative che avvengono nel perimetro dei propri impianti, è libera di decidere sulle modalità di organizzazione”. Così una nota di Enel.
“Tra l’altro – prosegue la nota -, l’evento si è svolto nella più totale tranquillità, senza barriere, con un tour guidato agli spazi esterni degli impianti e con la partecipazione della Comunità del cibo ad energie rinnovabili del Cosvig (Consorzio Sviluppo Aree geotermiche) che ha fatto conoscere i prodotti della filiera geotermica, a conferma dell’utilità dei cosiddetti altri usi della geotermia.
Per il piano di riassetto di Piancastagnaio Enel Green Power ha investito 90 milioni di euro con significative ricadute sul tessuto imprenditoriale locale. Le operazioni hanno comportato la dismissione della centrale geotermica PC2, l’installazione degli impianti AMIS in tutte le altre centrali in servizio (PC3, PC4, PC5), la costruzione e l’entrata in funzione dal settembre 2012 del nuovo “termodotto” presso PC3 per la fornitura del calore alle serre di Floramiata e a tutte le aziende in località “casa del corto” che ne faranno richiesta con evidenti vantaggi per l’indotto del territorio. Conclusi con successo anche gli interventi di riefficientamento delle centrali di PC3, PC4 e PC5. Sarà riqualificata anche l’area di PC2 con un restyling del vecchio fabbricato macchine, che è stato destinato ad uso uffici per il personale di Enel Green Power con un importante recupero architettonico. L’intervento rientra negli investimenti che Enel Green Power sta facendo in Toscana per lo sviluppo della geotermia nell’ottica della produzione da fonte rinnovabile e del rispetto per l’ambiente: nel prossimo quinquennio Enel Green Power investirà 500 milioni di euro di cui 123 per la realizzazione della nuova centrale di Bagnore 4, che sarà un’eccellenza per tecnologia e standard ambientale a livello mondiali.
Enel Green Power opera in collaborazione con le Istituzioni per lo sviluppo energetico ed economico del territorio nel rispetto dell’ambiente e con un altissimo grado di innovazione tecnologica che la rende leader mondiale nel settore della geotermia rinnovabile, fatto confermato dagli apprezzamenti che arrivano da ogni parte del pianeta e dalle tantissime visite alla geotermia toscana da parte di esperti, gruppi di studiosi, Istituzioni, Università, scuole e turisti. La geotermia costituisce una risorsa a 360° che consente di utilizzare il calore a imprese locali e abitazioni, di promuovere la cultura, il turismo, l’agricoltura e l’imprenditoria sul territorio. A questo proposito, da tempo Enel Green Power sta lavorando, con disponibilità e competenze, per favorire l’ulteriore specializzazione dell’indotto locale in modo da sostenere lo sviluppo economico e sociale dell’Amiata in un periodo di crisi qual è quello che stiamo vivendo.
Si tratta di elementi così palesi – conclude Enel – che ognuno potrà trarre le proprie conseguenze sulla bontà di iniziative come l’inaugurazione di impianti rinnovati e, più in generale, l’attività geotermica in Toscana”.

Contropiano.org del 28 ottobre 2013
Inaugurazione centrale Piancastagnaio. Come i ladri nella notte…
… segue ns. comunicato

GoNews.it del 28 ottobre 2013
Inaugurazione delle centrali Enel, SOS Geotermia: “Perché non ne hanno dato annuncio per tempo?”
… segue ns. comunicato

Rossi si dà alla fuga

20131022_rossi_fuga_amiata_01Ciò che è accaduto ieri, martedì 22 ottobre, a Castel Del Piano, in occasione della visita all’Amiata del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, è la dimostrazione dell’arroganza di certi personaggi politici e amministratori che invece di ascoltare e rispondere alle osservazioni, critiche e precise domande dei comitati ambientali sui rischi su ambiente, salute, acqua dello sfruttamento geotermoelettrico di Enel, voluto con forza dalla stessa Regione Toscana, lascia il tavolo della discussione, facendo la parte dell’offeso, di fronte a una semplice interruzione e dandosi alla fuga.
Una visita nella quale si dovevano rassicurare gli amiatini sulle opere e sui finanziamenti che deriveranno dallo sfruttamento della energia geotermica. Solo soldi, come “compensazioni ambientali”,   senza minimamente preoccuparsi degli effetti disastrosi  anche per le prospettive future economiche di un territorio che deve invece puntare alla valorizzazione delle risorse naturali, ambientali (acqua, bosco, etc), turistiche, storico-culturali e di artigianato e  prodotti agroalimentari.
Una inconsueta presenza nell’Amiata, quella del Presidente Rossi, circondato da ossequiosi amministratori locali, che aveva il senso di una “visita pastorale”, alla quale non erano certamente previsti contraddittori, contestazioni e critiche, di fronte alle quali è sembrato più semplice darsi alla fuga.
Un bell’esempio di democrazia di un Presidente che si vanta spesso nella stampa di voler tenere un rapporto aperto e democratico con i cittadini. Il fatto è che Rossi non aveva forse gli argomenti per rispondere alle precise osservazioni e documentazioni dei comitati. Non accetta di essere criticato e  preferisce “pontificare” da Firenze invece di ascoltare e confrontarsi con i cittadini dell’Amiata.
Ma i problemi, sollevati dagli  attivisti dei movimenti amiatini, sono tutti lì in attesa di risposta.
I comitati  richiedono quindi un “contraddittorio” pubblico allo stesso Presidente da tenersi in una piazza di un  comune   amiatino, dove alla presenza degli  imprenditori e dei cittadini, spieghi  in particolare il perché  non accetta la proposta di “Moratoria” su tutta l’attività geotermica anche in attesa dei risultati degli ulteriori studi che la stessa Regione Toscana ha commissionato fino al 2016 e ha invece dato il via al raddoppio della produzione a Piancastagnaio e alla costruzione della nuova centrale di Bagnore 4 a Santa Fiora.

