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Terremoto a Piancastagnaio. ‘Excusatio non petita’ del sindaco Agnorelli e della Regione Toscana

sismi_1982-2009_fonte_enelIl PD ancora contro i comitati e a difesa della geotermia (le dichiarazioni di Agnorelli e della Regione sono riportate in fondo al nostro precedente comunicato)

SOS geotermia non può che rimanere sconcertata dinnanzi alla risposta del Sindaco di Piancastagnaio che per la prima volta “si è sentito chiamato in causa”, quali fosse un addetto Enel (che invece non ha risposto) di fronte a chi chiedeva rassicurazioni in merito al possibile collegamento fra i terremoti verificatisi a Piancastagnaio lo scorso 16-17 marzo, e l’attività di sfruttamento operata dall’Enel nel nostro territorio.

Le perplessità sollevate dai Comitati traggono fondamento dalle osservazioni di esperti di fama internazionale che da sempre (e non ultimo il 5 marzo 2014 presso la sala Mercede della camera dei deputati ove si è tenuto il convegno organizzato dalla rete No Geotermia Elettrica, Speculativa, inquinante) hanno ribadito che terremoti come quelli verificatisi a Piancastagnaio, aventi profondità dell’ipocentro a solo 1300 metri, in prossimità del centro abitato e vicini a pozzi di trivellazione siano inquadrabili in eventi di sismicità indotta.

Il sindaco si lancia anche in conclusioni che, se non fossero drammatiche, sarebbero comiche:se ci sono tanti altri terremoti in Italia anche dove non ci sono trivellazioni, è normale che ci siano anche in Amiata; come dire tutto: è regolato dal Caso e dal Destino.

Vista la sua competenza, il Sindaco magari potrà anche spiegare la normalità dei numerosi sismi rilevati proprio dall’Enel e concentrati, sempre per il Caso (ci mancherebbe), a Piancastagnaio e S.Fiora/Arcidosso di cui alleghiamo una mappa tratta dagli studi di impatto ambientale delle centrali ENEL in Amiata.

Cosa grave è che il Sindaco, nella sua esplicita difesa dell’attività dell’Enel, purtroppo viene appoggiato dalla Regione la quale, a sua volta crede di riuscire a tranquillizzare la cittadinanza asserendo che “Gli esperti consultati dalla Regione” (quali??) affermano che l’ evento «rientra nello stile sismico dell’area ed è collegato con l’apparato vulcanico dell’ Amiata, caratterizzato da eventi non particolarmente intensi ma che, a causa delle limitate profondità sono avvertiti distintamente».

Sos geotermia rileva come purtroppo sia ormai accertato e accettato dalla comunità scientifica che la produzione di energia geotermica comporti un aumento del rischio sismico e sia causa di terremoti anche in zone classificate a bassa sismicità, e ricorda come l’Amiata sia da sempre citata come esempio negativo di sismicità indotta (vedasi ad es. le dichiarazioni ufficiali inerenti ad uno studio condotto dall’Osservatorio Vesuviano: la reiniezione ad alta pressione di fluidi in un sottosuolo già instabile naturalmente è una operazione che causa una sismicità indotta come è notoriamente risaputo per gli eventi avvenuti nella zona del Monte Amiata in Toscana e in Svizzera”; ed ancora le osservazioni dell’ing.Marco Mucciarelli, del Centro ricerche sismologiche dell’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale, il quale in più occasioni ha ribadito che il “terremoto dell’1 aprile 2000 al monte Amiata, di magnitudo 4.5, profondo 2 chilometri, fa supporre si tratti di un sisma legato allo sfruttamento geotermico dell’area».

Ci chiediamo perché il Sindaco Agnorelli in questi casi non si sia mai sentito chiamato in causa e non abbia mai ribattuto di rispondere a simili paragoni; perché non ha ritenuto di chiamare “allarmisti”, l’lNVG o il dott. Mucciarelli dell’INOGS, come fa invece con Sos Geotermia, accusandoci di “rovinare il territorio”? Perché non “sfrutta le sue risorse e le sue energie” per chiedere un monitoraggio continuo e costante alla Regione, monitoraggio che tra l’altro, malgrado gli impegni, non è stato predisposto?

In particolare non sappiamo quali possano essere i soggetti “esperti” sentiti e dal Sindaco Agnorelli e dalla Regione per prodigarsi in dichiarazioni così rassicuranti, visto che il Comitato Tecnico per la Geotermia in Amiata (CTGA) dopo due anni di lavoro ha terminato con un nulla di fatto e non ci risulta che i suoi esponenti, fra i quali il prof. Andrea Borgia e il prof. Giuseppe De Natale (dirigente di ricerca dei sistemi vulcanici e Geotermia del’INVG Sez. Napoli), siano stati interpellati.

Al contrario il prof. Borgia, esprimendosi sull’articolo di rassicurazione della Regione Toscana ritiene che “nessuno può affermare che il sisma registrato non sia indotto o innescato dallo sfruttamento geotermico fintanto che il gestore del campo geotermico non renda pubbliche tutte le attività che ha fatto e sta facendo nel campo geotermico stesso (perforazione pozzi nuovi e riapertura pozzi vecchi, reiniezioni di acqua, iniezioni di fluidi acidi, estrazione di vapore, pressioni, ecc.) e fintanto che sia dimostrato dall’analisi dei dati che tali attività non siano correlate.” Continua il prof.:“Io dal canto mio avendo studiato ormai da anni tali problemi in Amiata (per la Comunità Montana Senese e per il Comune di Piancastagnaio) oltre che in altre parti del mondo, ritengo piuttosto che vi sia una correlazione diretta ed ormai ben conosciuta sia dal gestore che dalle autorità Regionali oltre che locali. Ritengo che terremoti di questo tipo siano con probabilità innescati dallo sfruttamento geotermico su faglie criticamente stressate oltre che indotti direttamente dalla reiniezione dei fluidi. Ritengo che debba anche essere analizzata con estrema serietà la possibilità di una correlazione tra questo terremoto e le fuoriuscite di gas sentite tra dicembre 2013 e gennaio 2014 in un’area che sembrerebbe essere coincidente con zona dell’epicentro del sisma. Ritengo che la decantata rete sismica con stazioni a S. Casciano Bagni, Arcidosso e Latera siano un bluff, in quanto totalmente incapaci di ubicare l’ipocentro del terremoto con sufficiente approssimazione. Occorrerebbe avere almeno 5-10 stazioni a tre componenti a larga banda tutte nel raggio di 2-3 km da Piancastagnaio per poter ubicare con serietà l’ipocentro. Ritengo che le autorità preposte dovrebbero prendere in seria considerazione di richiedere al gestore di valutare l’“adeguatezza sismica” degli edifici pubblici e privati, prima che siano indotti/innescati ulteriori terremoti!”

Ancora una volta quello che viene richiesto dagli esperti e da Sos Geotermia è l’applicazione del “principio di precauzione” che si applica in tutta Europa (ma l’Amiata è ancora in Europa?): non potendo “escludersi” la correlazione fra lo sfruttamento geotermico e l’evento sismico, si deve presumere, in via cautelativa, che tale correlazione vi sia e quindi occorre porre in essere tutte quelle misure che sono necessarie ad evitarla, prima fra tutte la moratoria e l’immediata sospensione dell’attività di estrazione dei fluidi e la relativa reiniezione.

Il principio di precauzione cioè non è “nel dubbio, pro-reo” bensì “nel dubbio, pro-ambiente e salute”.

Paradossale infine il fatto che il Sindaco di Piancastagnaio Voglia sminuire l’episodio di fuoriuscita di gas verificatosi nell’abitazione di un pianese, tenuto conto del fatto che la fuoriuscita di non meglio “individuati gas” non è stata ancora esaustivamente spiegata (vedasi nota Sindaco 7.2.14 con il quale, invitando il privato a fare egli stesso ed a proprie spese, i monitoraggi e le analisi, testualmente afferma “non essendo possibile risalire alle cause dell’episodio verificato”).

Noi non abbiamo dimenticato, e non dovrebbe farlo neanche il Sindaco Agnorelli, le emissioni che nel 1992 inquinarono l’area attorno al pozzo Senna 1 e che nei primi anni 2000 danneggiarono il Podere del Marchese (fatto questo ultimo per il quale, con la nota sent. 692/09 R.S. pronunciata il 9.3.09 dalla IV Sez. Penale della Suprema Corte di Cassazione, veniva accertata in via definitiva la correlazione diretta fra le attività geotermiche svolte da Enel ed il disastro che ne derivò) e per le quali l’allora Erga (l’attuale Enel Green Power) è stata condannata in primo grado, in sede civile, a risarcire il privato che le aveva subite, come non abbiamo dimenticato le emissioni che in loc. Lavinacci, sempre a Piancastagnaio, fecero evacuare varie case e per cui Enel ha risarcito i danni, e vorremmo avere rassicurazioni e certezze che tali eventi non si ripetano.

Ma la cosa più strana è che, nel silenzio di chi dovrebbe sentirsi chiamato in causa, cioè l’Enel, risponda un amministratore del PD che invece dovrebbe avere tutto l’interesse a chiedere conto proprio all’Enel di che cosa stia realmente avvenendo nel campo geotermico; questo stesso amministratore tra l’altro, così come la sua coalizione, deve ancora rispondere “scientificamente” alle interpellanze ed alle diffide dei Comitati sul perché, ad esempio, oltre ai terremoti, ad un calo dell’acquifero superficiale e al suo inquinamento, si registrino dati sanitari così allarmanti soprattutto nel comune di Piancastagnaio, non essendo affatto sufficiente attribuire gli aumenti di patologie correlabili a fattori ambientali, alle cattive abitudini dei cittadini amiatini ed in particolare di quelli Pianesi, presunzione tra l’altro smentita dagli stessi studi “ufficiali”.

Dispiace anche che l’Agnorelli si sia sempre sottratto al confronto con i Comitati (singolare e qualificante la sua assenza, e quella della sua giunta, ai vari convegni via via organizzati dai Comitati alla presenza di esperti imparziali) e mentre non ci meraviglia la tempestività e lo zelo della risposta della Regione, che comunque deve difendere il proprio operato avendo concesso una VIA ed autorizzazioni su dati per noi non rassicuranti o comunque non scientificamente “certi”, non pensavamo che il Sindaco Agnorelli si spingesse così in là e la sua ‘excusatio non petita’ non lascia alcun dubbio sul fatto che egli non sia imparziale sul tema degli effetti dello sfruttamento geotermico sul territorio.

Ricordiamo all’Agnorelli, qualora la cosa gli fosse sfuggita, che le perplessità dei Comitati che tanto critica sono stati oggetto dell’interpellanza n. 146 presentata il 27.12.13 alla Camera dai deputati dall’On. Zaccagnini ed altri e nella quale (per la parte relativa ai terremoti) si chiede ai Ministeri competenti se “tale situazione non comporti rischi elevati per l’incolumità pubblica in caso di eventi sismici che, stante i fatti, si potrebbe verificare con conseguenze disastrose; quindi se non ravvedano un reale rischio per l’incolumità degli abitanti del territorio, considerato che l’Amiata è reputata anche zona sismica, e se non ritengono, per quanto di competenza, di fare proprie le considerazioni del professore Mucciarelli docente di sismologia applicata; se non ritengano doveroso, per quanto di competenza, colmare le lacune normative, finora troppo generalizzate, in tema di geotermia, facendo proprie le istanze dei movimenti e dei coordinamenti locali che denunciano un grave rischio per la salute e per l’ambiente.

Vogliamo comunque comunicare al Sindaco Agnorelli e alla ‘lontana’ Regione Toscana che malgrado le loro difese d’ufficio della geotermia targata Enel, le obiezioni e le più o meno velate minacce, noi continueremo la nostra opera di informazione e mobilitazione contro lo sfruttamento, oggi pressoché incondizionato, della nostra montagna; per quanto lo riguarda il Sindaco dovrebbe avere il pudore di lasciare che l’Enel si difenda da sé e cercare invece di onorare il ruolo istituzionale che ancora ricopre e che lo vede responsabile in prima persona della salute pubblica e del territorio che ha governato da 10 anni.

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Contropiano del 26 marzo 2014
Terremoto a Piancastagnaio. Il PD ancora contro i comitati e a difesa della geotermia
…segue ns. comunicato

GoNews del 25 marzo 2014
Terremoti e attività dell’Enel, l’affondo di SOS Geotermia Amiata: “La produzione di energia comporta l’aumento del rischio sismico”
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 25 marzo 2014
“SISMA A PIANCASTAGNAIO: ‘EXCUSATIO NON PETITA’ DEL SINDACO”
Sos Geotermia: “Il PD ancora contro i comitati e a difesa della geotermia”
…segue ns. comunicato

Aletheia online del 25 marzo 2014
La Terra trema sull’Amiata. Geotermia sotto accusa, ma il sindaco difende la centrale Enel
…segue ns. comunicato

