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La Regione Toscana si riscatti e fermi le centrali. Carlucci scrive a Rossi

Pubblichiamo la lettera aperta che Carlo Carlucci, che partecipa anche al coordinamento SOS Geotermia, ha scritto il 28 agosto us al presidente della regione Toscana Enrico Rossi.

Egregio Presidente,
nel caso la Valutazione di Impatto Ambientale ricevesse dalla Regione parere positivo è evidente che saremo costretti a ricorrere  in quanto ci sono tanti, troppi segnali sfavorevoli ( l’acqua ai minimi storici e che continua a calare malgrado le ultime annate di particolare piovosità, l’arsenico che aumenta, le risposte sulle emissioni fornite dall’ARS contorte e distorsive, etc.).
Nel caso invece fosse concesso un’ulteriore posticipo continueremo a batterci contro i giochi della scienza (degli specialisti), contro questi depositari di un ignoranza particolareggiata così come ebbe ad esprimersi il grande avv.Ascari, colui che finalmente ebbe ragione su Enel per il disastro del Vajont.
Ci batteremo contro l’anomalia tutta italiana del controllato che è anche il controllore.
E non a caso l’avv.Ascari fustigava nei primi anni ’70 la legge del profitto fine a se stesso,  la legge del profitto pronta a trovare le mille giustificazioni che la ‘scienza’ era disposta  a fornirgli.
Nel caso la Regione, ritornando sui propri passi, negasse una volta per tutte la possibilità di continuare con questa geotermia (che noi riteniamo assolutamente non sostenibile sull’Amiata e sul suo territorio) noi vorremmo partecipare attivamente all’individuazione delle scelte alternative.
Su una pregevole rivista amiatina, Amiata Storia e Territorio, lei (e un qualsiasi giudice) può constatare che tutte le invocazioni, i richiami, gli appelli al sostanziale principio di preoccupazione sono stati sostanzialmente, sistematicamente, disinvoltamente disattesi nel corso di questo quarto di secolo.
Non so se è vero quanto hanno riportato i giornali secondo i quali lei avrebbe definito di destra coloro che si oppongono all’inceneritore e alla nuova autostrada Grosseto-Civitavecchia… Sempre di più viene fatto ricorso (da una parte e dall’altra) a un linguaggio offensivo e riduttivo. In realtà privati cittadini, fuori da ogni calcolo egoistico, che sacrificano anni della loro vita in nome della difesa del loro territorio sarebbero tutt’altro che definibili con linguaggio denigratorio.
La prova evidente dell’anomalia protratta per la quale il controllato è sostanzialmente il controllore e gli organi di controllo (Arpat, Ars…) della Regione svolgono appena, col loro dire-non dire, una funzione sostanzialmente subalterna; questa prova è stata data nel confronto in Regione tra noi e i tecnici dell’Enel: a una serie di questioni pressanti e  fondamentali da noi sollevate, i tecnici Enel non hanno avuto di che rispondere.
Martini ha presieduto al Protocollo 2007 nel quale, secondo il principio del do ut des, si è consumato l’accordo con Enel e cioè il raddoppio della produzione geotermica in cambio di un aumento vertiginoso dei compensi per la Regione. Bagnore 3 priva di Via sarebbe stata indebitamente prorogata al 2013 e poi col colpo di mano (come chiamarlo altrimenti?) Enel/Scajola, fino al 2024. La dr.ssa Bramerini, per addolcire la nostra profonda delusione, ci disse che ove fossero emerse evidenze si sarebbe provveduto a chiudere anche centrali esistenti. Queste evidenze oggi ci sono.
Distinti saluti, Carlo Carlucci

‘CARTA CANTA!’ Conferenza stampa a Grosseto, consegnati documenti ai media

re nudoIl 24 maggio 2012, a Grosseto, si è svolta una Conferenza Stampa convocata dal Coordinamento SOS Geotermia per consegnare ai giornalisti la documentazione che attesta come la presenza di arsenico nell’acqua del Monte Amiata (che viene distribuita ad un bacino di utenza di circa 700.000 persone tra Grosseto, Siena e Viterbo) abbia subito dalla fine degli anni ’90 ad oggi un aumento.

