Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Comitato Acqua Bene Comune di Grosseto che ci riguarda da vicino:
In merito all’articolo a firma Lina Senserini, comparso l’8 marzo 2012 sul sito 0564News, in cui la Asl 9 metteva in guardia dalle telefonate di persone che, spacciandosi per tecnici Asl, si offrivano di effettuare misurazioni della qualità dell’acqua, vogliamo segnalare che molte famiglie del grossetano sanno ormai , per esperienza vissuta, che si tratta in realtà di venditori di sistemi di filtraggio dell’acqua per uso domestico. Questi “esperti”, pur non effettuando alcuna analisi effettiva, si limitano a descrivere quello che alla Asl 9 sanno sicuramente, che cioè, dai rubinetti dell’Acquedotto del Fiora sgorga un acqua con livello di arsenico perennemente prossimo ai limiti di legge (di 10 ppm). Dati che sono nella norma, anche se l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di questo cancerogeno di prima categoria ha più volte esortato le autorità nazionali a cercare di perseguire valori inferiori a 10 e l’EPA, l’Ente pubblico di tutela ambientale in USA, indica il valore tendenziale pari allo zero, dal momento che non si esclude un accumulo dell’arsenico nell’organismo, anche in concentrazioni molto inferiori a tali limiti di legge, con effetti cancerogeni.
Inoltre, recentemente, la Unione Europea ha obbligato lo Stato Italiano a non ricorrere più alle deroga sui limiti di arsenico e boro nell’acqua potabile. Per 9 anni, infatti, anche noi abbiamo bevuto acqua con percentuali di arsenico superiori a 10 microgrammi/l .
La soluzione è stata quella di mettere gli “abbattitori” di arsenico, invece che andare a rimuovere le fonti di inquinamento. Ma chi sa o ricorda che nelle fonti dell’Amiata, fino agli anni ’90, i valori di arsenico si aggiravano intorno ai 3-4 microgrammi/l? Chi vuole interrogarsi sui motivi di questo incremento vertiginoso di inquinamento? Chi ricorda che nelle Colline Metallifere non c’è più acqua potabile, ma diverse bonifiche delle discariche minerarie ritardano da almeno 20 anni? Gli “abbattitori”, naturalmente, li paghiamo noi, con le bollette dell’acqua.
Molte delle famiglie contattate, spaventate da questa descrizione, purtroppo veritiera, della qualità dell’acqua che sono costrette a bere, hanno accettato di acquistare sistemi di filtraggio costosissimi (migliaia di euro)
Trovandosi quindi a pagare una nuova tassa indiretta sui pessimi effetti della gestione privata della risorsa idrica, sulla sua qualità e sui suoi costi in vertiginoso aumento.
Andrea Marciani
Comitato Acqua Bene Comune di Grosseto