Ancora terremoti sul Monte Amiata, sottovalutati i nostri allarmi

 

ombrello rosso monticelliLa terra ha tremato ancora sul monte Amiata, ma fortunatamente senza gravi conseguenze, né danni  per persone e cose. Una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 è stata registrata domenica 16 marzo dall’INGV alle ore 20,37 nell’area di Piancastagnaio con ipocentro ad una profondità di 1,3 km. La scossa è stata avvertita dalla popolazione, che si è molto spaventata ed è scesa in strada. Alla scossa principale sono seguite altre due, più lievi, rilevate dal sistema ISIDe.
La profondità di 1,3 chilometri in cui è stato localizzato l’epicentro rimanda immediatamente a quella materia sulla  sismicità indotta e/o innescata nel campo geotermico (di Piancastagnaio), di cui gli esperti parlano da tempo, ma che  localmente costituisce ancora oggi un ‘tabù’, coperto da silenzio, soprattutto da parte delle autorità, ma che avevamo portato all’attenzione dei cittadini nel Convegno del 17 settembre scorso ad Arcidosso .
Ci chiediamo e chiediamo alle autorità preposte ai controlli: cosa sta succedendo nell’area geotermica di Piancastagnaio? quali attività l’Enel sta conducendo? cosa stanno facendo i Sindaci, l’Arpat, la Regione a seguito degli eventi sismici?
Sappiamo che la sismicità può essere innescata da varie cause. Il mondo scientifico, da almeno mezzo secolo, afferma che la estrazione e la reiniezione di fluidi nel sottosuolo generano terremoti anche di entità rilevante. “Non fa eccezione la geotermia”, ha più volte sostenuto il vulcanologo Andrea Borgia, nel ricordare che “Enel stessa nel SIA di Bagnore 4 e del Piano di riassetto di Piancastagnaio riporta come la maggior parte i terremoti originino nei campi geotermici o nelle aree immediatamente limitrofe a questi”.
E non si stanca di ripetere quanto sia di primaria necessità la realizzazione di una rete sismica, “per un monitoraggio della durata di almeno un anno, con almeno 10 stazioni a tre componenti  e a banda larga” prima di dare qualunque concessione geotermica, come ha recentemente illustrato a Roma, durante il convegno di Montecitorio, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale contro la geotermia elettrica che abbiamo organizzato, il 5 marzo us, come ‘Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica’.
In base ai dati a disposizione, è naturale chiedersi se la crisi sismica appena accaduta sia innescata dallo sfruttamento del campo geotermico di Piancastagnaio su faglie criticamente stressate e l’epicentro sembra non essere distante dalla zona dove tra dicembre e gennaio scorsi erano state percepite fuoriuscite di gas nelle case. Ed è naturale chiedersi se i due fenomeni possano essere connessi, così come sarebbe naturale che le autorità preposte forniscano al riguardo e quanto prima  tutte le risposte e rassicurazioni del caso.
Di “geotermia e sismicità indotta” si è molto occupato anche il Prof. dell’OGS di Trieste Marco Mucciarelli, il quale ha recentemente  enunciato che “la probabilità di indurre terremoti aumenta con il differenziale di pressione e temperatura” e “poiché la pressione dipende anche dalla permeabilità, la probabilità di indurre terremoti aumenta con la compattezza delle rocce”.
In pochi territori, tra cui quello amiatino, viene negata o sottaciuta l’importanza di eseguire specifici monitoraggi per rilevare la sismicità indotta, che può raggiungere localmente i valori di quella “naturale” (5 – 5,5 Richter nell’area dell’Amiata) ma con effetti molto pesanti nelle zone epicentrali a causa della limitata profondità a cui solitamente si manifestano tali fenomeni. La regione Emilia Romagna, per esempio, ha richiesto che una ricerca del genere venisse effettuata ‘prima’ del rilascio della autorizzazione per l’impianto geotermico di Casaglia, mentre in Amiata, all’interno concessione geotermica di Bagnore, non è prevista nessuna stazione sismica!
Oltre alla realizzazione di una rete con dati pubblici, altre misure raccomandate dagli esperti sismologi sono: i confronti compiuti con la accelerazione attesa per la sismicità naturale; le indagini specifiche sulla sicurezza sismica di tutti gli edifici; le polizze assicurative da stipulare in favore di chi dovesse subire danni.
Alla luce delle evidenze scientifiche e le misure oggettivamente insufficienti alla prevenzione e controllo dell’attività sismica indotta dagli impianti geotermici amiatini, non possiamo che ribadire la richiesta di una moratoria immediata di ogni attività per una verifica della compatibilità di questi impianti anche con la struttura del monte Amiata.

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Il Cittadino online del 22 marzo 2014
GEOTERMIA E SISMICITÀ: IL PARERE DEL VULCANOLOGO
Andrea Borgia conferma l’ipotesi di una relazione tra i fenomeni
di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. Tra i tanti pareri raccolti a proposito della possibilità di un collegamento tra le scosse telluriche registrate domenica scorsa nell’Amiata e l’attività geotermica dell’Enel, ospitiamo l’intervento del professor Andrea Borgia, che non ha solo l’autorevolezza dello studioso di vulcanologia e geotermia a livello internazionale ma che può vantare anche l’esperienza diretta in Amiata, avendo studiato il fenomeno dietro incarico della Comunità Montana Amiata Zona Senese e del Comune di Piancastagnaio.
“La posizione che si dice essere della Regione, e cioè che non vi è correlazione tra terremoto ed attività di sfruttamento del campo geotermico, è quantomeno assurda oltre che espressa da incompetenti, e quindi non posso ritenere che sia né vera né possibile. Nessuno può affermare che il sisma registrato domenica sera e le molte scosse successive non siano indotte o innescate dallo sfruttamento geotermico, fintanto che il gestore del campo geotermico non renda pubbliche tutte le attività che ha condotto negli ultimi sei mesi e che sta conducendo nel campo geotermico stesso (perforazione pozzi nuovi e riapertura pozzi vecchi, reiniezioni di acqua, iniezioni di fluidi acidi per la dissoluzione di sali precipitati, estrazione di vapore, registrazione delle pressioni a livello del campo geotermico ed a boccapozzo, ecc.) e fintanto che sia dimostrato dall’analisi dei dati che tali attività non siano correlabili ai terremoti avvenuti. Io dal canto mio avendo studiato ormai da anni tali problemi in Amiata (per la Comunità Montana Senese e per il Comune di Piancastagnaio) oltre che in altre parti del mondo, ritengo piuttosto che vi sia una correlazione diretta ed ormai ben conosciuta sia dal gestore che dalle autorità Regionali oltre che locali. Ritengo che terremoti di questo tipo siano con probabilità innescati dallo sfruttamento geotermico su faglie criticamente stressate oltre che indotti direttamente dalla reiniezione dei fluidi. Ritengo che debba anche essere analizzata con estrema serietà la possibilità di una correlazione tra questo terremoto e le fuoriuscite di gas sentite da vari cittadini tra dicembre 2013 e gennaio 2014 in un’area che sembrerebbe essere coincidente con zona dell’epicentro del sisma. Ritengo che la decantata rete sismica con stazioni a S. Casciano Bagni, Arcidosso e Latera siano un bluff, in quanto totalmente incapaci di ubicare gli ipocentri dei terremoto indotti dallo sfruttamento geotermico con adeguata approssimazione. Occorrerebbe, infatti, avere almeno 5-10 stazioni a tre componenti a larga banda tutte nel raggio di circa 2 km da Piancastagnaio per poter ubicare con serietà tali ipocentri. Ritengo che le autorità preposte dovrebbero pretendere dal gestore la valutazione dell’“adeguatezza sismica” degli edifici pubblici e privati, prima che siano indotti/innescati ulteriori terremoti”.
Ricordiamo per inciso che il professor Borgia non è l’unico a sostenere l’ipotesi di una relazione tra attività geotermica e sismi. Tale possibilità ha trovato altri riscontri scientifici; citiamo tra i tanti la conclusioni dei professor Mucciarelli, dell’Università della Basilicata, che indicò l’origine indotta del terremoto del 1 aprile 2000 di Piancastagnaio e che è stato relatore insieme a Borgia in un convegno sul tema “geotermia-sismicità” svoltosi nel settembre scorso ad Arcidosso, già oggetto della nostra attenzione.

Il Tirreno del 21 marzo 2014
Geotermia e sisma La Regione replica «Non c’è relazione»
SANTA FIORA «Sono oltre dieci anni che l’area amiatina è tenuta sotto controllo per ciò che riguarda l’attività sismica. Da questo punto di vista è sempre possibile fare di più e meglio, tanto che entro quest’anno abbiamo in programma di far partire un nuovo specifico progetto di studio. I cittadini devono quindi stare tranquilli circa il fatto che sia la Regione che gli altri enti interessati, a partire dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, stanno monitorando tutti i fenomeni che si registrano nelle aree interessate dall’attività geotermica, sia in quelle cosiddette tradizionali che quelle amiatine, tenendo conto che siamo su un vulcano, naturalmente soggetto a questo tipo di attività». La Regione Toscana risponde in questo modo alle preoccupazioni sollevate dai comitati ambientalisti in seguito alla scossa di 2,5 gradi di magnitudo registrata domenica scorsa con ipocentro a Piancastagnaio. Gli esperti consultati dalla Regione affermano che l’evento «rientra nello stile sismico dell’area ed è collegato con l’apparato vulcanico dell’Amiata, caratterizzato da eventi non particolarmente intensi ma che, a causa delle limitate profondità sono avvertiti distintamente». La Regione ricorda inoltre che fin dal 2003 sono attive sull’Amiata 5 stazioni di rilevazione dei fenomeni, 3 gestite dall’Ingvi (a San Casciano dei Bagni, Arcidosso e Latera) e 2 gestite dalla protezione civile nazionale (Piancastagnaio e San Casciano dei Bagni). Entro l’anno la Regione conta di aggiungere a queste postazioni fisse una rete di stazioni mobili. Per questo obiettivo sono stati stanziati 120mila euro in tre anni. Serviranno a garantire il loro funzionamento. L’intento è quello di continuare a tenere sotto controllo l’evoluzione sismica del territorio. «Giova infine ricordare – conclude la Regione – che nell’area di Santa Fiora è presente da molti anni una stazione di monitoraggio geochimico delle acque profonde che fa parte delle rete geochimica toscana ed è finalizzata a rilevare eventuali anomalie di alcuni parametri delle acque per metterli in correlazione con significativi eventi sismici. Da oltre un decennio sempre nella stessa area sono attive le azioni di prevenzione sismica promosse e cofinanziate dalla Regione per circa 3,2 milioni di euro».

La Nazione del 21 marzo 2014
AMIATA La Regione investe 120 mila euro in stazioni mobili per monitorare l’attività sismica
«SONO OLTRE dieci anni che l’area amiatina è tenuta sotto controllo per ciò che riguarda l’attività sismica. Da questo punto di vista è sempre possibile fare di più e meglio, tanto che entro quest’anno abbiamo in programma di far partire un nuovo specifico progetto di studio. I cittadini devono quindi stare tranquilli circa il fatto che sia la Regione che gli altri enti interessati, a partire dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, stanno monitorando tutti i fenomeni che si registrano nelle aree interessate dall’attività geotermica, sia in quelle cosiddette “tradizionali” che quelle amiatine, tenendo conto che siamo su un vulcano, naturalmente soggetto a questo tipo di attività». La Regione Toscana risponde in questo modo alle preoccupazioni sollevate dai comitati ambientalisti in seguito alla scossa di 2,5 gradi di magnitudo registrata domenica sera con ipocentro a Piancastagnaio. La Regione ricorda inoltre che fin dal 2003 sono attive sull’Amiata 5 stazioni di rilevazione dei fenomeni. Entro l’anno la Regione conta di aggiungere a queste postazioni fisse una rete di stazioni mobili. Per questo obiettivo sono stati stanziati 120.000 euro in tre anni.

Il Cittadino online del 20 marzo 2014
Agnorelli: “A proposito di geotermia e terremoti…”
Le riflessioni del sindaco di Piancastagnaio sul tema
PIANCASTAGNAIO. In riferimento agli articoli di questi giorni relativi alla scossa di terremoto di domenica scorsa ed alla relativa nota stampa di “S.O.S. Geotermia”, vorrei offrire alcune riflessioni.
I terremoti e l’Amiata: anche chi è competente ed esperto non riesce, purtroppo, a spiegare compiutamente gli eventi sismici ma comunque, tralasciando la storia e limitandosi alla cronaca, andando sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e leggendo la cronologia degli eventi sismici di domenica scorsa, si potrà vedere che i terremoti sono distibuiti in tutta la penisola e
non solo nei territori geotermici. Le tredici scosse di magnitudo superiore a 2.0 registrate in Italia il 16 Marzo vanno dal Golfo di Augusta all’Appennino Forlivese, dalle Alpi Cozie alla costa calabra passando, appunto, dall’Amiata.
Collegamento tra terremoti ed altri fenomeni: nella nota del Comitato si parla di “fuoriuscite di gas nelle case” a Piancastagnaio nel periodo dicembre gennaio. Non è assolutamente vero! C’è stata la segnalazione di un solo cittadino e, in seguito alle relative verifiche fatte dai Vigili del Fuoco il 22 ed il 24 Gennaio per “presunta fuga di gas”, ai controlli strumentali ed a successivi campionamenti dell’aria, non è stato evidenziato nessun pericolo ma un probabile episodio legato a problematiche createsi in condotte fognarie.
Vorrei quindi far presente che, al di là dell’ennesimo tentativo di strumentalizzare avvenimenti di varia natura, dopo dieci anni di polemiche sull’attività geotermica, che noi abbiamo cercato di regolare e migliorare, quello che è per me insopportabile è lo stato di falso allarme che si vuol incutere ai nostri cittadini, le continue minacce e la paura che si vuol trasmettere, le motivazioni più assurde mascherate da risposte scientifiche ma che di scientifico non hanno niente. In questo modo, oltre che a falsare un giusto dibattito si contribuisce a penalizzare ancora di più i nostri territori.
Il sindaco Fabrizio Agnorelli

Il Tirreno del 19 marzo 2014
«Geotermia e terremoti: dateci risposte»
Dopo la scossa sull’Amiata gli ambientalisti tornano a chiedere un monitoraggio: «Lo sfruttamento può favorire sismicità» SANTA FIORA Torna a tremare la terra sul monte Amiata e trema anche l’associazione ambientalista Sos geotermia, contraria allo sfruttamento della geotermia in Amiata. L’associazione, che raccoglie diversi comitati locali, da tempo sostiene che ci sia un nesso tra l’attività di estrazione del vapore geotermico e il verificarsi di terremoti. La scossa, di magnitudo 2.5, è stata registrata domenica dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 20.37 nell’area di Piancastagnaio con ipocentro a una profondità di 1,3 chilometri. «La scossa – spiega Sos geotermia – è stata avvertita dalla popolazione, che si è molto spaventata ed è scesa in strada. Alla scossa principale sono seguite altre due, più lievi, rilevate dal sistema Iside. La profondità di 1,3 chilometri in cui è stato localizzato l’epicentro rimanda immediatamente a quella materia sulla sismicità indotta e/o innescata nel campo geotermico di Piancastagnaio, di cui gli esperti parlano da tempo, ma che localmente costituisce ancora oggi un tabù, coperto da silenzio, soprattutto da parte delle autorità, ma che avevamo portato all’attenzione dei cittadini nel convegno del 17 settembre scorso ad Arcidosso». Sos geotermia torna dunque a chiedere alle autorità preposte ai controlli: «Cosa sta succedendo nell’area geotermica di Piancastagnaio? Quali attività l’Enel sta conducendo? Cosa stanno facendo i sindaci, l’Arpat, la Regione a seguito degli eventi sismici?» La sismicità può essere innescata da varie cause. «Il mondo scientifico da almeno mezzo secolo afferma che la estrazione e la reiniezione di fluidi nel sottosuolo generano terremoti – spiega Sos geotermia – anche di entità rilevante. “Non fa eccezione la geotermia”, ha più volte sostenuto il vulcanologo Andrea Borgia, nel ricordare che “Enel stessa nel Sia di Bagnore 4 e del Piano di riassetto di Piancastagnaio riporta come la maggior parte i terremoti originino nei campi geotermici o nelle aree immediatamente limitrofe». Borgia reputa anche di primaria necessità realizzare una rete sismica per un monitoraggio di almeno un anno prima di dare concessioni geotermiche. «In base ai dati a disposizione – dice Sos geotermia – è naturale chiedersi se la crisi sismica appena accaduta è probabilmente innescata dallo sfruttamento del campo geotermico di Piancastagnaio su faglie criticamente stressate; l’epicentro sembra non essere distante dalla zona dove tra dicembre e gennaio scorsi erano state percepite fuoriuscite di gas nelle case. Ed è naturale chiedersi se i due fenomeni possano essere connessi, così come sarebbe naturale che le autorità preposte forniscano quanto prima risposte e rassicurazioni». Risposte che Sos geotermia lamenta di non ricevere. «In pochi territori, tra cui quello amiatino, viene negata o sottaciuta l’importanza di eseguire specifici monitoraggi per rilevare la sismicità indotta. La regione Emilia Romagna, per esempio, ha richiesto che una ricerca del genere venisse effettuata prima del rilascio della autorizzazione per l’impianto geotermico di Casaglia, mentre in Amiata, all’interno concessione geotermica di Bagnore, non è prevista nessuna stazione sismica». Oltre alla rete con dati pubblici, Sos geotermia fa presente che gli esperti suggeriscono indagini specifiche sulla sicurezza sismica degli edifici e polizze assicurative da stipulare in favore di chi dovesse subire danni. E torna a chiedere una moratoria di ogni attività geotermica. (f.f.)

