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Regione Toscana compra quote del Cosvig, ma non c’è conflitto di interessi, sig.Rossi?

L’ente, che poi delibera sulle centrali, diventa così controllore e controllato. Allarme dei Comitati e interrogazione al Parlamento europeo

 

Con la deliberazione di giunta n.1395 dell’11/12/2017 (scarica pdf) la regione Toscana (1) procede “all’acquisizione delle quote di partecipazione in Co.Svi.G. s.c.r.l., fino al massimo consentito dallo statuto della medesima società,… …per un totale di € 484.000,00”, diventando quindi parte della società che, tra le altre cose, gestisce parte delle compensazioni ambientali che l’Enel eroga come previsto dai varii Protocolli ed inoltre risulta proponente (in associazione temporanea d’impresa con la Renewem Srl) delle ricerche per impianti pilota Cortolla e Lucignano (2), impianti per i quali il D.L. 11 febbraio 2010 n.22, all’art. 6, comma 3bis, prevede che, pur essendo l’autorità competente il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’ambiente, questi debbano comunque acquisire una intesa con la Regione; sembrerebbe quindi evidente il conflitto di interessi poiché, in questo caso, la regione Toscana deve dare l’intesa a progetti a cui partecipa come Cosvig.

Inoltre la regione Toscana è anche l’ente che deve rilasciare VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per le centrali geotermiche Enel, la quale, per ciascun nuovo megawatt installato, erogherà 1.250.000 + 650.000 Euro, come previsto dagli artt.4 e 5 del Protocollo del 20/12/2007 (Bersani/Martini) (scarica il pdf).

Per contrastare potenziali conflitti d’interesse il Parlamento europeo ha emanato la Direttiva direttiva sulla VIA n.2014/52 che ha introdotto un nuovo articolo (9 bis) nella direttiva 2011/92, dove si indica che “Gli Stati membri provvedono affinché l’autorità o le autorità competenti assolvano ai compiti derivanti dalla presente direttiva in modo obiettivo e non si ritrovino in una situazione che dia origine a un conflitto di interessi. Qualora l’autorità competente coincida con il committente, gli Stati membri provvedono almeno a separare in maniera appropriata, nell’ambito della propria organizzazione delle competenze amministrative, le funzioni confliggenti in relazione all’assolvimento dei compiti derivanti dalla presente direttiva.”.

I Comitati e la Rete nazionale NoGESI lanciamo quindi l’allarme su un possibile e grave conflitto d’interessi di cui Enrico Rossi e la Regione dovrebbero dare conto ed ampie spiegazioni, anche perché, puntualmente, l’on.Tamburrano ha presentato il 16 febbraio scorso una interrogazione (6) al Parlamento Europeo nella quale, in relazione alla VIA in itinere per il progetto di centrale Enel PC6, si chiede se la Regione Toscana non stia violando le disposizioni della Direttiva 2014/52.

Passata la bufera del “conflitto d’interessi” come argomento principale di tutti i media nell’epoca del “berlusconismo”, oggi si assiste ad un assordante silenzio di giornali e tv su altri, ed altrettanto scandalosi, conflitti d’interessi di governi e amministrazioni locali.
Ma la Rete nazionale NoGESI non abbassa la guardia e assicura che anche su questo caso si farà promotrice di ogni iniziativa utile a denunciare i guasti della geotermia elettrica e speculativa.

Rete nazionale NoGESI (NO Geotermia Elettrica e Speculativa)

