Archivio mensile:Febbraio 2014

5 marzo 2014. GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO LA GEOTERMIA ELETTRICA

 

20140305_manifest camera cropRoma, Camera dei Deputati mercoledì 5 Marzo 2014
Ore 9,30:Convegno a Sala della Mercede – via della Mercede, 55 – Roma;
Ore 15,00: Conferenza stampa e Presidio Camera dei Deputati, Piazza Montecitorio

NO ALLA GEOTERMIA ELETTRICA, SPECULATIVA,INQUINANTE

La “Rete Nazionale NO Geotermia elettrica” indice per il giorno 5  marzo 2014 una giornata di mobilitazione nazionale a Roma che si svilupperà con un Convegno alle ore 9,30 presso la Sala della Mercede, una Conferenza stampa alle ore 15 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati ed un contemporaneo presidio a Piazza Montecitorio (in allegato la locandina del Convegno).

Le motivazioni della mobilitazione sono legate all’avvio, in diverse regioni del nostro Paese, di installazioni di impianti geotermici a media entalpia, pilota e non, che – a fronte di rendimenti energetici bassissimi – comportano possibili rischi legati ad aspetti come la sismicità indotta, l’inquinamento delle falde acquifere, subsidenza, ecc, tutti aspetti non sufficientemente analizzati secondo esperti nazionali di prim’ordine che parteciperanno al Convegno. I progetti geotermici in questione sono inoltre portatori quasi sempre, nei territori coinvolti, di vistose distruzioni di economie già esistenti e spesso culturalmente e ambientalmente compatibili (turismo, agricoltura, cultura, paesaggio). Sempre più spesso ormai si assiste- durante le conversioni in legge della decretazione del Governo- al forzato inserimento di norme, da parte di lobbies geotermiche (a volte anche straniere), tendenti a superare o mistificare l’inaffidabilità tecnica e l’invasività sociale ed economica dei progetti (Decreto del Fare, Destinazione Italia ancora in corso).
Il piano del Governo in materia di geotermia elettrica è eccessivamente ambizioso, e sostenuto da faraonici quanto incomprensibili incentivi caricati sulle bollette elettriche e pagati da cittadini e imprese, in un momento di elevata crisi sociale e con consumi elettrici in forte  discesa che non giustificano l’urgenza dell’avvio di tale piano (avviato dal Governo Berlusconi nel 2010!), a fronte di una capacità complessiva di generazione elettrica elevatissima e largamente superiore alle necessità nazionali e che ha già superato gli obiettivi comunitari sulle c.d.” rinnovabili”.
La geotermia in alcune zone sicuramente non è quella virtuosa fonte energetica rinnovabile che è stata propagandata per anni: ne è testimonianza il forte disagio dei cittadini dell’Amiata alla prese con livelli di inquinamento  e danni alla salute che non sono inferiori  alle aree più inquinate del nostro Paese. La preoccupazione viaggia così da una regione all’altra, dalla Val d’Orcia (!) in Toscana,  all’altopiano dell’Alfina e al Lago di Bolsena, alla Sardegna e coinvolge ormai cittadini, associazioni, sindaci, provincie e regioni. Le regioni Umbria e Lazio hanno recentemente istituito un tavolo di lavoro su questi aspetti spinti dalle preoccupazioni di decine di sindaci. Prime interrogazioni parlamentari sono state inviate al Governo da parte di molte forze politiche.
Andiamo a Roma per dialogare con il Governo, con i Ministeri responsabili e con le Regioni teatro delle mobilitazioni, che- siamo sicuri- non vorranno sottrarsi al confronto.