Il Cittadino online del 18 marzo 2014
Terremoti in Amiata: Sos Geotermia si preoccupa
“Sottovalutati i nostri allarmi” dice il comitato
…segue ns. comunicato

PrimaPagina online del 18 marzo 2014
SOS GEOTERMIA: ” ANCORA TERREMOTI SUL MONTE AMIATA, SOTTOVALUTATI I NOSTRI ALLARMI”
…segue ns.comunicato

Contropiano del 18 marzo 2014
“Ancora terremoti sul Monte Amiata, sottovalutati i nostri allarmi”
…segue ns.comunicato

GoNews del 18 marzo 2014
Sos geotermia: “Ancora terremoti sul Monte Amiata, sottovalutati i nostri allarmi”
…segue ns.comunicato

MaremmaNews del 18 marzo 2014
Ancora terremoti sul Monte Amiata, sottovalutati i nostri allarmi
Intervento degli esponenti S.O.S Geotermia Amiata
…segue ns.comunicato

OkSiena del 18 marzo 2014
SOS GEOTERMIA: “LA TERRA HA TREMATO ANCORA SULL’AMIATA, ALLARME INASCOLTATO”
…segue ns.comunicato

AntennaRadioEsse del 18 marzo 2014
SOS Geotermia Amiata: “Terremoti, sottovalutati nostri allarmi”
…segue ns.comunicato

5 marzo 2014. GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO LA GEOTERMIA ELETTRICA

 

20140305_manifest camera cropRoma, Camera dei Deputati mercoledì 5 Marzo 2014
Ore 9,30:Convegno a Sala della Mercede – via della Mercede, 55 – Roma;
Ore 15,00: Conferenza stampa e Presidio Camera dei Deputati, Piazza Montecitorio

NO ALLA GEOTERMIA ELETTRICA, SPECULATIVA,INQUINANTE

La “Rete Nazionale NO Geotermia elettrica” indice per il giorno 5  marzo 2014 una giornata di mobilitazione nazionale a Roma che si svilupperà con un Convegno alle ore 9,30 presso la Sala della Mercede, una Conferenza stampa alle ore 15 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati ed un contemporaneo presidio a Piazza Montecitorio (in allegato la locandina del Convegno).

Le motivazioni della mobilitazione sono legate all’avvio, in diverse regioni del nostro Paese, di installazioni di impianti geotermici a media entalpia, pilota e non, che – a fronte di rendimenti energetici bassissimi – comportano possibili rischi legati ad aspetti come la sismicità indotta, l’inquinamento delle falde acquifere, subsidenza, ecc, tutti aspetti non sufficientemente analizzati secondo esperti nazionali di prim’ordine che parteciperanno al Convegno. I progetti geotermici in questione sono inoltre portatori quasi sempre, nei territori coinvolti, di vistose distruzioni di economie già esistenti e spesso culturalmente e ambientalmente compatibili (turismo, agricoltura, cultura, paesaggio). Sempre più spesso ormai si assiste- durante le conversioni in legge della decretazione del Governo- al forzato inserimento di norme, da parte di lobbies geotermiche (a volte anche straniere), tendenti a superare o mistificare l’inaffidabilità tecnica e l’invasività sociale ed economica dei progetti (Decreto del Fare, Destinazione Italia ancora in corso).
Il piano del Governo in materia di geotermia elettrica è eccessivamente ambizioso, e sostenuto da faraonici quanto incomprensibili incentivi caricati sulle bollette elettriche e pagati da cittadini e imprese, in un momento di elevata crisi sociale e con consumi elettrici in forte  discesa che non giustificano l’urgenza dell’avvio di tale piano (avviato dal Governo Berlusconi nel 2010!), a fronte di una capacità complessiva di generazione elettrica elevatissima e largamente superiore alle necessità nazionali e che ha già superato gli obiettivi comunitari sulle c.d.” rinnovabili”.
La geotermia in alcune zone sicuramente non è quella virtuosa fonte energetica rinnovabile che è stata propagandata per anni: ne è testimonianza il forte disagio dei cittadini dell’Amiata alla prese con livelli di inquinamento  e danni alla salute che non sono inferiori  alle aree più inquinate del nostro Paese. La preoccupazione viaggia così da una regione all’altra, dalla Val d’Orcia (!) in Toscana,  all’altopiano dell’Alfina e al Lago di Bolsena, alla Sardegna e coinvolge ormai cittadini, associazioni, sindaci, provincie e regioni. Le regioni Umbria e Lazio hanno recentemente istituito un tavolo di lavoro su questi aspetti spinti dalle preoccupazioni di decine di sindaci. Prime interrogazioni parlamentari sono state inviate al Governo da parte di molte forze politiche.
Andiamo a Roma per dialogare con il Governo, con i Ministeri responsabili e con le Regioni teatro delle mobilitazioni, che- siamo sicuri- non vorranno sottrarsi al confronto.

Presidenza:
Roberto Barocci (SOS Geotermia),
Daniela Concas (No Trivelle Sardegna),
Vittorio Fagioli (Comitato interregionale Salvaguardia Alfina)
Vincenzo Miliucci (COBAS Energia)

Apertura lavori
moderatore: Prof. Roberto Minervini (Docente Università della
Tuscia- Viterbo)
Introduzione: Dr. Fausto Carotenuto (Comitato Salute e Ambiente Castel Giorgio)

Interventi dai territori:
Emilio Chessa, sindaco di Santu Lussurgiu (OR)
Antonio Lichesu, sindaco di Seneghe (OR)
Andrea Garbini, sindaco di Castel Giorgio (TR)
Velio Arezzini, consigliere comunale Abbadia S. Salvatore (GR)
Daniele Galluzzi, produttore vitivinicolo di Cinigiano (GR)
Paolo Dottarelli, sindaco di Bolsena (VT)

Relazioni:
Prof. Claudio Margottini (Geologo, membro comitato scientifico UNESCO/IGCP, assessore all’ambiente comune di Orvieto), Geotermia tra tecnologia, sostenibilità e rischio
Prof. Marco Mucciarelli (Fisico, Direttore Centro Ricerche Sismologiche- Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), Sismicità indotta: il caso Italia
Dr. Mauro Chessa (geologo, vice presidente “Rete dei comitati per la difesa del territorio”), Impatti ambientali della geotermia tradizionale: il caso Amiata
Dr. Valerio Gennaro (Responsabile Centro Operativo Regionale Liguria del Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNaM), Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST), Geotermia in Amiata, referto epidemiologico quale strumento di prevenzione
Ing. Monica Tommasi, Incentivi alla rinnovabili elettriche

Parlamentari:
On. Adriano Zaccagnini, vice presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati (GAPP)
On. Alessandra Terrosi, membro Commissione Agricoltura Camera dei Deputati (PD)
On. Serena Pellegrino, membro Commissione Ambiente Camera dei Deputati (SEL)
On. Alberto Zolezzi, membro Commissione Ambiente Camera dei Deputati (M5S)

Invitati:
Flavio Zanonato, Ministro dello Sviluppo Economico
Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute
Presidenti Regioni: Lazio, Sardegna, Toscana, Umbria

Conclusioni:
Prof. Andrea Borgia, geologo, professore Università di Milano

IMPORTANTE PER CHI VUOLE PARTECIPARE!
Per partecipare al Convegno è necessario accreditarsi-fornendo il proprio nome e cognome- alla mail :  sos-geotermia@bruttocarattere.org    entro il 25 di febbraio 2014

Umbria:
◆ Comitato per la Difesa della Salute e del Territorio di Castel Giorgio; ◆ Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), ◆ Associazione WWF – sezione di Orvieto; ◆ Associazione Altra Città; ◆ Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio; ◆ Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto;
◆ Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari; ◆ Associazione Amici della Terra – Club di Orvieto; ◆ Cobas Energia-Confederazione Cobas Umbria

Lazio: ◆ Comitato Nazionale c. Fotovoltaico & Eolico Aree Verdi e Naturali; ◆ Associazione lago di Bolsena; ◆ Associazione sviluppo sostenibile e salvaguardia Alfina; ◆ Associazione La Porticella di Capodimonte; ◆ Comitato cittadino di Tutela ambientale Lago di Bolsena; ◆ Comitato per l’acqua pubblica di Bolsena; ◆ Associazione ReSeT – Rete di Salvaguardia del Territorio di Tuscania; ◆Comitato lago di Bolsena Vivo; ◆ Cobas Energia-Confederazione Cobas Lazio

Toscana :
◆ SOS Geotermia- Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata;
◆ Comitato Difesa Val d’Orcia Inferiore;
◆ Comitato Difensori della Toscana;
◆ Associazione Italia Nostra Siena,
◆ Associazione Casolenostra,
◆ Associazione Ecomuseo Borgo la Selva, ◆ Comitato Acqua Pubblica Senese,
◆ Comitato Ambiente Amiata, ◆ Comitato Beni Comuni della provincia di Grosseto; ◆ Forum Toscano dell’Acqua; ◆ WWF Siena ◆ Forum ambientalista di Grosseto; ◆ Associazione Albegna Viva; ◆ Comitato Vivere le Crete; ◆ Medicina Democratica Toscana

Sardegna :
◆ No Trivelle Sardegna; ◆ No Megacentrale Guspini; ◆ Terra che ci appartiene di Gonnosfanadiga; ◆ No al Progetto Cuglieri; ◆ Comitato Terrasana Decimoputzu; ◆ Sa Nuxedda Free (Vallermosa); ◆ No Trivel Paby (Pabillonis); ◆ Medio Campidano Beni Comuni; ◆ Basso Campidano-Aria-Terra-Acqua; ◆ Progetto Comune Villacidro; ◆ Comitato Acqua Bene Comune di Planargia e Montiferro; ◆ Comitato S’Arrieddu Narbolia

“Nessuno dica poi che non sapeva”, diffidiamo i sindaci

3 scimmie-BagnoreDopo l’annullamento dell’autorizzazione (AIA) per la centrale di Bagnore 4 da parte del TAR abbiamo auspicato un ripensamento da parte di Regione e Amministrazioni locali, Sindaci in primis, rispetto alla decisione di ‘sacrificare’ l’intero monte Amiata al saccheggio geotermico dell’Enel.
In questo senso, all’indomani della sentenza del TAR, si sono espressi sia la Regione con l’assessore Bramerini, sia alcun i amministratori locali che continuano imperterriti a difendere la scelta di abbandonare territorio e popolazione allo sfruttamento geotermico senza tener conto delle criticità da noi -e non solo- avanzate sui possibili danni, ribadendo, anzi, che a breve verranno superate le inottemperanze che hanno portato all’annullamento dell’autorizzazione per Bagnore 4.
Da parte nostra, assicurando che porteremo la vicenda in Consiglio di Stato, intendiamo oggi ribadire, in via ufficiale, quali sono gli argomenti che dovrebbero far adottare il ‘principio di precauzione’ ai Sindaci, rilanciando una moratoria generale per tutte le attività in corso e in progetto.
Con l’atto di diffida che abbiamo iniziato a consegnare a tutti i Sindaci dei comuni amiatini, da domani nessuno di loro potrà dire che non sapeva, ammesso che fino ad oggi lo avessero pur ignorato…
Domani, 4 febbraio, intanto il tema sarà in discussione, su richiesta della minoranza, al Consiglio comunale di Arcidosso.
Sos geotermia sarà in piazza e presenzierà all’assise per informare cittadini e amministratori sui temi della geotermia con la richiesta di moratoria generale subito!
QUI SCARICA L’ATTO DI DIFFIDA

