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BAGNORE 3 e 4: UN AFFARE, SI’, MA SOLO PER L’ENEL

avvoltoio_bagnore4Sos Geotermia e Beni Comuni Grosseto replicano alle esternazione del Responsabile Geotermia di Enel Green Power Ing. Massimo Montemaggi apparse sulla stampa locale (leggi sotto).

Con la centrale Bagnore 4, l’Enel si appresta a condurre in porto un investimento di 123 milioni che ne renderà 50 (quasi puliti) ogni anno per decine d’anni (310 milioni di kw/anno che venduti all’utente finale rendono circa 52.7 milioni di euro), un vero bengodi anche per gli standard della coraggiosa imprenditoria italica, tutta concentrata nell’unico settore certamente remunerativo, quello dei servizi indispensabili, e quasi esclusivamente spartito sulla base delle “compagnie di merenda”.

Senza contare che su ogni kw prodotto con la geotermia, l’Enel acquisisce certificati verdi con i quali può mantenere in esercizio centrali a carbone senza pagare le penali previste dal protocollo di Kyoto (perseguendo il singolare risultato di inquinare gratis due volte).

Al territorio amiatino, di questi prodigiosi incassi, l’Enel lascia 0,8 milioni per i salari dei 20 assunti e 2.6 milioni di “compensazioni ambientali” (ma solo per i primi 10 anni), una percentuale risibile del fatturato (4,9%) se commisurato con le royalties che incassano nazioni nordeuropee per lo sfruttamento del sottosuolo (la Norvegia, per citarne una, arriva ad incassare il 93% del fatturato), ma da noi, si sa, quello che ai cittadini appare un bene collettivo, ai politici pare “roba di nessuno”, da regalare con munifica liberalità alla voracità privata.

Abbiamo sentito Montemaggi vantare 70 mila TEP (tonnellata equivalente petrolio) risparmiate all’ambiente, ma rimarchiamo che ha omesso di dire delle decine di migliaia di tonnellate di anidride carbonica liberate in atmosfera insieme a tutti gli altri inquinanti nonostante i decantati filtri Amis: arsenico, acido borico, ammoniaca, radon, antimonio, etc.; lo stesso raccontare che le emissioni “…sono comunque sostitutive di quelle naturali…” è una menzogna: dovrebbero infatti spiegarci come sarebbero uscite le tonnellate di vapori magmatici imprigionati a 4.500 metri di profondità senza l’aiuto delle trivelle!
Peraltro la favoletta della geotermia pulita è stata definitivamente smontata dallo studio Basosi/Bravi che equipara le emissioni delle centrali amiatine quasi a quelle a combustibili fossili (carbone, petrolio).

Quanto al “perfetto inserimento ambientale” all’interno di un Sito di Interesse Comunitario (SIC), di un Sito di Interesse Regionale (SIR), di una Zona di Protezione Speciale (ZPS), di una zona a massima pericolosità di frana (PF4), di una zona ad alta sismicità (Cat. 2), basta rileggersi il contributo istruttorio rilasciato dalla Soprintendenza di Siena: “…considerare una posizione meno invasiva e meno visibile dalla strada provinciale……valutando di modulare diversamente gli impianti per evitare una concentrazione visiva tra le due centrali…”, oppure molto più semplicemente farsi un giro verso il Monte Labbro per rendersi conto dello scempio causato da questo nuovo impianto.

Come si usa in Italia: i profitti vanno tutti ai privati (se ben relazionati con la politica) e a cittadini e territori, qualche briciola e tanto, irreparabile, disastro ambientale e sanitario.

Noi continueremo la nostra lotta per difendere il territorio e la salute, augurandoci un ravvedimento, anche se tardivo, degli amministratori che già oggi iniziano ad avere qualche ‘dubbio’, affinché si chiuda il capitolo tossico della geotermia industriale e si cominci a lavorare per uno sviluppo legato alle potenzialità che l’Amiata, fortunatamente, ancora offre.

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La Nazione del 12 agosto 2014
Dopo la giornata geotermica Montemaggi fa il punto della situazione

Bagnore 4 pronta a creare energia «Ricadute economiche e occupazionali»
di NICOLA CIUFFOLETTI
IL PRIMO gruppo entrerà in funzione nelle prossime settimane e a fine anno sarà a regime anche il secondo. Sono nella fase finale i lavori per la realizzazione della centrale geotermoelettrica Bagnore 4 nei Comuni di Santa Fiora e Arcidosso. Intanto la centrale di Bagnore 3, già in funzione, e quella di Bagnore 4 hanno aperto i cancelli ospitando un’intera giornata di eventi, e nell’occasione è stato possibile visitare il cantiere aperto di Bagnore 4. «Il progetto prevede la realizzazione di due gruppi da 20 MW ciascuno, per una capacità totale di 40 MW, in grado di generare, a regime, fino a 310 milioni di chilowattora di energia all’anno, con un risparmio di 70mila Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) così il responsabile Enel Green Power Massimo Montemaggi . La realizzazione della nuova centrale che, con perfetto inserimento ambientale, affiancherà quella di Bagnore 3 da 20 MW, richiederà un investimento totale di circa 123 milioni di euro». Poi Montemaggi e indica tre aspetti fondamentali di Bagnore 4, contributo energetico al territorio, quello occupazionale e infine il contributo economico: «Il primo aspetto importante è che Bagnore 4 apporterà un contributo energetico notevole alla popolazione. Già oggi lo stabilimento di Grandi Salumifici che si trova a Bagnore riceve calore gratis dalla nostra centrale di Bagnore 3, questo fatto deve invogliare altre aziende ad investire in questo territorio. Secondo aspetto continua Montemaggi è quello occupazionale. Il 35% circa del nostro lavoro è sulle imprese locali. la centrale di Bagnore 4 che presto entrerà in funzione prevede assunzioni per circa 20 unità amiatine. Terzo contributo infine è quello economico. Per le amministrazioni di Santa Fiora e Arcidosso c’è un contributo economico di 2.6 milioni per 10 anni, certo vincolati e da spendere in attività produttive». In questa fase compito di Enel e Regione è trasferire alle imprese locali il know how di Enel sul territorio circostante: «Enel Green Power è impegnata anche con le amministrazioni locali per sostenere un percorso di sostegno e di trasferimento di know how per la nascita di imprenditoria locale ad alta specializzazione nei settori della meccanica e dell’automazione, con l’obiettivo di incrementare le ricadute sul territorio e l’occupazione indiretta dell’indotto geotermico». Tutti i materiali utilizzati sono made in Italy: Bagnore 4 rientra nel piano di investimenti quinquennale che dal 2014 al 2018 vede Enel Green Power investire nella geotermia toscana 670 milioni, di cui circa il 50% hanno ricadute locali. Altrettanti investimenti (oltre 700 milioni) sono previsti dal 2019 al 2023.

Il Tirreno del 12 agosto 2014
Bagnore 4, il via a fine settembre
Prosegue la costruzione della centrale geotermica dell’Enel
di
Fiora Bonelli
SANTA FIORA Durante l’evento delle centrali geotermiche aperte che si è tenuto a Bagnore sabato scorso, è stato illustrato lo stato dei lavori della nuova centrale di Bagnore 4, nei comuni di Santa Fiora e Arcidosso. Il progetto, targato Enel Green Power, prevede la realizzazione di due gruppi da 20 Megawatt ciascuno, per una capacità installata totale di 40 Megawatt, in grado di generare a regime fino a 310 milioni di chilowattora di energia all’anno, con un risparmio di 70mila Tep (tonnellata equivalente di petrolio). La realizzazione della nuova centrale che andrà ad affiancare quella di Bagnore 3 da 20 Megawatt, richiederà un investimento totale di circa 123 milioni di euro. Attualmente, nel cantiere operano 130 persone delle ditte mentre a regime la Centrale di Bagnore 4 occuperà circa 40 persone tra addetti diretti e indiretti. Tra la fase di progettazione con l’ingegneria interna ed esterna e quella operativa, le ore lavoro ammontano a 157mila di cui 121mila in cantiere. La realizzazione della centrale procede secondo i tempi previsti; la costruzione dell’impianto, così come la fase di montaggio della componentistica e delle opere accessorie sono terminate. Sono attualmente in corso alcuni lavori di completamento, le opere di finitura e di sistemazione architettonica, a partire dal percorso turistico accessibile tutto l’anno che consentirà ai visitatori di scoprire la geotermia senza bisogno di guide. Nei mesi di agosto e settembre sono in programma le prime prove dell’impianto tese a verificare le funzionalità dei macchinari e dei vari sistemi di sicurezza. Bagnore 4, ribadiscono i vertici di Enel Green Power, è stata progettata tenendo conto dei migliori standard a livello mondiale e delle migliori tecnologie disponibili da un punto di vista ambientale. L’impianto sarà dotato di un sofisticato sistema di monitoraggio e tele diagnostica. «Il primo gruppo – spiega Enel – dovrebbe entrare in produzione a fine settembre/inizio ottobre, mentre l’altro entro fine anno. Le emissioni complessive di Bagnore 3 e di Bagnore 4, che sono comunque sostitutive di quelle naturali, saranno inferiori a quelle attuali di Bagnore 3 perché Bagnore 4 avrà due impianti Amis più l’impianto Amis rinnovato di Bagnore 3 più un impianto innovativo di abbattimento di ammoniaca: in ogni caso, utilizziamo l’ammoniaca anche per il processo chimico dell’Amis quindi alla fine non ci sono reflui, dalle torri di raffreddamento esce vapore e l’acqua viene reiniettata per mantenere in equilibrio il ciclo. Prendiamo vapore dal pozzo di Bagnore 25, che si trova nel territorio comunale di Arcidosso (mentre la Centrale è nel perimetro comunale di Santa Fiora). Ogni perforazione arriva a circa 4.500 metri di profondità ed è foderata di cemento per ben tre volte, motivo per cui è tecnicamente più che impossibile ogni contatto con falda acquifera che comunque sta a circa 500 metri di profondità».

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Il Cittadino online del 18 agosto 2014
“Geotermia: proventi ai privati, danni ai cittadini”
Beni Comuni e Sos Geotermia: “Bagnore 3 e 4 un affare solo per Enel”
…segue ns. comunicato

La Nazione del 17 agosto 2014
ARCIDOSSO I MOVIMENTI CONTRO LA GEOTERMIA RISPONDONO A MONTEMAGGI
«Centrali, affare solo per Enel»
I comitati decisi a portare avanti la battaglia in difesa del territorio
di NICOLA CIUFFOLETTI
SI LEVANO forti e unite le voci contro Enel Green Power. Alla protesta di «Sos Geotermia» si aggiunge anche quella di «Beni Comuni Grosseto». Con tono duro, i gruppi replicano alle esternazioni che il responsabile geotermia di Enel Green Power, ingegnere Massimo Montemaggi ha rilasciato qualche giorno fa in merito alle centrali del colosso energetico. «Bagnore 3 e Bagnore 4 sono un affare solo per Enel sostengono con forza i cittadini . Tanto per capirsi, con la centrale Bagnore 4, l’Enel si appresta a condurre in porto un investimento di 123 milioni che ne renderà 50 (quasi puliti) ogni anno per decine d’anni (310 milioni di kw/anno che venduti all’utente finale rendono circa 52.7 milioni di euro), un vero bengodi anche per gli standard della coraggiosa imprenditoria italica, tutta concentrata nell’unico settore certamente remunerativo, quello dei servizi indispensabili». Sos Geotermia va oltre, critica anche i certificati verdi di Enel: «l’Enel acquisisce certificati verdi con i quali può mantenere in esercizio centrali a carbone senza pagare le penali previste dal protocollo di Kyoto. Dei prodigiosi incassi, continua il comitato l’Enel lascia 0,8 milioni per i salari dei 20 assunti e 2.6 milioni di compensazioni ambientali (ma solo per i primi 10 anni), una percentuale risibile del fatturato (4,9%) se commisurato con le royalties che incassano nazioni nordeuropee per lo sfruttamento del sottosuolo, la Norvegia, per citarne una, arriva ad incassare il 93% del fatturato. Abbiamo sentito Montemaggi vantare 70 mila TEP (tonnellata equivalente petrolio) risparmiate all’ambiente, ma rimarchiamo ribattono che ha omesso di dire delle decine di migliaia di tonnellate di anidride carbonica liberate in atmosfera insieme a tutti gli altri inquinanti nonostante i decantati filtri Amis: arsenico, acido borico, ammoniaca, radon, antimonio. Quanto al perfetto inserimento delle centrali nel contesto amiatino dicono: le centrali sono all’interno di un Sito di Interesse Comunitario (SIC), di un Sito di Interesse Regionale (SIR), di una Zona di Protezione Speciale (ZPS), di una zona a massima pericolosità di frana (PF4), di una zona ad alta sismicità (Cat. 2)». La battaglia di Sos Geotermia e di Beni Comuni Grosseto continua «per difendere il territorio e la salute, augurandoci un ravvedimento, anche se tardivo, degli amministratori che già oggi iniziano ad avere qualche dubbio’, affinché si chiuda il capitolo tossico della geotermia industriale e si cominci a lavorare per uno sviluppo legato alle potenzialità che l’Amiata, fortunatamente, ancora offre».

