Pubblichiamo le ultime bugie, sprechi e costi a carico dei cittadini per giustificare l’eccedenza di mortalità nella zona geotermica dell’Amiata. Tutto pur di non mettere in discussione l’Enel e quello che si sta compiendo ai danni della popolazione e del territorio.
N.B. la documentazione richiamata nonchè la presentazione (pps) e il volantino, sono scaricabili nella sezione ‘Documentazione’ di questo sito.
Mentre la Regione Toscana autorizza Enel a triplicare lo sfruttamento geotermico in Amiata, che ridurrà le portate delle sorgenti del Fiora, i Sindaci si fanno sostenitori di progetti per fornire acqua potabile dissalando l’acqua di mare, anziché fare manutenzione delle tubazioni (si perde oltre il 50% dell’acqua immessa) e realizzando abbattitori di Arsenico, anziché pretendere le bonifiche e scontrarsi con soggetti potenti, quali ENEL ed ENI. Risulta evidente la scelta di lasciare le risorse idriche naturali ai soggetti privati, che pagano un contributo agli Enti locali e Regione, e di puntare sui dissalatori/abbattitori, a spese dei contribuenti. Ma, oltre a non bere più acqua naturale, quell’acqua ci costerà tantissimo in spese di gestione degli impianti, in sicuro aumento. Ai contribuenti ignari si racconterà dell’inflazione, della crisi…
Rimane da far accettare alla popolazione toscana due questioni: l’idea della naturalità della crescita dell’Arsenico nelle fonti di acqua naturale e il fenomeno dei cattivi stili di vita, quale causa del notevole eccesso di tumori sull’Amiata.
Su questi due fronti i tecnici si sono messi al lavoro con impegno da tempo. Sulla crescita della concentrazione di Arsenico, l’ARPAT ha rinnegato i dati analitici prodotti dalle USL negli anni ’90, ma le loro argomentazioni non sono documentate. La USL 9 con i dott.ri Madrucci, Boncompagni e Morganti, preso atto dello Studio epidemiologico dell’ARS, che ha evidenziato negli uomini un eccesso di mortalità statisticamente significativo del +13% nei comuni geotermici dell’Amiata, ha proposto e ottenuto finanziamenti per 18.000 euro1 in ricerche su problemi della salute correlati all’uso di alcol, del tabacco e alle malattie infettive, causate da virus, tramite esposizione a fluidi corporei come sperma, liquidi vaginali e sangue infetto. Mentre la Regione Toscana indaga su Bacco, Tabacco e Venere, a cui sarebbero particolarmente dediti gli abitanti dei comuni geotermici, il Servizio Sanitario del Lazio2 ha reso pubblici i dati di una indagine sulla popolazione della limitrofa provincia di Viterbo, che, come quella toscana, è stata costretta a bere acqua definita potabile dalla Regione in deroga ai limiti di legge, documentando che di Arsenico in piccole dosi nell’acqua potabile, oggi si muore, con un un eccesso statisticamente significativo di mortalità per tutte le cause del +11%.
Se si pensa che in Toscana per molti anni si è stati costretti a bere acqua in deroga, c’è di che indignarsi. Per ottenere quelle deroghe, senza ricorrere alla eliminazione delle fonti inquinanti, l’ARPAT ha compiuto un ennesimo capolavoro di disinformazione3.
Secondo quanto riportato dai Decreti della Regione Toscana, l’Acquedotto del Fiora ha presentato alle autorità studi realizzati in collaborazione con ARPAT, attestanti che nelle acque naturali della provincia di Grosseto “sono presenti elevate anomalie di origine naturale dipendenti da particolarissime condizioni geochimiche”e, pertanto, non eliminabili con opere di bonifica, come previsto dalla legge.
Per giustificare queste conclusioni è stato realizzato uno Studio3 campionando come acque naturali, acque che naturali non erano. Infatti,sono state prese in esamediverse acque sicuramente inquinate da attività antropica, prelevate nei siti già inseriti nei Piani Regionali di Bonifica e oggetto di procedura di bonifica, come le acque dei canali drenanti le miniere o acque inquinate, a valle di discariche minerarie da bonificare. I dirigenti dell’ARPAT erano sicuramente informati dell’inquinamento procurato dai canali drenanti le miniere, avendo ricevuto dati e informazioni in tal senso nell’ambito delle procedure di bonifica, realizzate negli anni precedenti al suddetto Studio.
Appare scontato che i dottori della USL 9 documenteranno che Bacco, Tabacco e Venere facciano male alla salute, ma non potranno mai smentire l’ultimo studio reso noto dal dott. Voller, dell’ARS Toscana4, che dopo una indagine sui consumi degli abitanti nei comuni geotermici conclude che in Amiata non si registrano stili di vita e consumi di tabacco e alcol diversi dai comuni limitrofi!
Abbiamo riproposto una domanda, formulata nel rispetto della legge transitiva della logica ad ENEL e alla Regione Toscana5 senza ottenere una risposta. La ripetiamo ai dottori della USL 9: “Essendo riconosciuta nei comuni geotermici dell’Amiata come vera la relazione tra l’aumento notevole di mortalità in funzione di concentrazioni crescenti di arsenico, mercurio ecc; essendo ritenuta ancora come vera l’esistenza di emissioni significative di arsenico, mercurio, ecc.,dalle centrali geotermiche, non ritenete vera anche la seguente conclusione: che l’incremento delle malattie e mortalità sull’Amiata sia dovuto anche alle emissioni delle centrali geotermiche?”
Note:
1 AUSL 9, Deliberazione n° 369 del 1.10.2012, DRGT 893/2012 “approvazione Progetti Area Geotermica”.
2 Regione Lazio Dipartimento di Epidemiologia, Valutazione pidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelleacque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio. Aprile 2012. Vedi: http://www.osservatorelaziale.it/public/allegati/files/126.pdf
3 ARPAT, Contratto di ricerca fra ARPAT e prof Mario Dall’Aglio del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi “La Sapinza” di Roma (1995-2003),Caratterizzazione e valutazione delle acque naturali in Provincia di Grosseto
4 Regione Toscana, Agenzia Regionale Sanità, dott. Voller, Le informazioni sugli stili di vita. 2012.
5 Regione Toscana, Settore VIA, Art.15, comma 7, L.R.79/98: Contraddittorio del 18.7.2012… Verbale. Gruppo Consiliare “Prospettiva comune “di Piancastagnaio.