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Il Cittadino online del 26 ottobre 2013
Sos Geotermia “pizzica” Rossi sulla situazione amiatina
Il comportamento del presidente della Regione definito “arrogante”
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. Non si sa se l’incontro con i movimenti ambientalisti del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi fosse previsto; i comunicati ufficiali parlavano di una visita sul versante grossetano dell’Amiata per toccare con mano le esperienze in campo agricolo compiute a Montenero D’Orcia, per tranquillizzare i cittadini sulla paventata chiusura, o ridimensionamento, dell’ospedale di Casteldelpiano e per incontrare i ragazzi che hanno utilizzato i bandi regionali dedicati ai giovani («sono circa 150 – ha ricordato il sindaco Franci – quelli che sono stati e che sono impiegati con questa metodologia di occupazione») e gli imprenditori della zona amiatina. Quello che è certo è che la visita del governatore è stata un ulteriore punto di confronto sulla geotermia.
In proposito SOS Geotermia, Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata, ha emesso un comunicato che suona come un’ulteriore critica per l’operato del presidente e questa volta non solo per le scelte generali e politiche compiute in tema di geotermia ma anche per l’atteggiamento tenuto nell’occasione da Rossi.
“Ciò che è accaduto martedì 22 ottobre, a Castel Del Piano – specifica la nota – in occasione della visita all’Amiata del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, è la dimostrazione dell’arroganza di certi personaggi politici e amministratori che invece di ascoltare e rispondere alle osservazioni, critiche e precise domande dei comitati ambientali sui rischi su ambiente, salute, acqua dello sfruttamento geotermoelettrico di Enel, voluto con forza dalla stessa Regione Toscana, lascia il tavolo della discussione, facendo la parte dell’offeso, di fronte a una semplice interruzione e dandosi alla fuga. Una visita nella quale si dovevano rassicurare gli amiatini sulle opere e sui finanziamenti che deriveranno dallo sfruttamento della energia geotermica. Solo soldi, come “compensazioni ambientali”, senza minimamente preoccuparsi degli effetti disastrosi anche per le prospettive future economiche di un territorio che deve invece puntare alla valorizzazione delle risorse naturali, ambientali (acqua, bosco, etc), turistiche, storico-culturali e di artigianato e prodotti agroalimentari. Una inconsueta presenza nell’Amiata, quella del Presidente Rossi, circondato da ossequiosi amministratori locali, che aveva il senso di una “visita pastorale”, alla quale non erano certamente previsti contraddittori, contestazioni e critiche, di fronte alle quali è sembrato più semplice darsi alla fuga. Un bell’esempio di democrazia di un Presidente che si vanta spesso nella stampa di voler tenere un rapporto aperto e democratico con i cittadini. Il fatto è che Rossi non aveva forse gli argomenti per rispondere alle precise osservazioni e documentazioni dei comitati. Non accetta di essere criticato e preferisce “pontificare” da Firenze invece di ascoltare e confrontarsi con i cittadini dell’Amiata. Ma i problemi, sollevati dagli attivisti dei movimenti amiatini, sono tutti lì in attesa di risposta.
I comitati richiedono quindi un “contraddittorio” pubblico allo stesso Presidente da tenersi in una piazza di un comune amiatino, dove alla presenza degli imprenditori e dei cittadini, spieghi in particolare il perché non accetta la proposta di “Moratoria” su tutta l’attività geotermica anche in attesa dei risultati degli ulteriori studi che la stessa Regione Toscana ha commissionato fino al 2016 e ha invece dato il via al raddoppio della produzione a Piancastagnaio e alla costruzione della nuova centrale di Bagnore 4 a Santa Fiora”. E’ attesa la replica del presidente.

Amiata Radio.com del 25 ottobre 2013
Il comitato ”Sos Geotermia” dell’Amiata: «Rossi non regge il contradditorio. Ha preferito darsi alla fuga»
GEOTERMIA AMIATA | Il comitato “SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata” racconta l’incontro con il presidente della Regine, Enrico Rossi, avuto a Castel DelPiano, che doveva avere come argomento lo sfruttamento geotermoelettrico del territorio.
…segue ns.comunicato.

PrimaPaginaChiusi.it del 23 ottobre 2013
 IL COMITATO SOS GEOTERMIA: ROSSI SI DA’ ALLA FUGA
SIENA – Il Comitato SOS geotermia critica il Governatore toscano, Enrico Rossi. Durante un incontro tenutosi a Castel del Piano, sembra che il Governatore non abbia voluto rispondere ad lacune domande “scomode”. Pubblichiamo la versione del Comitato No alla Geotermia:  …segue ns.comunicato.

Valdelsa.net del 24 ottobre 2013
Il comitato ”Sos Geotermia” dell’Amiata: «Rossi non regge il contradditorio. Ha preferito darsi alla fuga»
…segue ns.comunicato.

Cortocircuito del 23 ottobre 2013
Castel del Piano: Enrico Rossi si dà alla fuga. No alla geotermia Enel!
Riceviamo da Sos Geotermia dopo la contestazione di ieri a Castel del Piano (Grosseto), ai danni del presidente della Regione Enrico Rossi, alla quale era presente anche l’assemblea Monte Libero:
…segue ns.comunicato.

Il Tirreno del 23 ottobre 2013
Cipressino, il caso va a Firenze
Presto un tavolo con gli enti locali. Che potrebbero chiedere un contributo a Enel
CASTEL DEL PIANO – La Regione Toscana, la Provincia di Grosseto e l’Unione dei comuni Amiata grossetana, insieme per il Cipressino. Per lo meno, pare. I sindaci dell’Amiata grossetana e il presidente dell’Unione hanno incontrato il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi durante la visita che il presidente regionale ha dedicato alla montagna, con la speranza di risolvere, finalmente, uno dei problemi più vecchi e più scottanti del comprensorio amiatino, chiacchieratissima querelle che si trascina da decenni e che torna alla ribalta soprattutto in periodi preelettorali. Il Cipressino lo invocano le imprese, lo chiede adesso la politica e le istituzioni e forse adesso è la volta buona. Infatti, secondo quanto hanno concertato le istituzioni locali col presidente Rossi, fra una quindicina di giorni a Firenze si dovrebbe tenere un incontro fra Unione, sindaci, provincia e regione per sottoscrivere un protocollo per dare una svolta al Cipressino. Ognuna delle istituzioni metterà delle risorse e se queste non saranno sufficienti si chiederà la collaborazione di Enel e si cercheranno risorse aggiuntive nei patti territoriali. Un’operazione che se vedrà la luce ufficiale potrà ristorare soprattutto le imprese che hanno scelto di restare in Amiata nonostante una viabilità da far tremare le vene e i polsi. Enel, dunque, come possibile interlocutore e sostenitore dell’operazione e proprio contro Enel e lo sfruttamento geotermico dell’Amiata non hanno mancato di manifestare alcuni esponenti dei comitati antigeotermici. Mentre il governatore Enrico Rossi incontrava gli imprenditori nel palazzo comunale, alcuni rappresentanti dei comitati stendevano striscioni e intonavano slogan contro la politica della regione Toscana favorevole alla geotermia e contro Enel green Power. Nei volantini di SoS geotermia si leggeva: «Coloro che pensano di conciliare l’occupazione e la valorizzazione del territorio con la geotermia dell’Enel, vendono fumo». (f.b.)

Inchiesta TAV Toscana: dopo l’arresto dell’ex presidente PD della Regione Umbria, si aprono scenari inquietanti anche sulla concessione VIA per Bagnore 4

logo_sosgeotermia_tavGli episodi eclatanti della cacciata del dirigente dell’ufficio Valutazioni d’impatto ambientale Fabio Zita e il ritiro delle deleghe all’Assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini, a detta di quest’ultima, sarebbero legati anche alla vicenda VIA per Bagnore 4.

Dopo l’arresto di Maria Rita Lorenzetti, ex presidente Pd della Regione Umbria, che ha svelato il ‘gioco di squadra’ che serviva a favorire interessi privati in Regione Toscana, apprendiamo dalla stampa che l’assessore regionale Anna Rita Bramerini ha dichiarato al PM che sia la rimozione del dirigente dell’ufficio VIA Fabio Zita, sia la revoca delle deleghe a se stessa da parte del presidente Rossi  erano legate alla  “tempistica non rigorosa”  dei procedimenti per la centrale geotermica del comune di Santa Fiora e per le valutazioni sul corridoio tirrenico.

Tali dichiarazioni gettano una luce inquietante sul rilascio della VIA ed in sostanza sulla autorizzazione ai lavori per la costruzione della mega-centrale Bagnore 4 nel comune di Santa Fiora. Giova ricordare come, nel maggio 2012, il Comitato Tecnico per la Geotermia in Amiata – organo tecnico consultivo della Regione Toscana – che era stato incaricato di dare un giudizio per il rilascio di quella VIA, non fu più rinnovato nel giugno successivo, impedendo così che ci potesse essere l’espressione di un parere congiunto nel merito.

Ci fu inoltre, il 18 luglio 2012, un contraddittorio, in sede regionale, tra comitati ed Enel dove quest’ultima ad alcune puntuali osservazioni riteneva di ‘non rispondere’ o di sviare il ragionamento senza entrare nel merito. Ai membri dei comitati apparve peraltro strano tale comportamento che esponeva l’Enel ad una possibile ‘bocciatura’. Invece, subito dopo le ferie agostane, il 4 settembre, la conferenza dei servizi propone parere positivo e appena sei giorni dopo, il 10 settembre, con delibera 810, la Giunta Regionale esprime parere favorevole, dando di fatto il via libera alla costruzione della centrale.

Nel frattempo Zita era stato sostituito da Paola Garvin che, però, leggiamo dai resoconti, dichiarava  la sua incompetenza in materia.  Singolare che per migliorare un servizio ed accelerare la conclusione dei procedimenti venga rimosso chi ne ha le competenze!
Ma in regione toscana non sono nuovi a queste sostituzioni lampo: ricordiamo che lo “spoil system” si era già verificato nel 2011 durante l’iter per la concessione della VIA al piano di riassetto di Piancastagnaio, con Micheli, Sargentini e Marzocchi trasferiti incomprensibilmente ad altro incarico.

Alla luce delle vicende di questi giorni chiediamo alla Magistratura di accertare se tutte le operazioni della VIA dell’autorizzazione all’Enel del piano di riassetto  di Piancastagnaio (che prevede il raddoppio della produzione geotermoelettrica) e della costruzione della nuova  mega-centrale di Bagnore 4 si sono svolte  nella massima trasparenza e correttezza come ci si aspetta da un ente pubblico.  A breve ci sarà  la pronuncia dei giudici del TAR a cui ci siamo  rivolti. E siamo  sicuri che oggi ci siano più elementi per inquadrare correttamente anche la vicenda della VIA per Bagnore 4.

Il Tirreno del 30 settembre 2013
Geotermia in Amiata La Regione replica al movimento del no    
SANTA FIORA – Geotermia e centrale di Santa Fiora in Amiata: gli uffici della Regione Toscana rispondono all’intervento del Coordinamento movimenti per l’Amiata e Sos Geotermia pubblicato sulla cronaca del Tirreno di Grosseto del 28 settembre scorso. Un intervento in cui, in sostanza, si chiedeva alla magistratura di fare luce su tutti i percorsi autorizzativi alle nuove centrali geotermiche progettate da Enel, alla luce dell’inchiesta sulla Tav e sui trasferimenti “sospetti” di dirigenti e tecnici regionali. «La prima precisazione riguarda il confronto pubblico tra comitati ed Enel che si svolse in una sede regionale a luglio del 2012. Quel contradditorio _ spiegano dagli uffici _ fu espressamente richiesto e attivato dalla Regione per una maggior tutela delle popolazioni dell’Amiata e fu condotto dagli Uffici della Via con competenza e rispetto assoluto della legge regionale che lo ha disciplinato». Poi la questione del lavoro svolto dal Comitato tecnico per la geotermia dell’Amiata, organo consultivo della Regione. «Il Comitato _ continua la nota _ intervenne liberamente e pienamente su tutte le materie che hanno costituito oggetto anche del procedimento di Via relativo alla nuova centrale di Bagnore 4 e concluse i propri lavori in maniera non unitaria: tra i membri vi era infatti diversità di vedute. I lavori comunque furono portati a termine e non interrotti, proprio nello stesso periodo in cui si concludevano i lavori istruttori della Via». Infine i trasferimenti di personale: «I funzionari regionali nominati nell’intervento dei comitati occupano ancora la stessa posizione del 2011, mentre la dirigente Maria Sargentini fu trasferita alla guida della protezione civile a inizio legislatura, nell’ambito di un normale processo di avvicendamento di dirigenti che interessò la quasi totalità della direzione Ambiente e Territorio».

Il Tirreno del 28 settembre 2013
GEOTERMIA
UN’INCHIESTA CHE VA ESTESA ALL’AMIATA
…segue ns. comunicato

Alètheia online del 28 settembre 2013
Inchiesta Tav Toscana: si aprono scenari inquietanti sulla VIA per Bagnore 4
…segue ns.comunicato

GoNews.it del 26 settembre 2013
Dichiarazioni dell’assessore Bramerini al pm, SOS Geotermia Amiata: “Verificare tutti i permessi per Bagnore 4”
L’inchiesta della TAV apre nuovi scenari: “A breve si pronuncerà il TAR. Serve la massima trasparenza e correttezza da un ente pubblico”
…segue ns. comunicato

‘Amiata e Terremoto’: dall’incontro di Arcidosso del 17/9 evidenziati rischi e responsabiltà -video-

20130917_incontro_terremoto_arcidosso_01_cropI geologi Borgia e Mucciarelli denunciano la scarsa attenzione al problema da parte delle amministrazioni responsabili ed i rischi per il territorio e la popolazione.

