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Sabato 10 novembre 2012 a Castel del Piano, Incontro/assemblea e presentazione del libro ‘Arsenico e scellerati progetti’

Alle ore 17,00 di sabato 10 novembre 2012 ci incontriamo nella Sala consiliare del Comune a Castel del Piano.
Sarà l’occasione per aggiornare i cittadini degli sviluppi legati alla questione acqua, geotermia, territorio. Si discuterà delle iniziative da fare insieme dopo l’approvazione del progetto di Bagnore4 che triplicherà la potenza attuale, della risposta del Sindaco alla petizione dei cittadini che chiedono sicurezza per l’acqua, delle altre ‘novità’ sulla geotermia in Amiata.
Sarà l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo libro di Roberto Barocci ‘Arsenico e scellerati progetti. Cronache di abusi ed omissioni a danno delle fonti d’acqua potabile’, temi più che mai attuali per il monte Amiata, a cui Barocci dedica un capitolo del libro stesso.

TI ASPETTIAMO!!

La Nazione del 9 novembre 2012

AMIATA SUL PIEDE DI GUERRA. IL COMITATO SOS GEOTERMIA
Allarme arsenico nell’acqua. Riunione in sala consiliare
Preoccupante studio epidemiologico della Regione Lazio
di Cristiano Bernacchi
DOPO le rassicurazioni del sindaco di Castel del Piano, con una lettera aperta in cui garantisce la qualità dell’acqua amiatina, il comitato «Sos geotermia» risponde ironicamente e anticipa le future iniziative che sull’argomento si svolgeranno. Il comitato ambientalista ricorda come siano scontate e prevedibili le giustificazioni addotte dal sindaco per sostenere la qualità dell’acqua amiatina. «L’acqua potabile distribuita dal Fiora è monitorata e sottoposta a costanti analisi, in più non solo rispetta i parametri di legge sulla presenza di arsenico, ma è ben al di sotto dei limiti previsti dalla legislazione vigente (10 microgrammi/litro)». La questione dal punto di vista del comitato è che, esclusi i due casi chiariti, dove i limiti superavano i parametri di legge perché le utenze erano allacciate direttamente alla condotta di trasporto, l’acqua non possiede delle percentuali così lontane dai limiti come viene descritto. «Ma soprattutto ci tengono a ricordare la questione non è la forbice nella quale si rientra per presenza di arsenico nell’acqua che viaggia tra i 4,4 ug/l e gli 8,3 ug/l nel territorio di Castel del Piano, ma di seguire la strada indicata dall’Oms(Organizzazione mondiale della santà) per azzerare completamente la presenza di arsenico nell’acqua. E in questo siamo lontanissimi, come lo siamo nell’adottare il sano principio di precauzione tanto presente nelle direttive dell’Oms». IN PIÙ è di poche settimane fa, la pubblicazione dello studio epidemiologico della Regione Lazio che conferma la stessa incidenza di mortalità tra le popolazioni laziali e toscane esposte ad acqua con significative concentrazioni di arsenico. «Le conferme dello studio come ripetono i comitati sono il frutto di anni di deroghe per la presenza di arsenico nell’acqua con livelli assai superiori a quelli di oggi fissati nei 10 microgrammi per litro. In più sull’Amiata la malefica sinergia tra arsenico, acido solfidrico e altri inquinanti immessi nell’aria mettono a rischio il patrimonio ambientale che un tempo rappresentava questa montagna». IL PROSSIMO appuntamento del comitato è per domani alle 17 in sala consiliare a Castel del Piano, dove verrà anche presentato il libro di Roberto Barocci «Arsenico e scellerati progetti», nel quale un capitolo è dedicato proprio all’Amiata.

‘Arsenico? Tranquilli, l’acqua è ottima’ …e i morti solo ‘danni collaterali’

Il Sindaco Franci fa lo struzzo e si trincera dietro ‘i limiti di legge’

Ai cittadini, preoccupati per le concentrazioni di arsenico nell’acqua potabile, che chiedono risposte e interventi urgenti il sindaco di Castel del Piano Franci ribatte nel modo più scontato si potesse immaginare (di seguito il testo), ‘siamo ben al di sotto dei limiti di legge’, ed anzi, si lancia in un esaltante ‘l’acqua è di ottima qualità’.
Sarebbe facile ironia ricordargli come al convegno del PD del 16 maggio troneggiava acqua imbottigliata o come la sua collega assessore regionale è stata vista uscire dalla coop con il suo bravo cestello di minerale; forse l’acqua dell’Amiata è ottima solo per il popolino. E quel 13% di morti in più che si registrano in Amiata? La favola degli ‘stili di vita’ dissoluti degli amiatini non funziona più, forse parlare di ‘danni collaterali’ necessari ad incassare le prebende elargite dall’Enel sarebbe almeno più corretto.
A parte le battute, amare, nessuno ha mai detto che, oggi (visto che in 10 anni di deroghe si è bevuta anche con livelli più che doppi e tripli), l’acqua superi i limiti di legge, ma in considerazione che i valori dell’arsenico nell’acqua non sono poi così ‘ben al di sotto dei limiti’, ma dalle nostre analisi, viaggiano, per Castel del Piano dal 4,4 ug/l di Montenero fino all’8,3 ug/l, i cittadini chiedevano provvedimenti per rispettare quelle precauzioni dettate anche dall’OMS e che tendono a portare il limite verso lo zero, essendo l’arsenico un cancerogeno certo di classe 1 per cui non esiste una quantità ‘innocua’ ed è sconsigliato, oltre il limite di 5, ai bambini e altre persone debilitate. Senza contare che, con le centrali che emettono inquinanti in quantità industriali, all’arsenico presente nell’acqua si sommano tutti gli altri inquinanti che respiriamo e mangiamo.
A questo il sindaco si è ben guardato di rispondere.
Ma di dati ce ne sono in abbondanza e gli amministratori dovrebbero conoscerli, senza nascondere la testa sotto la sabbia dei ‘limiti di legge’.
Ma noi diciamo di più: la sinergia ‘malefica’ fra arsenico, acido solfidrico e gli altri inquinanti sta mettendo a rischio il futuro stesso della montagna, del suo territorio e delle sue genti e la centrale di Bagnore4 in progetto è un ‘salto nel buio’ la cui responsabilità va ascritta prima di tutto agli amministratori, locali e regionali.
Fossimo nei panni dei sindaci dell’Amiata non saremmo così sicuri e tranquilli, anche perchè la gente si è svegliata e non si accontenta più dei silenzi complici e delle sagre sponsorizzate dall’Enel.