Contropiano.org del 15 agosto 2014
Bagnore 3 e 4: un affare, si, ma solo per l’Enel
…segue ns. comunicato

CortoCircuito del 15 agosto 2014
GROSSETO – LA CENTRALE GEOTERMICA A BAGNORE 3 E 4 È UN AFFARE, MA SOLO PER ENEL
…segue ns. comunicato

Il Tirreno del 15 agosto 2014
BAGNORE 4 A CHI I PROFITTI A CHI I VELENI
…segue ns. comunicato

Il Giunco.net del 14 agosto 2014
Movimenti per l’Amiata: «Bagnore 4, un affare? sì ma solo per Enel»
…segue ns. comunicato

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Enel risponde:

La Nazione del 20 agosto 2014
SANTA FIORA.  ENEL RIBATTE AI COMITATI METTENDO SUL PIATTO LE CIFRE REALI
«Centrale Bagnore 4, parlano i numeri La geotermia porta denaro sul territorio»
 IMPIANTI Potranno diventare attrazione per un turismo attento a innovazione e territorio
 di NICOLA CIUFFOLETTI
L’ULTIMO intervento dei comitati contro la geotermia in Amiata ha suscitato la replica di Enel Green Power. La multinazionale ribatte a Sos geotermia e a Beni Comuni Grosseto, intervenuti contro il nuovo insediamento geotermico di Bagnore 4 e cerca di fare chiarezza su guadagni economici, ambiente, lavoro ed inquinamento. «I benefici che porterà ad Enel il progetto di Bagnore 4 non sono certo quelli eccezionalmente fantasiosi riportati in alcuni interventi di questi giorni» replica l’azienda. «L’energia elettrica viene oggi venduta alla borsa dell’energia a prezzi che sono varie volte inferiori al prezzo di vendita dell’energia ai clienti finali e l’incentivo per la produzione rinnovabile geotermica è stato ridotto di oltre il 70%. Enel trarrà da questo importante investimento un’equa redditività, così come da altri progetti realizzati in Italia e nel mondo, per dare, a fine anno, un utile ai suoi azionisti, che è poi uno degli scopi delle imprese industriali». In relazione alle questioni ambientali a Bagnore 4 sono state messe a punto tecnologie che abbattono l’inquinamento: «Preme sottolineare che l’impianto di Bagnore 4 sarà dotato delle migliori tecnologie disponibili in campo ambientale. A guadagnare dall’intervento Bagnore 4 di Enel Green Power comunque è anzitutto il territorio amiatino. Le imprese, infatti, sono state fortemente coinvolte nell’esecuzione delle opere e lo saranno ancora negli anni futuri essendo oramai entrate nelle rose delle imprese qualificate di Enel; questo a beneficio dell’occupazione e dell’economia complessiva dell’area». Numeri alla mano, ribadisce ancora Enel: «Abbiamo assunto negli ultimi 12 mesi oltre 20 giovani residenti in Amiata, portando ad oltre 80 il numero complessivo dei propri dipendenti attivi, con residenza nei comuni amiatini». Poi la difesa si sposta sulle concessioni geotermiche, argomento molto discusso dai comitati di protesta: «Le amministrazioni interessate dalle concessioni geotermiche potranno disporre nei prossimi 10 anni di oltre 39 milioni di euro, da utilizzare come fondo per il supporto allo sviluppo occupazionale e turistico, mentre ulteriori importanti contributi legati alla produzione geotermica potranno migliorare sensibilmente i bilanci comunali, a beneficio di tutta la cittadinanza». Bagnore 4 non solo centrale geotermica ma anche attrazione turistica: «L’impianto sarà dotato di un suggestivo percorso turistico, liberamente fruibile, che consentirà di vedere da vicino la centrale conclude Enel insieme alla bellezza naturale della valle e dei luoghi circostanti».

Bagnore 4, presentato il ricorso al Consiglio di Stato

20140700_bagnore4_occhiDalla battaglia legale alle lotte contro la proliferazione di geotermia industriale in Amiata; i neo-sindaci in bilico tra il sì e il no.
Appello a sostenere le spese legali.

La settimana scorsa, col sostegno del Forum Ambientalista e del WWF, attraverso l’avv.Nunzi, abbiamo presentato al Consiglio di Stato il ricorso contro la sentenza del TAR Toscana sulla costruenda centrale Enel Bagnore 4.
Siamo convinti che l’autorizzazione concessa dalla Regione Toscana sia stata rilasciata con sostanziali violazioni di legge e siamo fiduciosi che il Consiglio di Stato vorrà approfondire le motivazioni, che pure erano state presentate al Tar, e riconoscerne la fondatezza fermando lo scempio che si sta aggiungendo alla già grave situazione in Amiata.
Nei prossimi giorni renderemo pubbliche le motivazioni del nuovo ricorso.
Di certo la lotta contro la geotermia industriale dannosa non finisce entro il perimetro giudiziario, ma investe il campo sociale e politico.
Da Arcidosso arrivano segnali di forte preoccupazione tra i cittadini che iniziano a subire gli effetti della centrale e del cantiere di Bagnore, solidarietà e sostegno concreto ai comitati che si stanno mobilitando in aree finora non interessate direttamente dalle centrali, come Montenero, Monticello, Cinigiano.
Di questi giorni sono le notizie della netta presa di posizione dei sindaci del versante grossetano contrari all’ipotesi della centrale di Montenero. Ci auguriamo che la prospettiva di una proliferazione selvaggia di trivelle abbia provocato un momento di riflessione sulle prospettive che si vogliono dare a questo territorio e che da questo si passi a ridiscutere anche delle ben più inquinanti e dannose centrali esistenti e previste sia a Bagnore che a Piancastagnaio.
Dialogo aperto con il nuovo sindaco di Abbadia Tondi, con il quale ci siamo incontrati, presente il dott.Borgia, al quale abbiamo rappresentato tutte le ragioni che debbono impedire la crescita di questa geotermia Enel in Amiata e che proprio da Abbadia, che già lo scorso anno in consiglio comunale si era espressa contro, possano partire proposte e progetti verso gli altri comuni per un futuro libero dalle centrali e che investa e punti sulle qualità del territorio.

AIUTACI A DIFENDERE LA MONTAGNA!
Nessuno ci paga, non abbiamo sponsor, finanziatori occulti od altro, tutte le nostra iniziative le facciamo mettendoci le nostre energie e i nostri soldi con il contributo dei tanti che fino ad oggi ci hanno dato una mano.
Rivolgiamo di nuovo un appello a tutti a contribuire per sostenere le spese legali,
basta CLICCARE QUI e seguire le istruzioni.

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Il Tirreno del 25 luglio 2014
Bagnore 4, il comitato fa appello al Consiglio di Stato
SANTA FIORA Sos Geotermia non si arrende e, convinta che l’autorizzazione concessa dalla Regione Toscana alla costruzione della nuova centrale geotermica di Enel Green Power sull’Amiata sia stata rilasciata con sostanziali violazioni di legge, fa appello al Consiglio di Stato. Le carte sono state inviate la settimana scorsa, col sostegno del Forum Ambientalista e del Wwf, attraverso l’avvocato Nunzi. «Siamo fiduciosi che il Consiglio di Stato vorrà approfondire le motivazioni, che pure erano state presentate al Tar, e riconoscerne la fondatezza fermando lo scempio che si sta aggiungendo alla già grave situazione in Amiata», spiega Sos Geotermia. Nei prossimi giorni saranno rese pubbliche le motivazioni del nuovo ricorso. «Di certo la lotta contro la geotermia industriale dannosa non finisce entro il perimetro giudiziario – prosegue Sos Geotermia – ma investe il campo sociale e politico. Da Arcidosso arrivano segnali di forte preoccupazione tra i cittadini che iniziano a subire gli effetti della centrale e del cantiere di Bagnore, solidarietà e sostegno concreto ai comitati che si stanno mobilitando in aree finora non interessate direttamente dalle centrali, come Montenero, Monticello, Cinigiano». Di questi giorni sono le notizie della netta presa di posizione dei sindaci del versante grossetano contrari all’ipotesi della centrale di Montenero. «Ci auguriamo – spiega Sos Geotermia – che la prospettiva di una proliferazione selvaggia di trivelle abbia provocato un momento di riflessione sulle prospettive che si vogliono dare a questo territorio e che da questo si passi a ridiscutere anche delle ben più inquinanti e dannose centrali esistenti e previste sia a Bagnore che a Piancastagnaio.Dialogo aperto con il nuovo sindaco di Abbadia Tondi, con il quale ci siamo incontrati, presente il dott.Borgia, al quale abbiamo rappresentato tutte le ragioni che debbono impedire la crescita di questa geotermia Enel in Amiata e che proprio da Abbadia, che già lo scorso anno in consiglio comunale si era espressa contro, possano partire proposte e progetti verso gli altri comuni per un futuro libero dalle centrali e che investa e punti sulle qualità del territorio».

QuiGrosseto del 24 luglio 2014
Bagnore 4, presentato il ricorso al Consiglio di Stato
…segue ns. comunicato

GoNews del 24 luglio 2014
Bagnore 4, SOS Geotermia presenta il ricorso al Consiglio di Stato
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 24 luglio 2014
Ricorso al Consiglio di Stato per Bagnore 4
I Comitati contro la proliferazione di geotermia industriale in Amiata; i neo-sindaci tra il sì e il no
…segue ns. comunicato

MaremmaNews del 24 luglio 2014
Bagnore 4, presentato il ricorso al Consiglio di Stato
…segue ns. comunicato

AbbadiaNews.it del 24 luglio 2014
Geotermia, Bagnore 4: i comitati presentano ricorso al Consiglio di Stato
…segue ns. comunicato

Geotermia ad Abbadia? Sindaco Tondi, chiarezza e coerenza

abbadia saluti cropL’incontro con Enel e le dichiarazioni del Sindaco preoccupano i cittadini. Chiediamo un urgente incontro. Anche il Dott. Borgia vuole incontrare il Sindaco (lettera in fondo)

Dopo l’incontro preannunciato dalla stampa tra il neoeletto sindaco di Abbadia S.S. Tondi ed i rappresentanti dell’Enel a tutt’oggi niente sappiamo  sulle reali intenzioni del sindaco rispetto alla geotermia, mentre invece Enel è fin troppo chiara sulle intenzioni.

Nelle dichiarazioni rilasciate prima dell’incontro, lo stesso sindaco dichiarava “vogliamo capire dice le eventuali opportunità che anche noi potremmo avere con l’utilizzo delle basse e medie entalpie, o meglio con l’utilizzo del calore. Non si tratta di sconfessare le precedenti prese di posizioni ma solo di capire. Per ora vogliamo capire, confrontarci”; tali dichiarazioni contrastano però con quanto Enel si è premurata di comunicare: nessuna possibilità di medie e basse entalpie sull’Amiata, ma la riproposizione della sola alta entalpia con la proposta di una centrale da 20 MW  a rilascio libero nell’atmosfera (flash) che andrebbe a sommarsi ai già circa 120 MW di Piancastagnaio e i 60 MW di Bagnore con il rischio, più che probabile, di irreversibili conseguenze sulla salute, sull’aria e sull’acqua.

Ricordiamo al sindaco Tondi che poco più di un anno fa il Consiglio comunale aveva approvato una mozione molto chiara rispetto alla geotermia; infatti la delibera 25 del 30 aprile 2013 impegna il sindaco e la giunta alla tutela dell’ambiente soprattutto rispetto alle aggressioni della geotermia industriale dell’Enel e chiede anche impegni precisi sulla valutazione dell’impatto complessivo delle centrali esistenti e in costruzione (Piancastagnaio e Bagnore).
Tale delibera, se non revocata, continua a produrre i suoi effetti ed il sindaco dovrebbe, anzi, dare corso agli impegni presi in quella sede.

Per quanto riguarda la volontà dello stesso sindaco Tondi ‘ad essere informato e a capire’ crediamo che non basti incontrare l’Enel, che la geotermia la vende, ma sia necessario confrontarsi anche con chi si occupa della questione come i comitati, i medici e gli scienziati.

Rivolgiamo pertanto al sindaco una richiesta di incontro, che formalizzeremo domani, nella quale consegneremo la documentazione in nostro possesso e nel quale saremo ben lieti di rispondere ad ogni quesito per aiutarlo a comprendere, oltre ai vantaggi economici, anche i danni attuali e i rischi futuri della geotermia che l’Enel continua a propinare a tutta la montagna.

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Il Dott. Borgia scrive al Sindaco Tondi

Caro Fabrizio,

Come ben ricordi sei stato proprio te a farmi fare tra i lavori di ricerca più interessanti proprio in ambito geotermico in Amiata.
Ora dopo molti anni hai la possibilità di ristabilire la verità scientifica e tecnica sulla geotermia dalle tue parti. Purtroppo questa verità è stata nel tempo mascherata grazie alla accondiscendenza delle istituzioni, incluso quelle di ricerca ed insegnamento che dovrebbero essere per mandato imparziali. Questa non è una semplice mia opinione è la realtà che indicano i dati raccolti nel tempo dal Gestore e più recentemente dalla Regione Toscana.

Tali dati indicano inequivocabilmente che l’acquifero superficiale è stato abbassato di 100-400 m proprio dallo sfruttamento geotermico, facilitando la risalita di fluidi geotermici nell’acquifero superficiale ed andando ad inquinarlo (questo è stato proprio misurato dagli scienziati dell’INGV di Napoli), ma puoi vederlo con i tuoi stessi occhi e toccarlo con mano tutti i giorni se vai ad osservare lo “scarico” della Galleria Nuova ad Abbadia o lo scarico del pozzo poco sopra all’Ermeta: le analisi chimiche indicano inequivocabilmente che sono fluidi geotermici. Ma anche lungo l’asse del vulcano dove vi sono varie aree dove sono state misurate risalite di fluidi geotermici.  Te stesso puoi vedere da internet l’andamento del livello della falda acquifera e come questo sia legato alla produzione di vapore dai campi geotermici: quando si produce più vapore il livello della falda scende e quando se ne produce meno il livello sale. Che dire? Proprio l’incontrario di quanto il gestore a affermato in sede di VIA. I fluidi geotermici risalgono ed inquinano acquifero ed aria probabilmente anche nelle case.