Il Tirreno del 5 febbraio 2014
Un’assemblea pubblica sulla geotermia. I comitati ieri ad Arcidosso per consegnare al sindaco la diffida per la centrale Bagnore 4
di Fiora Bonelli
ARCIDOSSO Un pamphlet antigeotermico distribuito alla gente di Arcidosso, una diffida alle autorità che sarà consegnata oggi, un ricorso in consiglio di Stato, una manifestazione contro la riapertura del cantiere di Bagnore 4. I comitati antigeotermici non sono rimasti con le mani in mano dopo la sentenza del Tar che ha stoppato i lavori della futura centrale amiatina e hanno messo in campo tutte le azioni possibili. Molta carne al fuoco proprio in concomitanza con il consiglio comunale di Arcidosso di ieri. Un pomeriggio iniziato con pochissimi rappresentanti dei comitati in piazza a fare volantinaggio fra la gente, come al solito abbastanza indifferente. Ma poi, invece, il gruppo si è animato nel momento in cui ha fatto ingresso nella sala del consiglio comunale sotto l’occhio vigile e discreto della forza pubblica, municipale, carabinieri e Digos. È stato lo stesso sindaco Emilio Landi a chiedere ai comitati di togliere gli striscioni che avevano preparato e che alcuni di essi pretendevano di esibire dalla parte del pubblico durante il consiglio e gli striscioni sono stati abbassati. Poi tutto è filato liscio. Paziente attesa dei comitati durata per due ore, fino al punto illustrato dal consigliere di minoranza Michele Nannetti che ha chiestp una pubblica assemblea con rappresentanza delle istituzioni locali e regionali per chiarire ai cittadini tutti, ancora una volta, le problematiche dello sfruttamento geotermico. Nannetti ha sottolineato il contrasto fra il no istituzionale alla geotermia in Val d’Orcia e il sì a Bagnore, in una zona di parchi e di riserve, fra l’altro, diceva Nannetti, che alla fine arrivava a chiedere le dimissioni di Fabio Leoni, assessore arcidossino all’ambiente. Il quale, però, ha chiarito che il suo silenzio sull’argomento era dipeso dal fatto che la questione era trattata dal sindaco a cui lui aveva sempre dato la sua piena fiducia. In conclusione di discussione, votazione con unanimità piena per una pubblica assemblea sulla geotermia. «La presenza del Comune all’incontro informativo è assicurata – ha sottolineato Landi – ma certo non possiamo farlo a nome della Regione». Soddisfazione dei comitati che hanno anche rinunciato a consegnare in sede di consiglio, la diffida al sindaco che sarà, invece, presentata mercoledì mattina: «Non abbiamo voluto interrompere i lavori consiliari» spiega Carlo Goretti, una dei pasionari della lotta contro lo sfruttamento del vapore. Dal canto suo, Roberto Barocci, di Sos Geotermia, con la votazione unanime per un incontro coi cittadini, ha visto esaudito l’auspicio di «approfondire a livello locale tutti gli aspetti di una questione che la regione Toscana ha comunicato in modo inappropriato. Infatti dico che la sintesi finale effettuata dalla Regione sulla problematica geotermica è molto parziale. I sindaci devono conoscere i contenuti dei documenti originali e a quel punto non potranno far finta di nulla. Non è normale quell’eccesso di mortalità in Amiata. Un 13% di troppo in quanto a morti nelle zone geotermiche di cui vogliamo sapere le motivazioni. È per questa ragione che nella diffida ai sindaci e alle altre autorità chiediamo impegno di salvaguardia per la salute e l’ambiente». Un ultimo “guizzo”, insomma, da parte dei comitati, in vista del 7 febbraio, giorno in cui la Regione ha convocato la Conferenza dei servizi per espletare le pratiche con cui i lavori di Bagnore 4 potranno ricominciare. Infatti la sentenza del Tar, che i comitati avevano invocato, ha bloccato i lavori della nuova centrale ma per motivi solo formali, mentre, nella sostanza, ha giudicato corretto tutto quanto messo in campo dalla Regione. «Non capisco – afferma Landi – il perché di questa diffida. Della nostra volontà di garantire i cittadini e l’ambiente ci dà atto pure la obiettiva sentenza del Tar. Comprendo meglio il ricorso al Consiglio di Stato, ultima tappa di un iter che Sos Geotermia ha scelto fino all’organo supremo». Intanto è stato deciso, per l’assemblea e il dibattito sulla geotermia, di stringere i tempi: «Venti, venticinque giorni al massimo, in ogni caso prima delle elezioni», ha invocato Lazzeretti della minoranza.

La Nazione del 4 febbraio 2014
Geotermia, diffida ai sindaci: «Fermate i lavori»
Pronto il ricorso al Consiglio di Stato contro la Via. Oggi gli ambientalisti in Comune
di Matteo Alfieri
NON si ferma la battaglia tra gli ambientalisti di Sos Geotermia e la centrale geotermoelettrica di Bagnore 4 dopo che l’autorizzazione alla costruzione della centrale del Comune di Santa Fiora è stata annullata dal Tar dopo i ricorsi di Wwf, Forum Ambientalista, Italia Nostra, alcuni cittadini e soggetti privati, tra i quali il monastero buddista Dzogchen. Ma non solo: gli ambientalisti oggi si presenteranno ad Arcidosso, dove è in programma il Consiglio comunale che illustrerà proprio il nuovo piano geotermico, dove verrà consegnata una diffida ai sindaci, annunciando tra l’altro anche il ricorso al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento della Valutazione di impatto ambientale (Via) che era stata rilasciata «con decine di prescrizioni». «La Regione Toscana si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino dicono gli ambientalisti . La geotermia è una fonte energetica il cui impatto varia notevolmente tra un’area ed un’altra. Sull’Amiata la geotermia, per la natura dei fluidi geotermici, è molto più inquinante e pericolosa che nell’area tradizionale di Larderello proseguono . Sono migliaia le tonnellate di inquinanti “con caratteristiche tossicologiche ed eco tossicologiche rilevanti”, come li definisce Arpat, scaricati quotidianamente in atmosfera con ricadute sul territorio e su centri abitati: acido solfidrico, mercurio, arsenico, radon, ammoniaca, acido borico, anidride carbonica, metano ed altro ancora, molti dei quali cancerogeni». Ma non solo. Gli ambientalisti, nell’atto di diffida chiariscono anche quali sono le loro idee in merito alla difesa della salute: «Si evidenzia nella zona dell’Amiata, una grave situazione sanitaria: + 13% di morti, statisticamente significativo prosegue Sos Geotermia negli uomini rispetto alla media regionale e ai Comuni limitrofi, percentuale che sull’Amiata raggiunge per i tumori il + 30% per le concentrazioni crescenti nell’ambiente di arsenico, mercurio, acido solfidrico, cioè degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche». Ma gli ambientalisti informano anche sui pericoli che arriverebbero dalle risorse idropotabili. «In Amiata il serbatoio geotermico, dal quale vengono estratte migliaia di tonnellate di vapore, è ad acqua dominante. La produzione di energia comporta un consumo di milioni di metri cubi di acqua proveniente anche dagli acquiferi superficiali oltre che da quelli termali e geotermici. I serbatoi geotermici proseguono perdono vigore nel tempo e nell’arco di un decennio la portata iniziale si riduce di circa il 30%, fino a mettere il pozzo di estrazione fuori produzione. In Amiata è documentata una interferenza tra le falde idriche superficiali e l’acquifero geotermico».

«Rischio sismico aumentato con le centrali»
I COMITATI
RISCHIO sismico con la geotermia? Secondo gli ambientalisti (e dagli studi effettuati) parrebbe proprio di sì. «Mentre le centrali termoelettriche dicono , in caso dell’interruzione del funzionamento, l’impianto può essere progressivamente «spento» in modo da eliminare le emissioni di inquinanti in atmosfera, in caso di non funzionamento delle centrali geotermoelettriche per questioni di natura impiantistica e gestionale, allo stato attuale delle conoscenze tecniche, risulta non perseguibile un completo contenimento delle emissioni dirette in atmosfera». L’Amiata è riconosciuta zona sismica di categoria 2, secondo la classificazione regionale 2012 quindi «produce una “sismicità indotta” derivante da fenomeni di depressurizzazione del sottosuolo derivanti dallo sgonfiamento dei cuscini geotermici. Sull’Amiata le case sono state costruite senza norme antisismiche».

Il Tirreno del 4 febbraio 2014
GEOTERMIA  Sos diffida i sindaci e va al Consiglio di Stato   
di Fiora Bonelli
AMIATA Mariella Baccheschi, Carlo Balducci, Roberto Barocci, Alessandro Bramerini, Mauro Buoni, Niso Cini, Elena Franceschelli, Giuliana Gentili, Alessandra Giglioni, Riccardo Giuntini, Carlo Goretti, Alvaro Gori, Pio Greggi, Giuseppe Merisio, Carlo Morganti, Lorenzo Mitchell, Susanna Nanni, Giorgio Pacini, Antonella Passerini, Beatrice Pammolli, Claudia Piccinetti, Leonardo Savelli: questi i firmatari dell’atto di diffida in merito ai presunti danni dell’attività geotermica in Amiata che SoS geotermia consegnerà ai sindaci e alle autorità pubbliche responsabili del controllo sulla legalità. Il documento sarà consegnato al sindaco Emilio Landi durante il consiglio comunale che si terrà oggi alle 17,30. Il gruppo dunque torna a manifestare in piazza Indipendenza ad Arcidosso e oltre alla diffida, ha deciso anche di presentare, dopo quello del Tar, ricorso al Consiglio di Stato, “affinchè sia annullata anche la Valutazione di impatto ambientale (sulla centrale di Bagnore 4, ndc), rilasciata con decine e decine di prescrizioni a futura memoria, che i dirigenti della Regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato”, spiega Barocci, portavoce di SoS geotermia, il quale duramente commenta che “la Regione si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino”. Durante la manifestazione, gli esponenti di SoS geotermia distribuiranno alla popolazione un volantino in cui si riassumono tutti i danni che secondo loro vengono prodotti dalle perforazioni e dalle emissioni geotermiche. I punti cardine sono sempre gli stessi, quelli che il Tar fiorentino ha giudicato correttamente gestiti dalla Regione ma per i quali, invece, SoS geotermia va al Consiglio di Stato. Nella diffida ai sindaci si inizia col dire che “sono quattro le criticità derivanti dall’attività geotermica in Amiata: grave situazione sanitaria, emersa dalla ricerca epidemiologica del 2010 condotta dalla Fondazione Monasterio per conto dell’Agenzia regionale di sanità; interferenza tra acquifero superficiale idropotabile e l’acquifero geotermico profondo, con conseguente abbassamento della superficie della falda superficiale, consumo di acqua potabile per fini industriali, inquinamento delle acque causato dalla risalita di gas, in particolare l’arsenico, presente nel campo geotermico; inquinamento dell’aria e del suolo dovuto alle emissioni delle centrali per la presenza di sostanze tossiche e nocive; aumento dei rischi per la sismicità indotta e per la subsidenza”. Il documento così conclude: “Si richiamano i sindaci dei comuni dell’Amiata e le autorità pubbliche in indirizzo, ciascuna per le proprie esclusive competenze, ad intervenire in tempi rapidi per evitare sia i gravi problemi sanitari causati ai cittadini, che i gravi danni causati al patrimonio idrico e ambientale dell’Amiata”.

Il Giunco.net del 3 febbraio 2014
Sos Geotermia torna in piazza contro «l’autorizzazione a costruire Bagnore 4»
ARCIDOSSO – Sos Geotermia torna in piazza per protestare contro la decisione della Regione Toscana di «rilasciare ad ENEL una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal TAR, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino». Afferma Roberto Barocci.
La manifestazione è prevista per domani, martedì 4 febbraio, in piazza Indipendenza, ad Arcidosso, alle 17 «per consegnare una Diffida ai sindac». Soso Geotermia ha anche «deciso di presentare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato, affinché sia annullata anche la Valutazione di Impatto Ambientale, rilasciata con decine e decine di “Prescrizioni” a futura memoria, che i dirigenti della regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato».
“La geotermia – si legge nella diffida – è una fonte energetica il cui impatto varia notevolmente tra un’area ed un’altra a seconda delle mineralizzazioni presenti nel sottosuolo, delle caratteristiche idrogeologiche, oltre che delle tecnologie utilizzate. Si diversifica pertanto dalle fonti energetiche tradizionali (metano, petrolio, carbone), i cui effetti possono essere quantificati con esattezza e sono sempre gli stessi. Le centrali geotermoelettriche in Amiata, contrariamente da come sono comunemente ritenute, a livello sia del governo regionale e nazionale, quale fonti di energia rinnovabile e pulita, creano invece gravi criticità ambientali, sanitarie e di sicurezza. Sono quattro le criticità derivanti dall’attività geotermica in Amiata: grave situazione sanitaria, interferenza tra acquifero superficiale idropotabile e l’acquifero geotermico profondo, inquinamento dell’aria e del suolo dovuto alle emissioni delle centrali per la presenza di sostanze tossiche e nocive; aumento dei rischi per la sismicità indotta e per la subsidenza”.

Grosseto Oggi del 3 febbraio 2014
Nuova autorizzazione ad Enel per costruire Bagnore 4. Sos Geotermia torna in piazza
L’associazione presenterà un nuovo ricorso al Tar
MONTE AMIATA – La Regione Toscana si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino.
Sos Geotermia, l’associazione contraria alla costruzione della centrale, torna in piazza Indipendenza, domani, martedì 4 febbraio, ad Arcidosso alle ore 17, per consegnare una diffida ai sindaci. L’associazione ha inoltre deciso di presentare un nuovo Ricorso al Consiglio di Stato, “affinchè – spiega Roberto Barocci di Sos Geotermia – sia annullata anche la valutazione di impatto ambientale, rilasciata con decine e decine di “prescrizioni” a futura memoria, che i dirigenti della Regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato”.

Ennesimo attacco a Sos Geotermia: non ci facciamo intimidire

20131022_rossi_fuga_amiata_02Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente

SOS Geotermia ancora sotto attacco giudiziario: Velio, come attivista del coordinamento, è sotto indagine per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale, fatti avvenuti in occasione del Convegno con il Presidente della Regione Toscana e gli imprenditori locali a Castel del Piano il 22 ottobre us.
Colpire un attivista di Sos Geotermia significa colpire chi dissente, quindi tutti noi come coordinamento, gruppi, comitati che lottano in difesa del proprio territorio, contro la devastazione dell’Amiata. La presenza davanti al Comune con volantinaggio e striscioni è stata la diretta conseguenza del diniego e impedimento da parte del sindaco di Castel del Piano, alla richiesta di diversi cittadini, di entrare nella sala per partecipare al Convegno; ingresso garantito invece ad altri, che sicuramente non erano inseribili nella categoria degli “imprenditori”, a cui sarebbe stata -teoricamente- limitata la partecipazione.
Rivendichiamo il fatto che abbiamo sempre manifestato le nostre opinioni nel rispetto delle norme, ma anche nella consapevolezza dei diritti costituzionali alla pubblica manifestazione delle opinioni e ripetutamente ci siamo appellati al rispetto della legalità e legittimità non sempre osservate dalle Pubbliche Amministrazioni, le quali si sono sempre dimostrate sorde alle nostre istanze e alle nostre documentate  argomentazioni, riguardo ai gravi rischi per la salute dei cittadini, la tutela del nostro bacino idrico, del nostro patrimonio ambientale e di un diverso progetto sociale e economico.
> Più volte abbiamo scritto e denunciato le quantità di emissioni degli impianti geotermici in Amiata climalteranti e cancerogene, che è un falso affermare che la Geotermia in Amiata sia sostenibile e rinnovabile e che perciò non dovrebbe godere dei contributi pubblici per le energie rinnovabili, ma nulla è successo.
>  Più volte abbiamo denunciato e documentato i falsi in atti pubblici commessi dalla Commissione VIA della Regione Toscana a proposito del parere positivo che sarebbe stato espresso dall’Agenzia Regionale di Sanità sull’impatto sanitario di Bagnore 4, ma nulla è successo.
>  Più volte abbiamo scritto e documentato come le emissioni della Geotermia concorrono nel determinare l’eccesso, statisticamente documentato, di mortalità nei comuni geotermici dell’Amiata, ma nulla è successo.
Continueremo a farlo, denunciando il silenzio e la connivenza politica della regione Toscana e dei nostri Amministratori per lo scempio ambientale, economico e sociale che si sta perpetrando sull’Amiata.
Denunciamo chi oggi, non avendo argomenti per controbattere le nostre denunce, vorrebbe spostare il confronto sul piano giudiziario e della repressione. Noi non ci stiamo, rivendichiamo tutte le azioni che i cittadini, singolarmente o in associazione, compiono in difesa del territorio contro la geotermia, contro chi la realizza e chi la sostiene e da essa ne trae vantaggio, economico ed elettorale.

