Archivi tag: sos geotermia

Inchiesta TAV Toscana: dopo l’arresto dell’ex presidente PD della Regione Umbria, si aprono scenari inquietanti anche sulla concessione VIA per Bagnore 4

logo_sosgeotermia_tavGli episodi eclatanti della cacciata del dirigente dell’ufficio Valutazioni d’impatto ambientale Fabio Zita e il ritiro delle deleghe all’Assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini, a detta di quest’ultima, sarebbero legati anche alla vicenda VIA per Bagnore 4.

Dopo l’arresto di Maria Rita Lorenzetti, ex presidente Pd della Regione Umbria, che ha svelato il ‘gioco di squadra’ che serviva a favorire interessi privati in Regione Toscana, apprendiamo dalla stampa che l’assessore regionale Anna Rita Bramerini ha dichiarato al PM che sia la rimozione del dirigente dell’ufficio VIA Fabio Zita, sia la revoca delle deleghe a se stessa da parte del presidente Rossi  erano legate alla  “tempistica non rigorosa”  dei procedimenti per la centrale geotermica del comune di Santa Fiora e per le valutazioni sul corridoio tirrenico.

Tali dichiarazioni gettano una luce inquietante sul rilascio della VIA ed in sostanza sulla autorizzazione ai lavori per la costruzione della mega-centrale Bagnore 4 nel comune di Santa Fiora. Giova ricordare come, nel maggio 2012, il Comitato Tecnico per la Geotermia in Amiata – organo tecnico consultivo della Regione Toscana – che era stato incaricato di dare un giudizio per il rilascio di quella VIA, non fu più rinnovato nel giugno successivo, impedendo così che ci potesse essere l’espressione di un parere congiunto nel merito.

Ci fu inoltre, il 18 luglio 2012, un contraddittorio, in sede regionale, tra comitati ed Enel dove quest’ultima ad alcune puntuali osservazioni riteneva di ‘non rispondere’ o di sviare il ragionamento senza entrare nel merito. Ai membri dei comitati apparve peraltro strano tale comportamento che esponeva l’Enel ad una possibile ‘bocciatura’. Invece, subito dopo le ferie agostane, il 4 settembre, la conferenza dei servizi propone parere positivo e appena sei giorni dopo, il 10 settembre, con delibera 810, la Giunta Regionale esprime parere favorevole, dando di fatto il via libera alla costruzione della centrale.

Nel frattempo Zita era stato sostituito da Paola Garvin che, però, leggiamo dai resoconti, dichiarava  la sua incompetenza in materia.  Singolare che per migliorare un servizio ed accelerare la conclusione dei procedimenti venga rimosso chi ne ha le competenze!
Ma in regione toscana non sono nuovi a queste sostituzioni lampo: ricordiamo che lo “spoil system” si era già verificato nel 2011 durante l’iter per la concessione della VIA al piano di riassetto di Piancastagnaio, con Micheli, Sargentini e Marzocchi trasferiti incomprensibilmente ad altro incarico.

Alla luce delle vicende di questi giorni chiediamo alla Magistratura di accertare se tutte le operazioni della VIA dell’autorizzazione all’Enel del piano di riassetto  di Piancastagnaio (che prevede il raddoppio della produzione geotermoelettrica) e della costruzione della nuova  mega-centrale di Bagnore 4 si sono svolte  nella massima trasparenza e correttezza come ci si aspetta da un ente pubblico.  A breve ci sarà  la pronuncia dei giudici del TAR a cui ci siamo  rivolti. E siamo  sicuri che oggi ci siano più elementi per inquadrare correttamente anche la vicenda della VIA per Bagnore 4.

Il Tirreno del 30 settembre 2013
Geotermia in Amiata La Regione replica al movimento del no    
SANTA FIORA – Geotermia e centrale di Santa Fiora in Amiata: gli uffici della Regione Toscana rispondono all’intervento del Coordinamento movimenti per l’Amiata e Sos Geotermia pubblicato sulla cronaca del Tirreno di Grosseto del 28 settembre scorso. Un intervento in cui, in sostanza, si chiedeva alla magistratura di fare luce su tutti i percorsi autorizzativi alle nuove centrali geotermiche progettate da Enel, alla luce dell’inchiesta sulla Tav e sui trasferimenti “sospetti” di dirigenti e tecnici regionali. «La prima precisazione riguarda il confronto pubblico tra comitati ed Enel che si svolse in una sede regionale a luglio del 2012. Quel contradditorio _ spiegano dagli uffici _ fu espressamente richiesto e attivato dalla Regione per una maggior tutela delle popolazioni dell’Amiata e fu condotto dagli Uffici della Via con competenza e rispetto assoluto della legge regionale che lo ha disciplinato». Poi la questione del lavoro svolto dal Comitato tecnico per la geotermia dell’Amiata, organo consultivo della Regione. «Il Comitato _ continua la nota _ intervenne liberamente e pienamente su tutte le materie che hanno costituito oggetto anche del procedimento di Via relativo alla nuova centrale di Bagnore 4 e concluse i propri lavori in maniera non unitaria: tra i membri vi era infatti diversità di vedute. I lavori comunque furono portati a termine e non interrotti, proprio nello stesso periodo in cui si concludevano i lavori istruttori della Via». Infine i trasferimenti di personale: «I funzionari regionali nominati nell’intervento dei comitati occupano ancora la stessa posizione del 2011, mentre la dirigente Maria Sargentini fu trasferita alla guida della protezione civile a inizio legislatura, nell’ambito di un normale processo di avvicendamento di dirigenti che interessò la quasi totalità della direzione Ambiente e Territorio».

Il Tirreno del 28 settembre 2013
GEOTERMIA
UN’INCHIESTA CHE VA ESTESA ALL’AMIATA
…segue ns. comunicato

Alètheia online del 28 settembre 2013
Inchiesta Tav Toscana: si aprono scenari inquietanti sulla VIA per Bagnore 4
…segue ns.comunicato

GoNews.it del 26 settembre 2013
Dichiarazioni dell’assessore Bramerini al pm, SOS Geotermia Amiata: “Verificare tutti i permessi per Bagnore 4”
L’inchiesta della TAV apre nuovi scenari: “A breve si pronuncerà il TAR. Serve la massima trasparenza e correttezza da un ente pubblico”
…segue ns. comunicato

‘Amiata e Terremoto’: dall’incontro di Arcidosso del 17/9 evidenziati rischi e responsabiltà -video-

20130917_incontro_terremoto_arcidosso_01_cropI geologi Borgia e Mucciarelli denunciano la scarsa attenzione al problema da parte delle amministrazioni responsabili ed i rischi per il territorio e la popolazione.

Due geologi, esperti della materia, Marco Mucciarelli e Andrea Borgia, il 17 us ad Arcidosso, hanno relazionato sulle attività sismiche indotte dallo sfruttamento geotermico, invitati da SOS Geotermia, l’unico soggetto che in Amiata produce eventi di informazione indipendente dal potere economico dell’ENEL.
La  sala del Comune di Arcidosso era stracolma di cittadini, ma degli amministratori invitati, l’unico sindaco presente era Emilio Landi, “padrone di casa”  ed alcuni consiglieri di Arcidosso e Castel del Piano.
L’incontro ‘Amiata e Terremoto’ aveva per argomento, ancora tabù tra gli addetti ai lavori ed amministratori, “la sismicità indotta da attività antropiche”, in particolare l’attività geotermica.
I due scienziati, nonostante la particolarità tecnica dell’argomento, sono stati capaci di renderlo accessibile anche ai non addetti ai lavori, spiegando, ad esempio, che la variazione di pressione, prodotta nel sottosuolo per sfruttare i vapori geotermici portandoli in superficie, sollecita ed anticipa i movimenti si sarebbero manifestati comunque, ma nel corso dei millenni futuri. Questo in ambito internazionale è riconosciuto da tutte le autorità e si studia in tutte le Università del mondo con l’obiettivo di prevenire i terremoti indotti e la subsidenza, cioè l’abbassamento impercettibile e lento della superficie.
Che in Amiata la pressione venga sottratta al sottosuolo è sotto gli occhi di tutti, basta vedere con quale forza  dalle ciminiere delle centrali vengono spinti in uscita i vapori di acqua, di CO2 ed altri veleni. Che ci siano nel sottosuolo dell’Amiata faglie naturali, in equilibrio instabile e soggette a movimenti repentini capaci di generare terremoti, è noto a tutti, essendo questo territorio già catalogato come zona sismica.
Stupisce che la Regione Toscana non abbia chiesto e imposto dall’ENEL, perlomeno per le nuove autorizzazioni di Bagnore 4 e Piancastagnaio, garanzie circa il monitoraggio delle attività sismiche indotte (se ne parla, ma solo ad autorizzazione già concessa) e l’assunzione delle dovute responsabilità a carico di ENEL per evitare le possibili distruzioni e per i risarcimenti in caso di danni, così come già previsto in altri Paesi.
Che quella della Regione Toscana non può essere solo arretratezza culturale, ma altro, su cui dovrebbe indagare la Magistratura, lo dimostrano due fatti importanti: il primo è che l’ONU raccomanda ai paesi emergenti, che subiscono l’aggressivo sfruttamento dei loro territori, di evitare tali estrazioni nelle aree sismiche e di mantenere costante la pressione interna ai campi geotermici con re-iniezioni costanti e graduali di acqua, per non generare le pericolose depressioni; il secondo fatto importante è che in altre regioni d’Europa e negli USA le autorità di controllo verificano giornalmente la relazione esistente tra pressione sottratta e sismicità prodotta al fine di regolare e imporre la riduzione delle estrazioni quando la sismicità si alza verso limiti pericolosi per la popolazione e le costruzioni, evitando accuratamente -come in Svizzera- di autorizzare tali attività in prossimità di faglie attive.
A parere del prof.Mucciarelli, il tragico terremoto amiatino del primo aprile 2000 che colpì i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, pur classificato di bassa magnitudo (4,5) causò gravi danni materiali perchè l’ipocentro era a bassa profondità -pochi km dalla superficie-, ha un chiaro collegamento con l’attività geotermica di Enel, sebbene quest’ultima abbia difatto sempre negato, e impedito l’accesso alle informazioni necessarie per studiare l’evento.
La Regione Toscana, ormai lanciata nella corsa all’oro ‘geotermico’, evidentemente ha altre finalità da perseguire rispetto alla tutela del suo territorio e della salute della sua popolazione, mentre i Sindaci dovrebbero essere molto più preoccupati per le gravi responsabilità che a loro vengono affidate dalle legge e dai protocolli sottoscritti.

L’INTERO INCONTRO E’ VISIBILE SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE CLICCANDO QUI

20130917_incontro_terremoto_arcidosso_01a 20130917_incontro_terremoto_arcidosso_02a 20130917_incontro_terremoto_arcidosso_03a 20130917_sala_cons_incontro_terremoti_la_nazione_1820130917_incontro_terremoto_arcidosso_04

Il Tirreno del 20 settembre 2013
«La geotermia causa terremoti»
Relazione choc di due geologi ad Arcidosso: «Anticipa sismi che potrebbero “dormire” per millenni»
ARCIDOSSO – L’argomento è di quelli tabù tra addetti ai lavori e amministratori ma il tabù comincia a incrinarsi. L’insorgere di terremoti a causa dello sfruttamento delle fonti geotermiche è materia un fenomeno che gli scienziati stanno studiando seriamente e martedì sera una vasta platea raccolta nella sala comunale di Arcidosso ha potuto conoscerlo più a fondo grazie alla relazione fatta da due geologi esperti della materia, Marco Mucciarelli e Andrea Borgia, invitati da Sos Geotermia, il coordinamento di comitati che si batte contro lo sfruttamento geotermico dell’Amiata da parte di Enel che, oltre agli impianti già esistenti, sta costruendo un’altra centrale, Bagnore 4. La sala del Comune di Arcidosso era stracolma di cittadini «ma degli amministratori invitati, l’unico sindaco presente era Emilio Landi, padrone di casa, e alcuni consiglieri di Arcidosso e Castel del Piano», spiega Sos Geotermia, lamentando la scarsa attenzione degli altri amministratori amiatini al problema. Tanti erano, però, i cittadini interessati e i due scienziati, nonostante la particolarità tecnica dell’argomento, sono stati capaci di renderlo accessibile anche ai non addetti ai lavori con parole semplici, spiegando come la variazione di pressione, prodotta nel sottosuolo per sfruttare i vapori geotermici portandoli in superficie, sollecita e anticipa i movimenti che si sarebbero manifestati comunque ma nei millenni futuri. «Questo in ambito internazionale è riconosciuto da tutte le autorità e si studia in tutte le università del mondo» per «prevenire i terremoti indotti» e «l’abbassamento impercettibile e lento della superficie», spiega Sos Geotermia. «Che in Amiata la pressione venga sottratta al sottosuolo è sotto gli occhi di tutti – spiega il comitato – basta vedere con quale forza dalle ciminiere delle centrali vengono spinti in uscita i vapori di acqua, di anidride carbonica e altri veleni. Che ci siano nel sottosuolo dell’Amiata faglie naturali in equilibrio instabile e soggette a movimenti repentini capaci di generare terremoti è noto, essendo il territorio già catalogato come zona sismica». Per questo Sos Geotermia esprime stupore «che la Regione non abbia chiesto e imposto dall’Enel, perlomeno per le nuove autorizzazioni di Bagnore 4 e Piancastagnaio, garanzie circa il monitoraggio delle attività sismiche indotte (se ne parla, ma solo ad autorizzazione già concessa) e l’assunzione delle responsabilità a carico di Enel per evitare le possibili distruzioni e per i risarcimenti in caso di danni, come già previsto in altri Paesi». L’accusa è durissima: per Sos Geotermia «quella della Regione Toscana non può essere solo arretratezza culturale, ma altro, su cui dovrebbe indagare la magistratura». L’Onu, infatti, raccomanda ai paesi emergenti, che subiscono l’aggressivo sfruttamento dei loro territori, di evitare tali estrazioni nelle aree sismiche e di mantenere costante la pressione interna ai campi geotermici con reiniezioni costanti e graduali di acqua, per non generare le pericolose depressioni. Inoltre, in altre regioni d’Europa e negli Stati Uniti le autorità di controllo verificano giornalmente la relazione esistente tra pressione sottratta e sismicità prodotta. Secondo il professor Mucciarelli il tragico terremoto amiatino del 1º aprile 2000 che colpì i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio ha un chiaro collegamento con l’attività geotermica di Enel, sebbene quest’ultima abbia difatto sempre negato «e impedito – spiega Sos Geotermia – l’accesso alle informazioni necessarie per studiare l’evento».

