Quando sulla geotermia si prendono lucciole per lanterne…

L’articolo apparso su “La Nazione” del 16 Settembre 2020, dal titolo “Stato contro Regione Ok alla geotermia” a firma di Massimo Cherubini (clicca l’immagine sotto), stravolge completamente la realtà dei fatti, attribuendo al Governo Nazionale la volontà di procedere con la liberalizzazione degli insediamenti degli impianti geotermici dopo l’impugnazione della Legge Regionale 73 del 24 Luglio nella parte (art. 2) riguardante le Aree Non Idonee (*).
Invece la decisione del Governo va in una direzione esattamente contraria.

Nella Delibera del Consiglio Regionale n. 41 del 7 Luglio scorso, la Regione aveva deciso di consentire, all’interno della Aree Non Idonee all’installazione di impianti alimentati da fonte geotermica, la costruzione di centrali “di piccola taglia” (fino a 20 MW di potenza!), in evidente contrasto rispetto a quanto previsto nel Decreto Ministeriale 10 Settembre 2010 che detta le linee guida per l’individuazione delle ANI; non a caso tutte le Soprintendenze della Toscana avevano espresso parere negativo di fronte a questa scelta, in particolare per le aree soggette a vincoli paesaggistici ed ambientali.

Con l’impugnativa deliberata dal Governo, si riafferma l’esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela del paesaggio, per cui sembra di capire che all’interno di Aree Non Idonee interessate da vincoli paesaggistici ed ambientali individuate dal D. Lgs.42/2004 (Codice del Paesaggio) non si potrà realizzare alcun tipo di impianto.

Naturalmente le Aree Non Idonee individuate dalla Regione, peraltro con un provvedimento ancora incompleto in quanto privo di cartografia e soggetto a possibili revisioni dopo l’esame delle osservazioni che possono essere presentate entro il 27 Settembre, si estendono anche ad altre tipologie territoriali: dai siti facenti parte del patrimonio UNESCO, con le rispettive aree di rispetto, alle aree archeologiche; dalle aree protette SIC, ZSC/ZPS alle riserve naturali con le rispettive aree contigue; da quelle interessate da produzioni agricole di qualità DOP, DOC, IGP etc. a quelle soggette a dissesto idrogeologico: però in tutte queste tipologie, ad esclusione della prima, la scelta fatta dalla Regione è stata quella di inserire in ogni caso la possibilità della costruzione impianti da loro definiti “di piccola taglia”, fra i quali rientrano addirittura sia le centrali flash di ENEL che quelle a ciclo binario proposte da Sorgenia.

Alla luce di quanto detto, è evidente che è la Regione Toscana ad avere la responsabilità di procedere al dissennato sviluppo dello sfruttamento geotermico, anche in aree in cui è lo Stato ad avere la competenza amministrativa. Per questo motivo non si dovrà dare corso alla realizzazione di centrali geotermoelettriche (né sull’Amiata né in Toscana) fintanto che l’opposizione del Governo non si sarà risolta. Facciamo voti perché il Governo esca vincitore in questa partita.

S.O.S. Geotermia
RETE NAZIONALE NOGESI

(*) Fonte: Comunicato stampa Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato quarantadue leggi delle Regioni e delle Province autonome, e ha quindi deliberato:

di impugnare

la legge della Regione Toscana n. 73 del 24/07/2020, recante “Disposizioni in materia di occupazioni del demanio idrico da parte dei gestori del servizio idrico integrato e in materia di geotermia”, in quanto l’articolo 2, che reca la disciplina delle aree non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia geotermica si pone in contrasto con l’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione, che attribuisce allo Stato la potestà esclusiva in materia di tutela del paesaggio, nonché con l’articolo 9 della Costituzione, risultando altresì in contrasto con previsioni di principio in materia di “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”, violando così l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione;