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La insostenibilità della Geotermia in Toscana, emergente da recenti studi epidemiologici

Medicina Democratica_logoPubblichiamo il lavoro realizzato in collaborazione con Medicina Democratica in merito alla geotermia e alle ricadute sulla salute.

 

L’articolo completo è scaricabile cliccando qui, quello che segue è il riassunto in premessa:

Premessa.  La Regione Toscana ha pubblicato nel ottobre 2010 uno studio epidemiologico (SE), prodotto dall’ARS Toscana, dalla Fondazione Monasterio e dal CNR di Pisa per verificare i possibili danni alla salute dei residenti nei sedici comuni della Toscana, sede di impianti geotermici, situati in due differenti aree: una a nord (Larderello, PI e Radicondoli, SI) ed una a sud (Amiata grossetana e senese).
Obiettivo.  Abbiamo voluto verificare i materiali e metodi ed analizzare la coerenza tra conclusioni e risultati dello studio SE.
Materiali e metodi.  La nostra indagine ha riesaminato lo studio epidemiologico (SE) pubblicato su Epidemiologia & Prevenzione (2012) e ha verificato i dati osservati sulla popolazione esposta.    Come riferimento sono state considerate 2 popolazioni: quella residente in Toscana, che ha fornito i dati attesi, ritenuti nella norma e quella locale costituita dai residenti nei comuni situati in un raggio di 50 km dalle centrali geotermiche, che ha fornito dati utili ad escludere condizionamenti socio economici.
Risultati.  L’analisi dei dati forniti da SE sull’inquinamento di aria, acqua e suolo, rilevati nelle due aree geotermiche, mette in evidenza diversità importanti per la quantità e qualità degli inquinanti rilasciati in atmosfera, in particolare mercurio, boro, arsenico, ammoniaca, radon e acido solfidrico. Altri inquinamenti risultano provenire da precedenti attività minerarie e da siti ancora da bonificare.
Lo studio SE, per gran parte degli effetti sanitari, tiene correttamente ben separate le due aree geotermiche, mettendo in evidenza i risultati per zona e per popolazioni esposte, segnalando sostanziali diversità tra uomo e donna e per area geografica. Dall’analisi dei dati disaggregati, emerge che nei maschi residenti nei comuni geotermici dell’area dell’Amiata si registra un eccesso statisticamente significativo della mortalità per tutte le cause del 13%. Per tutti i tumori sono segnalati eccessi (circa 30%) statisticamente significativi in tre paesi: Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e Arcidosso.
Conclusioni.  Riteniamo che SE esprima conclusioni erroneamente rassicuranti poiché non sono state  indagate le conseguenze di altri inquinanti (es radon), né ha valutato i loro effetti cumulativi ed è mancata una reale georeferenziazione della popolazione (esposta e di controllo). Nonostante l’evidenza di questi limiti e l’emersione di alti rischi, lo studio SE ha basato la sua rassicurazione aggregando valori molto differenti tra loro e diluendo situazioni molto preoccupanti. Il mascheramento di questa alta stima di alcuni rischi impedisce il corretto riconoscimento dei danni già subiti e produce nuovi danni alla salute della popolazione esposta.

… continua a leggere cliccando qui

PUBBLICATO IL LIBRETTO ‘ABGEOTERMIA’

GEOINTERNO8_3_2013:UNA MODERNA PROPOSTA‘CHE COS’E’ – I DANNI CHE FA – I RESPONSABILI – LE ALTERNATIVE’ è il sottotitolo del libretto ‘ABGeotermia’ che abbiamo pubblicato grazie a Strade Bianche e che contiene , appunto, l’ABC della questione geotermia sul monte Amiata con tutti i riferimenti alla documentazione ufficiale alla quale, come sempre, facciamo riferimento. Contiene anche le nostre proposte sull’energia e sullo sviluppo sostenibile sulla montagna.
La diffusione sta iniziando su tutto il territorio amiatino, a offerta libera, e vi invitiamo a leggerlo e regalarlo ai vostri amici.

Ricordiamo che è anche possibile fare una donazione online per sostenere la battaglia di Sos Geotermia collegandosi qui.

Riportiamo l’indice degli argomenti:

>DI CHE SI PARLA
>CHE COS’ E’ LA GEOTERMIA
>LA SALUTE NEGATA
-Le diversità dei flussi geotermici e delle matrici geologiche nelle diverse aree
-Risultati diversi nelle diverse aree geotermiche
-In Epidemiologia non si possono mescolare le diversità registrate in aree con differenti esposizioni sulle popolazioni.
-In Amiata ci sono prove che la Geotermia non sia sostenibile, mentre non ci sono prove del contrario
-Un aggiornamento dello Studio epidemiologico, incompleto e con conclusioni fuorvianti
>SULLA MANCATA TUTELA DELLE FALDE IDROPOTABILI
-Mancano i bilanci idrici per sostenere la rinnovabilità della geotermia
-Stanno pensando di abbandonare le sorgenti del Fiora
>SULLA PERDITA DELLA QUALITA’ DELL’ACQUA POTABILE
-La pericolosità dell’arsenico nell’acqua potabile
-La mancata informazione ed eliminazione delle fonti inquinanti
>LE ALTERNATIVE
–Energetiche
–Qualità della vita per un’altra Amiata possibile
>CONCLUSIONE

La Nazione del 23 aprile 2013

AMIATA DISTRIBUZIONE GRATUITA
La geotermia è dannosa? Uno studio nel libro di «SoS»
di Cristiano Bernacchi
MENTRE IL DIBATTITO in Amiata sulla geotermia non si placa il comitato Sos Geotermia pubblica un libro sull’argomento. Si intitola ABGeotermia (Stampa Alternativa) e contiene una sorta di ABC sulla questione geotermica in Amiata. Al suo interno vengono riportati riferimenti ai documenti ufficiali stilati dalla Regione, da Arpat e dalle Università che hanno dedicato studi a riguardo. Sono diversi i punti interrogativi che emergono da questo libro, nel testo però, oltre ai soliti capitoli che discutono su come la geotermia in Amiata sarebbe dannosa e poco sostenibile, si trovano anche voci che parlano di alternative: il fotovoltaico e il suo virtuoso sviluppo. È iniziata la diffusione del libretto ad offerta gratuita, partita da Castel del Piano, ma che raggiungerà tutto il comprensorio amiatino.

È arrivato il momento che l’Amiata decida del proprio futuro. L’11 maggio in piazza

BALDUCCI_FRASE“Fateci costruire Bagnore 4 e sarete compensati lautamente”. Questo è quello che ormai appare da diversi mesi sulla cronaca della stampa locale. ENEL tiene a sottolineare che saranno spesi milioni di euro per la costruzione della più grande centrale geotermoelettrica dell’Amiata, Bagnore 4, il doppio di quella già esistente, e milioni di Euro saranno versati nelle casse della Regione e dei Comuni e, meraviglia delle meraviglie, il tutto senza che questi nostri amministratori spremano troppo il loro cervello per progettare e cercare finanziamenti per lo sviluppo del territorio.
In proposito vogliamo subito  precisare che questo ipotetico sviluppo, tra l’altro mai avvenuto in quelle che sono le aree geotermiche tradizionali di Larderello, benché questa attività vi sia presente in maniera massiccia da oltre un secolo, deve tenere conto di alcune priorità, che si chiamano, in primis,  salute, qualità della vita, rispetto delle risorse naturali (aria e acqua) e dell’ambiente. Questi sono i veri beni a cui tengono coloro che abitano o che sono venuti a vivere in questa bellissima montagna, e per la salvaguardia dei quali non siamo disposti a compromessi.
Vale la pena ricordare agli amministratori locali e regionali che spesso lo sviluppo tecnologico non garantisce tutto questo: Taranto ne è l’esempio calzante; benché in quella città lo sviluppo industriale garantisca veramente l’occupazione a migliaia di persone, oggi, dopo decenni e centinaia di morti, sembra che tutti si siano svegliati da un sonno profondo e concordino che il lavoro e lo “sviluppo” non può essere anteposto al valore della vita delle persone.
Ma, a dire il vero, la sveglia l’hanno fatta suonare i magistrati e non i politici, non le istituzioni o i garanti della salute pubblica che negli anni non hanno impedito un disastro annunciato. Galimberti, uno tra i filosofi più attenti ed impegnati su i grandi temi dell’etica, del tramonto delle ideologie e della crisi dei valori cristiani, ci ricorda che oggi il mondo è governato dalla tecnica e che la natura è ormai diventata manipolabile in ogni suo aspetto. Lo sviluppo tecnologico è  incurante non solo della natura e dell’ambiente, ma poco si interessa anche degli aspetti umani.