Che dire poi dei terremoti indotti dallo sfruttamento geotermico? Le vostre case ed edifici pubblici resistono tutti senza problemi strutturali a terremoti che potrebbero arrivare forse anche a Magnitudo Locali superiori 6? Una buona cosa potrebbe essere far fare un controllo a tappeto su tutti gli edifici…

Che dire della subsidenza (argomento un tabú) che dall’inizio dello sfruttamento geotermico (dai dati del gestore) sembrerebbe essere stata di almeno un metro e che ha “messo in crisi” anche il ponte su Paglia…

Che dire delle emissioni di inquinanti in atmosfera di cui le centrali geotermiche amiatine sono se non vado errato le prime al mondo?

Molti, non tutti (per esempio non i terremoti indotti), questi problemi possono essere risolti con centrali a ciclo binario.

È ovvio che il gestore attuale non voglia far apparire sul “suo territorio” altri gestori che magari propongono la realizzazione centrali a ciclo binario con emissioni zero e minima depressurizzazione del campo geotermico dalla pressione originaria – pertanto molto meno impattanti delle sue. Mi sembra appunto che vi fosse un progetto di ricerca geotermica a ciclo binario proprio nel Comune di Abbadia della Sorgenia, può darsi?

Perchè non inviti anche me a confrontarmi con la tua Giunta e con tutti coloro che vorrai (scienziati, gestori, istituzioni come Regione Toscana, ecc.) in modo da avere un quadro completo della situazione? Non penso che vi siano persone che possano mettere in dubbio la mia serietà e capacità scientifica, visto che ho un’esperienza in merito che pochi possono vantare?

Un caro saluto,
Andrea

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La Nazione del 10 luglio 2014
Geotermia, il sindaco incontra i comitati contrari ai pozzi
ABBADIA DOPO LE APERTURE AI PROGETTI DI ENEL GREEN POWER
di Massimo Cherubini
L’APERTURA alla possibilità di insediamenti geotermici nel territorio comunale di Abbadia San Salvatore non piace ai comitati che da anni dicono no’ ai progetti di Enel Green Power. La posizione è stata ribadita dal dottor Andrea Borgia che, con i suoi studi, sostiene la posizione dei comitati che poggia sui rischi ambientali e della salute. Un problema, quello dell’attività geotermica in Amiata, che da anni e anni divide. Alla realtà dei fatti pozzi e centrali sono sorte un po’ ovunque, tranne nel comune di Abbadia San Salvatore che gas e emissioni le prende dai comuni limitrofi, ovvero in qualche caso a pochi chilometri di distanza dal paese che si è da sempre opposto. Di fronte a questo quadro (si deve considerare che i comuni che consentono l’utilizzo della geotermia incassano soldi) la nuova amministrazione, guidata dal sindaco Fabrizio Tondi, fin dagli inizi della campagna elettorale ha manifestato l’intenzione di aprire, su questo tema, un confronto a tutto campo. Il sindaco e i rappresentanti della giunta hanno dapprima incontrato i dirigenti di Enel Green Power e nei prossimi giorni incontreranno i rappresentanti dei comitati. Quando il quadro sarà chiarito, il dibattito per la decisione finale investirà i cittadini. «La nostra posizione afferma il sindaco Tondi – è quella di interlocutore, in nome e per conto dei cittadini, con tutte le parti interessate al progetto. Siamo pronti ad ascoltare tutte le parti. Come abbiamo fatto con Enel, una volta terminato anche l’incontro con i comitati contrari alla geotermia, ne riporteremo interamente il contenuto alla cittadinanza».

Corriere di Siena/Corriere di Maremma dell’8 luglio 2014
Abbadia San Salvatore Al confronto parteciperanno anche i comitati. “Vogliamo ascoltare tutte le posizioni”
Geotermia, ilsindaco incontra il dottor Borgia
ABBADIA SAN SALVATORE L’ amministrazione comunale si è detta pienamente disponibile ad incontrare il dottor Borgia e una delegazione dei comitati anti- geotermia. La decisione, fa sapere il sindaco, Fabrizio Tondi, non è maturata solo a seguito della lettera presentata da parte di Andrea Borgia allo stesso sindaco, ma rientra a pieno titolo in tutta quella serie di incontri di approfondimento sul tema della geotermia che l’ Amministrazione ha in programma. “Come abbiamo già avuto modo di dire – Spiega Tondi – la nostra posizione è quella di interlocutore in nome e per conto dei cittadini che rappresentiamo. Siamo dunque interessati ad ascoltare tutte le parti in causa e ad avere un quadro chiaro della situazione. Così come abbiamo fatto con Enel, una volta terminato anche questo incontro con i comitati contrari alla geotermia, ne riporteremo interamente il contenuto alla cittadinanza e così faremo con tutte le altre parti che andremo ad incontrare su questa tematica complessa. Ciò che ci preme non è fare gli interessi di uno o dell’ altro, ma riportare i fatti, i dati scientifici e tutto ciò che di concreto esiste in questa vicenda. Informare i cittadini, metterli di fronte alla complessità del quadro cercando di spiegare bene tutti i pro e i contro è l’ unico vero ruolo che ci spetta in questa vicenda, nel momento in cui sia effettivamente dimostrato che sull’ Amiata non sia possibile realizzare la media e la bassa entalpia. In circostanze diverse da queste, così come detto in campagna elettorale, l’ ultima parola non spetta all’ Amministrazione ma ai cittadini.” A questa apertura dell’ amministrazione comunale farà certamente seguito, a questo punto, un incontro del quale, comunica ancora Tondi, verrà data notizia quanto prima. Quindi l’ incontro con il dottor Borgia e una delegazione dei comitati anti- geotermia. rientra a pieno titolo in tutta quella serie di incontri di approfondimento sul tema della geotermia che la nuova amministrazione comunale ha in programma su tutta una serie di temi di particolare interesse per la comunità di Abbadia San Salvatore.

SienaFree del 7 luglio 2014
Amministrazione di Abbadia-Andrea Borgia: piena disponibilità all’incontro
Tondi: “Siamo interessati ad ascoltare tutti e ad avere un quadro chiaro della situazione”
L’Amministrazione Comunale di Abbadia San Salvatore si è detta pienamente disponibile ad incontrare il dott. Andrea Borgia e una delegazione dei comitati anti-geotermia. La decisione, fa sapere il sindaco, Fabrizio Tondi, non è maturata solo a seguito della lettera presentata da parte di Andrea Borgia allo stesso sindaco, ma rientra a pieno titolo in tutta quella serie di incontri di approfondimento sul tema della geotermia che l’Amministrazione ha in programma.
“Come abbiamo già avuto modo di dire – Spiega Tondi – la nostra posizione è quella di interlocutore in nome e per conto dei cittadini che rappresentiamo. Siamo dunque interessati ad ascoltare tutte le parti in causa e ad avere un quadro chiaro della situazione. Così come abbiamo fatto con Enel, una volta terminato anche questo incontro con i comitati contrari alla geotermia, ne riporteremo interamente il contenuto alla cittadinanza e così faremo con tutte le altre parti che andremo ad incontrare su questa tematica complessa. Ciò che ci preme non è fare gli interessi di uno o dell’altro, ma riportare i fatti, i dati scientifici e tutto ciò che di concreto esiste in questa vicenda. Informare i cittadini, metterli di fronte alla complessità del quadro cercando di spiegare bene tutti i pro e i contro è l’unico vero ruolo che ci spetta in questa vicenda, nel momento in cui sia effettivamente dimostrato che sull’Amiata non sia possibile realizzare la media e la bassa entalpia. In circostanze diverse da queste, così come detto in campagna elettorale, l’ultima parola non spetta all’Amministrazione ma ai cittadini.”
A questa apertura dell’Amministrazione Comunale farà certamente seguito, a questo punto, un incontro del quale, comunica ancora Tondi, verrà data notizia quanto prima.

Contropiano.org del 5 luglio 2014
Geotermia ad Abbadia? No grazie
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 4 luglio 2014
“GEOTERMIA AD ABBADIA? SINDACO TONDI, CHIAREZZA E COERENZA”
L’incontro con Enel e le dichiarazioni del sindaco preoccupano i cittadini
…segue ns. comunicato

Maremmanews del 4 luglio 2014
“Geotermia ad Abbadia? Sindaco Tondi, chiarezza e coerenza”
…segue ns. comunicato

Abbadia News del 4 luglio 2014
Geotermia. Il Dott. Borgia scrive al Sindaco Tondi «L’acquifero è stato abbassato di 100-400 m dallo sfruttamento geotermico»
..segue lettera del dott.Borgia

Geotermia in Amiata, si procede anche per la centrale di Montenero. Aspettiamo al varco i sindaci amiatini del PD

trivello montalcino“Passata la festa, gabbato lo santo”, il vecchio e saggio detto popolare ben si presta per la ripresa in grande stile dei lavori e delle procedure per dare il colpo definitivo al monte Amiata.
Passate, appunto, le elezioni dove il PD viene riconfermato, anche se a fatica, alla guida dei comuni amiatini, abbiamo assistito dapprima all’osceno corteo funebre attraversare la Maremma per portare pezzi del mostro della centrale Bagnore 4, ora la notizia che la soc.Gesto, titolare della concessione su Montenero, ha presentato presso i comuni di Cinigiano e Castel del Piano la documentazione relativa alla centrale geotermica sperimentale.
E stiamo ancora aspettando le garanzie che gli ospedali di Abbadia e Castel del Piano non saranno chiusi o, depotenziati…
Il sindaco, riconfermato, Franci di Castel del Piano, che più di altri si era esposto con apodittici ‘no ad altra geotermia, abbiamo già dato’ si è premurato di rilasciare dichiarazioni che lo vedrebbero al lavoro per evitare questa nuova centrale, peraltro senza sanare la contraddizione tra quest’ultima, di 5 MW a ciclo chiuso e quella in costruzione a Bagnore 4 a rilascio libero in atmosfera che porterà la potenza a 60 MW ed i cui effetti sulla qualità dell’aria, a causa dei venti prevalenti, si sentiranno soprattutto ad Arcidosso e, appunto, Castel del Piano.
Gli altri, tranne la neoeletta sindaca Sani di Cinigiano che si associa al Franci, finora, tacciono, ma la sensazione è che siamo di nuovo di fronte al solito balletto al quale avevamo assistito nei primo anni 2000, prima di Bagnore 3, quando tutto il PD, a cominciare dall’allora assessora all’ambiente provinciale Bramerini, si stracciava le vesti per dire che mai in Amiata si sarebbe fatta altra geotermia industriale; la storia ha fatto giustizia delle bugie di allora, la Bramerini è approdata in Regione e si è fatta non solo Bagnore 3, ma anche il Riassetto di Piancastagnaio e si va avanti con Bagnore 4.
I cittadini sono oggi più che mai chiamati a dare una ferma risposta e chiedere che non solo non si inizi neanche la procedura per la centrale di Montenero, ma che si arrivi finalmente alla moratoria su tutta la geotermia in Amiata.
Cari amministratori, vi aspettiamo al varco per verificare se le belle parole della campagna elettorale sono un impegno oppure un venticello, dall’aspro odore di uova marce che già sentiamo…

 

Il Tirreno del 1 luglio 2014
Geotermia: progetti e polemiche «Aspettiamo risposte dai sindaci»
Il Comitato S.O.S. chiama in causa i primi cittadini eletti nelle file del Pd che si sono detti contrari Barbagli (A/gente comune di Cinigiano) ribadisce il suo no e chiede monitoraggi continui    
di Fiora Bonelli

AMIATA Geotermia in Amiata dalle mille sfaccettature, con prese di posizione quotidiane fra chi dice no a tutti i tipi di sfruttamento geotermico, chi fa dei distinguo fra la geotermia di Santa Fiora e Piancastagnaio e quella, ipotetica, a media entalpia, di Montenero d’Orcia, chi se ne serve per attaccare gli avversari politici, chi prova a capire come stanno veramente le cose e se ci sono spiragli di intervento per stoppare Montenero. Insomma una questione che dopo aver acceso il clima preelettorale, ora continua ad avere strascichi che, in effetti, poco o niente aggiungono alle ormai collaudate prese di posizione note. Di certo, cosa si sa? Si sa che la società Gesto ha inoltrato istanza di Via per una centrale a Montenero d’Orcia. Si sa che Bagnore 3 sta funzionando, Bagnore 4 è quasi in drittura d’arrivo, che Piancastagnaio è in piena attività e che il sindaco di Abbadia (unica a non aver firmato il protocollo 2007) Fabrizio Tondi è andato ad un abboccamento con Enel per una “futuribile” ipotesi di sfruttamento geotermico. Le posizioni: il coordinamento SOS geotermia dice no a tutto e continua a invocare una moratoria anche per Bagnore e Piancastagnaio oltre che dire no a Montenero. Ma soprattutto stuzzica i sindaci amiatini Pd a mostrare cosa sanno fare: «Si procede anche per la centrale di Montenero – sottolinea il coordinamento antigeotermico – Aspettiamo al varco i sindaci amiatini del Pd. Il sindaco, riconfermato, Franci di Castel del Piano, che più di altri si era esposto con apodittici no ad altra geotermia, si è premurato di rilasciare dichiarazioni che lo vedrebbero al lavoro per evitare questa nuova centrale, peraltro senza sanare la contraddizione tra quest’ultima, di 5 megawatt a ciclo chiuso e quella in costruzione a Bagnore 4 a rilascio libero in atmosfera che porterà la potenza a 60 megawatt ed i cui effetti sulla qualità dell’aria, a causa dei venti prevalenti, si sentiranno soprattutto ad Arcidosso e, appunto, Castel del Piano. Gli altri, tranne la neoeletta sindaca Sani di Cinigiano che si associa al Franci, finora, tacciono, ma la sensazione è che siamo di nuovo di fronte al solito balletto al quale avevamo assistito nei primo anni 2000». Dicendo di aspettare al varco i sindaci, SoS geotermia afferma: «I cittadini sono oggi più che mai chiamati a dare una ferma risposta e chiedere che non solo non si inizi neanche la procedura per la centrale di Montenero, ma che si arrivi finalmente alla moratoria su tutta la geotermia in Amiata». Giovanni Barbagli della civica A/ gente comune di Cinigiano così conclude un suo lungo attacco all’atteggiamento tenuto dal suo Comune: «Noi appoggiamo la richiesta dei Comitati e dei consiglieri di minoranza dei comuni dell’Amiata di convocare un consiglio comunale aperto entro il 24 agosto termine ultimo per presentare le osservazioni alla Gesto, in più chiediamo di poter disporre di un altro progetto che possa essere predisposto da soggetto interessato alla geotermia per avere una termine di paragone ed evitare così il monopolio Gesto sulla materia, Inoltre ci batteremo perché un Ente scientifico diverso da Arpat esprima parere scientifico sul progetto Gesto. Infine che ci dicano in che modo eserciteranno i controlli sulla realizzazione degli impianti e sulla gestione dei medesimi». Una presa di posizione netta, quella di Barbagli, che conclude: «La nostra proposta è che in ogni comune interessato sia messo a disposizione dei cittadini un sistema di video controllo che in tempo reale consenta a tutti la verifica di quanto sta accadendo».