Invitiamo tutti a inviare messaggi di solidarietà a: sos-geotermia@bruttocarattere.org

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La Nazione del 29 novembre 2013
CASTEL DEL PIANO L’ESPONENTE DEL COMITATO È STATO SENTITO DALLA DIGOS
«Colpire Velio è colpire tutti noi»
SoS Geotermia scende in campo dopo la vicenda dell’attivista
SOS GEOTERMIA Amiata: «Colpire un nostro attivista significa colpire chi dissente, quindi tutti noi come coordinamento, gruppi, comitati che lottano in difesa del proprio territorio». Così il comitato lancia, attraverso una forte espressione di lotta per la propria difesa, la risposta, almeno verbale, alla vicenda giudiziaria che vede al centro Velio Arezzini, attivista di Sos Geotermia, sentito dalla Digos per «manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale». I fatti fanno riferimento al Convegno del 22 ottobre, quando il governatore della Regione Enrico Rossi ha incontrato gli imprenditori amiatini». La nostra presenza davanti al Comune afferma il comitato con volantinaggio e striscioni è stata la diretta conseguenza del diniego e impedimento da parte del sindaco di Castel del Piano, alla richiesta di diversi cittadini di entrare nella sala per partecipare al Convegno. L’ingresso invece è stato garantito ad altri dicono che sicuramente non erano inseribili nella categoria degli imprenditori a cui sarebbe stata limitata la partecipazione». Ciò che Sos Geotermia denuncia è un «filtro» all’ingresso del Convegno che definiscono discriminante nei loro confronti. In realtà il convegno, che si è svolto secondo le tematiche impostate, ha visto sia l’intervento di alcuni importanti imprenditori dell’Amiata che hanno rivolto al Governatore importanti quesiti e sollecitato alcune questioni di carattere specifico, sia l’intervento di alcuni attivisti del comitato Sos geotermia i quali hanno potuto parlare spiegando le proprie ragioni dallo stesso microfono cui ha parlato il governatore. A parlare e a rivolgere l’attenzione sui disagi ambientali che il comitato Sos geotermia denuncia è stato proprio l’attivista Velio Arezzini. «Questo è l’ennesimo attacco a Sos Geotermia. continua il Comitato . Rivendichiamo il fatto che abbiamo sempre manifestato le nostre opinioni nel rispetto delle norme, ma anche nella consapevolezza dei diritti costituzionali alla pubblica manifestazione delle opinioni e ripetutamente ci siamo appellati al rispetto della legalità e legittimità non sempre osservate dalle pubbliche Amministrazioni, le quali si sono sempre dimostrate sorde alle nostre istanze e alle nostre documentate argomentazioni, riguardo ai gravi rischi per la salute dei cittadini, la tutela del nostro bacino idrico, del nostro patrimonio ambientale e di un diverso progetto sociale ed economico».

Il Tirreno del 29 novembre 2013
Geotermia e proteste. Indagato un attivista
Manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale le ipotesi di reato per i fatti del 22 ottobre a Castel del Piano. Il comitato Sos: «Noi non ci stiamo»
di Fiora Bonelli
CASTEL DEL PIANO Velio Arezzini, di Abbadia San Salvatore, attivista del coordinamento di Sos Geotermia «è sotto indagine per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale, per i fatti avvenuti in occasione del convegno con il Presidente della Regione Toscana Rossi e gli imprenditori locali a Castel del Piano il 22 ottobre scorso». Lo rende noto lo stesso movimento antigeotermico, sottolineando come «colpire un attivista di Sos Geotermia significa colpire chi dissente, quindi tutti noi come coordinamento, gruppi, comitati che lottano in difesa del proprio territorio». Il fatto si riferisce dunque al giorno della visita del presidente Rossi a Castel del Piano e in particolare al pomeriggio dedicato all’incontro con gli imprenditori, quando Sos Geotermia organizzò una manifestazione davanti al municipio dove si teneva l’incontro, arrivando a un faccia a faccia anche col primo cittadino di Castel del Piano. Proprio il sindaco Claudio Franci ricorda che «l’incontro era riservato alle imprese, non era una pubblica assemblea e l’argomento non era la geotermia. Noi _ rammenta Franci _ nonostante questo, abbiamo garantito al gruppo la massima rappresentatività, consentendo a una delegazione di quattro persone di entrare e prendere la parola. Non potevamo certamente far entrare tutti come Sos geotermia aveva chiesto. Disponibilità sì, ma confusione no. Fra l’altro _ aggiunge Franci _ già la mattina a Montenero d’Orcia, prima tappa della visita di Rossi, il sindaco aveva concesso ad alcuni esponenti di Sos geotermia di parlare. Dunque mi pare che nulla sia stato loro impedito, perché hanno partecipato e hanno parlato». I rappresentanti del coordinamento antigeotermico raccontano un’altra storia: «La presenza davanti al Comune con volantinaggio e striscioni _ dicono _ è stata la diretta conseguenza del diniego e impedimento da parte del sindaco di Castel del Piano, alla richiesta di diversi cittadini, di entrare nella sala per partecipare al convegno; ingresso garantito invece ad altri, che sicuramente non erano inseribili nella categoria imprenditori». Sos geotermia evidenzia come i suoi membri abbiano «sempre manifestato nel rispetto delle norme, ma anche nella consapevolezza dei diritti costituzionali alla pubblica manifestazione delle opinioni»; e sottolinea anche come le denunce depositate già da tempo dal coordinamento per stigmatizzare fatti e comportamenti, non abbiano per ora avuto risposte ufficiali: «Più volte abbiamo scritto e documentato come le emissioni della geotermia concorrono nel determinare l’eccesso, statisticamente documentato, di mortalità nei comuni geotermici dell’Amiata, ma nulla è successo. Continueremo a farlo». E concludono: «Denunciamo chi oggi, non avendo argomenti per controbattere le nostre denunce, vorrebbe spostare il confronto sul piano giudiziario e della repressione. Noi non ci stiamo, rivendichiamo tutte le azioni che i cittadini compiono in difesa del territorio contro la geotermia».

Contropiano del 28 novembre 2013
Sos Monte Amiata. Attivisti sotto tiro
…segue ns. comunicato

EcoMagazine.info del 28 novembre 2013
Ennesimo attacco a Sos Geotermia: non ci facciamo intimidire.
Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente
…segue ns. comunicato

Prima Pagina Chiusi del 27 novembre 2013
AMIATA. “ENNESIMO ATTACCO A SOS GEOTERMIA: NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE”
In un comunicato stampa, il Comitato Sos Geotermia, protesta per l’indagine a carico di un attivista. Manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale le accuse.
Siena – Come anticipato nei giorni scorsi dalla stampa locale, un attivista del Comitato Sos Geotermia che da tempo ha ingaggiato una lotta contro lo sfruttamento della geotermia, risulta indagato:  ”Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente” denuncia polemicamente un passaggio del comunicato che riportiamo in toto: …
…segue ns. comunicato

Grosseto Oggi del 27 novembre 2013
Sos Geotermia: “Questo ennesimo attacco non ci spaventa”
Il comunicato del gruppo ambientalista in merito alla denuncia verso un attivista
CASTEL DEL PIANO – Pubblichiamo integralmente il comunicato dell’associazione Sos Geotermia, coordinamento che si occupa della tutela dell’ambiente, in merito ad una denuncia recapitata ad un attivista del gruppo.
…segue ns. comunicato

GoNews del 27 novembre 2013
Sos Geotermia denuncia: “Ennesimo attacco ma non ci facciamo intimidire”
…segue ns. comunicato

Cortocircuito del 27 novembre 2013
Amiata- Denunce per chi contesta la geotermia di Enel ed Enrico Rossi
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 27 novembre 2013
“Ennesimo attacco a Sos Geotermia: non ci facciamo intimidire”
“Nel frattempo nessuno indaga sulle nostre denunce su salute e ambiente”, dice il Comitato
…segue ns. comunicato

GoNews del 27 novembre 2013
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sostiene la ‘lotta’ di Velio
E’ attivista di Montelibero e Sos Geotermia
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua esprime piena solidarietà a Velio, attivista del movimento Montelibero e Sos Geotermia denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale.
Si tratta di un palese atto intimidatorio nei confronti di Velio e di coloro che si battono contro le nuove forme di sfruttamento del loro territorio e a favore di un nuovo modello economico e sociale.
La denuncia si riferisce alle pacifiche manifestazioni organizzate in occasione della visita del Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, in cui il “pericoloso” Velio faceva parte della delegazione autorizzata a seguire i lavori dentro il Palazzo Comunale di Castel Del Piano.
Certi che non sarà l’intimidazione a fermare la mobilitazione, il Movimento per l’Acqua sostiene con forza le istanze dei cittadini dell’Amiata e torna a denunciare la scelleratezza delle politiche Enel sul territorio amiatino.

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MESSAGGI DI SOLIDARIETA’

Comunicato del 1 dicembre 2013 della Federazione Toscana del Partito dei CARC
La Federazione Toscana del Partito dei CARC esprime la propria solidarietà a SOS Geotermia e in particolare a Velio, indagato per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata a seguito della giusta e utile contestazione al presidente della Regione Rossi lo scorso 22 ottobre. Questo atto intimidatorio indica che il lavoro di questa e delle altre organizzazioni popolari che combattono contro lo scempio ambientale dell’Amiata causato dallo sfruttamento geotermico (spacciato come “energia rinnovabile”) e per la tutela della salute va nella giusta direzione, e che il nemico è debole se deve ricorrere a questi mezzi; come recitava lo striscione “Fuori l’Enel Dall’Amiata, Fuori Rossi dalla Toscana”, Rossi deve essere cacciato con tutti i suoi soci, responsabili anche della voragine della Sanità e dei tagli selvaggi ai servizi pubblici, della speculazione del Tav e dei rifiuti contaminati interrati in Mugello, del Grossetano disastrato che si alluviona ad ogni pioggia,  degli inceneritori con cui vogliono avvelenarci: una vera e propria situazione di emergenza, a cui l’ attuale classe dirigente non vuole (e non può) porre rimedi!
All’Assemblea Operaia svoltasi scorso giugno a Firenze, Velio ed altri relatori dissero che (…) le organizzazioni operaie e popolari devono coalizzarsi per combattere questa classe dirigente, espressione della putrescente Repubblica Pontificia, che ci porta al disastro per i propri interessi e non ha il minimo scrupolo morale nel farlo; il tema del lavoro utile e dignitoso per tutti fu posto con forza come collante delle diverse vertenze, e da quello dobbiamo partire perchè la Toscana inverta la rotta: con la raccolta differenziata spinta, la tutela costante del territorio, il ripristino ed il potenziamento dei servizi di pubblica utilità. Per fare questo serve una Amministrazione Regionale di Emergenza che mobiliti le organizzazioni popolari e operaie a prendere in mano la situazione, come è stato affermato anche nel campeggio dello scorso luglio proprio sull’ Amiata. Nessun Governo regionale espressione della borghesia userà le risorse se non per Grandi Opere Inutili e dannose, project financing e privatizzazioni selvagge (Ospedali di Lucca e Massa, svendita dell’ Ataf) speculazioni e scempi ambientali in nome del profitto e a favore degli “amici degli amici”.
La solidarietà è la nostra arma per impedire che ci intimidiscano, che dividano la nostra lotta tra buoni e cattivi: usiamola per vincere!

Comunicato 27 novembre 2013 del comitato No Trivelle in Sardegna
No Trivelle in Sardegna esprime totale sgomento per le azioni legali intraprese contro Velio e Sos Geotermia a cui rivolgiamo tutta la nostra solidarietà, informare e informarsi è un diritto sancito a livello europeo, i cittadini hanno quindi diritto di sapere e partecipare a convegni indetti dalla Regione visto che gli accordi intrapresi con l’imprenditoria ricadono sulle scelte sociali e sulla vita di tutti.
Dalla Sardegna in un momento dove le scelte scellerate intraprese a seguito di connivenze spesso poco chiare tra politica e imprenditoria hanno causato gli scempi che sono sotto gli occhi di tutti, cementificazioni selvagge e condoni edilizi hanno creato il teatro dove si è consumata la scena dell’alluvione che ha causato tanta sofferenza e perdite umane ed economiche.
Allo stesso modo la geotermia, che ora minaccia anche la nostra isola, ha dimostrato negli anni di prestarsi alla mera speculazione più che un vantaggio per la popolazione con dimostrati danni e stravolgimenti a salute e territorio, a tal proposito chiediamo rispetto per i comitati veri portatori di interessi per la comunità e il libero coinvolgimento della popolazione nelle scelte di pubblico interesse ai sensi della Convenzione di Aarhus del 2005 del quale la regione Toscana sino a prova contraria deve tener conto come tutti, la cittadinanza è quella che l’eletto presidente della regione rappresenta e si deve fare tutore degli interessi sociali prima che di quelli economici.
Corallo Giordano – No Trivelle in Sardegna

Comunicato 27 novembre 2013 del Comitato Beni Comuni Val di Cecina
Complici e solidali
Esprimiamo la più ampia solidarietà e vicinanza a Velio Arezzini, partigiano dell’Amiata e militante di SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata che da anni combatte per la salvaguardia del territorio e per il diritto alla salute della popolazione amiatina, sottoposta al selvaggio ed estremamente nocivo sfruttamento geotermico da parte di ENEL col benestare di Regione e istituzioni locali accecate dalla politica della compensazione e incuranti delle reali esigenze del territorio e dei suoi abitanti.
A circa un mese di distanza dalla contestazione pacifica nei confronti del Presidente Rossi e delle istituzioni locali, Velio è stato denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale: una chiara intimidazione e tentativo di reprimere ogni forma di mobilitazione contro  lo sfruttamento del territorio, per il diritto alla salute e per un nuovo modello economico e sociale.
Il Comitato Beni Comuni Val di Cecina ha aderito sin dal suo nascere al Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata e al suo Manifesto, ne condivide gli intenti ed è pienamente complice e solidale con la battaglia che porta avanti, anche perché lottiamo contro lo stesso scempio ambientale e attacco alla salute che qui in Val di Cecina va avanti da un secolo. Per capire di cosa stiamo parlando basta porre l’attenzione sui dati di un’indagine epidemiologica dell’Agenzia regionale sanità (ARS) condotta su 16 comuni dell’area geotermica toscana e che ha accertato ben 535 morti in più nel periodo 2000/2006 a fronte di un contributo energetico di circa 800 megawatt su  5.200 mw istallati in Toscana, di cui oltre 470 fotovoltaici.
Velio uno di noi!
Diciamo no alle compensazioni ambientali!
Si alla moratoria su tutta l’attività geotermica!
Si alla salvaguardia dell’ambiente, si alla tutela del diritto alla salute, si ad un lavoro utile e dignitoso!