In proposito, vogliamo citare un passo tratto dalla delibera della Giunta Regionale Toscana n. 344/2010  “Approvazione dei criteri direttivi per il contenimento delle emissioni in atmosfera delle centrali geotermoelettriche”, laddove si afferma che “Relativamente ai valori di emissione è da premettere che tali valori non costituiscono riferimenti per la tutela sanitaria, ma sono limiti tecnologici stabiliti sulla base delle “migliori tecniche disponibili” e in relazione alle caratteristiche dei fluidi (geotermici) utilizzati”.  Ebbene, è la stessa Regione a dirci che i valori di emissione non rappresentano riferimenti per la tutela sanitaria, ossia per la tutela della salute, ma sono limiti tecnologici, e dovrebbe bastare questo, ed un po’ di buon senso, a far riflettere e preoccupare amministratori, politici, autorità sanitarie ed Arpat che nelle sue relazioni definisce alcune delle sostanze immesse in atmosfera “inquinanti con caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche rilevanti”.

Gli amministratori sanno bene come vengono chiamati i soldi che ENEL versa nelle casse dei Comuni: “Compensazioni ambientali e territoriali” e se non hanno ben chiaro il significato del verbo “compensare” basta leggerlo su un vocabolario: “pagare, risarcire del danno sofferto”.

Naturalmente crediamo che il tutto sia proporzionale, e se le compensazioni aumentano non vuol dire che sono stati bravi gli amministratori regionali a pretendere qualche soldo in più, né che ENEL è stata magnanima, ma che in realtà aumentano i profitti della società, poiché i programmi sull’Amiata prevedono il raddoppio delle MW attualmente prodotte. Questa è la vera manna che è caduta sulle popolazioni dell’Amiata!  E’ la manna che aspettavamo da generazioni, perché la storia non era stata generosa nei nostri confronti, cioè, non avevamo avuto le industrie.
La maremma e la miniera erano state le uniche alternative occupazionali per i nostri padri, ed oggi che avremmo potuto riscattarci da questo triste passato, perché potevamo vivere in un ambiente salubre, ebbene la storia ci sta ancora penalizzando, sta nuovamente chiedendo il sacrificio ai più deboli, a coloro che non rappresentano neppure l’uno per cento della popolazione della Toscana.
Oggi, nel terzo millennio, questa manna si chiama denaro e sono proprio i soldi l’elemento sostanziale dello scellerato sviluppo che viene proposto all’Amiata, il denaro, una tra le maggiori cause dei disastri che accadono in questo pianeta e non sono gli ambientalisti a dirlo, lo dice lo stesso vescovo di Roma recentemente eletto.

Ma il nostro destino non appartiene né agli amministratori, né tanto meno ad ENEL e questo territorio non è una loro proprietà; è ‘n o s t r o’, ci appartiene di fatto e di diritto, lo abbiamo ereditato dai nostri padri, ci abbiamo costruito le nostre case per viverci, ci abitano i nostri figli e vogliamo rispettarlo e mantenerlo integro per chi verrà dopo di noi.
Non dobbiamo mai dimenticarci che un tempo andavamo orgogliosi della nostra terra. La qualità dell’aria e delle nostre acque è stata da sempre il nostro biglietto da visita, l’Amiata, nell’immaginario collettivo, è questo e non la stazione mobile di Arpat che gira per i paesi a misurare il grado di inquinamento dell’atmosfera e tanto meno il polo geotermico che la Regione Toscana vorrebbe realizzare, imponendolo alle popolazioni. Non ci interessano i programmi redatti nei tavoli del potere politico ed economico dal Presidente Rossi e dall’Assessore Bramerini, né i loro protocolli sottoscritti e quelli da sottoscrivere con ENEL, con la complicità di amministratori male informati e che non comprendono la gravità di questi accordi dai quali dipende il futuro di un territorio e della sua gente.  Devono ancora recepire l’insegnamento delle ultime elezioni politiche e forse non hanno neppure capito che la gente vuole ricominciare a costruire dei valori etici e nuovi apparati politici e di governo, perché quelli che esistono sono i responsabili di quanto sta avvenendo nel nostro paese e l’Amiata ne è l’ennesima riprova.

Si dice che ‘si può ingannare una persona per sempre o molte persone per una volta, ma non si possono ingannare molte persone per sempre!’; la gente si è svegliata e comincia a chiedere conto di quanto sta succedendo in Amiata; la questione è ormai all’attenzione dell’intera nazione e -appunto- sarà ben difficile continuare ad ingannare tutti ancora. L’11 maggio i cittadini dell’Amiata, sostenuti da tanti comitati, associazioni, sindacati, anche nazionali, chiederanno ad alta voce che si fermi lo scempio e si progetti uno sviluppo diverso della montagna, salvaguardando la salute e l’ambiente.

‘AMIATA CALLING’: L’Amiata chiama! L’11 maggio una giornata di lotta in difesa della montagna

20130511_locandina_finale_72_600_imgMentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa.
Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata.
Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio.

Di seguito l’appello e le prime adesioni:

SCARICA IL VOLANTINO FRONTE/RETRO CON IL PROGRAMMA E LE ADESIONI

SCARICA LA LOCANDINA CON L’APPELLO IN FORMATO A3 (colori e bianco/nero, file zippato 11,6 Mb) oppure in FORMATO A4 (colori e bianco/nero, file zippato 5,6 Mb)

AMIATA CALLING: GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA!

> Contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi
> Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti.
> Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile.
> Per la politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio.
> Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria,
> Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.

IL MONTE AMIATA -la montagna sacra, cuore dell’Italia- DIVENTI IL CENTRO DA CUI RIPARTIRE PER LE LOTTE COMUNI

La geotermia sul monte Amiata non è né pulita, né rinnovabile, né innocua, come dimostrato dalle stesse ricerche effettuate dalla Agenzia Regionale di Sanità:
-tonnellate di inquinanti fuoriescono dalle centrali geotermiche che concorrono a contaminare aria, terreno e falde ed entrano nel ciclo alimentare fino all’uomo;
-incremento della mortalità rispetto alle aree limitrofe e al resto della Toscana con un aumento statisticamente significativo del +13% per gli uomini e altre gravi patologie.
-depauperamento e inquinamento -soprattutto da arsenico- del bacino idropotabile amiatino con il rischio concreto della sua scomparsa e/o impossibilità per l’uso potabile;
-Diciamo basta alle centrali geotermiche Enel in Amiata, ma anche alle possibili future autorizzazioni ad altre compagnie!

FERMIAMOLI ORA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!
MORATORIA IMMEDIATA DI TUTTA L’ATTIVITA’ GEOTERMICA IN AMIATA!
L’11 MAGGIO 2013 TUTTI IN AMIATA
PER UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE
A DIFESA DELLA NOSTRA TERRA

Questo il programma della giornata:

dalle 10,30 alle 12,30 ad Arcidosso (GR) in Piazza Indipendenza: L’Amiata accoglie i comitati, assemblea/incontro in piazza
– alle 14,00 in Località Aiuole, a pochi km tra Arcidosso e S.Fiora, Concentramento e Corteo fino al cantiere della centrale geotermica di Bagnore 4
– dalle 16,30 ad Arcidosso (GR) in Piazza Indipendenza, Manifestazione/Assemblea con interventi e testimonianze sulle varie esperienze di lotta dei comitati e associazioni partecipanti
– dalle ore 18,00: Festa e musica in piazza

Adesioni ad oggi:

