CONFRONTO SULLA GEOTERMIA: VERDI RISPONDE, SOS RILANCIA

carte_confrontoSOS Geotermia in questi ultimi anni ha organizzato molte assemblee pubbliche per praticare il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e salute, ma quasi mai abbiamo avuto la possibilità concreta di incontrare gli amministratori locali e di ragionare con loro.

Ora il Sindaco di Santa Fiora, Verdi, si dichiara “aperto al confronto”, aggiunge che non ha  problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e conclude affermando che “l’Amministrazione pubblica non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato”.(vedi articolo sotto)

Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti.

Proponiamo per questo, nel mese prossimo a Santa Fiora o ad Arcidosso, in una data da concordare con le Amministrazioni, un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, tema tanto delicato, quanto importante in Amiata, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presenti oggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari.

Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente.

Per il rispetto dovuto ai cittadini preoccupati e per coerenza, ci auguriamo che i nostri amministratori siano in grado di passare delle parole ai fatti.

La Nazione del 18 aprile 2013

Geotermia, ora i sindaci si appellano ai cittadini
Landi: «Ci crediamo e vogliamo discuterne con loro»
ARCIDOSSO ANCHE VERDI (SANTA FIORA) È D’ACCORDO
di Maria Brigida Langellotti
DA UN LATO i cittadini preparano una mobilitazione contro lo sfruttamento geotermico dell’Amiata, dall’altro le amministrazioni comunali amiatine organizzano un’assemblea pubblica per presentare gli studi condotti finora sull’argomento che dimostrerebbero come le centrali geotermiche non danneggiano il territorio. L’assemblea è in programma all’inizio di maggio ed è organizzata dalle amministrazioni comunali di Arcidosso e di Santa Fiora. «Durante l’assemblea pubblica, che con molta probabilità si svolgerà ad Arcidosso ha spiegato il sindaco di Arcidosso, Emilio Landi verranno presentati gli studi elaborati dall’Ars (Agenzia sanitaria toscana) e dall’Arpat. I dati dell’Ars sono già stati presentati a Firenze e adesso saranno illustrati anche alla popolazione amiatina: lo studio dell’Ars ha riguardato lo stato di salute della popolazione residente nelle aree geotermiche toscane. Dagli studi effettuati abbiamo avuto garanzie che lo sfruttamento delle risorse geotermiche del nostro territorio non metterebbe a rischio la salute dei cittadini. Inoltre, le amministrazioni locali, con l’Unione dei Comuni montani dell’Amiata grossetana, stanno attivando un Osservatorio, che si avvarrà delle competenze dell’Università, per avere dei parametri corretti. In più verranno installate delle centraline fisse di monitoraggio a ridosso delle centrali e abbiamo anche chiesto ulteriori piezometri per verificare l’incidenza delle centrali sulle acque». ANCHE il sindaco di Santa Fiora, Renzo Verdi, conferma l’intenzione dell’amministrazione di continuare a sostenere il progetto della geotermia: «Il Comune di Santa Fiora continua a credere nello sviluppo della geotermia, comunque continueremo a chiedere un miglioramento tecnologico per escludere un potenziale inquinamento. L’attenzione rimane alta, non a caso abbiamo in programma un’assemblea pubblica per analizzare gli studi effettuati sull’argomento». Intanto continua il «muro contro muro» tra coloro che da sempre si sono dichiarati contrari alla nascita delle centrali geotermiche sul territorio del Monte Amiata, tanto da aver dato vita al comitato «Sos geotermia», coloro che sostengono lo sfruttamento geotermico, considerato positivo per lo sviluppo dell’occupazione e delle fonti rinnovabili, e gli amministratori locali che non si sono opposti alla realizzazione delle centrali sull’Amiata. Il braccio di ferro si è fatto ancora più duro dopo che, alcune settimane fa, Enel Green Power ha annunciato il via ai lavori di realizzazione della nuova centrale Bagnore 4 che si aggiungerà alla centrale Bagnore 3, già presente nel comune di Santa Fiora. E proprio per protestare contro questa nuova centrale geotermica che il coordinamento «Sos geotermia» ha organizzato una manifestazione in programma l’11maggio. L’assemblea dei comitati è previsto alle 10.30 in piazza Indipendenza ad Arcidosso. Alle 14 partirà il corteo verso la centrale di Bagnore 4.

Il Cambiamento.it del 9 aprile 2013

Amiata: il sindaco di Santa Fiora replica ai comitati ambientalisti
Il Primo Cittadino si dichiara aperto al confronto
di Fabrizio Pinzuti

PIANCASTAGNAIO – Come era prevedibile il primo e, almeno a quanto ci risulta, unico amministratore pubblico a raccogliere l’appello e, in un certo senso, il guanto della sfida con i comitati ambientalisti di SOS Geotermia, è stato il sindaco Renzo Verdi di Santa Fiora, nel cui territorio comunale è cominciata la costruzione della megacentrale di Bagnore 4 (produzione prevista a regime 60 megawatt).  I comitati hanno sempre organizzato assemblee pubbliche per praticare il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e della salute e in questi ultimi tempi gli incontri si sono infittiti. Si sono però sempre lamentati di non aver “quasi mai avuto la possibilità concreta di incontrare gli a amministratori locali e di ragionare con loro”. Ora però il primo cittadino di Santa Fiora, uno dei comuni più geotermici, si dichiara “aperto al confronto”, aggiunge che non ha problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e conclude affermando che “l’Amministrazione pubblica non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato”. Verdi insomma risponde e SOS Geotermia a sua volta rilancia replicando: “Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti. Proponiamo per questo, nel mese prossimo a Santa Fiora o ad Arcidosso, in una data da concordare con le Amministrazioni, un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, tema tanto delicato, quanto importante in Amiata, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presenti oggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari. Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente. Per il rispetto dovuto ai cittadini preoccupati e per coerenza, ci auguriamo che i nostri amministratori siano in grado di passare dalle parole ai fatti”. Da parte nostra seguiremo con il massimo dell’attenzione e della puntualità questi momenti importanti di confronto tra amministratori e comitati per darne un’adeguata informazione.

La Nazione del 10 marzo 2013

«La manifestazione anti-geotermia? Ci auguriamo sia pacifica»
AMIATA IL SINDACO DI SANTA FIORA RESTA FEDELE AL FRONTE DEL «SÌ» INAUGURATO NEL 2007
«ERO E RESTO convinto che la geotermia può dare un valore aggiunto al territorio». Il sindaco di Santa Fiora, Renzo Verdi, ribadisce il sostegno dell’amministrazione al modello energetico che prevede lo sfruttamento delle risorse geotermiche. Un tema «caldo» nel territorio amiatino che ha diviso i cittadini in due fronti: i favorevoli allo sviluppo geotermico e i contrari. Da questa frattura è nato il movimento Sos geotermia, che raccoglie i cittadini impegnati nella salvaguardia del Monte Amiata e nel contrasto allo sfruttamento geotermico. E proprio il coordinamento dei movimenti per l’Amiata Sos geotermia dopo l’annuncio di Enel Green Power dell’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4 a Santa Fiora e Arcidosso, è tornato a riaccendere i riflettori sulla querelle. Una battaglia che non preoccupa l’amministrazione. «IL COMUNE sottolinea il primo cittadino di Santa Fiora continuerà a sostenere il percorso intrapreso nel 2007, da quando partecipa con la Regione al tavolo istituzionale sulla geotermia. In ogni caso non abbasseremo la guardia e continueremo a chiedere un miglioramento tecnologico per l’abbattimento completo di un potenziale inquinamento». Il sindaco ammette di non essere a conoscenza della manifestazione annunciata dal coordinamento Sos geotermia: «Siamo in democrazia, ognuno può avere le proprie idee. Non sapevo della manifestazione: ne prendo atto, l’essenziale è che avvenga rispettando la legge e in maniera pacifica. Il Comune resta aperto al confronto, non abbiamo avuto un contatto con il coordinamento ma non abbiamo problemi a incontrare chi ne fa parte. L’amministrazione non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato».

La Nazione del 12 marzo 2013

Comitati pronti al confronto ma «decisi a non mollare»
Presa di posizione dopo l’annuncio dei lavori per Bagnore 4
AMBIENTE «SOS GEOTERMIA» ANNUNCIA UNA MANIFESTAZIONE
di Maria Brigida Langellotti
DISPONIBILI al confronto, ma determinati a difendere i loro principi e il loro territorio. Anzi più intenzionati che mai a continuare la lotta contro lo sfruttamento delle risorse geotermiche dei territori amiatini, in vista della manifestazione e che si svolgerà a maggio. Roberto Barocci, tra i membri del coordinamento Sos Geotermia, formato dai comitati ambientali e dai cittadini che si battono contro la realizzazione delle centrali geotermiche del territorio, nonché presidente del Forum ambientalista di Grosseto, spiega quali sono le azioni che il coordinamento ha previsto per contrastare lo sviluppo geotermico nei territori dell’Amiata. Un coordinamento formato dai comitati ambientali di Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio, da vari associazioni, due liste civiche di Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore e tanti cittadini. Adesso la mobilitazione si fa ancora più articolata dopo che, la settimana scorsa, Enel Green Power ha annunciato l’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4. «Non abbiamo intenzione sottolinea Barocci di stare a guardare. Per questo abbiamo annunciato la manifestazione di maggio, con molta probabilità a Santa Fiora, che coinvolgerà anche realtà nazionali. L’obiettivo è quello di chiedere una moratoria delle centrali geotermiche in Amiata». Barocci precisa che il coordinamento non ha mia negato il confronto: «chiediamo aggiunge al sindaco di Santa Fiora un incontro pubblico per parlare di salute e geotermia e per spiegare le nostre preoccupazioni. Il coordinamento continuerà a sostenere la validità delle proprie tesi, confermate anche da studi regionali: secondo la legge non si possono aggiungere altre condizioni di inquinamento in quei territori che già sono soggetti a fattori inquinanti».