Due geologi, esperti della materia, Marco Mucciarelli e Andrea Borgia, il 17 us ad Arcidosso, hanno relazionato sulle attività sismiche indotte dallo sfruttamento geotermico, invitati da SOS Geotermia, l’unico soggetto che in Amiata produce eventi di informazione indipendente dal potere economico dell’ENEL.
La  sala del Comune di Arcidosso era stracolma di cittadini, ma degli amministratori invitati, l’unico sindaco presente era Emilio Landi, “padrone di casa”  ed alcuni consiglieri di Arcidosso e Castel del Piano.
L’incontro ‘Amiata e Terremoto’ aveva per argomento, ancora tabù tra gli addetti ai lavori ed amministratori, “la sismicità indotta da attività antropiche”, in particolare l’attività geotermica.
I due scienziati, nonostante la particolarità tecnica dell’argomento, sono stati capaci di renderlo accessibile anche ai non addetti ai lavori, spiegando, ad esempio, che la variazione di pressione, prodotta nel sottosuolo per sfruttare i vapori geotermici portandoli in superficie, sollecita ed anticipa i movimenti si sarebbero manifestati comunque, ma nel corso dei millenni futuri. Questo in ambito internazionale è riconosciuto da tutte le autorità e si studia in tutte le Università del mondo con l’obiettivo di prevenire i terremoti indotti e la subsidenza, cioè l’abbassamento impercettibile e lento della superficie.
Che in Amiata la pressione venga sottratta al sottosuolo è sotto gli occhi di tutti, basta vedere con quale forza  dalle ciminiere delle centrali vengono spinti in uscita i vapori di acqua, di CO2 ed altri veleni. Che ci siano nel sottosuolo dell’Amiata faglie naturali, in equilibrio instabile e soggette a movimenti repentini capaci di generare terremoti, è noto a tutti, essendo questo territorio già catalogato come zona sismica.
Stupisce che la Regione Toscana non abbia chiesto e imposto dall’ENEL, perlomeno per le nuove autorizzazioni di Bagnore 4 e Piancastagnaio, garanzie circa il monitoraggio delle attività sismiche indotte (se ne parla, ma solo ad autorizzazione già concessa) e l’assunzione delle dovute responsabilità a carico di ENEL per evitare le possibili distruzioni e per i risarcimenti in caso di danni, così come già previsto in altri Paesi.
Che quella della Regione Toscana non può essere solo arretratezza culturale, ma altro, su cui dovrebbe indagare la Magistratura, lo dimostrano due fatti importanti: il primo è che l’ONU raccomanda ai paesi emergenti, che subiscono l’aggressivo sfruttamento dei loro territori, di evitare tali estrazioni nelle aree sismiche e di mantenere costante la pressione interna ai campi geotermici con re-iniezioni costanti e graduali di acqua, per non generare le pericolose depressioni; il secondo fatto importante è che in altre regioni d’Europa e negli USA le autorità di controllo verificano giornalmente la relazione esistente tra pressione sottratta e sismicità prodotta al fine di regolare e imporre la riduzione delle estrazioni quando la sismicità si alza verso limiti pericolosi per la popolazione e le costruzioni, evitando accuratamente -come in Svizzera- di autorizzare tali attività in prossimità di faglie attive.
A parere del prof.Mucciarelli, il tragico terremoto amiatino del primo aprile 2000 che colpì i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, pur classificato di bassa magnitudo (4,5) causò gravi danni materiali perchè l’ipocentro era a bassa profondità -pochi km dalla superficie-, ha un chiaro collegamento con l’attività geotermica di Enel, sebbene quest’ultima abbia difatto sempre negato, e impedito l’accesso alle informazioni necessarie per studiare l’evento.
La Regione Toscana, ormai lanciata nella corsa all’oro ‘geotermico’, evidentemente ha altre finalità da perseguire rispetto alla tutela del suo territorio e della salute della sua popolazione, mentre i Sindaci dovrebbero essere molto più preoccupati per le gravi responsabilità che a loro vengono affidate dalle legge e dai protocolli sottoscritti.

L’INTERO INCONTRO E’ VISIBILE SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE CLICCANDO QUI

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Il Tirreno del 20 settembre 2013
«La geotermia causa terremoti»
Relazione choc di due geologi ad Arcidosso: «Anticipa sismi che potrebbero “dormire” per millenni»
ARCIDOSSO – L’argomento è di quelli tabù tra addetti ai lavori e amministratori ma il tabù comincia a incrinarsi. L’insorgere di terremoti a causa dello sfruttamento delle fonti geotermiche è materia un fenomeno che gli scienziati stanno studiando seriamente e martedì sera una vasta platea raccolta nella sala comunale di Arcidosso ha potuto conoscerlo più a fondo grazie alla relazione fatta da due geologi esperti della materia, Marco Mucciarelli e Andrea Borgia, invitati da Sos Geotermia, il coordinamento di comitati che si batte contro lo sfruttamento geotermico dell’Amiata da parte di Enel che, oltre agli impianti già esistenti, sta costruendo un’altra centrale, Bagnore 4. La sala del Comune di Arcidosso era stracolma di cittadini «ma degli amministratori invitati, l’unico sindaco presente era Emilio Landi, padrone di casa, e alcuni consiglieri di Arcidosso e Castel del Piano», spiega Sos Geotermia, lamentando la scarsa attenzione degli altri amministratori amiatini al problema. Tanti erano, però, i cittadini interessati e i due scienziati, nonostante la particolarità tecnica dell’argomento, sono stati capaci di renderlo accessibile anche ai non addetti ai lavori con parole semplici, spiegando come la variazione di pressione, prodotta nel sottosuolo per sfruttare i vapori geotermici portandoli in superficie, sollecita e anticipa i movimenti che si sarebbero manifestati comunque ma nei millenni futuri. «Questo in ambito internazionale è riconosciuto da tutte le autorità e si studia in tutte le università del mondo» per «prevenire i terremoti indotti» e «l’abbassamento impercettibile e lento della superficie», spiega Sos Geotermia. «Che in Amiata la pressione venga sottratta al sottosuolo è sotto gli occhi di tutti – spiega il comitato – basta vedere con quale forza dalle ciminiere delle centrali vengono spinti in uscita i vapori di acqua, di anidride carbonica e altri veleni. Che ci siano nel sottosuolo dell’Amiata faglie naturali in equilibrio instabile e soggette a movimenti repentini capaci di generare terremoti è noto, essendo il territorio già catalogato come zona sismica». Per questo Sos Geotermia esprime stupore «che la Regione non abbia chiesto e imposto dall’Enel, perlomeno per le nuove autorizzazioni di Bagnore 4 e Piancastagnaio, garanzie circa il monitoraggio delle attività sismiche indotte (se ne parla, ma solo ad autorizzazione già concessa) e l’assunzione delle responsabilità a carico di Enel per evitare le possibili distruzioni e per i risarcimenti in caso di danni, come già previsto in altri Paesi». L’accusa è durissima: per Sos Geotermia «quella della Regione Toscana non può essere solo arretratezza culturale, ma altro, su cui dovrebbe indagare la magistratura». L’Onu, infatti, raccomanda ai paesi emergenti, che subiscono l’aggressivo sfruttamento dei loro territori, di evitare tali estrazioni nelle aree sismiche e di mantenere costante la pressione interna ai campi geotermici con reiniezioni costanti e graduali di acqua, per non generare le pericolose depressioni. Inoltre, in altre regioni d’Europa e negli Stati Uniti le autorità di controllo verificano giornalmente la relazione esistente tra pressione sottratta e sismicità prodotta. Secondo il professor Mucciarelli il tragico terremoto amiatino del 1º aprile 2000 che colpì i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio ha un chiaro collegamento con l’attività geotermica di Enel, sebbene quest’ultima abbia difatto sempre negato «e impedito – spiega Sos Geotermia – l’accesso alle informazioni necessarie per studiare l’evento».

Ma Rossi ci punta ed Enel stanzia 500 milioni di euro  
Intanto, mercoledì scorso, l’Enel ha confermato il proprio impegno in Toscana, annunciando un piano di investimenti per il prossimo quinquennio di 900 milioni di euro, di cui oltre 500 per lo sviluppo della geotermia nelle zone geotermiche di Larderello, Radicondoli, Amiata e nuove aree di ricerca tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. L’annuncio è arrivato nel corso di un incontro che si è tenuto al convegno, organizzato dal Cosvig al Teatro dei Risorti di Radicondoli (Siena) a margine della visita del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al laboratorio sperimentale di Sesta. Rossi ha incontrato i sindaci dei Comuni geotermici. «Davanti all’obiettivo, di qui al 2020, di incrementare del 10% l’uso di fonti rinnovabili, la geotermia svolgerà un ruolo primario. Nel nuovo piano energetico si prevede che l’incremento dovrà essere prodotto per il 55% dalla geotermia a media entalpia», ha spiegato Rossi.

