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Elezioni comunali. QUANDO MANCANO GLI ARGOMENTI…

altan_classe dirigente fuori vaso2Leggiamo su Il Tirreno del 24 aprile us che SEL denuncia di essere stato vittima di un ‘attentato’ contro la sua bacheca ad Arcidosso legando tale fatto allo  ‘…scontro politico… arrivato a livelli mai visti…’ sulla geotermia, con ‘…persone venute da fuori…’ che trascinano i pacifici cittadini locali ‘…verso questo approccio violento…’. CASPITA!

Che il danneggiamento della bacheca di una forza politica sia cosa deplorevole, è chiaro a tutti. Come ci sembra evidente che, tra le varie ipotesi possibili, rientri anche la bravata di qualche nottambulo magari ispirato da passione alcolica, piuttosto che politica.

Ma, siamo in campagna elettorale, ed il sospetto che si voglia strumentalizzare questo episodio, per quanto spiacevole, a meri scopi politici ci sembra fondato; ben si inquadrerebbe nella campagna denigratoria contro i chi sta lottando contro la geotermia, campagna portata avanti da esponenti locali e ripresa puntualmente dal Tirreno.

Ci chiediamo perchè, nelle sue dichiarazioni alla giornalista, il rappresentante di SEL tenga a precisare, “..non credo ci siano responsabilità da parte dei Comitati, né di alcun componente, organizzatore o simpatizzante…” mentre un attimo prima attribuiva l’acuirsi dello scontro politico alla questione geotermica, scagliandosi appunto contro …gente venuta da fuori… a fomentare gli animi… con insinuazioni… con attacchi quotidiani sulla rete …con un approccio violento…. coinvolgendo anche persone del territorio…”.

Noi di Sos Geotermia siamo avvezzi alla schiettezza, il piede di porco che intendiamo usare è la legalità e la trasparenza, al contrario di chi vuole tenere il piede in due staffe, magari riconoscendo la dannosità degli impianti geotermici in Amiata, ma non muovendo un dito per impedirla.

Anche a prescindere dal problema terremoti, dagli allarmanti dati sulla salute, la preoccupante e vistosa diminuzione delle falde idriche, vorremmo che fosse chiaro che non è certamente questo, il futuro che auspichiamo per il Monte Amiata, una orrenda copia di Larderello, che precluderebbe per sempre la vocazione turistica, artigianale ed agroalimentare d’eccellenza del nostro territorio.

Non siamo disposti a barattare la sicurezza della popolazione della Montagna con i denari delle compensazioni ambientali. Non siamo disposti a sacrificare i nostri paesaggi, la nostra acqua, la faggeta più grande d’Italia, né la salute dei nostri figli e nipoti per far arricchire una multinazionale, che non darà occupazione, e che quando i pozzi si esauriranno lascerà solo macerie ed inquinamento.

Non si creda di spostare un dibattito, reale, sul futuro di un territorio che si vorrebbe ‘geotermico’, in una caccia alle streghe, a causa di poco credibili attentati, per sottrarsi a difficoltà politiche e/o per avere visibilità. Noi siamo sempre aperti ad un confronto, duro ma leale, al quale chiamiamo proprio coloro che si candidano ad amministrare i nostri comuni, per avere chiare le posizioni e le prospettive che ciascuno ha in programma, ed informandone gli elettori.

di seguito l’articolo de Il Tirreno del 24 aprile 2014:

Rotta la bacheca Sel «Per il patto col Pd»
ARCIDOSSO. Atto intimidatorio nei confronti di Sel di Arcidosso, a causa dell’alleanza del partito di Vendola con il centro sinistra? Un atto di violenza legato alla “battaglia geotermica?”. «Un atto che non deve essere tollerato, né sottaciuto, tanto violento quanto vigliacco, tipico di chi vuole intervenire in maniera violenta senza dichiararsi in prima persona», dichiara il coordinatore di zona di Sel Michele Nanni. Durante la notte del Venerdì Santo, infatti, è stata danneggiata la bacheca informativa di Sel, collocata ad Arcidosso all’accesso del parco del Pero. Lo sportello è stato divelto e probabilmente, a giudicare dai segni di effrazione presenti, il “lavoro” è stato fatto con un piede di porco. Lo sportello in ferro e vetro di sicurezza, di un certo peso e ingombro, è stato portato via. E con esso i manifesti informativi. Nanni ha sporto denuncia ai carabinieri di Arcidosso, lo stesso lunedì ed è ancora sbalordito dell’accaduto. «È da più di due anni che la bacheca è presente sul corso – spiega Nanni – e questa è la prima volta che succede una cosa del genere. Il danneggiamento è avvenuto dopo l’affissione dei manifesti della lista civica “Arcidosso comunità viva”, in seguito cioè all’alleanza con il Pd per le amministrative di Arcidosso, per cui potrebbe trattarsi di un atto intimidatorio nei confronti della scelta politica di Sel: ecco perché il gesto preoccupa molto più del fatto in sé», afferma Nanni. Un sospetto che, se confermato, sarebbe gravissimo. Ma non è l’unico che Nanni ha circa quest’episodio. «Non c’è dubbio – prosegue il coordinatore di Sel – che lo scontro politico sia arrivato a livelli mai visti soprattutto sul tema della geotermia. Negli ultimi anni si sono viste partecipare alla “lotta contro la geotermia” persone venute da fuori, che niente hanno a che fare con la storia pacifica degli abitanti del paese, e che ormai siano stati trascinati verso questo approccio violento anche cittadini locali. Mi riferisco al linguaggio adottato, alle insinuazioni e agli attacchi quotidiani presenti sulla rete, ma anche alla strisciante attività quotidiana che consiste nel fomentare gli animi». Nanni però esclude la responsabilità dei comitati antigeotermici: «Ci tengo a precisare – afferma – che non credo ci siano responsabilità da parte dei comitati, né di alcun componente, organizzatore o simpatizzante delle altre liste, ma invito anche loro a monitorare la situazione in modo che non si inasprisca ulteriormente». (f.b.)

Roma, 5 marzo 2014. La mobilitazione contro la geotermia elettrica -video, foto-

20140305_rm convegno geotermia camera_34Si è tenuta a Roma il 5 Marzo la giornata di mobilitazione indetta dalle Rete Nazionale contro la Geotermia Elettrica Speculativa ed Inquinante, con un convegno, una manifestazione di fronte al Parlamento ed una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati.
Scopo della giornata era quello di aprire un dialogo con il governo su tema della geotermia. In quanto il modo di procedere delle iniziative governative in questo settore presenta delle obiettive criticità che stanno creando forti critiche, disagio e risentimento nelle popolazioni interessate. Ed un rinnovato interesse critico da parte del mondo scientifico.
Il convegno, presso la Camera dei Deputati, ha visto la partecipazione di un folto pubblico, tra cui esponenti dei comitati laziali, umbri, toscani e sardi. Parlamentari, sindaci, amministratori, esperti, esponenti dei Ministeri e degli enti interessati, rappresentanti dei media.
Dalle numerose relazioni presentate al convegno da parlamentari, amministratori, comitati ed illustri esponenti del mondo scientifico, sono emersi alcuni punti importanti e precise richieste al Governo.
Il piano governativo di espansione e sviluppo della geotermia, varato nel 2010 dal governo Berlusconi, presenta una serie di problematiche gravi che non sono state sufficientemente considerate dalle istituzioni governative. Ma che nel contempo, visto il moltiplicarsi di richieste di nuovi impianti e di permessi di ricerca, stanno suscitando serissime preoccupazioni nelle popolazioni e da parte di qualificati ambienti scientifici.
Il principale problema da affrontare è quello dell’esistenza di un dogma culturale, dovuto a scarsa conoscenza del problema sia nell’opinione pubblica che negli ambienti della pubblica amministrazione: il Dogma della Infallibilità della Geotermia. Secondo il quale la geotermia è sempre di per sé Pulita, Rinnovabile, Sostenibile.
Un dogma alimentato dal circuito degli imprenditori geotermici attratti dagli enormi incentivi statali, e fideisticamente accettato da molti ambienti governativi senza discussioni o veri approfondimenti.
La realtà della ricerca scientifica mondiale e delle esperienze sul campo mostra invece con tutta evidenza che questo dogma è inaccettabile, e che non può guidare l’azione del Governo, in quanto la geotermia non è affatto sempre pulita, rinnovabile e sostenibile. Ma lo è solo a determinate condizioni, che dipendono dalla tecnologia impiegata e dalle specificità del territorio nel quale la si vuole usare. Ogni caso va esaminato a parte, con appropriata attenzione e grandissime cautele.
Alcune vecchie tecnologie, come quella FLASH, ad alta entalpia, con emissioni a cielo aperto, usata sul Monte Amiata, ha dato abbondanti prove di essere del tutto nefasta per i cittadini di quelle zone e per l’ambiente. Inducendo sensibili aumenti nei livelli di malattia e di mortalità, e trasformando un paradiso naturale in un incubo con livelli di inquinamento pari ai peggiori d’Italia.
Mentre le nuove tecnologie a ciclo chiuso, binarie a media entalpia, pur evitando l’emissione di veleni nell’aria, presentano numerose criticità:
·    bassissimo rendimento, a fronte di enormi incentivi governativi,
·    presentano seri rischi nelle zone ad alta sismicità,
·    possono creare fenomeni di subsidenza,
·    mettono a rischio i bacini idropotabili,
·    presentano forti impatti sul territorio, sulle economie locali, sul paesaggio di zone di pregio e spesso a vocazione turistica e agricola
·    impiegano pochissimo personale, ed in determinate zone la loro presenza mette a rischio attività produttive locali che impiegano molti più addetti.
Studi scientifici importanti cominciano ad evidenziare questi problemi, dei quali occorre tenere conto. Anche perché le popolazioni locali sono sempre più informate di queste criticità. E sempre più preoccupate.
La valutazione di questa serie di problemi non può essere lasciata ai centri di ricerca ed ai tecnici che lavorano per le società che fanno impianti geotermici. Troppo forti sono le attese e gli appetiti generati da incentivi governativi altissimi.
Occorre che lo Stato riprenda in modo sostanziale e non solo formalistico la propria funzione di salvaguardia di tutti gli interessi in gioco, primo fra i quali quello delle popolazioni coinvolte.
Non si può portare avanti un piano di espansione della geotermia che appare procedere in modo frettoloso, improvvisato e per giunta a dispetto delle popolazioni locali.  Dove la geotermia è praticabile e sostenibile, occorre fornire ai cittadini proposte valide, mostrare con sincerità ed onestà i problemi e convincerle dei vantaggi di queste tecnologie. Per averne il consenso. Non ci si può basare solo sul consenso di strutture politiche spesso troppo sensibili al lavoro lobbistico delle imprese.
Molte le pressioni per procedere di corsa con questo piano, ma è di tutta evidenza che non c’è alcuna fretta, per i seguenti motivi:
·    il Paese ha già ampiamente raggiunto gli obiettivi previsti di produzione di energie rinnovabili;
·    le capacità di produzione elettrica italiane sono elevatissime, con grandi impianti costretti a rimanere spenti per mancanza di domanda;
·    gli impianti FLASH con emissioni in aria ogni giorno avvelenano l’ambiente e i cittadini, mentre quelli proposti a ciclo binario presentano criticità pesanti ed hanno rendimenti bassi, a fronte di elevatissimi incentivi pagati in bolletta dai cittadini e dalle imprese.
Questi incentivi e questa fretta appaiono nella situazione attuale del tutto inappropriati e forzosi. A meno che la fretta e gli incentivi non servano esclusivamente a favorire circuiti industriali dotati di forti connessioni politiche, come dimostrano i continui e pesanti interventi di modifica legislativa favorevoli agli imprenditori geotermici. Interventi spesso in palese contrasto con i regolamenti parlamentari, con la Costituzione e con le normative europee.
Questo noi cittadini e le istituzioni del nostro Paese non lo possono accettare.
Per tutti questi motivi dal convegno e dalla giornata di mobilitazione emerge una richiesta al governo:
una Moratoria con sospensione del Piano Geotermico e dei relativi incentivi che consenta di:
·    ripensare l’economicità del piano di sviluppo geotermico;
·    valutare in modo più approfondito e sistematico le criticità e gli impatti delle varie tecnologie; ed adeguare la normativa in modo conseguente;
·    mappare il territorio nazionale decidendo le zone di esclusione, dove gli impianti geotermici presentano rischi eccessivi o comunque si presentano come fortemente impattanti e non sostenibili.
La richiesta viene rivolta ad un Governo che ha tutto l’interesse ad evitare spese inutili, affrettate, dannose e che pesano direttamente sui bilanci di cittadini e imprese già duramente provati dalla crisi.

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TERZA PARTEQUARTA PARTE

RETE NAZIONALE NO GEOTERMIA ELETTRICA

“Nessuno dica poi che non sapeva”, diffidiamo i sindaci

3 scimmie-BagnoreDopo l’annullamento dell’autorizzazione (AIA) per la centrale di Bagnore 4 da parte del TAR abbiamo auspicato un ripensamento da parte di Regione e Amministrazioni locali, Sindaci in primis, rispetto alla decisione di ‘sacrificare’ l’intero monte Amiata al saccheggio geotermico dell’Enel.
In questo senso, all’indomani della sentenza del TAR, si sono espressi sia la Regione con l’assessore Bramerini, sia alcun i amministratori locali che continuano imperterriti a difendere la scelta di abbandonare territorio e popolazione allo sfruttamento geotermico senza tener conto delle criticità da noi -e non solo- avanzate sui possibili danni, ribadendo, anzi, che a breve verranno superate le inottemperanze che hanno portato all’annullamento dell’autorizzazione per Bagnore 4.
Da parte nostra, assicurando che porteremo la vicenda in Consiglio di Stato, intendiamo oggi ribadire, in via ufficiale, quali sono gli argomenti che dovrebbero far adottare il ‘principio di precauzione’ ai Sindaci, rilanciando una moratoria generale per tutte le attività in corso e in progetto.
Con l’atto di diffida che abbiamo iniziato a consegnare a tutti i Sindaci dei comuni amiatini, da domani nessuno di loro potrà dire che non sapeva, ammesso che fino ad oggi lo avessero pur ignorato…
Domani, 4 febbraio, intanto il tema sarà in discussione, su richiesta della minoranza, al Consiglio comunale di Arcidosso.
Sos geotermia sarà in piazza e presenzierà all’assise per informare cittadini e amministratori sui temi della geotermia con la richiesta di moratoria generale subito!
QUI SCARICA L’ATTO DI DIFFIDA

Il Tirreno del 5 febbraio 2014
Un’assemblea pubblica sulla geotermia. I comitati ieri ad Arcidosso per consegnare al sindaco la diffida per la centrale Bagnore 4
di Fiora Bonelli
ARCIDOSSO Un pamphlet antigeotermico distribuito alla gente di Arcidosso, una diffida alle autorità che sarà consegnata oggi, un ricorso in consiglio di Stato, una manifestazione contro la riapertura del cantiere di Bagnore 4. I comitati antigeotermici non sono rimasti con le mani in mano dopo la sentenza del Tar che ha stoppato i lavori della futura centrale amiatina e hanno messo in campo tutte le azioni possibili. Molta carne al fuoco proprio in concomitanza con il consiglio comunale di Arcidosso di ieri. Un pomeriggio iniziato con pochissimi rappresentanti dei comitati in piazza a fare volantinaggio fra la gente, come al solito abbastanza indifferente. Ma poi, invece, il gruppo si è animato nel momento in cui ha fatto ingresso nella sala del consiglio comunale sotto l’occhio vigile e discreto della forza pubblica, municipale, carabinieri e Digos. È stato lo stesso sindaco Emilio Landi a chiedere ai comitati di togliere gli striscioni che avevano preparato e che alcuni di essi pretendevano di esibire dalla parte del pubblico durante il consiglio e gli striscioni sono stati abbassati. Poi tutto è filato liscio. Paziente attesa dei comitati durata per due ore, fino al punto illustrato dal consigliere di minoranza Michele Nannetti che ha chiestp una pubblica assemblea con rappresentanza delle istituzioni locali e regionali per chiarire ai cittadini tutti, ancora una volta, le problematiche dello sfruttamento geotermico. Nannetti ha sottolineato il contrasto fra il no istituzionale alla geotermia in Val d’Orcia e il sì a Bagnore, in una zona di parchi e di riserve, fra l’altro, diceva Nannetti, che alla fine arrivava a chiedere le dimissioni di Fabio Leoni, assessore arcidossino all’ambiente. Il quale, però, ha chiarito che il suo silenzio sull’argomento era dipeso dal fatto che la questione era trattata dal sindaco a cui lui aveva sempre dato la sua piena fiducia. In conclusione di discussione, votazione con unanimità piena per una pubblica assemblea sulla geotermia. «La presenza del Comune all’incontro informativo è assicurata – ha sottolineato Landi – ma certo non possiamo farlo a nome della Regione». Soddisfazione dei comitati che hanno anche rinunciato a consegnare in sede di consiglio, la diffida al sindaco che sarà, invece, presentata mercoledì mattina: «Non abbiamo voluto interrompere i lavori consiliari» spiega Carlo Goretti, una dei pasionari della lotta contro lo sfruttamento del vapore. Dal canto suo, Roberto Barocci, di Sos Geotermia, con la votazione unanime per un incontro coi cittadini, ha visto esaudito l’auspicio di «approfondire a livello locale tutti gli aspetti di una questione che la regione Toscana ha comunicato in modo inappropriato. Infatti dico che la sintesi finale effettuata dalla Regione sulla problematica geotermica è molto parziale. I sindaci devono conoscere i contenuti dei documenti originali e a quel punto non potranno far finta di nulla. Non è normale quell’eccesso di mortalità in Amiata. Un 13% di troppo in quanto a morti nelle zone geotermiche di cui vogliamo sapere le motivazioni. È per questa ragione che nella diffida ai sindaci e alle altre autorità chiediamo impegno di salvaguardia per la salute e l’ambiente». Un ultimo “guizzo”, insomma, da parte dei comitati, in vista del 7 febbraio, giorno in cui la Regione ha convocato la Conferenza dei servizi per espletare le pratiche con cui i lavori di Bagnore 4 potranno ricominciare. Infatti la sentenza del Tar, che i comitati avevano invocato, ha bloccato i lavori della nuova centrale ma per motivi solo formali, mentre, nella sostanza, ha giudicato corretto tutto quanto messo in campo dalla Regione. «Non capisco – afferma Landi – il perché di questa diffida. Della nostra volontà di garantire i cittadini e l’ambiente ci dà atto pure la obiettiva sentenza del Tar. Comprendo meglio il ricorso al Consiglio di Stato, ultima tappa di un iter che Sos Geotermia ha scelto fino all’organo supremo». Intanto è stato deciso, per l’assemblea e il dibattito sulla geotermia, di stringere i tempi: «Venti, venticinque giorni al massimo, in ogni caso prima delle elezioni», ha invocato Lazzeretti della minoranza.