Corriere di Maremma del 13 marzo 2013

Geotermia: Verdi risponde, Sos rilancia

Sos Geotermia in questi ultimi anni ha organizzato molte assemblee pubbliche per praticare il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e salute, ma quasi mai abbiamo avuto la possibilità concretadi incontrare gli amministratori locali edi ragionare con loro. Ora il sindaco di Santa Fiora,Verdi, si dichiara “aperto al confronto”, aggiunge che non ha problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e conclude affermando che “l’Amministrazione pubblica non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato”. Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti. Proponiamo per questo, nel mese prossimo a Santa Fiora o ad Arcidosso, in una data da concordare con le Amministrazioni, un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, tema tanto delicato, quanto importante in Amiata, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presentioggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari. Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente. Per il rispetto dovuto ai cittadini preoccupati e per coerenza, ci auguriamo che i nostri amministratori siano in grado di passare delle parole ai fatti.

La Nazione del 14 marzo 2013

Sos Geotermia disponibile «Organizziamo un incontro»
AMIATA. «SOS GEOTERMIA in questi ultimi anni ha organizzato molte assemblee pubbliche per favorire il confronto e la partecipazione dei cittadini sui temi della geotermia e della salute, ma quasi mai c’è stata la possibilità concreta di incontrare gli amministratori locali e di ragionare con loro». Così il comitato interviene dopo le dichiarazioni del sindaco di Santa Fiora Renzo Verdi che si era detto aperto al confronto con i cittadini per affrontare insieme il tema della geotermia. «Il sindaco Verdi continuano da Sos geotermia si dichiara aperto al confronto, aggiungendo che non ha problemi a incontrare i cittadini che sono contrari alla geotermia in Amiata e che l’amministrazione resta favorevole a un percorso partecipato. Benissimo. E’ quello che abbiamo sempre auspicato e chiediamo che si passi ai fatti». A tale proposito Sos geotermia propone un dibattito pubblico: «Proponiamo di organizzare ad Arcidosso o Santa Fiora, nel mese di aprile, in una data da concordare un dibattito pubblico a più voci sul tema della salute, entrando nel merito delle emissioni di inquinanti presenti oggi sul territorio e degli studi compiuti sugli effetti sanitari. Proponiamo una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti».

Il Tirreno del 14 marzo 2013

LA PROPOSTA DI LAZZERONI E BIANCHINI
Geotermia sì o no, in arrivo un referendum
di Fiora Bonelli
CASTEL DEL PIANO Adesso per la geotermia si va a chiedere un referendum. Lanciano l’idea Corrado Lazzeroni e Marcello Bianchini, che hanno organizzato una riunione per domani alle 20,30 presso le ex scuole elementari di Bagnoli. Per attivare il referendum, afferma Lazzeroni in una lettera aperta ai cittadini «è necessario raggiungere il 15% di firme dell’attuale corpo elettorale di ogni comune. Le opzioni potrebbero essere: favorevole alla geotermia, contrario alla geotermia, favorevole alla sola geotermia con ciclo binario con conversione delle precedenti centrali gà costruite». Anche Sos geotermia coordinamento dei Movimenti per l’Amiata, propone un pubblico incontro sulla querelle geotermia con una presentazione dei problemi svolta da due relatori, uno per parte, e poi un dibattito aperto ai partecipanti, moderato da un giornalista indipendente. Ma a scanso di equivoci, anche Enel Green Power rilancia, dopo la notizia che anche un esperto mondiale di geotermia come il prof. Horne si era espresso in termini lusinghieri sulla centrale di Bagnore 4 di Santa Fiora, i cui lavori sono cominciati da una settimana: «Horne – spiega Montemaggi responsabile Geotermia Toscana – è un’autorevole personalità in campo scientifico, assolutamente obiettiva e neutrale, che presiede la più importante associazione geotermica a livello mondiale. Per il nostro lavoro, che ha affrontato un articolato iter a livello istituzionale con studi di università e soggetti terzi e un percorso di partecipazione che si è concluso con il contraddittorio in Regione con tutti i soggetti del territorio, abbiamo dato risposte precise e puntuali. Sappiamo quindi quanto sia affidabile e innovativa la nuova centrale geotermica Bagnore 4, ma ci fa molto piacere che a livello internazionale si riconosca la nostra eccellenza tecnologica e si ribadisca che la tipologia dell’impianto è una scelta da fare in base al fluido del serbatoio geotermico e non viceversa». Altre notizie positive in materia di geotermia arrivano dalla Nuova Zelanda e di nuovo dagli Usa: il professore Michael Bates dell’Università della California ha condotto uno studio sulla popolazione di Rotorua, esposta ad emissioni geotermiche naturali: la ricerca, pubblicata su Environmental Research mostra che l’esposizione cronica a basse concentrazioni di acido solfidrico non è associata a incrementi di rischio per asma e sintomi respiratori simili all’asma. Al contrario c’è una diminuzione della prevalenza di asma e sintomi correlati. «Infine – commenta Montemaggi – gli studi sulla salute fatti da istituzioni, enti di ricerca e soggetti terzi, assicurano che non ci sono rischi per la popolazione. In ogni caso, Enel Green Power ha brevettato gli impianti Amis che eliminano anche il tipico odore dell’acido solfridico. A Bagnore 4 vi sarà inoltre un innovativo impianto di abbattimento dell’ammoniaca, che sarà eliminata per la quasi totalità. Insomma, Bagnore 4 è un’opportunità di sviluppo per il territorio, in termini energetici ed economici, e potrà dare anche calore ai paesi e alle aziende della zona».

Bagnore 4, iniziato il cantiere della nuova centrale Enel. AMIATA CALLING: GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA!

bramerini 7 nani_600_72Nonostante il ricorso pendente al TAR e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel ieri, 7 marzo, ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore3 (20 MW) fino a 60 MW.
Pure il rinnovato interesse da parte dei media nazionali che hanno evidenziato tutte le problematiche legate alla geotermia amiatina, non sono valsi a far sì che da parte delle amministrazioni si aprisse un tavolo di verifica ed approfondimento sulla questione.
Il Coordinamento SOS Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha immediatamente deciso che non c’è più tempo da perdere ed annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi, oltre all’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto ‘piano di riassetto’ di Piancastagnaio:

Contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi.
Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti.
Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile.
Per la politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio.
Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria.
Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.

Denunciamo peraltro come si insista, anche stavolta, nel ricatto lavoro/salute, laddove si annuncia che i lavori inziali vengono affidati ad una ditta di Abbadia S.S., nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra ‘campanili’ o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione.
Preannunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna e invitiamo la popolazione a partecipare per fermare il saccheggio dell’Amiata.

La Nazione del 9 marzo 2013

AMIATA GEOTERMIA
«Azioni legali per l’impianto»
UNA MANIFESTAZIONE sul monte Amiata per protestare contro l’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4, nei comuni di Santa Fiora e Arcidosso. Lo ha annunciato il coordinamento Sos geotermia che sottolinea anche di aver «immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale». «Non c’è più tempo da perdere afferma il coordinamento organizzeremo il prima possibile una manifestazione a carattere nazionale sul monte Amiata, chiedendo l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto Piano di riassetto di Piancastagnaio. Annunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna e invitiamo la popolazione a partecipare per fermare il saccheggio dell’Amiata». Il coordinamento non nasconde la delusione dopo l’annuncio di Enel Green Power di avvio dei lavori. «Nonostante il ricorso pendente al Tar aggiunge il coordinamento Sos geotermia e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, l’Enel ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore3».

Il Tirreno del 9 marzo 2013

Via a Bagnore 4, è subito guerra
Il coordinamento Sos Geotermia annuncia mobilitazione e manifestazioni di portata nazionale    
di Fiora Bonelli
AMIATA. Sos Geotermia, il coordinamento dei comitati amiatini antigeotermici, annuncia una mobilitazione nazionale contro l’inizio dei lavori di Bagnore 4; se la prende con gli amministratori e invita la popolazione a «fermare il saccheggio dell’Amiata». Sos Geotermia, insomma, non sente ragioni e anche se le sue argomentazioni e alcuni dei suoi dati vengono ogni volta contestati e contraddetti da quelli forniti da Università e da Enel (è accaduto anche in una recente puntata di Striscia la notizia), il coordinamento va avanti e accusa tutti. «Nonostante il ricorso pendente al Tar e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel il 7 marzo ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore 4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore 3 (20 Mw) fino a 60 Mw». E il movimento non si accontenta della risonanza mediatica, ma prosegue utilizzando le vie legali: «Il Coordinamento Sos Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha subito deciso che non c’è più tempo da perdere e annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi non solo l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto “piano di riassetto” di Piancastagnaio». I temi che dovranno aggregare gli ambientalisti di tutta Italia sono infatti una lunga lista che Sos Geotermia sintetizza così: «Per la politica al servizio delle popolazioni, per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio. Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria. Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente». Sos geotermia trova anche da ridire su quello che in una nota definisce «il ricatto lavoro – salute, laddove si annuncia che i lavori iniziali di Bagnore 4 vengono affidati a una ditta di Abbadia San Salvatore, nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra “campanili”; o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione. Preannunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna», concludono. Intanto il dibattito prosegue a tutti i livelli. E mentre il Partito democratico annuncia un prossimo meeting sull’argomento con la partecipazione, se possibile del presidente regionale Rossi, a Bagnoli, nella sede delle ex scuole elementari, alcuni cittadini hanno organizzato un incontro per parlare di geotermia e per attivare un referendum consultivo con tre domande sul futuro della geotermia: favorevole, contrario, favorevole ma col sistema binario e non con il flash che è quello attuale. Insomma, il referendum che dovrebbe tentare la “mediazione”, se ancora mediare è possibile.