La Nazione del 20 settembre 2013
AMIATA UN TAVOLO TECNICO TIENE SOTTO CONTROLLO GLI AMBIENTI A RISCHIO
«Monitoraggio continuo»
Le attività della Regione per la sicurezza riguardo alla geotermia
L’INCONTRO «Amiata e Territorio» che ha affrontato l’argomento della Sismicità indotta organizzato da Sos Geotermia Amiata e che si è svolto ad Arcidosso, a cui ne seguiranno altri due a breve, preannuncia un inverno caldo che porterà dibattiti e contese in merito al tema molto sentito o della Geotermia.
INTANTO la Regione Toscana, chiamata in causa anche nell’incontro di martedì per «non aver provveduto in maniera regolare nel rispetto dell’impatto ambientale e della salute dei cittadini», parla chiaro e fa presente i molteplici studi in atto, sottolineando anche «le attività di studio sulla correlazione tra l’attività produttiva di energia geotermica e la sismicità registrata nell’area amiatina», studi che, ammette la Regione «a suo tempo portarono alla conclusione che non esistevano prove evidenti di un’influenza delle operazioni di coltivazione del campo geotermico sulla sismicità del sito. Continua va avanti la Regione Toscana il nostro monitoraggio sull’andamento dell’attività geotermoelettrica sull’Amiata. Il piano, che prevede approfondimenti per i prossimi tre anni, è stato elaborato d’accordo con le amministrazioni locali per continuare a tenere alta l’attenzione sulla geotermia e sui suoi possibili impatti sul territorio. In collaborazione con Ars (Agenzia Regionale di Sanità) stiamo portando avanti un approfondimento epidemiologico nelle aree geotermiche, passando a valutazioni più orientate a livello individuale in modo da arricchire ulteriormente il quadro di conoscenze già di per sé ampio e non lasciare spazi inespolorati. Sulla stessa popolazione sarà effettuato un biomonitoraggio di marcatori della presenza di metalli nel sangue e nelle urine, con particolare riferimento ad arsenico e mercurio». NEL 2013 è stato istituito un tavolo tecnico di monitoraggio dei dati ambientali relativi all’attività geotermoelettrica sull’Amiata (Ttga), di cui fanno parte i settori competenti della Regione Toscana, il Genio Civile dell’Area vasta Grosseto-Siena e l’Arpat Area vasta Sud. «Il Tavolo vuole analizzare e valutare i dati disponibili relativi ai monitoraggi ambientali connessi allo sfruttamento geotermoelettrico dell’area amiatina. Un studio di approfondimento conclude la Regione è stato portato avanti anche sugli isotopi. Tale lavoro si aggiunge al monitoraggio svolto grazie alla presenza dei tre piezometri installati dalla Regione che misurano in continuo la soggiacenza della falda»

GoNews.it del 19 settembre 2013
SOS Geotermia, i geologi Borgia e Mucciarelli denunciano rischi e responsabilità: “Attenzione alle attività sismiche indotte”
Il 17 settembre i due esperti in materia hanno esposto i loro dubbi sulla propensione della Regione: “I sindaci dovrebbero essere molto più preoccupati”
…segue ns. comunicato

La Nazione del 18 settembre 2013
«Attenti ai terremoti indotti causati dalle trivellazioni»
Incontro organizzato dal comitato SoS Geotermia
«UNA POLITICA che sfrutti le vere energie rinnovabili e che rispetti uomo e territorio». E’ questo il messaggio che ha voluto mandare SoS Geotermia Amiata in occasione dell’incontro «Amiata e territorio» che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Arcidosso. L’evento ha visto la partecipazione massiccia del comitato SoS Geotermia, di cittadini e di amministratori: il sindaco di Arcidosso Emilio Landi e alcuni consiglieri del Comune di Castel del piano. È stato un pomeriggio di confronti e di dibattito scientifico sull’importante tema dei «Terremoti indotti», ossia quei terremoti provocati da attività umane, come ad esempio, è stato detto, «trivellazioni del suolo per progetti geotermici». L’evento è stato coordinato dal dottor Andrea Borgia seguito dall’intervento del professor Marco Mucciarelli. «GIÀ NEL 2000 ha detto Borgia un anno prima del terremoto che colpì Abbadia S.Salvatore, portai avanti un progetto scientifico finanziato allora con dieci milioni di lire per monitorare i movimenti del terreno in zone dove l’attività di trivellazione del suolo erano frequenti. Ad oggi possiamo affermare scientificamente che la reiniezione dei fluidi geotermici può essere una delle cause di terremoto. Gli studi conclude sono durati un anno, e continuano. Anche l’Onu ha individuato nel mantenimento della pressione ordinaria del campo geotermico l’unico modo efficace per garantire la sicurezza del territorio. Questo intervento è stato però ignorato dalla Regione Toscana». IL PROFESSOR Muccirelli a conclusione dell’evento lancia avvertimenti per tutti quei territori, anche per L’Amiata, che prevedono attività di trivellazione, «a muoversi con cautela. rispettando gli studi scientifici che ormai da decenni vengono portati avanti. Questo conclude per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia».

PrimaPaginaChiusi.it del 15 settembre 2013
AMIATA: GEOTERMIA E SISMICITA’ INDOTTA. INTERVISTA AL SISMOLOGO MUCCIARELLI
Martedì incontro pubblico ad Arcidosso sulla sismicità indotta. Il Docente di sismologia tra gli invitati
di David Busato
SIENA – La questione della geotermia sull’Amiata ritorna di attualità. Martedì 17 presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, si terrà un incontro pubblico organizzato dal comitato SOS geotermia dal titolo “Amiata e Territorio”. Tra gli invitati oltre al Prof. Andrea Borgia, anche il Prof. Marco Mucciarelli, sismologo, che recentemente sull’argomento spinoso della sismicità indotta ha scritto sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’: “”In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in  cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo  stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Chiaro avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di  attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente. Per saperne si più abbiamo fatto qualche domanda al Prof. Mucciarelli.
1)   Professore, da una parte le proteste reiterate del Comitato contro la geotermia e dall’altra Enel che dice che è tutto ok…
Credo che le proteste per la sismicità indotta derivino da una mancanza di chiarezza e di normative. Per esempio in questi giorni c’è il problema della sismicità indotta in Olanda da estrazione gas, ma è chiaro per tutti che è una risorsa per quel Paese irrinunciabile e le compagnie rifondano i danni eventualmente causate e sono tenute a farlo e per legge. In Olanda se una compagnia fa un danno lo risarcisce per legge. Il problema è che in Italia questo sistema non funziona; quando cìè stato il terremoto sull’Amiata nel 2000 in cui anche studi recenti hanno dimostrato come sia stato indotto molto probabilmente dalle attività geotermiche. Ebbene, i 26 casali che furono danneggiati da questo terremoto penso non siano stati risarciti da parte delle compagnie che sfruttano il geotermico. Il problema non è si o no alla geotermia, ma bisogna evitare di dire da un lato che non succede mai niente, e dall’altro.di dire che qualsiasi terremoto viene è un terremoto indotto. Servono controlli pubblici rigorosi. E’ risaputo in tutto il mondo che questa attività può indurre terremoti. E’ chiaro che la geotermia è una fonte energetica, ma comporta dei rischio per cui dobbiamo chiederci: quanto costano questi rischi? Anche studi dell’Enel a Larderello o altrove hanno dimostrato correlazioni di sismicità indotta quindi non si può negare questo rischio. In tutto il mondo dove si sfrutta l’energia geotermica, si sa che c’è sismicità indotta, ma è controllata ed i dati sul monitoraggio della sismicità sono pubblici, cosa che, per esempio, in Italia, non lo sono.
2)     Si può percentualmente stabilire quanto lo sfruttamento geotermico induca terremoti?
Se parliamo di terremoti in generale la percentuale è del 100% perché la tecnica di sfruttamento che viene utilizzata di stimolazione crea degli sforzi all’interno della crosta terrestre che genera sismicità. Dopo dobbiamo ragionare su quanto sismicità sia strumentale e quanto sia percepita, e qui la percentuale tende a diminuire. Un altro passo sarebbe quello di passare dal percepito al danno .
3)     Da esperto quale è Lei, mi esprima un giudizio su chi dice che lo sfruttare la geotermia permette alla terra di “sfogarsi” e quindi di evitare terremoti futuri…
Sono affermazioni rischiose…

