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Documentario ‘Green Lies -Il volto sporco dell’energia pulita-‘: il trailer sulla geotermia

E’ in corso di realizzazione ‘Green Lies -Il volto sporco dell’energia pulita-‘, progetto della  SMK Videofactory, un documentario sulle cosiddette energie pulite e rinnovabili.
Chi sta realizzando l’inchiesta si è posto un interrogativo su cui lavorare:

Ma l’economia si sta davvero muovendo verso una formula compatibile con i molteplici ecosistemi ambientali? E ancora, è possibile mirare ad un sistema energetico green che sia efficace, se le sue premesse rimangono saldamente ancorate alle logiche del profitto?
Green Lies, il nuovo documentario di SMK Videofactory si pone proprio questo obiettivo: condurre un’indagine sugli aspetti meno chiari e spesso poco trasparenti che stanno dietro alla nuova frontiera della green economy. Il documentario vuole avere la forma seriale di quattro puntate di inchiesta da circa 20-25 minuti cadauna, che verranno poi racchiuse dentro un unico film. I 4 casi specifici che costituiranno l’ossatura tematica del film sono:
Eolico
Solare
Biomassa
Geotermia

Il capitolo sulla geotermia riguarda specificatamente la questione del monte Amiata dove sono già state realizzate riprese ed interviste.
Per prenotare una o più copie del documentario e sostenerne quindi la realizzazione collegarsi al link delle Produzioni dal Basso e cliccare su ‘SOSTIENI’ seguendo le istruzioni.  Di seguito il trailer sulla geotermia.

PAER regionale, un’altra maschera con cui coprire gli scempi. Presentate le osservazioni…

Come tutti gli strumenti di pianificazione delle attività che riguardano il territorio e l’ambiente, anche la  proposta di Piano Ambientale ed Energetico Regionale, per il Trattato di Aarhus, fatto proprio dalla legge italiana 108/2001, dalla Decisione 2005/370/CE e recepito da diverse norme regionali, deve essere presentata al pubblico per un periodo di due mesi, entro il quale chiunque può fare osservazioni agli Uffici che trovate in indirizzo sul testo, i quali  le debbono  valutare, positivamente o negativamente.
Il Forum Ambientalista di Grosseto, anche come parte del coordinamento Sos Geotermia, per le esperienze già fatte in sede di diverse Valutazioni di Impatto Ambientale, non ha dubbi sulla inefficacia pratica di queste procedure.
Ciò nonostante le riteniamo utili e le pratichiamo per dimostrare agli ingenui (pochi) e ai poco informati (tantissimi) chi c’è al governo oggi della Toscana, compresi i dirigenti in carriera (yesman). Siamo determinati a togliere loro la maschera, a riconoscerli, per poter documentare comportamenti a dir poco omissivi.
Di seguito riportiamo le puntuali osservazioni presentate:

Alla REGIONE TOSCANA, DIREZIONE POLITICHE TERRITORIALI AMBIENTALI E PER LA MOBILITA’,
Autorità competente per la VAS
Area di Coordinamento Ambiente, energia e cambiamenti climatici

Oggetto: Osservazioni alla PROPOSTA di PIANO AMBIENTALE ED ENERGETICO REGIONALE 2012-2015.
Per conto del Forum Ambientalista della provincia di Grosseto presento le seguenti  cinque Osservazioni al PAER 2012-2015, numerate in ordine crescente, formulate sinteticamente nei riquadri che seguono e precedute da brevi illustrazioni, contenenti la documentazione di riferimento allegata, che è stata prodotta interamente da vari Uffici della stessa Regione Toscana.
1° Osservazione
Alla Geotermia non possono essere attribuite valutazioni univoche per tutte le aree della Toscana, essendo una fonte energetica collegata e condizionata in maniera determinante dalle caratteristiche geologiche del territorio, che in Toscana sono particolarmente diversificate. Pertanto la sostenibilità e rinnovabilità della Geotermia non possono essere oggetto di valutazioni generalizzate, a meno che non si voglia nascondere realtà indesiderate. Infatti, sia la rinnovabilità dei consumi di acqua, emessa con i vapori geotermici, che la sostenibilità delle sostanza inquinanti, emesse con gli stessi vapori, sono molto diverse da zona a zona e dipendono sia dalle realtà storiche preesistenti sul territorio, sia dalle diverse caratteristiche geochimiche che si trovano nei substrati di rocce percolanti le acque di ricarica delle falde geotermiche profonde.
1° Osservazione: tutte le parti del PAER 2012-2015 che illustrano i temi collegati alla Geotermia dovrebbero essere articolate per aree individuate secondo criteri geofisici e geochimici omogenei, in quanto le generalizzazioni sono poco rispettose della realtà esistente. Si chiede pertanto che tutte le previsioni e valutazioni sulla Geotermia siano distinte per aree omogenee e fondate su dati omogenei, privi di palesi contraddizioni, che qualunque generalizzazione regionale è capace di nascondere.