Abbiamo subito attacchi furibondi e minacce da parte di politici, amministratori, enti e società legati alla gestione dell’acqua e all’attività geotermica in Amiata solo perchè, dopo oltre 10 anni di silenzi, abbiamo osato informare i cittadini sui rischi per la salute e il territorio, peraltro utilizzando anche documenti prodotti dagli stessi soggetti che oggi, però, smentiscono tutto.

Gli 8 documenti che oggi forniamo alla Stampa testimoniano una realtà insopprimibile, nonostante gli insulti e le minacce, perché prodotta in modo concorde da tutte le strutture pubbliche responsabili e competenti per territorio, che i Sindaci dei Comuni dell’ATO Ombrone sembrano oggi ignorare:
LA CONCENTRAZIONE DI ARSENICO NELLE FONTI IDROPOTABILI DELL’AMIATA E IN PARTICOLARE DEL FIORA È CRESCIUTA DALLA FINE DEGLI ANNI ’90 A METÀ DEGLI ANNI 2000, ARRIVANDO AI LIMITI DI LEGGE.
Le deroghe non sono più praticabili grazie al rifiuto della Commissione Europea all’ennesima deroga, e la furbizia di non prendere in considerazioni i rilevamenti e le analisi antecedenti al 2002 da parte di Arpat si commenta da sola.
Noi sosteniamo diverse possibili cause dell’inquinamento, legate al collegamento delle falde idropotabili con quelle profonde geotermiche, alla mancata protezione dei terreni di ricarica della falda dalle immissioni inquinanti e alle mancate bonifiche.
I Sindaci che sostengono invece la “naturalità” della presenza di Arsenico lo dimostrino con studi qualificati.
Noi li abbiamo chiesti, ma ancora li aspettiamo.
I Sindaci per legge avrebbero dovuto eliminare già dieci anni fa le cause di tale inquinamento e di tale incremento in sede dell’ATO Ombrone, così come avrebbero dovuto dare informazione ai cittadini (tutto previsto nelle deroghe ottenute all’epoca in sede CE), ma non l’hanno fatto.
Hanno invece deliberato l’acquisto di impianti da inserire a valle delle sorgenti per realizzare l’abbattimento delle elevate concentrazioni di Arsenico, addebitandoli ai contribuenti sulle bollette; soluzione che può essere tollerata solo in via emergenziale in attesa di ‘rimuovere le cause’ come prescritto.

Questa la documentazione:

1°doc. del 1999. Fonte: Arpat Toscana, Francesco Mantelli – Presenza di arsenico nelle acque distribuite al consumo umano in Toscana, ultima versione del 2002.
Si scarica dal sito ARPAT toscana scrivendo su un motore di ricerca il nome dell’autore e la rivista in cui è stato Pubblicato: Quaderni di geologia applicata.
Il lavoro è stato presentato al
3° Convegno Nazionale sulla protezione e gestione delle acque sotterranee per il III millennio a Parma nell’ottobre 1999.
Il limite minimo di rivelabilità strumentale per le sorgenti collocate nella provincia di Grosseto è di 1
µgr/litro e il valore massimo registrato in n°33 analisi effettuate nel corso del 1999 è di 4 µgr/litro, mentre il valore mediano è <1 µgr/litro.

2°doc. del 2003.Fonte Verbale del Consiglio provinciale del 23 giugno 2003 a Santa Fiora, Responsabile del Dipartimento provinciale Arpat:
L’acqua di Santa è un acqua oligominerale, cioè con un basso contenuto di sali minerali, purtroppo tra questi , ed introduco subito un argomento delicato, è presente l’arsenico, in quantità
mediamente di 7 µgr/litro; ricordo che la normativa attuale per l’acqua ad uso potabile è di 50 µgr/litro, però dalla fine di quest’anno, su indirizzo di una normativa europea, il limite passerà a 10 µgr/litro, per cui l’acqua di Santa Fiora non potrà più essere utilizzata, come più volte è stato fatto in passato, per tagliare altre acque, in modo da consentire il rispetto dei limiti consentiti dalla legge per i vari parametri”.