La Nazione del 4 febbraio 2014
Geotermia, diffida ai sindaci: «Fermate i lavori»
Pronto il ricorso al Consiglio di Stato contro la Via. Oggi gli ambientalisti in Comune
di Matteo Alfieri
NON si ferma la battaglia tra gli ambientalisti di Sos Geotermia e la centrale geotermoelettrica di Bagnore 4 dopo che l’autorizzazione alla costruzione della centrale del Comune di Santa Fiora è stata annullata dal Tar dopo i ricorsi di Wwf, Forum Ambientalista, Italia Nostra, alcuni cittadini e soggetti privati, tra i quali il monastero buddista Dzogchen. Ma non solo: gli ambientalisti oggi si presenteranno ad Arcidosso, dove è in programma il Consiglio comunale che illustrerà proprio il nuovo piano geotermico, dove verrà consegnata una diffida ai sindaci, annunciando tra l’altro anche il ricorso al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento della Valutazione di impatto ambientale (Via) che era stata rilasciata «con decine di prescrizioni». «La Regione Toscana si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino dicono gli ambientalisti . La geotermia è una fonte energetica il cui impatto varia notevolmente tra un’area ed un’altra. Sull’Amiata la geotermia, per la natura dei fluidi geotermici, è molto più inquinante e pericolosa che nell’area tradizionale di Larderello proseguono . Sono migliaia le tonnellate di inquinanti “con caratteristiche tossicologiche ed eco tossicologiche rilevanti”, come li definisce Arpat, scaricati quotidianamente in atmosfera con ricadute sul territorio e su centri abitati: acido solfidrico, mercurio, arsenico, radon, ammoniaca, acido borico, anidride carbonica, metano ed altro ancora, molti dei quali cancerogeni». Ma non solo. Gli ambientalisti, nell’atto di diffida chiariscono anche quali sono le loro idee in merito alla difesa della salute: «Si evidenzia nella zona dell’Amiata, una grave situazione sanitaria: + 13% di morti, statisticamente significativo prosegue Sos Geotermia negli uomini rispetto alla media regionale e ai Comuni limitrofi, percentuale che sull’Amiata raggiunge per i tumori il + 30% per le concentrazioni crescenti nell’ambiente di arsenico, mercurio, acido solfidrico, cioè degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche». Ma gli ambientalisti informano anche sui pericoli che arriverebbero dalle risorse idropotabili. «In Amiata il serbatoio geotermico, dal quale vengono estratte migliaia di tonnellate di vapore, è ad acqua dominante. La produzione di energia comporta un consumo di milioni di metri cubi di acqua proveniente anche dagli acquiferi superficiali oltre che da quelli termali e geotermici. I serbatoi geotermici proseguono perdono vigore nel tempo e nell’arco di un decennio la portata iniziale si riduce di circa il 30%, fino a mettere il pozzo di estrazione fuori produzione. In Amiata è documentata una interferenza tra le falde idriche superficiali e l’acquifero geotermico».

«Rischio sismico aumentato con le centrali»
I COMITATI
RISCHIO sismico con la geotermia? Secondo gli ambientalisti (e dagli studi effettuati) parrebbe proprio di sì. «Mentre le centrali termoelettriche dicono , in caso dell’interruzione del funzionamento, l’impianto può essere progressivamente «spento» in modo da eliminare le emissioni di inquinanti in atmosfera, in caso di non funzionamento delle centrali geotermoelettriche per questioni di natura impiantistica e gestionale, allo stato attuale delle conoscenze tecniche, risulta non perseguibile un completo contenimento delle emissioni dirette in atmosfera». L’Amiata è riconosciuta zona sismica di categoria 2, secondo la classificazione regionale 2012 quindi «produce una “sismicità indotta” derivante da fenomeni di depressurizzazione del sottosuolo derivanti dallo sgonfiamento dei cuscini geotermici. Sull’Amiata le case sono state costruite senza norme antisismiche».

Il Tirreno del 4 febbraio 2014
GEOTERMIA  Sos diffida i sindaci e va al Consiglio di Stato   
di Fiora Bonelli
AMIATA Mariella Baccheschi, Carlo Balducci, Roberto Barocci, Alessandro Bramerini, Mauro Buoni, Niso Cini, Elena Franceschelli, Giuliana Gentili, Alessandra Giglioni, Riccardo Giuntini, Carlo Goretti, Alvaro Gori, Pio Greggi, Giuseppe Merisio, Carlo Morganti, Lorenzo Mitchell, Susanna Nanni, Giorgio Pacini, Antonella Passerini, Beatrice Pammolli, Claudia Piccinetti, Leonardo Savelli: questi i firmatari dell’atto di diffida in merito ai presunti danni dell’attività geotermica in Amiata che SoS geotermia consegnerà ai sindaci e alle autorità pubbliche responsabili del controllo sulla legalità. Il documento sarà consegnato al sindaco Emilio Landi durante il consiglio comunale che si terrà oggi alle 17,30. Il gruppo dunque torna a manifestare in piazza Indipendenza ad Arcidosso e oltre alla diffida, ha deciso anche di presentare, dopo quello del Tar, ricorso al Consiglio di Stato, “affinchè sia annullata anche la Valutazione di impatto ambientale (sulla centrale di Bagnore 4, ndc), rilasciata con decine e decine di prescrizioni a futura memoria, che i dirigenti della Regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato”, spiega Barocci, portavoce di SoS geotermia, il quale duramente commenta che “la Regione si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino”. Durante la manifestazione, gli esponenti di SoS geotermia distribuiranno alla popolazione un volantino in cui si riassumono tutti i danni che secondo loro vengono prodotti dalle perforazioni e dalle emissioni geotermiche. I punti cardine sono sempre gli stessi, quelli che il Tar fiorentino ha giudicato correttamente gestiti dalla Regione ma per i quali, invece, SoS geotermia va al Consiglio di Stato. Nella diffida ai sindaci si inizia col dire che “sono quattro le criticità derivanti dall’attività geotermica in Amiata: grave situazione sanitaria, emersa dalla ricerca epidemiologica del 2010 condotta dalla Fondazione Monasterio per conto dell’Agenzia regionale di sanità; interferenza tra acquifero superficiale idropotabile e l’acquifero geotermico profondo, con conseguente abbassamento della superficie della falda superficiale, consumo di acqua potabile per fini industriali, inquinamento delle acque causato dalla risalita di gas, in particolare l’arsenico, presente nel campo geotermico; inquinamento dell’aria e del suolo dovuto alle emissioni delle centrali per la presenza di sostanze tossiche e nocive; aumento dei rischi per la sismicità indotta e per la subsidenza”. Il documento così conclude: “Si richiamano i sindaci dei comuni dell’Amiata e le autorità pubbliche in indirizzo, ciascuna per le proprie esclusive competenze, ad intervenire in tempi rapidi per evitare sia i gravi problemi sanitari causati ai cittadini, che i gravi danni causati al patrimonio idrico e ambientale dell’Amiata”.

Il Giunco.net del 3 febbraio 2014
Sos Geotermia torna in piazza contro «l’autorizzazione a costruire Bagnore 4»
ARCIDOSSO – Sos Geotermia torna in piazza per protestare contro la decisione della Regione Toscana di «rilasciare ad ENEL una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal TAR, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino». Afferma Roberto Barocci.
La manifestazione è prevista per domani, martedì 4 febbraio, in piazza Indipendenza, ad Arcidosso, alle 17 «per consegnare una Diffida ai sindac». Soso Geotermia ha anche «deciso di presentare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato, affinché sia annullata anche la Valutazione di Impatto Ambientale, rilasciata con decine e decine di “Prescrizioni” a futura memoria, che i dirigenti della regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato».
“La geotermia – si legge nella diffida – è una fonte energetica il cui impatto varia notevolmente tra un’area ed un’altra a seconda delle mineralizzazioni presenti nel sottosuolo, delle caratteristiche idrogeologiche, oltre che delle tecnologie utilizzate. Si diversifica pertanto dalle fonti energetiche tradizionali (metano, petrolio, carbone), i cui effetti possono essere quantificati con esattezza e sono sempre gli stessi. Le centrali geotermoelettriche in Amiata, contrariamente da come sono comunemente ritenute, a livello sia del governo regionale e nazionale, quale fonti di energia rinnovabile e pulita, creano invece gravi criticità ambientali, sanitarie e di sicurezza. Sono quattro le criticità derivanti dall’attività geotermica in Amiata: grave situazione sanitaria, interferenza tra acquifero superficiale idropotabile e l’acquifero geotermico profondo, inquinamento dell’aria e del suolo dovuto alle emissioni delle centrali per la presenza di sostanze tossiche e nocive; aumento dei rischi per la sismicità indotta e per la subsidenza”.

Grosseto Oggi del 3 febbraio 2014
Nuova autorizzazione ad Enel per costruire Bagnore 4. Sos Geotermia torna in piazza
L’associazione presenterà un nuovo ricorso al Tar
MONTE AMIATA – La Regione Toscana si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino.
Sos Geotermia, l’associazione contraria alla costruzione della centrale, torna in piazza Indipendenza, domani, martedì 4 febbraio, ad Arcidosso alle ore 17, per consegnare una diffida ai sindaci. L’associazione ha inoltre deciso di presentare un nuovo Ricorso al Consiglio di Stato, “affinchè – spiega Roberto Barocci di Sos Geotermia – sia annullata anche la valutazione di impatto ambientale, rilasciata con decine e decine di “prescrizioni” a futura memoria, che i dirigenti della Regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato”.

Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata

000BAGNORE4_CARTELLI chiudereI sindaci fermino immediatamente il cantiere e si comportino come per Montenero!

SOS Geotermia augura all’Assessore Bramerini, alla Giunta toscana e ai Sindaci dell’Amiata tante “vittorie” come quella relativa alla sentenza del TAR, che  ha  ordinato la chiusura del Cantiere di Bagnore 4, perchè per noi significherebbe che tanti impianti pericolosi per la salute verranno chiusi. I lavori su Bagnore 4 sono stati autorizzati con una procedura che la sentenza dichiara illegittima, messa in atto da Enel con il consenso interessato degli  amministratori  locali, che avrebbero dovuto verificare la legittimità dell’operato. Questa è la sentenza: i tentativi dei sindaci di cambiarne il significato, escludendo la VIA, è una menzogna che merita una risposta.
La lettura attenta della Sentenza dimostra che il Giudice ha fatto una scelta, che noi non condividiamo ed entreremo successivamente nel merito alle singole questioni, ma che ha la sua logica, in quanto il TAR si esprime solitamente sugli aspetti procedurali e non è quindi entrato nel merito dei contenuti della VIA da noi contestati, ha lasciato larghissima discrezionalità alle scelte  politiche, ma è stato attento, appunto, sulla procedura e sulle prescrizioni rilasciate congiuntamente alla VIA. Purtroppo in Toscana è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per tanti altri impianti che i tecnici, non volendo contraddire le scelte già compiute a priori dai politici, approvano la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma, volendosi sollevare da ogni responsabilità, impartiscono ‘a futura memoria’ prescrizioni sul merito, essendo il progetto non autorizzabile. Tali prescrizioni sono ben 53 (formalmente 38, ma diverse articolate in punti distinti) e sono state date perché il progetto non rispettava i requisiti di legge. La Sentenza afferma nel punto 16.3, quello accolto, che “le ricorrenti (noi) lamentano che alcune delle prescrizioni imposte dalla pronuncia di VIA sono state disapplicate al fine di consentire il rilascio ad Enel dell’autorizzazione…”. Questo significa aggirare la legalità e lo dimostra il fatto che nessun Sindaco sa spiegare ai suoi amministrati per quale causa in Amiata negli uomini si registra il +13% di mortalità e nei Comuni di Arcidosso, Piancastagnaio e Abbadia S. Salvatore si raggiunge il + 30% per le mortalità per tumori negli uomini.. Di questo dovrebbero vergognarsi.
Gli abitanti di Montenero che, vedendo minacciato il loro territorio, hanno da subito chiarito che nessuno può prendere decisioni che condizionino il futuro della loro comunità, hanno fatto cambiare opinione ai sindaci. Se a Montenero si sono sviluppate le coltivazioni dell’ulivo e della vite, anche in Amiata si trovano produzioni di eccellenza nel settore agroalimentare, oltre alla castanicoltura e al turismo che per giunta rappresenta un’importante risorsa economica per moltissime famiglie.
In democrazia non vi possono essere figli e figliastri ed i cittadini dell’Amiata, devono riflettere bene sulla reazione messa in atto dagli abitanti di Montenero: quando qualcuno è arrivato per mettere le mani sul loro territorio gli hanno fatto subito capire che quella è la loro casa e prima di entrare bisogna chiedere il permesso. SOS Geotermia lavorerà nei prossimi mesi per far registrare agli amministratori locali altre “vittorie “come quest’ultima.

Il Tirreno del 24 gennaio 2014
IL TAR LO DICE: SI È AGGIRATA LA LEGALITÀ
I COMITATI dopo la sentenza
…segue ns. comunicato

Contropiano.org del 23 gennaio 2014
Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 23 gennaio 2014
“I sindaci fermino immediatamente il cantiere di Bagnore 4”
Sos Geotermia; “L’autorizzazione è annullata”
…segue ns. comunicato

Il Giunco.net del 23 gennaio 2014
Bagnore 4, Sos Geotermia: Per il Tar illegittima la procedura di Via
…segue ns. comunicato

Il Pane e le Rose del 23 gennaio 2014
Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata
…segue ns. comunicato

Maremma News del 23 gennaio 2013
Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata
SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata: “I sindaci fermino immediatamente il cantiere e si comportino come per Montenero”!
…segue ns. comunicato

‘Amiata e Terremoto’: dall’incontro di Arcidosso del 17/9 evidenziati rischi e responsabiltà -video-

20130917_incontro_terremoto_arcidosso_01_cropI geologi Borgia e Mucciarelli denunciano la scarsa attenzione al problema da parte delle amministrazioni responsabili ed i rischi per il territorio e la popolazione.