Dall’Amiata no alla centrale di Montalcino
AMIATA I sindaci chiamati in causa dai comitati antigeotermici e dalle minoranze consiliari, in questo momento per la questione geotermia cosa stanno facendo? La faccenda è stata portata come argomento lunedì mattina nella conferenza degli 8 sindaci dell’Unione dove si è ribadito il principio che vale il noto protocollo 2007 firmato da Regione, Comuni e Enel dove, nero su bianco è stato stabilito che dopo Piancastagnaio e Bagnore, l’Amiata non darà il suo assenso a nessun’ altra centrale geotermica. Dunque nemmeno a quella, ipotizzata e richiesta dalla Gesto, di Montenero. Nella conferenza che è già stata fissata per mercoledì mattina, poi, con i sindaci dei comuni interessati sulla geotermia Gesto, e cioè Cinigiano, Castel del Piano, Seggiano e Arcidosso, sarà discusso di quali azioni mettere in campo per arginare il progetto di espansione dello sfruttamento del vapore. Ma non solo. Si sta convocando il tavolo interistituzionale che coinvolge i sindaci del senese e del grossetano interessati dal progetto “Montalcino”, tavolo a cui partecipano anche associazioni e consorzi, per chiedere un incontro con la Regione Toscana. (f.b.)

La Nazione del 24 giugno 2014
AMIATA IL COMITATO «SOS» CONTRARIO AI NUOVI PROGETTI. E CRITICA ANCHE IL «SILENZIO» DEI SINDACI

«Più geotermia? Bene, sarà il colpo di grazia»
di Nicola Ciuffoletti
LA NOTIZIA che la società Gesto, titolare della concessione su la centrale geotermica sperimentale che dovrebbe sorgere a Montenero, smuove le critiche di Sos Geotermia, il comitato amiatino che da sempre si batte contro la geotermia. Non usano mezzi termini i sostenitori del comitato che definiscono quest’ultima notizia come «un colpo di grazia definitivo all’Amiata». «Passate le elezioni affermano i rappresentanti di Sos Geotermia dove il Pd viene riconfermato, anche se a fatica, alla guida dei Comuni amiatini, abbiamo assistito dapprima all’osceno corteo funebre attraversare la Maremma per portare pezzi del mostro della centrale Bagnore 4, ora la notizia che la Gesto, titolare della concessione su Montenero, ha presentato ai Comuni di Cinigiano e Castel del Piano la documentazione relativa alla centrale geotermica sperimentale. Il sindaco di Castel del Piano, Claudio Franci, che più di altri si era esposto con apodittici No ad altra geotermia si è premurato di rilasciare dichiarazioni che lo vedrebbero al lavoro per evitare questa nuova centrale, peraltro senza sanare la contraddizione tra quest’ultima, di 5 MW a ciclo chiuso, e quella in costruzione a Bagnore 4 a rilascio libero in atmosfera che porterà la potenza a 60 MW ed i cui effetti sulla qualità dell’aria, a causa dei venti prevalenti, si sentiranno soprattutto ad Arcidosso e, appunto, Castel del Piano». Sempre su questa questione il comitato denuncia l’assenza di prese di posizione da parte degli altri sindaci amiatini. «Gli altri continua Sos Geotermia tranne Romina Sani, sindaco di Cinigiano che si associa a Franci, finora, tacciono, ma la sensazione è che siamo di nuovo di fronte al solito balletto al quale avevamo assistito nei primi anni 2000, prima di Bagnore 3, quando tutto il Pd si stracciava le vesti per dire che mai in Amiata si sarebbe fatta altra geotermia industriale». In realtà anche Jacopo Marini, sindaco di Arcidosso, ha fatto capire che per la geotermia a Montenero si apre una questione di impatto paesaggistico. Sempre per discutere sul futuro di questa centrale a Montenero, il Comitato per la Salvaguardia della Val d’Orcia Inferiore ha tenuto ieri sera un incontro pubblico a Montenero per discutere su questo progetto; imminente è la raccolta di firme per dire «No» alla centrale.

Contropiano.org del 23 giugno 2014
Monte Amiata: Dopo le promesse elettorali la geotermia torna ad avanzare
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 23 giugno 2014
Geotermia in Amiata: si procede per la centrale di Montenero
…segue ns. comunicato

Maremmanews del 23 giugno 2014
Geotermia in Amiata: si procede per la centrale di Montenero
…segue ns. comunicato

GoNews.it del 23 giugno 2014
SOS geotermia: “Si procede anche per la centrale di Montenero. Aspettiamo al varco i sindaci amiatini del PD”
…segue ns. comunicato

Risposte e silenzi dei candidati sulla geotermia in Amiata

 

gas mask punto interrogativo megafoniSOS Geotermia aveva posto 6 domande sulla geotermia a tutti i candidati alle prossime elezioni amministrative in Amiata al fine di chiarire agli elettori in modo inequivocabile le scelte che verranno da loro fatte nelle sedi istituzionali in merito al mantenimento o meno delle emissioni geotermiche in atmosfera e dei progetti di incremento di sfruttamento delle risorse idriche dell’Amiata, alla luce dei dati inequivocabili circa il concorso oggettivo delle attuali centrali ai livelli di malattie misurate in Amiata e in relazione certa con taluni inquinanti.

Alcuni dei candidati hanno accettato l’invito ed il confronto ed hanno risposto in maniera per noi soddisfacente e rassicurante, prendendo impegni concreti per fermare le attuali immissioni in atmosfera di inquinanti.
Altri, e tra questi soprattutto i candidati delle liste collegate alle maggioranze uscenti, pur ponendo il tema della geotermia al centro dei loro interventi, non hanno risposto alle nostre domande, cosa di cui prendiamo atto.
Candidati del PD, anche se oggi si presentano in liste civiche, hanno espresso la posizione, a nostro parere assai contraddittoria, di attenzione alla salute, al territorio, di necessità di altri controlli e monitoraggi, però senza nulla eccepire sulla prosecuzione delle centrali esistenti e di quelle in costruzione, opponendosi -alcuni- alle ipotesi di nuove centrali assai più piccole e con tecnologia “più pulita” (come Montenero).
Hanno invece risposto, pur con sfumature differenti, in modo che riteniamo più attento al problema e critico sulla geotermia amiatina, in ordine di tempo: Elena Franceschelli della lista “Movimento 5 Stelle” di Arcidosso che da subito ha fatto proprie le indicazioni per una ‘moratoria immediata’ delle attività geotermiche, molto critici ed intenzionati comunque a prendere immediati provvedimenti risultano Pier Paolo Camporesi della lista “Insieme per Arcidosso”, Marcello Bianchini e Carlo Caloggi della lista “Comune unico città dell’Amiata” di Arcidosso e Seggiano, Giacomo Bisconti della lista “Abbadia Futura” di Abbadia San Salvatore, Alessandra Vegni della lista “Per un Comune di tutti” di Castel del Piano.
Segnaliamo inoltre che Giovanni Barbagli e Romina Sani, candidati a sindaco per il Comune di Cinigiano, hanno accolto l’invito per giovedì prossimo ore 21 di confrontarsi pubblicamente a Monticello Amiata con le domande che i
cittadini del comune hanno posto loro già da tempo.
Ad oggi sono queste le posizioni che ci sembra siano emerse dai confronti pubblici e dalle varie dichiarazioni; qualora vi fossero diverse o nuove posizioni siamo a disposizione per confronti e per darne comunque conto.
Come Sos Geotermia auspichiamo che i cittadini sappiano con il voto, che comunque non esaurisce la battaglia, portare nelle prossime amministrazioni locali dei sindaci e dei consiglieri non più disponibili a barattare la salute e l’ambiente, l’acqua e l’aria, le produzioni agroalimentari con i denari di Enel.

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Il Tirreno del 22 maggio 2014
Risposte e silenzi sulla geotermia. Ecco il bilancio
ARCIDOSSO A una settimana dal voto il comitato Sos geotermia dà conto delle risposte e dei silenzi alle sei domande sulla geotermia poste alcune settimane fa agli aspiranti sindaci dell’Amiata. L’intento era di chiarire agli elettori le scelte che i candidati, una volta eletti, faranno circa il mantenimento o meno delle emissioni geotermiche in atmosfera e dei progetti di incremento di sfruttamento delle risorse idriche dell’Amiata, «alla luce – spiega Sos geotermia – dei dati inequivocabili circa il concorso delle attuali centrali ai livelli di malattie misurate in Amiata e in relazione certa con taluni inquinanti». Alcuni candidati hanno accettato l’invito e risposto. «Altri, e tra questi soprattutto i candidati delle liste collegate alle maggioranze uscenti, pur ponendo il tema della geotermia al centro dei loro interventi, non hanno risposto alle nostre domande. Candidati del Pd hanno espresso la posizione, assai contraddittoria, di attenzione alla salute, al territorio, di necessità di altri controlli e monitoraggi, però senza nulla eccepire sulla prosecuzione delle centrali esistenti e di quelle in costruzione, opponendosi alcuni alle ipotesi di nuove centrali assai più piccole e con tecnologia “più pulita” come Montenero». Hanno invece risposto in modo chiaro Elena Franceschelli (Movimento 5 Stelle di Arcidosso) che ha chiesto una moratoria immediata delle attività geotermiche; Pier Paolo Camporesi (Insieme per Arcidosso), Marcello Bianchini e Carlo Caloggi (Comune unico città dell’Amiata di Arcidosso e di Seggiano), molto critici; Alessandra Vegni (Per un Comune di tutti di Castel del Piano). Giovanni Barbagli e Romina Sani, candidati a Cinigiano, hanno accolto l’invito per oggi alle 21 di confrontarsi pubblicamente a Monticello Amiata.

La Nazione del 22 maggio 2014
AMIATA ANALIZZATE TUTTE LE POSIZIONI: «DAL PD SPESSO PARERI CONTRADDITTORI, PIÙ ATTENTI 5 STELLE E LISTE CIVICHE»
Geotermia come «leitmotiv» dei candidati. Il comitato fa il punto
di
Nicola Ciuffoletti
ORMAI agli sgoccioli di una intensa campagna elettorale i candidati amiatini in lizza per il rinnovo dei consigli comunali hanno affrontato tutti, a più riprese il tema geotermia. Il comitato Sos Geotermia analizza quelle che sono le posizioni dei vari candidati a sindaco, emerse a seguito di alcune domande che il comitato aveva posto ai futuri sindaci. Posizioni diverse sono state prese dai vari candidati. Apertura totale ad un confronto pubblico da parte dei due candidati di Cinigiano; Romana Sani e Giovanni Barbagli, che sono questa sera a Monticello Amiata per discutere sul tema. «Alcuni dei candidati hanno risposto in maniera per noi soddisfacente e rassicurante afferma SosGeotermia con un comunicato prendendo impegni concreti per fermare le attuali immissioni in atmosfera di inquinanti. Altri, e tra questi soprattutto i candidati delle liste collegate alle maggioranze uscenti, pur ponendo il tema della geotermia al centro dei loro interventi, non hanno risposto alle nostre domande, e ne prendiamo atto. Candidati del Pd, anche se oggi si presentano in liste civiche, hanno espresso la posizione, a nostro parere assai contraddittoria, di attenzione alla salute, al territorio, di necessità di altri controlli e monitoraggi, però senza nulla eccepire sulla prosecuzione delle centrali esistenti e di quelle in costruzione, opponendosi alle ipotesi di nuove centrali assai più piccole e con tecnologia «più pulita» (come Montenero). Hanno invece risposto, pur con sfumature differenti continua il comitato in modo che riteniamo più attento al problema e critico sulla geotermia amiatina, in ordine di tempo: Elena Franceschelli della lista «Movimento 5 Stelle» di Arcidosso, Pier Paolo Camporesi della lista «Insieme per Arcidosso», Marcello Bianchini e Carlo Caloggi della lista «Comune unico città dell’Amiata» di Arcidosso e Seggiano, Giacomo Bisconti della lista «Abbadia Futura» di Abbadia San Salvatore, Alessandra Vegni della lista «Per un Comune di tutti» di Castel del Piano.

