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Firenze, 24 marzo 2018. Convegno: Geotermia Elettrica speculativa e inquinante: l’inizio della fine?

Sabato 24 marzo 2018 – ore 9.00 Firenze, Consiglio Regionale Toscana – Auditorium, Via Cavour 4

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Megaconvegno della Rete Nazionale NOGESI il 24 marzo 2018 presso il Consiglio Regionale della Toscana sulle principali contraddizioni della geotermia elettrica

Torniamo dopo circa due anni a Firenze presso il Consiglio Regionale con un convegno sulla geotermia: sembra passato un secolo!
Infatti nell’aprile 2016 lo scopo del convegno era portare-per la prima volta- all’attenzione della politica regionale (unica in Italia ad avere a che fare con la geotermia), i pericoli a cui vengono esposti territori che hanno nella loro naturale vocazione il turismo, le risorse agroalimentari d’eccellenza, l’economia legata al paesaggio. Contro il tentativo di trasformare tale prezioso tesoro naturale in un distretto industriale dell’energia geotermica.
Da allora molti passi sono stati fatti:
a) l’accettazione da parte della Giunta Regionale Toscana della necessità di definire le “aree non idonee alla geotermia” (proposta dalla Rete Nazionale) che per la prima volta ha mostrato decine di comuni toscani contrari alla geotermia, tanto che ancora a distanza di mesi il tema è lungi dall’essere definito dalla Regione;
b) la vicenda europea per cui al Parlamento europeo si prende atto – per la prima volta-che la geotermia non sempre è pulita e rinnovabile. La Commissione Europea entro dicembre 2018 dovrà valutare la necessità di una proposta legislativa tesa a regolamentare le emissioni da parte delle centrali geotermiche di tutte le sostanze, tra cui la CO2, sia nelle fasi esplorative che in quelle operative;
c) sulla base della vicenda europea il governatore Rossi è costretto ad annunciare l’emissione di una legge regionale sulla geotermia –sarebbe la prima volta – che ha l’obiettivo dichiarato di ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico di nuove centrali per la produzione di energia (ma allora la geotermia… inquina!) oltre – nella sua visione industrialista- di drenare da Enel Green Power maggiori incentivi per i territori (passando dal 6 al 10% del fatturato ricavato dallo sfruttamento dell’energia geotermica);
d) tempi duri per Enel Green Power: per la prima volta i vertici della società vengono indagati per ipotesi di reato, in relazione alle emissioni fuori norma delle centrali geotermiche di Bagnore sul monte Amiata. Il GIP di Grosseto dr. Mezzaluna ha ammesso l’incidente probatorio affidando l’incarico al perito. Oggetto della perizia sono la conformità o meno alla normativa di settore delle emissioni relative agli inquinanti ammoniaca e mercurio e l’adozione di ENEL delle migliori tecnologie disponibili per contenere l’attività inquinante.

Come sempre avviene quando il punto di vista dei cittadini, sospinti da “scienziati preoccupati”, è capace di mettere in discussione le certezze interessate delle lobbies e dei partiti che le sostengono.

E’ quindi in questo nuovo contesto che il convegno di Firenze vuole affrontare le maggiori contraddizioni della geotermia elettrica. In modo da fornire le migliori informazioni per i componenti del Consiglio Regionale che sarà chiamato nei prossimi mesi ad esprimersi, su di un tema così bisognoso di “innovazione” scientifica e politica.
Crediamo che sia nell’interesse della stessa Giunta Regionale, invitata a partire dal suo presidente Enrico Rossi, intervenire nel convegno per meglio recepire i motivi di opposizione dei sindaci e dei territori alla geotermia elettrica e cercare di governare tali contraddizioni. Anziché dover far fronte – isolati – alla vasta opposizione sociale che ormai la geotermia elettrica porta con sé.

