SOS Geotermia ‘Il danno è scientificamente provato, basta chiacchiere, moratoria immediata dell’attività geotermica sul monte Amiata’
Alla numerosa letteratura scientifica e agli interventi di studiosi e medici sul tema ‘geotermia e salute’, al congresso di Medicina Democratica del febbraio scorso si è aggiunto l’importante intervento dell’epidemiologo dott.Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova che ha presentato una relazione che conferma la realtà preoccupante segnalata dallo studio sulla salute delle popolazioni residenti nei comuni geotermici dell’Amiata (leggi sotto una sintesi).
Fin dalla premessa si sfata la favola della geotermia ‘verde’: “Chi sente parlare di geotermia associa questo tipo di energia a qualcosa di ecologico, rinnovabile e pulito. In Toscana si assiste invece a emissioni di arsenico, acido solfidrico, antimonio, boro, mercurio, ecc. con conseguenze negative per l’economia, l’ambiente e la salute umana”.
MD contesta le conclusioni dello studio dell’Agenzia Regionale Salute della regione Toscana (ARS) del 2010 secondo cui la maggiore incidenza dei tumori sull’Amiata, che lo stesso studio è costretto ad ammettere come ‘significativa’, è dovuta agli ‘stili di vita’. Dice infatti: “La letteratura scientifica internazionale dimostra che lo stile di vita influenza in modo chiaro la mortalità e l’incidenza delle patologie cardiovascolari, patologie che invece nella zona geotermica sud sono in netto calo“.
Le cause dell’aumento dei tumori, 14 casi di decessi più della media all’anno, sono allora dovute ad ‘altro’.
L’arsenico è certamente un cancerogeno accertato e l’attuale limite di 10 microgrammi/litro è ritenuto un compromesso anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ritiene che la soglia debba tendere allo ‘zero’. In Amiata, fino al recente ‘stop alle deroghe’ dell’Europa all’Italia, abbiamo consumato acque ‘potabili’ con valori anche superiori a 10.
Inoltre acido solfidrico, mercurio, boro ed altri elementi tossici e nocivi dispersi in aria e acqua sono i ‘danni collaterali’ della ‘guerra’ geotermica in Amiata.
SOS Geotermia chiede con forza una moratoria immediata dell’attività e la sospensione di tutti i progetti di nuovi impianti e sarà nuovamente in prima fila nel mese di marzo con proprie iniziative e una pubblica assemblea a Abbadia San Salvatore.
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Congresso Nazionale MD, Milano, 16-18 Febbraio 2012
Emissioni geotermiche e salute in Toscana: la fine di una favola
Premessa: Chi sente parlare di geotermia associa questo tipo di energia a qualcosa di ecologico, rinnovabile e pulito. In Toscana si assiste invece a emissioni di arsenico, acido solfidrico, antimonio, boro, mercurio, ecc. con conseguenze negative per l’economia, l’ambiente e la salute umana. Dopo circa quaranta anni l’Agenzia Regionale Salute della regione Toscana (ARS), su pressione della popolazione, ha pubblicato uno studio epidemiologico (nota 1) dove gli eccessi di malattia e mortalità vengono sbrigativamente attribuiti a “stili di vita sbagliati”. Noi abbiamo riesaminato criticamente lo studio ARS cercando di vedere se questi inquinanti potevano essere associati a danni all’ambiente ed alla salute umana della popolazione esposta alla geotermia.
Materiali e Metodi: Lo studio ARS valuta lo stato di salute delle popolazioni geotermiche delle province di Pisa, Siena e Grosseto rispetto ai comuni limitrofi nel raggio di 50 chilometri. Analizza lo stato di salute dal 1980 al 2006 utilizzando i dati regionali di sanità. Divide il territorio esposto in due zone: zona geotermica Nord (zona di Larderello, Pisa) e zona geotermica Sud (zona Monte Amiata, Siena e Grosseto).
Risultati: Pagina 162 (“Considerazioni sui risultati delle analisi della mortalità”): “L’uso della mortalità del periodo 2000-2006 come descrittore dello stato di salute della popolazione è ragionevolmente giustificata dal fatto che tale periodo è sufficientemente distante dall’entrata in funzione della maggior parte degli impianti geotermici (anni ‘80), ed anche in ragione del tempo d’induzione-latenza della maggior parte dei tumori e delle malattie croniche. Negli uomini la mortalità generale osservata nell’intera area geotermica mostra un eccesso statisticamente significativo rispetto sia a riferimento locale sia al riferimento regionale.” Tabella 6.1.1(pag. 80): stima un eccesso di mortalità (rispetto al valore atteso) di 99 casi (+131 nei maschi e -32 nelle femmine); ciò equivale a 14 decessi all’anno in più in tutta l’area geotermica (dato confermato Ass. Bramerini, 28 dicembre 2010). Questo valore sale a 171 negli anni 2000-2006 nella zona geotermica Amiatina. Grafico (pag. 81): conferma che la mortalità generale dell’Area Sud risultava più elevata fino al 1979, quando l’attività geotermica non era ancora del tutto sviluppata e quindi gli eccessi di mortalità erano da imputarsi alla pregressa attività mineraria locale. Nei decenni successivi la mortalità generale è aumenta in tutta l’area Sud ed in modo statisticamente significativo; di conseguenza, essendo negli ultimi anni ridotto l’effetto dello sfruttamento minerario è evidente che tali eccessi vadano attribuiti ad altre cause e non in “stili di vita”. La letteratura scientifica internazionale dimostra che lo stile di vita influenza in modo chiaro la mortalità e l’incidenza delle patologie cardiovascolari, patologie che invece nella zona geotermica sud sono in netto calo. Pag. 88 (“analisi di tutti i tumori”): si evince un aumento statisticamente significativo nel complesso dei tumori negli ultimi sette anni presi in considerazione, aumento non più attribuibile all’attività mineraria per i motivi detti sopra. Allegato 6 (“Risultati staticamente significativi delle analisi di correlazione geografica tra dati ambientali e dati sanitari”): si riconoscono patologie e mortalità in alcune zone delle aree geotermiche in relazione alle concentrazioni degli inquinanti presenti in quelle zone ma non si specificano i comuni presenti nei percentili.
Conclusioni: Per capire le cause ed interrompere gli eccessi di mortalità e le patologie riscontrate nelle differenti comunità locali, le popolazioni, gli amministratori e la comunità scientifica devono analizzare urgentemente i risultati di questo studio, includendo: verifiche, integrazioni ed aggiornamenti.
Scarica e ascolta la presentazione dell’intervento del Dott.Valerio Gennaro: 20120217_mi_MD_Valerio_Gennaro