Ma Rossi ci punta ed Enel stanzia 500 milioni di euro  
Intanto, mercoledì scorso, l’Enel ha confermato il proprio impegno in Toscana, annunciando un piano di investimenti per il prossimo quinquennio di 900 milioni di euro, di cui oltre 500 per lo sviluppo della geotermia nelle zone geotermiche di Larderello, Radicondoli, Amiata e nuove aree di ricerca tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. L’annuncio è arrivato nel corso di un incontro che si è tenuto al convegno, organizzato dal Cosvig al Teatro dei Risorti di Radicondoli (Siena) a margine della visita del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al laboratorio sperimentale di Sesta. Rossi ha incontrato i sindaci dei Comuni geotermici. «Davanti all’obiettivo, di qui al 2020, di incrementare del 10% l’uso di fonti rinnovabili, la geotermia svolgerà un ruolo primario. Nel nuovo piano energetico si prevede che l’incremento dovrà essere prodotto per il 55% dalla geotermia a media entalpia», ha spiegato Rossi.

La Nazione del 20 settembre 2013
AMIATA UN TAVOLO TECNICO TIENE SOTTO CONTROLLO GLI AMBIENTI A RISCHIO
«Monitoraggio continuo»
Le attività della Regione per la sicurezza riguardo alla geotermia
L’INCONTRO «Amiata e Territorio» che ha affrontato l’argomento della Sismicità indotta organizzato da Sos Geotermia Amiata e che si è svolto ad Arcidosso, a cui ne seguiranno altri due a breve, preannuncia un inverno caldo che porterà dibattiti e contese in merito al tema molto sentito o della Geotermia.
INTANTO la Regione Toscana, chiamata in causa anche nell’incontro di martedì per «non aver provveduto in maniera regolare nel rispetto dell’impatto ambientale e della salute dei cittadini», parla chiaro e fa presente i molteplici studi in atto, sottolineando anche «le attività di studio sulla correlazione tra l’attività produttiva di energia geotermica e la sismicità registrata nell’area amiatina», studi che, ammette la Regione «a suo tempo portarono alla conclusione che non esistevano prove evidenti di un’influenza delle operazioni di coltivazione del campo geotermico sulla sismicità del sito. Continua va avanti la Regione Toscana il nostro monitoraggio sull’andamento dell’attività geotermoelettrica sull’Amiata. Il piano, che prevede approfondimenti per i prossimi tre anni, è stato elaborato d’accordo con le amministrazioni locali per continuare a tenere alta l’attenzione sulla geotermia e sui suoi possibili impatti sul territorio. In collaborazione con Ars (Agenzia Regionale di Sanità) stiamo portando avanti un approfondimento epidemiologico nelle aree geotermiche, passando a valutazioni più orientate a livello individuale in modo da arricchire ulteriormente il quadro di conoscenze già di per sé ampio e non lasciare spazi inespolorati. Sulla stessa popolazione sarà effettuato un biomonitoraggio di marcatori della presenza di metalli nel sangue e nelle urine, con particolare riferimento ad arsenico e mercurio». NEL 2013 è stato istituito un tavolo tecnico di monitoraggio dei dati ambientali relativi all’attività geotermoelettrica sull’Amiata (Ttga), di cui fanno parte i settori competenti della Regione Toscana, il Genio Civile dell’Area vasta Grosseto-Siena e l’Arpat Area vasta Sud. «Il Tavolo vuole analizzare e valutare i dati disponibili relativi ai monitoraggi ambientali connessi allo sfruttamento geotermoelettrico dell’area amiatina. Un studio di approfondimento conclude la Regione è stato portato avanti anche sugli isotopi. Tale lavoro si aggiunge al monitoraggio svolto grazie alla presenza dei tre piezometri installati dalla Regione che misurano in continuo la soggiacenza della falda»

GoNews.it del 19 settembre 2013
SOS Geotermia, i geologi Borgia e Mucciarelli denunciano rischi e responsabilità: “Attenzione alle attività sismiche indotte”
Il 17 settembre i due esperti in materia hanno esposto i loro dubbi sulla propensione della Regione: “I sindaci dovrebbero essere molto più preoccupati”
…segue ns. comunicato

La Nazione del 18 settembre 2013
«Attenti ai terremoti indotti causati dalle trivellazioni»
Incontro organizzato dal comitato SoS Geotermia
«UNA POLITICA che sfrutti le vere energie rinnovabili e che rispetti uomo e territorio». E’ questo il messaggio che ha voluto mandare SoS Geotermia Amiata in occasione dell’incontro «Amiata e territorio» che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Arcidosso. L’evento ha visto la partecipazione massiccia del comitato SoS Geotermia, di cittadini e di amministratori: il sindaco di Arcidosso Emilio Landi e alcuni consiglieri del Comune di Castel del piano. È stato un pomeriggio di confronti e di dibattito scientifico sull’importante tema dei «Terremoti indotti», ossia quei terremoti provocati da attività umane, come ad esempio, è stato detto, «trivellazioni del suolo per progetti geotermici». L’evento è stato coordinato dal dottor Andrea Borgia seguito dall’intervento del professor Marco Mucciarelli. «GIÀ NEL 2000 ha detto Borgia un anno prima del terremoto che colpì Abbadia S.Salvatore, portai avanti un progetto scientifico finanziato allora con dieci milioni di lire per monitorare i movimenti del terreno in zone dove l’attività di trivellazione del suolo erano frequenti. Ad oggi possiamo affermare scientificamente che la reiniezione dei fluidi geotermici può essere una delle cause di terremoto. Gli studi conclude sono durati un anno, e continuano. Anche l’Onu ha individuato nel mantenimento della pressione ordinaria del campo geotermico l’unico modo efficace per garantire la sicurezza del territorio. Questo intervento è stato però ignorato dalla Regione Toscana». IL PROFESSOR Muccirelli a conclusione dell’evento lancia avvertimenti per tutti quei territori, anche per L’Amiata, che prevedono attività di trivellazione, «a muoversi con cautela. rispettando gli studi scientifici che ormai da decenni vengono portati avanti. Questo conclude per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia».

PrimaPaginaChiusi.it del 15 settembre 2013
AMIATA: GEOTERMIA E SISMICITA’ INDOTTA. INTERVISTA AL SISMOLOGO MUCCIARELLI
Martedì incontro pubblico ad Arcidosso sulla sismicità indotta. Il Docente di sismologia tra gli invitati
di David Busato
SIENA – La questione della geotermia sull’Amiata ritorna di attualità. Martedì 17 presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, si terrà un incontro pubblico organizzato dal comitato SOS geotermia dal titolo “Amiata e Territorio”. Tra gli invitati oltre al Prof. Andrea Borgia, anche il Prof. Marco Mucciarelli, sismologo, che recentemente sull’argomento spinoso della sismicità indotta ha scritto sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’: “”In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in  cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo  stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Chiaro avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di  attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente. Per saperne si più abbiamo fatto qualche domanda al Prof. Mucciarelli.
1)   Professore, da una parte le proteste reiterate del Comitato contro la geotermia e dall’altra Enel che dice che è tutto ok…
Credo che le proteste per la sismicità indotta derivino da una mancanza di chiarezza e di normative. Per esempio in questi giorni c’è il problema della sismicità indotta in Olanda da estrazione gas, ma è chiaro per tutti che è una risorsa per quel Paese irrinunciabile e le compagnie rifondano i danni eventualmente causate e sono tenute a farlo e per legge. In Olanda se una compagnia fa un danno lo risarcisce per legge. Il problema è che in Italia questo sistema non funziona; quando cìè stato il terremoto sull’Amiata nel 2000 in cui anche studi recenti hanno dimostrato come sia stato indotto molto probabilmente dalle attività geotermiche. Ebbene, i 26 casali che furono danneggiati da questo terremoto penso non siano stati risarciti da parte delle compagnie che sfruttano il geotermico. Il problema non è si o no alla geotermia, ma bisogna evitare di dire da un lato che non succede mai niente, e dall’altro.di dire che qualsiasi terremoto viene è un terremoto indotto. Servono controlli pubblici rigorosi. E’ risaputo in tutto il mondo che questa attività può indurre terremoti. E’ chiaro che la geotermia è una fonte energetica, ma comporta dei rischio per cui dobbiamo chiederci: quanto costano questi rischi? Anche studi dell’Enel a Larderello o altrove hanno dimostrato correlazioni di sismicità indotta quindi non si può negare questo rischio. In tutto il mondo dove si sfrutta l’energia geotermica, si sa che c’è sismicità indotta, ma è controllata ed i dati sul monitoraggio della sismicità sono pubblici, cosa che, per esempio, in Italia, non lo sono.
2)     Si può percentualmente stabilire quanto lo sfruttamento geotermico induca terremoti?
Se parliamo di terremoti in generale la percentuale è del 100% perché la tecnica di sfruttamento che viene utilizzata di stimolazione crea degli sforzi all’interno della crosta terrestre che genera sismicità. Dopo dobbiamo ragionare su quanto sismicità sia strumentale e quanto sia percepita, e qui la percentuale tende a diminuire. Un altro passo sarebbe quello di passare dal percepito al danno .
3)     Da esperto quale è Lei, mi esprima un giudizio su chi dice che lo sfruttare la geotermia permette alla terra di “sfogarsi” e quindi di evitare terremoti futuri…
Sono affermazioni rischiose…

Sismicità indotta: un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso. ‘Amiata e Terremoto’ il 17 settembre ad Arcidosso

borgia mucciarelli“In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Scrive così il Prof.Mucciarelli in un suo recente articolo di gennaio scorso sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’, lanciando un avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente: per l’Amiata sembra proprio che ricorrano tutte queste caratteristiche e dovremmo quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno.
Anche il Dott.Borgia, che conosce bene l’Amiata, da sempre paventa il rischio di un evento sismico e le correlazioni tra fenomeni di subsidenza e l’attività geotermica.
Per capirne di più, considerata la scarsa informazione che circola sul tema, quando non addirittura disinformazione tesa a tranquillizzare la popolazione, che Sos Geotermia ha invitato i due geologi ad un incontro sul tema ‘Amiata e Terremoto’ con lo scopo principale di diffondere una corretta informazione tra la popolazione, ma non solo.
L’invito a partecipare all’incontro che si terrà il 17 settembre, ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, è diretto anche a chi, per il proprio ruolo pubblico, dovrebbe conoscere gli eventuali rischi ed agire di conseguenza.
In questi giorni stiamo mandando tale invito, che riportiamo di seguito, al Ministro dell’Ambiente, ai parlamentari, agli amministratori regionali, provinciali, comunali, ai partiti, sindacati, associazioni, comitati e quanti hanno (o dovrebbero) avere a cuore il destino di questo territorio e la salute dei suoi abitanti.

SOS GEOTERMIA

ALLEGATO:

INVITO
Al Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando
Ai Parlamentari
Ai Sindaci
Agli Amministratori e gruppi politici comunali, provinciali e regionali
Alle Autorità locali e provinciali
Alle Organizzazioni sindacali provinciali
Alle Associazioni, Gruppi e Comitati

E’ ormai dato acquisito in letteratura scientifica che alcune attività umane che interferiscono con il sottosuolo siano cagione di eventi sismici di varia intensità, arrivando anche a provocare danni ingenti e pericolo per le vite umane.
Già sono molti gli episodi per i quali si è stabilita la correlazione tra terremoti e attività antropiche, dall’Europa agli Usa; l’ultimo episodio -per restare vicino a noi- che risale al 21 luglio scorso, è quello di San Gallo in Svizzera, immediatamente associato dal Servizio Sismico Svizzero (SED) “alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico” che segue peraltro quello dell’8 dicembre 2006 a Basilea, sempre correlato alla attività geotermica; in entrambi i casi l’attività è stata sospesa.
Diversamente accade da noi, sul monte Amiata, dove anche abbiamo avuto un forte terremoto il 1 aprile 2000 con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti; ma da quell’episodio ad oggi non si è più parlato dei rischi possibili, né si è ridotta l’intensità dello sfruttamento geotermico, anzi, si sta procedendo, col Piano di riassetto di Piancastagnaio e la centrale di Bagnore 4, al raddoppio della potenza!
Un vero e proprio tabù, a cui siamo comunque abituati quando si solleva la questione della geotermia amiatina, che sia l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, l’eccesso di mortalità e altre patologie, la riduzione del maggior acquifero dell’Italia centrale, temi sui quali questo Coordinamento da anni si spende per informare e denunciare, chiedendo una moratoria di ogni attività geotermica.
Proprio per continuare l’opera di informazione, abbiamo organizzato, per il 17 settembre, alle ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso (GR) un incontro con due esperti della materia, il Prof.Marco Mucciarelli ed il Dott.Andrea Borgia che relazioneranno sul tema della sismicità indotta e sulla specifica situazione amiatina.
Crediamo che il tema dovrebbe interessare chi, per la funzione che ricopre, si occupa ed ha responsabilità politiche ed amministrative del territorio e del paese; anche per questo sollecitiamo una Vostra presenza all’incontro.

