“In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Scrive così il Prof.Mucciarelli in un suo recente articolo di gennaio scorso sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’, lanciando un avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente: per l’Amiata sembra proprio che ricorrano tutte queste caratteristiche e dovremmo quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno.
Anche il Dott.Borgia, che conosce bene l’Amiata, da sempre paventa il rischio di un evento sismico e le correlazioni tra fenomeni di subsidenza e l’attività geotermica.
Per capirne di più, considerata la scarsa informazione che circola sul tema, quando non addirittura disinformazione tesa a tranquillizzare la popolazione, che Sos Geotermia ha invitato i due geologi ad un incontro sul tema ‘Amiata e Terremoto’ con lo scopo principale di diffondere una corretta informazione tra la popolazione, ma non solo.
L’invito a partecipare all’incontro che si terrà il 17 settembre, ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, è diretto anche a chi, per il proprio ruolo pubblico, dovrebbe conoscere gli eventuali rischi ed agire di conseguenza.
In questi giorni stiamo mandando tale invito, che riportiamo di seguito, al Ministro dell’Ambiente, ai parlamentari, agli amministratori regionali, provinciali, comunali, ai partiti, sindacati, associazioni, comitati e quanti hanno (o dovrebbero) avere a cuore il destino di questo territorio e la salute dei suoi abitanti.
SOS GEOTERMIA
ALLEGATO:
INVITO
Al Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando
Ai Parlamentari
Ai Sindaci
Agli Amministratori e gruppi politici comunali, provinciali e regionali
Alle Autorità locali e provinciali
Alle Organizzazioni sindacali provinciali
Alle Associazioni, Gruppi e Comitati
E’ ormai dato acquisito in letteratura scientifica che alcune attività umane che interferiscono con il sottosuolo siano cagione di eventi sismici di varia intensità, arrivando anche a provocare danni ingenti e pericolo per le vite umane.
Già sono molti gli episodi per i quali si è stabilita la correlazione tra terremoti e attività antropiche, dall’Europa agli Usa; l’ultimo episodio -per restare vicino a noi- che risale al 21 luglio scorso, è quello di San Gallo in Svizzera, immediatamente associato dal Servizio Sismico Svizzero (SED) “alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico” che segue peraltro quello dell’8 dicembre 2006 a Basilea, sempre correlato alla attività geotermica; in entrambi i casi l’attività è stata sospesa.
Diversamente accade da noi, sul monte Amiata, dove anche abbiamo avuto un forte terremoto il 1 aprile 2000 con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti; ma da quell’episodio ad oggi non si è più parlato dei rischi possibili, né si è ridotta l’intensità dello sfruttamento geotermico, anzi, si sta procedendo, col Piano di riassetto di Piancastagnaio e la centrale di Bagnore 4, al raddoppio della potenza!
Un vero e proprio tabù, a cui siamo comunque abituati quando si solleva la questione della geotermia amiatina, che sia l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, l’eccesso di mortalità e altre patologie, la riduzione del maggior acquifero dell’Italia centrale, temi sui quali questo Coordinamento da anni si spende per informare e denunciare, chiedendo una moratoria di ogni attività geotermica.
Proprio per continuare l’opera di informazione, abbiamo organizzato, per il 17 settembre, alle ore 17, presso la sala consiliare del comune di Arcidosso (GR) un incontro con due esperti della materia, il Prof.Marco Mucciarelli ed il Dott.Andrea Borgia che relazioneranno sul tema della sismicità indotta e sulla specifica situazione amiatina.
Crediamo che il tema dovrebbe interessare chi, per la funzione che ricopre, si occupa ed ha responsabilità politiche ed amministrative del territorio e del paese; anche per questo sollecitiamo una Vostra presenza all’incontro.
Monte Amiata, 12 settembre 2013 SOS Geotermia
I relatori dell’incontro:
> Prof.Marco Mucciarelli, Docente Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che ci esporrà un’introduzione generale sulla sismicità indotta, sulle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, The Geysers (CA, USA), Graben del Reno (Germania) ed il sisma del 1 aprile 2000 in Amiata.
> Dott.Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), Docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, interverrà invece sulla questione Monte Amiata e centrali geotermiche, introduzione, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza. quale futuro e quali rischi dopo il raddoppio delle centrali?