Sismicità indotta: un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso. ‘Amiata e Terremoto’ il 17 settembre ad Arcidosso

borgia mucciarelli“In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Scrive così il Prof.Mucciarelli in un suo recente articolo di gennaio scorso sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’, lanciando un avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente: per l’Amiata sembra proprio che ricorrano tutte queste caratteristiche e dovremmo quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno.
Anche il Dott.Borgia, che conosce bene l’Amiata, da sempre paventa il rischio di un evento sismico e le correlazioni tra fenomeni di subsidenza e l’attività geotermica.
Per capirne di più, considerata la scarsa informazione che circola sul tema, quando non addirittura disinformazione tesa a tranquillizzare la popolazione, che Sos Geotermia ha invitato i due geologi ad un incontro sul tema ‘Amiata e Terremoto’ con lo scopo principale di diffondere una corretta informazione tra la popolazione, ma non solo.
L’invito a partecipare all’incontro che si terrà il 17 settembre, ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, è diretto anche a chi, per il proprio ruolo pubblico, dovrebbe conoscere gli eventuali rischi ed agire di conseguenza.
In questi giorni stiamo mandando tale invito, che riportiamo di seguito, al Ministro dell’Ambiente, ai parlamentari, agli amministratori regionali, provinciali, comunali, ai partiti, sindacati, associazioni, comitati e quanti hanno (o dovrebbero) avere a cuore il destino di questo territorio e la salute dei suoi abitanti.

SOS GEOTERMIA

ALLEGATO:

INVITO
Al Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando
Ai Parlamentari
Ai Sindaci
Agli Amministratori e gruppi politici comunali, provinciali e regionali
Alle Autorità locali e provinciali
Alle Organizzazioni sindacali provinciali
Alle Associazioni, Gruppi e Comitati

E’ ormai dato acquisito in letteratura scientifica che alcune attività umane che interferiscono con il sottosuolo siano cagione di eventi sismici di varia intensità, arrivando anche a provocare danni ingenti e pericolo per le vite umane.
Già sono molti gli episodi per i quali si è stabilita la correlazione tra terremoti e attività antropiche, dall’Europa agli Usa; l’ultimo episodio -per restare vicino a noi- che risale al 21 luglio scorso, è quello di San Gallo in Svizzera, immediatamente associato dal Servizio Sismico Svizzero (SED) “alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico” che segue peraltro quello dell’8 dicembre 2006 a Basilea, sempre correlato alla attività geotermica; in entrambi i casi l’attività è stata sospesa.
Diversamente accade da noi, sul monte Amiata, dove anche abbiamo avuto un forte terremoto il 1 aprile 2000 con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti; ma da quell’episodio ad oggi non si è più parlato dei rischi possibili, né si è ridotta l’intensità dello sfruttamento geotermico, anzi, si sta procedendo, col Piano di riassetto di Piancastagnaio e la centrale di Bagnore 4, al raddoppio della potenza!
Un vero e proprio tabù, a cui siamo comunque abituati quando si solleva la questione della geotermia amiatina, che sia l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, l’eccesso di mortalità e altre patologie, la riduzione del maggior acquifero dell’Italia centrale, temi sui quali questo Coordinamento da anni si spende per informare e denunciare, chiedendo una moratoria di ogni attività geotermica.
Proprio per continuare l’opera di informazione, abbiamo organizzato, per il 17 settembre, alle ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso (GR) un incontro con due esperti della materia, il Prof.Marco Mucciarelli ed il Dott.Andrea Borgia che relazioneranno sul tema della sismicità indotta e sulla specifica situazione amiatina.
Crediamo che il tema dovrebbe interessare chi, per la funzione che ricopre, si occupa ed ha responsabilità politiche ed amministrative del territorio e del paese; anche per questo sollecitiamo una Vostra presenza all’incontro.

Monte Amiata, 12 settembre 2013            SOS Geotermia

I relatori dell’incontro:
> Prof.Marco Mucciarelli, Docente Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che ci esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, sulle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, The Geysers (CA, USA), Graben del Reno (Germania) ed il sisma del 1 aprile 2000 in Amiata.

> Dott.Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), Docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, interverrà invece sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche, introduzione, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza. quale futuro e quali rischi dopo il raddoppio delle centrali?

La Nazione del 18 settembre 2013
«Attenti ai terremoti indotti causati dalle trivellazioni»
Incontro organizzato dal comitato SoS Geotermia
«UNA POLITICA che sfrutti le vere energie rinnovabili e che rispetti uomo e territorio». E’ questo il messaggio che ha voluto mandare SoS Geotermia Amiata in occasione dell’incontro «Amiata e territorio» che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Arcidosso. L’evento ha visto la partecipazione massiccia del comitato SoS Geotermia, di cittadini e di amministratori: il sindaco di Arcidosso Emilio Landi e alcuni consiglieri del Comune di Castel del piano. È stato un pomeriggio di confronti e di dibattito scientifico sull’importante tema dei «Terremoti indotti», ossia quei terremoti provocati da attività umane, come ad esempio, è stato detto, «trivellazioni del suolo per progetti geotermici». L’evento è stato coordinato dal dottor Andrea Borgia seguito dall’intervento del professor Marco Mucciarelli. «GIÀ NEL 2000 ha detto Borgia un anno prima del terremoto che colpì Abbadia S.Salvatore, portai avanti un progetto scientifico finanziato allora con dieci milioni di lire per monitorare i movimenti del terreno in zone dove l’attività di trivellazione del suolo erano frequenti. Ad oggi possiamo affermare scientificamente che la reiniezione dei fluidi geotermici può essere una delle cause di terremoto. Gli studi conclude sono durati un anno, e continuano. Anche l’Onu ha individuato nel mantenimento della pressione ordinaria del campo geotermico l’unico modo efficace per garantire la sicurezza del territorio. Questo intervento è stato però ignorato dalla Regione Toscana». IL PROFESSOR Muccirelli a conclusione dell’evento lancia avvertimenti per tutti quei territori, anche per L’Amiata, che prevedono attività di trivellazione, «a muoversi con cautela. rispettando gli studi scientifici che ormai da decenni vengono portati avanti. Questo conclude per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia».