Monte Amiata, 12 settembre 2013            SOS Geotermia

I relatori dell’incontro:
> Prof.Marco Mucciarelli, Docente Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che ci esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, sulle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, The Geysers (CA, USA), Graben del Reno (Germania) ed il sisma del 1 aprile 2000 in Amiata.

> Dott.Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), Docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, interverrà invece sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche, introduzione, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza. quale futuro e quali rischi dopo il raddoppio delle centrali?

La Nazione del 18 settembre 2013
«Attenti ai terremoti indotti causati dalle trivellazioni»
Incontro organizzato dal comitato SoS Geotermia
«UNA POLITICA che sfrutti le vere energie rinnovabili e che rispetti uomo e territorio». E’ questo il messaggio che ha voluto mandare SoS Geotermia Amiata in occasione dell’incontro «Amiata e territorio» che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Arcidosso. L’evento ha visto la partecipazione massiccia del comitato SoS Geotermia, di cittadini e di amministratori: il sindaco di Arcidosso Emilio Landi e alcuni consiglieri del Comune di Castel del piano. È stato un pomeriggio di confronti e di dibattito scientifico sull’importante tema dei «Terremoti indotti», ossia quei terremoti provocati da attività umane, come ad esempio, è stato detto, «trivellazioni del suolo per progetti geotermici». L’evento è stato coordinato dal dottor Andrea Borgia seguito dall’intervento del professor Marco Mucciarelli. «GIÀ NEL 2000 ha detto Borgia un anno prima del terremoto che colpì Abbadia S.Salvatore, portai avanti un progetto scientifico finanziato allora con dieci milioni di lire per monitorare i movimenti del terreno in zone dove l’attività di trivellazione del suolo erano frequenti. Ad oggi possiamo affermare scientificamente che la reiniezione dei fluidi geotermici può essere una delle cause di terremoto. Gli studi conclude sono durati un anno, e continuano. Anche l’Onu ha individuato nel mantenimento della pressione ordinaria del campo geotermico l’unico modo efficace per garantire la sicurezza del territorio. Questo intervento è stato però ignorato dalla Regione Toscana». IL PROFESSOR Muccirelli a conclusione dell’evento lancia avvertimenti per tutti quei territori, anche per L’Amiata, che prevedono attività di trivellazione, «a muoversi con cautela. rispettando gli studi scientifici che ormai da decenni vengono portati avanti. Questo conclude per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia».

La Nazione del 17 settembre 2013
«Geotermia, i rischi sismici indotti esistono»
Incontro-dibattito organizzato ad Arcidosso dall’associazione «Sos Amiata»
«SOS GEOTERMIA Amiata» ha organizzato per oggi un importante incontro, dal titolo «Amiata e Territorio», sullo scottante e spesso sottaciuto tema della sismicità indotta. A partire dalle 17 di oggi, quindi, nella sala consiliare del comune di Arcidosso l’inconttro vedrà l’intervento del professor Marco Mucciarelli, docente di sismologia applicata alla scuola di ingegneria dell’università della Basilicata, e del dottor Andrea Borgia, geologo della European Development Research Agency (EDRA). A partecipare all’evento, che appare indispensabile per capire e confrontarsi su argomenti delicati che riguardano il sottosuolo del territorio amiatino e non solo, sono stati invitati i sindaci dell’intero territorio, gli amministratori locali, provinciali e tutta la cittadinanza. «È ormai un dato acquisito in letteratura scientifica dicono quelli di Sos Geotermia Amiata che alcune attività umane che interferiscono con il sottosuolo siano cagione di eventi sismici di varia intensità, arrivando anche a provocare danni ingenti e pericolo per le vite umane. Già sono molti gli episodi per i quali si è stabilita la correlazione tra terremoti e attività antropiche, dall’Europa agli Usa; l’ultimo episodio che risale al 21 luglio scorso, è quello di San Gallo in Svizzera, immediatamente associato dal Servizio sismico svizzero (Sed) alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico, che segue peraltro quello dell’8 dicembre 2006 a Basilea, sempre correlato alla attività geotermica; in entrambi i casi l’attività è stata sospesa». «DIVERSAMENTE aggiungono quelli di Sos Geotermia Amiata che sul monte Amiata, dove abbiamo avuto un forte terremoto il primo aprile 2000, con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti. Da quell’episodio ad oggi non si è più parlato dei rischi possibili, né si è ridotta l’intensità dello sfruttamento geotermico, anzi, si sta procedendo, col Piano di riassetto di Piancastagnaio e la centrale di Bagnore 4, al raddoppio della potenza. Un vero e proprio argomento tabù conclude Sos Geotermia Amiata che noi ci impegniamo con l’evento di oggi a riportare sotto l’attenzione di tutti gli attori sociali dell’Amiata».

Il Cittadino online del 17 settembre 2013
Salute e terremoti collegati alla geotermia
I comitati ambientalisti impegnati nella realizzazione di convegni
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – E’ ancora da definire da parte dei comitati ambientalisti la data dell’incontro sulla salute nel versante senese, mentre rimane confermato per martedì (17 settembre), alle ore 17, presso la sala consiliare del Comune di Arcidosso, l’incontro sui terremoti. Primo relatore dell’incontro è il Prof. Marco Mucciarelli, Docente di Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che dopo un’introduzione generale sulla sismicità indotta, tratterà delle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, dei Geysers (CA, USA), dei Graben del Reno (Germania) ed del sisma del 1 aprile 2000 in Amiata. In un suo recente articolo del gennaio scorso sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’, il prof. Mucciarelli sembra lanciare un avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente: per l’Amiata sembra proprio che ricorrano tutte queste caratteristiche e si dovrebbe quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarsi a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno. Scrive inoltre lo studioso che “in Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo, data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale”. Il secondo relatore è il Dott. Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, che interverrà sulla questione ‘Monte Amiata e centrali geotermiche’, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza, quale futuro e quali rischi si corrono dopo il raddoppio delle centrali. Come dimostrano i recenti episodi il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato, anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anziché fermare i cantieri ed attenersi al principio di precauzione imposto anche dalle autorità europee. Il Dott.Borgia, che conosce bene l’Amiata, da sempre paventa il rischio di un evento sismico e le correlazioni tra fenomeni di subsidenza e l’attività geotermica. Per capirne di più, considerata la scarsa informazione che circola sul tema, quando non addirittura disinformazione tesa a tranquillizzare la popolazione, i comitati hanno invitato i due geologi ad un incontro con lo scopo principale di diffondere una corretta informazione tra la popolazione. Sono invitati all’incontro tutti i cittadini, gli amministratori e le autorità locali, provinciali e regionali, i partiti e sindacati, i giornalisti, le associazioni e gruppi, il Ministro dell’Ambiente, i parlamentari della zona, insomma tutti coloro che, per il proprio ruolo pubblico, dovrebbero conoscere gli eventuali rischi, agendo di conseguenza, ed avere a cuore il destino del territorio dell’Amiata e la salute dei suoi abitanti.

Corriere di Siena del 17 settembre 2013
Le idee di Sos Geotermia

Sull’Armata si parla di sismicità indotta. Riflessioni dopo il dramma del 2000
Piancastagnaio – Il rovinoso terremoto del primo aprile 2000 a Piancastagnaio, un esempio di sismicità indotta dalle attività dell’uomo? I comitati e i movimenti ambientali amiatini, riuniti nel coordinamento Sos Geotermia, hanno organizzato per oggi pomeriggio a Arcidosso (Grosseto), nella sala consiliare, un incontro sul tema, che in Italia registra un notevole ritardo degli studi rispetto al resto del mondo. Interverranno Marco Mucciarelli, docente sismologia applicata presso la scuola di ingegneria dell’università della Basilicata, direttore del centro ricerche sismologiche dell’istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) e Andrea Borgia, geologo della european developnnent research agency (Edra), docente presso il dipartimento di mineralogia dell’università di Milano, già docente presso la Arizona state university, la Rutgers university e il Lawrence Berkeley national laboratory, membro della commissione nazionale per le valutazioni di impatto ambientale. Mucciarelli si intratterrà su nozioni generali riguardanti il fenomeno, legato a problematiche specifiche (estrazione e reiniezione), soffermandosi sui casi del sisma del primo aprile 2000 in Amiata, dei sismi di Basilea e San Gallo in Svizzera, di The Geysers (Usa) e del Graben del Reno (Germania). Borgia parlerà, del monte Amiata e delle centrali geotermiche, della microsismicità indotta per produzione e del fenomeno di subsidenza. La, iniziativa, viene svolta nell’ambito di un percorso di avvicinamento alla data del 12 ottobre, giornata di mobilitazione internazionale in difesa dei beni comuni e contro i nuovi colonialismi. Tutti i cittadini, e, in particolare, gli amministratori locali sono invitati a partecipare.

OrvietoSì.it del 16 settembre 2013
Incontro “Amiata e terremoto” ad Arcidosso
…segue ns.comunicato

PrimaPaginaChiusi.it del 15 settembre 2013
AMIATA: GEOTERMIA E SISMICITA’ INDOTTA. INTERVISTA AL SISMOLOGO MUCCIARELLI
Martedì incontro pubblico ad Arcidosso sulla sismicità indotta. Il Docente di sismologia tra gli invitati
di David Busato
SIENA – La questione della geotermia sull’Amiata ritorna di attualità. Martedì 17 presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, si terrà un incontro pubblico organizzato dal comitato SOS geotermia dal titolo “Amiata e Territorio”. Tra gli invitati oltre al Prof. Andrea Borgia, anche il Prof. Marco Mucciarelli, sismologo, che recentemente sull’argomento spinoso della sismicità indotta ha scritto sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’: “”In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in  cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo  stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Chiaro avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di  attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente. Per saperne si più abbiamo fatto qualche domanda al Prof. Mucciarelli.
1)   Professore, da una parte le proteste reiterate del Comitato contro la geotermia e dall’altra Enel che dice che è tutto ok…
Credo che le proteste per la sismicità indotta derivino da una mancanza di chiarezza e di normative. Per esempio in questi giorni c’è il problema della sismicità indotta in Olanda da estrazione gas, ma è chiaro per tutti che è una risorsa per quel Paese irrinunciabile e le compagnie rifondano i danni eventualmente causate e sono tenute a farlo e per legge. In Olanda se una compagnia fa un danno lo risarcisce per legge. Il problema è che in Italia questo sistema non funziona; quando cìè stato il terremoto sull’Amiata nel 2000 in cui anche studi recenti hanno dimostrato come sia stato indotto molto probabilmente dalle attività geotermiche. Ebbene, i 26 casali che furono danneggiati da questo terremoto penso non siano stati risarciti da parte delle compagnie che sfruttano il geotermico. Il problema non è si o no alla geotermia, ma bisogna evitare di dire da un lato che non succede mai niente, e dall’altro.di dire che qualsiasi terremoto viene è un terremoto indotto. Servono controlli pubblici rigorosi. E’ risaputo in tutto il mondo che questa attività può indurre terremoti. E’ chiaro che la geotermia è una fonte energetica, ma comporta dei rischio per cui dobbiamo chiederci: quanto costano questi rischi? Anche studi dell’Enel a Larderello o altrove hanno dimostrato correlazioni di sismicità indotta quindi non si può negare questo rischio. In tutto il mondo dove si sfrutta l’energia geotermica, si sa che c’è sismicità indotta, ma è controllata ed i dati sul monitoraggio della sismicità sono pubblici, cosa che, per esempio, in Italia, non lo sono.
2)     Si può percentualmente stabilire quanto lo sfruttamento geotermico induca terremoti?
Se parliamo di terremoti in generale la percentuale è del 100% perché la tecnica di sfruttamento che viene utilizzata di stimolazione crea degli sforzi all’interno della crosta terrestre che genera sismicità. Dopo dobbiamo ragionare su quanto sismicità sia strumentale e quanto sia percepita, e qui la percentuale tende a diminuire. Un altro passo sarebbe quello di passare dal percepito al danno .
3)     Da esperto quale è Lei, mi esprima un giudizio su chi dice che lo sfruttare la geotermia permette alla terra di “sfogarsi” e quindi di evitare terremoti futuri…
Sono affermazioni rischiose…

Il Tirreno del 14 settembre 2913
GEOTERMIA  Sismicità e territorio, incontro con i comitati a Arcidosso    
ARCIDOSSO.  I comitati contro la geotermina organizzano un incontro (il 17 alle 17 a Arcidosso) sul tema della sismicità indotta: “un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso” . Il titolo è inquietante “Amiata e Terremoto”. «In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo – scrivono – data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con l’assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale». Scrive così il prof.Mucciarelli in un suo recente articolo: per l’Amiata sembra che ricorrano tutte queste caratteristiche e dovremmo quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno.