La Nazione del 10 marzo 2013

«La manifestazione anti-geotermia? Ci auguriamo sia pacifica»
AMIATA. IL SINDACO DI SANTA FIORA RESTA FEDELE AL FRONTE DEL «SÌ» INAUGURATO NEL 2007
«ERO E RESTO convinto che la geotermia può dare un valore aggiunto al territorio». Il sindaco di Santa Fiora, Renzo Verdi, ribadisce il sostegno dell’amministrazione al modello energetico che prevede lo sfruttamento delle risorse geotermiche. Un tema «caldo» nel territorio amiatino che ha diviso i cittadini in due fronti: i favorevoli allo sviluppo geotermico e i contrari. Da questa frattura è nato il movimento Sos geotermia, che raccoglie i cittadini impegnati nella salvaguardia del Monte Amiata e nel contrasto allo sfruttamento geotermico. E proprio il coordinamento dei movimenti per l’Amiata Sos geotermia dopo l’annuncio di Enel Green Power dell’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4 a Santa Fiora e Arcidosso, è tornato a riaccendere i riflettori sulla querelle. Una battaglia che non preoccupa l’amministrazione. «IL COMUNE sottolinea il primo cittadino di Santa Fiora continuerà a sostenere il percorso intrapreso nel 2007, da quando partecipa con la Regione al tavolo istituzionale sulla geotermia. In ogni caso non abbasseremo la guardia e continueremo a chiedere un miglioramento tecnologico per l’abbattimento completo di un potenziale inquinamento». Il sindaco ammette di non essere a conoscenza della manifestazione annunciata dal coordinamento Sos geotermia: «Siamo in democrazia, ognuno può avere le proprie idee. Non sapevo della manifestazione: ne prendo atto, l’essenziale è che avvenga rispettando la legge e in maniera pacifica. Il Comune resta aperto al confronto, non abbiamo avuto un contatto con il coordinamento ma non abbiamo problemi a incontrare chi ne fa parte. L’amministrazione non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato».

Corriere di Maremma del 10 marzo 2013

“Una manifestazione nazionale contro i lavori a Bagnore 4″
SANTAFIORA – Il coordinamento Sos Geotermia interviene su Bagnore: “Nonostante il ricorso pendente al Tar e il crescente allarme tra la popolazione, l’Enel il 7 marzo ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore 4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore 3 (20Mw)fino a 60Mw. Il coordinamento Sos Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile, annuncia l’indizione di una manifestazionea carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata per l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e controle morti da avvelenamento ambientale, la privatizzazione dei servizi, la falsa greeneconomy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria”.

PrimaPagina Chiusi.it dell’11 marzo 2013

GEOTERMIA SULL’AMIATA. L’AVVIO DEL CANTIERE DELLA CENTRALE ENEL DI BAGNORE 4 CONTINUA A CREARE POLEMICHE.
Il Comitato SOS geotermia esprime preoccupazione. Il comunicato stampa.
Proseguono le polemiche relative alla geotermia sull’Amiata. Nei giorni scorsi i media hanno dato notizia dell’avvio del cantiere della centrale Enel Bagnore 4. La questione, oltre le prevedibili dichiarazioni da parte di Enel che tutto è sicuro e che ci saranno nuove prospettive occupazionali, è che c’è il rischio che si riproponga il “modello ILVA”, cioè il binomio-ricatto lavoro/salute, come espressamente scritto dal comunicato del Comitato SOS geotermia, che riceviamo e pubblichiamo di seguito:
“Bagnore 4, iniziato il cantiere della nuova centrale Enel. AMIATA CALLING: GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA! Nonostante il ricorso pendente al TAR e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel ieri, 7 marzo, ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore3 (20 MW) fino a 60 MW. Pure il rinnovato interesse da parte dei media nazionali che hanno evidenziato tutte le problematiche legate alla geotermia amiatina, non sono valsi a far sì che da parte delle amministrazioni si aprisse un tavolo di verifica ed approfondimento sulla questione. Il Coordinamento SOS Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha immediatamente deciso che non c’è più tempo da perdere ed annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi, oltre all’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto ‘piano di riassetto’ di Piancastagnaio: “Contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi. Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti. Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile. Per la politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio. Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria. Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.” Denunciamo peraltro come si insista, anche stavolta, nel ricatto lavoro/salute, laddove si annuncia che i lavori inziali vengono affidati ad una ditta di Abbadia S.S., nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra ‘campanili’ o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione. Preannunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna e invitiamo la popolazione a partecipare per fermare il saccheggio dell’Amiata.

Geotermia in Amiata. ‘Striscia la menzogna’…dell’Enel

striscia_montemaggi_romagnoliIl servizio di Striscia la Notizia di domenica 3 marzo us ci consente di dimostrare quanta siano mistificanti e fasulle le argomentazioni usate a difesa della geotermia Enel sul monte Amiata.

Il giornalista, dopo aver trasmesso l’intervento di SOS Geotermia, che riporta correttamente quanto è scritto a pag.162 dello Studio epidemiologico della Regione Toscana  sullo stato della salute dei residenti, e cioè che “…negli uomini la mortalità generale osservata nell’intera area geotermica mostra un eccesso statisticamente significativo rispetto sia al riferimento locale sia a quello regionale..”, e che in Amiata tale eccesso è del 13%, come è riportato a pag.80 dello stesso Studio, passa la parola per la replica al responsabile Enel Green Power Massimo Montemaggi e all’ingegnere Paolo Romagnoli dell’Enel.

Questi afferma che lo Studio della Regione Toscana ha dimostrato che la mortalità in Amiata è invece in riduzione, con un andamento nel tempo minore di quello che si registra in altre aree, ma comunque in diminuzione.

Il telespettatore rimane perplesso: chi avrà ragione? C’è una riduzione di mortalità, come sostiene Enel, oppure un aumento, come sostiene SOS Geotermia? Il giornalista non si esprime.

Spieghiamo l’inganno furbesco dei dirigenti Enel.
Lo Studio citato analizza anche l’andamento della mortalità in un lasso di tempo molto lungo, oltre trenta anni , e registra un fenomeno che è proprio di tutto il mondo occidentale, cioè una riduzione tendenziale della mortalità per un allungamento della vita che è generalizzato, tipico e frutto della ricerca medico scientifica del dopoguerra. Quindi anche in Amiata si registra tale fenomeno di positiva riduzione, come riferisce l’ingegnere dell’Enel, ma la riduzione in Amiata per i maschi è ben inferiore del 13 % a quella registrata nei comuni limitrofi e a quella registrata in Toscana, che è presa come andamento di normalità statistica. Se la riduzione dell’andamento positivo in Amiata è inferiore del 13%, matematicamente significa che c’è un pari aumento negativo rispetto ai comuni dove si registra una riduzione maggiore della sopravvivenza.

ars_tabella_tumori

Fino al 1990-99, sia in Toscana (viola) che nelle aree di Larderello (rosso) e dell’Amiata (blu), i tumori nei maschi sono in diminuzione, ma dal 1999, mentre il trend toscano e anche dell’area di Larderello diminuisce, nell’Amiata c’è un aumento

Cioè, in tutto il mondo occidentale, e in Toscana, c’è una tendenza a vivere di più e in maggiore salute, ma in Amiata non è così! La differenza è quel 13% in più di morti e l’aumento di altre patologie.

Nelle parole dell’Enel sta l’inganno. Non dire che la scienza statistica fa solo un confronto con una situazione di riferimento considerata la norma, che nel caso in esame è l’andamento registrato in tutta la Toscana. Non dire che una diversità negativa, rispetto ad un andamento positivo concordemente scelto come norma, è una differenza negativa.

Poi si parla di stili di vita…, fingendo di non sapere che tale ipotesi è stata definitivamente smentita dalla stessa Agenzia Regionale di Sanità, con il recente studio di Voller che dice: Il confronto tra la popolazione residente nei comuni delle due aree geotermiche e quella dell’area non geotermica compresa entro 50 chilometri dall’area geotermica, non rivela differenze rilevanti rispetto alle caratteristiche socio demografiche e agli stili di vita (fumo, alcol, dieta, attività fisica)”. Più chiari di così!

L’Ing.Paolo Romagnoli afferma inoltre che il valore del livello del bacino acquifero oggi è sostanzialmente uguale al livello presente negli anni ’60 al momento dell’inizio dello sfruttamento geotermico. E’ ancora falso! Perchè la superficie di falda risulta circa 200 metri al disotto delle misurazioni effettuate da Calamai -proprio per conto di Enel- negli anni ’60. Oggi, ogni mese il bacino si riduce di un metro come rilevato dal pozzo piezometrico di Poggio Trauzzolo, nonostante che negli ultimi anni le precipitazioni e le nevicate siano state le più alte degli ultimi 45 anni, accertato dalla stessa Regione con lo Studio MOBIDIC.