2° Osservazione
S’intende segnalare agli estensori del PAER 2012-2015 i risultati dello Studio epidemiologico, pubblicati sul sito dell’Agenzia Regionale della Salute (all.1) sulle popolazioni residenti nei comuni geotermici dell’AMIATA, scorporati da quelli dell’area geotermica nord (Larderello pisano), che hanno altri problemi e che invece nelle Conclusioni dello Studio stesso sono stati sommati e valutati indistintamente, confondendoli e diluendo i risultati. Una simile confusione e generalizzazione è molto sospetta e, comunque, oggettivamente ha nascosto una realtà scomoda.
Circa le qualità e quantità di sostanze tossiche, in particolare Mercurio, Arsenico e Acido solfidrico, immesse nell’ambiente dalle attività geotermiche in Amiata, il suddetto Studio riporta alcune misurazioni nella Sezione A dal titolo “Analisi degli studi ambientali” (pag.16 dell’all.1 ), capaci comunque di evidenziare le diverse e  pericolose emissioni geotermiche misurate sull’Amiata, rispetto alle aree geotermiche del pisano. Infatti, ci sono dati che testimoniano una quantità più che doppia di Mercurio emesso da una singola centrale dell’Amiata, rispetto a quelle della zona pisana. A queste diverse emissioni vanno sommate quelle relative a discariche minerarie di mercurio, esistenti da decenni in Amiata, e a dispersioni naturali di gas, da sempre presenti sul territorio amiatino, ripetutamente rammentate anche da ENEL, ma mai quantificate e valutate nel suo complesso.
In particolare, del suddetto Studio vogliamo segnalare sia i risultati pubblicati nella sezione E, dal titolo “Studio di correlazione tra inquinanti ed eventi sanitari” (all.2), sia i dati dell’Allegato 6, dal titolo “Risultati statisticamente significativi delle analisi di correlazione geografica tra i dati ambientali e dati sanitari”(all.3), in cui, sulla base dei risultati accertati, si evidenziano le relazioni tra gli eccessi di mortalità e di malattie, statisticamente significativi, con gli inquinanti certamente immessi nell’ambiente anche dalle attività geotermiche. Pur con alcuni limiti, dovuti alla disponibilità dei dati solo su base comunale (e non secondo reti più dettagliate), emergono preoccupanti e allarmanti relazioni.
Segnaliamo che a pag.162, paragrafo 6.2 dello studio ARS (all.1) – Considerazioni sui risultati delle analisi della mortalità – analizzando i dati sia dell’insieme delle due diverse aree geotermiche della Toscana (area nord di Larderello e area sud dell’Amiata), sia delle singole due sub aree separate, si legge che:
> “è possibile osservare che la mortalità nelle due sub aree è ben diversificata” (terzo capoverso); “nell’area Sud la mortalità generale e per il complesso dei tumori risulta in eccesso negli uomini, per i quali emergono eccessi significativi…; tra le donne emergono eccessi di mortalità per le malattie respiratorie acute e per malattie dell’apparato digerente.”(terzo capoverso);
> “Negli uomini la mortalità generale osservata nell’intera area geotermica mostra un eccesso statisticamente significativo rispetto sia al riferimento locale sia a quello regionale. Inoltre, emergono eccessi per le malattie respiratorie e tra queste per la pneumoconiosi, per le malattie infettive e tra queste per la tubercolosi. Nelle donne non emergono eccessi statisticamente significativi ad eccezione della cerrosi epatica.”(secondo capoverso).
Dall’analisi dei dati disarticolati emerge con chiarezza e in modo non contestabile che nei comuni geotermici della sub area dell’Amiata (pag. 82 dello Studio ARS- in all.1) si registra un dato molto preoccupante di eccesso di mortalità statisticamente significativo nei maschi, eccesso molto simile sia rispetto all’area di riferimento locale (+13,1%), scelta sulla base di caratteri di omogeneità socio economica (pag. 68 dello Studio ARS- in all.1), sia rispetto all’intera regione toscana (+13,7%) e tutto ciò può significare solo che sull’Amiata le condizioni ambientali locali incidono negativamente sulla salute e che le condizioni socio economiche o stili di vita non hanno influenza significativa sull’eccesso di mortalità registrata nell’area geotermica amiatina.
Le argomentazioni usate dalla Giunta regionale per addebitare tali dati a presunti e non documentati diversi stili di vita degli amiatini, già smentite dal doppio confronto dei dati con i comuni limitrofi di riferimento locale (+13,1%) e con il resto della toscana (+13,7%), sono state ulteriormente smentite da una recente indagine comparativa dell’Agenzia Regionale di Sanità Toscana (all.4) sugli stili di vita delle popolazioni dell’Amiata e sui consumi della sua popolazione, presentata al Seminario “Geotermia e Salute” del 25 ottobre 2012 a Firenze. Quest’ultimo approfondimento smentisce definitivamente quelle ipotesi molto azzardate e mai documentate, fatte in precedenza da alcuni amministratori che hanno cercato di addebitare gli eccessi di mortalità registrati agli stili di vita degli amiatini.
Si chiede infine di valutare e tenere a mente l’analisi di clustering del suddetto Studio ARS (pag.87, in all.1), che ha individuato un aggregato di comuni con indice di mortalità per gli uomini statisticamente significativo con eccessi pari a +27,5% per Piancastagnaio, +18,7% per Castel del Piano, +13% per Arcidosso e Abbadia S. Salvatore.
2° Osservazione: gli estensori del PAER 2012-2015, prima di confermare quanto presentato, valutino i suddetti elaborati che non lasciano dubbi alla logica universale: essendo certe le correlazioni tra un incremento statisticamente significativo di molte malattie tumorali e mortali registrate nei comuni geotermici dell’Amiata e le concentrazioni crescenti di Arsenico, Mercurio e Acido solfidrico…, registrate negli stessi comuni geotermici; essendo certo che alla produzione delle suddette concentrazioni tossiche e nocive concorrono anche le centrali geotermiche; è certa la conclusione che le centrali geotermiche in Amiata concorrono ad un eccesso di mortalità statisticamente significativo.
Alla luce delle suddette conclusioni logiche e non smentibili, programmare l’estensione della Geotermia e la sua sostenibilità in Amiata è una prova di cinismo irresponsabile.

3° Osservazione
Alla precedente Osservazione non possono essere contrapposte le conclusioni delle procedure amministrative di Valutazione di Impatto Ambientale, recentemente prodotte dalla Regione Toscana per le procedure di autorizzazione alle centrali geotermiche di Piancastagnaio e di Bagnore 4 a Santa Fiora, in quanto sono entrambe prive di una valutazione cumulativa degli inquinanti presenti e di quelli emessi con le nuove centrali.
Infatti, se non possono esistere dubbi sul fatto che in Amiata la popolazione è già esposta a fattori inquinanti estremamente dannosi, come certificato dagli studi ARS citati sopra, è altrettanto evidente che non esistono dubbi sul fatto che diviene particolarmente importante e doveroso il rispetto delle norme che prevedono una valutazione cumulativa degli inquinanti, che tale popolazione deve sopportare con l’esercizio dei nuovi impianti geotermici. Questa valutazione cumulativa è assente nelle recenti procedure di VIA, approvate con parere positivo dalla Regione Toscana, e mai sono state in passato prodotte per le vecchie centrali geotermiche in esercizio in Amiata.
Quanto sopra è confermato dall’ARS (Agenzia Regionale di Sanità), chiamata espressamente dalla Regione Toscana, nell’ambito della recente procedura di VIA per Bagnore 4, a valutare la documentazione progettuale presentata da ENEL. L’ARS risponde in data 31.5.2012 (all.5) e conferma in data 18.6.2012 , che lo Studio di Impatto Ambientale e successive integrazioni presentate non sono accettabili, precisando che: “L’intero paragrafo dedicato agli aspetti sanitari appare poco esplicativo e non adeguato per descrivere lo stato di salute delle popolazioni potenzialmente interessate dalla costruzione della nuova centrale.” (all.5).
La stessa ARS, chiamata a valutare sempre nel maggio 2012 (all.5) dalla Regione Toscana anche le Osservazioni presentate a quella data dai gruppi e Associazioni amiatine, conferma a pag.6 che :”…la ricerca di ARS-CNR non può essere considerata una Valutazione di Impatto Sanitario che presuppone l’utilizzo di metodi di analisi diversi e adeguati allo scopo” in quanto lo studio ARS non ha indagato circa la provenienza degli inquinanti registrati, se dalle recenti centrali geotermiche, oppure da precedenti attività minero- metallurgiche, oppure da fonti naturali,
Infine sollecitiamo gli estensori del PRAE 2012-2015 a prendere visione dei Verbali del Contraddittorio (all.6), che attestano l’assoluta mancanza di risposte, sia da parte della Regione Toscana, che dell’Enel sull’assenza di valutazioni cumulative in sede di VIA, segnalata dalle Associazioni ambientaliste in occasione del Contraddittorio pubblico, in cui le suddette Associazioni segnalavano alla Regione Toscana  la inesistenza di valutazioni sanitarie sull’azione cumulativa degli inquinanti emessi dall’insieme delle centrrali geotermiche in Amiata con valutazioni che possano escludere la corresponsabilità delle emissioni geotermiche nell’eccesso di mortalità e malattie già registrate nelle popolazioni dei comuni geotermici dell’Amiata .
3° Osservazione: poiché le leggi regionali, nazionali ed europee prevedono che, per le attività fonte di possibili rischi alla salute, non sia lecito prevedere un loro incremento in mancanza di valutazioni puntuali circa l’azione cumulativa e sinergica sulla salute delle nuove emissioni inquinanti con le fonti di inquinamento già esistenti e documentate sul territorio; poiché è accertato che tali valutazioni cumulative sono assenti nelle procedure di VIA per gli impianti geotermici dell’Amiata, le previsioni del PRAE per la Geotermia in Toscana non possono essere definite sostenibili perché prive di una valutazione cumulativa che possa escludere la pericolosità per la salute pubblica delle complessive emissioni prodotte dalle precedenti attività realizzate sul territorio e dalle diverse centrali geotermiche, anche se, singolarmente, ciascuna di tali emissioni è inferiore ai limiti di concentrazione ammessa dalle norme.