La Nazione del 18 settembre 2013
«Attenti ai terremoti indotti causati dalle trivellazioni»
Incontro organizzato dal comitato SoS Geotermia
«UNA POLITICA che sfrutti le vere energie rinnovabili e che rispetti uomo e territorio». E’ questo il messaggio che ha voluto mandare SoS Geotermia Amiata in occasione dell’incontro «Amiata e territorio» che si è svolto nella sala consiliare del Comune di Arcidosso. L’evento ha visto la partecipazione massiccia del comitato SoS Geotermia, di cittadini e di amministratori: il sindaco di Arcidosso Emilio Landi e alcuni consiglieri del Comune di Castel del piano. È stato un pomeriggio di confronti e di dibattito scientifico sull’importante tema dei «Terremoti indotti», ossia quei terremoti provocati da attività umane, come ad esempio, è stato detto, «trivellazioni del suolo per progetti geotermici». L’evento è stato coordinato dal dottor Andrea Borgia seguito dall’intervento del professor Marco Mucciarelli. «GIÀ NEL 2000 ha detto Borgia un anno prima del terremoto che colpì Abbadia S.Salvatore, portai avanti un progetto scientifico finanziato allora con dieci milioni di lire per monitorare i movimenti del terreno in zone dove l’attività di trivellazione del suolo erano frequenti. Ad oggi possiamo affermare scientificamente che la reiniezione dei fluidi geotermici può essere una delle cause di terremoto. Gli studi conclude sono durati un anno, e continuano. Anche l’Onu ha individuato nel mantenimento della pressione ordinaria del campo geotermico l’unico modo efficace per garantire la sicurezza del territorio. Questo intervento è stato però ignorato dalla Regione Toscana». IL PROFESSOR Muccirelli a conclusione dell’evento lancia avvertimenti per tutti quei territori, anche per L’Amiata, che prevedono attività di trivellazione, «a muoversi con cautela. rispettando gli studi scientifici che ormai da decenni vengono portati avanti. Questo conclude per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia».
La Nazione del 17 settembre 2013
«Geotermia, i rischi sismici indotti esistono»
Incontro-dibattito organizzato ad Arcidosso dall’associazione «Sos Amiata»
«SOS GEOTERMIA Amiata» ha organizzato per oggi un importante incontro, dal titolo «Amiata e Territorio», sullo scottante e spesso sottaciuto tema della sismicità indotta. A partire dalle 17 di oggi, quindi, nella sala consiliare del comune di Arcidosso l’inconttro vedrà l’intervento del professor Marco Mucciarelli, docente di sismologia applicata alla scuola di ingegneria dell’università della Basilicata, e del dottor Andrea Borgia, geologo della European Development Research Agency (EDRA). A partecipare all’evento, che appare indispensabile per capire e confrontarsi su argomenti delicati che riguardano il sottosuolo del territorio amiatino e non solo, sono stati invitati i sindaci dell’intero territorio, gli amministratori locali, provinciali e tutta la cittadinanza. «È ormai un dato acquisito in letteratura scientifica dicono quelli di Sos Geotermia Amiata che alcune attività umane che interferiscono con il sottosuolo siano cagione di eventi sismici di varia intensità, arrivando anche a provocare danni ingenti e pericolo per le vite umane. Già sono molti gli episodi per i quali si è stabilita la correlazione tra terremoti e attività antropiche, dall’Europa agli Usa; l’ultimo episodio che risale al 21 luglio scorso, è quello di San Gallo in Svizzera, immediatamente associato dal Servizio sismico svizzero (Sed) alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico, che segue peraltro quello dell’8 dicembre 2006 a Basilea, sempre correlato alla attività geotermica; in entrambi i casi l’attività è stata sospesa». «DIVERSAMENTE aggiungono quelli di Sos Geotermia Amiata che sul monte Amiata, dove abbiamo avuto un forte terremoto il primo aprile 2000, con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti. Da quell’episodio ad oggi non si è più parlato dei rischi possibili, né si è ridotta l’intensità dello sfruttamento geotermico, anzi, si sta procedendo, col Piano di riassetto di Piancastagnaio e la centrale di Bagnore 4, al raddoppio della potenza. Un vero e proprio argomento tabù conclude Sos Geotermia Amiata che noi ci impegniamo con l’evento di oggi a riportare sotto l’attenzione di tutti gli attori sociali dell’Amiata».