L’Ing.Romagnoli afferma che le tecnologie utilizzate sull’Amiata sono le migliori possibili e realizzabili in relazione al tipo di fluido disponibile a Piancastagnaio, ma non dice che tali tecnologie sono vietate nei paesi ‘civili’ come gli Usa o l’Australia e che sono invece usate in Italia e nel ‘terzo mondo’ perché rendono di più di quelle di nuova generazione che sacrificano parte della produzione al rispetto dell’ambiente e della salute.

Resta il fatto che le tonnellate di inquinanti ce le siamo sorbite tutte fino ad oggi senza limitazioni e non si è mai proceduto ad una valutazione di impatto sanitario che tenga conto dell’azione cumulativa e sinergica delle nuove emissioni con le forme di inquinamento già esistenti e documentate, come peraltro indicato dall’Europa.

Corriere di Maremma del 5 marzo 2013

Abbadia San Salvatore. I badenghi non apprezzano il servizio televisivo di Canale 5 “Striscia la notizia” parla di geotermia sull’Amiata
Abbadia San Salvatore. Domenica sera, canale 5, Striscia la notizia. Gli amiatini tutti (o quasi) davanti la TV per assistere al servizio, annunciato qualche giorni prima, sulla geotermia in Amiata. Servizio realizzato circa un mese fa a Piancastagnaio. Il parere dei comitati locali che vi hanno preso parte sono stati articolati. C’è chi ha sostenuto che “nel programma sono state tagliate alcune cose importanti, come il principio di precauzione e le nostre proposte. Ma ci sarà occasione di ritornarci sopra, coma ha detto Laudadio”. E chi ha ritenuto, invece, che rispetto alla usuale aggressività di Strisciaquesta volta Laudadio ha mostrato imperturbabilità nei confronti dei due ingegneri Enel, contenendo ogni forma di sarcasmo o di ironia. Quello, però, che non è andato proprio giù un gruppo di giovani badenghi è che gli stessi ingegneri, non sapendo come giustificare quei morti in eccesso (il 13% della popolazione maschile rispetto all’area di riferimento locale) emersi dallo studio commissionato da Ars Toscana alla fondazione “Gabriele Monasterio” e al Cnr di Pisa, ecco, quegli stessi ingegneri hanno detto che gli eccessi di mortalità e di patologie si devono “agli stili di vita” delle popolazioni amiatine (ipotesi assunta in un primo momento anche da Ars toscana, ma poi smentita e annullata). Ma come si è permessa Striscia di dipingere gli amiatini “di fronte alla nazione come una popolazione di trogloditi e avvinazzati”, dediti al mangiare eccessivo, alle libagioni e ai piaceri sregolati? E hanno così deciso di realizzare un “controservizio” su Amiata, stili di vita e benessere, che avvalori per assurdo questa tesi. E già si cercano figuranti per il video, che prenderà il via nei prossimi giorni.

Il Tirreno del 7 marzo 2013

Geotermia e salute, il caso finisce a Striscia
Il tg satirico sull’Amiata. Gli ambientalisti: «Mortalità in eccesso del 13%». Enel replica: «Non è vero»
di Fiora Bonelli
AMIATA. Il movimento SoS Geotermia è sbarcato anche a Striscia la Notizia in un servizio di due giorni fa. Durante le interviste dell’inviato Max Laudadio ha commentato le affermazioni che i vertici Enel hanno fatto nella stessa trasmissione. Per gli ambientalisti «in Amiata c’è un eccesso di mortalità del 13% e la falda acquifera sta diminuendo». Riprendendo, dunque, alcuni passaggi della trasmissione, in cui Enel, tramite l’ingegner Montemaggi, ha affermato che non c’è né eccesso di mortalità né diminuzione della falda, come da studi dell’Ars Toscana. «Chi avrà ragione? – il senso del servizio – C’è una riduzione, come sostiene Enel, oppure un aumento, come sostiene SOS Geotermia? Il giornalista non si esprime». SoS geotermia prosegue nel contestare la lettura di Enel. «Lo studio citato analizza anche l’andamento della mortalità in un lasso di tempo molto lungo, oltre trenta anni, e registra un fenomeno che è proprio di tutto il mondo occidentale, cioè una riduzione tendenziale della mortalità per un allungamento della vita che è generalizzato, tipico e frutto della ricerca medico scientifica del dopoguerra. Quindi anche in Amiata si registra tale fenomeno di positiva riduzione, come riferisce l’ingegnere dell’Enel, ma la riduzione in Amiata per i maschi è ben inferiore del 13 % a quella registrata nei comuni limitrofi e a quella registrata in Toscana. Se la riduzione dell’andamento positivo in Amiata è inferiore del 13%, matematicamente significa che c’è un pari aumento negativo rispetto ai comuni dove si registra una riduzione maggiore della sopravvivenza. Cioè, in tutto il mondo occidentale, e in Toscana, c’è una tendenza a vivere di più e in maggiore salute, ma in Amiata non è così! La differenza è quel 13% in più di morti e l’aumento di altre patologie». E a proposito dell’acqua l’ingegnere Enel Paolo Romagnoli nel servizio di Striscia ha affermato che il valore del livello del bacino acquifero oggi è sostanzialmente uguale al livello presente negli anni ’60 al momento dell’inizio dello sfruttamento geotermico. Per Sos Geotermia «è tutto falso! Perchè la superficie di falda risulta circa 200 metri al disotto delle misurazioni effettuate da Calamai – proprio per conto di Enel- negli anni ’60. Oggi, ogni mese il bacino si riduce di un metro come rilevato dal pozzo piezometrico di Poggio Trauzzolo, nonostante che negli ultimi anni le precipitazioni e le nevicate siano state le più alte degli ultimi 45 anni, accertato dalla stessa Regione con lo studio Mobidic». Resta il fatto, concludono gli esponenti di SOS geotermia, «che le tonnellate di inquinanti ce le siamo sorbite tutte fino ad oggi senza limitazioni e non si è mai proceduto ad una valutazione di impatto sanitario che tenga conto dell’azione cumulativa e sinergica delle nuove emissioni con le forme di inquinamento già esistenti e documentate, come peraltro indicato dall’Europa».

La Nazione del 6 marzo 2013

AMIATA. PER GLI AMBIENTALISTI CI SONO DIVERSE LETTURE DEI DATI
Striscia la Notizia parla di geotermia ma il comitato non è d’accordo
di Cristiano Bernacchi
IL COMITATO ambientalista Sos Geotermia esce allo scoperto dopo il servizio di Striscia la Notizia. «Il giornalista dicono dopo aver trasmesso l’intervento di Sos Geotermia, che riporta correttamente quanto è scritto nello studio epidemiologico della Regione, cioè che negli uomini la mortalità generale osservata nell’intera area geotermica mostra un eccesso statisticamente significativo, e che in Amiata tale eccesso è del 13%, passa la parola per la replica al responsabile Enel Green Power Massimo Montemaggi e all’ingegnere Paolo Romagnoli dell’Enel. Questi affermano che lo Studio della Regione Toscana ha dimostrato che la mortalità in Amiata è invece in riduzione, con un andamento nel tempo minore di quello che si registra in altre aree, ma comunque in diminuzione». Secondo il comitato «lo spaesamento per lo spettatore è certo, dato che le due ipotesi sostenute sono in netta contraddizione, ma il bandolo della matassa è rintracciabile solo nei dati statistici. Ovvero spiegano che il trend di moralità degli ultimi trenta anni sia diminuito è un fatto che si registra in tutto il mondo occidentale con un allungamento della vita generalizzato, ma allora quel 13% di mortalità in eccesso come si spiega?». Secondo i comitati è proprio quell’aumento di mortalità in eccesso con una differenza del 13% a dimostrare che nel resto del mondo occidentale si vive tendenzialmente di più, ma «in Amiata non è così».

Il Cittadino online.it del 5 marzo 2013

Sos Geotermia: “Fateci capire che succede in Amiata”
Morti e patologie legate alla risorsa naturale, sì o no?
di Fabrizio Pinzuti