La risposta del sindaco Franci alla Petizione dei cittadini di Castel del Piano:

Cari cittadini,
ho ricevuto nei giorni scorsi la petizione popolare in merito alla qualità dell’acqua.
In più occasioni, nei mesi scorsi, il tema è stato oggetto di discussione in seno al Consiglio Comunale. Non posso, quindi, in questa occasione, che ripetere ciò che ho avuto modo di sottolineare di fronte al Consiglio stesso.
L’acqua potabile distribuita in rete dall’Acquedotto del Fiora e che sgorga dai rubinetti delle case, delle scuole, delle aziende ecc.. , viene costantemente monitorata e sottoposta ad analisi sia dalla ASL sia dall’Acquedotto del Fiora.
L’acqua distribuita non solo rispetta i parametri di legge, ma è anche di ottima qualità e ben al di sotto dei limiti previsti dalla legislazione vigente.
Si sono determinati , nel nostro Comune,due casi nei quali gli esami dell’acqua hanno rilevato una presenza di arsenico al di sopra dei limiti previsti dalla legge. Queste due utenze erano allacciate direttamente alla condotta di trasporto  che fornisce acqua  ai serbatoi di distribuzione.  Non era possibile perciò trattare adeguatamente l’acqua fornita.
L’Acquedotto del Fiora ha provveduto a realizzare due nuovi allacciamenti collegati alla rete urbana di distribuzione.
Da tempo ormai nessun allacciamento viene effettuato alla condotta adduttrice.
Sostenere, quindi, che l’acqua che utilizziamo giornalmente possa arrecare danno alla salute mi sembra fuori luogo e priva di fondamento.
In questo contesto non è giustificata la richiesta di installare fontane pubbliche dotate di filtri per fornire acqua distillata ai cittadini.
Ognuno di noi infatti può tranquillamente utilizzare quella del rubinetto della propria abitazione o delle fontanelle pubbliche allacciate alla rete cittadina, presenti in sufficienza e che forniscono acqua di ottima qualità.
Castel del Piano, 26 ottobre 2012

Il Sindaco Claudio Franci

Maremma News del 28 ottobre 2012:

Sos Geotermia: “Il Sindaco Franci fa lo struzzo e si trincera dietro ‘i limiti di legge'”
Torna il comitato Sos Geotermia sull’argomento arsenico. Nonostante i limiti di concentrazione nell’acqua sono al di sotto dei limiti di legge, l’associazione continua ad attaccare. Questa volta l’attenzione si concentra sul sindaco Franci.

Monte Amiata: “Ai cittadini, preoccupati per le concentrazioni di arsenico nell’acqua potabile, che chiedono risposte e interventi urgenti il sindaco di Castel del Piano Franci ribatte nel modo più scontato si potesse immaginare, ‘siamo ben al di sotto dei limiti di legge’, ed anzi, si lancia in un esaltante ‘l’acqua è di ottima qualità’ – scrivono dal comitato Sos Geotermia – Sarebbe facile ironia ricordargli come al convegno del PD del 16 maggio troneggiava acqua imbottigliata o come la sua collega assessore regionale è stata vista uscire dalla coop con il suo bravo cestello di minerale; forse l’acqua dell’Amiata è ottima solo per il popolino. E quel 13% di morti in più che si registrano in Amiata? La favola degli ‘stili di vita’ dissoluti degli amiatini non funziona più, forse parlare di ‘danni collaterali’ necessari ad incassare le prebende elargite dall’Enel sarebbe almeno più corretto. A parte le battute, amare, nessuno ha mai detto che, oggi (visto che in 10 anni di deroghe si è bevuta anche con livelli più che doppi e tripli), l’acqua superi i limiti di legge, ma in considerazione che i valori dell’arsenico nell’acqua non sono poi così ‘ben al di sotto dei limiti’, ma dalle nostre analisi, viaggiano, per Castel del Piano dal 4,4 ug/l di Montenero fino all’8,3 ug/l, i cittadini chiedevano provvedimenti per rispettare quelle precauzioni dettate anche dall’OMS. Senza contare che, con le centrali che emettono inquinanti in quantità industriali, all’arsenico presente nell’acqua si sommano tutti gli altri inquinanti che respiriamo e mangiamo. A questo il sindaco si è ben guardato di rispondere. Ma di dati ce ne sono in abbondanza e gli amministratori dovrebbero conoscerli, senza nascondere la testa sotto la sabbia dei ‘limiti di legge’. Ma noi diciamo di più: la sinergia ‘malefica’ fra arsenico, acido solfidrico e gli altri inquinanti sta mettendo a rischio il futuro stesso della montagna, del suo territorio e delle sue genti e la centrale di Bagnore4 in progetto è un ‘salto nel buio’ la cui responsabilità va ascritta prima di tutto agli amministratori, locali e regionali. Fossimo nei panni dei sindaci dell’Amiata – concludono – non saremmo così sicuri e tranquilli, anche perchè la gente si è svegliata e non si accontenta più dei silenzi complici e delle sagre sponsorizzate dall’Enel”.

Il Tirreno del 27 ottobre 2012:

SOS ARSENICO Castel del Piano Il sindaco ai cittadini «Acqua ottima»
CASTEL DEL PIANO Il sindaco di Castel del Piano, Claudio Franci, ribadisce: l’acqua che esce dai rubinetti di casa e dalla fontane del paese è buona, nessun pericolo per la salute e nessun intervento di emergenza necessario. Lo ripete, Franci, in una lettera aperta ai suoi concittadini scritta in risposta alla petizione popolare sulla qualità dell’acqua depositata sulla sua scrivania nei giorni scorsi. «L’acqua potabile distribuita in rete dall’Acquedotto del Fiora e che sgorga dai rubinetti delle case, delle scuole, delle aziende ecc… – scrive il sindaco – viene costantemente monitorata e sottoposta ad analisi sia dall’Asl sia dall’Acquedotto del Fiora. L’acqua distribuita – assicura – non solo rispetta i parametri di legge, ma è anche di ottima qualità e ben al di sotto dei limiti previsti dalla legislazione vigente». Franci ridimensiona poi la gravità di alcuni casi segnalati nei giorni scorsi: «Si sono determinati, nel nostro Comune,due casi nei quali gli esami dell’acqua hanno rilevato una presenza di arsenico al di sopra dei limiti previsti dalla legge. Queste due utenze erano allacciate direttamente alla condotta di trasporto che fornisce acqua ai serbatoi di distribuzione. Non era possibile perciò trattare adeguatamente l’acqua fornita. L’Acquedotto del Fiora ha provveduto a realizzare due nuovi allacciamenti collegati alla rete urbana di distribuzione». Per il sindaco, dunque, «sostenere che l’acqua che utilizziamo giornalmente possa arrecare danno alla salute» è fuori luogo. «In questo contesto non è giustificata la richiesta di installare fontane pubbliche dotate di filtri per fornire acqua distillata ai cittadini. Ognuno di noi infatti – conclude – può tranquillamente utilizzare quella del rubinetto della propria abitazione o delle fontanelle pubbliche allacciate alla rete cittadina, che forniscono acqua di ottima qualità».

La Nazione del 27 ottobre 2012:

«L’acqua è monitorata dal Fiora e rispetta i parametri di legge»
CASTEL DEL PIANO REPLICA DEL SINDACO FRANCI DOPO LA RACCOLTA FIRME DEI CITTADINI
ACQUA di ottima qualità. Il sindaco di Castel del Piano, Claudio Franci, garantisce la buona salute dell’acqua distribuita nel territorio comunale. Il primo cittadino interviene in seguito alla petizione popolare sull’acqua potabile firmata da 350 cittadini dopo che Sos Geotermia, in primavera, rese pubblici i dati delle analisi delle acque in Amiata. «In più occasioni, nei mesi scorsi sottolinea il primo cittadino il tema è stato oggetto di discussione in seno al Consiglio comunale. L’acqua potabile distribuita in rete dall’acquedotto del Fiora e che sgorga dai rubinetti delle case, delle scuole, delle aziende, viene costantemente monitorata e sottoposta ad analisi sia dall’Asl sia dall’acquedotto del Fiora. L’acqua distribuita non solo rispetta i parametri di legge, ma è anche di ottima qualità e ben al di sotto dei limiti previsti dalla legislazione vigente». Il sindaco fa poi riferimento a due casi specifici. «Si sono determinati, nel nostro Comune afferma Franci due casi nei quali gli esami dell’acqua hanno rilevato una presenza di arsenico al di sopra dei limiti previsti dalla legge. Queste due utenze erano allacciate direttamente alla condotta di trasporto che fornisce acqua ai serbatoi di distribuzione. Non era possibile perciò trattare adeguatamente l’acqua fornita. L’Acquedotto del Fiora ha provveduto a realizzare due nuovi allacciamenti collegati alla rete urbana di distribuzione. Sostenere che l’acqua che utilizziamo possa arrecare danno alla salute mi sembra fuori luogo. In questo contesto non è giustificata la richiesta di installare fontane pubbliche dotate di filtri per fornire acqua distillata ai cittadini».