Programma:

● Ore 9:00 ACCREDITO PARTECIPANTI
● Ore 9:30 Conduce: Giovanna Limonta Presentazione e Saluti: Tommaso Fattori Capogruppo “Toscana a Sinistra” Introduzione: Velio Arezzini, Portavoce Rete Nazionale NOGESI, “Le problematiche attuali della geotermia elettrica” SPAZIO PROBLEMATICHE
● Ore 10:00 Pino Merisio, SOS Geotermia, “I bisogni energetici della Regione Toscana”
● Ore 10:10 Dr. Ugo Corrieri, Coordinatore Italia Centrale ISDE, “I rischi sanitari della geotermia in Amiata”
● Ore 10:25 Dr. Valerio Gennaro, Medico Epidemiologo Ambientale, ISDE,“Il punto di vista di un epidemiologo sui rischi sanitari della geotermia. (SKYPE)
● Ore 10:40 Dr. Fabio Zita “Quale futuro della geotermia senza dati certi epidemiologici?”
● Ore 10:50 Dr. Maurizio Marchi, Medicina Democratica, “I problemi sanitari e territoriali della Val di Cecina”
● Ore 11:05 Dr. Luigi Micheli “La mancata difesa delle falde idropotabili in Amiata”
● Ore 11:20 Avv. Michele Greco: “Le iniziative a difesa delle risorse idropotabili”
● Ore 11:35 Prof. Andrea Borgia: Geologo, Università di Perugia“Le tecnologie ad alta e media entalpia e le nuove frontiere della geotermia”
● Ore 11:50 Dr. Giuseppe Mastrolorenzo: Primo Ricercatore Osservatorio Nazionale Vesuviano – INGV “Considerazioni sulla geo-etica”
● Ore 12:05 Dr. On. Dario Tamburrano, Parlamentare Europeo M5S “La questione geotermia nelle istituzioni Europee”
SPAZIO SINDACI
● Ore 12:15 Interventi dei sindaci delle aree geotermiche di Toscana, Lazio e Umbria. (Interventi dei sindaci di 10 minuti l’uno)
LE FORZE POLITICHE DELLA REGIONE TOSCANA
● Ore 13:15 Sono stati invitati: il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, la Giunta Regionale ed i membri del Consiglio Regionale
● Ore 14:30 CONCLUSIONI

Durante il convegno verranno effettuati flash mob all’esterno dell’Auditorium sulle principali vertenze geotermiche aperte in Toscana

Comitati toscani per la difesa del territorio
Rete nazionale geotermia elettrica NOGESI – NO Geotermia speculativa e inquinante

Comitato Farnese: Nuove perplessità sulla geotermia, alla luce di quanto emerso a Firenze

Anche il “Comitato Farnese, ambiente, salute e territorio” il 20/9 us interviene sul meeting interministeriale sulla geotermia di Firenze dell’11 settembre 2017. Riportiamo di seguito.

 

Alla luce di quanto emerso nelle sale del Meeting ministeriale sull’energia di Firenze, e dopo le incredibili dichiarazioni del direttore generale del ministero dello Sviluppo economico Franco Terlizzese, siamo molto preoccupati per il futuro dell’Alta Tuscia, e ancor più convinti che la geotermia non può assolutamente essere la chiave di volta del viterbese.

Assieme al Comune di Farnese e alla Rete Nazionale Nogesi abbiamo appena inviato una lettera alla Regione Lazio per l’annullamento della procedura Via del progetto ‘Piana del Diavolo’  quello che coinvolge sia Farnese che Ischia di Castro. Due pozzi per Comune, con perforazioni di quattro chilometri. Come già successo per il progetto ‘Nuova Latera’ di Enel Green Power, scendendo nello specifico, la Regione non ha pubblicato integralmente sul suo sito internet la documentazione necessaria per poter approfondire l’argomento e per poter, volendo, presentare delle osservazioni in merito. Siamo certi che pure stavolta, come nel caso appena citato di ‘Nuova Latera’, alla Pisana saranno costretti a ripartire da zero. Iter annullato, e nuovi sessanta giorni di tempo a disposizione di cittadini e tecnici per poter presentare le perplessità del caso.

E a proposito di contrarietà, crescono le adesioni al ‘Coordinamento dei sindaci della Tuscia contrari alla geotermia’. Negli ultimi giorni i primi cittadini di Bolsena e Montefiascone sono ufficialmente entrati a far parte del tavolo tecnico di lavoro. Segno evidente che ormai l’intera provincia non ritiene il geotermico un’energia rinnovabile.