> Don Gallo e la Comunità San Benedetto al Porto (GE)
> Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
> Comitato nazionale Stop Enel. Per un nuovo modello energetico
> Forum Ambientalista nazionale
> USB Unione Sindacale di Base, federazione Nazionale
> Confederazione COBAS
> ATTAC Italia
> Medicina Democratica Toscana
> Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi e Naturali
> Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
> Federazione Toscana del partito dei CARC
> Ola – Organizzazione Lucana Ambientalista (No Triv)
> Assemblea Siena Beni Comuni (SI)
> DAS (Dimensione Autonoma Studentesca) di Siena
> Unione Sindacale di Base USB federazione di Grosseto
> Forum Ambientalista di Grosseto (GR)
> Comitato Beni Comuni Val di Cecina (Li/Pi)
> Carc, Abbadia San Salvatore (Si)
> Comitato Ambiente Amiata, Abbadia San Salvatore (SI)
> Lista Civica Per Abbadia, Abbadia San Salvatore (SI)
> Lista di Cittadinanza Prospettiva Comune, Piancastagnaio (SI)
> Comitato Difesa Ambiente Paesaggio Acquapendente (VT)
> SpeziaViaDalCarbone Comitato di cittadini (SP)
> Associazione di amicizia con il popolo Mapuche, Como
> Aldo Zanchetta, Fondazione Neno Zanchetta, Lucca
> ATTAC Roma
> ATTAC Chianti-Valdelsa
> Forum Cittadini del Mondo R.Amarugi, Grosseto
> ATTAC Vercelli
> Comitato Acqua Bene Comune di Vercelli
> Francesco Biagi, progetto Rebeldia, Pisa
> Associazione Yaku, Roma
> Comitato Beni Comuni di Manciano (Gr)
> Associazione Sanremo Sostenibile, Sanremo (IM)
>  Partito Comunista dei Lavoratori, Provincia di Grosseto
> Campagna Difesa del Latte Materno
> Comitato NO TUNNEL TAV Firenze
> Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Grosseto
> Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Santa Fiora e Amiata (GR)
> Spazi Liberati Firenze-Prato-Pistoia
> ALBA Grosseto
> Comitato Valdelsa – Comitato per la tutela e la difesa della Valdelsa
> Centro Donna di Grosseto
> Comitato Difensori della Toscana, Casole d’Elsa (SI)
> MPL Movimento Popolare di Liberazione
> Associazione Il Mulino, Abbadia San Salvatore (SI)
> Coordinamento Salviamo le Apuane
> Coordinamento dei Comitati e Associazioni Ambientali Provincia di Grosseto
> RETE AMBIENTALE VALDISIEVE (Associazione Valdisieve, Associazione Vivere in Valdisieve e Comitato Valdisieve)
> Associazione Re:Common
> Circolo Sinistra Ecologia e Libertà Amiata grossetana
> Associazione Vivamazzonia
> OGM Gruppo d’Opinione in Movimento di Pitigliano
> Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Toscana
> Comitato per la Difesa della Val D’Asso, S.Giovanni D’Asso
> Comitato per la Val D’orcia, l’Amiata e le Crete Senese
> Movimento 5 Stelle Grosseto
> Maremma Libertaria rivista on line Massa Marittima-Siena ex O.P.
> Italia Nostra – Consiglio Regionale Toscano
> Italia Nostra – sezioni di Grosseto e Siena
> perUnaltracittà – lista di cittadinanza, Firenze
> l’Altracittà – giornale della periferia, Firenze
> WWF Italia
> Comitato Non A Tutti I Costi Biogas, San Quirico d’Orcia
> Movimento 5 Stelle gruppo di Abbadia San Salvatore
> Comitato Acqua Bene Comune di Pistoia
> Movimento Rifiuti Zero, Toscana
> Associazione Ambiente e Futuro, Toscana
> Rete Ambientale della Versilia
> Movimento 5 Stelle gruppo di Montalcino
> Amici dei bagni di Petriolo
> Associazione Radicondoli Municipio Nuovo
> Associazione A Sud
> Associazione culturale Arci Veltha di Elmo, Sorano
> CRA – Comitato Risanamento Ambientale, Guidonia (RM)
> CISA (coordinamento interregionale Umbria-Lazio salvaguardia Alfina)
> Coordinamento regionale umbro sulle energie rinnovabili
> Comitato in Difesa Paesaggio – Camugnano (Bo)
> Gruppo di Piancastagnaio attivisti e simpatizzanti M5S
> Cinzia Bottene, consigliera comunale, Lista Civica Vicenza Libera No Dal Molin
> SEL Federazione Grosseto
> Comitato Rifiuti Zero Mugello

 

La Nazione del 25 aprile 2013

I comitati non si fermano «Amiata Calling» va avanti
In aumento le adesioni per la manifestazione di maggio
GEOTERMIA DEFINITO IL CALENDARIO CON MOMENTI DI FESTA
AMIATA CALLING: fervono i lavori per la manifestazione nazionale di sabato 11 maggio. I movimenti per l’Amiata, coordinati dal comitato SoS Geotermia, stanno da tempo organizzando una giornata di mobilitazione nazionale per dare voce alle loro preoccupazioni sullo sfruttamento geotermico. Il calendario della giornata prevede un’assemblea dei comitati alle 10.30 in piazza Indipendenza ad Arcidosso, un corteo alle14 che si snoderà tra Le Aiuole e la centrale geotermica (nella foto i lavori per Bagnore 4), una manifestazione alle 16.30 ad Arcidosso e dalle 18.30 in poi al Castello Aldobrandesco e in piazza Cavallotti «dibattiti, interventi, testimonianze, artigianato, musica e altre attività», dicono gli organizzatori. Molte le adesioni a questa iniziativa, da Don Gallo e la comunità di san Benedetto al Porto di Genova, al Wwf, al Forum per l’acqua. Questi ultimi sono di recente stati presenti, ad una delle riunioni dei comitati amiatini. Durante l’incontro sono stati discussi i temi che accomunano i comitati. Per far sì che le esigenze espresse dai movimenti che in tutta Italia cercano sistemi alternativi di sviluppo, di sfruttamento energetico e delle risorse naturali, dice Valerio del Forum per l’acqua, «non basta essere solidali gli uni con gli altri ma occorre riflettere sulle spinte interiori che animano i movimenti e imparare reciprocamente». Lorenzo, di Amiata autogestita, Onlus che ha sede ad Arcidosso, parla di «maggioranza fatta di minoranze e da qui il dibattito si apre sulla necessità di includere sempre più la cittadinanza amiatina nelle attività dei comitati, perché ad oggi il problema non sembra essere sentito dalla totalità della popolazione locale». Per informazioni sull’evento visitare la pagina Facebook di SoS Geotermia e il sito sosgeotermia.noblogs.org.

La Nazione del 19 aprile 2013

Manifestazione anti geotermia. Pronto il calendario della giornata
«GIÙ LE MANI dalla nostra terra»: si chiama così la manifestazione organizzata dal coordinamento Sos Geotermia in programma l’11 maggio. La mobilitazione è promossa dai cittadini e dai comitati per protestare contro l’utilizzo delle risorse geotermiche sul Monte Amiata. Alle 10.30 è in programma, in piazza Indipendenza ad Arcidosso, l’assemblea dei comitati. Alle 14 il corteo si sposterà verso la centrale di Bagnore 3, dove dovrà sorgere la super-centrale Bagnore 4. Alle 16.30 sono in cartellone interventi e testimonianze in piazza Indipendenza e a partire dalle 18.30 musica, artigianato e baratto-mercato in piazza Cavallotti e al castello Aldobrandesco.

Il Cittadino online dell’8 aprile 2013

Gli ambientalisti amiatini si riuniscono in un “supercomitato”
La molla che ha spinto a questa azione è stato l’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore 4
di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO – Particolarmente attivi in questi ultimi tempi i comitati per la difesa dell’ambiente che non solo si sono riuniti in un supercomitato denominato SOS Geotermia, Coordinamento dei movimenti per l’Amiata, ma che hanno anche infittito la loro opera di informazione e di comunicazione con la loro email sos-geotermia@bruttocarattere.org.
La molla che ha fatto scattare la maggiore ricerca di incisività presso l’opinione pubblica da parte del movimento è stato l’inizio dei lavori della nuova centrale geotermica di Bagnore 4, vista come un ulteriore espansione  dell’attività dell’Enel e come un attentato o un impadronirsi dell’Amiata e delle sue risorse, non senza la complicità o la negligenza delle amministrazioni locali, richiamate continuamente a svolgere un’opera di sorveglianza sull’operato del colosso dell’energia. Significativo in proposito il titolo del primo documento emesso, “giù le mani dalla nostra terra”, qui di seguito ripercorso nelle linee fondamentali: “Nonostante il ricorso pendente al TAR e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel il 7 marzo ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore 4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore 3 (20 MW) fino a 60 MW. Pure il rinnovato interesse da parte dei media nazionali che hanno evidenziato tutte le problematiche legate alla geotermia amiatina, non è valso a far sì che da parte delle amministrazioni si aprisse un tavolo di verifica ed approfondimento sulla questione. Il Coordinamento SOS Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha immediatamente deciso che non c’è più tempo da perdere ed annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore 4 e dei cantieri del cosiddetto ‘piano di riassetto’ di Piancastagnaio”. L’iniziativa non è isolata e rientra nel disegno più vasto di andare “contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi. Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti. Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile. Per la politica al servizio delle popolazioni, per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio. Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria. Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente”. Si denuncia anche l’insistenza “nel ricatto lavoro/salute, laddove si annuncia che i lavori inziali vengono affidati ad una ditta di Abbadia S.S., nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra ‘campanili’ o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione”. Non ci sono note per il momento reazioni né da parte dell’Enel né da parte delle amministrazioni locali, eccezion fatta per alcune puntualizzazioni del sindaco Verdi di Santa Fiora, sulle quali saremo più esaurienti nei prossimi giorni.