Due geologi, esperti della materia, Marco Mucciarelli e Andrea Borgia, il 17 us ad Arcidosso, hanno relazionato sulle attività sismiche indotte dallo sfruttamento geotermico, invitati da SOS Geotermia, l’unico soggetto che in Amiata produce eventi di informazione indipendente dal potere economico dell’ENEL.
La  sala del Comune di Arcidosso era stracolma di cittadini, ma degli amministratori invitati, l’unico sindaco presente era Emilio Landi, “padrone di casa”  ed alcuni consiglieri di Arcidosso e Castel del Piano.
L’incontro ‘Amiata e Terremoto’ aveva per argomento, ancora tabù tra gli addetti ai lavori ed amministratori, “la sismicità indotta da attività antropiche”, in particolare l’attività geotermica.
I due scienziati, nonostante la particolarità tecnica dell’argomento, sono stati capaci di renderlo accessibile anche ai non addetti ai lavori, spiegando, ad esempio, che la variazione di pressione, prodotta nel sottosuolo per sfruttare i vapori geotermici portandoli in superficie, sollecita ed anticipa i movimenti si sarebbero manifestati comunque, ma nel corso dei millenni futuri. Questo in ambito internazionale è riconosciuto da tutte le autorità e si studia in tutte le Università del mondo con l’obiettivo di prevenire i terremoti indotti e la subsidenza, cioè l’abbassamento impercettibile e lento della superficie.
Che in Amiata la pressione venga sottratta al sottosuolo è sotto gli occhi di tutti, basta vedere con quale forza  dalle ciminiere delle centrali vengono spinti in uscita i vapori di acqua, di CO2 ed altri veleni. Che ci siano nel sottosuolo dell’Amiata faglie naturali, in equilibrio instabile e soggette a movimenti repentini capaci di generare terremoti, è noto a tutti, essendo questo territorio già catalogato come zona sismica.
Stupisce che la Regione Toscana non abbia chiesto e imposto dall’ENEL, perlomeno per le nuove autorizzazioni di Bagnore 4 e Piancastagnaio, garanzie circa il monitoraggio delle attività sismiche indotte (se ne parla, ma solo ad autorizzazione già concessa) e l’assunzione delle dovute responsabilità a carico di ENEL per evitare le possibili distruzioni e per i risarcimenti in caso di danni, così come già previsto in altri Paesi.
Che quella della Regione Toscana non può essere solo arretratezza culturale, ma altro, su cui dovrebbe indagare la Magistratura, lo dimostrano due fatti importanti: il primo è che l’ONU raccomanda ai paesi emergenti, che subiscono l’aggressivo sfruttamento dei loro territori, di evitare tali estrazioni nelle aree sismiche e di mantenere costante la pressione interna ai campi geotermici con re-iniezioni costanti e graduali di acqua, per non generare le pericolose depressioni; il secondo fatto importante è che in altre regioni d’Europa e negli USA le autorità di controllo verificano giornalmente la relazione esistente tra pressione sottratta e sismicità prodotta al fine di regolare e imporre la riduzione delle estrazioni quando la sismicità si alza verso limiti pericolosi per la popolazione e le costruzioni, evitando accuratamente -come in Svizzera- di autorizzare tali attività in prossimità di faglie attive.
A parere del prof.Mucciarelli, il tragico terremoto amiatino del primo aprile 2000 che colpì i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, pur classificato di bassa magnitudo (4,5) causò gravi danni materiali perchè l’ipocentro era a bassa profondità -pochi km dalla superficie-, ha un chiaro collegamento con l’attività geotermica di Enel, sebbene quest’ultima abbia difatto sempre negato, e impedito l’accesso alle informazioni necessarie per studiare l’evento.
La Regione Toscana, ormai lanciata nella corsa all’oro ‘geotermico’, evidentemente ha altre finalità da perseguire rispetto alla tutela del suo territorio e della salute della sua popolazione, mentre i Sindaci dovrebbero essere molto più preoccupati per le gravi responsabilità che a loro vengono affidate dalle legge e dai protocolli sottoscritti.

L’INTERO INCONTRO E’ VISIBILE SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE CLICCANDO QUI

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Il Tirreno del 20 settembre 2013
«La geotermia causa terremoti»
Relazione choc di due geologi ad Arcidosso: «Anticipa sismi che potrebbero “dormire” per millenni»
ARCIDOSSO – L’argomento è di quelli tabù tra addetti ai lavori e amministratori ma il tabù comincia a incrinarsi. L’insorgere di terremoti a causa dello sfruttamento delle fonti geotermiche è materia un fenomeno che gli scienziati stanno studiando seriamente e martedì sera una vasta platea raccolta nella sala comunale di Arcidosso ha potuto conoscerlo più a fondo grazie alla relazione fatta da due geologi esperti della materia, Marco Mucciarelli e Andrea Borgia, invitati da Sos Geotermia, il coordinamento di comitati che si batte contro lo sfruttamento geotermico dell’Amiata da parte di Enel che, oltre agli impianti già esistenti, sta costruendo un’altra centrale, Bagnore 4. La sala del Comune di Arcidosso era stracolma di cittadini «ma degli amministratori invitati, l’unico sindaco presente era Emilio Landi, padrone di casa, e alcuni consiglieri di Arcidosso e Castel del Piano», spiega Sos Geotermia, lamentando la scarsa attenzione degli altri amministratori amiatini al problema. Tanti erano, però, i cittadini interessati e i due scienziati, nonostante la particolarità tecnica dell’argomento, sono stati capaci di renderlo accessibile anche ai non addetti ai lavori con parole semplici, spiegando come la variazione di pressione, prodotta nel sottosuolo per sfruttare i vapori geotermici portandoli in superficie, sollecita e anticipa i movimenti che si sarebbero manifestati comunque ma nei millenni futuri. «Questo in ambito internazionale è riconosciuto da tutte le autorità e si studia in tutte le università del mondo» per «prevenire i terremoti indotti» e «l’abbassamento impercettibile e lento della superficie», spiega Sos Geotermia. «Che in Amiata la pressione venga sottratta al sottosuolo è sotto gli occhi di tutti – spiega il comitato – basta vedere con quale forza dalle ciminiere delle centrali vengono spinti in uscita i vapori di acqua, di anidride carbonica e altri veleni. Che ci siano nel sottosuolo dell’Amiata faglie naturali in equilibrio instabile e soggette a movimenti repentini capaci di generare terremoti è noto, essendo il territorio già catalogato come zona sismica». Per questo Sos Geotermia esprime stupore «che la Regione non abbia chiesto e imposto dall’Enel, perlomeno per le nuove autorizzazioni di Bagnore 4 e Piancastagnaio, garanzie circa il monitoraggio delle attività sismiche indotte (se ne parla, ma solo ad autorizzazione già concessa) e l’assunzione delle responsabilità a carico di Enel per evitare le possibili distruzioni e per i risarcimenti in caso di danni, come già previsto in altri Paesi». L’accusa è durissima: per Sos Geotermia «quella della Regione Toscana non può essere solo arretratezza culturale, ma altro, su cui dovrebbe indagare la magistratura». L’Onu, infatti, raccomanda ai paesi emergenti, che subiscono l’aggressivo sfruttamento dei loro territori, di evitare tali estrazioni nelle aree sismiche e di mantenere costante la pressione interna ai campi geotermici con reiniezioni costanti e graduali di acqua, per non generare le pericolose depressioni. Inoltre, in altre regioni d’Europa e negli Stati Uniti le autorità di controllo verificano giornalmente la relazione esistente tra pressione sottratta e sismicità prodotta. Secondo il professor Mucciarelli il tragico terremoto amiatino del 1º aprile 2000 che colpì i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio ha un chiaro collegamento con l’attività geotermica di Enel, sebbene quest’ultima abbia difatto sempre negato «e impedito – spiega Sos Geotermia – l’accesso alle informazioni necessarie per studiare l’evento».

Ma Rossi ci punta ed Enel stanzia 500 milioni di euro  
Intanto, mercoledì scorso, l’Enel ha confermato il proprio impegno in Toscana, annunciando un piano di investimenti per il prossimo quinquennio di 900 milioni di euro, di cui oltre 500 per lo sviluppo della geotermia nelle zone geotermiche di Larderello, Radicondoli, Amiata e nuove aree di ricerca tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. L’annuncio è arrivato nel corso di un incontro che si è tenuto al convegno, organizzato dal Cosvig al Teatro dei Risorti di Radicondoli (Siena) a margine della visita del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al laboratorio sperimentale di Sesta. Rossi ha incontrato i sindaci dei Comuni geotermici. «Davanti all’obiettivo, di qui al 2020, di incrementare del 10% l’uso di fonti rinnovabili, la geotermia svolgerà un ruolo primario. Nel nuovo piano energetico si prevede che l’incremento dovrà essere prodotto per il 55% dalla geotermia a media entalpia», ha spiegato Rossi.

La Nazione del 20 settembre 2013
AMIATA UN TAVOLO TECNICO TIENE SOTTO CONTROLLO GLI AMBIENTI A RISCHIO
«Monitoraggio continuo»
Le attività della Regione per la sicurezza riguardo alla geotermia
L’INCONTRO «Amiata e Territorio» che ha affrontato l’argomento della Sismicità indotta organizzato da Sos Geotermia Amiata e che si è svolto ad Arcidosso, a cui ne seguiranno altri due a breve, preannuncia un inverno caldo che porterà dibattiti e contese in merito al tema molto sentito o della Geotermia.
INTANTO la Regione Toscana, chiamata in causa anche nell’incontro di martedì per «non aver provveduto in maniera regolare nel rispetto dell’impatto ambientale e della salute dei cittadini», parla chiaro e fa presente i molteplici studi in atto, sottolineando anche «le attività di studio sulla correlazione tra l’attività produttiva di energia geotermica e la sismicità registrata nell’area amiatina», studi che, ammette la Regione «a suo tempo portarono alla conclusione che non esistevano prove evidenti di un’influenza delle operazioni di coltivazione del campo geotermico sulla sismicità del sito. Continua va avanti la Regione Toscana il nostro monitoraggio sull’andamento dell’attività geotermoelettrica sull’Amiata. Il piano, che prevede approfondimenti per i prossimi tre anni, è stato elaborato d’accordo con le amministrazioni locali per continuare a tenere alta l’attenzione sulla geotermia e sui suoi possibili impatti sul territorio. In collaborazione con Ars (Agenzia Regionale di Sanità) stiamo portando avanti un approfondimento epidemiologico nelle aree geotermiche, passando a valutazioni più orientate a livello individuale in modo da arricchire ulteriormente il quadro di conoscenze già di per sé ampio e non lasciare spazi inespolorati. Sulla stessa popolazione sarà effettuato un biomonitoraggio di marcatori della presenza di metalli nel sangue e nelle urine, con particolare riferimento ad arsenico e mercurio». NEL 2013 è stato istituito un tavolo tecnico di monitoraggio dei dati ambientali relativi all’attività geotermoelettrica sull’Amiata (Ttga), di cui fanno parte i settori competenti della Regione Toscana, il Genio Civile dell’Area vasta Grosseto-Siena e l’Arpat Area vasta Sud. «Il Tavolo vuole analizzare e valutare i dati disponibili relativi ai monitoraggi ambientali connessi allo sfruttamento geotermoelettrico dell’area amiatina. Un studio di approfondimento conclude la Regione è stato portato avanti anche sugli isotopi. Tale lavoro si aggiunge al monitoraggio svolto grazie alla presenza dei tre piezometri installati dalla Regione che misurano in continuo la soggiacenza della falda»

GoNews.it del 19 settembre 2013
SOS Geotermia, i geologi Borgia e Mucciarelli denunciano rischi e responsabilità: “Attenzione alle attività sismiche indotte”
Il 17 settembre i due esperti in materia hanno esposto i loro dubbi sulla propensione della Regione: “I sindaci dovrebbero essere molto più preoccupati”
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La Nazione del 18 settembre 2013
«Attenti ai terremoti indotti causati dalle trivellazioni»
Incontro organizzato dal comitato SoS Geotermia
«UNA POLITICA che sfrutti le vere energie rinnovabili e che rispetti uomo e territorio». E’ questo il messaggio che ha voluto mandare SoS Geotermia Amiata in occasione dell’incontro «Amiata e territorio» che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Arcidosso. L’evento ha visto la partecipazione massiccia del comitato SoS Geotermia, di cittadini e di amministratori: il sindaco di Arcidosso Emilio Landi e alcuni consiglieri del Comune di Castel del piano. È stato un pomeriggio di confronti e di dibattito scientifico sull’importante tema dei «Terremoti indotti», ossia quei terremoti provocati da attività umane, come ad esempio, è stato detto, «trivellazioni del suolo per progetti geotermici». L’evento è stato coordinato dal dottor Andrea Borgia seguito dall’intervento del professor Marco Mucciarelli. «GIÀ NEL 2000 ha detto Borgia un anno prima del terremoto che colpì Abbadia S.Salvatore, portai avanti un progetto scientifico finanziato allora con dieci milioni di lire per monitorare i movimenti del terreno in zone dove l’attività di trivellazione del suolo erano frequenti. Ad oggi possiamo affermare scientificamente che la reiniezione dei fluidi geotermici può essere una delle cause di terremoto. Gli studi conclude sono durati un anno, e continuano. Anche l’Onu ha individuato nel mantenimento della pressione ordinaria del campo geotermico l’unico modo efficace per garantire la sicurezza del territorio. Questo intervento è stato però ignorato dalla Regione Toscana». IL PROFESSOR Muccirelli a conclusione dell’evento lancia avvertimenti per tutti quei territori, anche per L’Amiata, che prevedono attività di trivellazione, «a muoversi con cautela. rispettando gli studi scientifici che ormai da decenni vengono portati avanti. Questo conclude per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia».

PrimaPaginaChiusi.it del 15 settembre 2013
AMIATA: GEOTERMIA E SISMICITA’ INDOTTA. INTERVISTA AL SISMOLOGO MUCCIARELLI
Martedì incontro pubblico ad Arcidosso sulla sismicità indotta. Il Docente di sismologia tra gli invitati
di David Busato
SIENA – La questione della geotermia sull’Amiata ritorna di attualità. Martedì 17 presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, si terrà un incontro pubblico organizzato dal comitato SOS geotermia dal titolo “Amiata e Territorio”. Tra gli invitati oltre al Prof. Andrea Borgia, anche il Prof. Marco Mucciarelli, sismologo, che recentemente sull’argomento spinoso della sismicità indotta ha scritto sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’: “”In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in  cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo  stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Chiaro avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di  attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente. Per saperne si più abbiamo fatto qualche domanda al Prof. Mucciarelli.
1)   Professore, da una parte le proteste reiterate del Comitato contro la geotermia e dall’altra Enel che dice che è tutto ok…
Credo che le proteste per la sismicità indotta derivino da una mancanza di chiarezza e di normative. Per esempio in questi giorni c’è il problema della sismicità indotta in Olanda da estrazione gas, ma è chiaro per tutti che è una risorsa per quel Paese irrinunciabile e le compagnie rifondano i danni eventualmente causate e sono tenute a farlo e per legge. In Olanda se una compagnia fa un danno lo risarcisce per legge. Il problema è che in Italia questo sistema non funziona; quando cìè stato il terremoto sull’Amiata nel 2000 in cui anche studi recenti hanno dimostrato come sia stato indotto molto probabilmente dalle attività geotermiche. Ebbene, i 26 casali che furono danneggiati da questo terremoto penso non siano stati risarciti da parte delle compagnie che sfruttano il geotermico. Il problema non è si o no alla geotermia, ma bisogna evitare di dire da un lato che non succede mai niente, e dall’altro.di dire che qualsiasi terremoto viene è un terremoto indotto. Servono controlli pubblici rigorosi. E’ risaputo in tutto il mondo che questa attività può indurre terremoti. E’ chiaro che la geotermia è una fonte energetica, ma comporta dei rischio per cui dobbiamo chiederci: quanto costano questi rischi? Anche studi dell’Enel a Larderello o altrove hanno dimostrato correlazioni di sismicità indotta quindi non si può negare questo rischio. In tutto il mondo dove si sfrutta l’energia geotermica, si sa che c’è sismicità indotta, ma è controllata ed i dati sul monitoraggio della sismicità sono pubblici, cosa che, per esempio, in Italia, non lo sono.
2)     Si può percentualmente stabilire quanto lo sfruttamento geotermico induca terremoti?
Se parliamo di terremoti in generale la percentuale è del 100% perché la tecnica di sfruttamento che viene utilizzata di stimolazione crea degli sforzi all’interno della crosta terrestre che genera sismicità. Dopo dobbiamo ragionare su quanto sismicità sia strumentale e quanto sia percepita, e qui la percentuale tende a diminuire. Un altro passo sarebbe quello di passare dal percepito al danno .
3)     Da esperto quale è Lei, mi esprima un giudizio su chi dice che lo sfruttare la geotermia permette alla terra di “sfogarsi” e quindi di evitare terremoti futuri…
Sono affermazioni rischiose…

“I fatti di Arcidosso”. Cronaca di una frattura tra poteri forti e comunità locali