AMIATA. Altra pagina di SOS Geotermia, Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata, contro l’Enel. “Striscia la menzogna dell’Enel”, recita più esattamente il titolo di una nota dei comitati. Il comunicato prende spunto da un servizio trasmesso da canale 5 in Striscia la notizia domenica 3 marzo sull’attività geotermica dell’Enel in Amiata. Il giornalista, dopo aver trasmesso l’intervento di SOS Geotermia, che riporta quanto è scritto a pag.162 dello Studio epidemiologico della Regione Toscana1 sullo stato della salute dei residenti, e cioè che “…negli uomini la mortalità generale osservata nell’intera area geotermica mostra un eccesso statisticamente significativo rispetto sia al riferimento locale sia a quello regionale..”, e che in Amiata tale eccesso è del 13%, come è riportato a pag.80 dello stesso Studio, passa la parola per la replica al responsabile Enel Green Power Massimo Montemaggi e all’ingegnere Paolo Romagnoli dell’Enel. Questi afferma che lo Studio della Regione Toscana ha dimostrato che la mortalità in Amiata è invece in riduzione, con un andamento nel tempo minore di quello che si registra in altre aree, ma comunque in diminuzione. Il telespettatore rimane perplesso: chi avrà ragione? C’è una riduzione di mortalità, come sostiene Enel, oppure un aumento, come sostiene SOS Geotermia? Il giornalista non si esprime. Questo il riassunto della trasmissione nella quale i Comitati intravedono “l’inganno furbesco dei dirigenti Enel”. Spiega la nota che “lo Studio citato analizza anche l’andamento della mortalità in un lasso di tempo molto lungo, oltre trenta anni, e registra un fenomeno che è proprio di tutto il mondo occidentale, cioè una riduzione tendenziale della mortalità per un allungamento della vita che è generalizzato, tipico e frutto della ricerca medico scientifica del dopoguerra. Quindi anche in Amiata si registra tale fenomeno di positiva riduzione, come riferisce l’ingegnere dell’Enel, ma la riduzione in Amiata per i maschi è ben inferiore del 13% a quella registrata nei comuni limitrofi e a quella registrata in Toscana, che è presa come andamento di normalità statistica. Cioè, in tutto il mondo occidentale, e in Toscana, c’è una tendenza a vivere di più e in maggiore salute, ma in Amiata non è così! La differenza è quel 13% in più di morti e l’aumento di altre patologie. Nelle parole dell’Enel sta l’inganno. Non dire che una diversità negativa, rispetto ad un andamento positivo concordemente scelto come norma, è una differenza negativa. Poi si parla di stili di vita…, fingendo di non sapere che tale ipotesi è stata definitivamente smentita dalla stessa Agenzia Regionale di Sanità, con il recente studio di Voller che dice: “Il confronto tra la popolazione residente nei comuni delle due aree geotermiche e quella dell’area non geotermica compresa entro 50 chilometri dall’area geotermica, non rivela differenze rilevanti rispetto alle caratteristiche socio demografiche e agli stili di vita (fumo, alcol, dieta, attività fisica)”. Più chiari di così! L’Ing. Paolo Romagnoli afferma inoltre che il valore del livello del bacino acquifero oggi è sostanzialmente uguale al livello presente negli anni ’60 al momento dell’inizio dello sfruttamento geotermico. E’ ancora falso! Perché la superficie di falda risulta circa 200 metri al disotto delle misurazioni effettuate da Calamai – proprio per conto di Enel – negli anni ’60. Oggi, ogni mese il bacino si riduce di un metro come rilevato dal pozzo piezometrico di Poggio Trauzzolo, nonostante che negli ultimi anni le precipitazioni e le nevicate siano state le più alte degli ultimi 45 anni, accertato dalla stessa Regione con lo studio Mobidic. L’Ing.Romagnoli afferma che le tecnologie utilizzate sull’Amiata sono le migliori possibili e realizzabili in relazione al tipo di fluido disponibile a Piancastagnaio, ma non dice che tali tecnologie sono vietate nei paesi ‘civili’ come gli Usa o l’Australia e che sono invece usate in Italia e nel terzo mondo perché rendono di più di quelle di nuova generazione che sacrificano parte della produzione al rispetto dell’ambiente e della salute. Resta il fatto che le tonnellate di inquinanti ce le siamo sorbite tutte fino ad oggi senza limitazioni e non si è mai proceduto ad una valutazione di impatto sanitario che tenga conto dell’azione cumulativa e sinergica delle nuove emissioni con le forme di inquinamento già esistenti e documentate, come peraltro indicato dall’Europa”.

3 marzo 2013: ‘Striscia la Geotermia’, anche Canale 5 sull’Amiata

(questa è una foto, il servizio è sotto)

(questa è una foto, il servizio è sotto)

Trasmesso oggi, 3 marzo, il servizio di Striscia la Notizia sulla geotermia in Amiata.
Di fronte alle contestazioni l’Enel mette in campo i massimi dirigenti del settore, a cominciare dall’ing.Montemaggi che è il responsabile di Enel Green Power.
Nonostante questo gli argomenti che tentano di usare per rispondere alle contestazioni sono i soliti di sempre, già smentiti  e/o rivelatisi delle enormi bugie, come nel tempo abbiamo puntualizzato su questo sito.
Se questi sono gli argomenti sarebbe bene che pensassero a dimettersi e con loro gli amministratori che fin qui li hanno avallati o hanno evitato di pronunciarsi.
Bloccare immediatamente i cantieri di Piancastagnaio e Bagnore e fermare le altre centrali in funzione!
(Alle dichiarazioni di Enel del servizio risponderemo presto ricordando e riproponendo tutte le denunce fin qui fatte).

Se non visualizzate il video qui sotto vuol dire che è stato bloccato da RTI (Mediaset); potete comunque vederlo nella pagina di Striscia la notizia qui: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/puntata/2013/03/03/puntata_19D.shtml?2
se non si vede neanche sul sito di Striscia, potete scaricare una versione in bassa definizione CLICCANDO QUI (è un file zippato di circa 9 Mb)

Mercurio e Geotermia in Amiata. Ancora una denuncia dei danni alla salute in Tv

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(questa è una foto, il servizio è sotto)

Nonostante il colpevole silenzio da parte degli amministratori locali, regionali e nazionali e i tentativi di ‘parlare d’altro’, come della pioggia di soldi che arriverà dall’Enel, non solo SOS Geotermia mantiene accesi i riflettori sulla gravissima questione che ormai dilaga anche nei media e tra la popolazione.
E’ la volta del Prof.Giovanni Grieco dell’Università degli Studi di Milano che nel corso del programma Prometeo di Class Tv, il 26 febbraio 2013, interviene a spiegare in particolare la questione del mercurio sul Monte Amiata, sia per le vecchie miniere e sia per le nuove centrali geotermiche, specie dopo l’ultimo Protocollo Regione Toscana-Enel.
Nel video che segue i passaggi importanti relativi al monte Amiata e, a seguire, una breve intervista al Prof.Borgia fatta a Grosseto il 20 febbraio scorso.
Non riuscire a nascondere la verità, non riuscirete a fermare la rabbia.

Lettera aperta a Carlo Petrini e Slow Food

slow_food_trivellaAbbiamo sempre seguito con interesse le Sue battaglie per la valorizzazione del buon cibo, sano, pulito e dei piccoli produttori di qualità contro la grande industria agroalimentare, e, più in generale, dell’ambiente naturale ed agricolo del nostro Paese.
Può capire la sorpresa nel vedere Lei e la Sua organizzazione associata a chi tenta di spacciare la geotermia toscana come rinnovabile e pulita; ci riferiamo alla ‘alleanza’ con CoSviG
(il Consorzio Sviluppo Geotermia, leggi qui e qui).

Non vogliamo far torto alla Sua intelligenza, ma ci sembra che la sacrosanta battaglia per valorizzare la produzione di qualità della Toscana non possa prescindere da una parallela uscita di scena della geotermia nei termini in cui Enel la pratica nella nostra regione, ed in particolare sul monte Amiata.

La nostra contrarietà a classificare la geotermia genericamente pulita e rinnovabile, nasce dalle evidenze scientifiche che, si badi bene, gli stessi enti preposti e studiosi di chiara fama hanno evidenziato. Non siamo quindi tra quelli che ‘basta che non sia nel mio giardino’, ma dopo oltre 50 anni di geotermia in Amiata, sia per la struttura geologica che per le tecnologie usate, possiamo affermare che la nostra geotermia non è né pulita, né rinnovabile, né sicura.

Non potendo approfondire in questa sede tutte le problematiche della geotermia in Amiata, Le evidenziamo solo alcuni tra gli aspetti più gravi con cui dobbiamo fare i conti:

  • INQUINAMENTO E RIDUZIONE DELL’ACQUA. Il monte Amiata è uno dei bacini idropotabili più grandi del centro-Italia e serve 3 province (Siena, Grosseto e Viterbo). Le misurazioni e le stime ci dicono che, a causa della connessione fra il bacino freatico e quello geotermico sottostante, la falda si è abbassata di circa 200 metri -rispetto agli anni ’70- e continua a scendere di 1 metro al mese (la quantità persa è equiparabile all’intero lago di Bolsena). In più,i dati dimostrano l’aumento continuo della concentrazione di arsenico tanto che per ben 3 volte si è ricorsi alle ‘deroghe’ europee, somministrando ai cittadini acqua ‘avvelenata’ ed oggi, solo grazie agli abbattitori, si riesce a rientrare appena nel limite di legge di 10 μg/l che, come Lei saprà, è comunque un limite di compromesso essendo l’arsenico cancerogeno di classe I° per il quale non esiste quantità innocua (come l’amianto, per capirsi) e l’OMS auspica il livello ‘zero’.
  • INQUINAMENTO DELL’ARIA. Le centrali amiatine ad alta entalpia utilizzano una tecnologia vecchia (e vietata nei paesi ‘civili’) con emissioni nell’aria che risultano anche più gravi delle centrali tradizionali a gas e combustibile fossile. Solo per darLe qualche numero, una sola centrale, denominata Bagnore 3, nonostante i filtri, che comunque agiscono solo sul mercurio e l’acido solfidrico, emette ogni anno (dati Arpat): 213.600 tonnellate di CO2, 1.037 tonnellate di Acido Solfidrico, 6.910 tonnellate di Metano, 4.111 tonnellate di Ammoniaca, 1.236 kg di Acido Borico, 96 kg di Mercurio, più di 9 kg di arsenico, più altre sostanze tossiche.
    Se teniamo conto che questa è una centrale da 20 MW e la rapportiamo alla potenza che avremo a breve, dopo le autorizzazioni regionali, per un totale di 120 MW, può ben immaginare le proporzioni.
  • SALUTE. I dati dello studio epidemiologico dell’Ars Toscana ci dicono che nell’area geotermica del monte Amiata abbiamo avuto 171 morti in più di quelli ‘attesi’ statisticamente dal 2001 al 2006 e attualmente continua lo stillicidio di 2 morti in più al mese, oltre ad un aumento, anch’esso ‘statisticamente significativo’, di altre gravi patologie.

