Analogamente alla sentenza dello stesso TAR del gennaio us, che annullava l’autorizzazione per la centrale Enel di Bagnore 4 (leggi QUI e QUI), il 7 marzo è stata depositata la seconda sentenza che conferma i sotterfugi e le inadempienze della Regione nella ‘fretta’ di rilasciare la stessa autorizzazione.
Per qualificare tale operato della Regione basti citare un passo della sentenza (n.436/2014):
“…Il provvedimento autorizzatorio si palesa dunque viziato sotto il profilo dell’eccesso di potere per difetto di presupposti e di motivazione, mancando le condizioni normativamente prescritte per il rilascio dell’autorizzazione unica, senza che siano state esternate le ragioni per le quali si è ritenuto di prescindere dalla puntuale verifica dell’ottemperanza delle prescrizioni impartite in sede di VIA, con un evidente sconfinamento dei poteri attribuiti dalla legge all’autorità amministrativa…”.
Eppure qualcuno ha liquidato la questione dicendo che si tratta solo di problemi burocratici, come se la salute e l’ambiente fossero una questione di timbri…