 

lazzaretti_elicottero“I fatti di Arcidosso”, con questo titolo la stampa dell’epoca raccontava l’accaduto 135 anni fa’.
Il 18 Agosto 1878 David Lazzaretti e i suoi seguaci, in gran parte braccianti e lavoratori della terra, danno vita ad una grande processione che da Monte Labbro avrebbe dovuto raggiungere Arcidosso e Castel del Piano, per una visita ai santuari di questi paesi.
Una pacifica manifestazione, colorata da bandiere e vessilli, e dai costumi indossati dai lazzarettisti che sfilano insieme a mogli e figli, bambini e bambine con corone di fiori sulla testa.
All’ingresso di Arcidosso la processione viene fermata dalle forze dell’ordine che intimano a Lazzaretti di retrocedere e sciogliere il corteo. David risponde che andrà avanti, che lui porta la pace e la misericordia e che è pronto a versare il suo sangue  per amore di Cristo.
Partono degli spari da parte della forza pubblica e Lazzaretti viene colpito a morte.
Nei giorni immediatamente precedenti la processione, tra gli abitanti di Arcidosso si era sparsa la voce che i lazzarettisti sarebbero arrivati in paese e avrebbero saccheggiato le case dei benestanti, i preti dai loro pulpiti annunciavano disgrazie e violenza ed un clima di preoccupazione e paura si era diffuso fra la gente.
L’11 maggio 2013, 135 anni dopo, si è tenuta ad Arcidosso una manifestazione pubblica organizzata dal coordinamento SOS Geotermia, alla quale hanno aderito le maggiori organizzazione nazionali e locali per la tutela dell’ambiente e dei beni comuni.
Tutto si è svolto serenamente e positivi sono stati i risultati.
La manifestazione era contro le centrali geotermoelettriche di ENEL e contro la cattiva e dannosa politica per lo sviluppo geotermico in Amiata portata avanti dalla Giunta Regionale Toscana, dal suo presidente Enrico Rossi e dall’assessore all’Ambiente e all’Energia Anna Rita Bramerini, con la complicità di sindaci e assessori dei Comuni dell’Amiata che hanno sottoscritto gli accordi tra ENEL e Regione. Tra l’altro questi signori del PD, o chi per loro quando si chiamavano Ulivo o DS, nei primi anni 2000, insieme alle Province di Grosseto e Siena erano di tutt’altra opinione, assessore Bramerini compresa, e dichiaravano  sulla stampa che la geotermia era insostenibile e incompatibile con le risorse di questo territorio.
Dicevano esattamente quello che oggi dicono gli ambientalisti di SOS Geotermia. 
Il percorso dei manifestanti è stato l’opposto di quello che avevano fatto oltre un secolo fa i lazzarettisti:  partenza  da Arcidosso, località Aiuole, direzione Monte Labbro, proprio perché su questa strada si trovano la centrale ENEL di Bagnore 3 (20MW) ed il luogo dove dovrebbe essere costruita Bagnore 4 (40 MW), la centrale più grande dell’Amiata, prevista nell’area geotermica più inquinante a livello regionale.
Nei giorni immediatamente precedenti l’appuntamento, in Arcidosso sono iniziate a circolare voci che vi potevano essere pericoli di provocazioni o eventuali atti di violenza da parte di soggetti provenienti da fuori, proprio per disturbare lo svolgimento della manifestazione.
Un allarmismo esagerato, come poi i fatti hanno dimostrato.
Durante la giornata si è discusso sulle problematiche e i danni causati dalla geotermia, si sono difesi i diritti delle persone che amano la loro terra, e poi si è dato vita al corteo, pacifico e tranquillo, con striscioni colorati e bandiere, allietato da musicisti, canti e dai consueti slogan di occasione.
Non sono gli ambientalisti i violenti, come spesso si vorrebbe far credere, la violenza è ben altro. La violenza è quella che quotidianamente subiscono i più deboli, coloro che non hanno soldi neppure  per vivere, coloro che non hanno lavoro o che lo perdono da un giorno all’altro, senza alcuna prospettiva e speranza per la propria famiglia.
Violenza è quella che 135 anni fa subirono i lazzarettisti, arrestati dalla forza pubblica e imprigionati per oltre un anno con l’accusa di “attentato contro la sicurezza dello stato”, e poi tutti assolti nel processo tenutosi a Siena.
Violenza è quella che ogni giorno subisce l’ambiente per gli interessi economici di società alle quali interessa soltanto il profitto.
Violenza è quella che subiscono l’Amiata e le sue popolazioni alle quali viene imposto lo sviluppo dell’attività geotermica, in un territorio dove le sue ricchezze si vedono alla luce del sole e non vanno ricercate sottoterra.  
Noi non avevamo mai avuto timori né di provocatori, né di infiltrati, anzi vogliamo ringraziare tutti coloro che sono venuti da altri paesi a sostenere la nostra lotta e che continuano a dimostrare sensibilità ed interesse verso questi problemi, a differenza di altri che si rifiutano di prendere coscienza di quello che sta succedendo sull’Amiata e mettono la testa sotto terra come gli struzzi, ignari e increduli della triste eredità che verrà lasciata ai loro figli e nipoti.
L’allarme comunque ha avuto le prevedibili e non auspicate conseguenze:
uno spiegamento di forze dell’ordine mai registrato sull’Amiata, neppure durante le lotte dei minatori. Polizia in stato di allerta attrezzata di tutto punto, carabinieri, guardie forestali, mezzi mobili e cavalli, e l’elicottero che volteggiava sulla testa dei  manifestanti. Poi il blocco del corteo alla centrale di Bagnore 3, una prescrizione imposta dalla Questura di Grosseto per motivi di sicurezza.
Un cordone di poliziotti schierati in mezzo alla strada ha impedito che il corteo continuasse a sfilare lungo la provinciale per avvicinarsi al luogo dove dovrebbe essere costruita Bagnore 4.
I manifestanti non si dirigevano verso un centro abitato, non andavamo ad Arcidosso, come un tempo avevano fatto i lazzarettisti, si recavano nelle campagne, ai margini di un campo già devastato dai lavori di movimento terra che ENEL sta facendo  in un’area ad alto rischio frane.
Perché questo enorme schieramento di forze dell’ordine? A difesa di che cosa? Di un campo ormai coperto di fango e di sterpaglie, già distrutto da ruspe e escavatori? Quali danni avrebbero mai potuto fare i manifestanti in un’area dove non è rimasto più nulla, chiusa con rete e cancello?
Quel campo fa parte del Sito di Interesse Comunitario e Regionale del “Monte Labbro e dell’Alta Valle dell’Albegna” (SIC e SIR) oltre che Zona di Protezione Speciale dell’avifauna, voluti dalle pubbliche istituzioni, un tempo allettate dai finanziamenti dell’Unione Europea (Progetto LIFE Natura) per la valorizzazione delle risorse naturali ed oggi più interessate ai soldi di ENEL, versati, ironia della sorte, a titolo di “compensazioni ambientali”.
Per giunta confinanti con l’area geotermica di Bagnore si trovano altri due SIC e SIR, quello del “Cono vulcanico del Monte Amiata” e quello dell’ ”Alto corso del fiume Fiora” che è anche ZPS, e a poche centinaia di metri il Parco Faunistico dell’Amiata.  Come si può pensare che possano conciliarsi e convivere realtà così contrapposte: natura e biodiversità di un territorio e tonnellate di inquinanti immessi in atmosfera dalle centrali ENEL, alcuni definiti da ARPAT “con caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche rilevanti”.
Prima si prendono i contributi per difendere e valorizzare l’ambiente, poi le “compensazioni” per permettere di inquinarlo.
Quando non esistono più valori e principi, e si è ormai incapaci di governare un territorio, tutto allora può dipendere dalle circostanze e dalle offerte del mercato.
Ma, ritornando ai “fatti di Arcidosso” dell’11 maggio,  noi diciamo che le garanzie di  sicurezza ci devono essere date non per un giorno all’anno, in occasione di una pacata manifestazione, ma anche negli altri 364 giorni.
Quello che chiedono i comitati per l’ambiente, facendosi interpreti di un’esigenza comune e da tutti condivisa, è la sicurezza per il domani dei loro figli, ai quali vorrebbero lasciare un territorio dove vivere serenamente come vi hanno vissuto i loro padri.
Sull’Amiata le mortalità negli uomini sono state il 13% in più rispetto a quelle registrate nei comuni limitrofi e nella Regione, un dato preoccupante che nei paesi di Arcidosso, Abbadia S. Salvatore e Piancastagnaio  ha raggiunto il + 30%  per le morti per tumori.
Noi non abbiamo industrie, non abbiamo discariche né inceneritori, e neppure termovalorizzatori, abbiamo invece un ambiente ricco di risorse naturali dove la qualità della vita dovrebbe essere superiore che altrove.
E se prima di chiudere una fontanella in loc. La Cascata d’Alto, dove l’arsenico a partire dal 2002 risultava al di sopra dei limiti previsti dalla legge, mentre tutti sapevano che la gente continuava a rifornirvisi di acqua, ritenendola migliore di quella del rubinetto, sono passati dieci anni, noi crediamo di avere tutte le ragioni per dire che non ci fidiamo di coloro che dovrebbero tutelare la nostra salute e il nostro territorio.

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Il Cittadino online 12 giugno 2013
Amiata: la manifestazione di SOS Geotermia e gli strascichi di polemiche
E’ passato un mese dall’appuntamento che ha portato in piazza un migliaio di persone
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – E’ passato un mese dalla marcia organizzata da SOS Geotermia che portò un migliaio di persone dalle Aiole, località nel Comune di Arcidosso, fino alle centrali geotermiche di Bagnore, nel Comune di Santa Fiora e ancora si discute sul valore e sul significato di quella manifestazione, accompagnata da una serie di eventi collaterali.
SOS Geotermia, coordinamento dei comitati dell’Amiata, non manca di sottolineare che la manifestazione, oltre ad essere stata del tutto pacifica, ha  costituito una frattura tra poteri forti e comunità locali. Vi hanno aderito le maggiori organizzazioni nazionali e locali per la tutela dell’ambiente e dei beni comuni, ma soprattutto, secondo SOS Geotermia, è stata una chiara risposta “contro le centrali geotermoelettriche di ENEL e contro la cattiva e dannosa politica per lo sviluppo geotermico in Amiata portata avanti dalla Giunta Regionale Toscana, dal suo presidente Enrico Rossi e dall’assessore all’Ambiente e all’Energia Anna Rita Bramerini, con la complicità di sindaci e assessori dei Comuni dell’Amiata che hanno sottoscritto gli accordi tra ENEL e Regione”. Nella nota del coordinamento si denunciano anche le contraddizioni, o i cambiamenti di rotta, di politici ed amministratori: “Tra l’altro questi signori del PD, o chi per loro quando si chiamavano Ulivo o DS, nei primi anni 2000, insieme alle Province di Grosseto e Siena erano di tutt’altra opinione, assessore Bramerini compresa, e dichiaravano sulla stampa che la geotermia era insostenibile e incompatibile con le risorse di questo territorio. Dicevano esattamente quello che oggi dicono gli ambientalisti di SOS Geotermia”. Altro punto della nota è la denuncia della macchinazione mediatica e politica creata intorno alla manifestazione: “Nei giorni immediatamente precedenti l’appuntamento, in Arcidosso sono iniziate a circolare voci che vi potevano essere pericoli di provocazioni o eventuali atti di violenza da parte di soggetti provenienti da fuori, proprio per disturbare lo svolgimento della manifestazione. Un allarmismo esagerato, come poi i fatti hanno dimostrato. Durante la giornata si è discusso sulle problematiche e i danni causati dalla geotermia, si sono difesi i diritti delle persone che amano la loro terra, e poi si è dato vita al corteo, pacifico e tranquillo, con striscioni colorati e bandiere, allietato da musicisti, canti e dai consueti slogan di occasione”. Immediato il contrattacco: “Non sono gli ambientalisti i violenti, come spesso si vorrebbe far credere, la violenza è quella che quotidianamente subiscono i più deboli, coloro che non hanno soldi neppure  per vivere, coloro che non hanno lavoro o che lo perdono da un giorno all’altro, senza alcuna prospettiva e speranza per la propria famiglia … Violenza è quella che ogni giorno subisce l’ambiente per gli interessi economici di società alle quali interessa soltanto il profitto. Violenza è quella che subiscono l’Amiata e le sue popolazioni alle quali viene imposto lo sviluppo dell’attività geotermica, in un territorio dove le ricchezze si vedono alla luce del sole e non vanno ricercate sottoterra. Noi non avevamo mai avuto timori né di provocatori, né di infiltrati, anzi vogliamo ringraziare tutti coloro che sono venuti da altri paesi a sostenere la nostra lotta e che continuano a dimostrare sensibilità ed interesse verso questi problemi, a differenza di altri che si rifiutano di prendere coscienza di quello che sta succedendo sull’Amiata e mettono la testa sotto terra come gli struzzi, ignari e increduli della triste eredità che verrà lasciata ai loro figli e nipoti. L’allarme comunque ha avuto le prevedibili e non auspicate conseguenze: uno spiegamento di forze dell’ordine mai registrato sull’Amiata, neppure durante le lotte dei minatori. Polizia in stato di allerta attrezzata di tutto punto, carabinieri, guardie forestali, mezzi mobili e cavalli, e l’elicottero che volteggiava sulla testa dei manifestanti. Poi il blocco del corteo alla centrale di Bagnore 3, una prescrizione imposta dalla Questura di Grosseto per motivi di sicurezza. Un cordone di poliziotti schierati in mezzo alla strada ha impedito che il corteo continuasse a sfilare lungo la provinciale per avvicinarsi al luogo dove dovrebbe essere costruita Bagnore 4. I manifestanti non si dirigevano verso un centro abitato … si recavano nelle campagne, ai margini di un campo già devastato dai lavori di movimento terra che ENEL sta facendo  in un’area ad alto rischio frane. Perché questo enorme schieramento di forze dell’ordine? A difesa di che cosa? Di un campo ormai coperto di fango e di sterpaglie, già distrutto da ruspe e escavatori? Quali danni avrebbero mai potuto fare i manifestanti in un’area dove non è rimasto più nulla, chiusa con rete e cancello?” Quest’ultimo punto offre il fianco per denunciare altre supposte contraddizioni o cambiamenti di strategia di amministratori e politici: “Quel campo fa parte del Sito di Interesse Comunitario e Regionale del “Monte Labbro e dell’Alta Valle dell’Albegna” (SIC e SIR) oltre che Zona di Protezione Speciale (ZPS) dell’avifauna, voluti dalle pubbliche istituzioni, un tempo allettate dai finanziamenti dell’Unione Europea (Progetto LIFE Natura) per la valorizzazione delle risorse naturali ed oggi più interessate ai soldi di ENEL, versati, ironia della sorte, a titolo di “compensazioni ambientali”. Per giunta confinanti con l’area geotermica di Bagnore si trovano altri due SIC e SIR, quello del “Cono vulcanico del Monte Amiata” e quello dell’ ”Alto corso del fiume Fiora” che è anche ZPS, e a poche centinaia di metri il Parco Faunistico dell’Amiata.  Come si può pensare che possano conciliarsi e convivere realtà così contrapposte: natura e biodiversità di un territorio e tonnellate di inquinanti immessi in atmosfera dalle centrali ENEL, alcuni definiti da ARPAT “con caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche rilevanti”. Prima si prendono i contributi per difendere e valorizzare l’ambiente, poi le “compensazioni” per permettere di inquinarlo. Quando non esistono più valori e principi, e si è ormai incapaci di governare un territorio, tutto allora può dipendere dalle circostanze e dalle offerte del mercato. Ma, ritornando ai “fatti di Arcidosso” dell’11 maggio, noi diciamo che le garanzie di sicurezza ci devono essere date non per un giorno all’anno, in occasione di una pacata manifestazione, ma anche negli altri 364 giorni. Quello che chiedono i comitati per l’ambiente, facendosi interpreti di un’esigenza comune e da tutti condivisa, è la sicurezza per il domani dei loro figli, ai quali vorrebbero lasciare un territorio dove vivere serenamente come vi hanno vissuto i loro padri. Sull’Amiata le mortalità negli uomini sono state il 13% in più rispetto a quelle registrate nei comuni limitrofi e nella Regione, un dato preoccupante che nei paesi di Arcidosso, Abbadia S. Salvatore e Piancastagnaio  ha raggiunto il + 30%  per le morti per tumori. Noi non abbiamo industrie, non abbiamo discariche né inceneritori, e neppure termovalorizzatori, abbiamo invece un ambiente ricco di risorse naturali dove la qualità della vita dovrebbe essere superiore che altrove”.
Prendendo infine spunto dalla chiusura di una fontanella dieci anni dopo che era stata accertata la presenza di arsenico al di sopra dei limiti di legge, la nota chiude affermando che “noi crediamo di avere tutte le ragioni per dire che non ci fidiamo di coloro che dovrebbero tutelare la nostra salute e il nostro territorio”.