L’avevamo detto… e anche la regione Lazio conferma: ma quali ‘stili di vita amiatini’, di arsenico nell’acqua si muore!

Pubblicato lo studio epidemiologico della regione Lazio che conferma la stessa incidenza di mortalità tra le popolazioni laziali e toscane esposte ad acqua con concentrazioni di arsenico significative.

Di Arsenico in piccole dosi nell’acqua, definita “potabile” dalle Giunte Regionali, oggi si muore. Questo, per noi, era scontato e l’andiamo denunciando da anni ai Sindaci della nostra Provincia, inutilmente. Loro hanno sempre finto di non sapere.

Oggi il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio ha reso pubblici i dati di una indagine epidemiologica(1) doverosa sulla popolazione che è stata costretta a bere acqua definita “potabile” dalla Regione in deroga ai limiti sollecitati fin dagli anni’80 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Questo è scritto nella sintesi del recente studio del Servizio Sanitario(2): “In Provincia di Viterbo nei comuni con livelli di esposizione più elevata (Arsenico maggiore di 20 µgr/l) si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause del +11% e, complessivamente per tutte le cause tumorali, del 10% negli uomini e del 12% nelle donne”. Questo si registra rispetto ai dati dei residenti nei comuni che hanno potuto bere acqua nei limiti di 10.

Se si pensa che in provincia di Grosseto per molti anni si è stati costretti a bere acqua distribuita dall’Acquedotto del Fiora con valori anche superiore ai 20 e in alcuni casi anche con valori pari a 50, c’è di che indignarsi, perchè era noto che si sarebbero registrati molti morti in più.

Infatti davanti alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità degli anni ’80, che raccomandava di non superare il valore 10, ci si aspettava il massimo rigore perché le ricerche più recenti indicavano che tale valore limite era di compromesso, ma che bisognerebbe tendere a concentrazioni vicine allo zero.

Il dott. Bolognini scriveva nella rivista degli oncologi italiani(3): “Le ultime linee guida dell’EPA del 2006, riconoscevano comunque, per l’arsenico, il valore limite di 10 µgr/lt, il valore di 2 µgr/lt, relativo al rischio aggiuntivo di un caso di cancro in 70 anni per 10.000 persone ed il valore obiettivo zero”.

Se l’Epa, ente statale statunitense di protezione ambientale, pone l’obiettivo zero per l’Arsenico nelle acque potabili e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da molti anni sollecita gli stati a darsi un limite di 10 µgr/lt, era da attendersi una grande attenzione a partire dai Sindaci. Nulla di ciò è avvenuto.

Ma non è solo disattenzione, perchè in Toscana i responsabili della salute pubblica hanno fatto carte false per dimostrare la naturalità del fenomeno. In Amiata, nei paesi dove alle deroghe nell’acqua potabile si sono aggiunte le emissioni di arsenico dalle centrali geotermiche dell’ENEL, troviamo scritto nell’ultimo studio di carattere epidemiologico(4): “Tra i singoli comuni della zona geotermica sud emergono eccessi di tumori negli uomini statisticamente significativi dell’ordine del +30% essenzialmente nell’ultimo periodo ad Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e Arcidosso”.

Ma, per gli ignari Sindaci e Giunta regionale, l’Enel non può essere disturbata e quei dati sarebbero solo il frutto di vizi e di ‘stili di vita’ inadeguati che, però, sorprendentemente, non producono gli stessi effetti mortali nei comuni limitrofi.

La cosa ancor più grave, se non fosse già abbastanza tragico il problema dell’arsenico, è che in Amiata si sommano, sempre grazie alla geotermia ‘Green’, tutta un’altra serie di inquinanti tossici e nocivi che, però, vengono ‘valutati’ singolarmente, mentre l’effetto della compresenza di diverse sostanze ne aumenta la pericolosità, come da letteratura scientifica. Nelle Note che seguono i riferimenti ad una serie di studi scientifici ‘pubblicati'(5) relativi agli inquinanti geotermici; ‘pubblicati’, nel lessico scientifico, significa accertati ed accettati, a differenza delle panzane che amministratori, tecnici ‘amici’ ed enel vorrebbero darci ad intendere sulla ‘naturalità’ dei fenomeni e sugli ‘stili di vita’ dissoluti degli amiatini e, buona ultima, delle ‘aree quasi del tutto non abitate’ dove ricadrebbero gli inquinanti.

NOTE:

1– L’indagine epidemiologica del Lazio e scaricabile anche qui: http://www.tusciamedia.com/component/content/article/267-cronaca/17952-arsenico-ecco-i-dati-su-mortalita-e-malattie.html

2– Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio – Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione de Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio , pag. 7 – Aprile 2012. Si può scaricare da: http://www.osservatorelaziale.it/public/allegati/files/126.pdf

3– AIOM – Dott. Michelangiolo Bolognini – I cancerogeni nelle acque per uso umano, in “Progetto Ambiente e Tumori 2001”, marzo 2009 n.23.

4– Regione Toscana – Fondazione G. Monasterio. Progetto di ricerca epidemiologica sulle popolazioni residenti nell’intero bacino geotermico toscano, “Progetto Geotermia”, ottobre 2010, svolto su committenza Agenzia Regionale Sanità, pag.89 per gli incrementi di mortalità e pag.68 per i caratteri delle aree di confronto. Si scarica da: http://www.ars.toscana.it/web/guest

5– STUDI PUBBLICATI:

1° studio in Tossicologica Sciences 128
Pubblicazione (anno 2012)
Si legge: l’H2S è importante nella attivazione neuronale in condizioni normali e patologiche-
L’H2S è molto spesso Tossico e spesso fatale ad alte concentrazioni; da tossicità al sistema nervoso centrale, può compromettere la funzione neurologica, alterare il metabolismo, distruggere la struttura del cervello e portare alla perdita di parte dei neuroni.
Lo studio parte dall’analisi di vari pubblicazioni per dire questo e la bibliografia è allegata.

2° Studio Environmental Research
Pubblicazione Gennaio 2012
Si legge: l’aumento intermittente di H2S incrementa l’uso di farmaci per malattie respiratorie (studio su pazienti Islandesi)

3° Studio Respiratory Physiology & Neurobiogolgy
In Pubblicazione
Si legge: l’H2S è molto importante nei meccanismi biologici del sistema respiratorio .
L’H2S è  la primaria intossicazione chimica da gas naturale e gli effetti chimici dipendono dalla concentrazione e dalla durata dell’esposizione.
Nello studio è riportata una figura n. 2 nella quale si esplicano gli effetti di H2S che sono: Proliferazione delle cellule muscolari lisce delle vie respiratorie (BPCO), Broncocostrizione (asma), morte cellulare, migrazione e proliferazione delle cellule polmonari (tumori), differenziazione cellulare (tumore), transizione delle cellule mesenchimali (tumore), ipossia polmonare (asma), infiammazione neurogenetica, e stress ossidativo (radicali liberi e tumori).
L’H2S può interferire con l’efficacia dei farmaci usati nelle patologie respiratorie.

4° Studio Atioxidants & Redox signaling
Pubblicazione 2011

Si legge: l’encefalopatica etilmalonica, è una patologia genetica la cui causa può essere riportata ad un accumulo di H2S in tessuti critici come la mucosa intestinale, il fegato, i muscoli ed il cervello.
Lo studio parla di una correlazione dell’H2S con questa patologia.