3°doc. del febbraio 2004. Fonte Acquedotto del Fiora, Presidente Rossano Teglielli – Risposta alla nota di accesso agli atti del 29.1.2004: Scrive: “Tale preoccupazione nasce dal continuo aumento di Arsenico registrato nelle risorse provenienti dall’acquifero del monte Amiata. Infatti sebbene le ultime analisi indicano che le principali sorgenti hanno tenori inferiori al limite normativo, i valori assoluti sono ormai prossimi alla soglia per soli 1 o 2 decimi di microgrammo per litro”.

4°doc. del febbraio 2004. Fonte ARPAT Grosseto, Il Responsabile della Prevenzione e Controlli Ambientali Integrati, dott. Antonino Costa. Nota prot. n°502 a firma. Analisi acque sotterranee. In ingresso alla Provincia di Grosseto prot. n°17639 del 12.2.2004. Valori di n°62 analisi effettuate con limite di rivelabilità strumentale 1 µgr/litro e sensibilità a 0,1 µgr/litro. Solo in tre analisi di acque prelevate in comune di Scarlino e di Gavorrano superano il valore di 10. Il valore mediano è ancora < 1 µgr/litro.

5°doc. del marzo 2004. Fonte ARPAT di Grosseto, Silvano Giannerini, Responsabile del Dipartimento Arpat. Verbale della II^ Commissione Consiliare Permanente Provincia di Grosseto, seduta del 9 marzo 2004:
L’acqua del Fiora è stata usata fino ad oggi per tagliare le altre acque, dati i suoi contenuti bassi di arsenico (7/8 µgr/litro…), oggi i valori di arsenico in tali acque sono aumentati fino a raggiungere valori di 9.9µgr/litro…Giannerini continua dicendo che tutto questo comporterà il rischio di non poter più usare l’acqua del Fiora per tagliare le altre acque se i valori di arsenico dovessero continuare a salire…”.

6° doc. del 2007. Fonte Acquedotto del Fiora, Richiesta di deroga alla Regione Toscana per le acque destinate al consumo umano (ex art.13,D.L.vo 2.2.2001 n°31). Allegato 2 alla Relazione del geol. dott. Massimo Bellatalla. Anno 2007. Si legge a pag.4:
Presso le sorgenti di Santa Fiora, che rappresentano le captazioni di maggiore produttività erogando attualmente 650 litri/secondo, è stata accertata una variazione del tenore in As, su un periodo di osservazione inferiore a 10 anni , caratterizzato da un aumento tendenziale da circa 6 µgr/litro a quasi 10 µgr/litro”.

7°doc. del 2007. Fonte Usl 9 Grosseto, Il Direttore del Dipartimento della Prevenzione, dott.ssa Tosca Papalini, Trasmissione dati analitici.
Sono riportati i dati anche degli anni 1999, 2000 e 2001 delle sorgenti dell’Amiata grossetana. Tali dati sono relativi a
35 analisi il cui valore medio è 3,92 µgr/litro .

8°doc. del 2011. Fonte Autorità di Bacino del Tevere, Autorità di Bacino Fiora, Autorità di Bacino Ombrone, Regione Toscana, Settore Prevenzione del Rischio Idraulico e Settore Tutela e Gestione delle Risorse Idriche, Contributo istruttorio sulle integrazioni Enel relativamente alla tutela della falda strategica del M. Amiata.
Scrivono:
“Si segnala inoltre che il monitoraggio in corso da parte di Arpat relativo alla presenza di arsenico nelle sorgenti, sembra indicare un recente incremento di questo elemento. Lo studio 7 in bibliografia riporta una concentrazione di Arsenico nella principale captazione acquedottistica dell’Amiata (Santa Fiora) di 10,70 µgr/litro. Ciò potrebbe essere interpretato anche come una risalita di fluidi profondi nella falda superficiale”.