La Nazione del 17 settembre 2013
«Geotermia, i rischi sismici indotti esistono»
Incontro-dibattito organizzato ad Arcidosso dall’associazione «Sos Amiata»
«SOS GEOTERMIA Amiata» ha organizzato per oggi un importante incontro, dal titolo «Amiata e Territorio», sullo scottante e spesso sottaciuto tema della sismicità indotta. A partire dalle 17 di oggi, quindi, nella sala consiliare del comune di Arcidosso l’inconttro vedrà l’intervento del professor Marco Mucciarelli, docente di sismologia applicata alla scuola di ingegneria dell’università della Basilicata, e del dottor Andrea Borgia, geologo della European Development Research Agency (EDRA). A partecipare all’evento, che appare indispensabile per capire e confrontarsi su argomenti delicati che riguardano il sottosuolo del territorio amiatino e non solo, sono stati invitati i sindaci dell’intero territorio, gli amministratori locali, provinciali e tutta la cittadinanza. «È ormai un dato acquisito in letteratura scientifica dicono quelli di Sos Geotermia Amiata che alcune attività umane che interferiscono con il sottosuolo siano cagione di eventi sismici di varia intensità, arrivando anche a provocare danni ingenti e pericolo per le vite umane. Già sono molti gli episodi per i quali si è stabilita la correlazione tra terremoti e attività antropiche, dall’Europa agli Usa; l’ultimo episodio che risale al 21 luglio scorso, è quello di San Gallo in Svizzera, immediatamente associato dal Servizio sismico svizzero (Sed) alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico, che segue peraltro quello dell’8 dicembre 2006 a Basilea, sempre correlato alla attività geotermica; in entrambi i casi l’attività è stata sospesa». «DIVERSAMENTE aggiungono quelli di Sos Geotermia Amiata che sul monte Amiata, dove abbiamo avuto un forte terremoto il primo aprile 2000, con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti. Da quell’episodio ad oggi non si è più parlato dei rischi possibili, né si è ridotta l’intensità dello sfruttamento geotermico, anzi, si sta procedendo, col Piano di riassetto di Piancastagnaio e la centrale di Bagnore 4, al raddoppio della potenza. Un vero e proprio argomento tabù conclude Sos Geotermia Amiata che noi ci impegniamo con l’evento di oggi a riportare sotto l’attenzione di tutti gli attori sociali dell’Amiata».

Il Cittadino online del 17 settembre 2013
Salute e terremoti collegati alla geotermia
I comitati ambientalisti impegnati nella realizzazione di convegni
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – E’ ancora da definire da parte dei comitati ambientalisti la data dell’incontro sulla salute nel versante senese, mentre rimane confermato per martedì (17 settembre), alle ore 17, presso la sala consiliare del Comune di Arcidosso, l’incontro sui terremoti. Primo relatore dell’incontro è il Prof. Marco Mucciarelli, Docente di Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che dopo un’introduzione generale sulla sismicità indotta, tratterà delle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, dei Geysers (CA, USA), dei Graben del Reno (Germania) ed del sisma del 1 aprile 2000 in Amiata. In un suo recente articolo del gennaio scorso sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’, il prof. Mucciarelli sembra lanciare un avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente: per l’Amiata sembra proprio che ricorrano tutte queste caratteristiche e si dovrebbe quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarsi a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno. Scrive inoltre lo studioso che “in Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo, data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale”. Il secondo relatore è il Dott. Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, che interverrà sulla questione ‘Monte Amiata e centrali geotermiche’, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza, quale futuro e quali rischi si corrono dopo il raddoppio delle centrali. Come dimostrano i recenti episodi il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato, anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anziché fermare i cantieri ed attenersi al principio di precauzione imposto anche dalle autorità europee. Il Dott.Borgia, che conosce bene l’Amiata, da sempre paventa il rischio di un evento sismico e le correlazioni tra fenomeni di subsidenza e l’attività geotermica. Per capirne di più, considerata la scarsa informazione che circola sul tema, quando non addirittura disinformazione tesa a tranquillizzare la popolazione, i comitati hanno invitato i due geologi ad un incontro con lo scopo principale di diffondere una corretta informazione tra la popolazione. Sono invitati all’incontro tutti i cittadini, gli amministratori e le autorità locali, provinciali e regionali, i partiti e sindacati, i giornalisti, le associazioni e gruppi, il Ministro dell’Ambiente, i parlamentari della zona, insomma tutti coloro che, per il proprio ruolo pubblico, dovrebbero conoscere gli eventuali rischi, agendo di conseguenza, ed avere a cuore il destino del territorio dell’Amiata e la salute dei suoi abitanti.

Corriere di Siena del 17 settembre 2013
Le idee di Sos Geotermia

Sull’Armata si parla di sismicità indotta. Riflessioni dopo il dramma del 2000
Piancastagnaio – Il rovinoso terremoto del primo aprile 2000 a Piancastagnaio, un esempio di sismicità indotta dalle attività dell’uomo? I comitati e i movimenti ambientali amiatini, riuniti nel coordinamento Sos Geotermia, hanno organizzato per oggi pomeriggio a Arcidosso (Grosseto), nella sala consiliare, un incontro sul tema, che in Italia registra un notevole ritardo degli studi rispetto al resto del mondo. Interverranno Marco Mucciarelli, docente sismologia applicata presso la scuola di ingegneria dell’università della Basilicata, direttore del centro ricerche sismologiche dell’istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) e Andrea Borgia, geologo della european developnnent research agency (Edra), docente presso il dipartimento di mineralogia dell’università di Milano, già docente presso la Arizona state university, la Rutgers university e il Lawrence Berkeley national laboratory, membro della commissione nazionale per le valutazioni di impatto ambientale. Mucciarelli si intratterrà su nozioni generali riguardanti il fenomeno, legato a problematiche specifiche (estrazione e reiniezione), soffermandosi sui casi del sisma del primo aprile 2000 in Amiata, dei sismi di Basilea e San Gallo in Svizzera, di The Geysers (Usa) e del Graben del Reno (Germania). Borgia parlerà, del monte Amiata e delle centrali geotermiche, della microsismicità indotta per produzione e del fenomeno di subsidenza. La, iniziativa, viene svolta nell’ambito di un percorso di avvicinamento alla data del 12 ottobre, giornata di mobilitazione internazionale in difesa dei beni comuni e contro i nuovi colonialismi. Tutti i cittadini, e, in particolare, gli amministratori locali sono invitati a partecipare.

OrvietoSì.it del 16 settembre 2013
Incontro “Amiata e terremoto” ad Arcidosso
…segue ns.comunicato