Note:
(1) pubblicata in BURT, parte II, n. 52 del 27/12/2017;
(2) pubblicato su BUIG n.9 del 30/9/2011 (scarica l’estratto Cortolla Lucignano in pdf); sul progetto Lucignano formalmente il Cosvig sembrerebbe si sia tirato indietro, ma, come indicato nello Studio di Impatto Ambientale del Permesso di Ricerca Lucignano del 2015, “Ad oggi la collaborazione tra Co.Svi.G e Renewem continua in modo stretto su diversi fronti, tra i quali il progetto pilota “Cortolla”, di cui è direttamente titolare il RTI (raggruppamento temporaneo d’impresa, ndr) dei due soggetti, e il progetto “Lucignano”, di cui è titolare LPP (Lucignano Pilot Project s.r.l., ndr), a sua volta controllata da Renewem, e sul quale è in corso una intesa strutturale con Co.Svi.G. stesso.”; qui lo Studio.
(3) riportiamo il testo:
“La Regione Toscana ha acquistato quote del CO.SVI.G, che gestisce i canoni versati dall’Enel per la geotermia in Toscana e che è formato dagli enti locali delle aree geotermiche. Tutte le centrali attualmente in funzione sono Enel. I canoni prevedono anche una cospicua somma una tantum per ogni nuovo megawatt di potenza installata.
La Regione Toscana sta effettuando la valutazione d’impatto ambientale per l’apertura della centrale geotermoelettrica Piancastagnaio 6, il cui proponente è Enel Green Power, controllata dall’Enel. Se la Regione autorizzerà l’apertura della centrale, il CO.SVI.G – partecipato dalla Regione – gestirà le una tantum dell’Enel conseguenti all’autorizzazione emanata dalla Regione.
Accanto ai già citati rapporti fra Regione e CO.SVI.G, esistono vari rapporti fra Regione ed Enel, Enel e CO.SVI.G.
Inoltre il CO.SVI.G é uno dei proponenti della centrale geotermica sperimentale Cortolla, in Toscana, la cui valutazione d’impatto ambientale, di competenza statale, prevede un parere regionale non ancora pervenuto.
La direttiva 2014/52 prescrive che le autorità competenti ad effettuare la valutazione di impatto ambientale non si ritrovino in una situazione che generi un conflitto di interessi.
Domandiamo se per Piancastagnaio 6 la Regione Toscana non stia violando questa disposizione; se sì, come intende agire la Commissione.”


Leggilo su:

Il Tirreno

Stamptoscana.it

Il Cittadino online.it

La schizofrenia del presidente Rossi sulla geotermia…

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Comunicato stampa della Rete NOGESI (preleva in formato rtf)

Dopo l’esplosione della vicenda Amiata, la geotermia in Italia non ha più consenso sociale nei territori (il problema non è mettere i filtri AMIS, ma cambiare tecnologia!).
Le bugie elettorali di Rossi hanno le gambe corte: le “nuove” norme sulla geotermia sono inconsistenti, si decide -senza bussola- secondo le convenienze politiche…
La Rete NOGESI ha portato nel palazzo del potere lo scorso novembre la sua proposta tecnica e politica: il territorio è di chi lo vive! Il governo –paralizzato- rimanda di mese in mese la riforma del settore votata all’unanimità dalle Commissioni parlamentari.

 

In questo quadro senza regole la Giunta toscana boccia la geotermia a Seggiano ed i suoi uffici, in un territorio di analoghe caratteristiche, “promuovono” le trivellazioni a Monte Labbro (Cinigiano) addirittura -per la prima volta- senza effettuare la usuale procedura di VIA; la Regione il giorno dopo corre ai ripari facendo capire che la Giunta in seguito potrebbe bocciare tale decisione…
Del resto è già successo a Seggiano: gli uffici formulano un parere positivo di compatibilità mentre la Giunta regionale boccia l’impianto con la motivazione, buona per tutte le stagioni, che approvare un progetto o negarlo è “un atto di natura politico –amministrativa che comporta la ponderazione e mediazione di interessi pubblici diversi, quali la tutela dell’ambiente, il governo del territorio e lo sviluppo economico”, nonché “l’utilizzazione razionale delle risorse naturali in ossequio al principio di sviluppo sostenibile”.
(qui la documentazione ufficiale sui permessi citati)

In Umbria e nel Lazio le Giunte regionali sono alla prese con l’approvazione o meno degli

impianti sulla piana dell’Alfina (Castel Giorgio e Torre Alfina): il consiglio regionale dell’Umbria ha posto in approfondimento una mozione che chiede alla Giunta regionale di bocciare l’impianto di Castel Giorgio e di intervenire presso la Giunta del Lazio per bocciare l’altro impianto confinante di Torre Alfina. Del resto nelle due Regioni ben 25 sindaci e consigli comunali si oppongono alla geotermia sullo stupendo altopiano dell’Alfina; anche in Campania i sindaci sono in prima fila contro le perforazioni nell’area dei Campi Flegrei(!).