4° Osservazione
A pag. 4 del documento PROPOSTA di PIANO AMBIENTALE ED ENERGETICO REGIONALE Obiettivo A.3 Aumentare la percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili A.3 allegato L’ENERGIA GEOTERMICA IN TOSCANA è riportata la seguente tabella:
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dalla quale si evince che nelle diverse migliaia di Kmq (vedi a pag.2 stesso documento), interessati dalle concessioni allo sfruttamento geotermico in Toscana, non ci sono aree vincolate ai fini della salvaguardia delle risorse idriche e in particolare ai fini della salvaguardia delle aree di ricarica delle falde idriche utilizzate sia per l’agricoltura che per usi potabili.
Tali aree dovrebbero essere invece individuate e vincolate alla luce del dispositivo di legge 152/99, che all’art.21 prevede le tutele di tali risorse. Infatti, al fine di mantenere e migliorare le caratteristiche qualitative delle acque di superficie e sotterranee, e per la tutela delle acque destinate al consumo umano e per la tutela delle risorse, si stabilisce che vengano individuate e diversamente vincolate tre tipi di aree: zone di rispetto assoluto; zone di rispetto; zone di protezione di ricarica delle risorse idriche.
Di particolare importanza sono il comma 8 e 9 dell’articolo suddetto, in considerazione dell’emergenza idrica registratasi a livello regionale e del peggioramento della qualità delle acque negli ultimi venti anni, con la crescita documentata dalla presenza di Arsenico, Boro e altri inquinanti nelle falde idriche utilizzate oggi per l’irrigazione delle colture agricole.
4° Osservazione: La programmazione del PAER 2012-2015 e le concessioni richieste alla Regione Toscana sia per estrazioni, che per ricerche geognostiche, che prevedono perforazioni, pozzi e sondaggi… non possono essere approvate in assenza delle previsioni di tutela e vincoli previsti dalla legge 152/99 a difesa delle risorse idriche.
La Regione Toscana può produrre una sintesi dettagliata delle aree di rispetto assoluto, di rispetto relativo e di ricarica delle risorse idriche, al fine di programmare consapevolmente e nel rispetto della normativa vigente?

5° Osservazione
Una lunga serie di leggi impongono la realizzazione dei bilanci idrici per ciascun bacino idrografico al fine di garantire le riserve idriche alle popolazioni e consentirne lo sfruttamento industriale solo dopo avere assicurato il consumo di tali riserve a fini potabili.
L’acquifero superficiale dell’Amiata è da decenni considerato il più importante del centro Italia, ma come sopra sembra ipotizzato per l’intera regione, neppure le aree di ricarica dell’acquifero superficiale dell’Amiata risultano vincolate ed è certo che tali superfici ricevono e assorbono diverse decine di kg /anno di metalli tossici dalle ricadute dei fumi geotermici.
Inoltre le connessioni tra acquifero superficiale e quello profondo geotermico non sono escluse dalla Regione Toscana e continua lo sfruttamento con un calo pauroso dell’acquifero superficiale, come testimoniano i dati del piezometro di Poggio Trauzzolo, realizzato dalla stessa Regione Toscana.
Il livello dell’acquifero superficiale è ulteriormente sceso in un anno di altri 12 metri, dopo aver perso, con dati analitici indiscutibili, dall’inizio dello sfruttamento geotermico, ben 200 metri di profondità.
Lo studio MOBIDIC, commissionato dalla Regione Toscana, ha recentemente reso pubblici i dati delle precipitazioni degli ultimi anni; nel 2008, 2009, 2010 sull’Amiata ha piovuto come non mai e anche il 2012 ha avuto le nevicate più cospicue rispetto agli ultimi anni. Ciò nonostante la Regione Toscana, a fronte di evidenze scientifiche che fanno affermare un probabile collegamento tra le due falde e in violazione del Principio di Precauzione e quello di Prevenzione consente all’Enel di continuare a sfruttare con le centrali geotermiche i bacini profondi, ma, volendo scaricarsi dalle responsabilità, ha scritto nelle ultime Prescrizioni in sede di VIA positiva per la centrale di Bagnore 4 che l’Enel:“deve monitorare gli aspetti connessi alla possibilità di mobilizzazione dell’Arsenico per interazione tra acque sotterranee e roccia serbatoio e monitorare le eventuali relazioni idrodinamiche tra l’acquifero ospitato nelle vulcaniti e il sistema geotermico profondo.”(all.7). Il tutto non in sede preventiva, ma a futura memoria…
5° Osservazione: In quali parti la programmazione del PAER 2012-2015 applica, oppure sollecita, il rispetto del Principio di Prevenzione e quello di Precauzione a tutela delle risorse idriche dell’acquifero dell’Amiata, in particolare al rispetto dei vincoli nascenti dall’approvazione di un bilancio idrico e della difesa delle aree di ricarica delle falde idropotabili dell’Amiata?
In quali parti del PAER si esclude che ci siano interferenze tra le falde idriche potabili dell’Amiata e le falde profonde sfruttate dalla Geotermia?
In attesa delle Vostre risposte,
Salute,
Roberto Barocci, Presidente del Forum Ambientalista Grosseto

Grosseto 18.12. 2012

Allegati:
allegato 1,  Rapporto su “Progetto di Ricerca Epidemiologica sulle popolazioni residenti nell’intero bacino geotermico toscano-Progetto Geotermia”, Ottobre 2010. L’intero Studio si scarica dal seguente sito:
http://www.ars.toscana.it/aree-dintervento/determinanti-di-salute/ambiente/dati-e-statistiche/1062-lo-studio-completo-dellars-sulla-geotermia.html
allegato 2,  Sezione E del suddetto Studio Epidemiologico dal titolo “Studio di correlazione tra inquinanti ed eventi sanitari”. Si scarica dal seguente sito:
http://www.ars.toscana.it/aree-dintervento/determinanti-di-salute/ambiente/dati-e-statistiche/1062-lo-studio-completo-dellars-sulla-geotermia.html
allegato 3,  Allegato 6 del suddetto Studio Epidemiologico, dal titolo “Risultati statisticamente significativi delle analisi di correlazione geografica tra i dati ambientali e dati sanitari”. Si scarica dal seguente sito:
http://www.ars.toscana.it/aree-dintervento/determinanti-di-salute/ambiente/dati-e-statistiche/1062-lo-studio-completo-dellars-sulla-geotermia.html
allegato 4,  Regione Toscana – ARS, Seminario “Geotermia e Salute” del 25 ottobre 2012 a Firenze, Le informazioni sugli stili di vita, del dott. Fabio Voller della ARS Toscana. Si scarica dalla seguente pagina dell’ARS:
http://www.ars.toscana.it/eventi/eventi-2012/243-presentazioni-eventi-2012/1193-presentazioni-del-seminario-qgeotermia-e-salute-lesperienza-neozelandese-e-toscanaq.html
allegato 5,  ARS Toscana, prot. n°1141 del 31.05.2012 – Contributo di ARS – Osservatorio di Epidemiologia al procedimento di VIA “Costruzione ed esercizio della centrale geotermoelettrica Bagnore 4” inoltrato al Settore VIA della Regione Toscana, pag.3, ultimo capoverso. ARS Toscana, prot. n°1265/SC del 18.06.2012 – Nota integrativa al Contributo Ars del 31.05.2012 per la VIA “Costruzione ed esercizio della centrale geotermoelettrica Bagnore 4”, inoltrato al Settore VIA della Regione Toscana, pag.5. Tali documenti sono allegati alla Deliberazione Giunta Regionale toscana n.810 del 10 settembre 2012, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana il 19 settembre 2012, avente ad oggetto la pronuncia di compatibilità ambientale per Bagnore 4.
allegato 6,  Regione Toscana, Settore VIA – Art.15,comma7 L.R.79/98: Contraddittorio del 18.7.2012. Verbali del Contraddittorio:
a) con il gruppo Consiliare “Prospettiva Comune “ di Piancastagnaio, Osservazioni presentate da Beatrice Pammolli;
b) con Medicina Democratica e Comitato Salvaguardia Ambientale Monte Amiata;
c) con la Lista Civica per Abbadia, pag.2, punto 6 e punto 4 delle Osservazioni presentate da Velio Arezzini;
d) con il Coordinamento Ambientalista Amiata, capoverso 5° del verbale.
I Verbali del Contraddittorio sono scaricabili dal seguente sito, nel link relativo alla procedura per Bagnore 4:
http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/territorio/pianificazione_territorio/rubriche/visualizza_asset.html_1440502253.html
allegato 7 , Deliberazione Giunta Regionale toscana n.810 del 10 settembre 2012, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana il 19 settembre 2012, avente ad oggetto la pronuncia di compatibilità ambientale per Bagnore 4. Prescrizioni.