Contropiano.org del 13 settembre 2013
Sos geotermia Amiata. Il 17 si illustrano i pericoli
…segue ns.comunicato

Grosseto Oggi.net del 13 settembre 2013
Sismicità indotta: un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso
…segue ns.comunicato

L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti

monte amiata e terremoto-1La battaglia per la salvaguardia del monte Amiata prosegue, forte anche della recente vittoria dei vicini Comitati di Castel Giorgio/Alfina/Bolsena che hanno ottenuto una prima importante vittoria con l’abbandono della soc.ITW-LKW dei suoi progetti di sfruttamento geotermico.
Si preannuncia un autunno molto caldo che avrà nella settimana dal 12 al 19 ottobre il suo culmine, che vanno dalla giornata del 12 ottobre, data simbolo della ‘conquista’ dell’america, che vedrà iniziative e manifestazioni in tutto il mondo contro le devastazioni ambientali delle multinazionali e a difesa del territorio, passando per lo sciopero generale del 18 e la manifestazione nazionale dei movimenti del 19.
In preparazione della settimana di mobilitazione, in Amiata ci saranno, tra le varie iniziative, due incontri importanti, uno sulla sismicità indotta, cioè sui terremoti causati dall’attività umana, ed un altro sulla salute.
Mentre è in definizione la data del secondo incontro sulla salute che si svolgerà nel versante senese, l’incontro sui terremoti, dal titolo esplicativo ‘Monte Amiata e Terremoto’, si terrà il 17 settembre, alle ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso.
I relatori dell’incontro sono il Prof.Marco Mucciarelli, Docente Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che ci esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, sulle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, The Geysers (CA, USA), Graben del Reno (Germania) ed il sisma del 1 aprile 2000 in Amiata.
Il Dott.Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), Docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, interverrà invece sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche, introduzione, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza. quale futuro e quali rischi dopo il raddoppio delle centrali?
Come dimostrano i recenti episodi, di cui si parlerà, il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato, anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anzichè fermare i cantieri ed attenersi al principio di precauzione imposto anche dalle autorità europee.
Sono invitati all’incontro tutti i cittadini, gli amministratori e le autorità locali, provinciali e regionali, i partiti e sindacati, i giornalisti, le associazioni e gruppi.

scarica la locandina

La Nazione dell’11 settembre 2013
ARCIDOSSO UN’ALTRA INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE

«Geotermia e terremoti» L’autunno caldo del comitato
Esperti e studiosi a convegno sulle centrali amiatine
di Maria Brigida Langellotti
CONTINUA la battaglia del coordinamento dei comitati Sos geotermia per la salvaguardia del Monte Amiata. Martedì alle 17 nella sala consiliare del Comune di Arcidosso è in programma una nuova iniziativa di mobilitazione, «Monte Amiata e terremoto». Un nuovo appuntamento, dopo le varie iniziative di protesta organizzate contro lo sfruttamento delle risorse geotermiche del territorio, già ribattezzato come «L’autunno caldo di Sos geotermia». Si preannuncia, infatti, un autunno molto caldo che avrà nella settimana dal 12 al 19 ottobre il suo culmine. In preparazione della settimana di mobilitazione, in Amiata ci saranno, tra le varie iniziative, due incontri importanti: uno sulla sismicità indotta, cioè sui terremoti causati dall’attività umana, e un altro sulla salute. All’incontro interverrà Marco Mucciarelli, docente di Sismologia applicata all’università della Basilicata e direttore del Centro ricerche sismologiche dell’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale che esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, illustrando vari casi. Tra i relatori anche Andrea Borgia, geologo dell’European development research agency e docente all’università di Milano: interverrà sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche. «Come dimostrano i recenti episodi sottolineano da Sos geotermia il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato: anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anziché fermare i cantieri e attenersi al principio di precauzione».

OK Siena.it del 2 settembre 2013
AMIATA: NUOVI APPUNTAMENTI PER PARLARE SU SOS GEOTERMIA
…segue ns. comunicato

GoNews.it del 31 agosto 2013
Salute e sismicità indotta: due incontri promossi dai comitati SOS Geotermia
Interverranno Marco Mucciarelli, docente all’Università della Basilicata e Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency
…segue ns. comunicato

GrossetoOggi.net del 31 agosto 2013
L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti
…segue ns.comunicato

Siena News.it del 31 agosto 2013
L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti
…segue ns.comunicato

Effetto domino. Da Castel Giorgio all’Amiata: si può vincere!

domino amiataDal monte Amiata salutiamo con soddisfazione la vittoria dei comitati e dei cittadini che hanno impedito che anche nei vostri territori iniziasse il saccheggio da parte della ITM-LKW.
Ci auguriamo che questa vittoria, disvelatrice del falso convincimento che la geotermia sia una pratica ‘verde’, innocua e rinnovabile, sia di buon auspicio anche per la nostra battaglia e riconduca alla ragione gli amministratori locali e regionali della Toscana, al pari dei loro colleghi umbri.
Siamo con voi!

Riportiamo il comunicato del 29 agosto 2013 delle Associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell’Orvietano, della Tuscia viterbese e del lago di Bolsena:

ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A. abbandona il progetto di geotermia a Castel Giorgio: ambientalisti,  popolazione e i sindaci uniti in difesa delle peculiarità del territorio

Grande soddisfazione dell’opinione pubblica dell’Alfina per il ritiro della ITW-LKW dal progetto di geotermia nel comune di Castel Giorgio.
Si è trattato di una importante vittoria dell’opinione pubblica, attraverso i comitati ambientalisti e le forze politiche locali. Che hanno risposto in modo forte e determinato a quella che è stata considerata una vera e propria minaccia alla salute dei cittadini e al proprio bellissimo territorio: un raro ed efficace momento di compattezza. Un luminoso esempio di come le comunità locali, se opportunamente motivate e informate, riescono muoversi con successo per rispondere alle continue aggressioni speculative ai propri più genuini e basilari interessi.
Il progetto, pur volendo adoperare una  tecnologia dichiarata “verde”, comportava in effetti rischi troppo forti per la salute e i beni dei cittadini di un’ampia zona, con la certezza di provocare sciami sismici di magnitudo non prevedibili. Grave anche il rischio di inquinamento dell’importante bacino acquifero potabile sottostante, con effetti nocivi di grande portata per lo stesso lago di Bolsena.
A rassicurare sulla innocuità del progetto era intervenuto il suo firmatario, il prof. Franco Barberi, condannato in primo grado all’Aquila per aver rassicurato gli aquilani prima del gravissimo terremoto del 2009. Il che naturalmente aveva tutt’altro che rassicurato l’opinione pubblica di Castel Giorgio. Tutte le forze politiche locali, dopo qualche iniziale tentennamento della precedente amministrazione, hanno infine  espresso un compatto no al progetto, nonostante le enormi pressioni ricevute da alcune dirigenze politiche nazionali. I candidati di SEL, del PD e del 5 Stelle hanno concordato su questa linea. E la nuova amministrazione, con alla testa il Sindaco Andrea Garbini, ha da subito adottato una chiara linea di contrarietà al progetto. Notevole e cruciale il contributo scientifico e politico del comune di Orvieto, attraverso l’impegno personale del proprio Assessore prof. Claudio Margottini, geologo di fama internazionale.  Un sostanzioso contributo è giunto anche dalla Provincia di Viterbo, con il sostegno del Vicepresidente e Assessore all’ambiente Paolo Equitani e dei sindaci del Lago di Bolsena, nonché dalle associazioni di tutela dello stesso  Lago, con in testa l’ing. Piero Bruni.
Un grande ed intenso lavoro di coordinamento, di sensibilizzazione e di accertamento dei problemi reali e delle procedure connesse è stato compiuto dai comitati ambientalisti del territorio, tra cui il CISA e il Comitato per la Salute dei cittadini e del Territorio di Castel Giorgio, in coordinamento con le associazioni ambientaliste interessate al Lago di Bolsena. Gravi pecche sono state riscontrate nelle procedure, inaccettabili incompatibilità  e una generale sottostima dei rischi, informandone la popolazione e tutte le autorità competenti fino ai livelli regionali e nazionali. E intervenendo con forza e cognizione di causa nelle procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e arrivando a richiedere l’intervento della magistratura.
Di fronte a questo fronte compatto e estremamente attivo di comitati, popolazione, sindaci e politici locali, alla società proponente non è rimasta altra scelta che ritirarsi.
Una bella vittoria dell’opinione pubblica contro i poteri forti. Ma anche la consapevolezza che occorrerà tornare a difendersi presto da nuove offensive speculative.

Associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell’Orvietano, della Tuscia viterbese e del lago di Bolsena

La lotta contro la geotermia Enel non va in ferie. Contestato a Santa Fiora il cantante Cristicchi

20130820_cristicchi_sfiora_imgMartedì sera, 20 agosto, un gruppo di attivisti dei comitati antigeotermici dell’Amiata – Monte libero e SOS Geotermia – si è presentato ai cancelli dell’auditorium della Peschiera di Santa Fiora con tanto di striscioni e volantini da distribuire al pubblico presente per far conoscere la realtà di devastazione ambientale, culturale, economica e sociale che si nasconde dietro la costruzione della nuova centrale geotermoelettrica.
L’occasione per la manifestazione è stata offerta dal programma della serata del XIV festival internazionale “Santa Fiora in musica”, sponsorizzato da Enel Green Power, e dalla la presenza del cantante Simone Cristicchi, special guest del Coro dei minatori di Santa Fiora. L’obiettivo del gruppo, contattare il famoso artista, sottoponendogli il documento, dal titolo “La musica di Enel” (che riportiamo di seguito) e, al contempo, informare i presenti sul progetto di devastazione ambientale in atto sull’Amiata. Una parte del gruppo si è diretta verso il palco, con uno striscione e una ragazza che avrebbe letto il testo del volantino: la missione è riuscita.
Un’altra parte è stata bloccata all’ingresso dell’auditorium dal primo cittadino Renzo Verdi e da alcuni suoi scagnozzi, i quali non solo hanno impedito di volantinare, ma anche di aprire lo striscione, a forza di spintoni e mani allungate dal sindaco in persona. Altri riuscivano a incontrare Cristicchi, a cui è stato consegnato materiale informativo. Dopo di che gli attivisti hanno abbandonato il campo e il concerto ha potuto cominciare e svolgersi nella massima tranquillità.
I movimenti amiatini contro la geotermia e contro Enel hanno dato così inizio alla mobilitazione che li vedrà impegnati anche nelle prossime settimane, in vista anche della fatidica data del 12 ottobre (scoperta dell’America), quando saranno chiamati a partecipare alla grande giornata internazionale contro i megaprogetti di Enel nel mondo che “dalla Colombia alle nostre montagne minacciano e inquinano le nostre vite”, hanno scritto.

La musica di Enel

Quale è il metodo più facile per mascherare e far passare più facilmente un qualsiasi progetto di devastazione ambientale come, per esempio, una nuova centrale geotermica? Enel ci dà la risposta: compensazioni.
Cosa sono le compensazioni?
Si può iniziare con il proporre una ridicola quantità di posti di lavoro per la popolazione locale ma solo per chi appartiene a quei comuni che appoggiano il progetto. D’altronde poi si potrà dire: “l’acqua del fiora non è potabile, però almeno mio figlio l’ho sistemato, sai come è, c’è la crisi!”
Si possono poi distribuire soldi alle amministrazioni locali cosi almeno non saranno i sindaci a protestare e magari potranno riparare un paio di strade e un lampione. Si possono buttare soldi pubblici per il teleriscaldamento, tanto a pagare i debiti delle spa miste e le bollette maggiorate del 40% sono i cittadini di Santa Fiora.
Si possono magari finanziare dei concerti estivi dove la gente balli e si diverta senza pensare alle conseguenze che una centrale geotermica può avere sulle loro vite.
Magari si può pure chiamare a suonare un artista famoso venuto da fuori e farlo suonare col sindaco che già ha accettato le compensazioni e magari utilizzare l’immaginario della storia dei minatori per arrivare di più al cuore della gente.
Insomma una bella ricetta che la multinazionale Enel usa da anni per coprire ogni sorta di progetto devastante. Lo fanno in Sud America in Colombia con le dighe idroelettriche, lo fanno con le centrali a carbone a Civitavecchia senza parlare in passato con il nucleare a Montalto di Castro e lo fanno quotidianamente sull’Amiata con l’imposizione delle centrali geotermiche.
Questa è la musica di Enel che ancora una volta ci regala due note per compensare la costruzione di Bagnore 4 e giustificare l’esistenza delle altre centrali geotermiche in zona e magari perché no convincerci che si tratti pure di un progetto “green”.
Ma la realtà è un’altra e la musica che ci piace ascoltare è quella di chi abita, vive e sta con le montagne e non ha nessuna intenzione di farsi corrompere o di svendere i propri territori. Di chi pensa che l’acqua sia un bene comune e non una merce di scambio e non abbia prezzo.
Il 12 ottobre sarà una grande giornata di mobilitazione internazionale contro i megaprogetti che devastano i territori e per noi tutti e tutte assume una importanza particolare contro i progetti di Enel che dalla Colombia alle nostre montagne minacciano e inquinano le nostre vite.
Anche qui sull’Amiata sarà un giorno importante per ribadire il nostro No alle centrali geotermiche e solidarizzare con tutte le realtà che si oppongono alla devastazione dei territori. Tutta un’altra musica!

