Pubblichiamo il testo della mozione presentata al Sindaco di Abbadia San Salvatore da Velio Arezzini per conto della Lista Civica ‘Per Abbadia’ che aderisce al Manifesto di SOS Geotermia.
Abbadia San Salvatore 25/01/2013
Al Sindaco del Comune di Abbadia San Salvatore
Oggetto: Mozione sulla “Geotermia”: piano di riassetto dell’area geotermica di Piancastagnaio e nuova centrale di Bagnore 4, da porre in discussione e votazione al prossimo Consiglio Comunale del 31 gennaio 2013.
Testo della mozione
Nelle scorse settimane sono avvenuti alcuni importanti eventi negativi, che vanno nella direzione di un ulteriore aumento e sviluppo delle centrali geotermoelettriche di Enel nel nostro territorio:
– Sono iniziati i lavori di perforazione del nuovo pozzo PC36, quale primo intervento sul piano di riassetto di Piancastagnaio che comporterà un potenziamento delle centrali attuali, tramite la realizzazione di 9 pozzi profondi circa 4000 m per l’approvvigionamento da ciascun pozzo di circa 20 t/h di vapore, per un totale stimato di 180 t/h, con la perforazione di 5 nuovi pozzi tutti nell’area sud del campo geotermico, per raggiungere e mantenere nel tempo la potenza di 60 MW dagli attuali 38MW circa e con 14 chilometri di nuove tubazioni, tutte fuori terra, provocando una vera e propria devastazione del territorio;
– A Bagnore è stata deliberata il 10 settembre 2012 la VIA e in data 21 dicembre 2012 è stato emanato il Decreto da parte della Regione Toscana per l’autorizzazione per la realizzazione di una nuova mega-centrale di 40 MW, che aggraverà ulteriormente il degrado ambientale amiatino;
– Con Decreto n° 5328 del 15 novembre 2012 la Regione Toscana ha prorogato le concessioni minerarie di coltivazione di risorse geotermiche “Piancastagnaio”, che scadevano nel 2013, fino al 2024, evitando in tal modo di sottoporre a VIA gli impianti esistenti PC3, PC4, PC5.
Uno scempio ambientale gravissimo, giustificato dalla falsa convinzione che la “geotermia sia una fonte energetica rinnovabile e pulita”.
Tutto ciò in netto contrasto al principio di “precauzione”, riconosciuto dalla Comunità Europea e in presenza di dati e documentazioni molto preoccupanti sullo stato di salute dei cittadini dell’Amiata e sul grave depauperamento del bacino idrico del nostro territorio.
Salute: dopo anni e su pressione dei Comitati locali la Regione ha effettuato uno studio comparativo con altre aree non geotermiche toscane, evidenziando un aumento della mortalità di circa il 13% negli uomini (con punte del più 27% nei comuni più esposti alle emissioni geotermiche) e un aumento di patologie particolari (respiratorie, circolatorie etc) negli ultimi anni. Aumento di mortalità e di patologie che non possono essere correlate, come in un primo momento aveva affermato ARS, “agli stili di vita”, ma che sono riconducibili a fattori ambientali, come ribadito ultimamente nel supplemento al numero di settembre-ottobre 2012 di “Epidemiologia e Prevenzione”, da parte dello stesso gruppo di studio. E quali sono i fattori di inquinamento ambientale sull’Amiata se non quelli riconducibili all’attività delle centrali geotermiche?
Acqua: la falda idropotabile dell’Amiata si è abbassata dagli anni ’70 (quando è iniziato lo sfruttamento geotermico) a oggi di ben 200 metri. Una quantità di acqua potabile corrispondente a circa la grandezza del Lago di Bolsena e equivalente a 200 miliardi di litri di acqua da bere, pari al consumo della popolazione mondiale per circa un mese. Inoltre il piezometro di Poggio Trauzzolo (Santa Fiora) ha rilevato nell’ultimo anno una diminuzione del livello del bacino idrico di circa 12 metri (un abbassamento costante di un metro al mese). Fenomeno estremamente preoccupante che non può essere imputabile – come affermato da vari soggetti istituzionali – alle condizioni climatiche sfavorevoli, poiché recentemente lo studio MOBIDIC della stessa Regione Toscana ha definito “la piovosità dell’Amiata negli ultimi tre anni – 2008/2010 – eccellente . Nel 2010 circa 2000 mm/anno, il massimo registrato in circa mezzo secolo. L’inverno 2011 inoltre è stato interessatro da “nevicate storiche”, degne degli anni ’50. Lo stesso studio afferma inoltre che, nell’abbassamento del bacino idrico, “possa potenzialmente giocare un ruolo anche una fluttuazione della pressione inferiore, attualmente non quantificabile, tenuto anche conto del particolare contesto geologico del Monte Amiata” ( Mobidic Amiata – relazione finale – dicembre 2011, pag 67).
Di fronte a questi dati allarmanti, la Regione Toscana e gli Enti Locali della zona, favorevoli alla geotermia, invece di preoccuparsi seriamente delle cause di tutto ciò e della tutela della importantissima risorsa che è l’acqua dell’Amiata, hanno proposto recentemente, per l’area della costa grossetana, la realizzazione di numerosi “dissalatori” di acqua di mare.
