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Piccoli allarmisti crescono… E’ suonata la sveglia ai consiglieri del versante grossetano

Qualcosa si muove nei consigli comunali di Arcidosso e Castel del Piano.
Due articoli di Cristiano Bernacchi su La Nazione del 24 e 25 agosto, che riportiamo di seguito, riferiscono dei subbugli provocati dalle -seppur timide- posizioni dei consiglieri di minoranza dei due consigli e le preoccupazioni per l’aumento dello sfruttamento geotermico con l’entrata in funzione della progettata centrale Bagnore 4.

Avremmo preferito che le posizioni fossero più decise e, soprattutto, si fosse intervenuti già da tempo considerato che i Comitati amiatini da anni denunciano i rischi e i danni, ma …meglio tardi che mai!

La Nazione – 24 agosto 2012

Opposizione preoccupata per la geotermia
«Ci vorrebbe un’autority con pieni poteri»

ARCIDOSSO CHIESTA LA CONVOCAZIONE DI UN CONSIGLIO COMUNALE
I CONSIGLIERI di opposizione di Arcidosso richiedono un Consiglio comunale: alla luce delle costanti preoccupazioni sullo sfruttamento geotermico amiatino, sollevate da più parti, i consiglieri di opposizione del Comune di Arcidosso richiedono la convocazione del Consiglio Comunale per affrontare l’argomento. Il punto all’ordine del giorno che intendono discutere in Consiglio i tre consiglieri, Michele Nannetti, Alberto Lazzaretti e Donella Garosi, propone di deliberare sulla richiesta alla Regione Toscana, in sede di eventuali concessioni di sfruttamento geotermoelettrico, di porre al gestore fra le altre condizioni anche quella di accettare controlli interni ed esterni all’impianto da parte di una autority che cooperi con l’Arpat. Questa autority dovrebbe essere composta da personale qualificato scelto nell’ambito dei Comuni interessati dallo sfruttamento, tra cui quello di Arcidosso, e dotata di ampi poteri tra cui, quelli ispettivi, sanzionatori e inibitori. La richiesta da parte dei consiglieri cerca di arrivare ad una delibera, da discutere durante il prossimo incontro pubblico in Regione, previsto per il 9 settembre.

La Nazione – 25 agosto 2012

Questione geotermia «Serve un Consiglio»
AMIATA L’OPPOSIZIONE CHIEDE CHIAREZZA
DOPO la proposta dei consiglieri di minoranza di Arcidosso di discutere in Consiglio la questione geotermoelettrica, anche quelli di Castel del Piano fanno la stessa richiesta. Il dibattito sullo sfruttamento geotermico amiatino ed il possibile potenziamento con la centrale di Bagnore4, ha generato forti dubbi nella comunità locale, rinforzati dalle richieste di approfondimento sulle emissioni nocive. L’ultima è quella della comunità buddista Dzogchen di Merigar che esorta cautela e studi certi sui quali far proseguire lo sfruttamento geotermico. Sulla scia delle prese di posizione e richieste di approfondimenti i consiglieri di opposizione di Castel del Piano, richiedono quindi la convocazione di un Consiglio sull’argomento. Il fine dei consiglieri è quello di arrivare ad una deliberazione condivisa per poter richiedere alla Regione che in caso di nuove concessioni ci sia una Autority composta anche da personale qualificato che viva sul territorio. La deliberazione sull’argomento, viene spinta dai consiglieri in vista del vicino incontro pubblico sull’argomento che si svolgerà il 12 settembre in Regione Toscana.

Piccoli allarmisti crescono: …si sveglia anche Merigar

Dopo un lungo quanto inspiegabile silenzio, tenuto conto la vicinanza del centro con l’area della centrale Bagnore 3 e la progettata Bagnore 4 , finalmente anche la comunità con sede in Merigar ad Arcidosso prende posizione in merito alla geotermia in Amiata.
Leggiamo infatti in un comunicato stampa pubblicato su Facebook il 7 agosto us che “L’Associazione Internazionale Comunità Dzogchen e L’Istituto Internazionale Shang Shung dopo aver preso parte al contraddittorio pubblico con l’ENEL presso la Regione Toscana a Firenze il 18 Luglio 2012 si vedono costretti a lanciare l’ennesimo appello affinché il programma di ampliamento delle centrali Geotermiche di Bagnore sia cautelativamente sospeso fino a che non saranno completamente accertati i possibili rischi per la salute della popolazione dell’Amiata e il suo impatto ambientale…” e “…Ad oggi la possibilità della Comunità Dzogchen di proseguire le proprie attività a Merigar è messa a repentaglio dal programma di ampliamento delle centrali geotermiche di Bagnore portato avanti dall’ENEL. Merigar dista meno di mille metri in linea d’aria dalla centrale Geotermica di Bagnore 3, attualmente in esercizio, le cui emissioni in passato hanno già creato disagi ai frequentatori dell’Associazione. I fumi emessi dalla centrale Bagnore 3, come è noto, contengono idrogeno solforato, arsenico, mercurio, ammoniaca, acido borico oltre a numerose altre sostanze non ancora normate. L’ENEL sembra intenzionata a triplicare la potenza del sito produttivo con gli ulteriori 40MWp della eventuale centrale Bagnore 4 nonostante i numerosi allarmi per i possibili rischi per la salute e le preoccupazioni per il possibile impatto ambientale espressi da scienziati, comitati locali ed associazioni ambientaliste. Le valutazioni che, ad oggi, sono state fatte del possibile impatto dell’intervento dell’ENEL sull’ambiente amiatino sull’acquifero dell’Amiata e sulla salute della popolazione, sono significativamente discordanti e lasciano adito a ragionevolissime preoccupazioni. La decisione di andare avanti con il progetto di ampliamento dell’ENEL e la conseguente costruzione della centrale Bagnore 4 non può essere presa senza aver prima escluso oltre ogni ragionevole dubbio i rischi che questo intervento potrebbero comportare…”.
Preoccupati che le loro attività “…potrebbero essere direttamente danneggiate da questo intervento. L’impossibilità di svolgere regolarmente le proprie attività costituirebbe un gravissimo danno economico e morale per la Comunità Dzogchen contro il quale l’Associazione avrebbe il dovere di cautelarsi. La cessazione delle attività dell’Associazione, o la limitazione delle stesse, rappresenterebbe, per altro, un danno significativo all’indotto economico locale e allo sviluppo di un turismo internazionale sul Monte Amiata…” lanciano un appello “…agli amministratori locali, ai sindaci dei comuni di Santa Fiora, Arcidosso e Castel del Piano, all’assessore all’Ambiente Bramerini e al presidente della regione Rossi affinché, in quanto rappresentanti di noi cittadini, tutelino la salute della popolazione amiatina, dei membri e degli ospiti di Merigar, applicando responsabilmente il principio di precauzione nel non autorizzare la realizzazione della centrale ENEL Bagnore 4. Inoltre la comunità Dzog Chen chiede che venga predisposto un protocollo di controllo delle emissioni con apposite centraline di monitoraggio in continua degli effetti di Bagnore 3 su Merigar dal momento che questa zona non risulta ad oggi monitorata.”

Benvenuti (meglio tardi che mai) tra gli allarmisti.