Inquinamento da geotermia in Amiata: il PD ‘ha visto la luce!’

Ad un convegno del Partito Democratico il 16 maggio 2012, Tiberio Tiberi, coordinatore PD amiatino, interviene per ribadire che, riferendosi all’arsenico nell’acqua, non basta rimanere nei limiti di legge, ma bisogna scendere almeno al 50%.
Siamo soddisfatti che anche il PD assuma, almeno sullo specifico problema dell’arsenico, le stesse posizioni di SOS Geotermia espresse anche all’assemblea di Castel del Piano il 12 maggio 2012 in cui lo stesso Tiberi si esibiva invece in un intervento ‘provocatorio’ in cui arrivava a dare dei ‘terroristi’ ai relatori proprio perchè sostenevano questa posizione.
Evidentemente dal 12 al 16 maggio il PD amiatino è stato ‘illuminato’; ci aspettiamo quindi da oggi in poi un diverso atteggiamento verso i comitati e i cittadini, anzichè di strenua difesa di Enel e Acquedotto del Fiora spa, come avvenuto fino ad oggi.

Se non visualizzate il video, lo trovate nel ns. canale YouTube a questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=pfr1j5D7_7Y

LA TOSCANA SI FA BELLA CON LA GEOTERMIA

Riportiamo questo interessante intervento che risulta ancora attuale, di Maurizio Marchi del 16 Febbraio 2011 sul sito http://medicinademocraticalivorno.it di MEDICINA DEMOCRATICA  Sezione di Livorno e della Val di Cecina

La Toscana si fa bella con la geotermia, abusivamente

 “Presentato lo studio epidemiologico condotto da Ars sui 16 Comuni interessati. Nelle aree geotermiche una buona qualità della vita. L’assessore Bramerini: «Il quadro sanitario conferma il trend regionale»

«Lo studio dell’Ars – sottolinea l’assessore Bramerini -, poderoso e importante perché uno dei primi completi che valutano la situazione sanitaria nelle aree geotermiche, evidenzia dati di salute rassicuranti … (Dal sito della Regione  Toscana,  fine novembre 2010)

Vedremo più avanti quanto sono rassicuranti. Continua a leggere

Geotermia sull’Amiata: sono differenti le letture del problema, quella degli amministratori e quella dei comitati. Lo racconta Carlo Carlucci, che torna a parlarci delle centrali geotermiche dell’Enel sul Monte Amiata

Riportiamo l’articolo pubblicato su InformareXresistere l’11 gennaio 2012

enel centraleIl Corriere dell’Amiata dedica ampio spazio alla geotermia amiatina. E naturalmente sono due le letture del problema: quelle degli amministratori e quella dei comitati.

Tiberi – coordinatore del Pd dell’Amiata Grossetano, persona garbata e dialettica – dice che l’acqua, in seguito alle piogge sta ritornando, quindi ‘no problem’. Qualche ritocco si richiede per le emissioni non normate e sotto il profilo della salute “vi sono valori soddisfacenti al di sopra della media regionale”. Per cui tutto o quasi è (sembrerebbe) sotto controllo.

Dal canto suo, la Regione continua a far pressione sul governo perché regolarizzi le emissioni non normate, l’Enel ha presentato le cosiddette integrazioni volontarie nelle quali sperimenterebbe altri filtri per ridurre i veleni, etc. Insomma, questo il quadro di positiva realtà e di positive speranze sul versante amministratori. Sulla lettura data dai comitati antitetica a quella degli amministratori penso sia inutile dilungarsi. Si tratta del solito insolubile confronto.

Proviamo dunque a ragionare un attimo di questa risorsa al di fuori della contrapposizione ambientalisti/amministratori e relative retoriche. Continua a leggere