Queste informazioni, che provengono da fonti ‘ufficiali’, non vengono smentite –come potrebbero?– ma vengono nascoste o ne vengono date giustificazioni false e, a volte, bizzarre.
Nel caso della riduzione dell’acqua si è sostenuto che dipendeva dalla scarsità di precipitazioni, questo finché la stessa Regione, attraverso lo studio Mobidic del 2011 –pubblicato inspiegabilmente dopo un anno-, ha dovuto prendere atto che non esistono le variazioni addotte, ma, anzi, negli ultimi anni si rileva un aumento delle precipitazioni. Ma non solo. È proprio lo studio commissionato dalla regione Toscana (Mobidic) a affermare che sulle oscillazioni nelle portate misurate alle sorgenti principali potrebbe giocare un ruolo importante anche una fluttuazione della pressione inferiore (vapore geotermico), “tenuto anche conto del particolare contesto geologico del monte Amiata”.
Per le morti e le malattie l’Ars ha da subito ‘suggerito’ –usando il condizionale– che non dovrebbero essere causate dall’attività geotermica, ma forse –sempre al condizionale– potrebbero dipendere dagli ‘stili di vita’ delle popolazioni locali; queste ‘supposizioni’ sono diventate il cavallo di battaglia delle amministrazioni pubbliche che, usando peraltro soldi dei cittadini, hanno avviato studi specifici sul fumo, sull’alcool e, buona ultima, sulle malattie veneree; anche qui, come per l’acqua, si sono smentiti da soli, infatti in uno studio di uno dei ricercatori dell’Ars stessa sugli stili di vita, lo scorso anno, ha certificato che non ci sono differenze tra gli stili di vita delle popolazioni amiatine rispetto a quelle dei territori limitrofi. Quindi?

Noi non vogliamo attribuire tutti i mali del mondo alla geotermia, ma senz’altro sul monte Amiata l’attività delle centrali Enel è quantomeno concausa dei problemi evidenziati, tanto più che esistono altri sistemi, detti a bassa entalpia, che possono essere sfruttati per produrre l’energia necessaria a sviluppare il nostro territorio e rilanciare un’economia basata proprio sulle produzioni locali tipiche e di alta qualità e sul turismo, nel rispetto e compatibilmente con le caratteristiche ambientali dell’Amiata.

Ma, temiamo, non è questo quello che vogliono fare di questo territorio se, come dall’ultima delibera di giunta regionale Toscana, si include questa area –assieme alla storica di Larderello/Pomarance– nel ‘polo geotermico toscano’ dove incentivare ancora di più l’alta e media entalpia, aprendo anche ad altri gestori, e la sperimentazione di nuovi sistemi (biomasse, inceneritori o termovalorizzatori e chissà cos’altro…).
Per la nostra acqua, la cui purezza era decantata da tempi immemorabili, ci sembra che si sia abbandonata l’idea di recuperarla, tanto che sono in progetto numerosi dissalatori: arriveremo forse all’assurdo che l’acqua dal mare andrà alla montagna?

L’impressione che si ha è che si vogliano sacrificare queste due aree (Amiata e Larderelllo) al solo sfruttamento energetico, quantificandone anche il costo in “43.000 abitanti in 16 comuni, solo 1,2% del territorio”.

I dati e le informazioni più dettagliate può reperirle sui siti istituzionali o sul nostro sito: https://sosgeotermia.noblogs.org/

Ovviamente noi non siamo d’accordo con l’abbandono del monte Amiata allo sfruttamento geotermico e per questo ci rivolgiamo anche a Lei affinchè assuma una posizione coerente con i principi che sono alla base dello Slow Food e che condividiamo nella misura in cui non vengono poi contraddetti nella pratica.

Siamo disponibili per qualsiasi chiarimento in merito e saremmo felici di poter condividere con Lei e la sua associazione la battaglia per la valorizzazione dell’ambiente e della produzione locale.

Monte Amiata, 16 febbraio 2013

ps. giusto oggi su TGR Ambiente Italia è andato in onda un servizio sulla geotermia amiatina (a cui abbiamo partecipato) al termine del quale Piero Sardo di Slow Food Biodiversità ci sembrava alquanto critico sulla questione, in controtendenza rispetto alle altre vs. iniziative con CoSviG. Speriamo bene.
Scarica la lettera aperta in .pdf

16 febbraio 2013. Va in onda su Ambiente Italia il servizio sulla geotermia in Amiata

 

20130216_tgr_ambiente_italia_01Era giusto un mese fa, il 16 gennaio, quando la troupe di ‘Ambiente Italia’ con l’inviato Igor Staglianò, testata del TGR della Rai, ha effettuato le riprese e ci ha intervistato sulla questione della geotermia amiatina di Enel.
Oggi, 16 febbraio, finalmente è andato in onda su Rai 3 il servizio in cui, compatibilmente con i tempi televisivi, siamo riusciti a denunciare e ribadire la falsità della favola che la geotermia e pulita, innocua e rinnovabile.
La cappa di silenzio che Enel e amministratori vorrebbero scendesse sulla questione è stata, ancora una volta, strappata.
Per chi l’avesse perso, vi invitiamo a rivederlo qui.

Delibera giunta reg.le Toscana 58/13. Non solo geotermia, anche centrali termoelettriche, a biomasse e inceneritori per le aree geotermiche toscane?

indiana_aspetta_vedraiDanni collaterali: risiedono nei distretti solo l’1,2% degli abitanti totali della Toscana, possono essere sacrificati per il radioso progresso.

C’è da rimanere basiti a leggere la delibera della giunta regionale toscana n.58 del 29 gennaio scorso che approva un nuovo Protocollo d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività nelle aree geotermiche.

Nonostante intorno alla questione amiatina ci siano pendenti ricorsi, anche legali, e c’è un rinnovato interesse dei media e cresce la preoccupazione tra i cittadini, o forse proprio per questo, la Giunta regionale, nelle persone di SALVATORE ALLOCCA, ANNA RITA BRAMERINI, LUCA CECCOBAO, ANNA MARSON, GIANNI SALVADORI, GIANFRANCO SIMONCINI, STELLA TARGETTI e LUIGI MARRONI (il presidente Rossi e gli assessori Nencini e Scaletti erano ‘assenti’), con la delibera citata, danno il via al ‘polo territoriale delle energie geotermiche’ dove sperimentare e realizzare nuove centrali termoelettriche e geotermiche.

Esprimono ‘comune interesse’ con l’Enel per la ‘produzione energetica rinnovabile da filiera corta per le biomasse e dal ciclo dei rifiuti’; in cambio l’Enel concede di cedere un po’ del suo monopolio manifestando ‘il proprio interesse ad esaminare la possibilità di sviluppare partnership sul territorio come, ad esempio, nella realizzazione e gestione dei teleriscaldamento o nell’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia’; ‘venghino siori’, la mangiatoia è aperta a tutti, o quasi…

Stiamo parlando quindi, oltre le nostrane centrali Enel ad alta entalpia, anche di tante altre medie e piccole centrali a media entalpia? Stiamo parlando di sperimentazioni di nuove tecnologie per centrali termoelettriche? Centrali a biomasse alimentate dai boschi dell’Amiata? Inceneritori di rifiuti (è per questo che in amiata non parte come si deve la raccolta differenziata e ‘porta a porta’?)?

L’aspetto forse più odioso e cinico è la considerazione che ‘lorsignori’ hanno delle popolazioni indigene, termine quanto mai esatto, oltre che letterale, anche per il rimando ai genocidi di tante popolazioni indigene che intralciavano il progresso; ebbene, già nella delibera che approvava la VIA per la centrale Bagnore 4, era affermato che le ricadute dei fumi avvenivano “in aree quasi del tutto non abitate“, in questa sono andati oltre, hanno delimitato e contato esattamente quanti sono i territori e gli abitanti da sacrificare: 16 comuni, 43.000 abitanti che sono ‘solo’ l’1,2% della popolazione toscana, …e in continuo calo, diciamo noi, viste le statistiche di mortalità e il trend di spopolamento delle aree.

Siamo destinati a sparire? O ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani? Noi abbiamo da tempo dissotterrato l’ascia di guerra e promettiamo resistenza ai visi pallidi.

Ci auguriamo solo che i 43.000 disabitanti del ‘polo geotermico’ sappiano, una volta per tutte, opporre strenua e visibile resistenza.

Ci piace ricordare le parole attribuite al capo indiano Nuvola Rossa: “Quando avrete prosciugato l’ultimo dei fiumi, tagliato l’ultimo degli alberi, ucciso l’ultimo dei bisonti e magari pescato l’ultimo dei pesci, allora, ma neppure un attimo prima, capirete che non potete mangiare i soldi”

Scarica la Delibera 58 e il Protocollo (file zippato 40 kb)