Manifestazione dell’11 maggio: E’ TORNATA PRIMAVERA! Ora nessuno può più far finta di niente

20130511_manifestazione_arcidosso_bagnore_imgAi dubbi e preoccupazioni sulla risposta alla ‘chiamata’ che nelle settimane scorse abbiamo lanciato a tutta la popolazione amiatina e a tutti coloro sensibili alla difesa dei beni comuni, hanno risposto i ‘Mille’ del colorato, pacifico e determinato corteo che l’11 maggio hanno suonato la sveglia al ‘Risorgimento’ del monte Amiata.
Mille facce, mille voci che hanno fatto proprie le parole d’ordine del Coordinamento Sos Geotermia: moratoria immediata di ogni attività geotermica, salvaguardia del territorio e dell’acqua, lavoro e sviluppo legati al ‘tesoro’ di cultura, paesaggio, produzioni agroalimentari d’eccellenza, alla valorizzazione dell’enorme patrimonio storico, architettonico, naturalistico.
Tantissimi cittadini dell’Amiata hanno rotto gli indugi e strappato il velo di indifferenza, paura, sottomissione a cui Enel e amministratori li vorrebbero piegati; a dar man forte, a dire loro che non sono soli, tantissime associazioni, comitati, sindacati e partiti; è mancata la presenza di Don Gallo che nei giorni scorsi ha avuto seri problemi di salute e a cui mandiamo un caloroso abbraccio e un augurio di pronta guarigione.
Interessante l’incontro, alle 19, al Castello, con i medici e i cittadini nel quale si sono analizzati i dati dello studio Ars sulla salute, a cui è intervenuto telefonicamente il Dott.Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova.
La chiusura simbolica del cantiere di Bagnore 4 di fronte ad un corteo sbigottito nel vedere -a volte per la prima volta- il ‘mostro sputaveleni’ di Bagnore 3, ci lancia verso nuove e più incisive iniziative affinchè tale chiusura, da simbolica, diventi reale.
Che nessun amministratore domani dica che non sapeva! Laddove il problema è stato discusso in consiglio comunale, come ad Abbadia S.Salvatore, la risposta non può che essere netta e chiara: basta con la geotermia in Amiata. Chiediamo e solleciteremo tutte le amministrazioni locali a discutere e pronunciarsi sul tema in sede di consigli comunali ‘aperti’ ai cittadini.
Non accetteremo rinvii ‘sine die’ del confronto tra esperti più volte promesso e sempre rinviato; non sono giustificabili amministratori che dicano ‘ancora ci stiamo documentando’.
La presenza alla manifestazione di parlamentari del M5S della commissione Ambiente ci dice che l’attenzione sul problema cresce ed abbiamo già richiesto a tutti i gruppi parlamentari un incontro affinchè anche il governo nazionale intervenga.
In concerto con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si sta programmando per l’inizio estate una ‘3 giorni’ di discussioni e dibattiti sulla difesa di tutti i Beni Comuni, propedeutica per la crescita di un movimento generale che sappia, con maggior incisività, contrastare il saccheggio dei territori, la svendita del patrimonio comune, le privatizzazioni dei servizi, la desertificazione sociale, in definitiva, il furto di democrazia in atto in questo Paese.
La battaglia non è finita, anzi, proprio dalla giornata dell’11 maggio riparte con più forza e vigore e, nel ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla bella marcia, diciamo a tutti: attenti, è tornata primavera!

Ricordiamo a tutti gli amici che sostengono la battaglia in difesa del monte Amiata che il coordinamento Sos Geotermia è indipendente e non ha finanziamenti, né palesi né occulti, e deve far fronte a molte spese (organizzative e legali). L’unico sostegno economico è quello che può arrivare da VOI con una sottoscrizione.
Vi invitiamo perciò a fare una donazione CLICCANDO QUI e seguendo le istruzioni.
GRAZIE A TUTTI!

Il Cittadino online del 13 maggio 2013

Amiata:”Un altro punto di vista sulla geotermia”
Un colorato e rumoroso corteo, un po’ “pacioccone”…
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. Settanta associazioni, partiti, sigle sindacali e circa un migliaio di persone, anche se le stime variano, hanno preso parte sabato scorso (11 maggio) alla manifestazione “Amiata Calling”, indetta dai comitati ambientalisti contro la geotermia. Prima ad Arcidosso si è tenuta un’assemblea e poi, dopo il concentramento in località Aiole, il serpentone si è diretto verso la centrale di Bagnore, vicino a Santa Fiora. Chiusura di nuovo ad Arcidosso con una serie di eventi, tra cui alla sala del castello l’incontro  “un altro punto di vista”, lo stato di salute delle popolazioni geotermiche alla luce dello studio dell’ARS (Agenzia Regionale Salute), con le relazioni del dr. Valerio Gennaro, dell’Istituto Tumori di Genova (in collegamento telefonico) e di Fabio Landi, che ha presentato i dati epidemiologici dell’ARS.
Ovviamente il momento più partecipato è stato quello della marcia verso le centrali di Bagnore 3 (in attività) e di Bagnore 4, ferma ai lavori di sbancamento. Doveva essere nei programmi degli organizzatori “un colorato e rumoroso corteo” contro il saccheggio del territorio, e colorato e rumoroso corteo è stato, ma assolutamente pacifico, pacifista e anche “pacioccone”, in cui i partecipanti hanno dimostrato, al pari delle tante lotte in corso nel Paese, la loro determinazione “a difendere il monte Amiata dalla speculazione e dal saccheggio ad opera dell’Enel sostenuta dalla giunta regionale del governatore texano Rossi, che con le loro scellerate scelte vorrebbero condannare il territorio alla monoeconomia della ‘trivella selvaggia’, delle biomasse, degli inceneritori, mettendo a rischio la salute della popolazione e la preziosa acqua che disseta ancora tre province”.
Un riconoscimento della assoluta correttezza della manifestazione è venuto anche dalle forze dell’ordine – schierate in gran numero in tenuta antisommossa e dotate di mezzi imponenti, tra cui anche un elicottero (forse per la temuta presenza di qualche agitatore come in Val Di Susa per la TAV)  ma rimaste inoperose – attraverso la concessione ad alcuni esponenti dei movimenti, con rappresentanti della stampa, di arrivare in prossimità della costruenda centrale di Bagnore 4 per qualche gesto simbolico. Le forze dell’ordine, resesi conto del carattere pacifico della manifestazione, a cui partecipavano anche famiglie con bambini, e che forse non aveva senso fermare il corteo davanti a Bagnore 3 come previsto inizialmente – che cosa c’era poi da presidiare a Bagnore 4? Lo sterro?- hanno concesso che alcuni rappresentanti dei comitati chiudessero simbolicamente con catena e lucchetto il cancello del cantiere, sul quale veniva apposto un drappo con la scritta “cantiere chiuso dai cittadini dell’Amiata”, idealmente presenti alla manifestazione per ripetere “giù le mani dalla nostra terra!”.

GoNews del 13 maggio 2013

Sos geotermia, un successo la manifestazione dell’11 maggio con oltre 1000 partecipanti
Grande pubblico anche per l’incontro alle 19 al Castello con medici e cittadini. Il racconto della giornata
Ai dubbi e preoccupazioni sulla risposta alla ‘chiamata’ che nelle settimane scorse abbiamo lanciato a tutta la popolazione amiatina e a tutti coloro sensibili alla difesa dei beni comuni, hanno risposto i ‘Mille’ del colorato, pacifico e determinato corteo che l’11 maggio hanno suonato la sveglia al ‘Risorgimento’ del monte Amiata.
Mille facce, mille voci che hanno fatto proprie le parole d’ordine del Coordinamento Sos Geotermia: moratoria immediata di ogni attività geotermica, salvaguardia del territorio e dell’acqua, lavoro e sviluppo legati al ‘tesoro’ di cultura, paesaggio, produzioni agroalimentari d’eccellenza, alla valorizzazione dell’enorme patrimonio storico, architettonico, naturalistico.
Tantissimi cittadini dell’Amiata hanno rotto gli indugi e strappato il velo di indifferenza, paura, sottomissione a cui Enel e amministratori li vorrebbero piegati; a dar man forte, a dire loro che non sono soli, tantissime associazioni, comitati, sindacati e partiti; è mancata la presenza di Don Gallo che nei giorni scorsi ha avuto seri problemi di salute e a cui mandiamo un caloroso abbraccio e un augurio di pronta guarigione.
Interessante l’incontro, alle 19, al Castello, con i medici e i cittadini nel quale si sono analizzati i dati dello studio Ars sulla salute, a cui è intervenuto telefonicamente il Dott.Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova.
La chiusura simbolica del cantiere di Bagnore 4 di fronte ad un corteo sbigottito nel vedere -a volte per la prima volta- il ‘mostro sputaveleni’ di Bagnore 3, ci lancia verso nuove e più incisive iniziative affinchè tale chiusura, da simbolica, diventi reale.
Che nessun amministratore domani dica che non sapeva! Laddove il problema è stato discusso in consiglio comunale, come ad Abbadia S.Salvatore, la risposta non può che essere netta e chiara: basta con la geotermia in Amiata. Chiediamo e solleciteremo tutte le amministrazioni locali a discutere e pronunciarsi sul tema in sede di consigli comunali ‘aperti’ ai cittadini.
Non accetteremo rinvii ‘sine die’ del confronto tra esperti più volte promesso e sempre rinviato; non sono giustificabili amministratori che dicano ‘ancora ci stiamo documentando’.
La presenza alla manifestazione di parlamentari del M5S della commissione Ambiente ci dice che l’attenzione sul problema cresce ed abbiamo già richiesto a tutti i gruppi parlamentari un incontro affinchè anche il governo nazionale intervenga.
In concerto con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si sta programmando per l’inizio estate una ’3 giorni’ di discussioni e dibattiti sulla difesa di tutti i Beni Comuni, propedeutica per la crescita di un movimento generale che sappia, con maggior incisività, contrastare il saccheggio dei territori, la svendita del patrimonio comune, le privatizzazioni dei servizi, la desertificazione sociale, in definitiva, il furto di democrazia in atto in questo Paese.
La battaglia non è finita, anzi, proprio dalla giornata dell’11 maggio riparte con più forza e vigore e, nel ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla bella marcia, diciamo a tutti: attenti, è tornata primavera!
Fonte: SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata

La Nazione del 12 maggio 2013

ARCIDOSSO LA MANIFESTAZIONE AMBIENTALISTA È ARRIVATA FINO A BAGNORE 3
«Giù le mani dalla nostra terra» Da tutta Italia per dire no alla geotermia
di Cristiano Bernacchi
E VENNE il giorno: la tanto chiacchierata manifestazione nazionale antigeotermica organizzata dal comitato Sos Geotermia, Amiata calling, si è svolta ad Arcidosso. Sotto l’occhio di un massiccio spiegamento di forze dell’ordine si sono ritrovate circa 400 persone provenienti da tutta Italia e dei più disparati movimenti a difesa dell’acqua pubblica, passando per i Cobas, Forum ambientalisti, Attac, l’Usb e molte altre associazioni, tutte unite nel dire «no a questo genere di produzione dell’energia». Durante la mattinata si sono tenuti alcuni interventi sul palco allestito in piazza Indipendenza dove, oltre alle posizioni dei comitati locali, si sono pronunciati anche soggetti del tutto estranei all’Amiata per parlare di altre forme di produzione energetica alternative. Ma il vero cuore della protesta si è manifestato nel pomeriggio quando un colorato e rumoroso corteo si è dato appuntamento ad Aiuole per arrivare fino alla centrale di Bagnore 3. Al di là delle stime sul numero dei partecipanti (c’è chi parla di 500 persone e chi ridimensiona questo numero) quello che rimane accertato è il fronte comune di persone che ha deciso di protestare per mettere un freno a questo uso della geotermia da loro considerato «nocivo e inutile». Variegato il corteo composto da padri di famiglia, giovani, nonni, nipoti e simpatici musicisti improvvisati che hanno accompagnato il corteo mettendo in scena una vera e propria jam session interrotta a singhiozzi per far sentire la voce dei manifestanti che invocavano l’intervento della magistratura per mettere i sigilli ad Enel. Una volta giunto davanti alla centrale di Bagnore 3, il serpentone umano si è dovuto fermare e dopo una serrata contrattazione con le forze dell’ordine, una delegazione del comitato organizzatore che avrebbe voluto far proseguire il corteo fino alle transenne che delimitano l’area in costruzione di Bagnore 4, è riuscita ad arrivare dove avrebbe voluto. Qui, circa 10 rappresentanti di Sos Geotermia, hanno effettuato un gesto simbolico, mettendo un lucchetto e affiggendo un cartello davanti all’area di Bagnore 4, dove si annuncia «la chiusura del cantiere per mano dei cittadini dell’Amiata». Alle 19 poi, i vari comitati si sono ritrovati in piazza Indipendenza ad Arcidosso per discutere dello stato di salute delle popolazioni «geotermiche» a seguito dello studio da parte di Ars.

STUDI EDIPEMIOLOGICI
«I dati di Ars non mi convincono» Barocci e i suoi dubbi sui numeri
«UNA DELLE QUESTIONI più importanti spesso sottaciuta, sulla questione geotermica dice Roberto Barocci, tra i più rumorosi del corteo riguarda lo studio epidemiologico condotto da Ars Toscana. La mia contestazione a quello studio è sui dati emersi, che sono in contraddizione dice con le conclusioni. In queste ultime infatti si mescolano i dati emersi in Amiata con quelli di altre aree geotermiche: un errore macroscopico di natura scientifica. Non si può infatti, come è avvenuto per l’Amiata, diluire i dati emergenti con quelli di altre realtà geotermiche che non presentano inquinanti che invece ci sono sostiene in questo territorio ed in quantità diverse. Sono poi studiosi internazionali a sostenere che in epidemiologia, non si può miscelare e diluire risultati preoccupanti laddove ci sono popolazioni diversamente esposte».

Il Tirreno del 12 maggio 2013

I comitati “chiudono” il cantiere
Successo senza incidenti della manifestazione contro la geotermia: «Vogliamo uno sviluppo diverso sull’Amiata»
di Fiora Bonelli
AMIATA “Partigiani” dell’Amiata. Sulle note di Bella ciao e dell’Internazionale, al grido “l’Amiata è nostra”, “Amiata sicura intervenga la magistratura, “La montagna non si tocca, la difenderemo con la lotta”, ieri pomeriggio, Sos geotermia che coordina i comitati antigeotermici, ha vissuto la propria giornata, preparata da mesi con informazione capillare, dal web all’altoparlante porta a porta. Davanti alla centrale ha portato circa 350-400 persone di comitati di tutta Italia, gruppi, movimenti ambientalisti, forum, in un corteo che dal bivio delle Aiole di Arcidosso è sfilato fino davanti alla centrale di Bagnore 3. E di seguito, una delegazione di 5-6 persone, guidate dal pasionario Velio Arezzini di Abbadia San Salvatore, è arrivata, concordando il gesto con le autorità di sorveglianza, fino al cantiere dove sorgerà Bagnore 4. Qui i manifestanti hanno appeso un cartello con su scritto: Cantiere chiuso dai cittadini dell’Amiata. «Una chiusura simbolica ed esemplare», ha rimarcato Arezzini, che mettendo una catena, ha interpretato la volontà di chi è contro lo sfruttamento del vapore amiatino. Gli organizzatori dell’Amiata, insomma, hanno mediato tra la volontà di molti che volevano penetrare fino alla piazzola di Bagnore 4 e le autorità che secondo prescrizione concordata, potevano far arrivare il corteo fino a Bagnore 3. Alla fine il buon senso ha prevalso e nessuna azione di forza è stata fatta nei confronti di un apparato d’ordine che aveva messo in campo un centinaio di persone fra carabinieri, polizia di Stato, polizia forestale anche a cavallo, Digos, polizia municipale, con una decina di mezzi attrezzati, un elicottero e assetto antisommossa. Ma tutto si è svolto pacificamente come era stato assicurato dagli organizzatori amiatini che hanno gestito centinaia di persone che amiatini non erano o lo erano solo in minima parte. Tutti speravano che quel corteo sarebbe stato guidato da don Gallo, il quale, invece, ha mandato la sua solidarietà e non è venuto in Amiata. Fra gli amiatini doc, c’era il gruppo storico degli ambientalisti abbadenghi e quello di Arcidosso e Santa Fiora. Poche persone, rispetto alla massa, perchè per il resto hanno fatto numero gli arrivati da mezza Italia con pulmann e pulmini, soprattutto i movimenti legati alle problematiche dell’acqua. Con le loro bandiere, presenti al corteo solo Rifondazione e Movimento 5 stelle, mescolati con gli altri vessilli di comitati e forum e soprattutto con quelli di SoS geotermia. Chiusa dalle 14 la strada provinciale da Arcidosso a Roccalbegna, con posti di blocco a tutti gli incroci e con sorveglianza anche dal cielo. Dopo una mattinata ad Arcidosso, in piazza Indipendenza, con pochissime persone all’inizio, che man mano sono diventate un po’ più numerose davanti agli oratori che si succedevano nel palco, come si prevedeva, la manifestazione clou è stata davanti alla centrale geotermica. I negozianti di Arcidosso, alcuni dei quali avevano temuto atti di forza e si erano preparati a chiudere le saracinesche, si sono tranquillizzati di fronte a una manifestazione che con striscioni, giornali, volantini, è stata solamente esplicativa del problema. La mattina, infatti, è stata dedicata in particolare ad interventi da parte dei partecipanti, ciascuno con la sua esperienza in fatto di ambiente e sua salvaguardia. Dirompenti gli attacchi agli amministratori locali e a Enel che sono arrivati dal palco nell’intervento di Velio Arezzini: «Noi diciamo sì alla valorizzazione di un’altra Amiata – ha rimarcato – dobbiamo fare una rete comune con altri movimenti, non occorre solo solidarietà, ma partecipazione collettiva».