——–oOo——-

20130820_sfiora_cristicchi_striscione 20130820_sfiora_cristicchi_sindaco_verdi 20130820_sfiora_cristicchi_panoramica20130820_sfiora_cristicchi_anonymous 20130820_sfiora_cristicchi_sindaco_verdi2

Il Cittadino online del 23 agosto 2013
Geotermia: aspro confronto tra Comitati e sindaco Verdi
Sull’Amiata infuria la polemica intorno a Bagnore 4
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. Si fa sempre più incandescente la polemica dei Comitati amiatini per l’ambiente (Monte Libero e SOS Geotermia) verso Renzo Verdi, sindaco del Comune di Santa Fiora, nel cui territorio è stata autorizzata la costruzione di una megacentrale geotermica denominata Bagnore 4, a poca distanza da Bagnore 3, l’altra centrale in attività. Dopo le polemiche sulle “compensazioni” che l’Enel eroga ai Comuni che, come Santa Fiora, accettano l’istallazione di impianti nel proprio territorio e sullo spreco di denaro (“Si possono buttare soldi pubblici per il teleriscaldamento, tanto a pagare i debiti delle spa miste e le bollette maggiorate del 40% sono i cittadini di Santa Fiora”), l’attenzione dei Comitati ritorna sul comportamento che il sindaco Verdi avrebbe tenuto in occasione del concerto tenuto a Santa Fiora martedì 21 dal cantautore Simone Cristicchi, che si è avvalso più volte della collaborazione del coro dei minatori del quale fa parte anche il sindaco Verdi.
Nel precedente comunicato (“La musica di Enel”) i Comitati mettevano alla berlina, tra le cosiddette compensazioni, il finanziamento da parte dell’Enel di “concerti estivi dove la gente balli e si diverta senza pensare alle conseguenze che una centrale geotermica può avere sulle loro vite”) e sulla base dei concerti in programma facevano riferimento esplicito a “un artista famoso venuto da fuori” a ”suonare col sindaco che già ha accettato le compensazioni”, utilizzando magari “l’immaginario della storia dei minatori per arrivare di più al cuore della gente”. Sono questi, a giudizio dei Comitati, gli ingredienti di “una bella ricetta che la multinazionale Enel usa da anni per coprire ogni sorta di progetto devastante”.
Nell’ultimo comunicato si parla dell’intervento di un gruppo di attivisti dei comitati antigeotermici svolto martedì scorso 20 agosto, in occasione della serata del XIV festival internazionale ‘Santa Fiora in musica’, “sponsorizzato da Enel Green Power”, intervento organizzato “per far conoscere la realtà di devastazione ambientale, culturale, economica  e sociale che si nasconde dietro la costruzione della  nuova centrale geotermoelettrica” e per informare della giornata di mobilitazione internazionale del 12 ottobre (scoperta dell’America), organizzata “contro i megaprogetti di Enel”.
Al concerto partecipava il cantante Simone Cristicchi, “special guest del Coro dei minatori di Santa Fiora”, e fra gli intenti del gruppo rientrava “contattare il famoso artista, sottoponendogli il documento, dal titolo “La musica di Enel”. E qui sarebbe avvenuto l’incontro e il “contatto” con il sindaco Verdi. “Una parte del gruppo, prosegue la nota, si è diretta verso il palco, con uno striscione; una ragazza avrebbe letto il testo del volantino. E la missione è riuscita. Un’altra parte è stata bloccata all’ingresso dell’auditorium dal primo cittadino Renzo Verdi e da alcuni suoi scagnozzi, i quali non solo hanno impedito di volantinare, ma anche di aprire lo striscione, grazie agli spintoni e alle mani allungate dal sindaco in persona. Altri riuscivano a incontrare velocemente Cristicchi, a cui è stato consegnato materiale informativo. Dopo di che gli attivisti hanno abbandonato il campo e il concerto ha potuto cominciare e svolgersi nella massima tranquillità”.
Il primo cittadino santafiorese si è sempre dichiarato disponibile al confronto ed è da attendersi una sua replica.

—————

Contropiano.org del 23 agosto 2013
Geotermia Amiata. Interrotto il concerto di Cristicchi
Martedì sera, 20 agosto, un gruppo di attivisti dei comitati antigeotermici dell’Amiata – Monte libero e SOS Geotermia – si è presentato ai cancelli dell’auditorium della Peschiera di Santa Fiora con tanto di striscioni e volantini da distribuire al pubblico presente per far conoscere la realtà di devastazione ambientale, culturale, economica e sociale che si nasconde dietro la costruzione della nuova centrale geotermoelettrica.
L’occasione per la manifestazione è stata offerta dal programma della serata del XIV festival internazionale “Santa Fiora in musica”, sponsorizzato da Enel Green Power, e dalla la presenza del cantante Simone Cristicchi, special guest del Coro dei minatori di Santa Fiora. L’obiettivo del gruppo, contattare il famoso artista, sottoponendogli il documento, dal titolo “La musica di Enel” e, al contempo, informare i presenti sul progetto di devastazione ambientale in atto sull’Amiata. Una parte del gruppo si è diretta verso il palco, con uno striscione e una ragazza che avrebbe letto il testo del volantino: la missione è riuscita.
Un’altra parte è stata bloccata all’ingresso dell’auditorium dal primo cittadino Renzo Verdi e da alcuni suoi scagnozzi, i quali non solo hanno impedito di volantinare, ma anche di aprire lo striscione, a forza di spintoni e mani allungate dal sindaco in persona. Altri riuscivano a incontrare Cristicchi, a cui è stato consegnato materiale informativo. Dopo di che gli attivisti hanno abbandonato il campo e il concerto ha potuto cominciare e svolgersi nella massima tranquillità.
I movimenti amiatini contro la geotermia e contro Enel hanno dato così inizio alla mobilitazione che li vedrà impegnati anche nelle prossime settimane, in vista anche della fatidica data del 12 ottobre (scoperta dell’America), quando saranno chiamati a partecipare alla grande giornata internazionale contro i megaprogetti di Enel nel mondo che “dalla Colombia alle nostre montagne minacciano e inquinano le nostre vite”, hanno scritto.

——————

Il Cittadino online del 22 agosto 2013
La geotermia è “Tutta un’altra musica”
L’Enel “compensa” i Comuni e il Comitato protesta
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. Comitati ancora sul piede di guerra contro l’Enel, mentre preannunciano l’adesione alla giornata internazionale contro i megaprogetti in programma il 12 ottobre, anniversario della scoperta dell’America.
Prendendo spunto da un concerto tenuto a Santa Fiora dal cantautore Simone Cristicchi, che si è avvalso più volte della collaborazione del coro dei minatori di Santa Fiora del quale fa parte anche il sindaco Renzo Verdi, i Comitati in una loro nota, parlano della “La musica di Enel”. Il comunicato, non senza una punta d’ironia, inizia con una domanda: “Quale è il metodo più facile per mascherare e far passare più facilmente un qualsiasi progetto di devastazione ambientale come, per esempio, una nuova centrale geotermica? Enel ci dà la risposta: compensazioni. Cosa sono le compensazioni? Si può iniziare con il proporre una ridicola quantità di posti di lavoro per la popolazione locale ma solo per chi appartiene a quei comuni che appoggiano il progetto. D’altronde poi si potrà dire: ‘L’acqua del Fiora non è potabile, però almeno mio figlio l’ho sistemato, sai come è, c’è la crisi!’ Si possono poi distribuire soldi alle amministrazioni locali cosi almeno non saranno i sindaci a protestare e magari potranno riparare un paio di strade e un lampione. Si possono buttare soldi pubblici per il teleriscaldamento, tanto a pagare i debiti delle spa miste e le bollette maggiorate del 40% sono i cittadini di Santa Fiora. Si possono magari finanziare dei concerti estivi dove la gente balli e si diverta senza pensare alle conseguenze che una centrale geotermica può avere sulle loro vite. Magari si può pure chiamare a suonare un artista famoso venuto da fuori e farlo suonare col sindaco che già ha accettato le compensazioni e magari utilizzare l’immaginario della storia dei minatori per arrivare di più al cuore della gente. Insomma una bella ricetta che la multinazionale Enel usa da anni per coprire ogni sorta di progetto devastante. Lo fanno in Sud America in Colombia con le dighe idroelettriche, lo fanno con le centrali a carbone a Civitavecchia senza parlare in passato con il nucleare a Montalto di Castro e lo fanno quotidianamente sull’Amiata con l’imposizione delle centrali geotermiche. Questa è la musica di Enel che ancora una volta ci regala due note per compensare la costruzione di Bagnore 4 e giustificare l’esistenza delle altre centrali geotermiche in zona e magari, perché no, convincerci che si tratti pure di un progetto “green”.
Ma la realtà è un’altra e la musica che ci piace ascoltare è quella di chi abita, vive e sta con le montagne e non ha nessuna intenzione di farsi corrompere o di svendere i propri territori. Di chi pensa che l’acqua sia un bene comune e non una merce di scambio e non abbia prezzo. Il 12 ottobre sarà una grande giornata di mobilitazione internazionale contro i megaprogetti che devastano i territori e per noi tutti e tutte assume una importanza particolare contro i progetti di Enel che dalla Colombia alle nostre montagne minacciano e inquinano le nostre vite. Anche qui sull’Amiata sarà un giorno importante per ribadire il nostro No alle centrali geotermiche e solidarizzare con tutte le realtà che si oppongono alla devastazione dei territori. Tutta un’altra musica!”

——————-

Il Tirreno del 22 agosto 2013
Il “no” alla geotermia fa irruzione al live di Cristicchi
Blitz dei comitati nella serata clou di Santa Fiora in Musica. Il festival sponsorizzato da Enel fa da vetrina alla protesta
20130822_foto_Tirreno
Santa Fiora – Sos Geotermia Amiata contesta a Santa Fiora il progetto della nuova centrale di Bagnore e rompe i cordoni di sicurezza per avvicinare il cantante Cristicchi, sul palco del festival Santa Fiora in Musica con il Coro dei Mina­tori. Festival sponsorizzato da Enel Green power.
La  protesta, dunque, va a col­pire in modo eclatante anche l’evento principe dell’Amiata e in particolare il cantante Cristic­chi che di Santa Fiora è diventa­to amico del cuore, vista la sua ormai consueta presenza nel borgo amiatino e il percorso arti­stico compiuto col coro dei mi­natori che con l’autore di “Ti re­galerò una rosa” sono arrivati addirittura al palco di San Remo.
Martedì sera dunque un grup­po di attivisti dei comitati antige­otermici dell’Amiata» riferisce una nota degli stessi comitati si è presentato ai cancelli dell’auditorium della Peschiera di Santa Fiora con tanto di striscioni e vo­lantini da distribuire al pubblico «per far conoscere la realtà di de­vastazione ambientale, cultura­le, economica e sociale che si na­sconde dietro la costruzione del­la nuova centrale geotermoelet­trica».
L’occasione, come detto, è stata la presenza di una star co­me Cristicchi: obiettivo del grup­po contattare il famoso artista per sottoporgli il documento dal titolo “La musica di Enel” e, al contempo, informare i presenti «Una parte del gruppo si è diret­ta verso il palco, con uno stri­scione e una ragazza che avreb­be letto il testo del volantino: la missione è riuscita. Un’altra par­te è stata bloccata all’ingressodell’auditorium dal sindaco Ren­zo Verdi e da altri che – dicono i manifestanti – hanno impedito di volantinare e di aprire lo stri­scione. Altri riuscivano a incon­trare Cristicchi, a cui è stato con­segnato materiale informativo. Dopo di che gli attivisti hanno
abbandonato il campo e il con­certo ha potuto cominciare e svolgersi nella massima tranquil­lità».
I movimenti amiatini contro la geotermia e contro Enel han­no dato così inizio alla mobilita­zione che li vedrà impegnati an­che nelle prossime settimane, in vista anche della fatidica data del 12 ottobre, giornata interna­zionale «contro i megaprogetti di Enel nel mondo che dalla Co­lombia alle nostre montagne mi­nacciano e inquinano le nostre vite», scrivono i comitati.(f.b.)