PrimaPaginaChiusi.it del 15 settembre 2013
AMIATA: GEOTERMIA E SISMICITA’ INDOTTA. INTERVISTA AL SISMOLOGO MUCCIARELLI
Martedì incontro pubblico ad Arcidosso sulla sismicità indotta. Il Docente di sismologia tra gli invitati
di David Busato
SIENA – La questione della geotermia sull’Amiata ritorna di attualità. Martedì 17 presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, si terrà un incontro pubblico organizzato dal comitato SOS geotermia dal titolo “Amiata e Territorio”. Tra gli invitati oltre al Prof. Andrea Borgia, anche il Prof. Marco Mucciarelli, sismologo, che recentemente sull’argomento spinoso della sismicità indotta ha scritto sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’: “”In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in  cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo  stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Chiaro avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di  attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente. Per saperne si più abbiamo fatto qualche domanda al Prof. Mucciarelli.
1)   Professore, da una parte le proteste reiterate del Comitato contro la geotermia e dall’altra Enel che dice che è tutto ok…
Credo che le proteste per la sismicità indotta derivino da una mancanza di chiarezza e di normative. Per esempio in questi giorni c’è il problema della sismicità indotta in Olanda da estrazione gas, ma è chiaro per tutti che è una risorsa per quel Paese irrinunciabile e le compagnie rifondano i danni eventualmente causate e sono tenute a farlo e per legge. In Olanda se una compagnia fa un danno lo risarcisce per legge. Il problema è che in Italia questo sistema non funziona; quando cìè stato il terremoto sull’Amiata nel 2000 in cui anche studi recenti hanno dimostrato come sia stato indotto molto probabilmente dalle attività geotermiche. Ebbene, i 26 casali che furono danneggiati da questo terremoto penso non siano stati risarciti da parte delle compagnie che sfruttano il geotermico. Il problema non è si o no alla geotermia, ma bisogna evitare di dire da un lato che non succede mai niente, e dall’altro.di dire che qualsiasi terremoto viene è un terremoto indotto. Servono controlli pubblici rigorosi. E’ risaputo in tutto il mondo che questa attività può indurre terremoti. E’ chiaro che la geotermia è una fonte energetica, ma comporta dei rischio per cui dobbiamo chiederci: quanto costano questi rischi? Anche studi dell’Enel a Larderello o altrove hanno dimostrato correlazioni di sismicità indotta quindi non si può negare questo rischio. In tutto il mondo dove si sfrutta l’energia geotermica, si sa che c’è sismicità indotta, ma è controllata ed i dati sul monitoraggio della sismicità sono pubblici, cosa che, per esempio, in Italia, non lo sono.
2)     Si può percentualmente stabilire quanto lo sfruttamento geotermico induca terremoti?
Se parliamo di terremoti in generale la percentuale è del 100% perché la tecnica di sfruttamento che viene utilizzata di stimolazione crea degli sforzi all’interno della crosta terrestre che genera sismicità. Dopo dobbiamo ragionare su quanto sismicità sia strumentale e quanto sia percepita, e qui la percentuale tende a diminuire. Un altro passo sarebbe quello di passare dal percepito al danno .
3)     Da esperto quale è Lei, mi esprima un giudizio su chi dice che lo sfruttare la geotermia permette alla terra di “sfogarsi” e quindi di evitare terremoti futuri…
Sono affermazioni rischiose…

Il Tirreno del 14 settembre 2913
GEOTERMIA  Sismicità e territorio, incontro con i comitati a Arcidosso    
ARCIDOSSO.  I comitati contro la geotermina organizzano un incontro (il 17 alle 17 a Arcidosso) sul tema della sismicità indotta: “un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso” . Il titolo è inquietante “Amiata e Terremoto”. «In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo – scrivono – data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con l’assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale». Scrive così il prof.Mucciarelli in un suo recente articolo: per l’Amiata sembra che ricorrano tutte queste caratteristiche e dovremmo quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno.

Contropiano.org del 13 settembre 2013
Sos geotermia Amiata. Il 17 si illustrano i pericoli
…segue ns.comunicato

Grosseto Oggi.net del 13 settembre 2013
Sismicità indotta: un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso
…segue ns.comunicato

L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti

monte amiata e terremoto-1La battaglia per la salvaguardia del monte Amiata prosegue, forte anche della recente vittoria dei vicini Comitati di Castel Giorgio/Alfina/Bolsena che hanno ottenuto una prima importante vittoria con l’abbandono della soc.ITW-LKW dei suoi progetti di sfruttamento geotermico.
Si preannuncia un autunno molto caldo che avrà nella settimana dal 12 al 19 ottobre il suo culmine, che vanno dalla giornata del 12 ottobre, data simbolo della ‘conquista’ dell’america, che vedrà iniziative e manifestazioni in tutto il mondo contro le devastazioni ambientali delle multinazionali e a difesa del territorio, passando per lo sciopero generale del 18 e la manifestazione nazionale dei movimenti del 19.
In preparazione della settimana di mobilitazione, in Amiata ci saranno, tra le varie iniziative, due incontri importanti, uno sulla sismicità indotta, cioè sui terremoti causati dall’attività umana, ed un altro sulla salute.
Mentre è in definizione la data del secondo incontro sulla salute che si svolgerà nel versante senese, l’incontro sui terremoti, dal titolo esplicativo ‘Monte Amiata e Terremoto’, si terrà il 17 settembre, alle ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso.
I relatori dell’incontro sono il Prof.Marco Mucciarelli, Docente Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che ci esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, sulle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, The Geysers (CA, USA), Graben del Reno (Germania) ed il sisma del 1 aprile 2000 in Amiata.
Il Dott.Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), Docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, interverrà invece sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche, introduzione, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza. quale futuro e quali rischi dopo il raddoppio delle centrali?
Come dimostrano i recenti episodi, di cui si parlerà, il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato, anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anzichè fermare i cantieri ed attenersi al principio di precauzione imposto anche dalle autorità europee.
Sono invitati all’incontro tutti i cittadini, gli amministratori e le autorità locali, provinciali e regionali, i partiti e sindacati, i giornalisti, le associazioni e gruppi.

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La Nazione dell’11 settembre 2013
ARCIDOSSO UN’ALTRA INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE

«Geotermia e terremoti» L’autunno caldo del comitato
Esperti e studiosi a convegno sulle centrali amiatine
di Maria Brigida Langellotti
CONTINUA la battaglia del coordinamento dei comitati Sos geotermia per la salvaguardia del Monte Amiata. Martedì alle 17 nella sala consiliare del Comune di Arcidosso è in programma una nuova iniziativa di mobilitazione, «Monte Amiata e terremoto». Un nuovo appuntamento, dopo le varie iniziative di protesta organizzate contro lo sfruttamento delle risorse geotermiche del territorio, già ribattezzato come «L’autunno caldo di Sos geotermia». Si preannuncia, infatti, un autunno molto caldo che avrà nella settimana dal 12 al 19 ottobre il suo culmine. In preparazione della settimana di mobilitazione, in Amiata ci saranno, tra le varie iniziative, due incontri importanti: uno sulla sismicità indotta, cioè sui terremoti causati dall’attività umana, e un altro sulla salute. All’incontro interverrà Marco Mucciarelli, docente di Sismologia applicata all’università della Basilicata e direttore del Centro ricerche sismologiche dell’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale che esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, illustrando vari casi. Tra i relatori anche Andrea Borgia, geologo dell’European development research agency e docente all’università di Milano: interverrà sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche. «Come dimostrano i recenti episodi sottolineano da Sos geotermia il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato: anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anziché fermare i cantieri e attenersi al principio di precauzione».

OK Siena.it del 2 settembre 2013
AMIATA: NUOVI APPUNTAMENTI PER PARLARE SU SOS GEOTERMIA
…segue ns. comunicato

GoNews.it del 31 agosto 2013
Salute e sismicità indotta: due incontri promossi dai comitati SOS Geotermia
Interverranno Marco Mucciarelli, docente all’Università della Basilicata e Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency
…segue ns. comunicato

GrossetoOggi.net del 31 agosto 2013
L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti
…segue ns.comunicato

Siena News.it del 31 agosto 2013
L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti
…segue ns.comunicato