5° Studio Environmental Health
Pubblicazione settembre 2012
Si legge: Titolo “incidenza dei tumori dei residenti islandesi nelle aree geotermiche ad alta temperatura fra il 1981 al 2010”. tra le due aree confrontate
Questi residenti sono esposti ad emissioni geotermiche e si cerca la correlazione con l’insorgenza di tumori rispetto alla zona con minori emissioni.
Le conclusioni sono che servono più informazioni chimico fisiche sulle esalazioni e sulle popolazioni ma ci sono eccessi significativi su carcinoma della mammella e della pelle.
Emergono  quindi, tra le due aree confrontate, indicazioni di una relazione fra gli effetti e l’esposizione; lo stato social, il fumo, l’habitat sono stati considerati fra i fattori di rischio anche se non si possono escludere fattori “confondenti” (altri fattori non considerati dagli sperimentatori).

6° Studio Environmental Health Perspectives
Pubblicazione 2002
Si legge: Titolo “asma e pericolosità degli inquinanti nell’area”
Le persone con asma possono avere un rischio additivo per gli effetti dell’inquinamento ambientale. L’insieme di inquinanti sono + tossici della somma degli effetti dei singoli inquinanti.
Questo vale anche per gli antigeni (sostanze che danno allergie) o composti irritanti respirati dai pazienti con asma.

7° Studio Environmental Health Perspectives
Pubblicazione settembre 2012
Si legge: Titolo “E’ la CO2 all’interno di ambienti, inquinante? Effetti indiretti di concentrazioni da basse a moderate di CO2 sull’uomo nella capacità cognitica (decision-Making Performance)
L’aumento della concentrazione di Co2 riduce significativamente la performance cognitiva

8° Studio journal environmental and public Health
Pubblicazione 2012
Si legge: Studio su lavoratori allevatori industriali di maiali
Alimentare maiali in ambienti confinati pone le persone a esposizione di gas come ammoniaca, H2s ed altri composti solforati. Al di là del fatto che sia spiacevole questi gas danno effetti avversi sui polmoni, cervello ed altri organi
L’H2S avvelena il cervello ed i mitocondri (respirazione cellulare) combinandosi in modo irreversibile. Basse dosi di h2s aumentano neuromediatori.
Test dimostrano disfunzioni permanenti al cervello in lavoratori esposti ad H2S

9° Studio journal off animal science
Pubblicazione 2010
Si legge: (genericamente) Studio su lavoratori allevatori industriali di maiali
L’odore di composti solforati, può stimolare sintomi somatici basati sull’attivazione del nervo trigemino.
La combinazione fisica e psicologica è stata descritta come sindrome da stress ambientale. Sottoponendo gli individui a condizioni patologiche come asma ed altre complicazioni.
L’H2S rappresenta il più grande rischio per la salute, Anche l’aumento della CO2 può essere un rischio per la salute umana.

La Nazione del 9 novembre 2012

AMIATA SUL PIEDE DI GUERRA. IL COMITATO SOS GEOTERMIA
Allarme arsenico nell’acqua. Riunione in sala consiliare
Preoccupante studio epidemiologico della Regione Lazio
di Cristiano Bernacchi
DOPO le rassicurazioni del sindaco di Castel del Piano, con una lettera aperta in cui garantisce la qualità dell’acqua amiatina, il comitato «Sos geotermia» risponde ironicamente e anticipa le future iniziative che sull’argomento si svolgeranno. Il comitato ambientalista ricorda come siano scontate e prevedibili le giustificazioni addotte dal sindaco per sostenere la qualità dell’acqua amiatina. «L’acqua potabile distribuita dal Fiora è monitorata e sottoposta a costanti analisi, in più non solo rispetta i parametri di legge sulla presenza di arsenico, ma è ben al di sotto dei limiti previsti dalla legislazione vigente (10 microgrammi/litro)». La questione dal punto di vista del comitato è che, esclusi i due casi chiariti, dove i limiti superavano i parametri di legge perché le utenze erano allacciate direttamente alla condotta di trasporto, l’acqua non possiede delle percentuali così lontane dai limiti come viene descritto. «Ma soprattutto ci tengono a ricordare la questione non è la forbice nella quale si rientra per presenza di arsenico nell’acqua che viaggia tra i 4,4 ug/l e gli 8,3 ug/l nel territorio di Castel del Piano, ma di seguire la strada indicata dall’Oms(Organizzazione mondiale della santà) per azzerare completamente la presenza di arsenico nell’acqua. E in questo siamo lontanissimi, come lo siamo nell’adottare il sano principio di precauzione tanto presente nelle direttive dell’Oms». IN PIÙ è di poche settimane fa, la pubblicazione dello studio epidemiologico della Regione Lazio che conferma la stessa incidenza di mortalità tra le popolazioni laziali e toscane esposte ad acqua con significative concentrazioni di arsenico. «Le conferme dello studio come ripetono i comitati sono il frutto di anni di deroghe per la presenza di arsenico nell’acqua con livelli assai superiori a quelli di oggi fissati nei 10 microgrammi per litro. In più sull’Amiata la malefica sinergia tra arsenico, acido solfidrico e altri inquinanti immessi nell’aria mettono a rischio il patrimonio ambientale che un tempo rappresentava questa montagna». IL PROSSIMO appuntamento del comitato è per domani alle 17 in sala consiliare a Castel del Piano, dove verrà anche presentato il libro di Roberto Barocci «Arsenico e scellerati progetti», nel quale un capitolo è dedicato proprio all’Amiata.

Il Tirreno del 25 ottobre 2012

Arsenico, dati choc dal Lazio
Uno studio conferma la stessa incidenza di mortalità della Toscana: la rabbia di Sos Geotermia

AMIATA Pubblicato lo studio epidemiologico della regione Lazio che conferma la stessa incidenza di mortalità tra le popolazioni laziali e toscane esposte ad acqua con concentrazioni di arsenico significative. «Di Arsenico in piccole dosi nell’acqua, definita “potabile” dalle Giunte regionali, oggi si muore – dice il coordinamento per i movimenti dell’Amiata, Sos Geotermia – Questo, per noi, era scontato e l’andiamo denunciando da anni ai sindaci della nostra Provincia, inutilmente. Loro hanno sempre finto di non sapere». Il dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio ha reso pubblici i dati di una indagine epidemiologica doverosa sulla popolazione che è stata costretta a bere acqua definita “potabile” dalla Regione in deroga ai limiti sollecitati fin dagli anni’80 dall’organizzazione Mondiale della Sanità. Questo è scritto nella sintesi del recente studio. «In Provincia di Viterbo nei comuni con livelli di esposizione più elevata (Arsenico maggiore di 20 µgr/l) si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause del +11% e, complessivamente per tutte le cause tumorali, del 10% negli uomini e del 12% nelle donne. Questo si registra rispetto ai dati dei residenti nei comuni che hanno potuto bere acqua nei limiti di 10. Se si pensa che in provincia di Grosseto per molti anni si è stati costretti a bere acqua distribuita dall’Acquedotto del Fiora con valori anche superiore ai 20 e in alcuni casi anche con valori pari a 50, c’è di che indignarsi, perchè era noto che si sarebbero registrati molti morti in più». Infatti davanti alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità degli anni ’80, che raccomandava di non superare il valore 10, ci si aspettava il massimo rigore perché le ricerche più recenti indicavano che tale valore limite era di compromesso, ma che bisognerebbe tendere a concentrazioni vicine allo zero. «Se l’Epa, ente statale statunitense di protezione ambientale, pone l’obiettivo zero per l’Arsenico nelle acque potabili e l’Oms da molti anni sollecita gli stati a darsi un limite di 10 µgr/lt, era da attendersi una grande attenzione a partire dai sindaci – prosegue il coordinamento – Nulla di ciò è avvenuto. Ma non è solo disattenzione, perchè in Toscana i responsabili della salute pubblica hanno fatto carte false per dimostrare la naturalità del fenomeno». In Amiata, nei paesi dove alle deroghe nell’acqua potabile si sono aggiunte le emissioni di arsenico dalle centrali geotermiche dell’Enel, ecco cosa viene scritto nell’ultimo studio di carattere epidemiologico. «Tra i singoli comuni della zona geotermica sud emergono eccessi di tumori negli uomini statisticamente significativi dell’ordine del +30% essenzialmente nell’ultimo periodo ad Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e Arcidosso. Ma, per gli ignari sindaci e giunta regionale, l’Enel non può essere disturbata e quei dati sarebbero solo il frutto di vizi e di stili di vita inadeguati che, però, sorprendentemente, non producono gli stessi effetti mortali nei comuni limitrofi».

“Siate partigiani dell’Amiata”. Don Gallo incontra Sos Geotermia

Il 12 ottobre don Andrea Gallo è venuto sull’Amiata a portare “la buona novella”
Don Gallo qui da noi sull’Amiata, dove si sta consumando un disastro ambientale senza precedenti con la complicità di pochi e nell’indifferenza di molti. C’erano moltissime persone al Colle degli angeli in Arcidosso, anche perché Andrea Gallo è a tutti gli effetti un richiamo mediatico. E’ un prete scomodo, dalla parte degli ultimi, è stato il grande amico di De Andrè, è l’amico di Celentano, è un prete di strada, dei quartieri malfamati di Genova. Da quarant’anni tiene su una comunità per tossicodipendenti sotto la luce della Lanterna. E’ uno ‘scandalo’ accettato della Chiesa, dice pane al pane, preservativo al preservativo, trombare al trombare, parla senza schermi o metafore come don Milani. E’ immerso nella cosiddetta feccia del mondo siano essi i talkshow televisivi, i bassifondi del porto dove vive coi suoi ragazzi, a contatto le prostitute dell’Est, con i migranti del mondo intero.
Magro, emaciato, a vederlo seduto in attesa di parlare sembrava che non ce la facesse più. E invece eccolo in piedi, consunto, con quel volto smunto contornato da due orecchie rese più grandi dalla magrezza, afferrare il microfono e iniziare in movimento incessante il suo show o meglio, per usare le sue parole, lo show di Colui che è la sua guida, il Cristo.
Agli amiatini don Andrea teneva a ricordare due campioni di libertà, due modelli del suo pantheon personale, Davide Lazzaretti e padre Ernesto Balducci, due irriducibili figli di questa Montagna.
Del santo David, come ancora qui è chiamato da certi vecchi, don Gallo ha ricordato un particolare poco noto, cioè che colui che lo centrò con una palla in fronte, un livornese che prima di sparare aveva bestemmiato il nome della Madonna, e che venne poi decorato dal regio governo per il suo gesto, sarebbe finito accoltellato qualche mese dopo, sua nemesi, in una stradina del porto di Livorno.
Di padre Ernesto Balducci il ricordo che ci è stato consegnato da don Andrea è stato toccante, ‘profeta’ dell’Amiata era la sua definizione più ricorrente. Ebbene questo ‘profeta dell’Amiata’ già trent’anni fa aveva denunciato la disaffezione dilagante degli amiatini al loro territorio, la perdita del suo popolo di quel ‘cuore antico’ indispensabile per costruire il futuro e, nel constatare le strade asfaltate che salivano alla vetta della sua Montagna, aveva esclamato che gli amiatini avevano tradito la loro madre, l’Amiata; chissà che cosa avrebbe potuto e dovuto dire oggi del pactum sceleris Enel-Amministratori? Nel ventennale dalla morte, proprio il Comune di Santa Fiora ed Enel ne hanno sponsorizzato le giornate commemorative…
Don Gallo è stato partigiano fin da giovanissimo durante la resistenza, ed è rimasto partigiano tra i partigiani, tra coloro che difendono i diritti degli ultimi, il territorio e la dignità delle persone. Durante il suo discorso ha criticato la disonestà della nostra classe politica e l’ipocrisia di quella parte del clero che vive nel lusso in evidente contrasto con gli insegnamenti di Gesù Cristo e che più che alla spiritualità sono interessati ad interferire nella politica del Paese.
Don Gallo ha però incitato i presenti a smettere di sopportare ed a reagire, a difendere i nostri diritti ed il nostro territorio.
Con nostro grande orgoglio ha chiamato noi del coordinamento “partigiani dell’Amiata” e nell’incontro che abbiamo avuto ci ha confidato che, per quanto atei o comunque distanti dal cattolicesimo, i veri cristiani siamo noi che difendiamo la Madre Terra.
Don Gallo ce l’aveva scritto e ce lo ha ribadito: ‘Siate i partigiani della vostra Montagna, la difesa del creato è una priorità assoluta’. E vorremmo che davvero tutti gli amiatini facessero proprie queste esortazioni a difendere il territorio e avessero uno scatto d’orgoglio e di dignità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Nota alle foto: alcune delle immagini sono state reperite su Internet e si presume di pubblico dominio; se gli autori ritengono di non consentirne l’uso possono comunicarcelo all’indirizzo nei Contatti e provvederemo a cancellarle.

 

Castel del Piano. Petizione su arsenico ed acqua, il sindaco Franci risponda!

E’ stata consegnata al sindaco Franci di Castel del Piano una petizione popolare promossa dai cittadini dopo che Sos Geotermia, in primavera, rese pubblici i dati delle analisi delle acque in Amiata che confermavano un livello di concentrazione di arsenico molto preoccupante.
Ora quasi 350 cittadini (oltre il 7% della popolazione), mettendoci la faccia …e la firma, chiedono al sindaco conto di perchè finora non sono state ‘rimosse le cause’ e ‘data informazione’ (come prescritto dall’Europa) e chiedono di attivare tutte le soluzioni di emergenza possibili. Sos Geotermia si associa e sostiene la richiesta dei cittadini e si augura che almeno di fronte ai cittadini ed ‘elettori’, il sindaco Claudio Franci, ed il PD tutto, diano una risposta immediata e pubblica.
Peraltro, ricordiamo al sindaco Franci e a tutto il PD amiatino che ad un convegno di questo partito il 16 maggio 2012 lo stesso coordinatore PD amiatino Tiberi sosteneva che non basta rimanere nei limiti di legge, ma bisogna scendere almeno al 50%.
Speravamo che dopo quelle affermazioni avremmo avuto un diverso atteggiamento degli amministratori, ma il silenzio sulla questione ‘arsenico e acqua’ e il successivo ‘VIA libera’ al progetto di centrale a Bagnore4 hanno dimostrato che, a pensare bene, la salute e la difesa del territorio non sono tra i le prime preoccupazioni in agenda del PD.
Di seguito riportiamo il testo della petizione consegnata.