La Nazione del 27 marzo 2013

Sos Geotermia non dà tregua. Incontro per decidere la manifestazione
AMIATA. MENTRE L’ENEL continua a lavorare al cosiddetto Piano di riassetto di Piancastagnaio e dopo gli annunci sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento Sos Geotermia si è riunito in un’assemblea pubblica, peraltro molto partecipata, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi l’11 maggio. Su impulso dei cittadini e dei comitati, Sos Geotermia ha lanciato un appello nazionale a cui hanno già dato adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali. «PRIMO firmatario docono al comitato è don Gallo, che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere partigiani dell’Amiata e difendere la Terra», seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, Ata, l’Usb ed i Cobas. «L’elenco è lungo e qualificato incalza Sos Geotermia contando che ancora non è avvenuto l’annuncio ufficiale dell’iniziativa». «DA OGGI concludono lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi e partiti, invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata. Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio».

Contropiano.it del 27 marzo 2013

Amiata Calling! L’Amiata chiama! L’11 maggio una giornata di lotta in difesa della montagna
Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa.
Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata.
Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio.

SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata –
…segue l’Appello

Gonews.it del 27 marzo 2013

AMIATA
SOS Geotermia chiama a raccolta l’11 maggio i suoi sostenitori per una mobilitazione nazionale
Una giornata di lotta in difesa della montagna che già conta numerose adesioni. Prossima assemblea il 5 aprile
Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa.
Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata.
Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio.
Fonte: SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata

Maremma News del 26 marzo 2013

Giornata di lotta in difesa per l’Amiata
Amiata: Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia – scrivono i suoi esponenti – si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.
Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, di seguito riportato, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.
“Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa. Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata”, continuano gli esponenti. Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata – conclude il comitato SOS Geotermia – a partecipare al prossimo incontro, concludono,  che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio”.

PrimaPaginaChiusi.it del 26 marzo 2013

SOS GEOTERMIA AMIATA. L’11 MAGGIO GIORNATA DI MOBILITAZIONE
IN UN COMUNICATO STAMPA IL COMITATO AMIATINO ANNUNCIA L’INIZIATIVA: ” INVITIAMO TUTTI I CITTADINI DELL’AMIATA A PARTECIPARE AL PROSSIMO INCONTRO CHE SI TERRÀ IL 5 APRILE E A COLLABORARE CON IL COORDINAMENTO PER LA RIUSCITA DELLA GIORNATA DELL’11 MAGGIO

Prosegue senza soste la “battaglia” sull’Amiata del Comitato SOS geotermia che il 21 marzo si è riunito in assemblea pubblica e ha deciso una giornata di mobilitazione l’11 maggio.
Riceviamo e pubblichiamo il relativo comunicato stampa:
‘AMIATA CALLING’: L’Amiata chiama! L’11 maggio una giornata di lotta in difesa della montagna
Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo. Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali. Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa. Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata. Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio”.

Corriere di Maremma del 24 marzo 2013

L’11 maggio manifestazione anti-geotermia
ARCIDOSSO. Sos Geotermia ha organizzato l’11 maggio una giornata di mobilitazione per chiedere la “moratoria immediata di tutta l’attività geotermica in Amiata” Questo il programma della giornata: dalle 10,30 alle 12,30 ad Arcidosso, piazza Indipendenza, incontro con i comitati , i movimenti e le associazioni; alle 14,00 in Località Aiuole, a pochi km da Arcidosso e S.Fiora, concentramentoecorteofino al cantiere della centrale geotermica di Bagnore 4; dalle 16,30 ad Arcidosso, in piazza Indipendenza, manifestazione/assemblea con interventi e testimonianze sulle varie esperienze di lotta in difesa del territorio e dei beni comuni;inconclusionedigiornata,dalle ore 18,00, festa e musica in piazza.

La Nazione del 23 marzo 2013

I comitati non mollano Pronta la mobilitazione
UN INCONTRO con tanto pubblico quello di Arcidosso. Un incontro che ha definito una data certa: l’11 maggio dal comune di Arcidosso partirà la mobilitazione nazionale di protesta contro lo sfruttamento geotermico. Al «circolino» di San Lorenzo, dove era in programma l’assemblea organizzata dal coordinamento Sos geotermia, si sono presentati membri dei vari comitati ambientalisti e cittadini preoccupati sulle ripercussioni che lo sfruttamento di queste risorse potrebe avere sulla salute pubblica. L’assenza dei rappresentanti delle istituzioni non è passata inosservata. Un incontro organizzato per creare un confronto sui temi della salute e sulle conseguenze legate alla realizzazione delle centrali geotermiche sul Monte Amiata. La voglia di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni si è rafforzata dopo che Enel Green Power ha annunciato l’avvio dei lavori per Bagnore 4, tra i comuni di Arcidosso e Santa Fiora. «E’ stato — spiega Roberto Barocci — un incontro partecipato e un’occasione sia per ribadire la nostra contrarietà allo sfruttamento delle risorse geotermiche, sia per definire il percorso che porterà alla manifestazione nazionale dell’11 maggio. Abbiamo deciso — aggiunge Barocci — che la mobilitazione partirà dalla piazza centrale di Arcidosso dove in mattinata è in programma un’assemblea che vedrà la presenza anche di associazioni nazionali, poi ci sarà un corteo che, passando dalla località Aiuole arriverà al sito della centrale Bagnore4. Lì, il coordinamento Sos geotermia, denuncerà ancora una volta i dati allarmanti che derivano dallo sfruttamento geotermico del territorio.

Geotermia in Amiata. Se ne continua a parlare sui media…ma i politici tacciono

20130315_classtv_borgia_fermo_img2_elabDi nuovo ieri, 15 marzo 2013, la Tv si occupa di ‘Geotermia buona e cattiva’, titolo del servizio della trasmissione Prometeo in onda su Class Tv; a distanza di un paio di settimane dal precedente servizio che la stessa trasmissione ha fatto sull‘allarme mercurio in Amiata, questa volta viene intervistato il prof.Andrea Borgia, geologo e vulcanologo, che può essere considerato il maggior conoscitore delle criticità, dei danni e dei rischi legati allo sfruttamento geotermico in Amiata.
Lo stesso prof.Borgia oggi, 16 marzo, dalle colonne de Il Tirreno smorza i facili entusiasmi con cui la stessa Enel nei giorni scorsi aveva dato pubblicità a dichiarazioni del prof.Horn e denuncia anche i provvedimenti, a dir poco sconsiderati, presi a suo tempo dalla Regione Toscana in merito al controllo (mancato) sulla questione.

Nel box qui sotto potete ascoltare l’intervista (si tratta dell’audio, per chi volesse seguirla in video può collegarsi al servizio sul sito della trasmissione. (dal minuto 18’57” a 29’30”)

 

Questi gli articoli di oggi de ‘Il Tirreno’:

20130316_tirreno_borgia20130316_tirreno_borgia_box

Bagnore 4, iniziato il cantiere della nuova centrale Enel. AMIATA CALLING: GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA!

bramerini 7 nani_600_72Nonostante il ricorso pendente al TAR e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel ieri, 7 marzo, ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore3 (20 MW) fino a 60 MW.
Pure il rinnovato interesse da parte dei media nazionali che hanno evidenziato tutte le problematiche legate alla geotermia amiatina, non sono valsi a far sì che da parte delle amministrazioni si aprisse un tavolo di verifica ed approfondimento sulla questione.
Il Coordinamento SOS Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha immediatamente deciso che non c’è più tempo da perdere ed annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi, oltre all’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto ‘piano di riassetto’ di Piancastagnaio:

Contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi.
Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti.
Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile.
Per la politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio.
Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria.
Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.