Tutto ciò ha una precisa responsabilità nelle scelte e nell’operato della Regione Toscana e dei Sindaci dei Comuni sottoscrittori del “Protocollo d’Intesa” sulla geotermia, firmato con l’Enel nel 2007.
Per tutte le problematiche e criticità sopra esposte, il Consiglio Comunale di Abbadia San Salvatore, riunitosi in seduta plenaria il 31 gennaio 2013, fortemente preoccupato per gli effetti negativi che lo sfruttamento e il potenziamento in atto delle centrali geotermoelettriche Enel hanno e avranno ulteriormente sulla salute dei cittadini, sulla risorsa acqua, sull’ecosistema ambientale, sull’economia (turismo, commercio, agricoltura, etc) dell’intero territorio dell’Amiata, mentre riafferma la scelta contraria alla realizzazione di centrali geotermoelettriche nel nostro territorio comunale e la contrarietà all’attuale sfuttamento e all’ulteriore potenziamento della risorsa geotermica nell’Amiata,
richiede alla Regione Toscana
– Di riconsiderare le scelte compiute recentemente con le autorizzazioni al “Piano di sviluppo geotermico di Piancastagnaio” e alla realizzazione della nuova centrale di Bagnore4;
– Di applicare il “principio di precauzione” , cautela e prevenzione a salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente dell’Amiata, attuando una “moratoria” per due o tre anni o quanto necessario per verificare realmente se l’acqua risale nel bacino idrico, se l’aria si pulisce, se migliorano le condizioni ambientali:
– Di dare concreta definizione al “bilancio idrico dell’Amiata”, con l’attuazione di tutte le misure necessarie alla salvaguardia del grande patrimonio idrico presente nel nostro territorio, quale scelta prioritaria a ogni politica di sviluppo energetico, poiché la “risorsa acqua” è la ricchezza più importante per il futuro dell’umanità.
Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale
– A sostenere le richieste sopra formulate nei confronti della Regione Toscana, richiedendo un urgente incontro al Presidente Rossi e all’assessore all’Ambiente, con una delegazione del nostro comune (Sindaco, Giunta e capigruppo Consiliari) e la partecipazione di cittadini rappresentanti del Comitato Ambiente Amiata;
– A richiedere un incontro (anch’esso con la presenza del Sindaco, Giunta, Capigruppo Consiliari e rappresentanti del Comitato Ambiente Amiata) al Ministero della Salute, al Consiglio Superiore della Sanità, al Ministero dell’Ambiente:
a) Perché siano definiti per legge i “limiti massimi” di emissione nell’aria delle sostanze nocive, (oggi in gran parte non normate) da parte delle centrali geotermoelettriche Enel operanti nell’Amiata e la valutazione degli effetti “comulativi” e “associativi” fra le verie sostanze nocive, per valutarne la connessione e interazione fra di esse.
b) Perché siano considerate le valutazioni sui valori massimi di emissione di ogni sostanza nociva alla salute dei cittadini, non per ogni singola centrale, ma per il complessivo effetto comulativo di tutte le centrali operanti nella nostra zona, trovandosi a breve distanza l’una dall’altra e agendo quindi in realtà come una unica centrale inquinante;
c) Perché sia attuata una valutazione complessiva di impatto ambientale (VIA unica) di tutte le centrali dell’Amiata;
d) Perché sia previsto per legge la obbligatorietà del VIS (Valutazione Impatto Sanitario) complessivo per tutte le centrali dell’Amiata. VIS “attualmente non specificatamente previsto dalla normativa vigente per la tipologia degli impianti geotermici”.
Un’altra Amiata con un diverso sviluppo economico è possibile, in alternativa alle centrali geotermiche dell’Enel, che inquinano e distruggono il nostro territorio.
Uno sviluppo economico che si basi sulla difesa e valorizzazione del grande patrimonio ambientale (acqua, bosco, prodotti agricoli locali, etc), culturale e storico (centri storici, ex-miniere, abbazie, via Francigena, etc), sul turismo ambientale, culturale e sportivo, sul grande patrimonio di piccole e medie aziende artigianali e commerciali.
In questo ambito un ruolo importante lo può avere la valorizzazione della risorsa geotermica “a bassa entalpia”, lo sfruttamento e l’uso del calore e dell’acqua calda, per un piano di sviluppo della risorsa energetica presente nell’Amiata e nel nostro Comune, che sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente, per gli usi civili e produttivi: teleriscaldamento per uso civile e artigianale, serre, acquacoltura, riscaldamento impianti sportivi e turistici, etc. Una energia a uso e a favore del nostro territorio, controllata e gestita dalle nostre comunità, non finalizzata quindi allo sfruttamento dell’alta entalpia per le centrali geotermiche, gestite da Enel.
Il Consiglio Comunale di Abbadia San Salvatore
Consapevole che questa sia la strada giusta su cui agire nell’interesse della nostra cittadinanza e degli operatori economici del nostro Comune impegna il Sindaco e la Giunta a operare in tal senso e a convocare apposite assemblee pubbliche con i cittadini per informarli sugli esiti degli incontri con la Regione Toscana e i Ministeri competenti, oggetto delle richieste formulate nella presente mozione.
Il Consigliere Comunale – Velio Arezzini