GrossetoOggi del 20 maggio 2014
Sos Geotermia: “Risposte contraddittorie da parte dei candidati del Pd sulla questione delle emissioni geotermiche”
…segue ns. comunicato

Elezioni, geotermia e salute: domande senza risposte

altan_voto_indecisoSollecitiamo i candidati a chiarire la loro posizione sulla questione.
In tempo di campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni locali, pensavamo fosse giusto sottoporre ai candidati 6 domande sulla geotermia, affinchè fossero chiare ai cittadini le diverse posizioni. Dobbiamo prendere atto che da qualche parte si è acceso un vivace dibattito, ma da gran parte dei candidati continuano ad arrivare dichiarazioni in politichese, che glissano sulle domande preferendo genericamente assicurare che continueranno a tutelare la salute pubblica, che aumenteranno i controlli, che attualmente non ci sono pericoli, ecc..
Riteniamo invece che sulla salute la situazione sia sufficientemente grave per dover prendere, oggi, dei provvedimenti; ci riferiamo in particolare all’allegato 6 dello Studio Epidemiologico dell’Agenzia Regionale di Sanità Toscana che, per buona memoria di cittadini e candidati, riassumiamo.
Il titolo dell’Allegato 6 è il seguente:
“Risultati statisticamente significativi delle analisi di correlazione geografica tra dati ambientali e dati sanitari. Analisi dei ricoverati e della mortalità”.
Esso individua ben 54 relazioni, statisticamente significative, tra gli incrementi di mortalità e malattie nei comuni geotermici e le concentrazioni crescenti nell’ambiente di Arsenico, Mercurio, Acido solfidrico….cioè le concentrazioni crescenti degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche e misurate nei paesi geotermici.
Tutti i Comuni, sede di impianti geotermici, sono stati suddivisi in tre classi (detti terzili), in funzione delle concentrazioni medie misurate nell’aria, nell’acqua e nel suolo di inquinanti pericolosi alla salute; pericolosità già accertata dalla letteratura scientifica che ha trovato in altri casi una correlazione certa tra una malattia e un inquinante (Mercurio, Arsenico, Acido solfidrico, Boro…).
Per ciascun gruppo di Comuni è stato calcolato il numero di decessi o malati Osservati per ciascuna malattia e al dato dei Comuni appartenenti a quelli di minore concentrazione dell”inquinante, opportunamente reso confrontabile statisticamente, è stato assegnato il valore Atteso pari a rischio nullo.
Sulla base delle differenze tra il numero di morti e malati Osservati rispetto al numero degli Attesi è stato calcolato con indici statistici confrontabili il rischio nei comuni aventi concentrazioni maggiori di inquinante.
I risultati parlano da soli: 54 relazioni certe tra aumento di concentrazione e aumento di mortalità e malattie. Solo alcuni esempi: sulla presenza di Arsenico nell’acqua si passa dal rischio nullo nel primo gruppo di comuni con 195 casi di tumori Osservati, al rischio del 29% in più con 333 casi Osservati nel terzo gruppo di comuni (pag.55); sulla presenza di Mercurio nel suolo si passa dal rischio nullo nel primo gruppo di comuni con 319 casi di tumori Osservati, al rischio del 18% in più con 477 casi Osservati nel terzo gruppo di comuni (pag.51); sulla presenza di Acido solfidrico nell’aria si passa dal rischio nullo nel primo gruppo di comuni con 4 casi di tumore dell’ovaio Osservati, al rischio del 223% in più con 20 casi Osservati nel terzo gruppo di comuni (pag.33) e così via per altri 51 relazioni statisticamente significative.
Secondo la Logica, essendo riconosciuta, nei comuni geotermici, come vera dallo studio ARS della Regione la relazione tra l’aumento notevole di mortalità (a) e le concentrazioni crescenti di Arsenico, Mercurio, acido solfidrico ecc (b), cioè se è vera: a = f (b); essendo ritenuta ancora come vera, come scrive l’Arpat, l’esistenza di emissioni di Arsenico, Mercurio, acido solfidrico ecc (b), dalle centrali geotermiche dell’Amiata (c), “con caratteristiche tossicologiche rilevanti”. cioè se è vera b = f (c); per la legge transitiva della Logica, è vera anche la conclusione: che l’incremento delle malattie e mortalità sull’Amiata (a) è dovuta anche alle emissioni delle centrali geotermiche (c), cioè a = f (c).
Da Aristotele in poi, nel mondo, questa è una legge universale della logica per tutte le menti sane ed oneste.
Reiteriamo e sollecitiamo ai candidati la richiesta di rispondere alle 6 domande che si possono leggere qui
Daremo senz’altro conto, prima delle elezioni, delle risposte e degli eventuali silenzi.

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Il Tirreno del 13 maggio 2014
Sos geotermia: «I candidati rispondano»
Il comitato ha posto 6 domande sui rischi collegati agli impianti ma nessun aspirante sindaco ha ancora detto che ne pensa
GROSSETO Che fine hanno fatto le risposte alle sei domande sul tema della geotermia poste dal comitato Sos geotermia ai candidati sindaci dell’Amiata? A due settimane di distanza dalla richiesta, più o meno non c’è traccia di risposte chiare e dettagliate sulle questioni sollevate dal comitato e che servirebbero a dare agli elettori un’idea precisa di cosa i candidati intendono fare se eletti. Un candidato ha perfino convocato un incontro sul tema ma ha “blindato” le domande, imponendo che fossero presentate in anticipo per scritto e senza possibilità di porne di nuove durante l’incontro. «Dobbiamo prendere atto – spiegano da Sos geotermia – che da qualche parte si è acceso un vivace dibattito, ma da gran parte dei candidati continuano ad arrivare dichiarazioni in politichese, che glissano sulle domande preferendo genericamente assicurare che continueranno a tutelare la salute pubblica, che aumenteranno i controlli, che attualmente non ci sono pericoli. Riteniamo invece che sulla salute la situazione sia sufficientemente grave per dover prendere, oggi, dei provvedimenti». Il comitato, come noto, chiede ai candidati risposte puntuali sui dati contenuti nel famoso allegato 6 dello Studio epidemiologico dell’Agenzia regionale di sanità (Ars) Toscana. «Esso – spiega Sos geotermia – individua ben 54 relazioni, statisticamente significative, tra gli incrementi di mortalità e malattie nei comuni geotermici e le concentrazioni crescenti nell’ambiente di arsenico, mercurio, acido solfidrico, cioè le concentrazioni crescenti degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche e misurate nei paesi geotermici». Ad esempio in alcuni casi relativi alla presenza di arsenico nell’acqua si raggiunge il rischio del 29% in più (333 casi osservati); per il mercurio nel suolo in un gruppo di comuni si il rischio è del 18% in più (477 casi osservati) e per l’acido solfidrico nell’aria il rischio è del 223% in più (20 casi osservati) e così via per altri 51 relazioni significative. «Secondo la logica, poiché lo studio dell’Ars riconosce, nei comuni geotermici, come vera la relazione tra l’aumento notevole di mortalità e le concentrazioni crescenti di arsenico, mercurio, acido solfidrico e altri, e poiché l’Arpat ritiene vera l’esistenza di emissioni di arsenico, mercurio, acido solfidrico e altri dalle centrali geotermiche dell’Amiata, è vera anche la conclusione che l’incremento delle malattie e mortalità sull’Amiata è dovuta anche alle emissioni delle centrali geotermiche». Dati inconfutabili, logica rigorosa, ma i candidati sindaci non hanno battuto ciglio. Per questo Sos geotermia ripropone la domanda e sollecita ai candidati la richiesta di risposta. Le 6 domande si possono leggere sul sito https://sosgeotermia.noblogs.org o sul sito del Tirreno. (f.f.)

Il Cittadino online del 13 maggio 2014
Elezioni, geotermia e salute: domande senza risposte
Sos Geotermia: “Sollecitiamo i candidati a chiarire la loro posizione”
…segue ns. comunicato

Qui Grosseto del 12 maggio 2014
Sos Geotermia: “Elezioni, geotermia e salute: domande senza risposte”
…segue ns. comunicato

Grosseto Notizie del 10 maggio 2014
Sos Geotermia: “I candidati dell’Amiata non hanno risposto alle nostre domande sulla questione”
…segue ns. comunicato

29 aprile 2014. Affollata assemblea ad Arcidosso chiede la moratoria dell’attività geotermica

antigas boccioneCandidati e cittadini preoccupati chiedono che si intervenga subito; grande assente il PD, responsabile dell’attuale situazione, che manda un ‘portavoce’ a contestare.

SOS Geotermia, martedì scorso, ha organizzato nella sala consiliare del Comune di Arcidosso un’ Assemblea pubblica per illustrare e commentare i dati molto preoccupanti sulla salute dei residenti nei comuni geotermici dell’Amiata. Sono stati presentati tutti dati provenienti da vari studi della Agenzia Regionale della Sanità toscana, ai quali le amministrazioni uscenti non hanno mai dato molta importanza. Eppure quegli studi hanno chiaramente escluso che gli eccessi di mortalità registrati in Amiata possano essere attribuiti ai supposti diversi stili di vita o alle precedenti attività minerarie dei  lavoratori e, ciò nonostante, gli amministratori uscenti hanno consentito ad ENEL di raddoppiare nei prossimi anni le centrali.
Invece nell’Assemblea si sono registrate tre grandi sorprese. La prima, per la partecipazione: la sala era stracolma fin  dall’inizio, con tante persone in piedi fino al termine dell’Assemblea, con 15 interventi dal pubblico, dopo la presentazione dei dati fatta da SOS Geotermia. La seconda sorpresa per la qualità degli intervenuti, in pratica con proposte concrete fatte da tutti i candidati a Sindaco e da tutti i rappresentanti delle liste che si presentano nei vari comuni dell’Amiata e presenti in sala, ad eccezione del candidato a Sindaco Marini del PD.
Ma  la sorpresa maggiore è stata sul contenuto degli interventi, che ha ci ha convinto ad organizzare prossimi incontri simili anche negli altri comuni dell’Amiata.
Tutti gli interventi sono andati oltre i meri dati sanitari presentati, ma si sono concentrati sul che fare da subito per fermare le emissioni ENEL in atto, dando ormai per acquisita la loro pericolosità e non ci sono più dubbi sulla necessità di intervenire immediatamente.
In tal senso si sono espressi in particolare i candidati a Sindaco per il Comune di Arcidosso: Bianchini, Camporesi e Franceschelli, ma anche altri candidati a Sindaco e consigliere provenienti da altri comuni Amiatini sia del versante grossetano che senese. Unica voce discorde è stata quella del portavoce locale del PD, Marco Pastorelli, il quale ha, di fatto, sostenuto che le leggi universali della logica valide in tutto il mondo da Aristotele in poi, non sono valide in Toscana (se A=B e se B=C, anche A è uguale a C; nel nostro caso, se c’è una relazione tra inquinanti e mortalità/patologie, se quegli inquinanti vengono emessi anche dalle centrali geotermiche, non si può escludere una concorrenza delle emissioni geotermiche all’aumento di mortalità/malattie). Secondo il PD invece, un amministratore non potrebbe applicare con un’Ordinanza il Principio di Precauzione, consentito dalla legge italiana, imponendo una moratoria fintanto che non si dimostri che le tecniche in uso da parte di ENEL sono assolutamente innocue e che l’eccesso di mortalità/patologie registrato ha altre cause.

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La Nazione del 3 maggio 2014
ARCIDOSSO PIÙ POSSIBILISTI LA GRILLINA FRANCESCHELLI E BIANCHINI
I candidati a sindaco si dividono. La geotermia entra nel dibattito
Marini vuole un confronto. Da Camporesi un secco no
di NICOLA CIUFFOLETTI
MENTRE la campagna elettorale procede inesorabile, Jacopo Marini, candidato a sindaco per la lista «Arcidosso Comunità Viva», lancia l’invito agli altri tre candidati in lizza ad Arcidosso a dibattere, in sede neutra, sul tema geotermia, argomento cui Marini dichiara di avere prestato attenzione fin dall’inizio della sua candidatura. «Mi è sempre premuto fare questo incontro dice e mi sono fin da subito reso disponibile ad effettuarlo con gli altri candidati sindaci alla presenza di un moderatore imparziale». Marcello Bianchini di «Arcidosso Castel del Piano Comune Unico», pone un out out: «Mi sono reso disponibile solo se Marini firma la diffida a Enel sulla comunicazione del fermo impianti». Elena Franceschelli di «A5S si è resa disponibile ad un confronto, contrario invece Pier Paolo Camporesi di «Insieme Per Arcidosso»:«Come ho già comunicato a Marini non sarò presente. Ritengo che questa iniziativa, per quanto mi riguarda non sia utile ad aggiungere altro rispetto a ciò che ho già espresso in altre occasioni, come l’ultimo incontro con i comitati del 29 aprile scorso». Posizioni discordanti da parte dei quattro candidati a sindaco, unanime invece l’impegno a tutelare la salute del cittadino. «Massima attenzione alla salute dei cittadini e al territorio ribatte Marini . A chi propone la chiusura delle centrali come se fosse una cosa da fare alla leggera gli dico che le questioni complesse vanno affrontate con rigore e senso di responsabilità, scorciatoie populistiche e strumentalizzazioni non sono ammesse. Noi ci muoveremo su questo argomento con trasparenza e attenzione, tutelando sempre l’interesse generale». «La nostra posizione è netta afferma Elena Franceschelli siamo contrari a questo tipo di sfruttamento. Sulla salute di cittadini non ci devono essere dubbi». «Non sono contrario alla geotermia ma a queste centrali. chiosa Marcello Bianchini chiedo centrali a ciclo binario e al contempo la diffida ad Enel». «Riteniamo che questo tipo di geotermia con emissioni in atmosfera sia dannosa alla salute e all’ambiente afferma Pier Paolo Camporesi siamo però favorevoli all’utilizzo del calore geotermico per il riscaldamento, termalismo e sericoltura. Siamo decisi a chiedere alla Regione il blocco di ulteriori sviluppi geotermici ed è nostra intenzione applicare il principio di precauzione».