Per tornare poi a parlare di ‘Nuova Latera’, del progetto Enel Green Power riguardante la riapertura della vecchia e discussa centrale, “sono state presentate entro i tempi previsti le osservazioni, da parte del Coordinamento, stilate da tecnici competenti. Anche il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, ha firmato il documento”.

Progetti futuri. Domenica 8 ottobre (ore 10), nella biblioteca comunale di Acquapendente, sono convocati gli Stati generali della geotermia. Un appuntamento giunto alla sua quarta edizione, ideato dalla rete Nogesi, nel quale si farà il punto della situazione e si programmerà una netta opposizione alla geotermia.

Chiudiamo porgendo gli auguri al neoeletto presidente della Provincia Pietro Nocchi , confermando la nostra piena disponibilità a dialogare e a supportare i suoi impegni presi in fase di campagna elettorale. Nocchi ha infatti ricordato a mezzo stampa che la Provincia ha espresso l’indirizzo politico di contrarietà ai progetti di ricerca di risorse geotermiche. Individuando per la Tuscia uno sviluppo ben lontano da lobby alla ricerca di facili finanziamenti.

Comitato Farnese, ambiente, salute e territorio


Leggilo su:

TusciaWeb.eu

EtruriaOggi.it

ViterboNews24.it

Radiogiornale.info

“TE LA DO’ IO LA GEOTERMIA!” 9 APRILE 2016: GIORNATA DI MOBILITAZIONE SU “GEOTERMIA: FOCUS TOSCANA”

20160409_LOCANDINA PROGRAMMA FIRENZE GEOTERMIA_cropSabato 9 aprile 2016, alle ore 9.30, a Firenze, presso il Consiglio Regionale Toscana, sala Auditorium, via Cavour, 4, un incontro organizzato dalla Rete Nazionale NOGESI (NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante)

I Comitati toscani della Rete Nazionale NOGESI sono allarmati dall’accelerazione impressa dal governatore Rossi che sembra deciso a procedere spedito nel rilascio di permessi e concessioni di sfruttamento geotermico pur in mancanza di linee guida nazionali, che pure il governo avrebbe dovuto emanare oltre sei mesi fa, come approvato dalla Risoluzione congiunta delle Commissioni VIII e X della Camera dei Deputati il 15 aprile 2015.

Tale accelerazione dei tempi è preoccupante per tutti i territori coinvolti, dalle cd. “aree geotermiche” di Larderello/Travale e dell’Amiata ad altre che sono oggetto di “nuove” concessioni per impianti a media ed alta entalpia, anche per la mancanza di “regole” nelle autorizzazioni che lasciano una discrezionalità pelosa nelle mani della Giunta Regionale.

L’incontro di Firenze vuole portare all’attenzione della politica regionale, del mondo dei media e dei cittadini i rischi ed i pericoli a cui potenzialmente vengono esposti territori che hanno nella loro naturale vocazione il turismo, le risorse agroalimentari d’eccellenza, l’economia legata al paesaggio e alla tradizione toscana che il mondo intero ci invidia.

Contro il tentativo, quindi, di trasformare tale prezioso tesoro naturale in un distretto industriale dell’energia (che dove è stato realizzato- Alta Val di Cecina- non ha prodotto altro che decadenza economica) i Comitati toscani della Rete Nazionale NOGESI porteranno la loro voce e quella di autorevoli esperti del settore, nel cuore della Regione Toscana, regione che, peraltro ha già da tempo raggiunto i limiti imposti nella produzione elettrica delle cosiddette “energie rinnovabili” e non ha quindi alcun giustificato motivo per procedere oltre.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare e informare in merito agli scenari che si stanno prefigurando, con l’obiettivo di arrivare a dire: “basta altra geotermia in Toscana, moratoria subito”.