Barocci: «Confronto immediato»
I leader del fronte del no decisi: serve una corretta informazione sull’argomento
AMIATA Le voci “storiche”di Barocci, Cini, Merisio Fin da prestissimo, ieri mattina, in piazza Indipendenza ad Arcidosso, lo staff organizzativo di Amiata calling e gli ambientalisti storici. In particolare Roberto Barocci, anima di Sos geotermia, che a questo punto chiede a gran voce un «Confronto con gli amministratori, che sono malamente informati. Lo studio dell’Ars, infatti, nella sua sintesi, mette insieme a confronto, dati che insieme non possono essere messi, come quelli dell’Amiata e di Lardarello. Dico solo che il dibattito con gli amministratori è urgente e che l’informazione è basilare in questa battaglia». Anche Giuseppe Merisio, di Rifondazione, e che da anni sta conducendo una battaglia costante contro la geotermia, insiste sulla richiesta di moratoria per le centrali geotermiche: «Abbiamo alternative interessanti per il nostro fabbisogno, afferma, come il fotovoltaico che servirebbe 24mila famiglie». Niso Cini, anch’egli fra gli studiosi in house della questione geotermica, ex direttore del parco del Monte Amiata, invoca uno stop allo sfruttamento della risorsa del vapore: «I più accorti si contenterebbero che non fossero fatti altri fori e in questa maniera si decreterebbe una “morte naturale” dello sfruttamento geotermico». Cini torna sulle questioni più e più volte sottolineate dai comitati e che vengono però considerate non veritierie da chi la geotermia la pratica. «Non va bene che la geotermia consumi l’acqua. Ma non va bene che l’apertura di un secondo polo come Bagnore 4 faccia capire un’apertura a tutto tondo allo sfruttamento di questa risorsa. Insomma, che un’Amiata ricca di acqua e di biodiversità si trasformi in Amiata polo geotermico». E infine Corrado Lazzeroni: «L’Amiata geotermica voluta dagli ammistratori di sinistra, per chi, come me, è stato di sinistra fino al midollo è una sconfitta che brucia». (f.b.)

Corriere di Maremma del 12 maggio 2013

In 400 sfilano verso Bagnore 4

ARCIDOSSO “Amiata Calling”, “l’Amiata chiama a raccolta per la difesa del suo ambiente naturalistico contro lo sfruttamento geotermico messo in atto da Enel”, è stata la premessa al dibattito dellamattinata inaugurale della manifestazione organizzata dal coordinamento di “Sos Geotermia” alla quale ha partecipato un nutrito gruppo di persone in piazza Indipendenza ad Arcidosso e alla quale hanno dato sostegno una sessantina di Associazioni nazionali. E’ questa la prima parte del programma con un dibattito serrato con interventi che hanno espresso idee, dubbi, perplessità sui benefici che questo sfruttamento può apportare ad “un territorio che ha una sua naturale vocazione in tutt’altra direzione, quella turistica e di valorizzazione di prodotti di eccellenza”. “Mi sembra paradossale – dice Niso Cini del Comitato – che l’Amiata da polo naturalistico eccezionale diventi ora polo geotermico”. Gli argomenti a supporto del rifiuto della geotermia sono quelli più volte espressi e portati ancora una volta all’attenzionedi chi è venuto anche da lontano “a dare man forte alla protesta”. Molti gli striscioni, diversificati gli slogansui manifesti e tutti rivolti a denunciare una situazione che riguarda la salute, l’ambiente eunfuturoche i partecipanti vedono incerto e senza uno sviluppo sostenibile compreso anche il problema delle sorgenti amiatine. Un dialogo fra sostenitori del problema, senza un confronto con gli amministratori locali, assenti in questa occasione. Dello stesso tenore la seconda parte della manifestazione, quella svoltasi nel pomeriggio proprio nel cuore della disputa, alla centrale di Bagnore 3, dove ad attendere il corteo dei manifestanti, circa 400 provenienti anche da fuori, Siena, Grosseto, e altrove, una massa di gente che ha davvero rinforzato le fila dei locali, in numero abbastanza esiguo, ad attenderli uno spiegamento di forze ingente. Erano presenti unadecinadimezzi dellaPolizia del Reparto Mobile, Carabinieri, Guardie del Corpo Forestale dello Stato, polizia municipale e provinciale. Un centinaio di operatori e forse anche di più per controllare e prevenire gesti inconsulti, tanto che la strada provinciale che porta alla centrale è rimasta bloccata dalle ore 14, con postazioni anche agli incroci, matutto si è svolto in perfetto ordine, con grande senso di responsabilità come era negli intenti. Una manifestazione pacifica, un corteo variopinto, con tante bandiere e tanto entusiasmo. Uncartello eunlucchetto è stato posto all’ingresso del cancello della costruenda Bagnore4, “come gesto simbolico per dimostrare ancora una volta che la gente dell’Amiata non vuole questa centrale”, dice Velio Arezzini del Comune di Abbadia San Salvatore.

La Repubblica del 12 maggio 2013

Grosseto Raduno sull’Amiata contro la geotermia
SETTANTA associazioni, partiti, sigle sindacali e oltre 500 persone hanno preso parte sull’Amiata (Grosseto) alla manifestazione indetta dai comitati ambientalisti contro la geotermia. Prima ad Arcidosso si è tenuta un’assemblea e poi, il serpentone si è diretto verso la centrale di Bagnore 3, vicino a Santa Fiora. In serata, sempre ad Arcidosso, chiusura della manifestazione con una serie di eventi tra cui musica in piazza. La giornata nazionale di mobilitazione è stata Sos Geotermia, il coordinamento dei movimenti a favore di una moratoria immediata dell’attività geotermica.

Diagonal Andalucìa (Spagna) del 12 maggio 2013

Una planta de geotermia recibe la oposición de ecologistas y parte de la población de un valle toscano
SOS Geotermia, el corazón envenenado de la Toscana
Una jornada nacional convoca en Italia a cientos de personas que reivindican la moratoria urgente en la actividad empresarial de la central geotérmica de Bagnore 3, en Monteamiata. Más de 60 colectivos se han agrupado para realizar una campaña a través de la plataforma S.O.S. Geotermia.
Que el Monte Amiata, corazón de Italia y montaña sagrada, sea el punto de partida para las luchas comunes
di Hazeina Rodríguez Crespo

La zona de Monte Amiata, en la región de la Toscana, está declarada como parque natural y se asienta sobre volcanes. La central geotérmica de Bagnore 3 está operativa en la zona desde 1998, pero no ha sido hasta   enero de 2011 cuando empezaron las primeras denuncias sobre los datos ofrecidos en relación a los estudios sobre los efectos de la geotermia en la zona. Roberto Barocci, del foro ambientalista de Grosseto, denuncia que “hay una vergonzosa manipulación de los datos, sabemos que hay altos niveles de mercurio y estos son peligrosos para la salud. No podemos jugar con centenas de muertes”. La central pertenece a la multinacional Enel, líder en Italia y pionera en obtención de energía de origen geotérmico.
Pese a los intentos de Enel de promocionar una imagen “verde, ecológica y respetuosa con el medio ambiente”, sus prácticas no convencen a los grupos ambientalistas. Según el manifiesto publicado por  S.O.S. Geotermia, “la energía geotérmica en el Monte Amiata no es limpia, ni renovable, ni inofensiva, como lo demuestran las mismas investigaciones llevadas a cabo por la Agencia Regional de Salud, además del aumento significativo del 13% de la mortalidad en comparación con las zonas limítrofes y el resto de la Toscana”.
Bajo terminologías como “carbón limpio” se esconden centrales de carbón que no tienen en cuenta los compromisos de reducción en las emisiones de gases invernaderos. Los mecanismos flexibles del protocolo de Kyoto dejan que empresas como ENEL sigan contaminando al asignarles permisos de emisión a cambio de la construcción de plantas con energías renovables.
Uno de los habitantes de la zona de Monte Amiata declara a DIAGONAL que “cuando hay niebla en la montaña, cosa que es muy normal, la central aprovecha para subir su potencia, ya que el humo se confunde con la niebla y pueden camuflar así la contaminación que están provocando”.
El sábado 11 de mayo una asamblea abría la jornada de protestas, seguida por concentraciones y manifestaciones con la participación de numerosos pueblos de los alrededores y una gran presencia policial. Después han tenido lugar diversos talleres relativos a economías alternativas, energías limpias, mercados de trueque, presentación de proyectos ecosostenibles, etc. En el manifiesto presentado, la plataforma reivindica “el fin de la privatización de los servicios y bienes públicos”, y denuncia la “existencia de producciones contaminantes bajo una falsa economía verde, que consume el suelo, el agua y envenena el aire”.
A pesar del rechazo social y la petición de una moratoria inmediata en la actividad de la central, la empresa anunció el pasado mes de marzo el inicio de la construcción de “Bagnore 4”, ubicada entre las localidades de Santa Fiora y Arcidosso, en la provincia de Grosseto, y que requerirá una inversión aproximada de 120 millones de euros.
Vapores desde 4.000 metros
La empresa energética utiliza vapores procedentes de pozos que se encuentran a más de 4.000 metros de profundidad y define este método como energía limpia y renovable. Pero según Ecologistas en Acción “la fracturación hidráulica o fracking es una técnica de perforación del suelo y subsuelo para extraer un gas, posteriormente se inyectan grandes cantidades de agua y arena a presión así como productos químicos muy contaminantes, a su vez esta técnica acarrea un gran consumo de agua y la generación de aguas residuales contaminadas pudiendo llegar éstas a ser radiactivas”.
Enel se privatiza en 1999, desde entonces el Gobierno italiano controla poco más del 30% de la empresa, y esta empieza su carrera de expansión y exportación del modelo energético. En el Estado español, gestiona sus operaciones a través de Enel Unión Fenosa Renovables, compañía activa en los sectores de la energía eólica e hidráulica, y desde febrero de 2009 controla el 91% de Endesa.
Detrás de este modelo de obtención energética hay numerosos conflictos medioambientales que han traspasado fronteras, llegando a Chile, Rumanía, Colombia, Rusia, incluso a Doñana, donde Gas Natural tiene planeada la construcción de un gaseoducto de interconexión de más de 18.000 metros bajo el subsuelo del paraje del Saladillo al norte del arroyo de la Rocina. T.M. Almonte (Huelva).

Contropiano.org del 12 maggio 2013

Amiata Sos Geotermia. “E’ tornata primavera”
Ora nessuno può più far finta di niente. Il grande successo della manifestazione nazionale contro la geotermia amiatina, nuovo impulso alle iniziativa del Coordinamento.

Ai dubbi e preoccupazioni sulla risposta alla ‘chiamata’ che nelle settimane scorse abbiamo lanciato a tutta la popolazione amiatina e a tutti coloro sensibili alla difesa dei beni comuni, hanno risposto i ‘Mille’ del colorato, pacifico e determinato corteo che l’11 maggio hanno suonato la sveglia al ‘Risorgimento’ del monte Amiata.
Mille facce, mille voci che hanno fatto proprie le parole d’ordine del Coordinamento Sos Geotermia: moratoria immediata di ogni attività geotermica, salvaguardia del territorio e dell’acqua, lavoro e sviluppo legati al ‘tesoro’ di cultura, paesaggio, produzioni agroalimentari d’eccellenza, alla valorizzazione dell’enorme patrimonio storico, architettonico, naturalistico.
Tantissimi cittadini dell’Amiata hanno rotto gli indugi e strappato il velo di indifferenza, paura, sottomissione a cui Enel e amministratori li vorrebbero piegati; a dar man forte, a dire loro che non sono soli, tantissime associazioni, comitati, sindacati e partiti; è mancata la presenza di Don Gallo che nei giorni scorsi ha avuto seri problemi di salute e a cui mandiamo un caloroso abbraccio e un augurio di pronta guarigione.
Interessante l’incontro, alle 19, al Castello, con i medici e i cittadini nel quale si sono analizzati i dati dello studio Ars sulla salute, a cui è intervenuto telefonicamente il Dott.Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova.
La chiusura simbolica del cantiere di Bagnore 4 di fronte ad un corteo sbigottito nel vedere -a volte per la prima volta- il ‘mostro sputaveleni’ di Bagnore 3, ci lancia verso nuove e più incisive iniziative affinchè tale chiusura, da simbolica, diventi reale.
Che nessun amministratore domani dica che non sapeva! Laddove il problema è stato discusso in consiglio comunale, come ad Abbadia S.Salvatore, la risposta non può che essere netta e chiara: basta con la geotermia in Amiata. Chiediamo e solleciteremo tutte le amministrazioni locali a discutere e pronunciarsi sul tema in sede di consigli comunali ‘aperti’ ai cittadini.
Non accetteremo rinvii ‘sine die’ del confronto tra esperti più volte promesso e sempre rinviato; non sono giustificabili amministratori che dicano ‘ancora ci stiamo documentando’.
La presenza alla manifestazione di parlamentari del M5S della commissione Ambiente ci dice che l’attenzione sul problema cresce ed abbiamo già richiesto a tutti i gruppi parlamentari un incontro affinchè anche il governo nazionale intervenga.
In concerto con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si sta programmando per l’inizio estate una ‘3 giorni’ di discussioni e dibattiti sulla difesa di tutti i Beni Comuni, propedeutica per la crescita di un movimento generale che sappia, con maggior incisività, contrastare il saccheggio dei territori, la svendita del patrimonio comune, le privatizzazioni dei servizi, la desertificazione sociale, in definitiva, il furto di democrazia in atto in questo Paese.
La battaglia non è finita, anzi, proprio dalla giornata dell’11 maggio riparte con più forza e vigore e, nel ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla bella marcia, diciamo a tutti: attenti, è tornata primavera!

Imola Oggi del 12 maggio 2013

Grosseto: Proteste contro la geotermia
Ieri 70 associazioni, partiti, sigle sindacali e oltre 500 persone hanno preso parte sull’Amiata (Grosseto) alla manifestazione indetta dai comitati ambientalisti contro la geotermia.
Prima ad Arcidosso si e’ tenuta un’assemblea e poi, il serpentone si e’ diretto verso la centrale di Bagnore 3, vicino a Santa Fiora. Stasera, sempre ad Arcidosso, chiusura della manifestazione con una serie di eventi tra cui musica in piazza.

Ansa dell’11 maggio 2013

Amiata, manifestazione contro geotermia
Protesta indetta da comitati, corteo da Arcidosso a Santa Fiora
GROSSETO, 11 MAG – Settanta associazioni, partiti, sigle sindacali e oltre 500 persone hanno preso parte sull’Amiata (Grosseto) alla manifestazione indetta dai comitati ambientalisti contro la geotermia. Prima ad Arcidosso si e’ tenuta un’assemblea e poi, il serpentone si e’ diretto verso la centrale di Bagnore 3, vicino a Santa Fiora. Stasera, sempre ad Arcidosso, chiusura della manifestazione con una serie di eventi tra cui musica in piazza.

11 maggio, ‘AMIATA CALLING’: programma e istruzioni per l’uso

20130426_imgCresce l’adesione alla manifestazione nazionale dell’11 maggio 2013, il cui appello con le tante adesioni pervenute sono visibili qui: ‘AMIATA CALLING: GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA!‘.

Questa pagina è in continuo aggiornamento con ulteriori informazioni utili.
E’ pronto il programma della giornata che può essere scaricato  qui (a colori) e qui (bianconero) e che si sviluppa così:

ore 10,30 Assemblea dei comitati – piazza Indipendenza, Arcidosso (GR)

ore 14  CORTEO a Bagnore 4 – concentramento in loc.Aiuole (tra Arcidosso e S.Fiora)

ore 16,30 Manifestazione in piazza Indipendenza, Arcidosso (GR)
Interventi e testimonianze, con la partecipazione del popolo Mapuche del Cile

dalle 18,30 in piazza Cavallotti e castello Aldobrandesco, Arcidosso (GR) – a cura di AmiatautogestitA: musica, artigianato, barattomercato, progetti ecosostenibili e altro. Concerto: JAKA ‘Save the Amiata’, scarica il manifesto.