All’On. Sindaco del comune di Castel del Piano
Petizione Popolare
Le recenti notizie di analisi delle acque di rubinetto e di sorgente dell’Amiata di cui hanno parlato i giornali e un documento che circola in questi giorni, ci preoccupano molto.’
Per quanto quasi tutti entro i termini di legge, stabiliti in 10 microgrammi di arsenico per litro come massima concentrazione, ogni valore si trova ben al di sopra della soglia di sicurezza stabilita dall’Organizzazione Mondiale della sanità in due-cinque microgrammi per litro. Oltre tale limite, per bambini di età inferiore ai tre anni, donne gravide e persone affette da varie patologie (epatiche, renali, polmonari…), non è da considerasi acqua potabile. Mentre ne è sconsigliato l’uso quotidiano e protratto negli anni per tutti.
L’arsenico è un cancerogeno di classe uno ed è molto probabile che sia corresponsabile dell’alta incidenza di tumori nel nostro territorio. Affermare che le cose sono sempre state così significa scansare il problema ed affermare il falso. Nelle rilevazioni alle sorgenti l’arsenico ha avuto un’impennata del 300% (dati USL e ARPAT).
Anche l’incidenza di tumori è in aumento e affermare che questo è in buona parte dovuto allo stile di vita Amiatino, come le conclusioni di uno studio commissionato dalla regione hanno voluto far credere,  è un’assurdità (il documento in realtà al suo interno indicava tutt’altro).
Ma la mancanza  più grave è che avremmo dovuto ricevere informazioni cautelative e non tranquillizzanti, così da poter tutelare i soggetti sensibili, si sarebbero dovuti avvertire ospedale, casa di riposo, scuole, medici di base e segnalare le fontane pubbliche. Invece, un silenzio irresponsabile e richieste di deroghe per innalzare i livelli di potabilità. Grave è anche l’atteggiamento di alcuni giornali locali che di tanto in tanto sfiorano l’argomento soltanto per minimizzare e rassicurare.
Per questo chiediamo fermamente di porre fine a questo avvelenamento quotidiano, rimuovendo le cause che hanno determinato l’aumento dell’arsenico nelle acque e dandone la più ampia informazione -così come prevedevano le prescrizioni europee- e, nell’immediato, ponendo filtri appropriati in tempi brevi, garantendo che il pagamento di tali filtri non ricada sui cittadini, ma eventualmente usufruendo delle compensazioni ambientali di cui il comprensorio amiatino beneficia.’
Nell’attesa della purificazione della nostra acqua, tra l’altro pagata cara, chiediamo altresì l’immediata istallazione di fontane pubbliche di approvvigionamento dotate di filtri specifici per arsenico e distribuite in zone strategiche del paese. Se questa petizione non dovesse sortire effetto esigeremo una presa di responsabilità scritta e firmata da parte del Sig. Sindaco, in quanto responsabile della salute pubblica, sulla effettiva sicurezza sanitaria dei livelli di concentrazione raggiunti.
Perchè l’acqua dell’ Amiata deve tornare sicura, per la nostra salute e ancor più per quella dei nostri bambini. Certi di una presa di posizione celere da parte dell’Amministrazione Comunale seguono le firme di chi una risposta attende.

Corriere di Maremma 19 ottobre 2012

Castel del Piano. Quasi 350 le firme di protesta contro l’amministrazione
Arsenico, petizione al sindaco
di Adriano Crescenzi

CASTEL DEL PIANO – Una petizione su arsenico ed acqua è stata consegnata in questi giorni al sindaco Claudio Franci di Castel del Piano. Il sindaco è anche presidente della Società della Salute e da lui queste persone, alle quali si associa anche SoS Geotermia, si attendono una risposta convincente. La petizione popolare è stata presentata dopo che Sos Geotermia, in primavera, rese pubblici i dati delle analisi delle acque in Amiata che confermavano un livello di concentrazione di arsenico molto preoccupante. Ora quasi 350 cittadini (oltre il 7% della popolazione), chiedono al sindaco conto del perché finora non sono state ‘rimosse le cause’ e ‘data informazione’ (come prescritto dalle normative europee) e chiedono di attivare tutte le soluzioni di emergenza possibili. “Sos Geotermia si associa – informa l’associazione – e sostiene la richiesta dei cittadini augurandosi che almeno di fronte a cittadini ed ‘elettori, il sindaco Claudio Franci, ed il Pd tutto, diano una risposta immediata e pubblica”. Di seguito il testo della petizione consegnata al sindaco del comune di Castel del Piano: “Le recenti notizie di analisi delle acque di rubinetto e di sorgente dell’Amiata di cui hanno parlato i giornali e un documento che circola in questi giorni, ci preoccupano molto. Per quanto quasi tutti entro i termini di legge, stabiliti in 10 microgrammi di arsenico per litro come massima concentrazione, ogni valore si trova ben al di sopra della soglia di sicurezza stabilita dall’Organizzazione Mondiale della sanità in due-cinque microgrammi per litro. Oltre tale limite, per bambini di età inferiore ai tre anni, donne gravide e persone affette da varie patologie (epatiche, renali, polmonari…), non è da considerasi acqua potabile. Mentre ne è sconsigliato l’uso quotidiano e protratto negli anni per tutti. L’arsenico è un cancerogeno di classe uno ed è molto probabile che sia corresponsabile dell’alta incidenza di tumori nel nostro territorio. Affermare che le cose sono sempre state così significa scansare il problema ed affermare il falso. Nelle rilevazioni alle sorgenti l’arsenico ha avuto un’impennata del 300% (dati Usl e Arpat). Anche l’incidenza di tumori è in aumento e affermare che questo è in buona parte dovuto allo stile di vita Amiatino, come le conclusioni di uno studio commissionato dalla Regione hanno voluto far credere, è un’assurdità . Ma la mancanza più grave è che avremmo dovuto ricevere informazioni cautelative e non tranquillizzanti, così da poter tutelare i soggetti sensibili, si sarebbero dovuti avvertire ospedale, casa di riposo, scuole, medici di base e segnalare le fontane pubbliche. Invece, un silenzio irresponsabile e richieste di deroghe per innalzare i livelli di potabilità. Grave è anche l’atteggiamento di alcuni giornali locali che di tanto in tanto sfiorano l’argomento soltanto per minimizzare e rassicurare. Per questo chiediamo fermamente di porre fine a questo avvelenamento quotidiano, rimuovendo le cause che hanno determinato l’aumento dell’arsenico nelle acque e dandone la più ampia informazione – così come prevedevano le prescrizioni europee – e, nell’immediato, ponendo filtri appropriati in tempi brevi, garantendo che il pagamento di tali filtri non ricada sui cittadini, ma eventualmente usufruendo delle compensazioni ambientali di cui il comprensorio amiatino beneficia. Nell’attesa della purificazione della nostra acqua, tra l’altro pagata cara, chiediamo altresì l’immediata istallazione di fontane pubbliche di approvvigionamento dotate di filtri specifici per arsenico e distribuite in zone strategiche del paese. Se questa petizione non dovesse sortire effetto esigeremo una presa di responsabilità scritta e firmata da parte del sindaco, in quanto responsabile della salute pubblica, sulla effettiva sicurezza sanitaria dei livelli di concentrazione raggiunti. Perchè l’acqua dell’Amiata deve tornare sicura, per la nostra salute e ancor più per quella dei nostri bambini”.

