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Toscana. La Rete NoGESI scrive a Marras e ai consiglieri sulla proposta di legge presentata. -aggiornamenti-

Il 27 luglio scorso è stata depositata al Consiglio regionale Toscana una proposta di legge dal titolo “Disposizioni in merito al coordinamento tra le attività di sfruttamento della geotermia e l’individuazione nel Piano energetico regionale (PAER) delle aree non idonee” (scarica QUI), a firma del presidente PD regionale Marras e dei consiglieri Bezzini, Scaramelli e Baccelli.

L’incontro tra Marras e la Rete NoGESI del 17 luglio scorso, sembrava aver aperto finalmente un confronto tra i comitati e la regione e si erano anche individuati punti di convergenza sugli aspetti ambientali e di salvaguardia della salute, ma la proposta di legge presentata, che non è la auspicata legge sulla geotermia, non sembra in continuità con quanto emerso da quell’incontro. Tanto che la Rete, a stretto giro di posta, scrive a Marras e ai proponenti per chiarire le posizioni e chiedere spiegazioni.

Di seguito il testo della lettera inviata il 13 agosto e la risposta di Marras.

Al Consigliere Leonardo Marras – Presidente del Partito Democratico Regione Toscana
Al Consigliere Simone Bezzini
Al Consigliere Stefano Scaramelli
Al Consigliere Stefano Baccelli

Egregio Presidente,
Le scrivo a nome e per conto della Rete Nazionale NOGESI in merito ad alcuni chiarimenti necessari riguardo alla proposta di legge regionale “Disposizioni in merito al coordinamento tra l’attività di sfruttamento della geotermia e l’individuazione nel Piano Energetico Regionale (PAER) delle Aree non Idonee”, da lei presentata, unitamente ai consiglieri Bezzini, Scaramelli e Baccelli, il 27 luglio 2018.
Ci eravamo lasciati nell’incontro con Lei avuto da una nostra delegazione a Firenze del 17 luglio u.s., dopo un proficuo confronto, con un impegno su alcuni punti essenziali, ripresi anche nel nostro comunicato stampa del 19 luglio u.s. che le abbiamo inviato:

a) la necessità da parte della Regione Toscana di completare l’iter per la approvazione delle ANI;
b) la posizione della Regione Toscana di uscire da “contratti” o “patti” con l’Enel;
c) la necessità invece che venga definito un quadro di riferimento chiaro e preciso a livello regionale, da raggiungere con una nuova legge sulla geotermia, che porti “a più ambiente e più lavoro”, come da lei direttamente affermato;
d) la valutazione di una moratoria per tutte le centrali e i permessi per il tempo necessario alla definizione della nuova legge, alla definizione delle ANI, alla definizione di nuovi limiti delle emissioni a tutela della salute dei cittadini.

Un percorso, in particolare quello sulla nuova legge sulla geotermia, che ci avrebbe permesso un confronto serio e di merito sul testo della stessa, per affrontare “le criticità” e i gravi problemi sanitari e ambientali che oggi le centrali geotermoelettriche flash dell’Enel e anche quelle a ciclo binario, pur con aspetti diversi, stanno creando in Toscana e, in particolare in Amiata, per la sua conformazione geologica e la presenza nel fluido geotermico di sostanze inquinanti e pericolose.

Inoltre riteniamo da tempo indispensabile che da parte della Regione Toscana si pervenga alla attuazione delle previsioni dell’art. 94 D.Lgs.152/2006, già art. 21 D.Lgs.152/1999, circa le aree idropotabili di ricarica, nell’ambito dei numerosi procedimenti amministrativi in materia di geotermia attualmente in corso, anche in comparazione con percorsi amministrativi ben più virtuosi seguiti in altre regioni, come ad es. Piemonte e Lazio. Tale definizione dovrebbe essere pregiudiziale alla stessa definizione delle ANI, nonché alla determinazione delle aree per permessi di ricerca e certamente per l’autorizzazione di impianti geotermici.

Ho quindi letto con attenzione la sua proposta di legge per coglierne i punti che ci potessero far fare un simile percorso e confronto di merito su tutta la problematica “geotermia” in Toscana e in Amiata.
Ma nella proposta di legge, da Lei presentata, non ho trovato alcun accenno al tema della necessità da parte della Regione Toscana di operare per la definizione della nuova legge sulla geotermia.
Infatti nella premessa e, in particolare nell’articolo 1 della proposta di legge, si cita “…fino alla approvazione dell’atto di integrazione del Piano Ambientale Energetico Regionale (PAER) con la individuazione delle aree non idonee per le risorse geotermiche, comunque, non oltre sei mesi della entrata in vigore della presente legge, sono sospesi i procedimenti…” e si parla quindi di una moratoria solo finalizzata alla definizione delle ANI (per un massimo di sei mesi) e non alla definizione di una nuova legge sulla geotermia. Nuova legge, che da lei è stata definita “importante” per avere un quadro di riferimento regionale ben preciso prima di procedere, nel caso, alla realizzazione di nuovi impianti.
Vi chiedo allora se queste mie considerazioni hanno un fondamento. Mi restano anche dei dubbi sulla tempistica per il fatto che i tempi di approvazione delle ANI potrebbero essere anche brevi (due, tre mesi dalla approvazione della legge sulla moratoria), mentre la approvazione della legge sulla geotermia potrà avere tempistiche maggiori, data la complessità del tema da affrontare. In sostanza, se si arriva alla definizione delle ANI entro breve tempo, secondo l’articolo 1, cessa la moratoria e ripartiranno da subito le procedure per le nuove centrali in Amiata e in Toscana, in particolare PC6 a Piancastagnaio, senza ancora avere la definizione e l’approvazione della nuova legge sulla geotermia promessa.
Credo che sia importante avere dei chiarimenti in merito a quanto da me esposto, anche per evitare interpretazioni o considerazioni non corrette da parte nostra sulle reali intenzioni dei promotori della legge.