——————–

La Nazione del 22 agosto 2013
IL CASO COMITATI ANTIGEOTERMICI DA CRISTICCHI
Striscioni al concerto del Coro
UN GRUPPO di attivisti dei comitati antigeotermici dell’Amiata «Monte libero» e «Sos Geotermia» si è presentato ai cancelli dell’auditorium della Peschiera di Santa Fiora con tanto di striscioni e volantini da distribuire per far conoscere la realtà di «devastazione ambientale si legge nella nota , culturale, economica e sociale che si nasconde dietro la costruzione della nuova centrale geotermoelettrica». L’occasione per la manifestazione è stata offerta dalla presenza del cantante Simone Cristicchi, special guest del Coro dei minatori di Santa Fiora. Una parte del gruppo si è diretta verso il palco, con uno striscione e una ragazza che avrebbe letto il testo del volantino. E la missione è riuscita.

——————

GrossetoOggi.net del 21 agosto 2013
La lotta contro la geotermia Enel non va in ferie. Contestato a Santa Fiora il cantante Cristicchi
…segue ns. comunicato

——————

PrimaPaginaChiusi.it del 21 agosto 2013
I COMITATI ANTIGEOTERMICI AMIATINI CONTESTANO ENEL AL CONCERTO DI CRISTICCHI
di Marco Lorenzoni
“QUESTA E’ LA MUSICA DI ENEL”. STRISCIONI, VOLANTINI E QUALCHE SPINTONE.  CONSEGNATO AL CANTANTE MATERIALE INFORMATIVO SULLA DEVASTAZIONE AMBIENTALE DELL’AMIATA…
SANTA FIORA – Martedì sera, 20 agosto, un gruppo di attivisti dei comitati antigeotermici dell’Amiata – Monte libero e SOS Geotermia – si è presentato ai cancelli dell’auditorium della Peschiera di Santa Fiora con tanto di striscioni e volantini da distribuire al pubblico presente per far conoscere la realtà di devastazione ambientale, culturale, economica e sociale che si nasconde dietro la costruzione della nuova centrale geotermoelettrica. L’occasione per la manifestazione è stata offerta dal programma della serata del XIV festival internazionale “Santa Fiora in musica”, sponsorizzato da Enel Green Power, e dalla la presenza del cantante Simone Cristicchi, special guest del Coro dei minatori di Santa Fiora. L’obiettivo del gruppo, contattare il famoso artista, sottoponendogli il documento, dal titolo “La musica di Enel” e, al contempo, informare i presenti sul progetto di devastazione ambientale in atto sull’Amiata.
Una parte del gruppo si è diretta verso il palco, con uno striscione e una ragazza che avrebbe letto il testo del volantino. E la missione è riuscita. Un’altra parte è stata bloccata all’ingresso dell’auditorium dal primo cittadino Renzo Verdi e da alcuni  addetti ala sicurezza, i quali non solo hanno impedito di volantinare, ma anche di aprire lo striscione. Ci sono stati spintoni e e qualcuno ha anche allungato le mani (pare anche il sindaco in persona). Altri riuscivano a incontrare velocemente Cristicchi, a cui è stato consegnato materiale informativo. Dopo di che gli attivisti hanno abbandonato il campo e il concerto ha potuto cominciare e svolgersi nella massima tranquillità. I movimenti amiatini contro la geotermia e contro Enel hanno dato così inizio alla mobilitazione che li vedrà impegnati anche nelle prossime settimane, in vista della fatidica data del 12 ottobre ( scoperta dell’America), quando saranno chiamati a partecipare alla grande giornata internazionale contro i megaprogetti di Enel che “dalla Colombia alle nostre montagne minacciano e inquinano le nostre vite”, hanno scritto Monte Liberoe  SOS Geotermia.

——————

GoNews.it del 21 agosto 2013
I movimenti per l’Amiata ‘irrompono’ al concerto di Cristicchi: “Non vogliamo la musica di Enel”
“Si invita un cantante famoso come specchietto per le allodole e far dimenticare dei danni che la nuova centrale Bagnore 4 farà sul territorio”
…segue ns. comunicato

—————–

Lavoro: la pernacchietta dell’Enel diventa il ruggito dei sindaci (e dei media)

sordi_gas_tieDa qualche giorno circola sui media la notizia di ’12-posti di lavoro-12′ offerti dall’Enel, bontà sua, legati agli impianti geotermici.
I sindaci amiatini, in particolare Agnorelli, Verdi e Landi, si sperticano in lodi azzardando che ‘…si tratta di una grande opportunità per i nostri giovani…’. Vediamo allora come la ‘pernacchietta’ dell’Enel si trasforma in ‘grande opportunita per i nostri giovani’.

1. Tanto per cominciare non c’è nessun bando né richieste tramite gli uffici di collocamento, tanto che per partecipare a queste fantomatiche selezioni bisogna ‘genericamente’ inviare il Curriculum Vitae all’Enel tramite il suo sito, quindi la comunicazione è stata evidentemente fatta direttamente da Enel ai sindaci interessati (e alla stampa?).

2. Non sappiamo quindi di che tipo di ‘posti di lavoro’ si tratti; siamo peraltro certi che si tratti di lavoro precario, e quindi NON si tratti di ‘posti fissi’, cioè a tempo indeterminato, come peraltro già l’Enel aveva ben chiarito ai tempi dell’ultima convenzione: 100 posti in tutto durante i 5 anni della costruzione delle centrali.

3. Negli articoli successivi alla ‘pernacchietta’ dell’Enel, assistiamo al ‘ruggito’ dei sindaci e dei media che danno ad intendere che si tratti di 12 posti, comunque precari, ma destinati ai ‘giovani’ fino a 40 anni (sic) dei comuni amiatini di Piancastagnaio, Santa Fiora e Arcidosso.
Si dice espressamente che ‘i candidati idonei ad accedere alle selezioni, sono quelli residenti nei Comuni di Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio’, ma questo non è vero, tanto che Il Tirreno, addirittura, mentre nell’edizione amiatina la racconta così, invece nell’edizione della Valdicecina dice che ‘sarà condizione necessaria avere la residenza in uno dei comuni sedi di impianto geotermico’, cioè, ‘Pomarance, Castelnuovo Valdicecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Piancastagnaio, Santa Fiora e Arcidosso’, cioè, se tutto va bene, UN POSTO PRECARIO PER OGNI COMUNE, alla faccia delle ‘grandi opportunità’!
Peraltro non si capisce perchè Casteldelpiano ed altri comuni limitrofi che comunque si beccano allo stesso modo i danni della geotermia, non abbiano poi accesso neanche alle ‘lenticchie’ dell’Enel.

4. I sindaci amiatini, nell’annunciare l’eccezionale evento, promuoveranno corsi di preparazione per tali posti. Serve davvero che ogni comune impegni peraltro risorse per fare dei corsi finalizzati, se va bene, ad un posto precario per comune? O servono ad altro?

E’ la solita, triste e tragica storia della geotermia e degli amministratori locali che, a corto di argomenti per giustificare la presenza di impianti pericolosi ed inquinanti sul territorio, sollecitano ed attendono -col cappello in mano- ogni ‘concessione’ dell’Enel, pronti ad amplificare e magnificare ogni pernacchietta che esca dai camini delle centrali.
Se la grande svolta lavoro è tutta qui, stanno veramente scambiando l’asino con i poponi.

Di seguito alcuni degli articoli che annunciano i 12 posti

La Nazione del 2 agosto 2013
Enel green Power assume operai
PIANCASTAGNAIO. NUOVE possibilità di lavoro per i ragazzi di Piancastagnaio. L’Enel Green Power, infatti, ha aperto le iscrizioni per una selezione di operai da assumere per l’esercizio e la manutenzione degli impianti geotermici che avverrà a settembre. «Un’opportunità importante per i nostri giovani». Commenta il sindaco di Piancastagnaio, Fabrizio Agnorelli: «Come amministrazione abbiamo deciso di dare un sostegno ai ragazzi organizzando alcuni corsi di formazione insieme ai sindacati. Le lezioni cominceranno subito dopo Ferragosto sedi ed orari saranno comunicati con appositi avvisi e permetteranno di arrivare più preparati al momento della selezione». I candidati devono risiedere nei Comuni sede di impianti, quindi anche Piancastagnaio. Per iscriversi: www.enel.it-carriere-invia curriculum.

Il Tirreno del 1 agosto 2013
Geotermia, Enel assume 12 operai entro settembre
Saranno selezionati giovani da inserire come apprendisti per la manutenzione degli impianti. I sindaci e i sindacati organizzano corsi di formazione
di Fiora Bonelli
AMIATA Finalmente qualcosa si muove nello scenario dell’occupazione giovanile amiatina. Erano in tanti a sperarlo e in tanti a prometterlo. A settembre Enel Green Power selezionerà giovani per affidare l’esercizio e la manuten-zione degli impianti geotermici per Santa Fiora, Arcidosso e Piancastagnaio. Enel Green Power, infatti, ha aperto le iscrizioni per una selezione di operai da assumere per l’esercizio e la manutenzione degli impianti geotermici, che avverrà a settembre. Si comincia con 12 operai con contratti di apprendistato che poi si trasformeranno a tempo indeterminato, ma si suppone che il numero cresca anche per rimpiazzare i pensionamenti e le uscite dall’organico dell’azienda. Spazio ai giovani, insomma, come le istituzioni chiedevano e Enel Green Power ha sovente promesso. «Si tratta di un’opportunità molto importante per i nostri giovani», commentano i sindaci di Santa Fiora Renzo Verdi, di Piacastagnaio Fabrizio Agnorelli e di Arcidosso Emilio Landi che aggiungono: «Nei 19 comuni geotermici sono già ben 130 le assunzioni fatte dall’azienda negli ultimi anni, di cui una decina del nostro territorio e questa nuova selezione offre segni positivi e di speranza in controtendenza con i tristi numeri sul lavoro e sulla disoccupazione a cui siamo abituati negli ultimi tempi. Come amministrazioni comunali abbiamo, inoltre, deciso di dare un sostegno ai nostri ragazzi organizzando, nelle prossime settimane, alcuni corsi di formazione insieme ai sindacati. Le lezioni cominceranno subito dopo ferragosto. Le sedi saranno a Santa Fiora e a Piancastagnaio; gli orari saranno comunicati con appositi avvisi, sia in forma cartacea, sia nei siti istituzionali dei rispettivi comuni. I corsi permetteranno di arrivare più preparati al momento della selezione». I candidati idonei ad accedere alle selezioni, sono quelli residenti nei Comuni sede di impianti, quindi Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio, i quali potranno partecipare a due tipi di selezione, la “Junior”, per età tra 18 e 29 anni, per la quale è richiesto uno tra i seguenti titoli di studio: diploma di geometra, perito meccanico, chimico, elettrotecnico, elettronico, in telecomunicazioni o minerario, Ipsia 5 anni con specializzazioni tecniche, maturità scientifica. La “Senior”, per chi è in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, percorso di 5 anni, con età inferiore a 40 anni e precedenti esperienze lavorative che andranno riportate nel curriculum, specificando le attività svolte, tempi e ruoli. Per partecipare occorre essere inseriti nel database dei candidati con il proprio curriculum vitae: per iscriversi è possibile collegarsi al sito web di Enel, www.enel.it.

Candidature aperte dodici posti in Enel Green Power
Si cercano periti e operai per la manutenzione degli impianti Per iscriversi alle selezioni c’è tempo fino al 31 agosto
VALDICECINA Una boccata d’ossigeno. Dodici i posti di lavoro in ballo nella galassia di Enel Green Power per periti e operai da destinare all’esercizio e alla manutenzione degli impianti. Tutti posti riservati ai residenti nei comuni sedi di impianto geotermico. C’è tempo fino al 31 agosto per farsi avanti e partecipare alle selezioni, stando a quanto comunicato dalla direzione aziendale ai rappresentanti sindacali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil. Due i profili previsti, junior e senior, tutti a carattere operativo, inquadrati presso la divisione dell’azienda Operation&Manintenance. «Un’opportunità che si rinnova anche per i candidati che in precedenti selezioni non erano risultati idonei – sottolineano i rappresentanti sindacali –. Organizzeremo, in collaborazione con i comuni interessati, dei corsi di formazione gratuiti per fornire a chiunque sia interessato un supporto specifico sulle materie che saranno oggetto della selezione». Che aggiungono: «A breve diffonderemo le date dei corsi». Una selezione già annunciata, che si inserisce nel solco che dal 2009 ad oggi ha visto nei comuni geotermici l’inserimento in Enel Green Power di 130 nuovi assunti. Un criterio di priorità quello della residenza nei territori sede di impianti geotermici che è sancito negli accordi tra azienda e istituzioni. Profilo Junior. Per quanto riguarda il profilo Junior, per essere ammessi alla selezione è richiesta un’età inferiore a 29 anni, ovvero il candidato non dovrà aver compiuto 30 anni prima dell’eventuale data di assunzione. Inoltre, è richiesto uno dei seguenti diplomi, con una votazione di almeno 65/100: geometra, perito meccanico, elettrotecnico, elettronico, chimico, minerario, telecomunicazioni, Ipsia (5 anni) o liceo scientifico. Profilo Senior. Invece, per quanto riguarda il profilo di Senior, per essere ammessi alle selezioni è richiesta un’età inferiore a 40 anni e un diploma di scuola superiore che abbia avuto un percorso formativo di 5 anni. Ma anche di avere acquisito un’esperienza di almeno tre anni come manutentore meccanico o elettrico oppure di conduzione ed esercizio di impianti industriali. In alternativa, un’esperienza di almeno cinque anni come operatore di macchine utensili. La domanda. Chiunque rientri in uno dei profili, Junior o Senior, per poter essere invitato a partecipare alla selezione dovrà inserire il proprio curriculum vitae sul sito dell’Enel all’indirizzo: http://www.enel.it/it-IT/carriere/, attivando “invia curriculum”, entro il 31 agosto. A questo punto i candidati saranno invitati, attraverso una procedura guidata, a inserire tutti i dati necessari e al termine sarà inviata loro per posta elettronica una password che potrà essere utilizzata per consultare o aggiornare il proprio profilo. Per tutte e due le tipologie di selezione sarà condizione necessaria avere la residenza in uno dei comuni sedi di impianto geotermico, oltre ai nove comuni dell’area tradizionale: Pomarance, Castelnuovo Valdicecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Piancastagnaio e Santa Fiora, da questa selezione sarà inserito anche il comune di Arcidosso. La selezione. Per quanto riguarda la selezione, relativamente alle modalità, saranno previste tre prove anziché due come in passato. In particolare, dopo la prova scritta a quiz, ma per i Senior ci sarà, in sostituzione, una prova pratica, verrà svolta, e questa è la novità, una verifica psico-attitudinale. Infine seguirà una prova tecnica orale.