Dov’è il monte Amiata e Arcidosso? (clicca sulla mappa per ingrandire)arcidosso_map2_indicazioniViabilità del monte Amiata (clicca sulla mappa per ingrandire)arcidosso_AMIATA_map

Dove ci sarà il CORTEO e la Manifestazione e Concerto? (clicca sulle mappe per ingrandire)
arcidosso_map_indicazioniarcidosso_aiole_bagnore_indicazioni

COME SOSTENERE L’INIZIATIVA?Per sostenere l’iniziativa, collegatevi QUI e fate una DONAZIONE Grazie!!

‘AMIATA CALLING’: L’Amiata chiama! L’11 maggio una giornata di lotta in difesa della montagna

20130511_locandina_finale_72_600_imgMentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa.
Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata.
Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio.

Di seguito l’appello e le prime adesioni:

SCARICA IL VOLANTINO FRONTE/RETRO CON IL PROGRAMMA E LE ADESIONI

SCARICA LA LOCANDINA CON L’APPELLO IN FORMATO A3 (colori e bianco/nero, file zippato 11,6 Mb) oppure in FORMATO A4 (colori e bianco/nero, file zippato 5,6 Mb)

AMIATA CALLING: GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA!

> Contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi
> Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti.
> Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile.
> Per la politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio.
> Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria,
> Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.

IL MONTE AMIATA -la montagna sacra, cuore dell’Italia- DIVENTI IL CENTRO DA CUI RIPARTIRE PER LE LOTTE COMUNI

La geotermia sul monte Amiata non è né pulita, né rinnovabile, né innocua, come dimostrato dalle stesse ricerche effettuate dalla Agenzia Regionale di Sanità:
-tonnellate di inquinanti fuoriescono dalle centrali geotermiche che concorrono a contaminare aria, terreno e falde ed entrano nel ciclo alimentare fino all’uomo;
-incremento della mortalità rispetto alle aree limitrofe e al resto della Toscana con un aumento statisticamente significativo del +13% per gli uomini e altre gravi patologie.
-depauperamento e inquinamento -soprattutto da arsenico- del bacino idropotabile amiatino con il rischio concreto della sua scomparsa e/o impossibilità per l’uso potabile;
-Diciamo basta alle centrali geotermiche Enel in Amiata, ma anche alle possibili future autorizzazioni ad altre compagnie!

FERMIAMOLI ORA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!
MORATORIA IMMEDIATA DI TUTTA L’ATTIVITA’ GEOTERMICA IN AMIATA!
L’11 MAGGIO 2013 TUTTI IN AMIATA
PER UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE
A DIFESA DELLA NOSTRA TERRA

Questo il programma della giornata:

dalle 10,30 alle 12,30 ad Arcidosso (GR) in Piazza Indipendenza: L’Amiata accoglie i comitati, assemblea/incontro in piazza
– alle 14,00 in Località Aiuole, a pochi km tra Arcidosso e S.Fiora, Concentramento e Corteo fino al cantiere della centrale geotermica di Bagnore 4
– dalle 16,30 ad Arcidosso (GR) in Piazza Indipendenza, Manifestazione/Assemblea con interventi e testimonianze sulle varie esperienze di lotta dei comitati e associazioni partecipanti
– dalle ore 18,00: Festa e musica in piazza

Adesioni ad oggi:

> Don Gallo e la Comunità San Benedetto al Porto (GE)
> Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
> Comitato nazionale Stop Enel. Per un nuovo modello energetico
> Forum Ambientalista nazionale
> USB Unione Sindacale di Base, federazione Nazionale
> Confederazione COBAS
> ATTAC Italia
> Medicina Democratica Toscana
> Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi e Naturali
> Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
> Federazione Toscana del partito dei CARC
> Ola – Organizzazione Lucana Ambientalista (No Triv)
> Assemblea Siena Beni Comuni (SI)
> DAS (Dimensione Autonoma Studentesca) di Siena
> Unione Sindacale di Base USB federazione di Grosseto
> Forum Ambientalista di Grosseto (GR)
> Comitato Beni Comuni Val di Cecina (Li/Pi)
> Carc, Abbadia San Salvatore (Si)
> Comitato Ambiente Amiata, Abbadia San Salvatore (SI)
> Lista Civica Per Abbadia, Abbadia San Salvatore (SI)
> Lista di Cittadinanza Prospettiva Comune, Piancastagnaio (SI)
> Comitato Difesa Ambiente Paesaggio Acquapendente (VT)
> SpeziaViaDalCarbone Comitato di cittadini (SP)
> Associazione di amicizia con il popolo Mapuche, Como
> Aldo Zanchetta, Fondazione Neno Zanchetta, Lucca
> ATTAC Roma
> ATTAC Chianti-Valdelsa
> Forum Cittadini del Mondo R.Amarugi, Grosseto
> ATTAC Vercelli
> Comitato Acqua Bene Comune di Vercelli
> Francesco Biagi, progetto Rebeldia, Pisa
> Associazione Yaku, Roma
> Comitato Beni Comuni di Manciano (Gr)
> Associazione Sanremo Sostenibile, Sanremo (IM)
>  Partito Comunista dei Lavoratori, Provincia di Grosseto
> Campagna Difesa del Latte Materno
> Comitato NO TUNNEL TAV Firenze
> Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Grosseto
> Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Santa Fiora e Amiata (GR)
> Spazi Liberati Firenze-Prato-Pistoia
> ALBA Grosseto
> Comitato Valdelsa – Comitato per la tutela e la difesa della Valdelsa
> Centro Donna di Grosseto
> Comitato Difensori della Toscana, Casole d’Elsa (SI)
> MPL Movimento Popolare di Liberazione
> Associazione Il Mulino, Abbadia San Salvatore (SI)
> Coordinamento Salviamo le Apuane
> Coordinamento dei Comitati e Associazioni Ambientali Provincia di Grosseto
> RETE AMBIENTALE VALDISIEVE (Associazione Valdisieve, Associazione Vivere in Valdisieve e Comitato Valdisieve)
> Associazione Re:Common
> Circolo Sinistra Ecologia e Libertà Amiata grossetana
> Associazione Vivamazzonia
> OGM Gruppo d’Opinione in Movimento di Pitigliano
> Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Toscana
> Comitato per la Difesa della Val D’Asso, S.Giovanni D’Asso
> Comitato per la Val D’orcia, l’Amiata e le Crete Senese
> Movimento 5 Stelle Grosseto
> Maremma Libertaria rivista on line Massa Marittima-Siena ex O.P.
> Italia Nostra – Consiglio Regionale Toscano
> Italia Nostra – sezioni di Grosseto e Siena
> perUnaltracittà – lista di cittadinanza, Firenze
> l’Altracittà – giornale della periferia, Firenze
> WWF Italia
> Comitato Non A Tutti I Costi Biogas, San Quirico d’Orcia
> Movimento 5 Stelle gruppo di Abbadia San Salvatore
> Comitato Acqua Bene Comune di Pistoia
> Movimento Rifiuti Zero, Toscana
> Associazione Ambiente e Futuro, Toscana
> Rete Ambientale della Versilia
> Movimento 5 Stelle gruppo di Montalcino
> Amici dei bagni di Petriolo
> Associazione Radicondoli Municipio Nuovo
> Associazione A Sud
> Associazione culturale Arci Veltha di Elmo, Sorano
> CRA – Comitato Risanamento Ambientale, Guidonia (RM)
> CISA (coordinamento interregionale Umbria-Lazio salvaguardia Alfina)
> Coordinamento regionale umbro sulle energie rinnovabili
> Comitato in Difesa Paesaggio – Camugnano (Bo)
> Gruppo di Piancastagnaio attivisti e simpatizzanti M5S
> Cinzia Bottene, consigliera comunale, Lista Civica Vicenza Libera No Dal Molin
> SEL Federazione Grosseto
> Comitato Rifiuti Zero Mugello

 

La Nazione del 25 aprile 2013

I comitati non si fermano «Amiata Calling» va avanti
In aumento le adesioni per la manifestazione di maggio
GEOTERMIA DEFINITO IL CALENDARIO CON MOMENTI DI FESTA
AMIATA CALLING: fervono i lavori per la manifestazione nazionale di sabato 11 maggio. I movimenti per l’Amiata, coordinati dal comitato SoS Geotermia, stanno da tempo organizzando una giornata di mobilitazione nazionale per dare voce alle loro preoccupazioni sullo sfruttamento geotermico. Il calendario della giornata prevede un’assemblea dei comitati alle 10.30 in piazza Indipendenza ad Arcidosso, un corteo alle14 che si snoderà tra Le Aiuole e la centrale geotermica (nella foto i lavori per Bagnore 4), una manifestazione alle 16.30 ad Arcidosso e dalle 18.30 in poi al Castello Aldobrandesco e in piazza Cavallotti «dibattiti, interventi, testimonianze, artigianato, musica e altre attività», dicono gli organizzatori. Molte le adesioni a questa iniziativa, da Don Gallo e la comunità di san Benedetto al Porto di Genova, al Wwf, al Forum per l’acqua. Questi ultimi sono di recente stati presenti, ad una delle riunioni dei comitati amiatini. Durante l’incontro sono stati discussi i temi che accomunano i comitati. Per far sì che le esigenze espresse dai movimenti che in tutta Italia cercano sistemi alternativi di sviluppo, di sfruttamento energetico e delle risorse naturali, dice Valerio del Forum per l’acqua, «non basta essere solidali gli uni con gli altri ma occorre riflettere sulle spinte interiori che animano i movimenti e imparare reciprocamente». Lorenzo, di Amiata autogestita, Onlus che ha sede ad Arcidosso, parla di «maggioranza fatta di minoranze e da qui il dibattito si apre sulla necessità di includere sempre più la cittadinanza amiatina nelle attività dei comitati, perché ad oggi il problema non sembra essere sentito dalla totalità della popolazione locale». Per informazioni sull’evento visitare la pagina Facebook di SoS Geotermia e il sito sosgeotermia.noblogs.org.

La Nazione del 19 aprile 2013

Manifestazione anti geotermia. Pronto il calendario della giornata
«GIÙ LE MANI dalla nostra terra»: si chiama così la manifestazione organizzata dal coordinamento Sos Geotermia in programma l’11 maggio. La mobilitazione è promossa dai cittadini e dai comitati per protestare contro l’utilizzo delle risorse geotermiche sul Monte Amiata. Alle 10.30 è in programma, in piazza Indipendenza ad Arcidosso, l’assemblea dei comitati. Alle 14 il corteo si sposterà verso la centrale di Bagnore 3, dove dovrà sorgere la super-centrale Bagnore 4. Alle 16.30 sono in cartellone interventi e testimonianze in piazza Indipendenza e a partire dalle 18.30 musica, artigianato e baratto-mercato in piazza Cavallotti e al castello Aldobrandesco.

Il Cittadino online dell’8 aprile 2013

Gli ambientalisti amiatini si riuniscono in un “supercomitato”
La molla che ha spinto a questa azione è stato l’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore 4
di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO – Particolarmente attivi in questi ultimi tempi i comitati per la difesa dell’ambiente che non solo si sono riuniti in un supercomitato denominato SOS Geotermia, Coordinamento dei movimenti per l’Amiata, ma che hanno anche infittito la loro opera di informazione e di comunicazione con la loro email sos-geotermia@bruttocarattere.org.
La molla che ha fatto scattare la maggiore ricerca di incisività presso l’opinione pubblica da parte del movimento è stato l’inizio dei lavori della nuova centrale geotermica di Bagnore 4, vista come un ulteriore espansione  dell’attività dell’Enel e come un attentato o un impadronirsi dell’Amiata e delle sue risorse, non senza la complicità o la negligenza delle amministrazioni locali, richiamate continuamente a svolgere un’opera di sorveglianza sull’operato del colosso dell’energia. Significativo in proposito il titolo del primo documento emesso, “giù le mani dalla nostra terra”, qui di seguito ripercorso nelle linee fondamentali: “Nonostante il ricorso pendente al TAR e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel il 7 marzo ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore 4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore 3 (20 MW) fino a 60 MW. Pure il rinnovato interesse da parte dei media nazionali che hanno evidenziato tutte le problematiche legate alla geotermia amiatina, non è valso a far sì che da parte delle amministrazioni si aprisse un tavolo di verifica ed approfondimento sulla questione. Il Coordinamento SOS Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha immediatamente deciso che non c’è più tempo da perdere ed annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore 4 e dei cantieri del cosiddetto ‘piano di riassetto’ di Piancastagnaio”. L’iniziativa non è isolata e rientra nel disegno più vasto di andare “contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi. Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti. Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile. Per la politica al servizio delle popolazioni, per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio. Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria. Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente”. Si denuncia anche l’insistenza “nel ricatto lavoro/salute, laddove si annuncia che i lavori inziali vengono affidati ad una ditta di Abbadia S.S., nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra ‘campanili’ o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione”. Non ci sono note per il momento reazioni né da parte dell’Enel né da parte delle amministrazioni locali, eccezion fatta per alcune puntualizzazioni del sindaco Verdi di Santa Fiora, sulle quali saremo più esaurienti nei prossimi giorni.

La Nazione del 27 marzo 2013

Sos Geotermia non dà tregua. Incontro per decidere la manifestazione
AMIATA. MENTRE L’ENEL continua a lavorare al cosiddetto Piano di riassetto di Piancastagnaio e dopo gli annunci sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento Sos Geotermia si è riunito in un’assemblea pubblica, peraltro molto partecipata, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi l’11 maggio. Su impulso dei cittadini e dei comitati, Sos Geotermia ha lanciato un appello nazionale a cui hanno già dato adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali. «PRIMO firmatario docono al comitato è don Gallo, che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere partigiani dell’Amiata e difendere la Terra», seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, Ata, l’Usb ed i Cobas. «L’elenco è lungo e qualificato incalza Sos Geotermia contando che ancora non è avvenuto l’annuncio ufficiale dell’iniziativa». «DA OGGI concludono lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi e partiti, invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata. Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio».

Contropiano.it del 27 marzo 2013

Amiata Calling! L’Amiata chiama! L’11 maggio una giornata di lotta in difesa della montagna
Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa.
Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata.
Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio.

SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata –
…segue l’Appello

Gonews.it del 27 marzo 2013

AMIATA
SOS Geotermia chiama a raccolta l’11 maggio i suoi sostenitori per una mobilitazione nazionale
Una giornata di lotta in difesa della montagna che già conta numerose adesioni. Prossima assemblea il 5 aprile
Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa.
Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata.
Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio.
Fonte: SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata

Maremma News del 26 marzo 2013

Giornata di lotta in difesa per l’Amiata
Amiata: Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia – scrivono i suoi esponenti – si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, di seguito riportato, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
“Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa. Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata”, continuano gli esponenti. Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata – conclude il comitato SOS Geotermia – a partecipare al prossimo incontro, concludono,  che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio”.

PrimaPaginaChiusi.it del 26 marzo 2013

SOS GEOTERMIA AMIATA. L’11 MAGGIO GIORNATA DI MOBILITAZIONE
IN UN COMUNICATO STAMPA IL COMITATO AMIATINO ANNUNCIA L’INIZIATIVA: ” INVITIAMO TUTTI I CITTADINI DELL’AMIATA A PARTECIPARE AL PROSSIMO INCONTRO CHE SI TERRÀ IL 5 APRILE E A COLLABORARE CON IL COORDINAMENTO PER LA RIUSCITA DELLA GIORNATA DELL’11 MAGGIO

Prosegue senza soste la “battaglia” sull’Amiata del Comitato SOS geotermia che il 21 marzo si è riunito in assemblea pubblica e ha deciso una giornata di mobilitazione l’11 maggio.
Riceviamo e pubblichiamo il relativo comunicato stampa:
‘AMIATA CALLING’: L’Amiata chiama! L’11 maggio una giornata di lotta in difesa della montagna
Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo. Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali. Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa. Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata. Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio”.

Corriere di Maremma del 24 marzo 2013

L’11 maggio manifestazione anti-geotermia
ARCIDOSSO. Sos Geotermia ha organizzato l’11 maggio una giornata di mobilitazione per chiedere la “moratoria immediata di tutta l’attività geotermica in Amiata” Questo il programma della giornata: dalle 10,30 alle 12,30 ad Arcidosso, piazza Indipendenza, incontro con i comitati , i movimenti e le associazioni; alle 14,00 in Località Aiuole, a pochi km da Arcidosso e S.Fiora, concentramentoecorteofino al cantiere della centrale geotermica di Bagnore 4; dalle 16,30 ad Arcidosso, in piazza Indipendenza, manifestazione/assemblea con interventi e testimonianze sulle varie esperienze di lotta in difesa del territorio e dei beni comuni;inconclusionedigiornata,dalle ore 18,00, festa e musica in piazza.