Presidenza:
Roberto Barocci (SOS Geotermia),
Daniela Concas (No Trivelle Sardegna),
Vittorio Fagioli (Comitato interregionale Salvaguardia Alfina)
Vincenzo Miliucci (COBAS Energia)

Apertura lavori
moderatore: Prof. Roberto Minervini (Docente Università della
Tuscia- Viterbo)
Introduzione: Dr. Fausto Carotenuto (Comitato Salute e Ambiente Castel Giorgio)

Interventi dai territori:
Emilio Chessa, sindaco di Santu Lussurgiu (OR)
Antonio Lichesu, sindaco di Seneghe (OR)
Andrea Garbini, sindaco di Castel Giorgio (TR)
Velio Arezzini, consigliere comunale Abbadia S. Salvatore (GR)
Daniele Galluzzi, produttore vitivinicolo di Cinigiano (GR)
Paolo Dottarelli, sindaco di Bolsena (VT)

Relazioni:
Prof. Claudio Margottini (Geologo, membro comitato scientifico UNESCO/IGCP, assessore all’ambiente comune di Orvieto), Geotermia tra tecnologia, sostenibilità e rischio
Prof. Marco Mucciarelli (Fisico, Direttore Centro Ricerche Sismologiche- Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), Sismicità indotta: il caso Italia
Dr. Mauro Chessa (geologo, vice presidente “Rete dei comitati per la difesa del territorio”), Impatti ambientali della geotermia tradizionale: il caso Amiata
Dr. Valerio Gennaro (Responsabile Centro Operativo Regionale Liguria del Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNaM), Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST), Geotermia in Amiata, referto epidemiologico quale strumento di prevenzione
Ing. Monica Tommasi, Incentivi alla rinnovabili elettriche

Parlamentari:
On. Adriano Zaccagnini, vice presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati (GAPP)
On. Alessandra Terrosi, membro Commissione Agricoltura Camera dei Deputati (PD)
On. Serena Pellegrino, membro Commissione Ambiente Camera dei Deputati (SEL)
On. Alberto Zolezzi, membro Commissione Ambiente Camera dei Deputati (M5S)

Invitati:
Flavio Zanonato, Ministro dello Sviluppo Economico
Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute
Presidenti Regioni: Lazio, Sardegna, Toscana, Umbria

Conclusioni:
Prof. Andrea Borgia, geologo, professore Università di Milano

IMPORTANTE PER CHI VUOLE PARTECIPARE!
Per partecipare al Convegno è necessario accreditarsi-fornendo il proprio nome e cognome- alla mail :  sos-geotermia@bruttocarattere.org    entro il 25 di febbraio 2014

Umbria:
◆ Comitato per la Difesa della Salute e del Territorio di Castel Giorgio; ◆ Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), ◆ Associazione WWF – sezione di Orvieto; ◆ Associazione Altra Città; ◆ Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio; ◆ Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto;
◆ Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari; ◆ Associazione Amici della Terra – Club di Orvieto; ◆ Cobas Energia-Confederazione Cobas Umbria

Lazio: ◆ Comitato Nazionale c. Fotovoltaico & Eolico Aree Verdi e Naturali; ◆ Associazione lago di Bolsena; ◆ Associazione sviluppo sostenibile e salvaguardia Alfina; ◆ Associazione La Porticella di Capodimonte; ◆ Comitato cittadino di Tutela ambientale Lago di Bolsena; ◆ Comitato per l’acqua pubblica di Bolsena; ◆ Associazione ReSeT – Rete di Salvaguardia del Territorio di Tuscania; ◆Comitato lago di Bolsena Vivo; ◆ Cobas Energia-Confederazione Cobas Lazio

Toscana :
◆ SOS Geotermia- Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata;
◆ Comitato Difesa Val d’Orcia Inferiore;
◆ Comitato Difensori della Toscana;
◆ Associazione Italia Nostra Siena,
◆ Associazione Casolenostra,
◆ Associazione Ecomuseo Borgo la Selva, ◆ Comitato Acqua Pubblica Senese,
◆ Comitato Ambiente Amiata, ◆ Comitato Beni Comuni della provincia di Grosseto; ◆ Forum Toscano dell’Acqua; ◆ WWF Siena ◆ Forum ambientalista di Grosseto; ◆ Associazione Albegna Viva; ◆ Comitato Vivere le Crete; ◆ Medicina Democratica Toscana

Sardegna :
◆ No Trivelle Sardegna; ◆ No Megacentrale Guspini; ◆ Terra che ci appartiene di Gonnosfanadiga; ◆ No al Progetto Cuglieri; ◆ Comitato Terrasana Decimoputzu; ◆ Sa Nuxedda Free (Vallermosa); ◆ No Trivel Paby (Pabillonis); ◆ Medio Campidano Beni Comuni; ◆ Basso Campidano-Aria-Terra-Acqua; ◆ Progetto Comune Villacidro; ◆ Comitato Acqua Bene Comune di Planargia e Montiferro; ◆ Comitato S’Arrieddu Narbolia