Comunicato 26 novembre 2013 dei Cobas Energia – Cobas Lavoro Privato – Confederazione Cobas
Siamo alle solite : ” l’Enel ordina,le forze dell’ordine fanno rapporto, la magistratura denuncia” !
Una storia che si ripete ovunque si manifesti l’opposizione alle scellerate scelte energetiche : avviene in Amiata come in Colombia( diga del Quimbo), diversi i soggetti e le popolazioni, stesse mani quelle sporche dell’Enel!
Caro Velio, il Cobas Energia e l’intera Confederazione Cobas ti sono vicini e solidali, inpegnati in tuo sostegno e di quanti in Amiata si battono per la giusta causa dello Stop alle produzioni geotermiche.

Comunicato 26 novembre 2013 del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Solidarietà a Velio, sostegno al movimento Montelibero in lotta sull’Amiata
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua esprime piena solidarietà a Velio, attivista del movimento Montelibero e Sos Geotermia denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale. Si tratta di un palese atto intimidatorio nei confronti di Velio e di coloro che si battono contro le nuove forme di sfruttamento del loro territorio e a favore di un nuovo modello economico e sociale. La denuncia si riferisce alle pacifiche manifestazioni organizzate in occasione della visita del Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, in cui il “pericoloso” Velio faceva parte della delegazione autorizzata a seguire i lavori dentro il Palazzo Comunale di Castel Del Piano.
Certi che non sarà l’intimidazione a fermare la mobilitazione, il Movimento per l’Acqua sostiene con forza le istanze dei cittadini dell’Amiata e torna a denunciare la scelleratezza delle politiche Enel sul territorio amiatino.

Comunicato 25 novembre 2013 del movimento antigeotermico amiatino Montelibero
Il re è nudo
A maggio con la manifestazione dei comitati contro Enel è iniziata la “primavera” amiatina, proseguita con il campeggio dei movimenti in Amiata di  luglio  e  la mobilitazione internazionale del 12 ottobre, preceduta dall’occupazione del comune di Arcidosso. Più si avvicina l’inverno, però, (sarà forse per effetto del teleriscaldamento) e più nervosismo sembra provocare l’argomento “Enel-geotermia” da parte di alcune amministrazioni amiatine. E così, dopo le denunce contro i mulini a vento del primo cittadino di Piancastagnaio, le scenate pubbliche del sindaco Verdi alla contestazione al concerto di Cristicchi a Santa Fiora, l’inaugurazione clandestina delle centrali a Piancastagnaio, siamo qui oggi a raccontare un’altra storia di malagestione del territorio amiatino, una storia tanto grave quanto grottesca. E’ il 22 ottobre di quest’anno e addirittura il governatore Rossi decide di salire a Castel del Piano per una gita in montagna con l’obiettivo di “tranquillizzare” gli imprenditori amiatini sullo sviluppo futuro del territorio. Per cui oltre a vari convenevoli si organizza un incontro pubblico in comune. Ovviamente i comitati Sos Geotermia e Montelibero oltre a vari cittadini del paese decidono di intervenire a quest’incontro per ricordare a Rossi, alle istituzioni locali presenti in massa (quando si parla di soldi non manca nessuno) e agli imprenditori, che lo sviluppo di quest’area non può prescindere da una gestione completamente diversa della questione ambientale,  contestando le scellerate politiche di Enel nel territorio, avallate tanto dalla giunta di Castel del Piano quanto dal presidente Rossi. Molto “democraticamente” viene negato ai cittadini l’accesso all’incontro e viene ristretta la partecipazione ad una delegazione. Non rimane agli attivisti e attiviste, ingiustamente tenuti fuori da un incontro pubblico, che volantinare raccontando alla gente di cosa si stava discutendo in quella iniziativa blindata. Il tutto si svolge nella massima tranquillità mentre dentro dal microfono risuonano gli interventi della delegazione che spiegano le ragioni dei comitati.Arriviamo a questa settimana quando un attivista dei comitati, Velio, lo stesso che aveva parlato a Rossi, viene denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale.Insomma, ancora una volta una palese intimidazione nei confronti di chi si batte localmente contro le devastanti politiche di Enel, l’asservimento delle istituzioni locali, la costruzione della nuova centrale di Bagnore 4. E’ chiaro il tentativo di reprimere ogni forma di mobilitazione di quegli amiatini che lottano contro le nuove forme di sfruttamento del loro territorio e in difesa di un nuovo modello economico e sociale. È altrettanto chiaro e evidente che non sarà questo tipo di intimidazioni a fermare la volontà e la determinazione di chi si batte concretamente per una Amiata diversa, non asservita a Enel, né ai poteri costituiti! Nei confronti di Velio, la nostra più completa solidarietà e complicità!

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messaggi su facebook

NO Megacentrale: Si stanno oltrepassando i limiti e calpestando i diritti dei cittadini; non si rispettano i diritti costituzionali, stiamo entrando in un mondo oscuro dove si vuole amministrare la cosa pubblica senza il consenso. Forse è giunto il momento di chiedere chiarezza alla politica e a coloro che sono stati delagati ad amministrare. Forse si potrebbe richiedere un referendum popolare, mossa rischiosa, ma potrebbe anche essere una strada percorribile.

Comitato Difensori della Toscana: Tutta la nostra solidarietà a Velio Arezzini!

> La solidarietà della rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio bastamortesullavoro@gmail.com

Emilia Santella: Un messaggio di solidarietà a tutti i compagni Amiatini che lottano per la salute di tutti i cittadini. 

Ugo Manetti: Piena solidarietà a SOS geotermia con l’invito a “NON MOLLARE”!

Simonetta Giardina: MASSIMA SOLIDARIETA’

Antonio Pacini: Tutta la solidarietà e complicità a chi combatte per il bene del territorio in cui abita! Fuori legge ci sono i soffioni; dovrebbero rispondere in un processo per quello che hanno commesso e permesso nella nostra montagna. Ma alla fine arriverà anche per loro il verdetto.

Cristina Marti Tequila Tequi: Dai che ti siamo vicini!!!

L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti

monte amiata e terremoto-1La battaglia per la salvaguardia del monte Amiata prosegue, forte anche della recente vittoria dei vicini Comitati di Castel Giorgio/Alfina/Bolsena che hanno ottenuto una prima importante vittoria con l’abbandono della soc.ITW-LKW dei suoi progetti di sfruttamento geotermico.
Si preannuncia un autunno molto caldo che avrà nella settimana dal 12 al 19 ottobre il suo culmine, che vanno dalla giornata del 12 ottobre, data simbolo della ‘conquista’ dell’america, che vedrà iniziative e manifestazioni in tutto il mondo contro le devastazioni ambientali delle multinazionali e a difesa del territorio, passando per lo sciopero generale del 18 e la manifestazione nazionale dei movimenti del 19.
In preparazione della settimana di mobilitazione, in Amiata ci saranno, tra le varie iniziative, due incontri importanti, uno sulla sismicità indotta, cioè sui terremoti causati dall’attività umana, ed un altro sulla salute.
Mentre è in definizione la data del secondo incontro sulla salute che si svolgerà nel versante senese, l’incontro sui terremoti, dal titolo esplicativo ‘Monte Amiata e Terremoto’, si terrà il 17 settembre, alle ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso.
I relatori dell’incontro sono il Prof.Marco Mucciarelli, Docente Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che ci esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, sulle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, The Geysers (CA, USA), Graben del Reno (Germania) ed il sisma del 1 aprile 2000 in Amiata.
Il Dott.Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), Docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, interverrà invece sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche, introduzione, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza. quale futuro e quali rischi dopo il raddoppio delle centrali?
Come dimostrano i recenti episodi, di cui si parlerà, il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato, anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anzichè fermare i cantieri ed attenersi al principio di precauzione imposto anche dalle autorità europee.
Sono invitati all’incontro tutti i cittadini, gli amministratori e le autorità locali, provinciali e regionali, i partiti e sindacati, i giornalisti, le associazioni e gruppi.

scarica la locandina

La Nazione dell’11 settembre 2013
ARCIDOSSO UN’ALTRA INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE

«Geotermia e terremoti» L’autunno caldo del comitato
Esperti e studiosi a convegno sulle centrali amiatine
di Maria Brigida Langellotti
CONTINUA la battaglia del coordinamento dei comitati Sos geotermia per la salvaguardia del Monte Amiata. Martedì alle 17 nella sala consiliare del Comune di Arcidosso è in programma una nuova iniziativa di mobilitazione, «Monte Amiata e terremoto». Un nuovo appuntamento, dopo le varie iniziative di protesta organizzate contro lo sfruttamento delle risorse geotermiche del territorio, già ribattezzato come «L’autunno caldo di Sos geotermia». Si preannuncia, infatti, un autunno molto caldo che avrà nella settimana dal 12 al 19 ottobre il suo culmine. In preparazione della settimana di mobilitazione, in Amiata ci saranno, tra le varie iniziative, due incontri importanti: uno sulla sismicità indotta, cioè sui terremoti causati dall’attività umana, e un altro sulla salute. All’incontro interverrà Marco Mucciarelli, docente di Sismologia applicata all’università della Basilicata e direttore del Centro ricerche sismologiche dell’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale che esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, illustrando vari casi. Tra i relatori anche Andrea Borgia, geologo dell’European development research agency e docente all’università di Milano: interverrà sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche. «Come dimostrano i recenti episodi sottolineano da Sos geotermia il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato: anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anziché fermare i cantieri e attenersi al principio di precauzione».

OK Siena.it del 2 settembre 2013
AMIATA: NUOVI APPUNTAMENTI PER PARLARE SU SOS GEOTERMIA
…segue ns. comunicato

GoNews.it del 31 agosto 2013
Salute e sismicità indotta: due incontri promossi dai comitati SOS Geotermia
Interverranno Marco Mucciarelli, docente all’Università della Basilicata e Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency
…segue ns. comunicato

GrossetoOggi.net del 31 agosto 2013
L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti
…segue ns.comunicato

Siena News.it del 31 agosto 2013
L’autunno caldo di SOS Geotermia: Il 17 settembre in Amiata un incontro sul problema dei terremoti
…segue ns.comunicato

‘La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’ Tranquilli amministratori, succede in Svizzera…

terremoti_svizzera_banksyDue notizie di questi giorni illustrano meglio di ogni trattato la situazione della geotermia, sui rischi e sulle modalità operative dei ‘saccheggiatori’, nonché sulla miopia degli amministratori.

La prima notizia proviene dalla Svizzera (pubblicata sul Corriere della Sera ed altri media) dove un terremoto di 3,6 gradi di magnitudo ha colpito la zona intorno al lago di Costanza, con epicentro a San Gallo, dove c’è una centrale geotermica. Il Servizio Sismico Svizzero (SED) ha tempestivamente indirizzato l’obiettivo sull’attività della vicina centrale; riferisce infatti: ‘Si suppone che l’episodio sia direttamente collegato alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico di San Gallo. Già nei giorni scorsi erano stati rilevati numerosi microsismi nelle vicinanze della base del pozzo. Le scosse sono aumentate considerevolmente di numero e di intensità nella notte dal 19 al 20 luglio. Una prima scossa di maggiore entità, di magnitudo 2.1, si è verificata alle ore 2:40 del 20 luglio.’. (Strano che non abbiano pensato agli ‘stili di vita’ degli svizzeri…). L’attività, leggiamo, è stata immediatamente sospesa.
Non è la prima volta che la Svizzera interviene sui terremoti provocati dalla geotermia; già l’8 dicembre 2006 a Basilea ci fu un terremoto di 3,4 gradi di magnitudo; anche in quel caso vennero sospesi i lavori, mai più ripresi, e i responsabili sono stati processati per avere intenzionalmente causato danni alla popolazione, con il pagamento di risarcimenti per oltre 70 milioni di euro.
Questo succede nella vicina Svizzera, mentre in Italia, nonostante le esperienze del passato (in Amiata ricordiamo quello del 1 aprile 2000), la letteratura scientifica e gli allarmi, nulla si fa per prevenire situazioni di rischio sismico, che, ad esempio in Amiata, andrebbero a colpire paesi antichi e sicuramente non adeguati per resistere a forti terremoti.

L’altra notizia, uno scoop de Il Fatto, denuncia che l’Enel organizzava comitati ‘spontanei’ di lavoratori contro le associazioni ambientaliste che contestavano le sue centrali, con le esatte istruzioni su cosa fare, quali strumenti usare e, addirittura, quanti fischietti portare… In sostanza l’Enel, quasi come una associazione occulta, organizzava il consenso e l’appoggio alla sua politica.

Valutando queste notizie con le lenti della nostra realtà ci poniamo (e poniamo ai ns. amministratori) delle domande:
– è l’Enel un operatore affidabile a cui, oltre aver lasciato mano libera sulla montagna, abbiamo affidato anche i controlli?
– le voci che si levano a difendere la geotermia in Amiata sono sempre spontanee e disinteressate?
– ai danni alla salute e alla mortalità accertati, all’inquinamento di aria e acqua, aggiungendo il rischio di una vera e propria catastrofe che verrebbe provocata da un forte terremoto, possibile che la Regione e i suoi vassalli ancora perseverino nello scellerato progetto di raddoppio delle centrali in Amiata, arrivando persino a denunciare chi legittimamente sta informando la popolazione?

E’ ora di dire basta, è ora che la popolazione prenda coscienza che siamo (metaforicamente, ma anche realmente) seduti su un vulcano e che occorre un immediato blocco dell’attività geotermica, prima che sia troppo tardi!

GoNews.it del 24 luglio 2013
I comitati ironizzano: “La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’ Tranquilli amministratori, succede in Svizzera”
“Non è la prima volta che in quel Paese si interviene sui terremoti provocati da quella scelta”
…segue ns. comunicato

Contropiano.org del 24 luglio 2013
‘La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’
Tranquilli amministratori, succede in Svizzera..

…segue ns.comunicato

GrossetoOggi.net del 24 luglio 2013
‘La geotermia scatena il terremoto: stop al progetto!’ Tranquilli amministratori, succede in Svizzera.
…segue ns.comunicato

Il Tirreno del 25 luglio 2013
Sos Geotermia attacca Enel: «Provocatori»
di Francesca Gori
«L’Enel è un operatore affidabile a cui, oltre aver lasciato mano libera sulla montagna, abbiamo affidato anche i controlli? Le voci che si levano a difendere la geotermia in Amiata sono sempre spontanee e disinteressate?». Lo chiede Sos Geotermia dopo che “Il Fatto” ha scritto come l’Enel abbia organizzato comitati “spontanei” contro le associazioni ambientaliste che contestavano le sue centrali, con esatte istruzioni su cosa fare, quali strumenti usare, quanti fischietti portare. Per questo e per il rischio terremoti che sarebbe provocato dalla geotermia l’associazione chiede lo stop immediato allo sfruttamento.

Report Incontro nazionale di Comitati e Movimenti sul monte Amiata

La leva di archimede

Report incontro nazionale di comitati e movimenti
[scarica qui il Report Amiata in pdf] oppure leggilo qui di seguito



Premessa di metodo

Quella che segue è una prima nota che tenterà di sintetizzare alcuni punti chiave che sono stati affrontati durante il campeggio in Amiata.

La ricostruzione delle discussioni non è un processo facile perchè si rischia di scordare qualcosa anche perchè, come saprà chi ci è stato, i confronti svolti sono stati decisamente approfonditi.

Quindi proponiamo che a questo, segua, anche con l’aiuto di chi ha facilitato le discussioni, una seconda nota che riporti i contenuti dei singoli tavoli in modo da avere un quadro complessivo e utile anche come strumento collettivo.

Da dove partivamo

La premessa alle discussioni è stata la richiesta di astrarsi sufficientemente dalle proprie battaglie cercando, in questo modo, di costruire una dicussione collettiva reale ed efficace.

Per questo avevamo utilizzato come titolo “La leva di Archimede”, perchè cercavamo una riflessione e un vocabolario comune per costruire una prospettiva collettiva.

La nostra leva per poter aprire un fronte largo, che possa divenire spazio inclusivo in cui moltiplicare le nostre forze.

La prima valutazione a riguardo è sicuramente positiva.

E’ chiaro che il giudizio reale lo potremo compiere solo nei prossimi mesi, cercando di mettere in pratica le proposte che sono emerse e vedendo se ne saremo capaci.

Al campeggio erano presenti: SOS geotermia, Comitato Acqua Pubblica Capena, Re:Common, Attac Italia, Forum Finanza Pubblica e sociale – Grosseto, NO TAV, Cobas Telecom, Coordinamento Calabrese “B Arcuri”, Comitato Opzione Zero-Riviera del Brenta, Abitanti Amiata, CSOA Macchia Rossa, Acqua Bene comune/No Inc Velletri, Newroz Pisa, No Tunnel Tav/Per un’altra città Firenze, Class Action inceneritore Scanzano – Follonica, Forum Toscano Acqua, No Grandi Navi, No Inceneritori Pitigliano/Firenze, Movimenti per il diritto all’abitare (Roma), Garage Anarchico – Pisa, M5S – Poggibonsi, M5S – Comitato Acqua Siena, No Tunnel Tav/Medicina Democratica – Firenze, Comitato Tutela Valdelsa No CO2, Comitato Acquabenecomune Pisa, Carc AbbadiaSan Salvatore, CaRC/ Beni comuni Val di cecina, Cobas Whirpool Siena, Sovicille (Siena), Yaku, Abruzzo Social Forum/Forum acqua Abruzzo, FP CGIL/ Forum Acqua, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, Coord. NO TRIV, Rete “Commons”/Mezzocannone occupato, Labas Occupato – Bologna, Confederazione Cobas – Uniwad, Coordinamento Romano Acqua Pubblica, Forum Italiano Movimenti per l’Acqua, LOA Acrobax, Progetto Mistrana, abitantiTrento, abitanti Monte Labbro, Pizzeria pirata, OPS castelli romani, Associazione strade bianche, Forum Ambiente salute/Nuova Messapia, Coordinamento cittadino lotta per la casa (Roma), Labas Occupato, Prendo Casa-Torino, Renoize/Radio Torre, Genuino Clandestino, Terra/Terra, Terre in Moto – Milano, Campo – Oriolo Romano, A Sud,  Genuino Clandestino -Firenze, Spiazzi Verdi – Venezia, CSOA La Strada, Rete per la Tutela della Valle del Sacco (RETUVASA)

E sicuramente qualcuno ci è sfuggito!

 

Letture Comuni

I gruppi di lavoro hanno identificato tre aree che appaiono essere trasversali e quindi prioritarie per delle azioni congiunte:

Finanza e finanziarizzazione dei beni comuni, delle risorse e della vita

Consumo di suolo e di territorio

Salute

Per ogni punto sono stati declinate alcune analisi e delle proposte.

– Finanza

Il tema ha avuto un duplice approccio, da un lato fermare la crescente finanziarizzazione di tutti i beni e servizi che riguardano la vita, dall’altra riappropriarsi  della finanza pubblica, visto che non è vero che non ci sono le risorse, per finanziare l’interesse collettivo e non i profitti privati. Da un lato quindi contrastare i finanziamenti pubblici per profitti privati, dall’altro piegare gli strumenti di finanza pubblica verso i bisogni delle comunità.

Sul primo asse si è affermato il totale rifiuto della valorizzazione del suolo, del territorio, delle risorse naturali, e della stessa salute. Ciò comporta la necessità di fermare il meccanismo delle compensazioni che deve andare di pari passo a quello del patto di stabilità in quanto rappresentano due facce dello stesso problema ovvero la colonizzazione dei territori da parte delle multinazionali e delle multiutility.

Proposte

  • Fermare la svendita delle terre demaniali tramite CDP
  • Azioni sugli enti locali per non rinnovare i contratti con le multiutility per la gestione dei servizi.
  • Azioni per rafforzare il rifiuto dei limiti imposti dal patto di stabilità.
  • Mappare i mutui dei comuni per verificare l’eventuale possibilità di rinegoziazione, richiedere commissione auditoria negli consigli degli enti locali, richiedere la cancellazione del debito proveniente da derivati.
  • Organizzare momenti formativi per rafforzare la conoscenza sul tema e identificare formatori regionali  – (proposta di organizzare un seminario a Parma in ottobre)
  • 28 o 29 settembre – Assemblea contro la finanziarizzazione e la privatizzazione dei beni comuni a Parma
  • I delegati della Telecom hanno presentato la loro campagna sulla pubblicizzazione dell’azienda, settore strategico del paese.

 

– Consumo di suolo e di territorio

E’ necessario fermare il consumo di suolo e di territorio utilizzando tutti i mezzi necessari: legali, di pressione, di iniziativa legislativa dal basso e di lavoro nelle istituzioni (dove opportuno) e riappropriandosi fisicamente di quegli spazi soggetti a speculazione. La pratica delle  compensazioni è sentita da un lato come “inquinamento democratico” delle istituzioni e dall’altro come azione repressiva a monte (E’ importante precisare che si tratta  delle compensazioni agli enti locali e non dei risarcimenti per danni già subiti). Gli Enti locali non potendo più spendere a causa del patto di stabilità non hanno altra scelta che vendere il territorio agli speculatori.

Il rifiuto del meccanismo delle compensazioni e il concetto di riappropriazione sono centrali per tutte le vertenze. La riappropriazione viene individuata come una pratica comune da perseguire in maniera ampia e popolare. A questo scopo è necessario operare una ricomposizione sociale per rendere le lotte realmente popolari, lo strumento utile ad unire riappropriazione e ricomposizione viene identificato nel presidio.

Occorre ristabilire la sovranità dei cittadini sul territorio tenendo ben presente che gli Enti locali da una parte sono stati svuotati del loro potere decisionale ed esautorati dalle loro tradizionali funzioni di controllo, dall’altro sono al servizio delle varie holding di speculatori, inclusa tra queste la mafia. Molto importante in questo senso decostruire il concetto di illegalità legato soprattutto ad azioni di riappropriazione affermando che ciò che è legittimo non necessariamente è legale visto che le istituzioni sono spesso complici dell’espropriazione dei territori a scapito dei cittadini.

Occorre mettere in moto processi collettivi volti a definire le priorità delle comunità e strutturare processi economici locali volti a produrre ciò che serve sul territorio stesso.

Proposte

  • Campagna contro le compensazioni
  • Moltiplicare i presidi sui territori
  • 12 ottobre: Mobilitazioni territoriali in tutta Italia contro ogni forma di colonialismo dei territori e per la riappropriazione dei beni comuni
  • 19 Ottobre – Manifestazione nazionale promossa dai movimenti per il diritto all’abitare a Roma

 

– Salute

La salute è percepita come tema unificante e prioritario per l’entità dei danni che produce. E’ necessario rifiutare il concetto che esistono delle comunità sacrificabili (vedi Taranto, Civitavecchia, ecc.). E’ necessario respingere la gestione commissariale delle emergenze ambientali e sanitarie e la crescente neoliberalizzazione sanitaria che tende a ricondurre i problemi di salute di intere comunità alla dimensione degli stili di vita individuali.

Proposte

  • Campagna contro il biocidio
  • Autunno: Mobilitazione regionale in Campania
  • Costruzione di una rete di avvocati e medici
  • Costruire appuntamenti formativi sul territorio per rafforzare le competenze dei comitati
  • Sorvegliare l’iter del “decreto del fare” relativamente alla questione delle bonifiche
  • Realizzare una mappatura / allargamento ad altri comitati e vertenze su base territoriale (da individuare per rilevanza dell’impatto sanitario)

 

Sono inoltre stati discussi e si è trovato consenso sui seguenti temi e proposte:

  • Pubblicazione dal basso sui beni comuni: tutte le pubblicazioni sui bene comuni afferiscono principalmente al mondo accademico è necessario far sentire la voce di chi la lotta per i beni comuni la pratica quotidianamente.
  • Sostegno e appoggio alle esperienze delle fabbriche recuperate: occorre mappare tutte le esperienze in corso e trovare forme di sostegno attivo per consolidare lo spazio politico aperto da queste esperienze.
  • Campagna per le amnistie delle lotte sociali: si guarda con interesse a questa campagna, non essendo presenti nessuno dei promotori ci si propone di capire di più e trovare eventuali forme di collaborazione e sostegno.

Inoltre, trasversale alle varie discussioni, si individua la capacità di nuove esperienze di partecipazione diretta come risposta alla rottura democratica. Infatti in questa fasi di crisi, in più di un intervento, si è sottolineato come le dinamiche che producono interventi invasivi nei territori o sui beni comuni, siano innanzitutto l’imposzione di una voltontà, che per semplicità definiamo dei profitti, su quella di una comunità territoriale o dell’interesse collettivo.

Questo causa un’espropriazione non solo di beni materiali, ma della possibilità di esercitare la propria volontà e rompe direttamente il patto di mediazione che le istituzioni rappresentative stanno cessando, progressivamente, di svolgere.

Durante lo svolgimento del campeggio,  inoltre, si sono svolte delle assemblee specifiche su: “campagna sul fracking” e su “terra bene comune”, oltre che sul percorso “per una vertenza unica toscana”.

 

Proposte di prossime iniziative comuni

L’assemblea indica una settimana di mobilitazione comune che si aprirà il 12 ottobre, in connessione diretta con le lotte di oltreoceano, a partire da quella contro la diga di Quimbo in Colombia, con azioni diffuse in tutti i territori, che avverranno in maniera coordinata ed in una cornice comunicativa comune e si concluderà il 19 ottobre con una manifestazione nazionale promossa dai movimenti per il diritto all’abitare.

La settimana di mobilitazione comprende anche lo sciopero dei lavoratori indetta dai sindacati di base per il 18 ottobre.

Il prossimo appuntamento per continuare ad approfondire i ragionamenti iniziati durante il campeggio e completare l’organizzazione della mobilitazione di ottobre sarà a Parma  28 o 29 Settembre in occasione della 4 giorni organizzata dai comitati NO INC.

Ulteriori occasioni per muovere dei passi avanti sulle riflessioni e campagne comuni saranno la mobilitazione regionale in Campania prevista per l’autunno che viene messa a disposizione come momento comune per iniziare a ragionare su una campagna contro il biocidio e gli stati generali del lavoro convocati da Etinomia/NO TAV dal 27 al 30 settembre che rappresentano un’occasione per muovere passi in avanti per costruire azioni alternative concrete volte a scardinare il ricatto salute/devastazione – lavoro. Inoltre è stato segnalato come un ulteriore opportunità di riflessione comune il convegno “Ripubblicizzare si può, ripubblicizzare si deve” promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che si svolgerà a Torino il prossimo 21 Settembre.