Qui Grosseto del 2 maggio 2014
Affollata assemblea ad Arcidosso chiede la moratoria dell’attività geotermica
Candidati e cittadini preoccupati chiedono che si intervenga subito; grande assente il PD, responsabile dell’attuale situazione, che manda un ‘portavoce’ a contestare
…segue ns. comunicato.

La Nazione del 1 maggio 2014
Geotermia e salute «Fermiamo le emissioni»
di Nicola Ciuffoletti
ARCIDOSSO. UN POMERIGGIO per illustrare e commentare i dati della Geotermia sull’Amiata. Nel pomeriggio di martedì ad Arcidosso, in sala consiliare, il comitato «Sos Geotermia» ha realizzato un incontro a tema, riempiendo la sala di cittadini e esponenti politici. Presenti tutti i candidati a sindaco di Arcidosso con l’unica assenza di Jacopo Marini, candidato Pd. «Un incontro importante dove sono stati illustrati i dati molto preoccupanti sulla salute dei residenti nei comuni geotermici dell’Amiata. afferma Roberto Barocci del Comitato Sos Geotermia Sono stati presentati tutti dati provenienti da vari studi della Agenzia Regionale della Sanità toscana, ai quali le amministrazioni uscenti non hanno mai dato molta importanza. Eppure quegli studi hanno chiaramente escluso che gli eccessi di mortalità registrati in Amiata possano essere attribuiti ai supposti diversi stili di vita o alle precedenti attività minerarie dei lavoratori e, ciò nonostante, gli amministratori uscenti hanno consentito ad Enel di raddoppiare nei prossimi anni le potenze e le emissioni oggi in essere. In assemblea continua Barocci – si sono registrati tre importanti fatti. Il primo per il numero della partecipazione: la sala stracolma, con 15 interventi dal pubblico, dopo la presentazione dei dati fatta da Sos Geotermia. Secondo fatto positivo è dovuto alla qualità degli interventi: tutti i candidati a sindaco e i rappresentanti delle liste dei vari comuni dell’Amiata, sono intervenuti con proposte concrete, ad eccezione del candidato a sindaco Marini, impegnato altrove, e dei suoi candidati di lista, tutti assenti in evidente difficoltà. Ma la sorpresa maggiore è stata sul contenuto degli interventi, che ha convinto Sos Geotermia a organizzare altri incontri simili anche negli altri comuni dell’Amiata. Tutti i candidati sono intervenuti e si sono concentrati sul da farsi per fermare le emissioni oggi in atto, partendo dal fatto che tutti sono già convinti della loro pericolosità e che non ci sono più dubbi sulla necessità di intervenire». Tutti ad eccezione del portavoce locale del PD, Marco Pastorelli.

Il Tirreno del 1 maggio 2014
GEOTERMIA I Comitati insistono: «Stop emissioni» Lite con Marini
ARCIDOSSO Geotermia sì, geotermia no. L’incontro sulla geotermia organizzata dal comitato Sos Geotermia ad Arcidosso martedì pomeriggio aveva uno scopo preciso: illustrare e commentare i dati sulla salute della Agenzia Regionale della Sanità toscana, «ai quali le amministrazioni uscenti non hanno mai dato molta importanza», commentano dal Comitato. Sos Geotermia sottolinea tre fatti importanti dell’incontro: sala stracolma, qundici interventi dal pubblico, qualità degli interventi: «Tutti i candidati a sindaco e i rappresentanti delle liste dei vari comuni dell’Amiata, sono intervenuti con proposte concrete, ad eccezione del candidato a Sindaco Marini, impegnato altrove, e dei suoi candidati di lista, tutti assenti». Sos geotermia fa presente che «tutti gli interventi non hanno approfondito o chiesto chiarimenti sui dati sanitari presentati, ma si sono concentrati sul che fare da subito per fermare le emissioni Enel», visto che tutti sono convinti della loro pericolosità. «In tal senso _ ribadisce Sos Geotermia, si sono espressi in particolare i candidati a sindaco per il Comune di Arcidosso: Bianchini, Camporesi e Franceschelli, ma anche altri candidati a sindaco e consigliere di altri comuni amiatini. L’unica eccezione è stata quella del portavoce locale del Partito democratico, Marco Pastorelli che ha detto che un amministratore non potrebbe applicare con un’ordinanza il principio di precauzione, imponendo una moratoria fintanto che non si dimostri che le tecniche in uso da parte di Enel sono assolutamente innocue». Dal canto suo Marini («assente dall’incontro per motivi di lavoro», chiarisce), in una nota in cui ribadisce la sua «disponibilità a partecipare ad un incontro sulla geotermia con gli altri candidati e i Comitati, concordando preventivamente una data», fa qualche domanda ai Comitati. « Ma come si fa _ chiede Marini _ a pensare a un convegno sui dati dello studio Ars senza invitare i ricercatori che hanno condotto lo studio? Ancora una volta, informazione a senso unico. Come mai non hanno più cercato l’epidemiologo americano Bates, contattato inizialmente dai comitati? Forse perché in uno studio recente ha affermato che l’acido solfidrico non nuoce alla salute (ma anzi sembra avere un valore protettivo)? E a chi propone la chiusura delle centrali come se fosse una cosa da fare alla leggera, invito a riflettere sulla vicenda del termovalorizzatore di Parma. Pizzarotti si è beccato la scomunica da parte di Grillo perché, una volta diventato sindaco, si è reso conto che gli slogan della campagna elettorale sono finiti nel cassetto. La questione geotermia è una cosa molto seria, conclude Marini, scorciatoie populistiche e strumentalizzazioni non sono ammesse». Le posizioni dunque restano distanti e lo scontro non accenna ad attenuarsi. Anzi, col voto in vista si fa più aspro.(f.b.)

GoNews del 1 maggio 2014
“Moratoria dell’attività geotermica”: la chiedono alcuni cittadini all’incontro degli attivisti di ‘Sos’
…segue ns. comunicato

Il Giunco.net del 30 aprile 2014
Sos Geotermia incontra i candidati di Arcidosso: «Fermare le emissioni in atto»
ARCIDOSSO – SOS Geotermia ha organizzato nella sala consiliare del Comune di Arcidosso un’assemblea pubblica per illustrare e commentare «i dati molto preoccupanti sulla salute dei residenti nei comuni geotermici dell’Amiata. Sono stati presentati tutti dati provenienti da vari studi della Agenzia regionale della sanità toscana, ai quali le amministrazioni uscenti non hanno mai dato molta importanza. Eppure – prosegue Sos Geotermia – quegli studi hanno chiaramente escluso che gli eccessi di mortalità registrati in Amiata possano essere attribuiti ai supposti diversi stili di vita o alle precedenti attività minerarie dei lavoratori e, ciò nonostante, gli amministratori uscenti hanno consentito ad ENEL di raddoppiare nei prossimi anni le potenze e le emissioni oggi in essere». «Tutti i candidati a sindaco e i rappresentanti delle liste dei vari comuni dell’Amiata, sono intervenuti con proposte concrete, ad eccezione del candidato a sindaco Marini, impegnato altrove, e dei suoi candidati di lista, tutti assenti in evidente difficoltà – afferma Sos Geotermia -. Ma la sorpresa maggiore è stata sul contenuto degli interventi, che ha convinto SOS Geotermia a decidere di organizzare prossimi incontri simili anche negli altri comuni dell’Amiata». «Tutti gli interventi si sono concentrati sul che fare da subito per fermare le emissioni Enel oggi in atto, partendo dal fatto che tutti sono già convinti della loro pericolosità e che non ci sono più dubbi sulla necessità di intervenire – precisa Sos Geotermia -. In tal senso si sono espressi in particolare i candidati a sindaco per il Comune di Arcidosso: Bianchini, Camporesi e Franceschelli, ma anche altri candidati a sindaco e consigliere provenienti da altri comuni Amiatini sia del versante grossetano che senese. L’unica eccezione è stata quella del portavoce locale del PD, Marco Pastorelli».

Centritalia News del 30 aprile 2014
Amiata: SOS Geotermia,”dati preoccupanti per salute residenti comuni geotermici”
segue ns. comunicato

Vivi Grosseto del 30 aprile 2014
L’assemblea sulla geotermia ad Arcidosso
…segue ns. comunicato

La Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica chiede al Governo la MORATORIA e un TAVOLO TECNICO sulla geotermia

logo rete no geotermiaLa Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica, dopo la giornata nazionale del 5 marzo presso la Camera dei Deputati, scrive al Governo per chiedere la MORATORIA e l’istituzione di un TAVOLO TECNICO sulla geotermia.

Destinatari:
Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico
Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente
Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute
Simona Vicari, Sottosegretario dello Sviluppo Economico
Silvia Velo, Sottosegretario all’Ambiente

Ing. Franco Terlizzese, MISE/DGRME, direttore generale
Dott. Mariano Grillo, MATTM/VA, direttore generale
e, p.c.:                         Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri
e, p.c.  inoltre:         Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria
Francesco Pigliaru, Presidente Regione Autonoma della Sardegna
Enrico Rossi, Presidente Regione Toscana
Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio

Oggetto: Giornata di mobilitazione  nazionale contro la geotermia elettrica speculativa e inquinante- Roma, Camera dei Deputati, 5 marzo 2014/ Richiesta di moratoria delle procedure in atto relative a permessi di sfruttamento geotermico “flash”, di impianti binari non innovativi, (soprattutto) quelli definiti “pilota” di cui  al D. Lgs.11 febbraio 2010, n. 22  nonché al D. Lgs. e ss. mm. e ii., nonché richiesta di riduzione/annullamento degli  incentivi alla geotermia elettrica di cui al D.M. 6.07.2012, nonché avvio di un piano nazionale di identificazione delle aree eventualmente suscettibili, in accordo con i territori / Richiesta di apertura di un tavolo tecnico di confronto  con il Governo e le Regioni interessate.