La Nazione del 1 agosto 2013
Dodici assunzioni con Enel Green Power
E i Comuni organizzano corsi preselezione

NUOVE possibilità di lavoro per i ragazzi di Santa Fiora e Arcidosso. Enel Green Power ha aperto le iscrizioni per selezionare 12 operai da assumere a settembre per l’esercizio e la manutenzione degli impianti geotermici che avverrà a settembre. E altri opportunità di lavoro potrebbero aprirsi a breve con il sistema del turn over. «Si tratta di una grossa opportunità commentano i sindaci di Santa Fiora Renzo Verdi e di Arcidosso Emilio Landi. Nei 19 comuni geotermici sono già 130 le assunzioni fatte negli ultimi anni, di cui una decina del nostro territorio e questa nuova selezione offre segni di speranza. Come amministrazioni abbiamo deciso di organizzare nelle prossime settimane corsi di formazione insieme ai sindacati per preparare i ragazzi alle selezioni». I candidati idonei sono quelli residenti nei Comuni sede di impianti: Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio. Per partecipare è necessario essere inseriti nel database dei candidati, per iscriversi: www.enel.it-carriere-invia curriculum.

Il Cittadino online del 30 luglio 2013
Geotermia: nuovi posti di lavoro a Piancastagnaio
Enel Green Power selezionerà giovani per l’esercizio e la manutenzione degli impianti
PIANCASTAGNAIO. Nuove possibilità di lavoro per i ragazzi di Piancastagnaio. L’Enel Green Power, infatti, ha aperto le iscrizioni per una selezione di operai da assumere per l’esercizio e la manutenzione degli impianti geotermici che avverrà a settembre.
“Si tratta di un’opportunità molto importante per i nostri giovani”. Commenta il sindaco di Piancastagnaio, Fabrizio Agnorelli. “Nei 19 comuni geotermici sono già ben 130 le assunzioni fatte dall’azienda negli ultimi anni, una quindicina quelli di Piancastagnaio, e questa nuova selezione offre segni positivi e di speranza in controtendenza con i tristi numeri sul lavoro e sulla disoccupazione a cui siamo abituati negli ultimi tempi. Come amministrazione comunale abbiamo, inoltre, deciso di dare un sostegno ai nostri ragazzi organizzando, nelle prossime settimane, alcuni corsi di formazione insieme ai sindacati. Le lezioni cominceranno subito dopo Ferragosto – sedi ed orari saranno comunicati con appositi avvisi – e permetteranno di arrivare più preparati al momento della selezione.
Info. I candidati idonei sono quelli residenti nei Comuni sede di impianti, quindi anche Piancastagnaio, i quali potranno partecipare a due tipi di selezione, la “Junior”, per età tra 18 e 29 anni, per la quale è richiesto uno tra i seguenti titoli di studio: diploma di geometra, perito meccanico, chimico, elettrotecnico, elettronico, in telecomunicazioni o minerario, Ipsia 5 anni con specializzazioni tecniche, maturità scientifica. La “Senior”, per chi è in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, percorso di 5 anni, con età inferiore a 40 anni e precedenti esperienze lavorative che andranno riportate nel curriculum, specificando le attività svolte, tempi e ruoli.
Per partecipare è necessario essere inseriti nel database dei candidati con il proprio curriculum vitae: per iscriversi è possibile collegarsi al sito web di Enel, www.enel.it-carriere-invia curriculum (oppure modifica curriculum nel caso in cui il cv fosse già inserito).

———————————–

GoNews.it del 3 agosto 2013
Occupazione all’Enel, il coordinamento Sos Geotermia Amiata: “Posti di lavoro? Non c’è nessun bando!”
“Sindaci e media danno ad intendere che si tratti di 12 assunzioni destinate a ‘giorvani’ fino a 40 anni”
…segue ns. comunicato

Grosseto Oggi.net del 3 agosto 2013
Lavoro: la pernacchietta dell’Enel diventa il ruggito dei sindaci (e dei media)
…segue ns.comunicato

Contropiano.org del 4 agosto 2013
Geotermia e Lavoro: la pernacchietta dell’Enel diventa il ruggito dei sindaci (e dei media)
…segue ns.comunicato

Il Tirreno del 6 agosto 2013
SOS GEOTERMIA  «Dall’Enel soltanto le briciole» 
Attacco all’azienda e ai sindaci: nessuna grande opportunità
AMIATA – «Se la grande svolta lavoro è tutta qui, stanno veramente scambiando l’asino con i poponi». Sos geotermia dell’Amiata se la prende coi sindaci, coi media e con tutti quelli che danno credito all’annuncio di Enel Green power che vi sono posti di lavoro per i giovani (sotto i 40 anni) messi a disposizione da Enel. 12 per la precisione, per i residenti a Santa Fiora, Arcidosso e Piancastagnaio, che potranno diventare di più nel corso del tempo. Non sono grandi numeri, è vero, ma tutto fa in tempi di magra come questi. In questo senso la soddisfazione dei sindaci dei tre comuni amiatini coinvolti. Ma Sos geotermia ha i mal di pancia e dichiara: «I sindaci amiatini, in particolare Agnorelli, Verdi e Landi, si sperticano in lodi azzardando che “si tratta di una grande opportunità per i nostri giovani”. Vediamo allora come la “pernacchietta” dell’Enel si trasforma in “grande opportunità”. Tanto per cominciare non c’è nessun bando né richieste tramite gli uffici di collocamento, tanto che per partecipare a queste fantomatiche selezioni bisogna inviare il curriculum all’Enel tramite il suo sito. Siamo peraltro certi che si tratti di lavoro precario, e quindi non a tempo indeterminato. Si dice espressamente che “i candidati idonei alle selezioni, sono quelli residenti nei Comuni di Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio”, ma questo non è vero: sarà condizione necessaria avere la residenza in uno dei comuni sedi di impianto geotermico, cioè, Pomarance, Castelnuovo, Monterotondo, Monteverdi, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Piancastagnaio, Santa Fiora e Arcidosso, cioè vi sarà un posto precario per ogni Comune. Alla faccia delle grandi opportunità. Peraltro non si capisce perchè Castel del Piano ed altri Comuni limitrofi che comunque si beccano allo stesso modo i danni della geotermia, non abbiano poi accesso neanche alle lenticchie dell’Enel. I sindaci amiatini promuoveranno corsi di preparazione per tali posti. Serve davvero che ogni comune impegni peraltro risorse per fare dei corsi finalizzati ad un posto precario per Comune? O servono ad altro?» insinuano quelli di Sos geotermia. (f.b.)

La Nazione del 6 agosto 2013
AMIATA I COMITATI AMBIENTALISTI SI MOSTRANO SCETTICI
«Lavoro dalla geotermia? Noi non vediamo certezze»

«Non ci sono bandi e i Comuni dovrebbero riflettere»
«QUALE OPPORTUNITÀ per i giovani? Non c’è alcun bando». Dopo l’annuncio di Enel Green Power relativo alla selezionare di 12 operai da assumere a settembre per l’esercizio e la manutenzione degli impianti geotermici di Santa Fiora, Arcidosso e Piancastagnaio, scatta la presa di posizione di Sos geotermia coordinamento dei movimenti per l’Amiata, formato da cittadini e associazioni che si battono contro lo sfruttamento geotermico del territorio. «Tanto per cominciare attacca il coordinamento non c’è alcun bando né ci sono richieste tramite gli uffici di collocamento. Per partecipare a queste selezioni bisognerebbe genericamente inviare il curriculum vitae all’Enel tramite il sito dell’azienda, quindi la comunicazione è stata evidentemente fatta direttamente da Enel ai sindaci interessati. Siamo certi che si tratti di lavoro precario e non di contratti a tempo indeterminato, come l’Enel aveva chiarito ai tempi dell’ultima convenzione parlando di 100 posti in tutto durante i 5 anni della costruzione delle centrali». In particolare per il coordinamento c’è una certa confusione anche sulle candidature: «Chi potrà partecipare alle selezioni: i giovani dei comuni amiatini di Piancastagnaio, Santa Fiora e Arcidosso oppure, come è stato ventilato, chi ha la residenza in uno dei comuni sede di impianto geotermico, cioè Pomarance, Castelnuovo Valdicecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Piancastagnaio, Santa Fiora e Arcidosso? Se tutto va bene, un posto precario per ogni comune, alla faccia delle grandi opportunità. Non si capisce perché Castel del Piano e altri comuni limitrofi, che si beccano allo stesso modo i danni della geotermia, ne resterebbero esclusi». Infine, un riferimento ai sindaci amiatini che hanno già annunciato che promuoveranno corsi di formazione per preparare i candidati alla selezione. «Serve davvero conclude il coordinamento Sos Geotermia che ogni Comune impegni risorse per fare dei corsi finalizzati, se va bene, ad un posto precario per Comune?»

‘La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’ Tranquilli amministratori, succede in Svizzera…

terremoti_svizzera_banksyDue notizie di questi giorni illustrano meglio di ogni trattato la situazione della geotermia, sui rischi e sulle modalità operative dei ‘saccheggiatori’, nonché sulla miopia degli amministratori.

La prima notizia proviene dalla Svizzera (pubblicata sul Corriere della Sera ed altri media) dove un terremoto di 3,6 gradi di magnitudo ha colpito la zona intorno al lago di Costanza, con epicentro a San Gallo, dove c’è una centrale geotermica. Il Servizio Sismico Svizzero (SED) ha tempestivamente indirizzato l’obiettivo sull’attività della vicina centrale; riferisce infatti: ‘Si suppone che l’episodio sia direttamente collegato alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico di San Gallo. Già nei giorni scorsi erano stati rilevati numerosi microsismi nelle vicinanze della base del pozzo. Le scosse sono aumentate considerevolmente di numero e di intensità nella notte dal 19 al 20 luglio. Una prima scossa di maggiore entità, di magnitudo 2.1, si è verificata alle ore 2:40 del 20 luglio.’. (Strano che non abbiano pensato agli ‘stili di vita’ degli svizzeri…). L’attività, leggiamo, è stata immediatamente sospesa.
Non è la prima volta che la Svizzera interviene sui terremoti provocati dalla geotermia; già l’8 dicembre 2006 a Basilea ci fu un terremoto di 3,4 gradi di magnitudo; anche in quel caso vennero sospesi i lavori, mai più ripresi, e i responsabili sono stati processati per avere intenzionalmente causato danni alla popolazione, con il pagamento di risarcimenti per oltre 70 milioni di euro.
Questo succede nella vicina Svizzera, mentre in Italia, nonostante le esperienze del passato (in Amiata ricordiamo quello del 1 aprile 2000), la letteratura scientifica e gli allarmi, nulla si fa per prevenire situazioni di rischio sismico, che, ad esempio in Amiata, andrebbero a colpire paesi antichi e sicuramente non adeguati per resistere a forti terremoti.

L’altra notizia, uno scoop de Il Fatto, denuncia che l’Enel organizzava comitati ‘spontanei’ di lavoratori contro le associazioni ambientaliste che contestavano le sue centrali, con le esatte istruzioni su cosa fare, quali strumenti usare e, addirittura, quanti fischietti portare… In sostanza l’Enel, quasi come una associazione occulta, organizzava il consenso e l’appoggio alla sua politica.

Valutando queste notizie con le lenti della nostra realtà ci poniamo (e poniamo ai ns. amministratori) delle domande:
– è l’Enel un operatore affidabile a cui, oltre aver lasciato mano libera sulla montagna, abbiamo affidato anche i controlli?
– le voci che si levano a difendere la geotermia in Amiata sono sempre spontanee e disinteressate?
– ai danni alla salute e alla mortalità accertati, all’inquinamento di aria e acqua, aggiungendo il rischio di una vera e propria catastrofe che verrebbe provocata da un forte terremoto, possibile che la Regione e i suoi vassalli ancora perseverino nello scellerato progetto di raddoppio delle centrali in Amiata, arrivando persino a denunciare chi legittimamente sta informando la popolazione?

E’ ora di dire basta, è ora che la popolazione prenda coscienza che siamo (metaforicamente, ma anche realmente) seduti su un vulcano e che occorre un immediato blocco dell’attività geotermica, prima che sia troppo tardi!