Il Cittadino online del 17 settembre 2013
Salute e terremoti collegati alla geotermia
I comitati ambientalisti impegnati nella realizzazione di convegni
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – E’ ancora da definire da parte dei comitati ambientalisti la data dell’incontro sulla salute nel versante senese, mentre rimane confermato per martedì (17 settembre), alle ore 17, presso la sala consiliare del Comune di Arcidosso, l’incontro sui terremoti. Primo relatore dell’incontro è il Prof. Marco Mucciarelli, Docente di Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, Direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) che dopo un’introduzione generale sulla sismicità indotta, tratterà delle problematiche specifiche legate alle estrazioni e reiniezioni, illustrando i casi di Basilea e San Gallo in Svizzera, dei Geysers (CA, USA), dei Graben del Reno (Germania) ed del sisma del 1 aprile 2000 in Amiata. In un suo recente articolo del gennaio scorso sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’, il prof. Mucciarelli sembra lanciare un avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente: per l’Amiata sembra proprio che ricorrano tutte queste caratteristiche e si dovrebbe quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarsi a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno. Scrive inoltre lo studioso che “in Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo, data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale”. Il secondo relatore è il Dott. Andrea Borgia, Geologo della European Development Research Agency (EDRA), docente presso il Dipartimento di Mineralogia dell¹Università di Milano, già docente presso la Arizona State University, la Rutgers University e il Lawrence Berkeley National Laboratory, membro della Commissione Nazionale per le Valutazioni di Impatto Ambientale, che interverrà sulla questione ‘Monte Amiata e centrali geotermiche’, fratturazioni EGS, microsismicità indotta per produzione, subsidenza, quale futuro e quali rischi si corrono dopo il raddoppio delle centrali. Come dimostrano i recenti episodi il rischio di terremoti in Amiata, anche di alto impatto, è tutt’altro che scongiurato, anzi, in considerazione anche della tipologia dei paesi amiatini, potrebbe rivelarsi ancora più dannoso che per altri territori ed è necessario che anche questo aspetto venga preso in considerazione quando, come si sta facendo in Amiata, si procede al raddoppio delle centrali anziché fermare i cantieri ed attenersi al principio di precauzione imposto anche dalle autorità europee. Il Dott.Borgia, che conosce bene l’Amiata, da sempre paventa il rischio di un evento sismico e le correlazioni tra fenomeni di subsidenza e l’attività geotermica. Per capirne di più, considerata la scarsa informazione che circola sul tema, quando non addirittura disinformazione tesa a tranquillizzare la popolazione, i comitati hanno invitato i due geologi ad un incontro con lo scopo principale di diffondere una corretta informazione tra la popolazione. Sono invitati all’incontro tutti i cittadini, gli amministratori e le autorità locali, provinciali e regionali, i partiti e sindacati, i giornalisti, le associazioni e gruppi, il Ministro dell’Ambiente, i parlamentari della zona, insomma tutti coloro che, per il proprio ruolo pubblico, dovrebbero conoscere gli eventuali rischi, agendo di conseguenza, ed avere a cuore il destino del territorio dell’Amiata e la salute dei suoi abitanti.
Corriere di Siena del 17 settembre 2013
Le idee di Sos Geotermia
Sull’Armata si parla di sismicità indotta. Riflessioni dopo il dramma del 2000
Piancastagnaio – Il rovinoso terremoto del primo aprile 2000 a Piancastagnaio, un esempio di sismicità indotta dalle attività dell’uomo? I comitati e i movimenti ambientali amiatini, riuniti nel coordinamento Sos Geotermia, hanno organizzato per oggi pomeriggio a Arcidosso (Grosseto), nella sala consiliare, un incontro sul tema, che in Italia registra un notevole ritardo degli studi rispetto al resto del mondo. Interverranno Marco Mucciarelli, docente sismologia applicata presso la scuola di ingegneria dell’università della Basilicata, direttore del centro ricerche sismologiche dell’istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) e Andrea Borgia, geologo della european developnnent research agency (Edra), docente presso il dipartimento di mineralogia dell’università di Milano, già docente presso la Arizona state university, la Rutgers university e il Lawrence Berkeley national laboratory, membro della commissione nazionale per le valutazioni di impatto ambientale. Mucciarelli si intratterrà su nozioni generali riguardanti il fenomeno, legato a problematiche specifiche (estrazione e reiniezione), soffermandosi sui casi del sisma del primo aprile 2000 in Amiata, dei sismi di Basilea e San Gallo in Svizzera, di The Geysers (Usa) e del Graben del Reno (Germania). Borgia parlerà, del monte Amiata e delle centrali geotermiche, della microsismicità indotta per produzione e del fenomeno di subsidenza. La, iniziativa, viene svolta nell’ambito di un percorso di avvicinamento alla data del 12 ottobre, giornata di mobilitazione internazionale in difesa dei beni comuni e contro i nuovi colonialismi. Tutti i cittadini, e, in particolare, gli amministratori locali sono invitati a partecipare.
OrvietoSì.it del 16 settembre 2013
Incontro “Amiata e terremoto” ad Arcidosso
…segue ns.comunicato
PrimaPaginaChiusi.it del 15 settembre 2013
AMIATA: GEOTERMIA E SISMICITA’ INDOTTA. INTERVISTA AL SISMOLOGO MUCCIARELLI
Martedì incontro pubblico ad Arcidosso sulla sismicità indotta. Il Docente di sismologia tra gli invitati
di David Busato
SIENA – La questione della geotermia sull’Amiata ritorna di attualità. Martedì 17 presso la sala consiliare del comune di Arcidosso, si terrà un incontro pubblico organizzato dal comitato SOS geotermia dal titolo “Amiata e Territorio”. Tra gli invitati oltre al Prof. Andrea Borgia, anche il Prof. Marco Mucciarelli, sismologo, che recentemente sull’argomento spinoso della sismicità indotta ha scritto sulla rivista scientifica ‘Ingegneria sismica’: “”In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con la assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre, come avviene già in altri paesi europei. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale.”
