Progetto Le Cascinelle Val di Paglia. Mastrolorenzo (Ingv) denuncia il rischio terremoti

La rete NOGESI si oppone alla realizzazione di impianti geotermici, evidenziandone i gravi rischi, come ampiamente documentato, dalle osservazioni presentate dal dott. Giuseppe Mastrolorenzo alla Regione Toscana, per la valutazione del progetto Val di Paglia, nel comune di Abbadia San Salvatore.

Infatti, Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, Sezione di Napoli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, da anni denuncia la pericolosità di trivellazioni , estrazioni e reiniezioni di fluidi in impianti geotermici.

Sul progetto della centrale geotermica Sorgenia “Le Cascinelle“ in Val di Paglia, Mastrolorenzo, facendo seguito alle osservazioni presentate alla Regione Toscana e all’INGV, ha denunciato i potenziali rischi di induzione e innesco sismico, nonché, di perturbazioni negli acquiferi idrotermali ed idropotabili.

I rischi derivano dall’inadeguata conoscenza del sottosuolo e dalla sua risposta a estrazioni e reiniezioni di centinaia di tonnellate/ ora di fluidi idrotermali, in un contesto geologico con sismicità media-alta e magnitudo attese fino al sesto grado Richter, potenzialmente distruttivi.

Terremoti indotti, di magnitudo anche superiore al quarto grado Richter, potrebbero generarsi in prossimità dei pozzi con forti effetti in superficie.

La causa di tale sismicità è la sovrappressione e decompressione indotta, rispettivamente nella zona di iniezione e di estrazione dei fluidi, per effetti meccanici e termici (poroelastici e termoelastici), dovuti alla inadeguata permeabilità del sottosuolo, che non garantisce le condizione definite di “ reiniezione totale”.

Proprio per queste motivazioni negli anni scorsi ed anche sulla base delle osservazioni presentate da Mastrolorenzo e confermate anche dall’INGV, il Ministero dell’Ambiente e la Regione Campania rigettavano due progetti di centrali geotermiche pilota analoghi a quello della Val di Paglia nei Campi Flegrei e sull’Isola d’Ischia .

Ricerche recenti , nello stesso contesto geologico del progetto “Val di Paglia”, hanno rivelato forti discontinuità nel sottosuolo, condizioni ideali per l’induzione e l’innesto sismico.

Durante l’iter di valutazione del progetto “ Val di Paglia”, a Vendheim, presso Strasburgo, un impianto analogo, nei primi test di iniezione , a fine 2019, innescava terremoti di magnitudo di 3.2 gradi Richter, con forte risentimento in superficie.
Altri test nel 2020, innescavano terremoti di magnitudo 3.5, che portavano la Prefettura locale a chiudere l’impianto; ma le sequenze sismiche continuavano.
Tutto ciò in un’area, molto meno sismica di quella del progetto Val di Paglia e con flussi di massa iniettati e pressioni molto inferiori a quelli previsti in detto progetto.

Gli eventi di Strasburgo, in accordo con le denunce di Mastrolorenzo, rivelano l’impossibilità di prevedere gli effetti a breve, medio e lungo termine delle attività di produzione, che pertanto vanno evitate nel rispetto del principio di precauzione, soprattutto in aree ad alta vulnerabilità, come quella dell’estesa struttura geologica, denominata Graben, di Siena-Radicofani, tra Lazio, Umbria e Toscana.

Per la natura ultra-regionale dei potenziali eventi sismici indotti o innescati, Mastrolorenzo ritiene che, qualsiasi attività vada sottoposta a valutazione da parte del Dipartimento della Protezione Civile.

Amiata, 23 febbraio 2021

Rete Nazionale NoGESI (No Geotermia Speculativa e Inquinante)