Geotermia. Incontro di Magliano, la Maremma in rivolta contesta ogni ipotesi di nuove centrali

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Marras, capogruppo del PD in Regione Toscana, prova a tranquillizzare e corregge il tiro sulle aree non idonee, ma non sana le contraddizioni. Almeno Magliano e Montenero escluse dalle centrali geotermiche.

 

 

 

Clima surriscaldato sabato 6 maggio a Magliano in Toscana nell’incontro –molto partecipato- sulla geotermia moderato dal premio Nobel Riccardo Valentini che ha visto gli interventi di Fedora Quattrocchi, dirigente INGV, Aurelio Cupelli della Rete Geotermica, di Roberto Barocci del Forum Ambientalista e Rete NoGESI e Leonardo Marras, capogruppo PD regionale.

Il cuore della questione sono i tanti progetti di centrali geotermoelettriche in iter autorizzativo nonostante che il Governo e la regione Toscana stiano lavorando alle linee guida per individuare le “zone non idonee” a tali impianti, lavoro che avrebbe dovuto prevedere -come da noi richiesto più volte- una moratoria in attesa dell’attuazione di tali linee guida. Si è invece assistito a una insana corsa contro il tempo per fare in modo che, una volta definite le aree non idonee, si fosse determinata una situazione “di fatto” non modificabile.

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Facile immaginare quindi che le popolazioni, gli operatori turisti, i produttori e commercianti delle eccellenze agroalimentari della Maremma siano insorti contro qualsiasi ipotesi di centrale geotermoelettrica che danneggerebbe l’economia locale, svalutando tutta l’area e impoverendo, in finale, il territorio come si è visto, dopo cento anni di geotermia, a Larderello.

Al centro delle proteste si è trovato Marras, in quanto capogruppo del partito che governa in Regione, che ha dovuto prendere atto che ormai in Toscana ovunque di avvii un progetto di centrale geotermica, scoppia la rivolta e si costituiscono combattivi comitati di cittadini.

Comprensibile quindi l’atteggiamento di Marras che ha cercato di tranquillizzare l’uditorio dichiarando specificatamente che Magliano (interessato dall’impianto di Pereta) “sarà inserito nell’elenco dei Comuni toscani non idonei alle perforazioni geotermiche”; analoga sorte per Montenero dove, è stato assicurato da Marras, si darà un parere negativo al Ministero dello Sviluppo Economico.

Marras si è spinto anche oltre, correggendo -in peggio- quanto da lui sostenuto fino ad oggi, e ribadito recentemente a Castel del Piano (leggi articolo), quando indicava che i comuni che ad oggi non hanno impianti geotermici saranno inclusi “di default” (di prassi) nelle “aree non idonee” (cioè in aree che non vedranno sorgere alcuna centrale geotermica); ieri ha invece dato una nuova formulazione dei criteri che guideranno la Regione Toscana : nei comuni già sede di impianti geotermoelettrici ed i comuni ad essi confinanti (!) saranno applicate le future norme che regoleranno le “aree non idonee”,  quindi saranno escluse dagli impianti geotermici solo se ricorrono i presupposti ambientali e sociali ancora ad oggi da definire, in caso contrario saranno incluse…
 

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E’ chiaro che tale formulazione rischia di ampliare a dismisura le “aree idonee” in base a un criterio di mera adiacenza geografica, una sorta di lotteria che non tiene conto delle effettive vocazioni dei territori, ma soprattutto esclude per legge l’effettiva volontà delle popolazioni che fino ad oggi hanno ricevuto solo danni e, nel caso dei comuni limitrofi, neanche le “lenticchie” delle compensazioni ambientali.

Rimane comunque irrisolta la questione Amiata su cui già il PAER, Piano Ambientale e Energetico Regionale, affermava che ormai si è fissato “un punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa con le tecnologie oggi impiegate e la vocazione socio economica dei territori”, concetto ripetuto e ribadito da tutti gli amministratori, locali e regionali, in più occasioni. Se quindi si prende per buono, come dovrebbe essere, il PAER, allora significa che l’Amiata debba essere esclusa dalle “aree idonee” e, di conseguenza, anche i comuni limitrofi.

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Insomma un bel pasticcio, che continueremo come Rete Nazionale NOGESI a monitorare fino alla fine.

L’incontro di Magliano ha comunque reso lampante una verità: la volontà contraria delle popolazioni interessate dai progetti di centrali geotermoelettriche, volontà di cui chi oggi guida la Regione farebbe bene a tenere in considerazione per evitare ulteriori fratture tra cittadini e ceto politico.

 

La Rete NoGESI assicura comunque che sarà in prima fila a tutelare territori e cittadini dall’aggressione delle centrali geotermoelettriche speculative e inquinanti.


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