Come a voi noto, si è tenuta il 5 marzo scorso a Roma la giornata di mobilitazione nazionale  contro la geotermia elettrica  speculativa e inquinante.
Scopo della giornata era quello di aprire un dialogo tra il pubblico ed il Governo sul tema della geotermia elettrica. In effetti, a livello amministrativo, il modo di procedere in questo settore presenta delle obiettive criticità che stanno creando forti disagi e risentimenti nelle popolazioni ed amministrazioni locali interessate nonché una rinnovata attestazione di criticità da parte del mondo scientifico.
Dalle numerose relazioni presentate al convegno di parlamentari, amministratori, comitati ed illustri esponenti del mondo scientifico, sono emersi alcuni punti importanti ed alcune precise richieste al Governo. Infatti, il piano governativo di espansione e sviluppo della geotermia, varato nel 2010 dal longevo governo Berlusconi IV, presenta una serie di problematiche, anche gravi, che non sono state sufficientemente considerate dalle istituzioni governative. Autorevoli scienziati a livello nazionale ed internazionale pongono il concreto problema dei danni per la salute, del depauperamento delle risorse idriche, della sismicità indotta ed innescata, della subsidenza ed, in genere, dell’inquinamento ambientale connessi con lo sfruttamento della geotermia per la produzione di energia elettrica.
Le zone nelle quali la geotermia tradizionale, con emissioni dirette ed indirette in atmosfera, è già sviluppata hanno rivelato enormi danni ambientali ed alla salute delle popolazioni (eppure per moltissimi anni è stato fatto credere colpevolmente che la “geotermia” era pulita e rinnovabile!). Le nuove forme di geotermia “a ciclo chiuso”, senza dichiarate emissioni in atmosfera, comportano tutta una serie di rischi, che in tutto il mondo – anche a seguito di incidenti verificatisi – hanno enormemente preoccupato le popolazioni e gli addetti ai lavori. Ciò ha dato luogo ad intensi programmi di ricerche sugli effetti delle tecniche di sfruttamento geotermico ed ha indotto le autorità locali a introdurre apposite normative tendenti a regolamentare il settore. Appare ormai chiaro a livello mondiale che lo sfruttamento geotermico per la produzione di energia elettrica ha degli impatti ambientali, che devono essere adeguatamente conosciuti, previsti e regolamentati. Esistono dei territori dove lo sfruttamento geotermico è sconsigliabile ed altri nei quali, con una serie di indispensabili accorgimenti a salvaguardia delle popolazioni e dell’ambiente, è invece possibile. In Italia, gli studi scientifici sul settore sono carenti, così come ancora del tutto carente è la normativa del caso.
Il principale problema da affrontare in Italia è quello dell’esistenza di un dogma culturale, dovuto a scarsa conoscenza del problema sia nell’opinione pubblica che negli ambienti della pubblica amministrazione: il Dogma della Ecocompatibilità della Geotermia. Secondo il quale la geotermia è sempre di per sé pulita e rinnovabile. Un dogma alimentato dal circuito degli imprenditori geotermici attratti dagli enormi incentivi statali, e fideisticamente accettato da molti ambienti governativi senza discussioni o veri approfondimenti.
La realtà della ricerca scientifica mondiale e delle esperienze sul campo mostra invece con tutta evidenza che questo dogma è inaccettabile, e che non può guidare l’azione del Governo, in quanto la geotermia in generale- e particolarmente in Italia – non è né pulita, né rinnovabile. Lo sfruttamento geotermico può diventare accettabile unicamente a determinate condizioni, che dipendono dalle specificità dei territori e dalle tecnologie impiegate.
Alcune tecnologie  cosiddette “flash”, lo dimostrano i dati sanitari del Monte Amiata, sono così inquinanti da aver trasformato la montagna amiatina tra i siti più inquinati del nostro Paese. Come recentissimamente sostenuto dai proff. Basosi e Bravi (Environmental impact of electricity from selected geothermal power plants in Italy, M.Bravi et R.Basosi in Journal of Cleaner Production, Volume 66, 1 March 2014, Pages 301-308) :” In alcuni casi l’impatto della produzione di elettricità da geotermia è perfino maggiore di quello della produzione di elettricità da combustibili fossili “….inoltre :” la produzione di elettricità dalle centrali geotermiche dell’area del Monte Amiata non può essere considerata “carbon free” … le emissioni di gas serra sono in alcuni casi generalmente più alte di quelle prodotte da centrali a gas naturale ed in alcuni casi non molto lontane dai valori di centrali a carbone”.
Mentre le nuove tecnologie a “ciclo binario” a media entalpia (soprattutto quelli definiti “impianti pilota”) in itinere di approvazione in molte regioni del Paese (e segnatamente in Umbria, Lazio, Toscana e Sardegna) pur evitando l’emissione di veleni nell’aria, presentano numerose criticità, tra cui:
=seri rischi di sismicità indotta nelle zone ad alta sismicità naturale; seri rischi di inquinamento dei bacini idropotabili, in particolare da  arsenico, in territori che già sono al limite, se non al disopra, dei valori ammessi; possibili fenomeni di subsidenza dei terreni;
= rendimenti molto bassi, a fronte di enormi incentivi governativi;
= forti impatti negativi  sul territorio, sulle economie locali e sul paesaggio di zone di alto pregio con vocazione turistica e agricola;
=l’impiego di pochissimo personale mettendo a rischio altre attività produttive  che impiegano invece  molti più addetti;
=libero afflusso nel settore di società improvvisate, soprattutto interessate a lucrare sugli incentivi e prive di seri requisiti per occuparsi di impianti con notevoli tassi di rischio;
=libero afflusso nel settore di società con capitali da investire, disinteressate al bene comune ma interessate al riciclaggio del denaro oppure ad investimenti sicuri per anni, da utilizzare nei mercati finanziari mondiali;
=eccessiva facilità nelle procedure di autorizzazione di ricerca e di impianti geotermici,  stanti le attuali insufficienti normative;
=forte attivazione delle attività di lobbying politico per garantire permessi di ricerca e sfruttamento anche dove ciò presenta dei seri rischi;
=casi di evidente e forte conflitto di interessi; con funzionari operanti sia per conto delle società private richiedenti che per gli organi addetti alle procedure autorizzative del MISE o del  Ministero dell’Ambiente;
=crescente preoccupazione delle popolazioni, che non si sentono affatto tranquillizzate da un quadro di questo tipo;  nel quale – in assenza di salvaguardie – si sta sviluppando una sorta di corsa all’oro degli incentivi. Senza adeguate informazioni, condivisioni e predisposizioni cautelari.

La valutazione di questa serie di problemi non può essere lasciata ai centri di ricerca ed ai tecnici che lavorano per le società che fanno impianti geotermici. Troppo forti sono le attese e gli appetiti generati da incentivi governativi altissimi. Occorre che lo Stato riprenda in modo sostanziale e non solo formale la propria funzione di salvaguardia di tutti gli interessi in gioco, primo fra tutti quello delle popolazioni coinvolte.
Non si può portare avanti un piano di espansione della geotermia che appare procedere in modo frettoloso, improvvisato e per giunta a dispetto delle popolazioni locali.  Laddove la geotermia è praticabile e sostenibile, occorre fornire ai cittadini proposte valide, mostrare con sincerità ed onestà i problemi e convincerle nei vantaggi di queste tecnologie. Per averne il consenso. Non ci si può basare solo sul consenso di strutture politiche spesso troppo sensibili al lavoro lobbistico delle imprese.
Molte le pressioni per procedere di corsa con questo piano, ma è di tutta evidenza che non c’è alcuna fretta, per i seguenti motivi:
=il Paese ha già ampiamente raggiunto gli obiettivi previsti di produzione di energie rinnovabili;
=le capacità di produzione elettrica italiane sono elevatissime, con grandi impianti costretti a rimanere spenti per mancanza di domanda;
Questi incentivi e questa fretta appaiono-particolarmente nella situazione attuale- del tutto inappropriati e forzosi. A meno che essi non servano esclusivamente a favorire circuiti industriali dotati di forti connessioni politiche, come dimostrano i continui e pesanti interventi di modifica legislativa favorevoli agli imprenditori geotermici. Interventi spesso in palese contrasto con i regolamenti parlamentari, con la Costituzione e con le normative europee. Il modo di procedere attuale porta invece allo scontro con le opinioni pubbliche locali, ad impianti affidati frettolosamente a società inesperte,  ad un elevato rischio di incidenti e ad una conclusione che sarà: “o una geotermia fatta male o nessuna geotermia”.Questo noi cittadini e le istituzioni del nostro Paese non lo possiamo accettare.
Poiché diverse procedure autorizzative sono in corso occorre che il Governo ponga mano con urgenza al settore per bloccare questa deriva.
A livello di Unione Europea è in corso un progetto denominato Geiser, che ha coinvolto scienziati di tutto il mondo, per l’identificazione di “linee guida” nel settore dello sfruttamento geotermico. Un’intensa attività di ricerca e di consultazione è ormai giunta alle fasi finali e nei prossimi mesi dovrebbe essere emanata una normativa europea con le previste linee guida. Vista la carenza normativa italiana e le forti preoccupazioni, si ritiene auspicabile evitare ogni irragionevole fretta ed attendere le linee guida frutto di un intenso lavoro di studio.
E nel frattempo porre in atto una serie di passi ormai diventati urgenti e già praticati nelle legislazioni più avanzate nel resto del mondo:
=una nuova normativa, sia a livello nazionale che regionale, che pianifichi le aree di sfruttamento geotermico e definisca le zone a rischio nelle quali questo sfruttamento non può avvenire, ispirandosi ad un sostanziale e rigoroso principio di precauzione;
=un intervento ormai non più procrastinabile di riduzione/annullamento degli eccessivi incentivi alla geotermia elettrica, tenendo conto che essa è stata irragionevolmente considerata una energia rinnovabile o non esauribile (e non lo è scientificamente, poiché i pozzi di prelievo hanno una specifica durata dopo di che si esauriscono) e spesso non proprio “pulita” come sicuramente nel caso già detto dello sfruttamento ENEL in Amiata (no carbon free) ;
=più stringenti normative per la definizione dei soggetti dotati delle necessarie risorse e competenze per operare nel campo geotermico; trivellazioni profonde in zone spesso instabili e poco conosciute, richiedono altissime competenze e notevoli esperienze, e grandi e comprovate capacità di intervento finanziario e tecnico in caso di incidenti; non possono essere piccole società improvvisate ad hoc per lanciarsi in avventure geotermiche, come sta ora avvenendo;
=maggiori salvaguardie per impedire i ripetuti e inaccettabili conflitti di interessi; con funzionari operanti sia per conto dei privati richiedenti che per il MISE o per il Ministero dell’Ambiente;
=introduzione di procedure di maggiore coinvolgimento delle popolazioni in tutte le fasi autorizzative, ivi incluse le fasi preliminari, nel pieno rispetto della Convenzione di Aarhus, recepita con l’art.6 della Direttiva 2011/92/UE dalla Unione Europea (e ratificata in Italia con legge n. 108 del 16.03.2001) che prevede  che il pubblico debba essere informato “in una fase precoce delle procedure decisionali in materiale ambientale” e ben prima che sul progetto si pronunci l’amministrazione pubblica.

Per tutto quanto sopra esposto si richiede che il Governo, viste la crescenti e fondate preoccupazioni dell’opinione pubblica, e nelle more della predisposizione di più adeguate normative e della emanazione delle linee guida europee, emani un

PROVVEDIMENTO DI MORATORIA

sospensivo di tutte le procedure in atto relative a permessi di sfruttamento geotermico “flash”, di impianti binari non innovativi, (soprattutto) quelli definiti “pilota”, nonché un intervento di riduzione/annullamento degli incentivi relativi alla geotermia elettrica.  In attesa di disporre di un quadro normativo maggiormente idoneo alla salvaguardia delle popolazioni e dell’ambiente, che consenta di:
=ripensare l’economicità del piano di sviluppo geotermico;
=valutare in modo più approfondito e sistematico le criticità e gli impatti delle varie tecnologie ed adeguare la normativa in modo conseguente;
=mappare il territorio nazionale decidendo le zone di esclusione, dove gli impianti geotermici presentano rischi eccessivi o comunque si presentano come fortemente impattanti e non sostenibili.
Per impedire che la Geotermia, invece che rappresentare una risorsa, diventi un grave, ulteriore problema.
Si avanza altresì la  richiesta della  apertura, sui molteplici aspetti della tematica, di un

TAVOLO TECNICO

con il Governo e le Regioni interessate. Proponiamo che a tale tavolo partecipino per conto della scrivente Rete esperti sulle materie di cui trattasi ed esponenti del mondo scientifico “preoccupati” per lo sviluppo che la geotermia sta avendo nel nostro Paese.
Va da sé che in mancanza di un serio interesse del Governo e delle Regioni in indirizzo al dialogo con gli amministratori locali e le popolazioni coinvolte nei progetto geotermici la tematica continuerà a produrre  ed ampliare  estesi conflitti sociali.

24 aprile 2014

Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica

Umbria:
Comitato per la Difesa della Salute e del Territorio di Castel Giorgio;
Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA),
Associazione WWF – sezione di Orvieto;
Associazione Altra Città di Orvieto;
Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio di Castel Giorgio;
Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto;
Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari di Ficulle;
Associazione Amici della Terra – Club di Orvieto;
Cobas Energia-Confederazione Cobas Umbria

Lazio:
Comitato Nazionale c. Fotovoltaico & Eolico Aree Verdi e Naturali;
Associazione lago di Bolsena;
Associazione sviluppo sostenibile e salvaguardia Alfina;
Associazione La Porticella di Capodimonte;
Comitato cittadino di Tutela ambientale Lago di Bolsena;
Comitato per l’acqua pubblica di Bolsena;
Associazione ReSeT – Rete di  Salvaguardia del Territorio di Tuscania;
Comitato lago di Bolsena Vivo di Montefiascone;
Cobas Energia-Confederazione Cobas Lazio

Toscana :
SOS Geotermia- Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata;
Comitato Difesa Val d’Orcia Inferiore;
Comitato Difensori della Toscana;
Associazione Italia Nostra Siena,
Associazione Casolenostra,
Associazione Ecomuseo Borgo la Selva,
Comitato Acqua Pubblica Senese,
Comitato Ambiente Amiata,
Comitato Beni Comuni della provincia di Grosseto;
Forum Toscano dell’Acqua;
WWF Siena
Forum ambientalista di Grosseto;
Associazione Albegna Viva;
Comitato Vivere le Crete;
Medicina Democratica Toscana
Rete dei comitati per la difesa del territorio

Sardegna :
No Trivelle Sardegna;
No Megacentrale  Guspini;
Terra che ci appartiene di Gonnosfanadiga;
No al Progetto Cuglieri;
Comitato Terrasana Decimoputzu;
Sa Nuxedda Free (Vallermosa);
No Trivel Paby (Pabillonis);
Medio Campidano Beni Comuni;
Basso Campidano-Aria-Terra-Acqua;
Progetto Comune Villacidro;
Comitato Acqua Bene Comune di Planargia e Montiferro;
Comitato S’Arrieddu Narbolia

Elezioni comunali. QUANDO MANCANO GLI ARGOMENTI…

altan_classe dirigente fuori vaso2Leggiamo su Il Tirreno del 24 aprile us che SEL denuncia di essere stato vittima di un ‘attentato’ contro la sua bacheca ad Arcidosso legando tale fatto allo  ‘…scontro politico… arrivato a livelli mai visti…’ sulla geotermia, con ‘…persone venute da fuori…’ che trascinano i pacifici cittadini locali ‘…verso questo approccio violento…’. CASPITA!

Che il danneggiamento della bacheca di una forza politica sia cosa deplorevole, è chiaro a tutti. Come ci sembra evidente che, tra le varie ipotesi possibili, rientri anche la bravata di qualche nottambulo magari ispirato da passione alcolica, piuttosto che politica.

Ma, siamo in campagna elettorale, ed il sospetto che si voglia strumentalizzare questo episodio, per quanto spiacevole, a meri scopi politici ci sembra fondato; ben si inquadrerebbe nella campagna denigratoria contro i chi sta lottando contro la geotermia, campagna portata avanti da esponenti locali e ripresa puntualmente dal Tirreno.