Contro questa assenza di regole che valutino fino in fondo e con responsabilità l’opportunità di continuare o meno ad incentivare la costosissima energia elettrica prodotta da impianti geotermici inquinanti (anziché produrre calore di cui siamo deficitari e di cui eventualmente la geotermia -con le applicazioni a bassa entalpia-potrebbe essere particolarmente votata), la sperimentazione di impianti che- non muovendo fluidi- riducono fortemente l’inquinamento ambientale (tipo i BHE), le “linee guida” che tutelino veramente i territori, che identifichino le aree potenzialmente sfruttabili, che prevedano il pieno coinvolgimento della amministrazioni e delle popolazioni locali nel processo decisionale favorendo l’applicazione del principio di precauzione, contro un Governo che tace, sperando forse che le Regioni risolvano le problematiche poste dalla estesa opposizione alla geotermia allo scopo di “ridurre” la portata della riforma a cui il Parlamento lo ha chiamato ad intervenire, non ci resta come Rete Nazionale NOGESI che sostenere e sviluppare le lotte territoriali delle popolazioni ed amministratori locali contro quella che una interessata campagna di speculatori in erba chiama la “buona geotermia”.
La Rete Nazionale ha avanzato sin dal 15 ottobre le sue proposte tecniche e politiche e le ha presentate a Roma in Parlamento il 5 novembre, passando dalla protesta alla proposta. Ora è il tempo –di fronte all’inazione del Governo- di tornare nelle piazze, sollecitando i parlamentari che hanno approvato la Risoluzione a chiedere conto al Governo perché vengano rimosse le cause della sua inazione e si proceda verso la riforma del settore, coinvolgendo il mondo delle associazioni, i comuni e le Regioni.

Le prime iniziative dell’anno 2016 contro la geotermia elettrica, speculativa e inquinante: domenica 10 gennaio 2016 assemblea a Monticello Amiata ore 17 (al “Teatrino”) contro la decisione degli uffici regionali su Monte Labro; iniziative sono in programma a Viterbo, Perugia (Consiglio Regionale Umbria) e Roma (Consiglio Regionale Lazio).

NOGESI – Rete Nazionale contro la Geotermia Inquinante e Speculativa

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Il Cittadino online del 9 gennaio 2016:
“La schizofrenia del presidente Rossi sulla geotermia…”
La Rete Nogesi conferma: “Il territorio è di chi lo vive”
…segue ns. comunicato

GoNews.it del 9 gennaio 2016:
Geotermia, la Rete NOGESI: “Ecco la schizofrenia del presidente Rossi”
…segue ns. comunicato

Contropiano.org del 9 gennaio 2016:
La schizofrenia del presidente Rossi sulla geotermia…
…segue ns. comunicato

MaremmaNews del 9 gennaio 2016:
La schizofrenia del presidente Rossi sulla geotermia
…segue ns. comunicato

Abbadianews.it (La Postilla) del 9 gennaio 2016:
Rete Nogesi: “In Italia la GEOTERMIA non ha più il consenso dei territori
…segue ns. comunicato

RadioGiornale.info del 9 gennaio 2016:
La schizofrenia del presidente Rossi sulla geotermia…
…segue ns. comunicato

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Firenze, 4 settembre 2012. Parere positivo della Commissione Via della Regione sul progetto per la realizzazione della centrale geotermica di Bagnore 4. Un nuovo scempio per la Toscana e l’Italia!

PRENDERESTE UN NUOVO AEREO SAPENDO CHE I TECNICI HANNO PRESCRITTO MODIFICHE ALLA SUA STRUTTURA, PERCHÉ FUORI NORMA E PERICOLOSA?

Per l’Amiata Intera è sempre più concreto il rischio che la Giunta regionale Toscana faccia partire la nuova centrale Enel Bagnore 4, triplicando la potenza installata da 20 a 60 MW, e ciò dopo che il 4 Settembre a Firenze, la commissione tecnica regionale, pur prescrivendo decine e decine di modifiche al progetto presentato da ENEL, ha dato parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale dello stesso progetto.
Se, nel frattempo,  quegli impianti entrando in funzione  dovessero, per ipotesi, distribuire tumori, avvelenare l’aria, far mancare l’acqua potabile alle sorgenti del Fiora, la responsabilità sarà di altri…In Italia è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per le acciaierie di Taranto, per l’amianto sparso a Casale Monferrato, per le diossine distribuite dall’Acna di Cengio…che i tecnici (incaricati all’ultimo minuto) non volendo contraddire le scelte già compiute a priori nelle alte sfere, approvino con riserva la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma, volendosi scaricare da responsabilità future, inseriscano ‘a futura memoria’ prescrizioni su prescrizioni.
Quelle numerosissime prescrizioni sono la conferma della illegittimità e pericolosità del progetto presentato, della mancanza di rispetto delle regole da noi sostenute: le prescrizioni non potrebbero essere legittime, se non fossero fondate su evidenti irregolarità, ma tutti sanno che nessuno potrà controllare in futuro se quelle prescrizioni verranno rispettate e in che tempi verranno attuate.
Chi ha, a livello locale e decentrato, i mezzi e le competenze  per compiere le verifiche a posteriori ?
In Amiata la storia si ripete, ma conosciamo i nomi e i cognomi dei Sindaci e degli amministratori regionali che, davanti al dato insopprimibile del + 13% di mortalità dei residenti in comuni  sede di impianti geotermici, hanno già addebitato queste centinaia di morti aggiuntive a particolari “stili di vita” degli amiatini…
Andremo davanti ai giudici e tra la popolazione più convinti di ieri delle nostre ragioni, presentando il conto a chi dovrà pagarlo.
E sarà un conto salato.