“Nessuno dica poi che non sapeva”, diffidiamo i sindaci

3 scimmie-BagnoreDopo l’annullamento dell’autorizzazione (AIA) per la centrale di Bagnore 4 da parte del TAR abbiamo auspicato un ripensamento da parte di Regione e Amministrazioni locali, Sindaci in primis, rispetto alla decisione di ‘sacrificare’ l’intero monte Amiata al saccheggio geotermico dell’Enel.
In questo senso, all’indomani della sentenza del TAR, si sono espressi sia la Regione con l’assessore Bramerini, sia alcun i amministratori locali che continuano imperterriti a difendere la scelta di abbandonare territorio e popolazione allo sfruttamento geotermico senza tener conto delle criticità da noi -e non solo- avanzate sui possibili danni, ribadendo, anzi, che a breve verranno superate le inottemperanze che hanno portato all’annullamento dell’autorizzazione per Bagnore 4.
Da parte nostra, assicurando che porteremo la vicenda in Consiglio di Stato, intendiamo oggi ribadire, in via ufficiale, quali sono gli argomenti che dovrebbero far adottare il ‘principio di precauzione’ ai Sindaci, rilanciando una moratoria generale per tutte le attività in corso e in progetto.
Con l’atto di diffida che abbiamo iniziato a consegnare a tutti i Sindaci dei comuni amiatini, da domani nessuno di loro potrà dire che non sapeva, ammesso che fino ad oggi lo avessero pur ignorato…
Domani, 4 febbraio, intanto il tema sarà in discussione, su richiesta della minoranza, al Consiglio comunale di Arcidosso.
Sos geotermia sarà in piazza e presenzierà all’assise per informare cittadini e amministratori sui temi della geotermia con la richiesta di moratoria generale subito!
QUI SCARICA L’ATTO DI DIFFIDA