Denunciamo peraltro come si insista, anche stavolta, nel ricatto lavoro/salute, laddove si annuncia che i lavori inziali vengono affidati ad una ditta di Abbadia S.S., nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra ‘campanili’ o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione.
Preannunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna e invitiamo la popolazione a partecipare per fermare il saccheggio dell’Amiata.

La Nazione del 9 marzo 2013

AMIATA GEOTERMIA
«Azioni legali per l’impianto»
UNA MANIFESTAZIONE sul monte Amiata per protestare contro l’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4, nei comuni di Santa Fiora e Arcidosso. Lo ha annunciato il coordinamento Sos geotermia che sottolinea anche di aver «immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale». «Non c’è più tempo da perdere afferma il coordinamento organizzeremo il prima possibile una manifestazione a carattere nazionale sul monte Amiata, chiedendo l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto Piano di riassetto di Piancastagnaio. Annunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna e invitiamo la popolazione a partecipare per fermare il saccheggio dell’Amiata». Il coordinamento non nasconde la delusione dopo l’annuncio di Enel Green Power di avvio dei lavori. «Nonostante il ricorso pendente al Tar aggiunge il coordinamento Sos geotermia e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, l’Enel ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore3».

Il Tirreno del 9 marzo 2013

Via a Bagnore 4, è subito guerra
Il coordinamento Sos Geotermia annuncia mobilitazione e manifestazioni di portata nazionale    
di Fiora Bonelli
AMIATA. Sos Geotermia, il coordinamento dei comitati amiatini antigeotermici, annuncia una mobilitazione nazionale contro l’inizio dei lavori di Bagnore 4; se la prende con gli amministratori e invita la popolazione a «fermare il saccheggio dell’Amiata». Sos Geotermia, insomma, non sente ragioni e anche se le sue argomentazioni e alcuni dei suoi dati vengono ogni volta contestati e contraddetti da quelli forniti da Università e da Enel (è accaduto anche in una recente puntata di Striscia la notizia), il coordinamento va avanti e accusa tutti. «Nonostante il ricorso pendente al Tar e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel il 7 marzo ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore 4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore 3 (20 Mw) fino a 60 Mw». E il movimento non si accontenta della risonanza mediatica, ma prosegue utilizzando le vie legali: «Il Coordinamento Sos Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha subito deciso che non c’è più tempo da perdere e annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi non solo l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto “piano di riassetto” di Piancastagnaio». I temi che dovranno aggregare gli ambientalisti di tutta Italia sono infatti una lunga lista che Sos Geotermia sintetizza così: «Per la politica al servizio delle popolazioni, per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio. Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria. Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente». Sos geotermia trova anche da ridire su quello che in una nota definisce «il ricatto lavoro – salute, laddove si annuncia che i lavori iniziali di Bagnore 4 vengono affidati a una ditta di Abbadia San Salvatore, nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra “campanili”; o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione. Preannunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna», concludono. Intanto il dibattito prosegue a tutti i livelli. E mentre il Partito democratico annuncia un prossimo meeting sull’argomento con la partecipazione, se possibile del presidente regionale Rossi, a Bagnoli, nella sede delle ex scuole elementari, alcuni cittadini hanno organizzato un incontro per parlare di geotermia e per attivare un referendum consultivo con tre domande sul futuro della geotermia: favorevole, contrario, favorevole ma col sistema binario e non con il flash che è quello attuale. Insomma, il referendum che dovrebbe tentare la “mediazione”, se ancora mediare è possibile.

La Nazione del 10 marzo 2013

«La manifestazione anti-geotermia? Ci auguriamo sia pacifica»
AMIATA. IL SINDACO DI SANTA FIORA RESTA FEDELE AL FRONTE DEL «SÌ» INAUGURATO NEL 2007
«ERO E RESTO convinto che la geotermia può dare un valore aggiunto al territorio». Il sindaco di Santa Fiora, Renzo Verdi, ribadisce il sostegno dell’amministrazione al modello energetico che prevede lo sfruttamento delle risorse geotermiche. Un tema «caldo» nel territorio amiatino che ha diviso i cittadini in due fronti: i favorevoli allo sviluppo geotermico e i contrari. Da questa frattura è nato il movimento Sos geotermia, che raccoglie i cittadini impegnati nella salvaguardia del Monte Amiata e nel contrasto allo sfruttamento geotermico. E proprio il coordinamento dei movimenti per l’Amiata Sos geotermia dopo l’annuncio di Enel Green Power dell’avvio dei lavori per la realizzazione della centrale geotermica Bagnore4 a Santa Fiora e Arcidosso, è tornato a riaccendere i riflettori sulla querelle. Una battaglia che non preoccupa l’amministrazione. «IL COMUNE sottolinea il primo cittadino di Santa Fiora continuerà a sostenere il percorso intrapreso nel 2007, da quando partecipa con la Regione al tavolo istituzionale sulla geotermia. In ogni caso non abbasseremo la guardia e continueremo a chiedere un miglioramento tecnologico per l’abbattimento completo di un potenziale inquinamento». Il sindaco ammette di non essere a conoscenza della manifestazione annunciata dal coordinamento Sos geotermia: «Siamo in democrazia, ognuno può avere le proprie idee. Non sapevo della manifestazione: ne prendo atto, l’essenziale è che avvenga rispettando la legge e in maniera pacifica. Il Comune resta aperto al confronto, non abbiamo avuto un contatto con il coordinamento ma non abbiamo problemi a incontrare chi ne fa parte. L’amministrazione non è sorda, ma resta favorevole a un percorso partecipato».

Corriere di Maremma del 10 marzo 2013

“Una manifestazione nazionale contro i lavori a Bagnore 4″
SANTAFIORA – Il coordinamento Sos Geotermia interviene su Bagnore: “Nonostante il ricorso pendente al Tar e il crescente allarme tra la popolazione, l’Enel il 7 marzo ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore 4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore 3 (20Mw)fino a 60Mw. Il coordinamento Sos Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile, annuncia l’indizione di una manifestazionea carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata per l’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e controle morti da avvelenamento ambientale, la privatizzazione dei servizi, la falsa greeneconomy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria”.

PrimaPagina Chiusi.it dell’11 marzo 2013

GEOTERMIA SULL’AMIATA. L’AVVIO DEL CANTIERE DELLA CENTRALE ENEL DI BAGNORE 4 CONTINUA A CREARE POLEMICHE.
Il Comitato SOS geotermia esprime preoccupazione. Il comunicato stampa.
Proseguono le polemiche relative alla geotermia sull’Amiata. Nei giorni scorsi i media hanno dato notizia dell’avvio del cantiere della centrale Enel Bagnore 4. La questione, oltre le prevedibili dichiarazioni da parte di Enel che tutto è sicuro e che ci saranno nuove prospettive occupazionali, è che c’è il rischio che si riproponga il “modello ILVA”, cioè il binomio-ricatto lavoro/salute, come espressamente scritto dal comunicato del Comitato SOS geotermia, che riceviamo e pubblichiamo di seguito:
“Bagnore 4, iniziato il cantiere della nuova centrale Enel. AMIATA CALLING: GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA! Nonostante il ricorso pendente al TAR e nonostante il crescente allarme tra la popolazione, nel silenzio complice degli amministratori, l’Enel ieri, 7 marzo, ha dato il via al cantiere della centrale Bagnore4 che, se realizzata, triplicherà la potenza dell’esistente Bagnore3 (20 MW) fino a 60 MW. Pure il rinnovato interesse da parte dei media nazionali che hanno evidenziato tutte le problematiche legate alla geotermia amiatina, non sono valsi a far sì che da parte delle amministrazioni si aprisse un tavolo di verifica ed approfondimento sulla questione. Il Coordinamento SOS Geotermia, oltre ad aver immediatamente allertato gli avvocati per intraprendere ogni eventuale iniziativa possibile sul piano legale, ha immediatamente deciso che non c’è più tempo da perdere ed annuncia l’indizione di una manifestazione a carattere nazionale da realizzarsi sul monte Amiata il prima possibile e che abbia come temi, oltre all’immediata sospensione dei lavori della centrale di Bagnore4 e dei cantieri del cosiddetto ‘piano di riassetto’ di Piancastagnaio: “Contro il saccheggio del territorio in nome del profitto di pochi. Per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali. Per ridurre le morti da avvelenamento ambientale, le morti sul lavoro, la riduzione del servizio sanitario e degli ospedali e per il rilancio di una cultura della vita sana, delle cure gratuite e garantite per tutti. Contro la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua e per la difesa e rilancio di una economia ecosostenibile. Per la politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio. Contro le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria. Per il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.” Denunciamo peraltro come si insista, anche stavolta, nel ricatto lavoro/salute, laddove si annuncia che i lavori inziali vengono affidati ad una ditta di Abbadia S.S., nel maldestro tentativo di dividere i cittadini tra loro e tra ‘campanili’ o, come per Floramiata, voler far credere che più geotermia porti più occupazione. Preannunciamo da subito iniziative in tutti i paesi della montagna e invitiamo la popolazione a partecipare per fermare il saccheggio dell’Amiata.

Lettera aperta a Carlo Petrini e Slow Food

slow_food_trivellaAbbiamo sempre seguito con interesse le Sue battaglie per la valorizzazione del buon cibo, sano, pulito e dei piccoli produttori di qualità contro la grande industria agroalimentare, e, più in generale, dell’ambiente naturale ed agricolo del nostro Paese.
Può capire la sorpresa nel vedere Lei e la Sua organizzazione associata a chi tenta di spacciare la geotermia toscana come rinnovabile e pulita; ci riferiamo alla ‘alleanza’ con CoSviG
(il Consorzio Sviluppo Geotermia, leggi qui e qui).

Non vogliamo far torto alla Sua intelligenza, ma ci sembra che la sacrosanta battaglia per valorizzare la produzione di qualità della Toscana non possa prescindere da una parallela uscita di scena della geotermia nei termini in cui Enel la pratica nella nostra regione, ed in particolare sul monte Amiata.

La nostra contrarietà a classificare la geotermia genericamente pulita e rinnovabile, nasce dalle evidenze scientifiche che, si badi bene, gli stessi enti preposti e studiosi di chiara fama hanno evidenziato. Non siamo quindi tra quelli che ‘basta che non sia nel mio giardino’, ma dopo oltre 50 anni di geotermia in Amiata, sia per la struttura geologica che per le tecnologie usate, possiamo affermare che la nostra geotermia non è né pulita, né rinnovabile, né sicura.

Non potendo approfondire in questa sede tutte le problematiche della geotermia in Amiata, Le evidenziamo solo alcuni tra gli aspetti più gravi con cui dobbiamo fare i conti:

  • INQUINAMENTO E RIDUZIONE DELL’ACQUA. Il monte Amiata è uno dei bacini idropotabili più grandi del centro-Italia e serve 3 province (Siena, Grosseto e Viterbo). Le misurazioni e le stime ci dicono che, a causa della connessione fra il bacino freatico e quello geotermico sottostante, la falda si è abbassata di circa 200 metri -rispetto agli anni ’70- e continua a scendere di 1 metro al mese (la quantità persa è equiparabile all’intero lago di Bolsena). In più,i dati dimostrano l’aumento continuo della concentrazione di arsenico tanto che per ben 3 volte si è ricorsi alle ‘deroghe’ europee, somministrando ai cittadini acqua ‘avvelenata’ ed oggi, solo grazie agli abbattitori, si riesce a rientrare appena nel limite di legge di 10 μg/l che, come Lei saprà, è comunque un limite di compromesso essendo l’arsenico cancerogeno di classe I° per il quale non esiste quantità innocua (come l’amianto, per capirsi) e l’OMS auspica il livello ‘zero’.
  • INQUINAMENTO DELL’ARIA. Le centrali amiatine ad alta entalpia utilizzano una tecnologia vecchia (e vietata nei paesi ‘civili’) con emissioni nell’aria che risultano anche più gravi delle centrali tradizionali a gas e combustibile fossile. Solo per darLe qualche numero, una sola centrale, denominata Bagnore 3, nonostante i filtri, che comunque agiscono solo sul mercurio e l’acido solfidrico, emette ogni anno (dati Arpat): 213.600 tonnellate di CO2, 1.037 tonnellate di Acido Solfidrico, 6.910 tonnellate di Metano, 4.111 tonnellate di Ammoniaca, 1.236 kg di Acido Borico, 96 kg di Mercurio, più di 9 kg di arsenico, più altre sostanze tossiche.
    Se teniamo conto che questa è una centrale da 20 MW e la rapportiamo alla potenza che avremo a breve, dopo le autorizzazioni regionali, per un totale di 120 MW, può ben immaginare le proporzioni.
  • SALUTE. I dati dello studio epidemiologico dell’Ars Toscana ci dicono che nell’area geotermica del monte Amiata abbiamo avuto 171 morti in più di quelli ‘attesi’ statisticamente dal 2001 al 2006 e attualmente continua lo stillicidio di 2 morti in più al mese, oltre ad un aumento, anch’esso ‘statisticamente significativo’, di altre gravi patologie.

Queste informazioni, che provengono da fonti ‘ufficiali’, non vengono smentite –come potrebbero?– ma vengono nascoste o ne vengono date giustificazioni false e, a volte, bizzarre.
Nel caso della riduzione dell’acqua si è sostenuto che dipendeva dalla scarsità di precipitazioni, questo finché la stessa Regione, attraverso lo studio Mobidic del 2011 –pubblicato inspiegabilmente dopo un anno-, ha dovuto prendere atto che non esistono le variazioni addotte, ma, anzi, negli ultimi anni si rileva un aumento delle precipitazioni. Ma non solo. È proprio lo studio commissionato dalla regione Toscana (Mobidic) a affermare che sulle oscillazioni nelle portate misurate alle sorgenti principali potrebbe giocare un ruolo importante anche una fluttuazione della pressione inferiore (vapore geotermico), “tenuto anche conto del particolare contesto geologico del monte Amiata”.
Per le morti e le malattie l’Ars ha da subito ‘suggerito’ –usando il condizionale– che non dovrebbero essere causate dall’attività geotermica, ma forse –sempre al condizionale– potrebbero dipendere dagli ‘stili di vita’ delle popolazioni locali; queste ‘supposizioni’ sono diventate il cavallo di battaglia delle amministrazioni pubbliche che, usando peraltro soldi dei cittadini, hanno avviato studi specifici sul fumo, sull’alcool e, buona ultima, sulle malattie veneree; anche qui, come per l’acqua, si sono smentiti da soli, infatti in uno studio di uno dei ricercatori dell’Ars stessa sugli stili di vita, lo scorso anno, ha certificato che non ci sono differenze tra gli stili di vita delle popolazioni amiatine rispetto a quelle dei territori limitrofi. Quindi?

Noi non vogliamo attribuire tutti i mali del mondo alla geotermia, ma senz’altro sul monte Amiata l’attività delle centrali Enel è quantomeno concausa dei problemi evidenziati, tanto più che esistono altri sistemi, detti a bassa entalpia, che possono essere sfruttati per produrre l’energia necessaria a sviluppare il nostro territorio e rilanciare un’economia basata proprio sulle produzioni locali tipiche e di alta qualità e sul turismo, nel rispetto e compatibilmente con le caratteristiche ambientali dell’Amiata.

Ma, temiamo, non è questo quello che vogliono fare di questo territorio se, come dall’ultima delibera di giunta regionale Toscana, si include questa area –assieme alla storica di Larderello/Pomarance– nel ‘polo geotermico toscano’ dove incentivare ancora di più l’alta e media entalpia, aprendo anche ad altri gestori, e la sperimentazione di nuovi sistemi (biomasse, inceneritori o termovalorizzatori e chissà cos’altro…).
Per la nostra acqua, la cui purezza era decantata da tempi immemorabili, ci sembra che si sia abbandonata l’idea di recuperarla, tanto che sono in progetto numerosi dissalatori: arriveremo forse all’assurdo che l’acqua dal mare andrà alla montagna?

L’impressione che si ha è che si vogliano sacrificare queste due aree (Amiata e Larderelllo) al solo sfruttamento energetico, quantificandone anche il costo in “43.000 abitanti in 16 comuni, solo 1,2% del territorio”.

I dati e le informazioni più dettagliate può reperirle sui siti istituzionali o sul nostro sito: https://sosgeotermia.noblogs.org/

Ovviamente noi non siamo d’accordo con l’abbandono del monte Amiata allo sfruttamento geotermico e per questo ci rivolgiamo anche a Lei affinchè assuma una posizione coerente con i principi che sono alla base dello Slow Food e che condividiamo nella misura in cui non vengono poi contraddetti nella pratica.