Il Tirreno 18 ottobre 2012

Sos Geotermia. Una petizione con 350 proteste al sindaco Franci

CASTEL DEL PIANO – È stata consegnata al sindaco Franci di Castel del Piano una petizione popolare promossa dai cittadini dopo che Sos Geotermia, in primavera, aveva reso pubblici i dati delle analisi delle acque in Amiata che confermavano un livello di concentrazione di arsenico molto preoccupante. «Ora quasi 350 cittadini (oltre il 7% della popolazione), mettendoci la faccia …e la firma, chiedono al sindaco conto di perchè finora non sono state “rimosse le cause”», dice Sos Geotermia. «Le recenti notizie di analisi delle acque di rubinetto e di sorgente dell’Amiata e un documento che circola in questi giorni, ci preoccupano molto – si legge nella petizione – Per quanto quasi tutti entro i termini di legge, stabiliti in 10 microgrammi di arsenico per litro come massima concentrazione, ogni valore si trova ben al di sopra della soglia di sicurezza stabilita dall’Organizzazione Mondiale della sanità in due-cinque microgrammi per litro. Oltre tale limite, per bambini di età inferiore ai tre anni, donne gravide e persone affette da varie patologie, non è da considerarsi acqua potabile. Mentre ne è sconsigliato l’uso quotidiano e protratto negli anni per tutti». L’arsenico è un cancerogeno di classe. Affermare che le cose sono sempre state così significa scansare il problema ed affermare il falso. Nelle rilevazioni alle sorgenti l’arsenico ha avuto un’impennata del 300%. «Anche l’incidenza di tumori è in aumento e affermare che questo è in buona parte dovuto allo stile di vita amiatino, come le conclusioni di uno studio commissionato dalla regione hanno voluto far credere, è un’assurdità. Ma la mancanza più grave è che avremmo dovuto ricevere informazioni cautelative e non tranquillizzanti; invece, un silenzio irresponsabile e richieste di deroghe per innalzare i livelli di potabilità». Nell’attesa della purificazione dell’acqua, tra l’altro pagata cara, Sos Geotermia chiede «l’immediata istallazione di fontane pubbliche di approvvigionamento dotate di filtri specifici per arsenico e distribuite in zone strategiche del paese. Se questa petizione non dovesse sortire effetto esigeremo una presa di responsabilità scritta e firmata da parte del sindaco».

Enel, avanti tutta!

Dopo aver incassato il VIA su Bagnore 4 riprendono con vigore i lavori su Piancastagnaio

La VIA favorevole su Bagnore 4 sembra aver ridato maggior fiducia e vigore all’attività dell’Enel che continua, con rinnovata energia, i lavori previsti dal ‘Piano di riassetto geotermico di Piancastagnaio’; gli interventi in corso  sono relativi alle due postazioni di PC36 e PC38.
Si sta montando la trivella per perforare il primo (PC36) dei sei nuovi pozzi del piano di riassetto, cinque dei quali localizzati appena sotto al paese, nella zona dove sono avvenuti i maggiori incidenti con la fuoriuscita di fanghi e fumi che hanno già causato la morte di animali e solo per miracolo risparmiato le persone.
Le operazioni di perforazione del pozzo PC36, in località ‘i Mulini’, sono cominciate negli ultimi giorni, mentre è dai primi di ottobre che intorno a questa postazione c’è grande animazione, con la presenza di almeno 30 lavoratori provenienti dal centro perforazioni di Larderello (alla faccia della sbandierata occupazione promessa per i locali) e di grandi mezzi in movimento.
La postazione di perforazione PC38, è stata invece costruita ex-novo a partire dalla scorsa primavera, in marzo. Qui l’impianto di perforazione è ancora in fase di montaggio. Questa postazione è molto vasta e sono stati movimentati enormi quantità di terreno per creare la piazzola che assomiglia molto di più a una base spaziale, con la realizzazione di una nuova strada.
E non finisce qui. Si sta scavando ovunque per realizzare più di 14 Km di nuove tubature per acquedotti e termodotti, tutte a vista fuori terra, circa 1200 metri quadri di piazzali in cemento, il ripristino e la riperforazione di pozzi e piazzole esistenti.
L’impatto ambientale sarà devastante, lo stato della salute delle persone peggiorerà rispetto ad ora, ma la cosa più preoccupante  sono le conseguenze sulla quantità e sulla qualità della risorsa naturale più importante dell’Amiata: il suo bacino di acqua potabile!
Abbiamo da sempre avversato l’idea di considerare il ‘Piano di riassetto Piancastagnaio’ una semplice prosecuzione dell’attività esistente per la quantità e la qualità delle nuove opere ed impianti che sono previsti; si tratta a tutti gli effetti di nuovi pozzi e centrali che ben altre valutazioni avrebbero dovuto avere prima del rilascio delle autorizzazioni, come peraltro previsto dallo sciagurato ‘protocollo d’intesa’ del 2007.
Tanto più che la recente sentenza della Quarta Sezione della Corte di Giustizia Europea del 24 novembre 2011, procedimento C 404/09, riconosce esattamente quello che abbiamo sempre sostenuto e cioè che devono essere presi in considerazione gli “effetti cumulativi” nella valutazione di impatto ambientale di un progetto. In Amiata si continua a valutare, ed autorizzare, ogni singolo intervento come se questo non andasse ad incidere su una situazione preesitente già fin troppo compromessa.

TERREMOTI IN AMIATA: Leggende metropolitane e ‘bugiardi a loro insaputa’

Girava (e forse ancora gira) la ‘leggenda’ che l’attività geotermica salvi l’Amiata dai terremoti, tanto è vero che –racconta sempre la favola– da quando ci sono le centrali non ci sono più stati terremoti.
Fin qui sarebbe poco male, visto che si raccontano anche storie di streghe, di ufo ed altre fandonie sull’Amiata, ma poi quest’anno, il 2 giugno scorso, un articolo de Il Tirreno ha tentato di accreditare come verità queste favole con la testimonianza degli autorevoli pareri di Alvaro Giannelli, ex sindaco di Castel del Piano, nonchè “espertissimo conoscitore dell’ambiente e della storia paesana e amiatina e memoria storica locale” e di Franco Ulivieri, presidente dell’Unione dei comuni.
Un organo di stampa non dovrebbe fidarsi solo delle ‘voci’ e dei ricordi dei ‘bei tempi’, ma andare a cercare qualche riscontro un po’ meno aleatorio delle chiacchiere di paese; abbiamo a suo tempo suggerito di andare a guardare sul Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, curato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e reperibile facilmente su internet, lì avrebbero verificato che, per i terremoti di magnitudo superiore a 4, non c’era stata nessuna variazione dall’inizio del 1900 ad oggi, nel senso che ce ne sono stati sia prima che dopo l’inizio dell’attività geotermica.
Ma magari la leggenda si riferiva ad altri terremoti, magari anche inferiori a magnitudo 4? Allora bastava chiedere aiuto all’Enel (che avrebbe tutto l’interesse ad avallare la citata leggenda anzichè smentirla) che, nelle integrazioni del ‘piano di riassetto geotermico’, produce una mappa (che riproduciamo) con gli eventi sismici dal 1982 al 2009 dove di eventi sismici ne risultano parecchi e, soprattutto, concentrati nelle zone di sfruttamento geotermico di Piancastagnaio e S.Fiora. Che strano, no?
In un’epoca di correttezza, onestà e deontologia professionale ci si aspetterebbe che chi avalla queste leggende, una volta appurato di aver commesso un errore in buona fede, poi rimedi e ne dia conto con pari visibilità. Un velo pietoso sugli ‘esperti’ e sugli amministratori…

…neanche a farlo apposta
c’è stata una scossa il giorno 11 ottobre

Terremoto: scossa magnitudo 1.1 in provincia Siena, nessun danno
11 Ottobre 2012 – 09:51
(ASCA) – Roma, 11 ott – Una scossa di terremoto e’ stata avvertita dalla popolazione della provincia di Siena, le localita’ prossime all’epicentro sono Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore e Radicofani. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico e’ stato registrato alle ore 9,13 con magnitudo 1.1. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone e/o cose.

Centrali Biogas. Non bastasse la geotermia… incontro il 13 a S.Quirico d’Orcia

Riprendiamo e pubblichiamo il comunicato dei Comitati NO BIOGAS col quale si annuncia un incontro pubblico a S.Quirico d’Orcia per sabato 13 ottobre dove si parlerà delle centrali a Biogas.