Chiaro avvertimento per tutti quei territori che prevedono lo sviluppo di attività di trivellazione, oppure che siano già ‘naturalmente’ sismici o dove i fabbricati siano inadeguati sismicamente. Per saperne si più abbiamo fatto qualche domanda al Prof. Mucciarelli.
1) Professore, da una parte le proteste reiterate del Comitato contro la geotermia e dall’altra Enel che dice che è tutto ok…
Credo che le proteste per la sismicità indotta derivino da una mancanza di chiarezza e di normative. Per esempio in questi giorni c’è il problema della sismicità indotta in Olanda da estrazione gas, ma è chiaro per tutti che è una risorsa per quel Paese irrinunciabile e le compagnie rifondano i danni eventualmente causate e sono tenute a farlo e per legge. In Olanda se una compagnia fa un danno lo risarcisce per legge. Il problema è che in Italia questo sistema non funziona; quando cìè stato il terremoto sull’Amiata nel 2000 in cui anche studi recenti hanno dimostrato come sia stato indotto molto probabilmente dalle attività geotermiche. Ebbene, i 26 casali che furono danneggiati da questo terremoto penso non siano stati risarciti da parte delle compagnie che sfruttano il geotermico. Il problema non è si o no alla geotermia, ma bisogna evitare di dire da un lato che non succede mai niente, e dall’altro.di dire che qualsiasi terremoto viene è un terremoto indotto. Servono controlli pubblici rigorosi. E’ risaputo in tutto il mondo che questa attività può indurre terremoti. E’ chiaro che la geotermia è una fonte energetica, ma comporta dei rischio per cui dobbiamo chiederci: quanto costano questi rischi? Anche studi dell’Enel a Larderello o altrove hanno dimostrato correlazioni di sismicità indotta quindi non si può negare questo rischio. In tutto il mondo dove si sfrutta l’energia geotermica, si sa che c’è sismicità indotta, ma è controllata ed i dati sul monitoraggio della sismicità sono pubblici, cosa che, per esempio, in Italia, non lo sono.
2) Si può percentualmente stabilire quanto lo sfruttamento geotermico induca terremoti?
Se parliamo di terremoti in generale la percentuale è del 100% perché la tecnica di sfruttamento che viene utilizzata di stimolazione crea degli sforzi all’interno della crosta terrestre che genera sismicità. Dopo dobbiamo ragionare su quanto sismicità sia strumentale e quanto sia percepita, e qui la percentuale tende a diminuire. Un altro passo sarebbe quello di passare dal percepito al danno .
3) Da esperto quale è Lei, mi esprima un giudizio su chi dice che lo sfruttare la geotermia permette alla terra di “sfogarsi” e quindi di evitare terremoti futuri…
Sono affermazioni rischiose…
Il Tirreno del 14 settembre 2913
GEOTERMIA Sismicità e territorio, incontro con i comitati a Arcidosso
ARCIDOSSO. I comitati contro la geotermina organizzano un incontro (il 17 alle 17 a Arcidosso) sul tema della sismicità indotta: “un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso” . Il titolo è inquietante “Amiata e Terremoto”. «In Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in cronico ritardo rispetto al resto del mondo – scrivono – data la assenza di dati pubblici su questo fenomeno. Questa assenza di dati e di studi potrebbe essere confusa con l’assenza del fenomeno stesso. Ciò sarebbe pericoloso in un momento in cui vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. Anche in aree con bassi livelli di sismicità naturale va prevista comunque la installazione di reti microsismiche che consentano il monitoraggio della sismicità indotta. I dati di queste reti dovrebbero essere resi disponibili su siti pubblici. Nella progettazione di impianti andrebbe considerata anche la sismicità che questi possono indurre. Infine le maggiori cautele andrebbero adottate in quelle aree dove le strutture esistenti risultano inadeguate sismicamente già per la sismicità naturale». Scrive così il prof.Mucciarelli in un suo recente articolo: per l’Amiata sembra che ricorrano tutte queste caratteristiche e dovremmo quindi porre maggiore attenzione al problema per non trovarci a dover subire eventi come quelli dell’Emilia dello scorso anno.
Contropiano.org del 13 settembre 2013
Sos geotermia Amiata. Il 17 si illustrano i pericoli
…segue ns.comunicato
Grosseto Oggi.net del 13 settembre 2013
Sismicità indotta: un fenomeno sottaciuto, ma non per questo meno pericoloso
…segue ns.comunicato