Sos Geotermia: Nessun compromesso quando in gioco è la salute! Sabato 15 dicembre tutti in piazza a Piancastagnaio contro il piano di riassetto dell’area geotermica pianese e la nuova centrale di Bagnore 4

Sul monte Amiata nel nome della speculazione e del profitto si sta procedendo con l’avallo della regione Toscana, degli amministratori locali e dei partiti politici che li sostengono ad uno scempio ambientale gravissimo giustificato dalla falsa convinzione che la geotermia sia una fonte energetica rinnovabile e pulita. Nel caso delle centrali amiatine è esattamente il contrario!

SOS Geotermia, il coordinamento dei movimenti amiatini, non cambia idea rispetto alle centrali presenti e in costruzione sul monte Amiata: No a nuove centrali e moratoria di quelle esistenti”, come dichiarato nel ‘manifesto‘, al quale hanno aderito numerose associazioni, gruppi politici e sindacali.

Tanto è vero che sulla Via favorevole data dalla regione all’Enel per Bagnore4 è già stato presentato ricorso al Tar.

È statisticamente certo e dimostrato che nei comuni geotermici dell’Amiata, dove si respira un’aria con concentrazione crescente di mercurio, arsenico, acido solfidrico e altro, la mortalità negli uomini è del +13% rispetto agli altri comuni toscani ed è certo che le centrali Enel concorrono nell’emissione di questi inquinanti. È stato anche scientificamente dimostrato che gli “stili di vita”, invocati dal presidente Rossi e dall’assessore Bramerini per giustificare questi eccessi di mortalità, in realtà sono uguali a quelli dei comuni dove invece la mortalità è inferiore.

Ci opponiamo a tutte le centrali geotermiche in esercizio e a quelle di nuova realizzazione a Santa Fiora e Piancastagnaio e chiediamo la loro definitiva chiusura, poiché non hanno valore economico trattabile i danni che questi impianti portano al territorio. Danni alla salute dei cittadini, inquinamento atmosferico e delle acque potabili, ulteriore abbassamento di una delle falde acquifere più importanti del centro Italia.

Sabato 15 dicembre saremo in piazza a Piancastagnaio per dire che “Non è questo il futuro che vogliamo”.

Ore 10, sit in, giardini Nasini; ore 14,30, corteo per le vie del paese con arrivo al pozzo PC36; ore 17, assemblea pubblica presso il centro anziani.

Quello che vogliamo per il nostro territorio è la difesa e ripristino delle sorgenti amiatine e la salvaguardia dell’intero bacino di ricarica della falda acquifera; un modello di futuro per il territorio che valorizzi le risorse ambientali culturali e sociali; una politica seria tesa al risparmio energetico; un uso delle tecnologie a bassa entalpia per il consumo e lo sviluppo economico locale, fuori da ogni logica speculativa, consociativa e affaristica; la tutela e valorizzazione dei numerosi prodotti tipici locali; la garanzia per tutti di un lavoro che non crei danno alla salute e all’ambiente.

La nostra è una battaglia per la democrazia, perché i cittadini devono poter conoscere per poter decidere del proprio futuro, dello sviluppo del proprio territorio, della propria salute e di quella dei propri figli.

Progetto Bagnore 4, presentato il ricorso al TAR

E’ stato presentato nei termini di legge il ricorso al TAR regionale contro la Regione Toscana, controinteressata Enel, per la delibera n.810 del 10 settembre scorso che da il parere favorevole alla VIA su Bagnore 4, di fatto il ‘via libera’ al progetto della nuova centrale da 40 MW, su cui abbiamo già scritto QUI e QUI

L’approfondito lavoro ha evidenziato ben 12 motivi per l’annullamento della delibera regionale, nonostante continuino le solite litanie da parte di Enel e amministratori pubblici: ‘va tutto bene’, ‘è tutto sotto controllo’, ‘la legge è rispettata’, ‘abbiamo fatto il nostro dovere’, …

Invitiamo tutti i cittadini sensibili al problema a contribuire per coprire i costi delle spese legali, sottoscrivendo a offerta libera presso i punti di raccolta.

Riportiamo il Prologo del Ricorso invitando tutti a scaricare e leggere il testo completo con le motivazioni:

“L’acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale”,

“la dichiarazione del seminario ministeriale sulle acque sotterranee, tenutosi all’Aja nel 1991, riconosceva l’esigenza di intervenire per evitare il deterioramento delle acque dolci nel lungo periodo, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo…”,

“In una precedente riunione sul bilancio idrico dell’Amiata si disse che bisogna fare una valutazione costi- benefici”.

Si parla in questo ricorso della possibile compromissione di uno dei bacini idrici più importanti dell’Italia centrale, quindi non si ritiene di contravvenire al dovere di sintesi di cui alla norma, se ci si sofferma su alcune considerazioni generali.
I primi due brani citati sopra sono il primo ed il terzo considerando della direttiva 2000/60/CE, “quadro per l’azione comunitaria in materia di acque”.
Il terzo è il finale della risposta, sorprendente, che il proponente Enel Green Power fornisce sul quesito posto dall’acquedotto del Fiora:”quali azioni prevede di porre in atto qualora il monitoraggio accertasse una possibile ancorchè imprevista relazione tra coltivazione geotermica e tutela della falda del Monte Amiata?”.
Com’è possibile parlare di soppesare i costi ed i benefici di un impianto che rischia di compromettere in modo definitivo un patrimonio idrico definito dalla stessa Pubblica Amministrazione “strategico”, quando la direttiva comunitaria avverte esplicitamente che l’acqua non è un prodotto commerciale?
E, domanda ancora più imbarazzante, a quale interlocutore si riferisce il rappresentante di Enel green power, con il verbo “si disse” ? Forse che in quella precedente riunione la Pubblica Amministrazione era d’accordo su una valutazione costi-benefici che riguardava anche l’acqua, cioè quel patrimonio da proteggere e difendere e da trattare come tale di cui parla la direttiva comunitaria?
Si spera proprio di no eppure sembra di sì.
Come detto il monte Amiata è uno dei più importanti acquiferi dell’Italia centrale, che approvvigiona di ottima acqua potabile i bacini dell’Ombrone, del Fiora e del Tevere.
Si vorrà notare che nella decisione n. 2005/646/CE la normativa comunitaria ha inserito due siti nell’area amiatina, il numero 519 , fiume Fiora strada provinciale 119 Cellana- Selvena (in comune di Castellazzara), ed il numero 531 fiume Ombrone, valle confluenza Orcia, tra quelli destinati a formare la rete di intercalibrazione europea ed entrambi i siti sono qualificati HG, cioè con valutazione elevata-buona. Il dato conferma, se ce ne fosse bisogno, come la zona sia considerata, dal punto di vista idrico, particolarmente importante anche a livello comunitario.
La superficie dell’intera area del monte Amiata (452,23 km. quadrati) è pari a poco più di cinquecento volte l’estensione di Villa Borghese a Roma, eppure è considerata potenzialmente ai vertici tra tutti i complessi geotermici nel mondo (fonte Wikipedia) e le coltivazioni già presenti sono, come vedremo, numerose ed importanti.
Non è certo un primato di cui andare fieri se si ricorda ancora una volta che si tratta del bacino acquifero più importante della Toscana, soprattutto se leggiamo il recente contributo dell’autorità di bacino del fiume Tevere (di cui non si vede traccia nel verbale della conferenza dei servizi impugnata, neanche tra gli assenti, per cui bisogna trarre la facile conclusione che non era stata invitata), quello in cui l’Amiata viene definito “acquifero strategico”. Nel gennaio 2011, riferendosi ad un’altra procedura, avente comunque medesimo oggetto, l’Autorità suddetta affermava:”la documentazione prodotta non permette di escludere impatti dello sfruttamento geotermico sulla risorsa idrica dell’acquifero strategico del monte Amiata”.
Come vedremo, ancora oggi, a compatibilità ambientale già dichiarata, tale esclusione non è ancora possibile, anzi risulta molto probabile. Ma la Regione Toscana sembra non applicare il principio di precauzione ed ha concesso la compatibilità ambientale per un impianto che si aggiunge ad altri già esistenti, alcuni autorizzati senza neanche la valutazione di impatto ambientale. Senza uno straccio di valutazione sanitaria su un’area, come detto limitata, su cui vivono 26.538 abitanti divisi in 6 comuni, con una densità di 58,70 abitanti per chilometro quadrato.
Bisogna allora concludere, ancora prima di illustrare i motivi del presente ricorso, che, almeno in Toscana, è proprio il procedimento di VIA in sé ad essere completamente snaturato, visto che la valutazione medesima è inesistente. Ci si limita a prendere atto di quello che afferma il proponente (quando il SIA ed ogni altro documento da questi proveniente dovrebbe essere proprio l’oggetto dell’attenta valutazione voluta dalla legge) e si rinvia ai futuri monitoraggi (a compatibilità ambientale già concessa) per ottenere quei dati che sarebbero necessari alla valutazione medesima. Per buona misura la sorveglianza su questi monitoraggi, che richiede grandi risorse tecniche ed economiche, viene affidata ai comuni, senza soldi e senza risorse. Le cosiddette “criticità” vengono così superate perché nemmeno affrontate. Spesso riaffiorano in modo drammatico, come a Taranto, dove, però, al Giudice penale non resta che contare i danni e spesso i morti.