Siamo disponibili per qualsiasi chiarimento in merito e saremmo felici di poter condividere con Lei e la sua associazione la battaglia per la valorizzazione dell’ambiente e della produzione locale.

Monte Amiata, 16 febbraio 2013

ps. giusto oggi su TGR Ambiente Italia è andato in onda un servizio sulla geotermia amiatina (a cui abbiamo partecipato) al termine del quale Piero Sardo di Slow Food Biodiversità ci sembrava alquanto critico sulla questione, in controtendenza rispetto alle altre vs. iniziative con CoSviG. Speriamo bene.
Scarica la lettera aperta in .pdf

16 febbraio 2013. Va in onda su Ambiente Italia il servizio sulla geotermia in Amiata

 

20130216_tgr_ambiente_italia_01Era giusto un mese fa, il 16 gennaio, quando la troupe di ‘Ambiente Italia’ con l’inviato Igor Staglianò, testata del TGR della Rai, ha effettuato le riprese e ci ha intervistato sulla questione della geotermia amiatina di Enel.
Oggi, 16 febbraio, finalmente è andato in onda su Rai 3 il servizio in cui, compatibilmente con i tempi televisivi, siamo riusciti a denunciare e ribadire la falsità della favola che la geotermia e pulita, innocua e rinnovabile.
La cappa di silenzio che Enel e amministratori vorrebbero scendesse sulla questione è stata, ancora una volta, strappata.
Per chi l’avesse perso, vi invitiamo a rivederlo qui.

Abbadia S.S. Presentata al Sindaco una mozione sul Piano di riassetto Piancastagnaio

20121009_piano_trivellazion (7)Pubblichiamo il testo della mozione presentata al Sindaco di Abbadia San Salvatore da Velio Arezzini per conto della Lista Civica ‘Per Abbadia’ che aderisce al Manifesto di SOS Geotermia.

 

 

Abbadia San Salvatore 25/01/2013

Al Sindaco del Comune di Abbadia San Salvatore

Oggetto: Mozione sulla “Geotermia”: piano di riassetto dell’area geotermica di Piancastagnaio e nuova  centrale di Bagnore 4, da porre in discussione e votazione al prossimo Consiglio Comunale del 31 gennaio 2013.

Testo della mozione

Nelle scorse settimane sono avvenuti alcuni importanti eventi negativi, che vanno nella direzione di un ulteriore aumento e sviluppo delle centrali geotermoelettriche di Enel nel nostro territorio:

–          Sono iniziati i lavori di perforazione del nuovo pozzo PC36, quale primo intervento sul piano di riassetto di Piancastagnaio che comporterà un potenziamento delle centrali attuali, tramite la realizzazione di 9 pozzi profondi circa 4000 m per l’approvvigionamento da ciascun pozzo di circa 20 t/h di vapore, per un totale stimato di 180 t/h, con  la perforazione di 5 nuovi pozzi tutti nell’area sud del campo geotermico, per raggiungere e mantenere nel tempo la potenza di 60 MW dagli attuali 38MW circa e con 14 chilometri di nuove tubazioni, tutte fuori terra, provocando una vera e propria devastazione del territorio;
–          A Bagnore è stata   deliberata il 10 settembre 2012 la VIA e in data 21 dicembre 2012 è stato emanato il Decreto da parte della Regione Toscana per l’autorizzazione per la realizzazione di una nuova mega-centrale di 40 MW, che aggraverà ulteriormente il degrado ambientale amiatino;
–          Con Decreto n° 5328 del 15 novembre 2012 la Regione Toscana ha prorogato le concessioni   minerarie di coltivazione di risorse geotermiche “Piancastagnaio”, che scadevano nel 2013, fino al 2024, evitando in tal modo di sottoporre a VIA gli impianti esistenti PC3, PC4, PC5.

Uno scempio ambientale gravissimo, giustificato dalla falsa convinzione che la “geotermia sia una  fonte energetica rinnovabile e pulita”.
Tutto ciò in netto contrasto al principio di “precauzione”, riconosciuto dalla Comunità Europea  e in presenza di dati e documentazioni molto preoccupanti sullo stato di salute dei cittadini dell’Amiata e sul grave depauperamento del bacino idrico del nostro territorio.
Salute: dopo anni e su pressione dei Comitati locali la Regione ha effettuato uno studio comparativo con altre aree non geotermiche toscane, evidenziando un aumento della mortalità di circa il 13% negli uomini (con punte del più 27% nei comuni più esposti alle emissioni geotermiche) e un aumento di  patologie particolari (respiratorie, circolatorie etc)  negli ultimi anni. Aumento di mortalità e di patologie che non possono essere correlate, come in un primo momento aveva affermato ARS, “agli stili di vita”, ma che sono riconducibili a fattori ambientali, come ribadito ultimamente  nel supplemento al numero di settembre-ottobre 2012 di “Epidemiologia e Prevenzione”,  da parte dello stesso gruppo di studio. E quali sono i fattori di inquinamento ambientale sull’Amiata se non quelli riconducibili all’attività delle centrali geotermiche?
Acqua: la falda idropotabile dell’Amiata si è abbassata dagli anni ’70 (quando è iniziato lo sfruttamento geotermico) a oggi di ben 200 metri. Una quantità di acqua potabile corrispondente a circa la grandezza del Lago di Bolsena e equivalente a 200 miliardi di litri di acqua da bere, pari al consumo della popolazione mondiale per circa un mese. Inoltre il piezometro di Poggio Trauzzolo (Santa Fiora) ha rilevato nell’ultimo anno una diminuzione del livello del bacino idrico di circa 12 metri (un abbassamento costante di un metro al mese). Fenomeno estremamente preoccupante che non può essere imputabile – come affermato da vari soggetti istituzionali – alle condizioni climatiche sfavorevoli, poiché  recentemente lo studio MOBIDIC della stessa Regione Toscana ha definito “la piovosità dell’Amiata negli ultimi tre anni – 2008/2010 – eccellente .  Nel 2010 circa 2000 mm/anno, il massimo registrato in circa mezzo secolo. L’inverno 2011 inoltre è stato interessatro da “nevicate storiche”, degne degli anni ’50. Lo stesso studio afferma inoltre che, nell’abbassamento del bacino idrico, “possa potenzialmente giocare un ruolo anche una fluttuazione della pressione inferiore, attualmente non quantificabile, tenuto anche conto del particolare contesto geologico del Monte Amiata” ( Mobidic Amiata – relazione finale – dicembre 2011, pag 67).
Di fronte  a questi dati allarmanti, la  Regione Toscana e gli Enti Locali della zona, favorevoli alla geotermia, invece di preoccuparsi seriamente delle cause di tutto ciò e della tutela della importantissima risorsa che è l’acqua dell’Amiata,  hanno proposto recentemente,  per l’area della costa grossetana,  la realizzazione di numerosi  “dissalatori” di acqua di mare.
Tutto ciò ha una precisa responsabilità nelle scelte e nell’operato della Regione Toscana e dei Sindaci dei Comuni sottoscrittori del “Protocollo d’Intesa” sulla geotermia, firmato con l’Enel nel 2007.
Per tutte le problematiche e criticità sopra esposte, il Consiglio Comunale di Abbadia San Salvatore, riunitosi in seduta plenaria il 31 gennaio 2013, fortemente preoccupato per gli effetti negativi che lo sfruttamento e il potenziamento in atto delle centrali geotermoelettriche Enel hanno e avranno ulteriormente sulla salute dei cittadini, sulla risorsa acqua, sull’ecosistema ambientale, sull’economia (turismo, commercio, agricoltura, etc)  dell’intero territorio dell’Amiata, mentre riafferma la scelta contraria alla realizzazione di centrali geotermoelettriche nel nostro territorio comunale e  la contrarietà all’attuale sfuttamento e all’ulteriore potenziamento  della risorsa geotermica nell’Amiata,

richiede alla Regione Toscana

–          Di  riconsiderare  le scelte compiute recentemente con le autorizzazioni al “Piano di sviluppo geotermico di Piancastagnaio” e alla realizzazione della nuova centrale di Bagnore4;
–         Di applicare il “principio di precauzione” , cautela e prevenzione a salvaguardia della salute dei cittadini   e dell’ambiente dell’Amiata, attuando una “moratoria” per due o tre anni o quanto necessario per verificare realmente se l’acqua risale nel bacino idrico, se l’aria si pulisce, se migliorano le condizioni ambientali:
–         Di dare concreta definizione al “bilancio idrico dell’Amiata”, con l’attuazione di tutte le misure necessarie alla salvaguardia del grande patrimonio idrico presente nel nostro territorio, quale scelta prioritaria a ogni politica di sviluppo energetico, poiché la “risorsa acqua” è la ricchezza più importante per il futuro dell’umanità.

Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale

–          A sostenere le richieste sopra formulate nei confronti della Regione Toscana, richiedendo un urgente incontro al Presidente Rossi e all’assessore all’Ambiente, con una delegazione del nostro comune (Sindaco, Giunta e capigruppo Consiliari) e la partecipazione di cittadini rappresentanti del Comitato Ambiente Amiata;

–          A  richiedere un incontro (anch’esso con la presenza del Sindaco, Giunta, Capigruppo Consiliari e rappresentanti del Comitato Ambiente Amiata) al Ministero della Salute, al Consiglio Superiore della Sanità, al Ministero dell’Ambiente:
a)      Perché siano definiti per legge i “limiti massimi” di emissione nell’aria delle sostanze nocive, (oggi in gran parte non normate) da parte delle centrali geotermoelettriche Enel operanti nell’Amiata e la valutazione degli effetti “comulativi” e “associativi” fra le verie sostanze nocive, per valutarne la connessione e interazione fra di esse.
b)      Perché siano considerate le valutazioni sui valori massimi di emissione di ogni sostanza nociva alla salute dei cittadini, non per ogni singola centrale, ma per il complessivo effetto comulativo di tutte le centrali operanti nella nostra zona, trovandosi a breve distanza l’una dall’altra e agendo quindi in realtà come una unica centrale inquinante;
c)       Perché sia attuata una valutazione complessiva  di impatto ambientale (VIA unica) di tutte le centrali dell’Amiata;
d)      Perché sia previsto per legge la obbligatorietà del VIS (Valutazione Impatto Sanitario) complessivo per tutte le centrali dell’Amiata. VIS “attualmente non specificatamente previsto dalla normativa vigente per la tipologia degli impianti geotermici”.

Un’altra Amiata con  un diverso sviluppo economico  è possibile, in alternativa alle centrali geotermiche dell’Enel, che inquinano e distruggono il nostro territorio.
Uno sviluppo economico che si basi sulla difesa e valorizzazione del grande patrimonio ambientale (acqua, bosco, prodotti agricoli locali, etc), culturale e storico (centri storici, ex-miniere, abbazie, via Francigena, etc), sul turismo ambientale, culturale e sportivo, sul grande patrimonio di piccole e medie aziende artigianali e commerciali.
In questo ambito un ruolo importante lo può avere la valorizzazione della risorsa geotermica “a bassa entalpia”, lo sfruttamento e l’uso del calore e dell’acqua calda, per un piano di sviluppo della risorsa energetica presente nell’Amiata e nel nostro Comune, che sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente,  per gli usi civili e produttivi: teleriscaldamento  per uso civile e artigianale, serre, acquacoltura, riscaldamento impianti sportivi e turistici, etc. Una energia a uso e a favore del nostro territorio, controllata e gestita dalle nostre comunità, non finalizzata quindi allo sfruttamento dell’alta entalpia per le centrali geotermiche, gestite da Enel.

Il Consiglio Comunale di Abbadia San Salvatore

Consapevole che questa sia  la strada giusta su cui agire nell’interesse della nostra cittadinanza e degli operatori economici del nostro Comune   impegna  il Sindaco e la Giunta a operare in tal senso  e a convocare apposite assemblee pubbliche con i cittadini per informarli sugli esiti degli incontri con la Regione Toscana e i Ministeri competenti, oggetto delle richieste formulate nella presente mozione.

Il Consigliere Comunale – Velio Arezzini

Geotermia e terremoti. Arriva da Napoli una nuova conferma

emilia_amiata_figli_madreNonostante gli sforzi ‘interessati’ per escludere la correlazione tra sfruttamento geotermico, trivellazioni, reiniezioni, fracking e terremoti, fino a raggiungere il ridicolo di affermare l’esatto contrario, cioè,  che lo sfruttamento geotermico ci ‘salva’ dai terremoti, purtroppo sono sempre di più le voci che invece confermano questa correlazione.
Il tema è tra quelli ‘scottanti’ su cui la discussione scientifica è aperta, si è parlato di questo anche in relazione al recente terremoto dell’Emilia (di cui pubblichiamo, in alto, la mappa degli eventi e l’inquietante similitudine con la mappa dei ‘microsismi’ del monte Amiatafonte Enel- anche se la scala temporale non è paragonabile); ricordiamo anche la vicenda geotermica ritenuta causa di terremoti nella vicina Svizzera, a Basilea e finita in tribunale con denunce e arresti  (ma, si sa, gli svizzeri sono esagerati e un po’ ‘allarmisti’ anche loro, stiano pure tranquilli, in Regione Toscana) e le innumerevoli e meritorie campagne condotte dalla Prof.ssa Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice presso la California State University di Los Angeles, che da anni denuncia e si batte contro i disastri ambientali, in particolare della tecnica del fracking (leggetevi il fracking in provincia di Grosseto).
L’ultima cattiva notizia giunge dalla California passando per l’Università di Napoli e conferma la correlazione certa tra attività geotermica e terremoti. Riportiamo l’agenzia di stampa senza ulteriori commenti:

Terremoti: Ingv, studio monitora rischio da sfruttamento geotermico

(AGI) – Roma, 16 gen. – L’esplorazione del sottosuolo finalizzata alla produzione di energia tramite lo sfruttamento del calore interno della terra (l’energia geotermica), ha comportato in alcuni casi un aumento del rischio sismico.
Infatti, nel corso di operazioni relative al pompaggio o all’estrazione di fluidi geotermali sotterranei, si sono verificati terremoti medio-piccoli. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall’Universita’ di Napoli fornisce uno strumento che permette di valutare gli effetti della sismicita’ indotta dallo sfruttamento geotermico e di valutare come la pericolosita’ vari nel tempo in funzione delle attivita’ industriali, quali iniezioni o emungimento di fluidi.
Lo studio di Vincenzo Convertito, Nils Maercklin, Nitin Sharma e Aldo Zollo e pubblicato su Bulletin of the Seismological Society of America, esamina questi problemi relativi a un campo geotermico noto come “The Geysers”, localizzato nel nord della California e sfruttato sin dagli anni ’60. In questo campo i fluidi del serbatoio principale raggiungono una temperatura di 235 gradi centigradi e sono intrappolati sotto uno strato impermeabile di roccia tra uno e tre chilometri di profondita’.
Come riportato da studi precedenti, si e’ notato che quando inizio’ l’estrazione del fluido geotermico per creare elettricita’, la cosiddetta sismicita’ indotta aumento’ sensibilmente, crescendo di pari passo con l’intensificarsi dello sfruttamento. Recentemente, nel periodo aprile 2007-ottobre 2010, in questa stesa area sono stati registrati ben sette terremoti, di magnitudo uguale e superiore a quattro. La tecnica proposta nello studio dei ricercatori dell’Ingv e dell’Universita’ di Napoli si basa sull’analisi in continuo, nel tempo e nello spazio, dei parametri utilizzati per la valutazione della pericolosita’ sismica. Nello studio si evidenzia infatti come la variazione di uno o piu’ parametri possa portare ad una variazione sia della probabilita’ di avere eventi potenzialmente piu’ dannosi che della pericolosita’ sismica, richiedendo quindi agli operatori una ri-calibrazione delle operazioni di campo. La tecnica permettera’ di studiare la sismicita’ indotta, oltre che nel caso dello sfruttamento delle aree geotermiche, anche relativamente all’estrazione di idrocarburi e all’immagazzinamento di anidride carbonica.

p.s. questa è del 31 dicembre scorso:
Una scossa di terremoto registrata in zona Amiata
L’epicentro nelle vicinanze di San Casciano dei Bagni. La magnitudo è 2.2, non si registrano danni a persone o cose
Un terremoto di magnitudo 2.2 è avvenuto alle 17:10 di ieri, domenica 30 dicembre, nella Toscana centro-meridionale. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico del Monte Amiata, a 7,6 chilometri sotto la superficie. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni senesi di Radicofani e San Casciano dei Bagni. Altri comuni nelle vicinanze sono quelli di Abbadia San Salvatore, Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Piancastagnaio, Sarteano e Castell’Azzara. Non si registrano danni a persone o cose.
(fonte GoNews.it)