Isterismo geotermico, cari cittadini… -volantini-

Quando c’è il rischio di perdere gli incentivi Larderello si accorge che esiste l’Amiata (perbacco!) e organizza una gita progeotermia Enel, per educare ed istruire gli amiatini, invitati dai sindaci di Santa Fiora, Arcidosso e Piancastagnaio che -evidentemente- da soli non raccolgono poi così tanto consenso sul tema “più centrali in Amiata”. 
Intanto Rossi a Roma non incontra al MISE il Ministro e se ne torna a casa “con le pive nel sacco”…
Continuiamo a fare informazione e distribuiremo due volantini ai cittadini dell’Amiata.

 

Isterismo geotermico (scarica il pdf)

Il Governo, nel novembre u.s., con il Decreto FER 1 del MISE ha escluso, per il momento, la geotermia elettrica industriale dal beneficio degli incentivi per le energie rinnovabili, provocando un dura reazione da parte del fronte geotermico e dei comuni della zona tradizionale (Larderello), culminata, a livello, locale, con la manifestazione pubblica del 1° dicembre 2018 in Larderello alla quale hanno aderito i sindaci dei comuni Amiatini di Arcidosso, Piancastagnaio e Santa Fiora.
Analoga manifestazione è stata organizzata sull’Amiata per il giorno 22/12/2018, nel silenzio più totale della politica locale.
Il fronte geotermico ed i comuni interessati al FER 1 sostengono che lo stop agli incentivi provocherà la perdita di migliaia di posti di lavoro in Toscana (tra addetti diretti ed indiretti), una crisi irreversibile dei territori interessati, l’impossibilità a far fronte ai servizi per i cittadini a cominciare dal sociale, asili inclusi.
Se quanto affermato dal fronte geotermico può avere un senso per i comuni della zona tradizionale – sempre che lo abbia – non altrettanto si può dire per l’Amiata, da sempre vocata ad altro sviluppo economico (ambiente, artigianato, commercio cultura, piccola e media industria, turismo).
Né è dato comprendere dal punto di vista politico come i sindaci dei comuni di Arcidosso e Santa Fiora abbiano abbracciato dette ipotesi apocalittiche e di sviluppo economico per i loro territori, laddove si consideri che:
solo qualche mese fa avevano plaudito alla proposta di legge avente ad oggetto il “Coordinamento tra l’attività di sfruttamento della geotermia e l’individuazione nel PAER delle aree non idonee” a firma dei loro rappresentanti e referenti politici PD a livello regionale, del 27/7/2018, ivi inclusa “la moratoria di sei mesi per il rilascio dei permessi di ricerca e delle relative proroghe, degli atti di assenso per la realizzazione di pozzi esplorativi, relativi all’alta ed alla media entalpia e degli atti relativi alle autorizzazioni per la realizzazione delle centrali geotermoelettriche”.
Detta proposta di legge era la conseguente risposta, sollecitata dai territori Amiatini, alla richiesta presentata da Enel Green Power, per la realizzazione di un nuova centrale di tipo flash nel comune di Piancastagnaio (PC 6), mai osteggiata dalla corrente amministrazione (lista civica di centro destra).
La successiva stesura Proposta di Legge “Disposizioni in materia di geotermia”, discussa proprio a Santa Fiora l’8 ottobre, con il capogruppo PD Marras, il consigliere regionale Bezzini, numerosi iscritti di tutte le rappresentanze PD dell’Amiata, amministratori locali, ivi incluso il sindaco di Santa Fiora;
Il successivo “Documento Geotermia” del PD Amiata Grossetana e Amiata Senese, pubblicato sui media nel novembre u.s., con il quale, nel ribadire la diversa vocazione economica dell’Amiata, veniva chiesto fermamente alla Regione Toscana lo stop alla costruzione di altre centrali geotermiche in attesa di un efficace regolamentazione della materia, al fine di garantire il minor impatto ambientale e la maggiore sicurezza per la salute dei cittadini.
L’esclusione della geotermia industriale dai benefici degli incentivi, con il FER 1, di fatto blocca la costruzione della nuova centrale flash di Enel Green Power PC6 in Piancastagnaio, l’unica in progetto da parte di detta società.
Tuttavia, se è difficile comprendere politicamente la recente posizione delle amministrazioni di Arcidosso e Santa Fiora, rispetto alle loro precedenti sopra riportate, di converso colpisce il silenzio delle altre amministrazioni locali Amiatine Grossetane e Senesi. Non solo per “l’isterismo geotermico” dimostrato dai colleghi dei due comuni, ma specie nel leggere nei manifesti/locandine che annunciano la manifestazione del 22 p.v. che l’Amiata tutta, ha bisogno della geotermia per lo sviluppo dell’economia locale e per la tenuta dei servizi, una terra, invece, che da sempre, anche nei momenti più bui della sua storia, ha fatto del lavoro, dell’operosità e coesione sociale dei suoi abitanti l’unico volano di crescita da tutelare e valorizzare, nonostante gli incentivi e la geotermia inquinante e speculativa.