Il Tirreno del 10 settembre 2012

Via libera da Firenze a Bagnore 4 in Amiata

AMIATA – Via alla nuova centrale Enel Bagnore 4, che triplica la potenza installata da 20 a 60 MW: lo scorso 4 settembre a Firenze, la commissione tecnica regionale, pur prescrivendo molte modifiche al progetto presentato da Enel, ha dato parere positivo alla Via. E i comitati ambientalisti si scatenano. «Quelle prescrizioni sono la conferma della illegittimità e pericolosità del progetto presentato, della mancanza di rispetto delle regole da noi sostenute: le prescrizioni non potrebbero essere legittime, se non fossero fondate su evidenti irregolarità, ma tutti sanno che nessuno potrà controllare in futuro se quelle prescrizioni verranno rispettate. In Amiata la storia si ripete, ma conosciamo i nomi e i cognomi dei sindaci e degli amministratori regionali che, davanti al +13% di mortalità dei residenti in comuni sede di impianti geotermici, hanno già addebitato queste centinaia di morti aggiuntive a particolari “stili di vita” degli amiatini. Andremo davanti ai giudici e tra la popolazione più convinti di ieri delle nostre ragioni, presentando il conto a chi dovrà pagarlo».

MaremmaNews del 9 settembre 2012

Bagnore 4: “Uno scempio” dicono dal Comitato Sos Geotermia
Il 4 settembre, la Commissione Via della Regione Toscana ha dato parere positivo al progetto per la centrale geotermica Enel di Bagnore 4, ma con numerose prescrizioni ‘a futura memoria’. Il Comitato Sos Geotermia non ci sta.

Monte Amiata – “Un nuovo scempio per la Toscana e l’Italia. Per l’Amiata Intera è sempre più concreto il rischio che la Giunta regionale Toscana faccia partire la nuova centrale Enel Bagnore 4, triplicando la potenza installata da 20 a 60 MW – scrivono tornando all’attacco dal comitato Sos Geotermia – e ciò dopo che il 4 Settembre a Firenze, la commissione tecnica regionale, pur prescrivendo decine e decine di modifiche al progetto presentato da ENEL, ha dato parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale dello stesso progetto. Se, nel frattempo, quegli impianti entrando in funzione dovessero, per ipotesi, distribuire tumori, avvelenare l’aria, far mancare l’acqua potabile alle sorgenti del Fiora, la responsabilità sarà di altri…In Italia è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per le acciaierie di Taranto, per l’amianto sparso a Casale Monferrato, per le diossine distribuite dall’Acna di Cengio…che i tecnici (incaricati all’ultimo minuto) non volendo contraddire le scelte già compiute a priori nelle alte sfere, approvino con riserva la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma, volendosi scaricare da responsabilità future, inseriscano ‘a futura memoria’ prescrizioni su prescrizioni. Quelle numerosissime prescrizioni sono la conferma della illegittimità e pericolosità del progetto presentato, della mancanza di rispetto delle regole da noi sostenute: le prescrizioni non potrebbero essere legittime, se non fossero fondate su evidenti irregolarità, ma tutti sanno che nessuno potrà controllare in futuro se quelle prescrizioni verranno rispettate e in che tempi verranno attuate. Chi ha, a livello locale e decentrato, i mezzi e le competenze per compiere le verifiche a posteriori ? In Amiata la storia si ripete, ma conosciamo i nomi e i cognomi dei Sindaci e degli amministratori regionali che, davanti al dato insopprimibile del + 13% di mortalità dei residenti in comuni sede di impianti geotermici, hanno già addebitato queste centinaia di morti aggiuntive a particolari “stili di vita” degli amiatini… Andremo davanti ai giudici e tra la popolazione più convinti di ieri delle nostre ragioni, presentando il conto a chi dovrà pagarlo. E sarà un conto salato” concludono dal Comitato.