Il Tirreno del 5 febbraio 2014
Un’assemblea pubblica sulla geotermia. I comitati ieri ad Arcidosso per consegnare al sindaco la diffida per la centrale Bagnore 4
di Fiora Bonelli
ARCIDOSSO Un pamphlet antigeotermico distribuito alla gente di Arcidosso, una diffida alle autorità che sarà consegnata oggi, un ricorso in consiglio di Stato, una manifestazione contro la riapertura del cantiere di Bagnore 4. I comitati antigeotermici non sono rimasti con le mani in mano dopo la sentenza del Tar che ha stoppato i lavori della futura centrale amiatina e hanno messo in campo tutte le azioni possibili. Molta carne al fuoco proprio in concomitanza con il consiglio comunale di Arcidosso di ieri. Un pomeriggio iniziato con pochissimi rappresentanti dei comitati in piazza a fare volantinaggio fra la gente, come al solito abbastanza indifferente. Ma poi, invece, il gruppo si è animato nel momento in cui ha fatto ingresso nella sala del consiglio comunale sotto l’occhio vigile e discreto della forza pubblica, municipale, carabinieri e Digos. È stato lo stesso sindaco Emilio Landi a chiedere ai comitati di togliere gli striscioni che avevano preparato e che alcuni di essi pretendevano di esibire dalla parte del pubblico durante il consiglio e gli striscioni sono stati abbassati. Poi tutto è filato liscio. Paziente attesa dei comitati durata per due ore, fino al punto illustrato dal consigliere di minoranza Michele Nannetti che ha chiestp una pubblica assemblea con rappresentanza delle istituzioni locali e regionali per chiarire ai cittadini tutti, ancora una volta, le problematiche dello sfruttamento geotermico. Nannetti ha sottolineato il contrasto fra il no istituzionale alla geotermia in Val d’Orcia e il sì a Bagnore, in una zona di parchi e di riserve, fra l’altro, diceva Nannetti, che alla fine arrivava a chiedere le dimissioni di Fabio Leoni, assessore arcidossino all’ambiente. Il quale, però, ha chiarito che il suo silenzio sull’argomento era dipeso dal fatto che la questione era trattata dal sindaco a cui lui aveva sempre dato la sua piena fiducia. In conclusione di discussione, votazione con unanimità piena per una pubblica assemblea sulla geotermia. «La presenza del Comune all’incontro informativo è assicurata – ha sottolineato Landi – ma certo non possiamo farlo a nome della Regione». Soddisfazione dei comitati che hanno anche rinunciato a consegnare in sede di consiglio, la diffida al sindaco che sarà, invece, presentata mercoledì mattina: «Non abbiamo voluto interrompere i lavori consiliari» spiega Carlo Goretti, una dei pasionari della lotta contro lo sfruttamento del vapore. Dal canto suo, Roberto Barocci, di Sos Geotermia, con la votazione unanime per un incontro coi cittadini, ha visto esaudito l’auspicio di «approfondire a livello locale tutti gli aspetti di una questione che la regione Toscana ha comunicato in modo inappropriato. Infatti dico che la sintesi finale effettuata dalla Regione sulla problematica geotermica è molto parziale. I sindaci devono conoscere i contenuti dei documenti originali e a quel punto non potranno far finta di nulla. Non è normale quell’eccesso di mortalità in Amiata. Un 13% di troppo in quanto a morti nelle zone geotermiche di cui vogliamo sapere le motivazioni. È per questa ragione che nella diffida ai sindaci e alle altre autorità chiediamo impegno di salvaguardia per la salute e l’ambiente». Un ultimo “guizzo”, insomma, da parte dei comitati, in vista del 7 febbraio, giorno in cui la Regione ha convocato la Conferenza dei servizi per espletare le pratiche con cui i lavori di Bagnore 4 potranno ricominciare. Infatti la sentenza del Tar, che i comitati avevano invocato, ha bloccato i lavori della nuova centrale ma per motivi solo formali, mentre, nella sostanza, ha giudicato corretto tutto quanto messo in campo dalla Regione. «Non capisco – afferma Landi – il perché di questa diffida. Della nostra volontà di garantire i cittadini e l’ambiente ci dà atto pure la obiettiva sentenza del Tar. Comprendo meglio il ricorso al Consiglio di Stato, ultima tappa di un iter che Sos Geotermia ha scelto fino all’organo supremo». Intanto è stato deciso, per l’assemblea e il dibattito sulla geotermia, di stringere i tempi: «Venti, venticinque giorni al massimo, in ogni caso prima delle elezioni», ha invocato Lazzeretti della minoranza.

La Nazione del 4 febbraio 2014
Geotermia, diffida ai sindaci: «Fermate i lavori»
Pronto il ricorso al Consiglio di Stato contro la Via. Oggi gli ambientalisti in Comune
di Matteo Alfieri
NON si ferma la battaglia tra gli ambientalisti di Sos Geotermia e la centrale geotermoelettrica di Bagnore 4 dopo che l’autorizzazione alla costruzione della centrale del Comune di Santa Fiora è stata annullata dal Tar dopo i ricorsi di Wwf, Forum Ambientalista, Italia Nostra, alcuni cittadini e soggetti privati, tra i quali il monastero buddista Dzogchen. Ma non solo: gli ambientalisti oggi si presenteranno ad Arcidosso, dove è in programma il Consiglio comunale che illustrerà proprio il nuovo piano geotermico, dove verrà consegnata una diffida ai sindaci, annunciando tra l’altro anche il ricorso al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento della Valutazione di impatto ambientale (Via) che era stata rilasciata «con decine di prescrizioni». «La Regione Toscana si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino dicono gli ambientalisti . La geotermia è una fonte energetica il cui impatto varia notevolmente tra un’area ed un’altra. Sull’Amiata la geotermia, per la natura dei fluidi geotermici, è molto più inquinante e pericolosa che nell’area tradizionale di Larderello proseguono . Sono migliaia le tonnellate di inquinanti “con caratteristiche tossicologiche ed eco tossicologiche rilevanti”, come li definisce Arpat, scaricati quotidianamente in atmosfera con ricadute sul territorio e su centri abitati: acido solfidrico, mercurio, arsenico, radon, ammoniaca, acido borico, anidride carbonica, metano ed altro ancora, molti dei quali cancerogeni». Ma non solo. Gli ambientalisti, nell’atto di diffida chiariscono anche quali sono le loro idee in merito alla difesa della salute: «Si evidenzia nella zona dell’Amiata, una grave situazione sanitaria: + 13% di morti, statisticamente significativo prosegue Sos Geotermia negli uomini rispetto alla media regionale e ai Comuni limitrofi, percentuale che sull’Amiata raggiunge per i tumori il + 30% per le concentrazioni crescenti nell’ambiente di arsenico, mercurio, acido solfidrico, cioè degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche». Ma gli ambientalisti informano anche sui pericoli che arriverebbero dalle risorse idropotabili. «In Amiata il serbatoio geotermico, dal quale vengono estratte migliaia di tonnellate di vapore, è ad acqua dominante. La produzione di energia comporta un consumo di milioni di metri cubi di acqua proveniente anche dagli acquiferi superficiali oltre che da quelli termali e geotermici. I serbatoi geotermici proseguono perdono vigore nel tempo e nell’arco di un decennio la portata iniziale si riduce di circa il 30%, fino a mettere il pozzo di estrazione fuori produzione. In Amiata è documentata una interferenza tra le falde idriche superficiali e l’acquifero geotermico».