15 dicembre 2012, tutti a Piancastagnaio: FACCIAMOCI SENTIRE!

Il 15 dicembre prossimo il coordinamento dei movimenti per l’Amiata SOS Geotermia organizza una giornata di mobilitazione per contrastare la ripresa in grande stile dei lavori del Piano di riassetto Piancastagnaio e contro l’autorizzazione per la centrale di Bagnore 4.
CHIUNQUE VOLESSE DARE L’ADESIONE ALL’INIZIATIVA PUO’ SCRIVERE A: sos-geotermia@bruttocarattere.org

 

Di seguito pubblichiamo il testo del volantino che potete scaricare in allegato.

NON È QUESTO IL FUTURO CHE VOGLIAMO!

Sul monte Amiata nel nome della speculazione e del profitto si sta procedendo, ad opera dell’Enel e con l’avallo derivato da precise scelte della Regione Toscana, degli amministratori locali e dei partiti politici che li sostengono,
ad uno scempio ambientale gravissimo
giustificato dalla falsa convinzione che
la geotermia sia una fonte energetica rinnovabile e pulita.
Nel caso delle centrali amiatine è esattamente il contrario!
Allo stato attuale è in atto un piano di riassetto degli impianti di Piancastagnaio, che prevede un potenziamento delle centrali  attuali  tramite la realizzazione di nuovi pozzi e il ripristino e il potenziamento degli esistenti,  per raggiungere e mantenere nel tempo la potenza di 60MW (dagli attuali 40 circa), interessando il bacino profondo fino 4000 metri e con 14 chilometri di nuove tubazioni tutte fuori terra, provocando una vera e propria devastazione del territorio.
A Bagnore è stata appena deliberata la VIA per la realizzazione di una nuova megacentrale di 40 MW che aggraverà ulteriormente il degrado ambientale amiatino.
Il Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata SOS GEOTERMIA si oppone ad entrambi, denunciando gli ulteriori gravissimi danni che questi due eventi porteranno al proprio territorio: inquinamento atmosferico e delle acque potabili, danni alla salute dei cittadini, ulteriore abbassamento di una delle falde acquifere più importanti del centro Italia.

Oltre al doveroso ricorso al Tar, già in via di presentazione,
SOS GEOTERMIA ha indetto per il prossimo
15 Dicembre 2012
una giornata di mobilitazione a Piancastagnaio
per fermare i lavori
prima che i danni siano irrecuperabili

Programma della giornata di MOBILITAZIONE

·    Ore 10, SIT IN ai Giardini Nasini davanti al Comune di Piancastagnaio
·    Ore 14,30, CORTEO per le vie del paese con arrivo al pozzo PC 36 e ritorno
·    Ore 17 (circa), ASSEMBLEA-dibattito presso il Centro Anziani.

È possibile un modello economico alternativo che salvaguardi le risorse e sia a favore dei cittadini e non delle multinazionali !

Quello che vogliamo per il nostro territorio è:
·    Tutela e ripristino delle sorgenti amiatine, nella loro quantità e qualità e salvaguardia dell’intero bacino di ricarica della falda acquifera
·    Un modello di futuro per il territorio che valorizzi le risorse ambientali culturali e sociali
·    Una politica territoriale seria tesa al risparmio energetico
·    Un uso delle tecnologie a bassa entalpia per il consumo e lo sviluppo economico locale fuori da ogni logica speculativa, consociativa e affaristica
·    Tutela e valorizzazione dei numerosi prodotti tipici locali
·    Garanzia per tutti di un lavoro utile e dignitoso, sostenibile, che non crei danno alla salute e all’ambiente

La nostra è una battaglia per l’ambiente, ma anche per la democrazia, perché i cittadini devono poter decidere del proprio futuro, dello sviluppo del proprio territorio della propria salute e di quella dei propri figli.
Rivogliamo tutto ciò che ci è stato tolto. Vogliamo cambiare questo stato di cose: i pochi, in alto, non possono decidere per i molti in basso.

Chiediamo pertanto a chi condivide le nostre ragioni
di sottoscrivere il nostro manifesto,
di sostenere la nostra lotta e
di partecipare numerosi alla giornata di mobilitazione!

Per info e contatti:
sos-geotermia@bruttocarattere.org
http://sosgeotermia.noblogs.org
https://www.facebook.com/sos.geotermia

Scarica il volantino, clicca qui

Scarica la locandina, clicca qui

Adesioni all’iniziativa di Piancastagnaio pervenute (oltre, ovviamente, a chi già aderisce al manifesto):
Prospettiva Comune di Piancastagnaio
Federazione Toscana Partito dei CARC
Nodo ALBA (Alleanza Lavoro, Beni Comuni, Ambiente) di Grosseto
Movimento 5 Stelle gruppo Amiata
Lorenzo Bensi
Ecologisti e Reti Civiche Verdi Europei Toscana
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Antonio Cannoletta
Comitato Beni Comuni Val di Cecina
Medicina Democratica
Comitato Difesa Ambiente Paesaggio Acquapendente
Giorgio Pacini Abbadia San Salvatore (SI)
Umberto Arciero, Impruneta (FI)
Antonio Pacini
Associazione culturale Arci Veltha di Elmo, Sorano (GR)
SOS ambiente colline del Fiora
Siena Beni Comuni
PRC Coordinamento Amiata Grossetano
Per aderire scrivere a sos-geotermia@bruttocarattere.org)

Arcidosso, 23 novembre 2012. Una tranquilla mattina d’autunno…e un fungo ‘velenoso’

Riceviamo e pubblichiamo la foto e la segnalazione di Alessandro da Arcidosso.
Ricordiamo che con la VIA a Bagnore 4 il rischio (come la potenza) sarà triplicato e saranno i sindaci a controllare (sic!).

ARCIDOSSO, venerdì 23 novembre 0re 7.13
Ecco “lo spettacolo” che si vedeva da via Risorgimento. Dalla centrale di Bagnore 3 si alzava questa inquietante colonna di fumo. Il cattivo odore si è sentito per tutta la notte. Queste operazioni vengono fatte al buio per non allarmare la gente che ignara respira queste schifezze. Ora sono le 8 e sta finendo tutto. Da cittadino credo di avere il diritto di essere avvisato per tempo dal mio sindaco del verificarsi di questi eventi. Preferisco perdere qualche ora o giorno di lavoro per portare mia figlia di un anno e mezzo via da qui fino a che il fenomeno non è cessato. Domani mattina, sabato 24 novembre ore 10 andrò nuovamente a chiedere al sindaco di avvisare la popolazione per tempo. Invito chi fosse interessato a fare altrettanto.

La Regione da il ‘VIA’ a Bagnore 4, i Sindaci saranno responsabili dei controlli. Il ‘quasi’ popolo amiatino non ci sta!

La nuova centrale insieme alla vecchia Bagnore 3, ‘fortunatamente’, avveleneranno aree ‘quasi’ disabitate. Controlli affidati ai Sindaci: con quali strumenti?

Il 19 settembre us sul BUR, bollettino ufficiale della regione, è stata pubblicata, e quindi diventa operativa, la delibera di giunta regionale n.810 del 10 settembre us con la quale, all’unanimità, il presidente ENRICO ROSSI, e gli assessori ANNA RITA BRAMERINI, SALVATORE ALLOCCA, LUCA CECCOBAO, RICCARDO NENCINI, GIANNI SALVADORI, GIANFRANCO SIMONCINI e STELLA TARGETTI, ‘…esprimono, ai sensi dell’art.18 della L.R. 79/98 e per le motivazioni e considerazioni sviluppate nell’Allegato A, pronuncia positiva di compatibilità ambientale del Progetto…’ della  megacentrale BAGNORE 4 da 40 MW, che triplicherà quindi la potenza fin qui presente con la ‘vecchia’ centrale Bagnore 3 di 20 MW.
A leggere bene ‘l’allegato A’, cioè il verbale della Conferenza di Servizi del 4 settembre us, tra le considerazioni di carattere sanitario, sconcerta quanto non si tenga in nessun conto salute e ambiente; infatti si dice ‘…che in merito all’impatto sanitario, l’Agenzia Regionale di Sanità – ARS, ….rileva che dalla documentazione fornita circa lo studio della diffusione e della ricaduta delle sostanze emesse dalle centrali di Bagnore 3 e Bagnore 4, si “evidenziano ricadute in aree quasi del tutto non abitate“.
Tanto sarebbe dovuto bastare per rimandare il progetto al mittente, ma c’è di più e, forse, di peggio.
Come prevedibile il via libera è condizionato da innumerevoli prescrizioni che, se venissero attuate, già metterebbero in serio dubbio la realizzazione dell’impianto; ma dare seguito alle prescrizioni è compito della stessa Enel che, sicuramente, ottempererà…
Chi controllerà? La Regione passa il cerino agli amministratori locali, infatti, delibera ‘…di individuare nei seguenti soggetti gli Enti competenti al controllo dell’adempimento delle prescrizioni: l’Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana nonché il Comune di Arcidosso e di Santa Fiora, ognuno per il territorio di rispettiva competenza.’ Come faranno mai? Con quali strumenti?
Il rischio più che probabile e che ci ritroveremo, fra un po’ di anni, ad assistere al solito balletto di responsabilità tra regione, comuni ed enel!
Il ‘quasi’ popolo dell’Amiata non ci sta!
Il coordinamento Sos Geotermia annuncia fin da ora il ricorso al TAR contro la delibera ed auspica che anche gli Amministratori locali facciano altrettanto in quanto responsabili della salute pubblica e, nello specifico, responsabili di controlli che probabilmente non saranno mai in grado di fare.
Un appello doveroso va fatto anche a tutti gli operatori economici dell’Amiata, soprattutto del settore agro-alimentare, alle associazioni e agli enti, che hanno nella qualità dell’ambiente un valore aggiunto nel loro operare.
A breve verranno lanciate iniziative in tutti i paesi per informare i 20.000 ‘disabitanti’ dell’Amiata delle decisioni che continuano a prendere sulla loro pelle e sull’ambiente e per coinvolgerli nelle forme di ‘resistenza’ da attuare, ad iniziare proprio dal ricorso al TAR.

Corriere di Maremma del 23 settembre 2012

Il movimento Sos geotermia si oppone alla decisione della Giunta “Ricorreremo al Tar contro le delibera regionale di compatibilità ambientale di Bagnore 4”

ARCIDOSSO. Il coordinamento dei movimenti per l’Amiata interviene sulla geotermia: “Il 19 settembre – si legge in una nota – sul Bollettino ufficiale della regione è stata pubblicata, ed è quindi diventa operativa, la delibera di giunta numero 810 del 10 settembre con la quale, all’unanimità, il presidente Enrico Rossi e gli assessori Anna Rita Bramerini, Salvatore Allocca, Luca Ceccobao, Riccardo Nencini, Gianni Salvadori, Gianfranco Simoncini e Stella Targetti esprimono pronuncia positiva di compatibilità ambientale del progetto della megacentrale Bagnore 4 da 40 megawatt, che triplicherà quindi la potenza fin qui presente con la vecchia centrale Bagnore 3 di 20 megawatt. A leggere bene il verbale della Conferenza di servizi del 4 settembre, tra le considerazioni di carattere sanitario sconcerta quanto non si tengano in nessun conto salute e ambiente; infatti si dice ‘che in merito all’impatto sanitario, l’Agenzia regionale di sanità (…) rileva che dalla documentazione fornita circa lo studio della diffusione e della ricaduta delle sostanze emesse dalle centrali di Bagnore 3 e Bagnore 4 si evidenziano ricadute in aree quasi del tutto non abitate’. Tanto sarebbe dovuto bastare per rimandare il progetto al mittente, ma c’è di più e, forse, di peggio. Come prevedibile il via libera è condizionato da innumerevoli prescrizioni che, se venissero attuate, già metterebbero in serio dubbio la realizzazione dell’impianto; ma dare seguito alle prescrizioni è compito della stessa Enel che, sicuramente, ottempererà. Chi controllerà? La Regione passa il cerino agli amministratori locali, infatti, delibera ‘…di individuare nei seguenti soggetti gli enti competenti al controllo dell’adempimento delle prescrizioni: l’Unione dei Comuni montani Amiata grossetana nonché il Comune di Arcidosso e di Santa Fiora, ognuno per il territorio di rispettiva competenza’. Come faranno mai? Con quali strumenti? Il rischio più che probabile è che ci ritroveremo, fra un po’ di anni, ad assistere al solito balletto di responsabilità tra regione, comuni ed Enel. Il coordinamento Sos Geotermia annuncia fin da ora il ricorso al Tar contro la delibera ed auspica che anche gli amministratori locali facciano altrettanto in quanto responsabili della salute pubblica e, nello specifico, responsabili di controlli che probabilmente non saranno mai in grado di fare. Un appello doveroso va fatto anche a tutti gli operatori economici dell’Amiata, soprattutto del settore agro-alimentare, alle associazioni e agli enti che hanno nella qualità dell’ambiente un valore aggiunto nel loro operare. A breve verranno lanciate iniziative in tutti i paesi per informare i 20mi la ‘disabitanti’ dell’Amiata delle decisioni che continuano a prendere sulla loro pelle e sull’ambiente e per coinvolgerli nelle forme di resistenza da attuare, ad iniziare proprio dal ricorso al Tar”.