Maremma News dell’11 febbraio 2013

SOS Geotermia Amiata: “Ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani?
“C’è da rimanere basiti – afferma SOS Geotermia Amiata – a leggere la delibera della giunta regionale toscana n.58 del 29 gennaio scorso che approva un nuovo Protocollo d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività nelle aree geotermiche.
Nonostante intorno alla questione amiatina ci siano pendenti ricorsi, anche legali, e c’è un rinnovato interesse dei media e cresce la preoccupazione tra i cittadini, o forse proprio per questo, la Giunta regionale, nelle persone di Salvatore Allocca, Annarita Bramerini, Luca Ceccobao, Anna Marson, Gianni Salvadori, Gianfranco Simoncini, Stella Targetti e Luigi Marroni (il presidente Rossi e gli assessori Nencini e Scaletti erano ‘assenti’), con la delibera citata, danno il via al “Polo Territoriale delle Energie Geotermiche” dove sperimentare e realizzare nuove centrali termoelettriche e geotermiche. Esprimono ‘comune interesse’ con l’Enel per la ‘produzione energetica rinnovabile da filiera corta per le biomasse e dal ciclo dei rifiuti’; in cambio l’Enel concede di cedere un po’ del suo monopolio manifestando ‘il proprio interesse ad esaminare la possibilità di sviluppare partnership sul territorio come, ad esempio, nella realizzazione e gestione dei teleriscaldamento o nell’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia’; ‘venghino siori’ – scrive SOS Geotermia Amiata – , la mangiatoia è aperta a tutti, o quasi… Stiamo parlando quindi – continua il coordinamento – , oltre le nostrane centrali Enel ad alta entalpia, anche di tante altre medie e piccole centrali a media entalpia? Stiamo parlando di sperimentazioni di nuove tecnologie per centrali termoelettriche? Centrali a biomasse alimentate dai boschi dell’Amiata? Inceneritori di rifiuti (è per questo che in amiata non parte come si deve la raccolta differenziata e ‘porta a porta’? L’aspetto forse più odioso e cinico è la considerazione che ‘lorsignori’ hanno delle popolazioni indigene, termine quanto mai esatto, oltre che letterale, anche per il rimando ai genocidi – scrive SOS Geotermia Amiata – di tante popolazioni indigene che intralciavano il progresso; ebbene, già nella delibera che approvava la VIA per la centrale Bagnore 4, era affermato che le ricadute dei fumi avvenivano ‘in aree quasi del tutto non abitate”‘, in questa sono andati oltre, hanno delimitato e contato esattamente quanti sono i territori e gli abitanti da sacrificare: 16 comuni, 43.000 abitanti che sono ‘solo’ l’1,2% della popolazione toscana, …e in continuo calo – dice il coordinamento amiatino –  viste le statistiche di mortalità e il trend di spopolamento delle aree. Siamo destinati a sparire? O ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani? Noi abbiamo da tempo dissotterrato l’ascia di guerra e promettiamo resistenza ai visi pallidi. Ci auguriamo solo che i 43.000 disabitanti del ‘polo geotermico’ sappiano, una volta per tutte, opporre strenua e visibile resistenza. Ci piace ricordare le parole attribuite al capo indiano Nuvola Rossa: Quando avrete prosciugato l’ultimo dei fiumi, tagliato l’ultimo degli alberi, ucciso l’ultimo dei bisonti e magari pescato l’ultimo dei pesci, allora, ma neppure un attimo prima, capirete che non potete mangiare i soldi” – concludono gli esponenti di SOS Geotermia Amiata.

GoNews.it del 10 febbraio 2013
SOS Geotermia Amiata: “Un piano della Regione ‘sacrifica’ 43mila abitanti”
Polemiche per una delibera di giunta: “Approvato un documento d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività. Tanto siamo solo l’1,2% della popolazione totale…”
…segue il nostro comunicato stampa integrale

Il Tirreno dell’11 febbraio 2013
«Contrari al Polo geotermico in Amiata»
I comitati ambientalisti contestano la delibera della Regione: «Siamo pochi, ma ci sentiranno»
AMIATA – Il coordinamento dei comitati amiatini contro la geotermia torna ad accusare la Regiome. «C’è da rimanere basiti – scrivono – a leggere la delibera della giunta regionale toscana 58 del 29 gennaio scorso che approva un nuovo protocollo d’intesa con l’Enel per espandere ancora di più l’attività nelle aree geotermiche. Nonostante intorno alla questione amiatina ci siano pendenti ricorsi, anche legali, e c’è un rinnovato interesse dei media e cresce la preoccupazione tra i cittadini, o forse proprio per questo, la ciunta regionale, nelle persone di Salvatore Allocca, Anna Rita Bramerini, Luca Ceccobao, Anna Marson, Gianni Salvadori, Gianfranco Simoncini, Stella Targetti e Luigi Marroni (il presidente Rossi e gli assessori Nencini e Scaletti erano assenti) danno il via al “polo territoriale delle energie geotermiche” dove sperimentare e realizzare nuove centrali termoelettriche e geotermiche. Esprimono “comune interesse” con l’Enel per la produzione energetica rinnovabile da filiera corta per le biomasse e dal ciclo dei rifiuti. In cambio l’Enel concede di cedere un po’ del suo monopolio manifestando “il proprio interesse ad esaminare la possibilità di sviluppare partnership sul territorio come, ad esempio, nella realizzazione e gestione dei teleriscaldamento o nell’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia” Stiamo parlando quindi, oltre le nostrane centrali Enel ad alta entalpia, anche di tante altre medie e piccole centrali a media entalpia? Stiamo parlando di sperimentazioni di nuove tecnologie per centrali termoelettriche? Centrali a biomasse alimentate dai boschi dell’Amiata? Inceneritori di rifiuti (è per questo che in Amiata non parte come si deve la raccolta differenziata e porta a porta)? L’aspetto forse più odioso e cinico è la considerazione che hanno delle popolazioni indigene, termine quanto mai esatto, oltre che letterale, anche per il rimando ai genocidi di tante popolazioni indigene che intralciavano il progresso; ebbene, già nella delibera che approvava la Via per la centrale Bagnore 4, era affermato che le ricadute dei fumi avvenivano “in aree quasi del tutto non abitate”, in questa sono andati oltre, hanno delimitato e contato esattamente quanti sono i territori e gli abitanti da sacrificare: 16 comuni, 43.000 abitanti che sono solo l’1,2% della popolazione toscana, …e in continuo calo, diciamo noi, viste le statistiche di mortalità e il trend di spopolamento delle aree. Siamo destinati a sparire? O ci chiuderanno nelle riserve come gli indiani? Noi abbiamo da tempo dissotterrato l’ascia di guerra e promettiamo resistenza ai visi pallidi. Ci auguriamo solo che i 43.000 disabitanti del “polo geotermico” sappiano, una volta per tutte, opporre strenua e visibile resistenza».

Media entalpia…per piccina che tu sia

Medicina Democratica_logoRiportiamo un intervento di Medicina Democratica che mette in guardia sui rischi di maggior sfruttamento e proliferazione di centrali, anche se di minori dimensioni, che potrebbero verificarsi con il via libera -anche- alla media entalpia (quella fino ai 150°) per la quale ci sono già molte richieste e concessioni ad esplorare rilasciate dalla Regione.
L’intervento sono delle slides che per comodità riportiamo in singole immagini, per visualizzarle in sequenza cliccare sulla prima, attendere che si apra a schermo intero e poi per scorrere le altre cliccarci sopra.

Le posizioni sulla Geotermia di SOS Geotermia

Il logo del CoordinamentoIl 3 febbraio 2013 la Rete dei comitati di Asor Rosa si riunisce a Firenze; uno dei temi principali in discussione è la questione Geotermia in Amiata. Pur non invitato, il coordinamento SOS Geotermia vuole dare un contributo chiarificatore sulla questione, in coerenza con quanto andiamo sostenendo da sempre e ribadito nel nostro Manifesto.
Riportiamo di seguito il documento che può anche essere letto e scaricato, impaginato in formato pdf

 

Per SOS Geotermia è un fatto importante che la Rete dei Comitati di Asor Rosa abbia posto il tema della Geotermia al centro della propria iniziativa con un documento specifico, che riprende alcuni problemi da noi denunciati da anni. Su molti punti siamo d’accordo con le analisi fatte dalla Rete dei Comitati, altri non ci trovano concordi e riteniamo utile e necessario un confronto a tutto campo che consenta di chiarire questioni di merito e di metodo sia sulla geotermia che più in generale sulle tematiche ambientali.

A differenza di quello che si è cercato di nascondere per anni, fornendo una scarsa e cattiva informazione, le attuali coltivazioni geotermiche in Toscana producono un pesante impatto ambientale, che varia da un territorio ad un altro a seconda delle sostanze inquinanti contenute nei fluidi presenti nel sottosuolo: non possono pertanto essere attribuite all’attività geotermica valutazioni univoche, né è possibile generalizzare quando si parla di sostenibilità e rinnovabilità di questa fonte energetica.

Sull’Amiata la quantità di inquinanti è di gran lunga superiore rispetto all’area di Larderello, pertanto criticità e pericoli risultano maggiori e stanno già compromettendo quelle che da sempre sono state le vere risorse di questa montagna: acqua, aria e ambiente.

L’estrazione del vapore sta depauperando l’acquifero dell’Amiata, il più importante della Toscana: i piezometri installati in vari punti della zona di ricarica dell’acquifero indicano che la superficie della falda si sta abbassando di un metro al mese senza che ci sia alcuna iniziativa da parte delle autorità preposte.

Nessuno degli studi redatti su incarico della Regione ha smentito i collegamenti esistenti tra i due acquiferi, quello superficiale e quello geotermico, collegamenti dovuti ai camini vulcanici e alla presenza di fratture e faglie vulcano-tettoniche che gli stessi geologi di ENEL avevano segnalato nei loro studi redatti nel 1970.

Anche la qualità delle acque in questi anni è stata compromessa per la presenza di arsenico che in alcune sorgenti ha superato il limite di legge tanto che, per renderla potabile, vengono praticate operazioni di miscelamento con altre acque ed in alcuni casi sono stati installati abbattitori di questo pericoloso inquinante.

Questa modalità di sfruttamento geotermico non produce energia pulita, e neppure rinnovabile; non si può più raccontare la favola sentita per tanti anni, minimizzando i problemi e le criticità, anche in considerazione del fatto che la geotermia è stata esclusa dal dover rispettare le norme concernenti la riduzione dei gas ad effetto serra.