«Rischio sismico aumentato con le centrali»
I COMITATI
RISCHIO sismico con la geotermia? Secondo gli ambientalisti (e dagli studi effettuati) parrebbe proprio di sì. «Mentre le centrali termoelettriche dicono , in caso dell’interruzione del funzionamento, l’impianto può essere progressivamente «spento» in modo da eliminare le emissioni di inquinanti in atmosfera, in caso di non funzionamento delle centrali geotermoelettriche per questioni di natura impiantistica e gestionale, allo stato attuale delle conoscenze tecniche, risulta non perseguibile un completo contenimento delle emissioni dirette in atmosfera». L’Amiata è riconosciuta zona sismica di categoria 2, secondo la classificazione regionale 2012 quindi «produce una “sismicità indotta” derivante da fenomeni di depressurizzazione del sottosuolo derivanti dallo sgonfiamento dei cuscini geotermici. Sull’Amiata le case sono state costruite senza norme antisismiche».

Il Tirreno del 4 febbraio 2014
GEOTERMIA  Sos diffida i sindaci e va al Consiglio di Stato   
di Fiora Bonelli
AMIATA Mariella Baccheschi, Carlo Balducci, Roberto Barocci, Alessandro Bramerini, Mauro Buoni, Niso Cini, Elena Franceschelli, Giuliana Gentili, Alessandra Giglioni, Riccardo Giuntini, Carlo Goretti, Alvaro Gori, Pio Greggi, Giuseppe Merisio, Carlo Morganti, Lorenzo Mitchell, Susanna Nanni, Giorgio Pacini, Antonella Passerini, Beatrice Pammolli, Claudia Piccinetti, Leonardo Savelli: questi i firmatari dell’atto di diffida in merito ai presunti danni dell’attività geotermica in Amiata che SoS geotermia consegnerà ai sindaci e alle autorità pubbliche responsabili del controllo sulla legalità. Il documento sarà consegnato al sindaco Emilio Landi durante il consiglio comunale che si terrà oggi alle 17,30. Il gruppo dunque torna a manifestare in piazza Indipendenza ad Arcidosso e oltre alla diffida, ha deciso anche di presentare, dopo quello del Tar, ricorso al Consiglio di Stato, “affinchè sia annullata anche la Valutazione di impatto ambientale (sulla centrale di Bagnore 4, ndc), rilasciata con decine e decine di prescrizioni a futura memoria, che i dirigenti della Regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato”, spiega Barocci, portavoce di SoS geotermia, il quale duramente commenta che “la Regione si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino”. Durante la manifestazione, gli esponenti di SoS geotermia distribuiranno alla popolazione un volantino in cui si riassumono tutti i danni che secondo loro vengono prodotti dalle perforazioni e dalle emissioni geotermiche. I punti cardine sono sempre gli stessi, quelli che il Tar fiorentino ha giudicato correttamente gestiti dalla Regione ma per i quali, invece, SoS geotermia va al Consiglio di Stato. Nella diffida ai sindaci si inizia col dire che “sono quattro le criticità derivanti dall’attività geotermica in Amiata: grave situazione sanitaria, emersa dalla ricerca epidemiologica del 2010 condotta dalla Fondazione Monasterio per conto dell’Agenzia regionale di sanità; interferenza tra acquifero superficiale idropotabile e l’acquifero geotermico profondo, con conseguente abbassamento della superficie della falda superficiale, consumo di acqua potabile per fini industriali, inquinamento delle acque causato dalla risalita di gas, in particolare l’arsenico, presente nel campo geotermico; inquinamento dell’aria e del suolo dovuto alle emissioni delle centrali per la presenza di sostanze tossiche e nocive; aumento dei rischi per la sismicità indotta e per la subsidenza”. Il documento così conclude: “Si richiamano i sindaci dei comuni dell’Amiata e le autorità pubbliche in indirizzo, ciascuna per le proprie esclusive competenze, ad intervenire in tempi rapidi per evitare sia i gravi problemi sanitari causati ai cittadini, che i gravi danni causati al patrimonio idrico e ambientale dell’Amiata”.