La Nazione del 25 settembre 2012

SANTA FIORA PREOCCUPAZIONE DEL COMITATO SOS GEOTERMIA
«Bagnore4, via libera con molti limiti Come faranno a controllarne il rispetto?»
di Cristiano Bernacchi
DOPO la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale della delibera n. 810 del 10 settembre scorso, che esprime parere favorevole alla realizzazione della centrale geotermica Amiatina di Bagnore4, il comitato ambientalista Sos Geotermia lancia l’ennesimo grido di allarme. «A leggere bene l’allegato A dice il comitato , cioè il verbale della Conferenza dei Sevizi del 4 settembre scorso, tra le considerazioni di carattere sanitario, sconcerta quanto non si tenga in nessun conto salute e ambiente. Infatti, in merito all’impatto sanitario, l’Agenzia Regionale di Sanità rileva che dalla documentazione fornita circa lo studio della diffusione e della ricaduta delle sostanze emesse dalle centrali di Bagnore 3 e Bagnore 4, si “evidenziano ricadute in aree quasi del tutto non abitate”». Secondo la valutazione di Sos Geotermia, questa sarebbe già una ragione sufficiente per rimandare il progetto direttamente al mittente, ma c’è dell’altro. «Come prevedibile fanno notare dal comitato il via libera è condizionato da innumerevoli prescrizioni che, se venissero attuate, già metterebbero in serio dubbio la realizzazione dell’impianto. Ma dare seguito alle prescrizioni è compito della stessa Enel che, sicuramente, ottempererà». A questo punto le domande che si pongono i comitati sono diverse. E, partendo dall’assunto che se la Regione ha demandato agli amministratori locali (Unione dei Comuni amiatini del versante Grossetano, Comune di Arcidosso e Santa Fiora) il compito di controllo sull’adempimento delle prescrizioni emerse sul progetto di Enel, bisogna capire come faranno mai a controllare? E soprattutto con quali strumenti? La preoccupazione del comitato è che si corra il serio rischio di ritrovarsi fra qualche anno ad assistere ad un balletto di responsabilità tra Regione, Enel e Comuni. Alla luce del fatto che questa previsione, avanzata dal comitato, si profili in un futuro neanche troppo prossimo, il Coordinamento Sos Geotermia annuncia che farà ricorso al Tar e che a breve ci saranno mobilitazioni di piazza su tutto il territorio investito dallo sfruttamento geotermico, affinché la causa venga sposata dal maggior numero di residenti dell’Amiata.

La Nazione del 26 settembre 2012

«Vigileremo sulle emissioni e faremo riferimento alla Regione»

ARRIVA senza farsi attendere la risposta di uno dei sindaci dei Comuni chiamati a costituire l’osservatorio che dovrà pronunciarsi sul rispetto delle prescrizioni inserite sulla Via (Valutazione impatto ambientale) approvata dalla Regione intorno al progetto Enel di Bagnore-4. A seguito delle proteste di «Sos Geotermia» che paventava ipotesi nefaste sul futuro dell’Amiata dopo l’approvazione della Via per la centrale, il sindaco di Arcidosso Emilio Landi vuole fare chiarezza. «Quello che fino ad oggi è stato approvato è solo una parte di un progetto che nel suo iter di realizzazione ha ancora molto da vedere. Infatti, quello che è stato concluso con la delibera della Regione, oltre alla Via riguarda il coinvolgimento diretto dei comuni di Arcidosso, Santa Fiora e l’Unione dei Comuni attraverso un osservatorio, in fase di costituzione, che dovrà pronunciarsi su alcune delle 39 prescrizioni integrate nel progetto di Enel. Quindi il gruppo di specialisti costituito da i soggetti del territorio, dovrà verificare che le prescrizioni siano adempiute in modo corretto, inoltrando così direttamente alla Regione il proprio parere sul lavoro svolto. Verrà inoltre inserita una cabina di controllo delle emissioni a pochi metri dalla centrale geotermica per monitorare in loco i valori». Questo osservatorio che poteri avrà? «Saranno quelli di semplice verifica. Anche perché è bene ricordare che le azioni sanzionatorie, così come di concessione sulla sfruttamento geotermico, non sono in potere né ai Comuni né all’Unione, quindi il nostro ruolo sarà quello di verificare che le prescrizioni avanzate siano rispettate e se questo non avverrà non faremo altro che comunicarlo alla Regione la quale prenderà le dovute decisioni».

Risponde SOS Geotermia:

Non ci sembra che né quanto stabilisce la delibera 810 (‘…di individuare nei seguenti soggetti gli Enti competenti al controllo dell’adempimento delle prescrizioni: l’Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana nonché il Comune di Arcidosso e di Santa Fiora, ognuno per il territorio di rispettiva competenza.’ ), né le responsabilità in materia di salute pubblica che la legge pone in capo ai Sindaci, possano far dormire sonni tranquilli al Sindaco di Arcidosso e ai suoi colleghi amiatini.
Inoltre il Sindaco Landi sembra aver dimenticato le condizioni sottoscritte anche dal Sindaco di Arcidosso nell’Accordo con Regione Toscana ed ENEL, laddove si precisava in modo molto chiaro che nuovi impianti di sfruttamento geotermico avrebbe potuto essere autorizzati solo se le verifiche e i monitoraggi avessero escluso ogni possibile rischio, questo prima e non dopo le autorizzazioni.
Come paventavamo nel comunicato, non vorremmo che iniziassero i ‘balletti’ sulle responsabilità ancor prima che si inizi il cantiere della nuova centrale; meglio avrebbero fatto i Sindaci ad esigere, prima della VIA, le verifiche sull’impatto di una nuova centrale che triplicherà le emissioni a Bagnore.
Per questo rivolgiamo un ennesimo appello anche a loro: fermiamo adesso l’attività geotermica e apriamo un serio dibattito sul futuro dell’Amiata, prima che -a danni fatti- qualcuno sia chiamato a risponderne (e l’esperienza di casi analoghi in Italia suggerisce che a pagare saranno, oltre ai cittadini, solo i ‘pesci piccoli’).

Firenze, 4 settembre 2012. Parere positivo della Commissione Via della Regione sul progetto per la realizzazione della centrale geotermica di Bagnore 4. Un nuovo scempio per la Toscana e l’Italia!

PRENDERESTE UN NUOVO AEREO SAPENDO CHE I TECNICI HANNO PRESCRITTO MODIFICHE ALLA SUA STRUTTURA, PERCHÉ FUORI NORMA E PERICOLOSA?

Per l’Amiata Intera è sempre più concreto il rischio che la Giunta regionale Toscana faccia partire la nuova centrale Enel Bagnore 4, triplicando la potenza installata da 20 a 60 MW, e ciò dopo che il 4 Settembre a Firenze, la commissione tecnica regionale, pur prescrivendo decine e decine di modifiche al progetto presentato da ENEL, ha dato parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale dello stesso progetto.
Se, nel frattempo,  quegli impianti entrando in funzione  dovessero, per ipotesi, distribuire tumori, avvelenare l’aria, far mancare l’acqua potabile alle sorgenti del Fiora, la responsabilità sarà di altri…In Italia è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per le acciaierie di Taranto, per l’amianto sparso a Casale Monferrato, per le diossine distribuite dall’Acna di Cengio…che i tecnici (incaricati all’ultimo minuto) non volendo contraddire le scelte già compiute a priori nelle alte sfere, approvino con riserva la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma, volendosi scaricare da responsabilità future, inseriscano ‘a futura memoria’ prescrizioni su prescrizioni.
Quelle numerosissime prescrizioni sono la conferma della illegittimità e pericolosità del progetto presentato, della mancanza di rispetto delle regole da noi sostenute: le prescrizioni non potrebbero essere legittime, se non fossero fondate su evidenti irregolarità, ma tutti sanno che nessuno potrà controllare in futuro se quelle prescrizioni verranno rispettate e in che tempi verranno attuate.
Chi ha, a livello locale e decentrato, i mezzi e le competenze  per compiere le verifiche a posteriori ?
In Amiata la storia si ripete, ma conosciamo i nomi e i cognomi dei Sindaci e degli amministratori regionali che, davanti al dato insopprimibile del + 13% di mortalità dei residenti in comuni  sede di impianti geotermici, hanno già addebitato queste centinaia di morti aggiuntive a particolari “stili di vita” degli amiatini…
Andremo davanti ai giudici e tra la popolazione più convinti di ieri delle nostre ragioni, presentando il conto a chi dovrà pagarlo.
E sarà un conto salato.