Rete Nazionale NOGESI (NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante)

CLICCA QUI per aprire e scaricare la locandina con il programma in pdf

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leggilo su:

Gonews

Maremmanews

Orvieto news

Il Tirreno del 6 aprile 2016:
Raddoppio geotermia, Amiata in rivolta
Sindaci e ambientalisti sul piede di guerra contro l’ipotesi del premier: «Governo inadempiente rispetto alle linee guida»
di Fiora Bonelli
CASTEL DEL PIANO. «L’Amiata non è il deserto del Nevada. L’Amiata ha un sistema economico che dà ricchezza e occupazione. Basta con la geotermia». Così il sindaco di Castel del Piano Claudio Franci di fronte alle dichiarazioni del premier Matteo Renzi che, tornato dalla visita in Nevada dove ha presenziato al taglio del nastro della prima centrale ibrida di energie rinnovabili che combina energia geotermica, solare fotovoltaica e solare termica, realizzato da Enel green Power, ha profilato un raddoppio dello sfruttamento geotermico amiatino.
«Sulla geotermia – ha detto il premier Renzi – che “vale l’1%” ed è quasi tutta a Larderello ma non solo a Larderello, possiamo raddoppiare un po’, soprattutto in un altro pezzo di Toscana, che è il monte Amiata; ci stiamo lavorando, c’è un problema di autorizzazioni ma ci andiamo».
A queste dichiarazioni, l’Amiata ha tremato, dai sindaci ai cittadini, ai comitati antigeotermici. E se il sindaco Franci parla di «dichiarazione inopportuna», il collega di Seggiano Gianpiero Secco, che è spesso salito sulle barricate in particolare contro i progetti di geotermia a media entalpia, anche stavolta non si tira indietro. «Commenti? Non ce ne sono – dice –. Credo, comunque, che il problema di questa esternazione del premier stia nella poca conoscenza del nostro territorio e magari anche di una conoscenza approssimativa del problema geotermia. Comprendo che il capo del governo sia rimasto affascinato dalla potenza e dall’altissima tecnologia di questa megacentrale ultima generazione a marchio tutto italiano di Enel green power. Ma prima di parlare di mettere in ballo l’Amiata bisognerebbe essere molto attenti sia al territorio di cui si parla sia al contesto sociale economico della zona. Noi abbiamo maturato una certa confidenza con l’argomento ed è certo che gli diciamo che l’Amiata è satura».
Le posizione di Franci e di Gianpiero Secco fanno forza pure sul protocollo 2007 firmato dalla Regione Toscana e dai sindaci dell’Amiata in cui si sottoscriveva che dopo Bagnore 4, non si doveva parlare di altre centrali. Invece non è così e pullulano le concessioni per società anche con capitale sociale risicatissimo che vorrebbero creare centrali geotermiche un po’ dappertutto.
Anche i comitati che fanno capo a Sos geotermia attaccano le dichiarazioni del premier. «Renzi torna dal Nevada e “vuò fa l’americano”», dicono, elencando una serie di questioni, fra cui spicca l’inadempienza della risoluzione parlamentare del 15 aprile 2015, approvata dalle Commissioni congiunte VIII e X della Camera, che impegnava il governo a emanare entro sei mesi linee guida per individuare i criteri generali di valutazione nella scelta delle aree adatte a nuove centrali e si impegnava a rivedere, alla luce delle linee guida tutte le concessioni, da autorizzare e in essere.
«È passato quasi un anno e tutto tace – sottolinea Sos geotermia rammentando che – già Enrico Rossi, dopo il bluff della moratoria di sei mesi, sembra far finta di niente e procede spedito in un suo personale piano geotermico in barba alla citata risoluzione».
Quando alla sortita di Renzi, «se alle parole dovessero seguire i fatti – dice Sos geotermia – passerebbe come un bulldozer sia sulle proteste ormai diffuse in tutta la Toscana, sia sulle perentorie dichiarazioni dei sindaci, sempre pd, dell’Amiata che spergiurano che “si è raggiunto l’equilibrio tra centrali e Amiata”, ma anche sulle mire di Rossi e, ancor più grave, sull’impegno che le commissioni parlamentari hanno assunto di fronte al Paese e che dovrebbero impegnare il governo».
Intanto i comitati hanno organizzato due giornate di mobilitazione: il 9 aprile al consiglio regionale a Firenze e il 24 con la giornata “100 fiori contro la geotermia” con iniziative in contemporanea in tutti i territori interessati dallo sfruttamento geotermico.