Cari cittadini, (scarica il pdf)

per quanto tempo siete ancora disposti a sborsare il 20% circa della vostra bolletta elettrica per “incentivare” fonti energetiche falsamente rinnovabili, non pulite, non sicure, non sostenibili, come la geotermia elettrica?
Perché sono proprio i facili introiti degli “incentivi” il principale motivo della mobilitazione dei sindaci, degli amministratori, della varie sigle sindacali, dei tecnici, delle aziende dell’indotto e dei lavoratori filo-geotermici che sono scesi in piazza sabato 1 dicembre a Larderello e che replicheranno la loro protesta sabato 22 dicembre qui in Amiata, a Santa Fiora. Una protesta contro il nuovo governo, che nel decreto Fer 1 ha escluso la geotermia dalla ingannevole “manna” delle compensazioni per chi produce energia geotermoelettrica.
Incentivi che, sebbene in futuro si prospettino in quantità sempre minore, verranno invece dirottati verso fonti realmente rinnovabili, che non provocano danno alla salute delle popolazioni, all’ambiente e al pianeta, inesauribili e in grado di rigenerarsi dopo ogni ciclo di sfruttamento.
Tanto è vero che anche nella riunione dell’altro ieri al Mise, al governatore Rossi è stato detto che nel contratto M5S-Lega non sono previsti incentivi alla geotermia.
Pur di continuare a incassare impropriamente e ingiustamente quelle risorse, invece, i sedicenti difensori “del lavoro, del benessere economico e sociale delle comunità geotermiche” (le più “povere” della regione Toscana), disconoscono volutamente che la geotermia sia fonte esauribile, che inquini acqua, aria e suolo, che comprometta la salute dei cittadini, che emetta sostanze climalteranti come CO2, depauperi le falde acquifere o contribuisca con il fenomeno della subsidenza al dissesto geologico del territorio.
Per loro la geotermia, anzi gli incentivi geotermici, sono l’unica “ricchezza” di intere aree, che hanno basato la propria economia (mono-economia) essenzialmente sul “vapore”, ma che ora – sfumata la ipotesi di incassare somme, non più dovute – prefigurano un futuro apocalittico e uno spopolamento più grave dell’attuale, perché – scrivono nei loro volantini – “una zona già in crisi, non ha bisogno del colpo di grazia”.
E perché vengono a Santa Fiora? Che c’entra Larderello con l’Amiata? L’Amiata ha preso da tempo le sue decisioni, diversificando le sue scelte. Semmai, adattando ciò che sta accadendo con questo gemellaggio, cementato dagli “incentivi”, con l’adagio “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, in Amiata c’è sinceramente di che preoccuparsi!

SOS Geotermia/Rete Nazionale NoGesi
Abbadia San Salvatore, 20 dicembre 2018


da Il Cittadino online.it del 20 dicembre 2018:

Rossi: “Niente agevolazioni alla geotermia? ci mobiliteremo”
Il presidente della Regione prevede “uno stallo negli investimenti con effetti negativi sul piano occupazionale e sui controlli ambientali che coinvolgeranno intere aree della Toscana”

FIRENZE – “Oggi abbiamo appreso che il contratto di programma Lega-5 Stelle non prevede che l’energia geotermica venga agevolata. Questo significa, se non verrà modificato, uno stallo negli investimenti con effetti negativi sul piano occupazionale e sui controlli ambientali che coinvolgeranno intere aree della Toscana. Voglio ribadire che di fronte a questo scenario continuerà la lotta e la mobilitazione dei cittadini e dei lavoratori delle aree geotermiche e l’impegno di Regione e istituzioni per approvare la legge che è già in discussione in Consiglio, una legge fortemente innovativa e che dà totali garanzie sul piano ambientale”.
Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell’incontro al Mise richiesto dalle Regioni per discutere dell’esclusione della geotermia dal regime di agevolazioni previsto dal decreto sulle rinnovabili. Erano presenti anche l’assessore all’ambiente Federica Fratoni, il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni, in rappresentanza dei sindaci delle aree geotermiche, e il direttore della Direzione energia della Regione, Edo Bernini.
“Abbiamo chiarito al tavolo – sottolinea Rossi – che per il Titolo V della Costituzione l’energia è materia concorrente e quindi la Regione ha potestà legislativa. L’altro tema che abbiamo sollevato con grande chiarezza è quello che riguarda la determinazione delle royalties destinate ai territorio. La scelta spetta al Ministero dello sviluppo economico e la nostra preoccupazione è che nessuno voglia mettere le mani su ciò che Enel distribuisce ai Comuni.
“Il mio timore – è la valutazione dell’assessore Fratoni –, è che questo intervento normativ,o se dovesse essere inserito nel Fer 2, metterebbe insieme tecnologie diverse, non incentivando per un verso a sufficienza l’alta entalpia, che è la vera frontiera per arrivare alla toscana carbonfree, e dall’altro schiaccerebbe le possibilità di insediamento della media entalpia che è una frontiera tutto innovativa da scoprire per le quali ci sono già istanze di realizzazione di impianti”.
Sono 17 i Comuni geotermici toscani, suddivisi tra le Province di Pisa, Siena e Grosseto.
In Toscana è il cuore della produzione geotermoelettrica italiana, con più di 30 centrali per una potenza installata di quasi 900 megaWatt.
Gli occupati diretti sono 650 e quelli dell’indotto circa 2000. Se si considerano i fornitori dei fornitori, il totale arriva intorno alle 3000 unità.