Geotermia in Amiata. In mancanza di argomenti si passa alle denunce e alle intimidazioni

altan_classe dirigente fuori vaso2Anzichè affrontare il confronto con i comitati e dare risposte ai cittadini, il sindaco Agnorelli di Piancastagnaio ricorre a denunce ‘contro ignoti’, mentre i carabinieri indagano…

Abbiamo appreso dalla stampa  che il sindaco di Piancastagnaio Fabrizio Agnorelli ha presentato ai carabinieri una denuncia contro ignoti per violazione della proprietà privata  e per  intimidazione alla sua famiglia.
Qualcosa di veramente senza senso, visto che si riferisce alla mobilitazione dolce e pacifica di giovedì 11 luglio, che ha visto numerosi membri dei comitati, giovani e cittadini partecipanti al campeggio Amiata a Bagnore, effettuare nel comune di Piancastagnaio – nelle vie del paese, nei bar, nei negozi, nello stesso palazzo comunale e nella sede della unione dei comuni – la distribuzione di volantini e materiale informativo sia sul programma delle iniziative del campeggio, sia sui rischi ambientali, della  salute dei cittadini e del bacino idrico del nostro territorio, conseguenti allo sfruttamento geotermico di Enel sull’Amiata.
Tutto in un clima disteso, basti pensare che all’atto della distribuzione del materiale nel palazzo comunale, si è svolto un pacifico confronto fra i partecipanti alla iniziativa,  la vicesindaco Sacchi e l’assessore Stolzi sui temi sollevati dai comitati. Come altre abitazioni, anche la casa del primo cittadino è stata interessata dalla consegna del materiale, senza che ciò rappresentasse nessun tentativo né di violazione di domicilio, né di minacce.
L’atto di denuncia del sindaco quindi non solo evidenzia  una reazione incomprensibile nei confronti di quanto accaduto, ma tende a rappresentare verso l’opinione pubblica una immagine negativa dei comitati che  si mobilitano e lottano a salvaguardia del proprio territorio contro la politica speculativa e disastrosa di Enel.
La denuncia del sindaco assume  quindi il valore non tanto di un atto di difesa della sua famiglia e  della sua vita privata, che non vengono messe in discussione, quanto di un atto di repressione del dissenso nei confronti di chi lotta  contro lo sfruttamento geotermoelettrico.
Il sindaco Agnorelli, invece di fare denunce assurde e intimidatorie, dovrebbe ascoltare e farsi carico  delle richieste, preoccupazioni e proposte  che i comitati e i cittadini hanno  dibattuto nei cinque giorni di campeggio e che intendono far conoscere  a tutta la  popolazione amiatina.
Appaiono anche scomposte e intimidatorie le indagine avviate dai Carabinieri sui partecipanti all’iniziativa di Bagnore 4 a partire dai numeri di targa delle auto parcheggiate difronte al cantiere.
Un segnale che mostra ancora una volta il volto repressivo delle istituzioni incapaci di rispondere alle rivendicazioni legittime di tante cittadine e cittadini.
20 luglio 2013

Coordinamento SOS Geotermia
Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
Rete StopENEL
Forum Contro le Grandi Opere Inutili e Imposte
Radio Torre Sound System
Yaku
Comitato Beni Comuni Val di Cecina
PCARC Abbadia S.Salvatore
PCARC Cecina
Aldo Zanchetta e Brunella Fatarella
Gianni Bassani, COBAS (Lavoro Privato) WHIRLPOOL SIENA
Comitato Acqua Bene Comune Trentino
Assemblea Permanente No Inceneritori di Parma
Angelo Baracca, Firenze

Marco Santoro, collaboratore STRADE BIANCHE
Comitato per la tutela e la difesa della Valdelsa
SILVANO BRANDI, p/ finanza pubblica e sociale Grosseto
Comitato senese acqua bene comune
ABITANTI A PIEDE LIBERO, Pistoia
Comitato Acqua Pubblica Capena
Comitato Acqua e Beni Comuni Monterotondo-Mentana
Coordinamento Acqua Pubblica Valle del Tevere

Corriere di Siena del 21 luglio 2013
PIANCASTAGNAIO “Mobilitazione dolce e pacifica. Consegnato materiale nella casa del sindaco”

“L’azione di Agnorelli è veramente senza senso”
…segue ns.comunicato

Le posizioni sulla Geotermia di SOS Geotermia

Il logo del CoordinamentoIl 3 febbraio 2013 la Rete dei comitati di Asor Rosa si riunisce a Firenze; uno dei temi principali in discussione è la questione Geotermia in Amiata. Pur non invitato, il coordinamento SOS Geotermia vuole dare un contributo chiarificatore sulla questione, in coerenza con quanto andiamo sostenendo da sempre e ribadito nel nostro Manifesto.
Riportiamo di seguito il documento che può anche essere letto e scaricato, impaginato in formato pdf

 

Per SOS Geotermia è un fatto importante che la Rete dei Comitati di Asor Rosa abbia posto il tema della Geotermia al centro della propria iniziativa con un documento specifico, che riprende alcuni problemi da noi denunciati da anni. Su molti punti siamo d’accordo con le analisi fatte dalla Rete dei Comitati, altri non ci trovano concordi e riteniamo utile e necessario un confronto a tutto campo che consenta di chiarire questioni di merito e di metodo sia sulla geotermia che più in generale sulle tematiche ambientali.

A differenza di quello che si è cercato di nascondere per anni, fornendo una scarsa e cattiva informazione, le attuali coltivazioni geotermiche in Toscana producono un pesante impatto ambientale, che varia da un territorio ad un altro a seconda delle sostanze inquinanti contenute nei fluidi presenti nel sottosuolo: non possono pertanto essere attribuite all’attività geotermica valutazioni univoche, né è possibile generalizzare quando si parla di sostenibilità e rinnovabilità di questa fonte energetica.

Sull’Amiata la quantità di inquinanti è di gran lunga superiore rispetto all’area di Larderello, pertanto criticità e pericoli risultano maggiori e stanno già compromettendo quelle che da sempre sono state le vere risorse di questa montagna: acqua, aria e ambiente.

L’estrazione del vapore sta depauperando l’acquifero dell’Amiata, il più importante della Toscana: i piezometri installati in vari punti della zona di ricarica dell’acquifero indicano che la superficie della falda si sta abbassando di un metro al mese senza che ci sia alcuna iniziativa da parte delle autorità preposte.

Nessuno degli studi redatti su incarico della Regione ha smentito i collegamenti esistenti tra i due acquiferi, quello superficiale e quello geotermico, collegamenti dovuti ai camini vulcanici e alla presenza di fratture e faglie vulcano-tettoniche che gli stessi geologi di ENEL avevano segnalato nei loro studi redatti nel 1970.

Anche la qualità delle acque in questi anni è stata compromessa per la presenza di arsenico che in alcune sorgenti ha superato il limite di legge tanto che, per renderla potabile, vengono praticate operazioni di miscelamento con altre acque ed in alcuni casi sono stati installati abbattitori di questo pericoloso inquinante.

Questa modalità di sfruttamento geotermico non produce energia pulita, e neppure rinnovabile; non si può più raccontare la favola sentita per tanti anni, minimizzando i problemi e le criticità, anche in considerazione del fatto che la geotermia è stata esclusa dal dover rispettare le norme concernenti la riduzione dei gas ad effetto serra.

In realtà le centrali dell’Amiata producono una quantità di anidride carbonica per unità di energia prodotta ben superiore a quelle alimentate ad olio combustibile (852 t/Gwh rispetto a 700 t/Gwh), oltre a diverse tonnellate al giorno di metano ed altri inquinanti ben più pericolosi, quali mercurio, arsenico, acido solfidrico, ammoniaca, acido borico, alcuni dei quali “con caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche rilevanti” secondo la definizione di ARPAT..

La geotermia, dopo l’agricoltura, che è ampiamente diffusa in Toscana, rappresenta a livello regionale la seconda fonte di produzione di ammoniaca, sostanza precursore, insieme all’acido solfidrico, alla formazione del PM10 secondario che incide pesantemente sulla qualità dell’aria. “Ai fini del rispetto dei valori limite della qualità dell’aria nel territorio regionale, in particolare per il PM10, (e in seguito alla direttiva 2008/50/CE anche per il PM25), la Regione deve ridurre le emissioni dei precursori del PM10 secondario”. Questo è quanto scritto nella DGRT n.344/2010 relativa all’approvazione dei criteri direttivi per il contenimento delle emissioni in atmosfera delle centrali geotermoelettriche.

Il limite di emissione annua di ammoniaca è stato fissato anche a livello nazionale, al fine di tutelare l’ambiente e la salute umana dagli effetti nocivi causati dall’acidificazione e dalla eutrofizzazione del suolo.

La centrale di Bagnore 3, sulla base dei valori rilevati da ARPAT negli anni 2002-2012, ha prodotto in media oltre 3 t. al giorno (Kg. 3.319) di ammoniaca, con punte che nel 2005 hanno addirittura raggiunto le 13 t. (Kg. 13.125). Se teniamo presente che le emissioni totali stimate nel 2007 e dichiarate dalla stessa Regione oscillano tra 4000 e 6500 tonnellate all’anno, possiamo ritenere che la centrale di Bagnore 3 (20 MW) rappresenti la maggiore fonte inquinante di ammoniaca a livello regionale. La DGRT 344/2010 prevede quale valore limite dell’ammoniaca 2 kg./h, ossia 48 kg. al giorno, indipendentemente dalla potenza della centrale, valore di gran lunga non rispettato né da Bagnore 3, né dalla prevista centrale Bagnore 4.

Questi sono i fatti che da anni i comitati ambientalisti dell’Amiata denunciano, sulla base di dati ARPAT, che comunque tiene sempre a precisare nelle sue note che “non valida i dati degli autocontrolli di ENEL GP, ma effettua proprie analisi”.

Le autorità preposte alla tutela dell’ambiente sono ben consapevoli di questo pesante inquinamento e della grave situazione sanitaria presente sull’Amiata, emersa anche dall’Indagine Epidemiologia a cura dell’Agenzia Regionale di Sanità.

Le emissioni di sostanze particolarmente pericolose, quali il mercurio e l’ammoniaca, sommandosi all’arsenico, all’acido solfidrico, alle emissioni naturali e a quelle di precedenti attività minero-metallurgiche, già conosciute, producono criticità e pericoli maggiori rispetto all’area geotermica tradizionale.

In Amiata si registra negli uomini un eccesso di mortalità statisticamente significativo del +13%, sia rispetto ai comuni limitrofi, scelti per gli stessi caratteri socio economici, sia rispetto al resto della regione.

Sono state individuate ben 54 relazioni, statisticamente significative, tra incrementi di malattie mortali e concentrazioni crescenti di diversi inquinanti, presenti in Amiata e prodotti anche dalle centrali geotermiche.

Nonostante ciò, il quadro epidemiologico è stato giudicato “rassicurante” dalla Giunta della Regione Toscana e gli eccessi di mortalità sono stati attribuiti agli stili di vita degli amiatini: tuttavia un recente studio di un ricercatore della stessa ARS ha smentito questa tesi.

Essendo riconosciuta, nei comuni geotermici, come vera la relazione tra l’aumento notevole di mortalità e le concentrazioni crescenti di Arsenico, Mercurio, acido solfidrico, ecc., ed essendo ritenuta ancora come vera l’esistenza di emissioni significative di Arsenico, Mercurio, acido solfidrico, ecc. dalle centrali geotermiche dell’Amiata, per la legge transitiva della Logica, è vera anche la conclusione: che l’incremento delle malattie e mortalità sull’Amiata è dovuta anche alle emissioni delle centrali geotermiche. Da Aristotele in poi, nel mondo, questa è una legge, non riconosciuta soltanto dalla Giunta regionale Toscana.

A fronte di questi evidenti e gravi problemi, non sono state date risposte chiare e certe, quelle risposte tra l’altro previste dall’Accordo Volontario attuativo del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2009 tra ENEL e Regione Toscana, dove è scritto: …”La previsione di sviluppo dell’attività geotermica in queste aree, pertanto, resta subordinata alla verifica, sul piano scientifico, delle condizioni di assoluta salubrità della coltivazione geotermica”.

Pur in assenza di tali condizioni dichiarate, hanno già avuto inizio gli interventi previsti dal piano di riassetto dell’area di Piancastagnaio, che comportano un aumento dell’energia prodotta dalle attuali 47 MW. a 60 MW., ed è stata anche rilasciata l’autorizzazione unica per la costruzione di Bagnore 4 (40MW), la centrale più grande dell’Amiata, prevista nell’area geotermica più inquinante, al centro di un’area a massima pericolosità di frana ed in una zona ad alto grado di sismicità. Il tutto supportato da decine di prescrizioni che prevedono interventi di monitoraggio a tutto campo, ma a cose fatte, senza applicare il principio di precauzione, senza aver fatto un attento esame sul piano scientifico sulle tecnologie impiegate da ENEL e non più utilizzate in gran parte del mondo, dove da tempo vengono praticate tecnologie a ciclo chiuso che prevedono la completa re-iniezione nella stessa falda geotermica dei fluidi estratti, dando così credito al fatto che quelle proposte da ENEL siano le migliori tecniche al momento disponibili.

E’ quindi evidente la responsabilità della Regione Toscana e l’accondiscendenza delle amministrazioni locali, allettate dalle “compensazioni ambientali” corrisposte da ENEL, nel voler sviluppare e tutti i costi una attività di sfruttamento che porterà all’esaurimento delle risorse di questo territorio, compromettendo qualsiasi prospettiva di sviluppo di altri settori economici, in particolare il turismo, l’agricoltura, le produzioni di qualità, come pure il patrimonio edilizio e le attività del settore.

Dopo anni di inutili appelli al dialogo e alla ragionevolezza, oggi i Comitati e S.O.S. Geotermia, sostenuti anche da Associazioni Ambientaliste a livello nazionale (WWF Italia, Italia Nostra e Forum Ambientalista), stanno portando avanti azioni legali nei confronti dei provvedimenti emanati dalla Regione Toscana, azioni che continueranno anche in seguito, e che già stanno trovando sempre più sostegno tra la popolazione.

Gli sviluppi di questa vicenda hanno dimostrato l’assenza della volontà di ricercare soluzioni condivise e l’impossibilità di un vero confronto democratico tra cittadini e istituzioni, dal momento che sono stati anteposti gli interessi economici ai diritti della collettività.

Siamo convinti che l’unico modo per salvare il monte Amiata sia il blocco della costruzione di nuove centrali e la “moratoria” su quelle esistenti per aprire una discussione a tutto campo sul futuro di questo territorio e sulle attività compatibili con esso, senza deroga alcuna sul principio della salvaguardia della salute e dell’ambiente.

In questo ambito un ruolo importante lo può avere la valorizzazione della risorsa geotermica “a bassa entalpia”, lo sfruttamento e l’uso del calore e dell’acqua calda, per un piano di sviluppo della risorsa energetica presente nell’Amiata per gli usi civili e produttivi: teleriscaldamento per uso civile e artigianale, serre, acquacoltura, riscaldamento impianti sportivi e turistici, etc. Una energia a uso e a favore del nostro territorio, controllata e gestita dalle nostre comunità, non finalizzata quindi allo sfruttamento dell’alta (e media) entalpia per le centrali geotermiche, gestite da Enel.

Non è questa geotermia il futuro di questa terra, ricca di risorse naturali, già oggi pesantemente messe in crisi, di biodiversità, di beni ambientali e paesaggistici da tutelare e valorizzare, perché sempre più preziosi in una società in cui cementificazione, inquinamento e desertificazione sono diventati luoghi comuni. Tra l’altro la presenza nei fluidi geotermici di una grande quantità di sostanze inquinanti la rendono insostenibile anche sotto l’aspetto sanitario.

Il tema della salvaguardia ambientale e della salute delle popolazioni amiatine è per noi, insieme al lavoro utile e dignitoso per tutti, “tema centrale” di ogni iniziativa di mobilitazione e di lotta che deve tendere alla partecipazione diretta e al coinvolgimento dei cittadini, contro le scelte delle multinazionali in campo energetico, come peraltro ribadito nel manifesto “Non è questo il futuro che vogliamo” alla base della nostra manifestazione del 15 dicembre ultimo scorso a Piancastagnaio.

Auspichiamo pertanto che la Rete faccia proprie queste nostre considerazioni per le quali i comitati ambientalisti e il Coordinamento SOS Geotermia si stanno battendo, e se vuole veramente essere la portavoce di queste istanze prima di tutto le deve condividere e sostenere in tutte le sedi.

Se questo non sarà possibile deve risultare evidente che esistono posizioni diverse e che quelle della Rete non rappresentano i Comitati dell’Amiata. Noi abbiamo già assunto impegni con le popolazioni e con il territorio e abbiamo già detto “NO alla logica del profitto a tutti i costi”.

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