Ci chiediamo perchè, nelle sue dichiarazioni alla giornalista, il rappresentante di SEL tenga a precisare, “..non credo ci siano responsabilità da parte dei Comitati, né di alcun componente, organizzatore o simpatizzante…” mentre un attimo prima attribuiva l’acuirsi dello scontro politico alla questione geotermica, scagliandosi appunto contro …gente venuta da fuori… a fomentare gli animi… con insinuazioni… con attacchi quotidiani sulla rete …con un approccio violento…. coinvolgendo anche persone del territorio…”.

Noi di Sos Geotermia siamo avvezzi alla schiettezza, il piede di porco che intendiamo usare è la legalità e la trasparenza, al contrario di chi vuole tenere il piede in due staffe, magari riconoscendo la dannosità degli impianti geotermici in Amiata, ma non muovendo un dito per impedirla.

Anche a prescindere dal problema terremoti, dagli allarmanti dati sulla salute, la preoccupante e vistosa diminuzione delle falde idriche, vorremmo che fosse chiaro che non è certamente questo, il futuro che auspichiamo per il Monte Amiata, una orrenda copia di Larderello, che precluderebbe per sempre la vocazione turistica, artigianale ed agroalimentare d’eccellenza del nostro territorio.

Non siamo disposti a barattare la sicurezza della popolazione della Montagna con i denari delle compensazioni ambientali. Non siamo disposti a sacrificare i nostri paesaggi, la nostra acqua, la faggeta più grande d’Italia, né la salute dei nostri figli e nipoti per far arricchire una multinazionale, che non darà occupazione, e che quando i pozzi si esauriranno lascerà solo macerie ed inquinamento.

Non si creda di spostare un dibattito, reale, sul futuro di un territorio che si vorrebbe ‘geotermico’, in una caccia alle streghe, a causa di poco credibili attentati, per sottrarsi a difficoltà politiche e/o per avere visibilità. Noi siamo sempre aperti ad un confronto, duro ma leale, al quale chiamiamo proprio coloro che si candidano ad amministrare i nostri comuni, per avere chiare le posizioni e le prospettive che ciascuno ha in programma, ed informandone gli elettori.

di seguito l’articolo de Il Tirreno del 24 aprile 2014:

Rotta la bacheca Sel «Per il patto col Pd»
ARCIDOSSO. Atto intimidatorio nei confronti di Sel di Arcidosso, a causa dell’alleanza del partito di Vendola con il centro sinistra? Un atto di violenza legato alla “battaglia geotermica?”. «Un atto che non deve essere tollerato, né sottaciuto, tanto violento quanto vigliacco, tipico di chi vuole intervenire in maniera violenta senza dichiararsi in prima persona», dichiara il coordinatore di zona di Sel Michele Nanni. Durante la notte del Venerdì Santo, infatti, è stata danneggiata la bacheca informativa di Sel, collocata ad Arcidosso all’accesso del parco del Pero. Lo sportello è stato divelto e probabilmente, a giudicare dai segni di effrazione presenti, il “lavoro” è stato fatto con un piede di porco. Lo sportello in ferro e vetro di sicurezza, di un certo peso e ingombro, è stato portato via. E con esso i manifesti informativi. Nanni ha sporto denuncia ai carabinieri di Arcidosso, lo stesso lunedì ed è ancora sbalordito dell’accaduto. «È da più di due anni che la bacheca è presente sul corso – spiega Nanni – e questa è la prima volta che succede una cosa del genere. Il danneggiamento è avvenuto dopo l’affissione dei manifesti della lista civica “Arcidosso comunità viva”, in seguito cioè all’alleanza con il Pd per le amministrative di Arcidosso, per cui potrebbe trattarsi di un atto intimidatorio nei confronti della scelta politica di Sel: ecco perché il gesto preoccupa molto più del fatto in sé», afferma Nanni. Un sospetto che, se confermato, sarebbe gravissimo. Ma non è l’unico che Nanni ha circa quest’episodio. «Non c’è dubbio – prosegue il coordinatore di Sel – che lo scontro politico sia arrivato a livelli mai visti soprattutto sul tema della geotermia. Negli ultimi anni si sono viste partecipare alla “lotta contro la geotermia” persone venute da fuori, che niente hanno a che fare con la storia pacifica degli abitanti del paese, e che ormai siano stati trascinati verso questo approccio violento anche cittadini locali. Mi riferisco al linguaggio adottato, alle insinuazioni e agli attacchi quotidiani presenti sulla rete, ma anche alla strisciante attività quotidiana che consiste nel fomentare gli animi». Nanni però esclude la responsabilità dei comitati antigeotermici: «Ci tengo a precisare – afferma – che non credo ci siano responsabilità da parte dei comitati, né di alcun componente, organizzatore o simpatizzante delle altre liste, ma invito anche loro a monitorare la situazione in modo che non si inasprisca ulteriormente». (f.b.)

I soliti allarmisti: La geotermia amiatina NON è sostenibile. Lo studio Basosi-Bravi

rossi_bramerini_bocciati_non ci volevaUn altro duro colpo ai sostenitori del Green Power geotermico sul monte Amiata che -sempre più in difficoltà- continuano ad arrampicare gli specchi della sostenibilità e rinnovabilità della geotermia sempre e comunque.
Grazie al lavoro di informazione che come Sos Geotermia stiamo portando avanti, dopo le denunce sulla mortalità e altre patologie, sulla riduzione e inquinamento dell’acquifero, sulle emissioni in atmosfera di impianti di vecchia concezione, i rischi accertati di subsidenza e di sismicità indotta, un altro sonoro ceffone ai disinformati e/o complici arriva dallo studio “L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA PRODUZIONE ELETTRICA DA SELEZIONATE CENTRALI GEOTERMICHE IN ITALIA” pubblicato il 1 marzo scorso sul Journal of Cleaner Production, a firma del Prof. Riccardo Basosi e dal Dott. Mirko Bravi.
Il Dott.Mirko Bravi è un ricercatore dell’università di Pisa, mentre il Prof.Riccardo Basosi
è un’autorità nel campo, ricoprendo molti e qualificati incarichi in ambito accademico e scientifico:
– Ordinario di Chimica Fisica presso l’Università di Siena, è stato nominato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, tra i Rappresentanti italiani nel Comitato di Horizon 2020, Programma quadro della ricerca europea per il periodo 2014-2020.
– Rappresenta l’Università di Siena nel soggetto gestore del PIERRE, è presidente del Comitato Tecnico Scientifico dello stesso Polo di Innovazione ed è membro, per il sistema della ricerca, del Comitato di Indirizzo Tecnologico del DTE-Toscana.
– Direttore del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Siena e Delegato del Rettore per l’energia e l’alta tecnologia;
– Direttore del Master per l’Uso Razionale ed Efficiente dell’Energia (Energy Manager), Siena;
– Membro del Comitato Tecnico Scientifico Energia presso la Regione Toscana;
– Membro del Comitato Scientifico dell’ISSI (Istituto Sviluppo Sostenibile Italia);
– Delegato italiano per il progetto europeo COST P15.

…saranno sufficientemente affidabili, cari Sindaci e Regione, o sono altri ‘allarmisti’?

Lo studio confuta la favola dell’energia geotermica pulita e sostenibile, favola che, da Kyoto fino alle nuove centrali pilota passando da Larderello e monte Amiata, governo e amministratori continuano a raccontare e che consentono a chi produce energia geotermica di ottenere sostanziosissimi incentivi che fanno sì che sia in atto una ‘corsa all’oro’ per accaparrarsi le concessioni; gli incentivi, ovviamente, sono pagati dai cittadini sulle bollette!
Rimandiamo alla lettura dell’intero articolo Basosi-Bravi da cui evidenziamo alcuni passaggi fondamentali:

“…la Comunità Europea non include le emissioni di gas serra prodotte dalle centrali geotermiche nella quota a carico dei vari paesi. Conseguentemente in Italia e nel resto d’Europa gli inventari di gas serra non considerano le emissioni di CO2 dalle centrali geotermiche…”
“…Frondini et al. argomentano che è probabile che le emissioni naturali nell’area del Monte Amiata dovute alla degassificazione del vulcano sono molto più basse di quelle dovute allo sfruttamento dei fluidi geotermici a considerevole profondità (come i campi che alimentano le centrali considerate in questo studio)…”
…Il campo geotermico del monte Amiata è del tipo ad acqua dominante con alte temperature. Attualmente sono in funzione 4 centrali geotermiche:
– una unità in località Bagnore, che copre un’area di 5 kmq., comprendente 7 pozzi di produzione e 4 di reiniezione;
– tre unità nell’area di Piancastagnaio, che copre un’area di 25 kmq., comprendente 19 pozzi di produzione e 11 di reiniezione (Frondini et al., 2009)…”
“…I risultati di questo studio sono stati comparati inizialmente con due altri sistemi di generazione di energia di analoga potenza, carbone e gas naturale…”
“…Le centrali geotermiche nell’area del Monte Amiata emettono in atmosfera una grande varietà di prodotti non condensabili (CO2, H2S, NH3, CH4)… I gas geotermici emessi dalle centrali contengono inoltre tracce di mercujrio (Hg), arsenico (As), antimonio (Sb), selenio (Se) e cromo (Cr)…”
“…Le emissioni di gas serra dalle centrali geotermoelettriche non possono essere considerate trascurabili. …
I nostri risultati per le centrali considerate in questo studio sono in buon accordo con quelli ottenuti da Brown e Ulgiati (2002) che affermano che l’emissione di CO2 delle centrali geotermiche è dello stesso ordine di grandezza di quella delle centrali alimentate da combustibili fossili.
In confronto mostra che dal punto di vista dell’ACP (Potenziale di Acidificazione, ndr), l’impatto derivante dall’energia prodotta dalle centrali geotermoelettriche del Monte Amiata è in media 2,2 volte maggiore dell’impatto di una centrale a carbone. Il valore medio dell’ACP di Bagnore 3 (il campo geotermico di Bagnore emette 21,9 kg SO2equiv/MWh) è 4,3 volte più alto di una centrale a carbone e circa 35,6 volte più alto di una centrale a gas. …”
Conclusioni
In questo studio è stato usato un metodo di valutazione ambientale per analizzare l’impatto ambientale in atmosfera della produzione di elettricità da centrali geotermiche. In alcuni casi l’impatto della produzione di elettricità da geotermia è perfino maggiore di quello della produzione di elettricità da combustibili fossili.
L’analisi mostra che la produzione di elettricità dalle centrali geotermiche dell’area del Monte Amiata non può essere considerata “Carbon free” come fin qui dichiarato in base alla letteratura menzionata nell’introduzione. Sebbene il Potenziale di Tossicitàper l’Uomo (HTP) non fornisca valori preoccupanti, le emissioni di gas serra sono in alcuni casi generalmente più alte di quelle prodotte da centrali a gas naturale ed in alcuni casi non molto lontane dai valori di centrali a carbone.
Inoltre il Potenziale di Acidificazione (ACP) dell’elettricità prodotta dalle centrali geotermiche considerate qui è 2,2 volte maggiore rispetto alle centrali a carbone. Nel caso del campo geotermico di Bagnore questa differenza aumenta di un fattore 4,4 ed è circa 28 volte più elevata dell’ACP di una centrale a gas naturale.
L’ovvia incompatubilità fra la produzione di elettricità da fonte geotermica e le emissioni da processi naturali attraverso cicli geologici di lungo periodo (che pongono i gas contenuti nei fluidi geotermici a contatto con l’atmosfera) non può essere ignorata. Perciò è necessario sviluppare appropriate tecnologie in grado di riconciliare le centrali geotermoelettriche con il carattere rinnovabile della risorsa energetica.
Mentre è certo che, al momento attuale, il ciclo binario non è la migliore soluzione dal punto di vista dei costi e dell’efficienza, l’idea di considerare la minimizzazione degli impatti (attraverso la completa reiniezione dei fluidi incondensabili all’interno del serbatoio) è necessariamente una strada promettente sulla base di considerazioni ambientali, per le centrali geotermiche del futuro.”
In ogni caso il profitto finanziario non può essere il principale criterio nel processo decisionale per lo sviluppo di centrali geotermiche nell’area dell’Amiata.

 

Post Scriptum:
Tempo di elezioni. Negli ultimi giorni leggiamo di prese di posizione da parte di vari candidati sulle centrali geotermiche: qualcuno che prima era a favore, oggi è diventato antigeotermico, altri continuano a difendere a spada tratta le centrali amiatine ed avversare le centrali del Brunello, qualcuno è favorevole purchè sia garantita la salute, come dire ‘sì alla guerra purchè non muoia nessuno’, qualcun altro continua a menare il can per l’aria pensando che se si chiede ‘con educazione’ magari l’enel ci farà centrali più salutari ed altri ancora supercazzolano come fosse antani…
A tutti vogliamo dire, di fronte ai cittadini (elettori):
I DATI CI SONO, LI ABBIAMO PUBBLICATI, VE LI ABBIAMO CONSEGNATI, SE ANCORA NON AVETE UNA OPINIONE E’ GRAVE E FORSE SARA’ MEGLIO NON AVERVI TRA I FUTURI AMMINISTRATORI;
SE LI CONOSCETE ED AVETE UN’OPINIONE SARA’ BENE CHE LA FACCIATE CONOSCERE AFFINCHE’ I CITTADINI SIANO MESSI IN CONDIZIONE DI SCEGLIERE E SAPERE COSA FARANNO LE PROSSIME AMMINISTRAZIONI IN MERITO ALLE CENTRALI GEOTERMICHE.