La Nazione del 23 marzo 2013

I comitati non mollano Pronta la mobilitazione
UN INCONTRO con tanto pubblico quello di Arcidosso. Un incontro che ha definito una data certa: l’11 maggio dal comune di Arcidosso partirà la mobilitazione nazionale di protesta contro lo sfruttamento geotermico. Al «circolino» di San Lorenzo, dove era in programma l’assemblea organizzata dal coordinamento Sos geotermia, si sono presentati membri dei vari comitati ambientalisti e cittadini preoccupati sulle ripercussioni che lo sfruttamento di queste risorse potrebe avere sulla salute pubblica. L’assenza dei rappresentanti delle istituzioni non è passata inosservata. Un incontro organizzato per creare un confronto sui temi della salute e sulle conseguenze legate alla realizzazione delle centrali geotermiche sul Monte Amiata. La voglia di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni si è rafforzata dopo che Enel Green Power ha annunciato l’avvio dei lavori per Bagnore 4, tra i comuni di Arcidosso e Santa Fiora. «E’ stato — spiega Roberto Barocci — un incontro partecipato e un’occasione sia per ribadire la nostra contrarietà allo sfruttamento delle risorse geotermiche, sia per definire il percorso che porterà alla manifestazione nazionale dell’11 maggio. Abbiamo deciso — aggiunge Barocci — che la mobilitazione partirà dalla piazza centrale di Arcidosso dove in mattinata è in programma un’assemblea che vedrà la presenza anche di associazioni nazionali, poi ci sarà un corteo che, passando dalla località Aiuole arriverà al sito della centrale Bagnore4. Lì, il coordinamento Sos geotermia, denuncerà ancora una volta i dati allarmanti che derivano dallo sfruttamento geotermico del territorio.

CONFRONTO SULLA GEOTERMIA: VERDI RISPONDE, SOS RILANCIA

carte_confrontoSOS Geotermia in questi ultimi anni ha organizzato molte assemblee pubbliche per praticare il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e salute, ma quasi mai abbiamo avuto la possibilità concreta di incontrare gli amministratori locali e di ragionare con loro.

Ora il Sindaco di Santa Fiora, Verdi, si dichiara “aperto al confronto”, aggiunge che non ha  problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e conclude affermando che “l’Amministrazione pubblica non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato”.(vedi articolo sotto)

Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti.

Proponiamo per questo, nel mese prossimo a Santa Fiora o ad Arcidosso, in una data da concordare con le Amministrazioni, un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, tema tanto delicato, quanto importante in Amiata, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presenti oggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari.

Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente.

Per il rispetto dovuto ai cittadini preoccupati e per coerenza, ci auguriamo che i nostri amministratori siano in grado di passare delle parole ai fatti.

La Nazione del 18 aprile 2013

Geotermia, ora i sindaci si appellano ai cittadini
Landi: «Ci crediamo e vogliamo discuterne con loro»
ARCIDOSSO ANCHE VERDI (SANTA FIORA) È D’ACCORDO
di Maria Brigida Langellotti
DA UN LATO i cittadini preparano una mobilitazione contro lo sfruttamento geotermico dell’Amiata, dall’altro le amministrazioni comunali amiatine organizzano un’assemblea pubblica per presentare gli studi condotti finora sull’argomento che dimostrerebbero come le centrali geotermiche non danneggiano il territorio. L’assemblea è in programma all’inizio di maggio ed è organizzata dalle amministrazioni comunali di Arcidosso e di Santa Fiora. «Durante l’assemblea pubblica, che con molta probabilità si svolgerà ad Arcidosso ha spiegato il sindaco di Arcidosso, Emilio Landi verranno presentati gli studi elaborati dall’Ars (Agenzia sanitaria toscana) e dall’Arpat. I dati dell’Ars sono già stati presentati a Firenze e adesso saranno illustrati anche alla popolazione amiatina: lo studio dell’Ars ha riguardato lo stato di salute della popolazione residente nelle aree geotermiche toscane. Dagli studi effettuati abbiamo avuto garanzie che lo sfruttamento delle risorse geotermiche del nostro territorio non metterebbe a rischio la salute dei cittadini. Inoltre, le amministrazioni locali, con l’Unione dei Comuni montani dell’Amiata grossetana, stanno attivando un Osservatorio, che si avvarrà delle competenze dell’Università, per avere dei parametri corretti. In più verranno installate delle centraline fisse di monitoraggio a ridosso delle centrali e abbiamo anche chiesto ulteriori piezometri per verificare l’incidenza delle centrali sulle acque». ANCHE il sindaco di Santa Fiora, Renzo Verdi, conferma l’intenzione dell’amministrazione di continuare a sostenere il progetto della geotermia: «Il Comune di Santa Fiora continua a credere nello sviluppo della geotermia, comunque continueremo a chiedere un miglioramento tecnologico per escludere un potenziale inquinamento. L’attenzione rimane alta, non a caso abbiamo in programma un’assemblea pubblica per analizzare gli studi effettuati sull’argomento». Intanto continua il «muro contro muro» tra coloro che da sempre si sono dichiarati contrari alla nascita delle centrali geotermiche sul territorio del Monte Amiata, tanto da aver dato vita al comitato «Sos geotermia», coloro che sostengono lo sfruttamento geotermico, considerato positivo per lo sviluppo dell’occupazione e delle fonti rinnovabili, e gli amministratori locali che non si sono opposti alla realizzazione delle centrali sull’Amiata. Il braccio di ferro si è fatto ancora più duro dopo che, alcune settimane fa, Enel Green Power ha annunciato il via ai lavori di realizzazione della nuova centrale Bagnore 4 che si aggiungerà alla centrale Bagnore 3, già presente nel comune di Santa Fiora. E proprio per protestare contro questa nuova centrale geotermica che il coordinamento «Sos geotermia» ha organizzato una manifestazione in programma l’11maggio. L’assemblea dei comitati è previsto alle 10.30 in piazza Indipendenza ad Arcidosso. Alle 14 partirà il corteo verso la centrale di Bagnore 4.

Il Cambiamento.it del 9 aprile 2013

Amiata: il sindaco di Santa Fiora replica ai comitati ambientalisti
Il Primo Cittadino si dichiara aperto al confronto
di Fabrizio Pinzuti

PIANCASTAGNAIO – Come era prevedibile il primo e, almeno a quanto ci risulta, unico amministratore pubblico a raccogliere l’appello e, in un certo senso, il guanto della sfida con i comitati ambientalisti di SOS Geotermia, è stato il sindaco Renzo Verdi di Santa Fiora, nel cui territorio comunale è cominciata la costruzione della megacentrale di Bagnore 4 (produzione prevista a regime 60 megawatt).  I comitati hanno sempre organizzato assemblee pubbliche per praticare il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e della salute e in questi ultimi tempi gli incontri si sono infittiti. Si sono però sempre lamentati di non aver “quasi mai avuto la possibilità concreta di incontrare gli a amministratori locali e di ragionare con loro”. Ora però il primo cittadino di Santa Fiora, uno dei comuni più geotermici, si dichiara “aperto al confronto”, aggiunge che non ha problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e conclude affermando che “l’Amministrazione pubblica non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato”. Verdi insomma risponde e SOS Geotermia a sua volta rilancia replicando: “Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti. Proponiamo per questo, nel mese prossimo a Santa Fiora o ad Arcidosso, in una data da concordare con le Amministrazioni, un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, tema tanto delicato, quanto importante in Amiata, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presenti oggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari. Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente. Per il rispetto dovuto ai cittadini preoccupati e per coerenza, ci auguriamo che i nostri amministratori siano in grado di passare dalle parole ai fatti”. Da parte nostra seguiremo con il massimo dell’attenzione e della puntualità questi momenti importanti di confronto tra amministratori e comitati per darne un’adeguata informazione.

La Nazione del 10 marzo 2013

«La manifestazione anti-geotermia? Ci auguriamo sia pacifica»
AMIATA IL SINDACO DI SANTA FIORA RESTA FEDELE AL FRONTE DEL «SÌ» INAUGURATO NEL 2007
«ERO E RESTO convinto che la geotermia può dare un valore aggiunto al territorio». Il sindaco di Santa Fiora, Renzo Verdi, ribadisce il sostegno dell’amministrazione al modello energetico che prevede lo sfruttamento delle risorse geotermiche. Un tema «caldo» nel territorio amiatino che ha diviso i cittadini in due fronti: i favorevoli allo sviluppo geotermico e i contrari. Da questa frattura è nato il movimento Sos geotermia, che raccoglie i cittadini impegnati nella salvaguardia del Monte Amiata e nel contrasto allo sfruttamento geotermico. E proprio il coordinamento dei movimenti per l’Amiata Sos geotermia dopo l’annuncio di Enel Green Power dell’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4 a Santa Fiora e Arcidosso, è tornato a riaccendere i riflettori sulla querelle. Una battaglia che non preoccupa l’amministrazione. «IL COMUNE sottolinea il primo cittadino di Santa Fiora continuerà a sostenere il percorso intrapreso nel 2007, da quando partecipa con la Regione al tavolo istituzionale sulla geotermia. In ogni caso non abbasseremo la guardia e continueremo a chiedere un miglioramento tecnologico per l’abbattimento completo di un potenziale inquinamento». Il sindaco ammette di non essere a conoscenza della manifestazione annunciata dal coordinamento Sos geotermia: «Siamo in democrazia, ognuno può avere le proprie idee. Non sapevo della manifestazione: ne prendo atto, l’essenziale è che avvenga rispettando la legge e in maniera pacifica. Il Comune resta aperto al confronto, non abbiamo avuto un contatto con il coordinamento ma non abbiamo problemi a incontrare chi ne fa parte. L’amministrazione non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato».

La Nazione del 12 marzo 2013

Comitati pronti al confronto ma «decisi a non mollare»
Presa di posizione dopo l’annuncio dei lavori per Bagnore 4
AMBIENTE «SOS GEOTERMIA» ANNUNCIA UNA MANIFESTAZIONE
di Maria Brigida Langellotti
DISPONIBILI al confronto, ma determinati a difendere i loro principi e il loro territorio. Anzi più intenzionati che mai a continuare la lotta contro lo sfruttamento delle risorse geotermiche dei territori amiatini, in vista della manifestazione e che si svolgerà a maggio. Roberto Barocci, tra i membri del coordinamento Sos Geotermia, formato dai comitati ambientali e dai cittadini che si battono contro la realizzazione delle centrali geotermiche del territorio, nonché presidente del Forum ambientalista di Grosseto, spiega quali sono le azioni che il coordinamento ha previsto per contrastare lo sviluppo geotermico nei territori dell’Amiata. Un coordinamento formato dai comitati ambientali di Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio, da vari associazioni, due liste civiche di Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore e tanti cittadini. Adesso la mobilitazione si fa ancora più articolata dopo che, la settimana scorsa, Enel Green Power ha annunciato l’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4. «Non abbiamo intenzione sottolinea Barocci di stare a guardare. Per questo abbiamo annunciato la manifestazione di maggio, con molta probabilità a Santa Fiora, che coinvolgerà anche realtà nazionali. L’obiettivo è quello di chiedere una moratoria delle centrali geotermiche in Amiata». Barocci precisa che il coordinamento non ha mia negato il confronto: «chiediamo aggiunge al sindaco di Santa Fiora un incontro pubblico per parlare di salute e geotermia e per spiegare le nostre preoccupazioni. Il coordinamento continuerà a sostenere la validità delle proprie tesi, confermate anche da studi regionali: secondo la legge non si possono aggiungere altre condizioni di inquinamento in quei territori che già sono soggetti a fattori inquinanti».

Corriere di Maremma del 13 marzo 2013

Geotermia: Verdi risponde, Sos rilancia

Sos Geotermia in questi ultimi anni ha organizzato molte assemblee pubbliche per praticare il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e salute, ma quasi mai abbiamo avuto la possibilità concretadi incontrare gli amministratori locali edi ragionare con loro. Ora il sindaco di Santa Fiora,Verdi, si dichiara “aperto al confronto”, aggiunge che non ha problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e conclude affermando che “l’Amministrazione pubblica non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato”. Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti. Proponiamo per questo, nel mese prossimo a Santa Fiora o ad Arcidosso, in una data da concordare con le Amministrazioni, un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, tema tanto delicato, quanto importante in Amiata, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presentioggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari. Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente. Per il rispetto dovuto ai cittadini preoccupati e per coerenza, ci auguriamo che i nostri amministratori siano in grado di passare delle parole ai fatti.

La Nazione del 14 marzo 2013

Sos Geotermia disponibile «Organizziamo un incontro»
AMIATA. «SOS GEOTERMIA in questi ultimi anni ha organizzato molte assemblee pubbliche per favorire il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e della salute, ma quasi mai c’è stata la possibilità concreta di incontrare gli amministratori locali e di ragionare con loro». Così il comitato interviene dopo le dichiarazioni del sindaco di Santa Fiora Renzo Verdi che si era detto aperto al confronto con i cittadini per affrontare insieme il tema della geotermia. «Il sindaco Verdi continuano da Sos geotermia si dichiara aperto al confronto, aggiungendo che non ha problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e che l’amministrazione resta favorevole a un percorso partecipato. Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi ai fatti». A tale proposito Sos geotermia propone un dibattito pubblico: «Proponiamo di organizzare ad Arcidosso o Santa Fiora, nel mese di aprile, in una data da concordare un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presenti oggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari. Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti».

Il Tirreno del 14 marzo 2013

LA PROPOSTA DI LAZZERONI E BIANCHINI
Geotermia sì o no, in arrivo un referendum
di Fiora Bonelli
CASTEL DEL PIANO Adesso per la geotermia si va a chiedere un referendum. Lanciano l’idea Corrado Lazzeroni e Marcello Bianchini, che hanno organizzato una riunione per domani alle 20,30 presso le ex scuole elementari di Bagnoli. Per attivare il referendum, afferma Lazzeroni in una lettera aperta ai cittadini «è necessario raggiungere il 15% di firme dell’attuale corpo elettorale di ogni comune. Le opzioni potrebbero essere: favorevole alla geotermia, contrario alla geotermia, favorevole alla sola geotermia con ciclo binario con conversione delle precedenti centrali gà costruite». Anche Sos geotermia coordinamento dei Movimenti per l’Amiata, propone un pubblico incontro sulla querelle geotermia con una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente. Ma a scanso di equivoci, anche Enel Green Power rilancia, dopo la notizia che anche un esperto mondiale di geotermia come il prof. Horne si era espresso in termini lusinghieri sulla centrale di Bagnore 4 di Santa Fiora, i cui lavori sono cominciati da una settimana: «Horne – spiega Montemaggi responsabile Geotermia Toscana – è un’autorevole personalità in campo scientifico, assolutamente obiettiva e neutrale, che presiede la più importante associazione geotermica a livello mondiale. Per il nostro lavoro, che ha affrontato un articolato iter a livello istituzionale con studi di università e soggetti terzi e un percorso di partecipazione che si è concluso con il contraddittorio in Regione con tutti i soggetti del territorio, abbiamo dato risposte precise e puntuali. Sappiamo quindi quanto sia affidabile e innovativa la nuova centrale geotermica Bagnore 4, ma ci fa molto piacere che a livello internazionale si riconosca la nostra eccellenza tecnologica e si ribadisca che la tipologia dell’impianto è una scelta da fare in base al fluido del serbatoio geotermico e non viceversa». Altre notizie positive in materia di geotermia arrivano dalla Nuova Zelanda e di nuovo dagli Usa: il professore Michael Bates dell’Università della California ha condotto uno studio sulla popolazione di Rotorua, esposta ad emissioni geotermiche naturali: la ricerca, pubblicata su Environmental Research mostra che l’esposizione cronica a basse concentrazioni di acido solfidrico non è associata a incrementi di rischio per asma e sintomi respiratori simili all’asma. Al contrario c’è una diminuzione della prevalenza di asma e sintomi correlati. «Infine – commenta Montemaggi – gli studi sulla salute fatti da istituzioni, enti di ricerca e soggetti terzi, assicurano che non ci sono rischi per la popolazione. In ogni caso, Enel Green Power ha brevettato gli impianti Amis che eliminano anche il tipico odore dell’acido solfridico. A Bagnore 4 vi sarà inoltre un innovativo impianto di abbattimento dell’ammoniaca, che sarà eliminata per la quasi totalità. Insomma, Bagnore 4 è un’opportunità di sviluppo per il territorio, in termini energetici ed economici, e potrà dare anche calore ai paesi e alle aziende della zona».