Il Giunco.net del 3 febbraio 2014
Sos Geotermia torna in piazza contro «l’autorizzazione a costruire Bagnore 4»
ARCIDOSSO – Sos Geotermia torna in piazza per protestare contro la decisione della Regione Toscana di «rilasciare ad ENEL una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal TAR, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino». Afferma Roberto Barocci.
La manifestazione è prevista per domani, martedì 4 febbraio, in piazza Indipendenza, ad Arcidosso, alle 17 «per consegnare una Diffida ai sindac». Soso Geotermia ha anche «deciso di presentare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato, affinché sia annullata anche la Valutazione di Impatto Ambientale, rilasciata con decine e decine di “Prescrizioni” a futura memoria, che i dirigenti della regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato».
“La geotermia – si legge nella diffida – è una fonte energetica il cui impatto varia notevolmente tra un’area ed un’altra a seconda delle mineralizzazioni presenti nel sottosuolo, delle caratteristiche idrogeologiche, oltre che delle tecnologie utilizzate. Si diversifica pertanto dalle fonti energetiche tradizionali (metano, petrolio, carbone), i cui effetti possono essere quantificati con esattezza e sono sempre gli stessi. Le centrali geotermoelettriche in Amiata, contrariamente da come sono comunemente ritenute, a livello sia del governo regionale e nazionale, quale fonti di energia rinnovabile e pulita, creano invece gravi criticità ambientali, sanitarie e di sicurezza. Sono quattro le criticità derivanti dall’attività geotermica in Amiata: grave situazione sanitaria, interferenza tra acquifero superficiale idropotabile e l’acquifero geotermico profondo, inquinamento dell’aria e del suolo dovuto alle emissioni delle centrali per la presenza di sostanze tossiche e nocive; aumento dei rischi per la sismicità indotta e per la subsidenza”.

Grosseto Oggi del 3 febbraio 2014
Nuova autorizzazione ad Enel per costruire Bagnore 4. Sos Geotermia torna in piazza
L’associazione presenterà un nuovo ricorso al Tar
MONTE AMIATA – La Regione Toscana si è attivata per rilasciare ad Enel una nuova autorizzazione alla costruzione di Bagnore 4 in sostituzione di quella recentemente annullata dal Tar, esattamente come per l’inceneritore di Scarlino.
Sos Geotermia, l’associazione contraria alla costruzione della centrale, torna in piazza Indipendenza, domani, martedì 4 febbraio, ad Arcidosso alle ore 17, per consegnare una diffida ai sindaci. L’associazione ha inoltre deciso di presentare un nuovo Ricorso al Consiglio di Stato, “affinchè – spiega Roberto Barocci di Sos Geotermia – sia annullata anche la valutazione di impatto ambientale, rilasciata con decine e decine di “prescrizioni” a futura memoria, che i dirigenti della Regione hanno prodotto per scaricare sui sindaci le loro responsabilità, ma che i sindaci non hanno né mezzi, né voglia di far rispettare, come già dimostrato”.