In realtà le centrali dell’Amiata producono una quantità di anidride carbonica per unità di energia prodotta ben superiore a quelle alimentate ad olio combustibile (852 t/Gwh rispetto a 700 t/Gwh), oltre a diverse tonnellate al giorno di metano ed altri inquinanti ben più pericolosi, quali mercurio, arsenico, acido solfidrico, ammoniaca, acido borico, alcuni dei quali “con caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche rilevanti” secondo la definizione di ARPAT..

La geotermia, dopo l’agricoltura, che è ampiamente diffusa in Toscana, rappresenta a livello regionale la seconda fonte di produzione di ammoniaca, sostanza precursore, insieme all’acido solfidrico, alla formazione del PM10 secondario che incide pesantemente sulla qualità dell’aria. “Ai fini del rispetto dei valori limite della qualità dell’aria nel territorio regionale, in particolare per il PM10, (e in seguito alla direttiva 2008/50/CE anche per il PM25), la Regione deve ridurre le emissioni dei precursori del PM10 secondario”. Questo è quanto scritto nella DGRT n.344/2010 relativa all’approvazione dei criteri direttivi per il contenimento delle emissioni in atmosfera delle centrali geotermoelettriche.

Il limite di emissione annua di ammoniaca è stato fissato anche a livello nazionale, al fine di tutelare l’ambiente e la salute umana dagli effetti nocivi causati dall’acidificazione e dalla eutrofizzazione del suolo.

La centrale di Bagnore 3, sulla base dei valori rilevati da ARPAT negli anni 2002-2012, ha prodotto in media oltre 3 t. al giorno (Kg. 3.319) di ammoniaca, con punte che nel 2005 hanno addirittura raggiunto le 13 t. (Kg. 13.125). Se teniamo presente che le emissioni totali stimate nel 2007 e dichiarate dalla stessa Regione oscillano tra 4000 e 6500 tonnellate all’anno, possiamo ritenere che la centrale di Bagnore 3 (20 MW) rappresenti la maggiore fonte inquinante di ammoniaca a livello regionale. La DGRT 344/2010 prevede quale valore limite dell’ammoniaca 2 kg./h, ossia 48 kg. al giorno, indipendentemente dalla potenza della centrale, valore di gran lunga non rispettato né da Bagnore 3, né dalla prevista centrale Bagnore 4.

Questi sono i fatti che da anni i comitati ambientalisti dell’Amiata denunciano, sulla base di dati ARPAT, che comunque tiene sempre a precisare nelle sue note che “non valida i dati degli autocontrolli di ENEL GP, ma effettua proprie analisi”.

Le autorità preposte alla tutela dell’ambiente sono ben consapevoli di questo pesante inquinamento e della grave situazione sanitaria presente sull’Amiata, emersa anche dall’Indagine Epidemiologia a cura dell’Agenzia Regionale di Sanità.

Le emissioni di sostanze particolarmente pericolose, quali il mercurio e l’ammoniaca, sommandosi all’arsenico, all’acido solfidrico, alle emissioni naturali e a quelle di precedenti attività minero-metallurgiche, già conosciute, producono criticità e pericoli maggiori rispetto all’area geotermica tradizionale.

In Amiata si registra negli uomini un eccesso di mortalità statisticamente significativo del +13%, sia rispetto ai comuni limitrofi, scelti per gli stessi caratteri socio economici, sia rispetto al resto della regione.

Sono state individuate ben 54 relazioni, statisticamente significative, tra incrementi di malattie mortali e concentrazioni crescenti di diversi inquinanti, presenti in Amiata e prodotti anche dalle centrali geotermiche.

Nonostante ciò, il quadro epidemiologico è stato giudicato “rassicurante” dalla Giunta della Regione Toscana e gli eccessi di mortalità sono stati attribuiti agli stili di vita degli amiatini: tuttavia un recente studio di un ricercatore della stessa ARS ha smentito questa tesi.

Essendo riconosciuta, nei comuni geotermici, come vera la relazione tra l’aumento notevole di mortalità e le concentrazioni crescenti di Arsenico, Mercurio, acido solfidrico, ecc., ed essendo ritenuta ancora come vera l’esistenza di emissioni significative di Arsenico, Mercurio, acido solfidrico, ecc. dalle centrali geotermiche dell’Amiata, per la legge transitiva della Logica, è vera anche la conclusione: che l’incremento delle malattie e mortalità sull’Amiata è dovuta anche alle emissioni delle centrali geotermiche. Da Aristotele in poi, nel mondo, questa è una legge, non riconosciuta soltanto dalla Giunta regionale Toscana.

A fronte di questi evidenti e gravi problemi, non sono state date risposte chiare e certe, quelle risposte tra l’altro previste dall’Accordo Volontario attuativo del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2009 tra ENEL e Regione Toscana, dove è scritto: …”La previsione di sviluppo dell’attività geotermica in queste aree, pertanto, resta subordinata alla verifica, sul piano scientifico, delle condizioni di assoluta salubrità della coltivazione geotermica”.

Pur in assenza di tali condizioni dichiarate, hanno già avuto inizio gli interventi previsti dal piano di riassetto dell’area di Piancastagnaio, che comportano un aumento dell’energia prodotta dalle attuali 47 MW. a 60 MW., ed è stata anche rilasciata l’autorizzazione unica per la costruzione di Bagnore 4 (40MW), la centrale più grande dell’Amiata, prevista nell’area geotermica più inquinante, al centro di un’area a massima pericolosità di frana ed in una zona ad alto grado di sismicità. Il tutto supportato da decine di prescrizioni che prevedono interventi di monitoraggio a tutto campo, ma a cose fatte, senza applicare il principio di precauzione, senza aver fatto un attento esame sul piano scientifico sulle tecnologie impiegate da ENEL e non più utilizzate in gran parte del mondo, dove da tempo vengono praticate tecnologie a ciclo chiuso che prevedono la completa re-iniezione nella stessa falda geotermica dei fluidi estratti, dando così credito al fatto che quelle proposte da ENEL siano le migliori tecniche al momento disponibili.

E’ quindi evidente la responsabilità della Regione Toscana e l’accondiscendenza delle amministrazioni locali, allettate dalle “compensazioni ambientali” corrisposte da ENEL, nel voler sviluppare e tutti i costi una attività di sfruttamento che porterà all’esaurimento delle risorse di questo territorio, compromettendo qualsiasi prospettiva di sviluppo di altri settori economici, in particolare il turismo, l’agricoltura, le produzioni di qualità, come pure il patrimonio edilizio e le attività del settore.

Dopo anni di inutili appelli al dialogo e alla ragionevolezza, oggi i Comitati e S.O.S. Geotermia, sostenuti anche da Associazioni Ambientaliste a livello nazionale (WWF Italia, Italia Nostra e Forum Ambientalista), stanno portando avanti azioni legali nei confronti dei provvedimenti emanati dalla Regione Toscana, azioni che continueranno anche in seguito, e che già stanno trovando sempre più sostegno tra la popolazione.

Gli sviluppi di questa vicenda hanno dimostrato l’assenza della volontà di ricercare soluzioni condivise e l’impossibilità di un vero confronto democratico tra cittadini e istituzioni, dal momento che sono stati anteposti gli interessi economici ai diritti della collettività.

Siamo convinti che l’unico modo per salvare il monte Amiata sia il blocco della costruzione di nuove centrali e la “moratoria” su quelle esistenti per aprire una discussione a tutto campo sul futuro di questo territorio e sulle attività compatibili con esso, senza deroga alcuna sul principio della salvaguardia della salute e dell’ambiente.

In questo ambito un ruolo importante lo può avere la valorizzazione della risorsa geotermica “a bassa entalpia”, lo sfruttamento e l’uso del calore e dell’acqua calda, per un piano di sviluppo della risorsa energetica presente nell’Amiata per gli usi civili e produttivi: teleriscaldamento per uso civile e artigianale, serre, acquacoltura, riscaldamento impianti sportivi e turistici, etc. Una energia a uso e a favore del nostro territorio, controllata e gestita dalle nostre comunità, non finalizzata quindi allo sfruttamento dell’alta (e media) entalpia per le centrali geotermiche, gestite da Enel.

Non è questa geotermia il futuro di questa terra, ricca di risorse naturali, già oggi pesantemente messe in crisi, di biodiversità, di beni ambientali e paesaggistici da tutelare e valorizzare, perché sempre più preziosi in una società in cui cementificazione, inquinamento e desertificazione sono diventati luoghi comuni. Tra l’altro la presenza nei fluidi geotermici di una grande quantità di sostanze inquinanti la rendono insostenibile anche sotto l’aspetto sanitario.

Il tema della salvaguardia ambientale e della salute delle popolazioni amiatine è per noi, insieme al lavoro utile e dignitoso per tutti, “tema centrale” di ogni iniziativa di mobilitazione e di lotta che deve tendere alla partecipazione diretta e al coinvolgimento dei cittadini, contro le scelte delle multinazionali in campo energetico, come peraltro ribadito nel manifesto “Non è questo il futuro che vogliamo” alla base della nostra manifestazione del 15 dicembre ultimo scorso a Piancastagnaio.

Auspichiamo pertanto che la Rete faccia proprie queste nostre considerazioni per le quali i comitati ambientalisti e il Coordinamento SOS Geotermia si stanno battendo, e se vuole veramente essere la portavoce di queste istanze prima di tutto le deve condividere e sostenere in tutte le sedi.

Se questo non sarà possibile deve risultare evidente che esistono posizioni diverse e che quelle della Rete non rappresentano i Comitati dell’Amiata. Noi abbiamo già assunto impegni con le popolazioni e con il territorio e abbiamo già detto “NO alla logica del profitto a tutti i costi”.

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