GoNews.it del 24 luglio 2013
I comitati ironizzano: “La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’ Tranquilli amministratori, succede in Svizzera”
“Non è la prima volta che in quel Paese si interviene sui terremoti provocati da quella scelta”
…segue ns. comunicato

Contropiano.org del 24 luglio 2013
‘La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’
Tranquilli amministratori, succede in Svizzera..

…segue ns.comunicato

GrossetoOggi.net del 24 luglio 2013
‘La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’ Tranquilli amministratori, succede in Svizzera.
…segue ns.comunicato

Il Tirreno del 25 luglio 2013
Sos Geotermia attacca Enel: «Provocatori»
di Francesca Gori
«L’Enel è un operatore affidabile a cui, oltre aver lasciato mano libera sulla montagna, abbiamo affidato anche i controlli? Le voci che si levano a difendere la geotermia in Amiata sono sempre spontanee e disinteressate?». Lo chiede Sos Geotermia dopo che “Il Fatto” ha scritto come l’Enel abbia organizzato comitati “spontanei” contro le associazioni ambientaliste che contestavano le sue centrali, con esatte istruzioni su cosa fare, quali strumenti usare, quanti fischietti portare. Per questo e per il rischio terremoti che sarebbe provocato dalla geotermia l’associazione chiede lo stop immediato allo sfruttamento.

Geotermia in Amiata. In mancanza di argomenti si passa alle denunce e alle intimidazioni

altan_classe dirigente fuori vaso2Anzichè affrontare il confronto con i comitati e dare risposte ai cittadini, il sindaco Agnorelli di Piancastagnaio ricorre a denunce ‘contro ignoti’, mentre i carabinieri indagano…

Abbiamo appreso dalla stampa  che il sindaco di Piancastagnaio Fabrizio Agnorelli ha presentato ai carabinieri una denuncia contro ignoti per violazione della proprietà privata  e per  intimidazione alla sua famiglia.
Qualcosa di veramente senza senso, visto che si riferisce alla mobilitazione dolce e pacifica di giovedì 11 luglio, che ha visto numerosi membri dei comitati, giovani e cittadini partecipanti al campeggio Amiata a Bagnore, effettuare nel comune di Piancastagnaio – nelle vie del paese, nei bar, nei negozi, nello stesso palazzo comunale e nella sede della unione dei comuni – la distribuzione di volantini e materiale informativo sia sul programma delle iniziative del campeggio, sia sui rischi ambientali, della  salute dei cittadini e del bacino idrico del nostro territorio, conseguenti allo sfruttamento geotermico di Enel sull’Amiata.
Tutto in un clima disteso, basti pensare che all’atto della distribuzione del materiale nel palazzo comunale, si è svolto un pacifico confronto fra i partecipanti alla iniziativa,  la vicesindaco Sacchi e l’assessore Stolzi sui temi sollevati dai comitati. Come altre abitazioni, anche la casa del primo cittadino è stata interessata dalla consegna del materiale, senza che ciò rappresentasse nessun tentativo né di violazione di domicilio, né di minacce.
L’atto di denuncia del sindaco quindi non solo evidenzia  una reazione incomprensibile nei confronti di quanto accaduto, ma tende a rappresentare verso l’opinione pubblica una immagine negativa dei comitati che  si mobilitano e lottano a salvaguardia del proprio territorio contro la politica speculativa e disastrosa di Enel.
La denuncia del sindaco assume  quindi il valore non tanto di un atto di difesa della sua famiglia e  della sua vita privata, che non vengono messe in discussione, quanto di un atto di repressione del dissenso nei confronti di chi lotta  contro lo sfruttamento geotermoelettrico.
Il sindaco Agnorelli, invece di fare denunce assurde e intimidatorie, dovrebbe ascoltare e farsi carico  delle richieste, preoccupazioni e proposte  che i comitati e i cittadini hanno  dibattuto nei cinque giorni di campeggio e che intendono far conoscere  a tutta la  popolazione amiatina.
Appaiono anche scomposte e intimidatorie le indagine avviate dai Carabinieri sui partecipanti all’iniziativa di Bagnore 4 a partire dai numeri di targa delle auto parcheggiate difronte al cantiere.
Un segnale che mostra ancora una volta il volto repressivo delle istituzioni incapaci di rispondere alle rivendicazioni legittime di tante cittadine e cittadini.
20 luglio 2013

Coordinamento SOS Geotermia
Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
Rete StopENEL
Forum Contro le Grandi Opere Inutili e Imposte
Radio Torre Sound System
Yaku
Comitato Beni Comuni Val di Cecina
PCARC Abbadia S.Salvatore
PCARC Cecina
Aldo Zanchetta e Brunella Fatarella
Gianni Bassani, COBAS (Lavoro Privato) WHIRLPOOL SIENA
Comitato Acqua Bene Comune Trentino
Assemblea Permanente No Inceneritori di Parma
Angelo Baracca, Firenze

Marco Santoro, collaboratore STRADE BIANCHE
Comitato per la tutela e la difesa della Valdelsa
SILVANO BRANDI, p/ finanza pubblica e sociale Grosseto
Comitato senese acqua bene comune
ABITANTI A PIEDE LIBERO, Pistoia
Comitato Acqua Pubblica Capena
Comitato Acqua e Beni Comuni Monterotondo-Mentana
Coordinamento Acqua Pubblica Valle del Tevere

Corriere di Siena del 21 luglio 2013
PIANCASTAGNAIO “Mobilitazione dolce e pacifica. Consegnato materiale nella casa del sindaco”

“L’azione di Agnorelli è veramente senza senso”
…segue ns.comunicato

Incontro nazionale dei movimenti dal 10 al 14 luglio in Amiata -appello e programma-

mucca1 bannerDal 10 al 14 Luglio 2013, intendiamo costruire un incontro nazionale sul monte Amiata, un momento in cui confrontarsi tra differenti battaglie per la difesa del territorio e la riappropriazione dei beni comuni, un’occasione per costruire un processo collettivo di confronto, oltre che un appuntamento per sostenere la lotta territoriale in Amiata contro la geotermia.

La crisi è il pane quotidiano delle nostre giornate. Ma siamo di fronte ad una crisi o ad una nuova e più aggressiva fase di accumulazione della ricchezza nelle mani di pochi? Una nuova fase in cui questo Stato ed il blocco economico-politico dominante compiono costanti imposizioni nei confronti degli individui e delle comunità. Questo è  il nuovo assetto che governa le nostre vite basato su un saccheggio sistematico che produce costante erosione della ricchezza sociale e dei diritti conducendo alla precarietà e alla povertà, individuale e sociale. Un modello destinato ad aggredire i territori con sempre maggior violenza e ad utilizzare strumenti come le privatizzazioni e la finanziarizzazione per saccheggiare beni e servizi comuni. In Italia come in Grecia, Turchia, Brasile e via dicendo.

Su questi temi nel nostro paese si è aperto un importante fronte di resistenza, duraturo, radicato e radicale che, a sua volta, ha consentito di costruire  una prospettiva alternativa sulla gestione dei territori, i meccanismi partecipativi e gli strumenti di finanza,  accompagnato anche da un ragionamento di indirizzo normativo. Le battaglie a difesa dei territori e dei beni comuni rappresentano uno dei più importanti ostacoli all’aggressione dei processi di  privatizzazione e  finanziarizzazione.

Sono relazioni ed alleanze che si pongono su un piano avanzato, innovativo, passando dalla posizione di trincea ad un vero e proprio rilancio di alternative e di nuovi assetti economici e sociali.

Il referendum sull’acqua è stato vinto nel 2011 grazie alla capacità di costruire un’alleanza sociale dal basso che ha dettato una nuova agenda e imposto all’opinione pubblica il tema dei beni comuni, oggi scippato e vituperato dai partiti politici e non solo, ma non per questo svuotato di significato.

Un’agenda che ha al centro, in maniera ogni giorno più stringente, la questione della democrazia.  Ovvero chi decide sul futuro dei nostri territori e delle nostre vite e come costruire nuovo modelli di organizzazione sociale ed economica che pongano al centro le comunità e la loro partecipazione diretta alle decisioni.

Ma per aprire questo spazio politico è necessario trovare strategie comuni per contrastare la finanziarizzazione dei beni comuni, delle risorse naturali e dei territori e la rottura democratica che questo comporta, dettata dalle dinamiche di un nuovo e più aggressivo capitalismo improntato sulla speculazione sui beni collettivi necessari alla vita.

La proposta di quest’incontro nasce dalla necessità di condividere riflessioni, esperienze, prospettive e strategie con movimenti e comitati che oggi stanno lottando in questa prospettiva. Non intendiamo creare nessun nuovo contenitore, rete o movimento dei movimenti, né tanto meno offrire un’occasione elettorale a nessuno.

Quello che proponiamo è costruire un’opportunità per delineare nessi e punti in comune in cui riuscire ad individuare alcune azioni coordinate. Ci piacerebbe fare uno sforzo di astrazione dalle singole esperienze per fare un passo in avanti tutti/e insieme.

Vorremmo costruire una leva collettiva per sollevarci da quelle imposizioni che schiacciano le nostre vite e i nostri territori ribaltando il profitto generato sulle nostre vite.

Un incontro nazionale che possa essere propulsore di un ragionamento,  ma anche un sostegno concreto alle battaglie contro le bugie della green economy finanziarizzata, incarnate bene dalla geotermia sull’Amiata che produce morte, prosciuga uno dei bacini idrici più grandi d’Europa, garantisce  profitto all’ENEL e che inquina la democrazia nel territorio. Una vertenza emblematica in cui l’energia è il fulcro dello scontro tra due visioni: mercato contro diritti, merce contro bene comune.

Una storia simile a tante altre nei nostri territori.
Da qui intendiamo ripartire per difendere i beni comuni e riprenderci il futuro.

Tutti in tenda sul Monte Amiata!

Per info e adesioni: campeggio_amiata@acquabenecomune.org

Sito ufficiale dell’iniziativa: http://campeggioamiata.noblogs.org

Promotori:
Coordinamento SOS Geotermia
Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
Rete StopENEL
Forum Contro le Grandi Opere Inutili e Imposte

Prime adesioni:
Movimento No Tav
Presidio Europa No Tav
Re:Common
Comitato SpeziaViaDal Carbone
A Sud
CDCA
Yaku
Forum Ambientalista
Movimento No Coke Alto Lazio
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
Comitato No Carbone – Rossano Calabro
Associazione Italia Nicaragua di Livorno
Eco Mapuche
Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune
Libereria AmiatautogestitA
Federazione Toscana del Partito dei Carc
Comitato Difensori della Toscana
Attac Italia
Coordinamento Toscano dei Comitati Popolari per la Legge Rifiuti Zero
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Comitato Opzione Zero – Riviera del Brenta
Confederazione Cobas
Assemblea Permanente No Inceneritori Parma
Etinomia
Gruppo promotore “Campagna nazionale no Fracking”
Ola (Organizzazione lucana ambientalista)
Coordinamento Comitati Ambientalisti della Lombardia
Comitato No Gasaran di Sergnano e Nord cremasco
Mondoallarovescia.com, Liguria
Ross@
Spazi Liberati. Toscana specchio d’Europa. Lotte locali e proposte dal basso
Associazione Strade Bianche – Stampa Alternativa
Coordinamento nazionale No Triv
Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino
Forum Ambiente e Salute
Assemblea Permanente NoInceneritori di Parma
Comitato nazionale legge rifiuti zero
Ex-Colorificio Liberato – Progetto Rebeldìa
Forum di Grosseto per una “Finanza pubblica e sociale”
Gruppo Spontaneo per la Salute dei Cimini
Comitato popolare di resistenza per la cittadinanza attiva CPRCA
Comitato Beni Comuni Val di Cecina
MEDICINA DEMOCRATICA movimento di lotta per la salute
Rete per la tutela della Valle del Sacco
Rete Commons! Napoli

PROGRAMMA
(clicca per ingrandire)

20130710_14_PROGRAMMA_imgSCARICA IL PROGRAMMA IN PDF

—————————————————————————————-

La Nazione del 25 giugno 2013
Gli ambientalisti non mollano Pronta un’altra manifestazione
AMIATA – SI È APPENA conclusa la tre giorni di approfondimenti e dibattiti sul territorio, «Amiata reload», in programma nel fine settimana scorso ad Arcidosso per parlare di geotermia e lotta al cinipide, che è già partita l’organizzazione di un nuovo appuntamento, quello previsto dal 10 al 14 luglio sul Monte Amiata. PROMOTORI dell’iniziativa il Coordinamento Sos Geotermia, il Forum italiano movimenti per l’acqua, la Rete StopEnel, il Forum contro le grandi opere inutili e le imposte. L’obiettivo degli organizzatori è quello di «costruire un incontro nazionale sul Monte Amiata, un momento in cui confrontarsi tra differenti battaglie per la difesa del territorio e la riappropriazione dei beni comuni, un’occasione per costruire un processo collettivo di confronto, oltre che un appuntamento per sostenere la lotta territoriale in Amiata contro la geotermia». Un’occasione per delineare strategie di azione comuni. «LA PROPOSTA di quest’incontro aggiungono gli organizzatori nasce dalla necessità di condividere riflessioni, esperienze, prospettive e strategie con movimenti e comitati».