Grazie per la sua attenzione e collaborazione. Un cordiale saluto.
Velio Arezzini
Portavoce pro-tempore Rete Nazionale NOGESI


RISPOSTA DEL PRESIDENTE MARRAS

lunedì 13/08/2018 h.20:00

Rispondo sinteticamente alle sue osservazioni rispetto alla nostra proposta di legge di sospensione dei procedimenti autorizzativi.
L’iniziativa è partita autonomamente suscitando come si è visto non poche reazioni perché l’incontro con il presidente Rossi per motivi oggettivi (firma degli accordi con Jindal, morte di un lavoratore al porto di Livorno) non si è potuto tenere nei tempi stabiliti e di conseguenza il procedimento più importante quello di PC6 avrebbe rischiato di procedere senza nessun nuovo condizionamento legato alle nuove norme di cui abbiamo parlato nell’incontro.
Sul punto della mancata citazione della nuova legge: non si presenta una legge che sospende qualcosa dichiarando di volerne approvare un’altra. Si dovrebbe invece presentare quella legge all’interno della quale eventualmente sospendere nelle more della sua efficacia alcuni effetti amministrativi. Non siamo in grado però senza un supporto tecnico specialistico di presentare la nuova legge dal consiglio ma deve necessariamente essere per lo meno preparata congiuntamente tra Consiglio e Giunta. Quindi, non è scritto ma è implicito. La necessità di una nuova legge è contenta nel documento che definisce le priorità di governo in questa ultima parte di mandato condivise anche con Rossi.
Sul punto dei tempi: la sospensione dei procedimenti autorizzativi è un provvedimento la cui legittimità è dubbia perché interviene in materia di diritto amministrativo che è competenza dello Stato nel mentre fra l’altro si consolida a procedimento amministrativo aperto e contingentato nel tempo dalla legge un diritto soggettivo di una parte istante tale da poter causare un danno. Appare chiaro che di fronte ad una impugnativa una legge del genere che sospende i termini di un procedimento amministrativo in corso potrebbe essere anche dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Il periodo di durata deve essere fissato in modo certo. La durata di 6 mesi appare congrua per arrivare al risultato di avere modificato il piano regionale con le ANI e avere una nuova legge, ma soprattutto è un tempo che ci permette di non incorrere nella scure di una eventuale impugnativa e nel giudizio della corte. Era il termine usato già da una precedente moratoria e quindi per analogia e per quel precedente è possibile passare il vaglio del giudizio di fattibilità degli uffici giuridici del Consiglio regionale senza alcun intoppo.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Saluti. LM


REPLICA DELLA RETE NOGESI

martedì 14/08/2018

Egregio Presidente,
La ringrazio per la tempestiva risposta alla mia lettera del 13 agosto (vedi sopra) nella quale Le chiedevo dei chiarimenti in merito alla proposta di legge da lei sottoscritta, unitamente ad altri consiglieri del suo gruppo, sui temi della geotermia e della “moratoria”.
Al di là delle sue considerazioni di merito e degli aspetti tecnici e giuridici per noi è fondamentale la sua affermazione della volontà del suo gruppo consiliare di fare una nuova legge regionale sulla geotermia con l’accordo –da lei affermato- anche della Giunta regionale del presidente Rossi.
Ci auguriamo che ciò rappresenti una svolta profonda nel modo di agire da parte del governo della Regione Toscana sul tema dello sfruttamento della geotermia che ha prodotto fino ad oggi un uso esclusivo da parte di ENEL, ed anche di altre società del settore, ai fini di centrali elettriche, con gravi problemi ambientali e sanitari nei vari territori ed in particolare in Amiata.
Occorre, con la nuova legge sulla geotermia, affrontare finalmente i problemi posti sul tappeto da amministratori, comitati e cittadini sui temi delle criticità ambientali e sanitarie oggi presenti, coinvolgendo nella sua elaborazione i territori.
E domandarsi se le tecnologie finora usate (flash e binari) siano compatibili con le vocazioni dei territori e se non sia ora, con l’occasione di questa legge reclamata da anni, di immettere –come si fa nei paesi più avanzati- elementi di ricerca tecnologica verso soluzioni ambientalmente e sanitariamente più avanzate, previlegiando l’uso diverso da quello elettrico della geotermia (fornitura di calore, l’uso della bassa entalpia, ecc.) verso progetti gestiti e concordati con i territori.

Avremo modo, alla ripresa dell’attività politica, di confrontarci su tali problematiche e certamente la moratoria è indispensabile per svolgere un sereno e proficuo confronto. La Rete Nazionale NOGESI non mancherà, anche in questa occasione, di dare il suo supporto di stimolo nell’interesse dei territori.
Grazie per la sua attenzione e collaborazione.
Un cordiale saluto.
Velio Arezzini – Portavoce pro-tempore Rete Nazionale NOGESI