Il Tirreno del 10 settembre 2012

Via libera da Firenze a Bagnore 4 in Amiata

AMIATA – Via alla nuova centrale Enel Bagnore 4, che triplica la potenza installata da 20 a 60 MW: lo scorso 4 settembre a Firenze, la commissione tecnica regionale, pur prescrivendo molte modifiche al progetto presentato da Enel, ha dato parere positivo alla Via. E i comitati ambientalisti si scatenano. «Quelle prescrizioni sono la conferma della illegittimità e pericolosità del progetto presentato, della mancanza di rispetto delle regole da noi sostenute: le prescrizioni non potrebbero essere legittime, se non fossero fondate su evidenti irregolarità, ma tutti sanno che nessuno potrà controllare in futuro se quelle prescrizioni verranno rispettate. In Amiata la storia si ripete, ma conosciamo i nomi e i cognomi dei sindaci e degli amministratori regionali che, davanti al +13% di mortalità dei residenti in comuni sede di impianti geotermici, hanno già addebitato queste centinaia di morti aggiuntive a particolari “stili di vita” degli amiatini. Andremo davanti ai giudici e tra la popolazione più convinti di ieri delle nostre ragioni, presentando il conto a chi dovrà pagarlo».

MaremmaNews del 9 settembre 2012

Bagnore 4: “Uno scempio” dicono dal Comitato Sos Geotermia
Il 4 settembre, la Commissione Via della Regione Toscana ha dato parere positivo al progetto per la centrale geotermica Enel di Bagnore 4, ma con numerose prescrizioni ‘a futura memoria’. Il Comitato Sos Geotermia non ci sta.

Monte Amiata – “Un nuovo scempio per la Toscana e l’Italia. Per l’Amiata Intera è sempre più concreto il rischio che la Giunta regionale Toscana faccia partire la nuova centrale Enel Bagnore 4, triplicando la potenza installata da 20 a 60 MW – scrivono tornando all’attacco dal comitato Sos Geotermia – e ciò dopo che il 4 Settembre a Firenze, la commissione tecnica regionale, pur prescrivendo decine e decine di modifiche al progetto presentato da ENEL, ha dato parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale dello stesso progetto. Se, nel frattempo, quegli impianti entrando in funzione dovessero, per ipotesi, distribuire tumori, avvelenare l’aria, far mancare l’acqua potabile alle sorgenti del Fiora, la responsabilità sarà di altri…In Italia è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per le acciaierie di Taranto, per l’amianto sparso a Casale Monferrato, per le diossine distribuite dall’Acna di Cengio…che i tecnici (incaricati all’ultimo minuto) non volendo contraddire le scelte già compiute a priori nelle alte sfere, approvino con riserva la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma, volendosi scaricare da responsabilità future, inseriscano ‘a futura memoria’ prescrizioni su prescrizioni. Quelle numerosissime prescrizioni sono la conferma della illegittimità e pericolosità del progetto presentato, della mancanza di rispetto delle regole da noi sostenute: le prescrizioni non potrebbero essere legittime, se non fossero fondate su evidenti irregolarità, ma tutti sanno che nessuno potrà controllare in futuro se quelle prescrizioni verranno rispettate e in che tempi verranno attuate. Chi ha, a livello locale e decentrato, i mezzi e le competenze per compiere le verifiche a posteriori ? In Amiata la storia si ripete, ma conosciamo i nomi e i cognomi dei Sindaci e degli amministratori regionali che, davanti al dato insopprimibile del + 13% di mortalità dei residenti in comuni sede di impianti geotermici, hanno già addebitato queste centinaia di morti aggiuntive a particolari “stili di vita” degli amiatini… Andremo davanti ai giudici e tra la popolazione più convinti di ieri delle nostre ragioni, presentando il conto a chi dovrà pagarlo. E sarà un conto salato” concludono dal Comitato.

Piccoli allarmisti crescono: …si sveglia anche Merigar

Dopo un lungo quanto inspiegabile silenzio, tenuto conto la vicinanza del centro con l’area della centrale Bagnore 3 e la progettata Bagnore 4 , finalmente anche la comunità con sede in Merigar ad Arcidosso prende posizione in merito alla geotermia in Amiata.
Leggiamo infatti in un comunicato stampa pubblicato su Facebook il 7 agosto us che “L’Associazione Internazionale Comunità Dzogchen e L’Istituto Internazionale Shang Shung dopo aver preso parte al contraddittorio pubblico con l’ENEL presso la Regione Toscana a Firenze il 18 Luglio 2012 si vedono costretti a lanciare l’ennesimo appello affinché il programma di ampliamento delle centrali Geotermiche di Bagnore sia cautelativamente sospeso fino a che non saranno completamente accertati i possibili rischi per la salute della popolazione dell’Amiata e il suo impatto ambientale…” e “…Ad oggi la possibilità della Comunità Dzogchen di proseguire le proprie attività a Merigar è messa a repentaglio dal programma di ampliamento delle centrali geotermiche di Bagnore portato avanti dall’ENEL. Merigar dista meno di mille metri in linea d’aria dalla centrale Geotermica di Bagnore 3, attualmente in esercizio, le cui emissioni in passato hanno già creato disagi ai frequentatori dell’Associazione. I fumi emessi dalla centrale Bagnore 3, come è noto, contengono idrogeno solforato, arsenico, mercurio, ammoniaca, acido borico oltre a numerose altre sostanze non ancora normate. L’ENEL sembra intenzionata a triplicare la potenza del sito produttivo con gli ulteriori 40MWp della eventuale centrale Bagnore 4 nonostante i numerosi allarmi per i possibili rischi per la salute e le preoccupazioni per il possibile impatto ambientale espressi da scienziati, comitati locali ed associazioni ambientaliste. Le valutazioni che, ad oggi, sono state fatte del possibile impatto dell’intervento dell’ENEL sull’ambiente amiatino sull’acquifero dell’Amiata e sulla salute della popolazione, sono significativamente discordanti e lasciano adito a ragionevolissime preoccupazioni. La decisione di andare avanti con il progetto di ampliamento dell’ENEL e la conseguente costruzione della centrale Bagnore 4 non può essere presa senza aver prima escluso oltre ogni ragionevole dubbio i rischi che questo intervento potrebbero comportare…”.
Preoccupati che le loro attività “…potrebbero essere direttamente danneggiate da questo intervento. L’impossibilità di svolgere regolarmente le proprie attività costituirebbe un gravissimo danno economico e morale per la Comunità Dzogchen contro il quale l’Associazione avrebbe il dovere di cautelarsi. La cessazione delle attività dell’Associazione, o la limitazione delle stesse, rappresenterebbe, per altro, un danno significativo all’indotto economico locale e allo sviluppo di un turismo internazionale sul Monte Amiata…” lanciano un appello “…agli amministratori locali, ai sindaci dei comuni di Santa Fiora, Arcidosso e Castel del Piano, all’assessore all’Ambiente Bramerini e al presidente della regione Rossi affinché, in quanto rappresentanti di noi cittadini, tutelino la salute della popolazione amiatina, dei membri e degli ospiti di Merigar, applicando responsabilmente il principio di precauzione nel non autorizzare la realizzazione della centrale ENEL Bagnore 4. Inoltre la comunità Dzog Chen chiede che venga predisposto un protocollo di controllo delle emissioni con apposite centraline di monitoraggio in continua degli effetti di Bagnore 3 su Merigar dal momento che questa zona non risulta ad oggi monitorata.”

Benvenuti (meglio tardi che mai) tra gli allarmisti.