PER  UN NUOVO IMPEGNO PER L’AMBIENTE

I Comitati cittadini locali dei Comuni di San Quirico, Radicofani, Buonconvento e Abbadia San Salvatore recentemente costituiti per affrontare le rispettive problematiche da insediamenti produttivi e di produzione energetica di impianti a Biomasse/ biogas, si sono riuniti a San Quirico d’Orcia per avviare un percorso comune, che partendo dalle proprie esperienze comunali sia di arricchimento, di confronto con le istituzioni locali e di maggiore informazione per i cittadini di queste zone.
Le perplessità espresse finora dai cittadini della Valdorcia, Valdarbia, e Amiata hanno infatti un comune denominatore: i possibili impatti ambientali e le ricadute in termini di salute, paesaggio, turismo.
Per approfondire tali tematiche è stata organizzata un’iniziativa pubblica in Palazzo Chigi, sala Alessandro Magno, a San Quirico d’Orcia sabato 13 Ottobre  alle 15.30, dove tutti i cittadini e le istituzioni interessate  potranno partecipare all’incontro con i Comitati e il Prof. Gianni Tamino, biologo docente all’Università di Padova.

Comitato Non A Tutti I Costi Biogas – Comitato Valorizzazione Buonconvento – Comitato Ambiente Amiata

Don Gallo esorta a difendere l’Amiata. Il 12 ottobre sarà ad Arcidosso

In occasione dell’incontro ‘La Buona Novella’ con Don Andrea Gallo, che si terrà il prossimo 12 ottobre alle 21, presso il Park Hotel Colle degli Angeli in località Aiuole, Arcidosso lo abbiamo contattato per rammentargli i problemi ed i rischi che andiamo denunciando in merito all’attività geotermica in  Amiata.

Don Gallo, fedele al suo essere sempre ‘ostinato e contrario’, per dirla con le parole di De Andrè, ci risponde con un’esortazione che volentieri condividiamo con tutti gli amiatini, ma che dovrebbe essere un monito per tutti:

“Carissimi, siate “partigiani” dell’Amiata.
La salvaguardia del creato è una priorita assoluta.
Sono con Voi!  Ciao Don Gallo”

Ci vediamo tutti il 12 sera!

Geotermia all’assalto. Se la Toscana piange, il Lazio non ride…

Riprendiamo e pubblichiamo quanto apparso sul sito dell’Osservatorio Ambientale del Lago di Bolsena che lamenta l’assalto al territorio a cui stiamo assistendo ultimamente da parte di Enel e altre società per lo sfruttamento della geotermia.
Ci preme evidenziare quanto scrive -giustamente preoccupato- Piero Bruni e che è esattamente quello che si è verificato in Amiata tra bacino ‘potabile’ e bacino ‘geotermico’.

Geotermia – ritorna l’incubo?
Negli ultimi anni c’è stata una “esplosione di richieste per nuovi permessi di ricerca di risorse geotermiche” (Unione Geotermica Italiana, novembre 2011) in Italia, favorita dall’incentivazione (i “certificati verdi”) e nuove disposizioni legislative (D. lgs. n. 22 11/2/2010). Una parte consistente di queste richieste riguarda il Lazio (34 richieste per una superficie totale di 3200 km²) e in particolare la zona del Lago di Bolsena: i Comuni di Grotte di Castro, San Lorenzo, Gradoli, Valentano, Canino, Cellere, Arlena di Castro, Capodimonte, Marta, Montefiascone, Viterbo, Bagnoregio, Celleno, Bolsena, Castel Giorgio, Torre Alfina… Attori sono varie società: Enel Green Power, Sorgenia, ERG Renew, Repower, Power Field, Geotermica, Tombelle e altre. A Celleno è stato rilasciato un permesso di ricerca geotermica in favore della Geoenergy S.r.l. in una vasta area che tocca i comuni di Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Graffignano, Celleno, Montefiascone e Viterbo. Il progetto prevede nella fase successiva la perforazione di un pozzo “Celleno 1” (3000 m di profondità) in località Salcione. Il permesso rilasciato a Grotte di Castro riguarda i Comuni di Grotte, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Gradoli, Onano, Acquapendente e Orvieto e prevede la perforazione di due pozzi esplorative / di produzione.
Lo sfruttamento delle risorse geotermiche spesso ha un grave impatto sull’ambiente e sulla salute della popolazione, come ci insegna il passato (centrale di Latera) e il presente nella zona dell’Amiata (vedi SOS Geotermia, coordinamento dei movimenti per l’Amiata).
Invitiamo i cittadini a vigilare sulle attività dei Comuni e delle società.

Riproduciamo qui sotto un articolo apparso su “Lo Jonco”, il bollettino dell’associazione La Porticella, in agosto 2012.

Geotermia – ritorna l’incubo?
di Piero Bruni
Ci risulta che in occasione delle Conferenze di Servizi presso la Regione Lazio sono stati autorizzati studi per lo sfruttamento dell’energia geotermica nelle immediate adiacenze del lago di Bolsena. Sono passati dieci anni dalla brutta esperienza della centrale geotermica di Latera e molti cittadini ricordano ancora il puzzo di uova marce che da Latera arrivava a Marta, Montefiascone e Bolsena. Questa volta però si tratta di una nuova tecnologia “inodore” che sfrutterebbe solo il calore della falda geotermica senza l’emissione di gas in atmosfera. Permane però il pericolo più subdolo e temibile che è l’inquinamento della falda acquifera superficiale. Come noto il lago è la parte affiorante di un grande acquifero che si estende nel territorio che lo circonda e dal quale attingono i pozzi di acqua potabile, la cui produzione è compensata dalle piogge. Sotto la falda acquifera, si trova uno strato di terreni sostanzialmente impermeabili dello spessore di oltre 1000 metri e sotto ancora una falda contenente acqua caldissima. Questa, che per semplicità possiamo chiamare falda geotermica, contiene inquinanti pericolosi quali arsenico, anidride solforosa, anidride carbonica e altro. Per ottenere energia elettrica con la nuova tecnologia s’invierebbe l’acqua della falda geotermica, fornita dai pozzi di produzione, a degli scambiatori di calore in cui un fluido a circuito chiuso azionerebbe le turbine elettriche. L’acqua geotermica, raffreddata attraversando lo scambiatore verrebbe quindi re-iniettata integralmente nella falda geotermica attraverso dei pozzi ubicati a qualche chilometro di distanza, senza emissione di gas maleodoranti. Il problema nasce dal fatto che lo strato di terreni che separa le due falde acquifere non è del tutto impermeabile perché la tettonica dell’Era terziaria e le trascorse attività vulcaniche vi hanno provocato innumerevoli fratture, difficilmente individuabili, che potenzialmente consentono flussi di acqua ascendenti e discendenti. Attualmente, malgrado le fratture, non vi è scambio di fluido fra le due falde perché nel corso di tempi geologici le pressioni si sono equilibrate. Ma l’equilibrio verrebbe turbato dai pozzi geotermici. Infatti, la nuova tecnologia proposta provoca (come la vecchia) due criticità: i pozzi di estrazione creano una zona di depressione nella falda geotermica che potrebbe richiamare acqua in senso discendente dalla falda potabile; i pozzi di re-iniezione creano una zona di sovra-pressione che potrebbe causare un flusso ascendente nella falda potabile di acqua geotermica inquinandola con arsenico, e quant’altro. I rischi di contaminazione del lago e dell’acqua potabile rimangono altissimi. Fare degli studi non fa male a nessuno, ma vogliamo ricordare che siamo in un Sito d’Interesse Comunitario: ci auguriamo che prima di autorizzare trivellazioni venga fatta un’attenta valutazione di incidenza e di opportunità.