L’ottima notizia arriva da Monticello Amiata, dove il paese tutto con il supporto di Agorà CittadinanzAttiva, festeggia la sconfitta del progetto di centrale Monte Labro della soc.Renewem; di seguito il comunicato.
La notizia apparentemente buona è che l’Enel ha ritirato, dice per «rispondere a richieste derivanti dal nuovo quadro normativo», dalla valutazione di impatto ambientale (VIA) il progetto PC6 di Piancastagnaio per un’altra centrale a vecchia tecnologia flash, e fin qui tutto bene. La notizia va letta però alla luce di due recenti fatti: uno, la firma del decreto FER1 da parte dei ministri Costa e Di Maio che esclude la geotermia dagli incentivi per le rinnovabili e, due, la convocazione, per il 16 Luglio, della Conferenza dei Servizi decisoria della Regione Toscana proprio in merito al progetto PC6 che avrebbe potuto fare sostanziali rilievi sul progetto, anche, come spiega il Forum Ambientalista nel comunicato riportato in fondo, per il mancato rispetto di una nuova norma che prevede di ridurre le emissioni di Anidride Carbonica (CO2) del 10%, rispetto alle norme attuali che non pongono alcun limite.
L’Enel, peraltro, s’è affrettata a dichiarare che comunque per il progetto PC6 «nel corso dell’iter non sono emersi rilievi di elementi di criticità ambientale» e, comunque, «conferma peraltro l’interesse allo sviluppo dell’area e, non appena le condizioni lo consentiranno, potrà ripresentare un progetto aggiornato e rispondente alle nuove esigenze definite dall’evoluzione della cornice normativa e regolatoria».
Alla luce di questi fatti sembrerebbe quindi che l’Enel da una parte voglia evitare una disastrosa bocciatura del progetto che rischierebbe di rimettere in discussione tutte le attuali centrali, ma dall’altra potrebbe essere una forma di pressione verso il Governo sugli incentivi, magari facendo rientrare la geotermia dalla finestra del futuro decreto Fer2, quello che è stato cacciato dalla porta del decreto fer1.
C’è da augurarsi quindi che, almeno sulla geotermia, questo Governo non abbia alcun ripensamento e che tutte le centrali, esistenti e di progetto, chiudano.
Il comunicato di Agorà CittadinanzAttiva del 12 luglio 2019:
A Monticello si è conclusa la 5^ e riuscitissima edizione di “Giù le mani dalla nostra terra”, un festival di due giorni contro la geotermia e per la tutela del territorio. Per la prima volta una parte della festa si è svolta nel campo di Alberto, il luogo interessato dal procedimento di autorizzazione di ricerca geotermica Monte Labbro, dove abbiamo voluto ribadire che quel campo, come tutto il nostro territorio, è di chi lo ama, lo cura, lo abita, non certo degli speculatori.
Dal 2017, da quando la Conferenza dei servizi della Regione Toscana è stata costretta a mandare il procedimento “Monte Labro” alla Presidenza del Consiglio dei ministri, per un conflitto con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, eravamo in attesa del responso di Roma.
Ieri apprendiamo, con grande soddisfazione, che:
“Il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio ha deliberato ai sensi dell’art 14-quater l. 241/90:
DI NON CONSENTIRE LA PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE, RELATIVO AL PROGETTO CONCERNENTE LA “PERFORAZIONE DEL POZZO ESPLORATIVO MONTE LABBRO 1, COMUNE DI CINIGIANO (GR)”, NELL’AMBITO DEL PERMESSO PER RISORSE GEOTERMICHE DI CUI È TITOLARE RENEWEM S.R.L..”
Questo significa che ora la Regione Toscana dovrà riaprire la Conferenza dei Servizi per dare un PARERE NEGATIVO ALLA PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE, RELATIVO AL PROGETTO CONCERNENTE LA “PERFORAZIONE DEL POZZO ESPLORATIVO MONTE LABBRO 1.
Per cinque anni il Comitato Agorà, i cittadini, l’Amministrazione comunale, i produttori locali, hanno portato avanti con determinazione e tenacia una lotta su più piani: legale, politico, sociale. Ricorso al Tar, coadiuvati dallo Studio Legale Greco, studi di esperti (ingegneri, geologi, naturalisti, etc. etc.), centinaia di osservazioni inviate al Ministero, alla Regione, incontri istituzionali, consigli comunali, assemblee pubbliche, e poi raccolte fondi, concerti, spettacoli teatrali, poesie, un libro, passeggiate, convegni, disegni, striscioni. A guardarsi indietro le cose che abbiamo fatto sono state tantissime, ed evidentemente hanno prodotto i loro frutti. Davide contro Golia.
Siamo felici, entusiasti della notizia di NON CONSENTIRE, perché vuol dire salvare quel luogo, una Riserva naturale, un paese intero, l’economia locale, l’agricoltura, il turismo ed è un passo avanti, grande, per la lotta contro la geotermia che riguarda tutta l’Amiata.
Un ringraziamento di cuore va ad ogni singola persona, di Monticello, dell’Amiata, ma anche alle/i tante/i che sono venute/i a portare il loro sostegno, la loro solidarietà attiva da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero, ad una piccola comunità che ha vinto una grande battaglia, che è di tutte/i.
E non possiamo che ringraziare l’Amministrazione comunale, che in questi 5 anni di lotta non solo ci è stata sempre al fianco – in particolare nella figura della sindaca Romina Sani – ma hanno sempre camminato con noi, arrivando a questo splendido risultato.
L’amore per la terra paga. L’abbiamo vinta.
per contatti: agora@inventati.org
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Il comunicato di Roberto Barocci, Forum Ambientalista Grosseto:
Due le notizie collegate alla Geotermia in Amiata: la prima, positiva, il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio Conte ha deliberato di non autorizzare il progetto del pozzo esplorativo Monte Labbro, comune di Cinigiano; la seconda, preoccupante per l’arroganza che contiene, l’ENEL ha ritirato il progetto per la realizzazione della nuova centrale flash Pc6, piuttosto che farselo bocciare nella riunione di martedì prossimo (16 luglio, ndr), dato che il suo progetto non è conforme alla nuova legge, dichiarando comunque di volerlo ripresentare. Il motivo del rinvio sta nella nuova norma che prevede di ridurre le emissioni di Anidride Carbonica (CO2) del modestissimo 10%, rispetto alle norme attuali, che non pongono alcun limite.
Non si contano più gli appelli degli scienziati di tutto il mondo rivolti ai decisori politici affinché siano ridotte le emissioni in atmosfera di CO2 e non sono stati ascoltati neppure gli stessi portavoce italiani in ambito europeo in materia di innovazioni energetiche, scienziati di riconosciuto valore assoluto nel mondo, che hanno relazionato nei mesi scorsi alla IV Commissione Ambiente della Regione Toscana, criticando decisamente la modesta percentuale del 10% di CO2 da abbattere per i nuovi impianti e rammentando che esistono tecnologie geotermiche molto meno dannose per l’ambiente e la salute ma non applicate in Italia.
Ogni volta che si subisce una piccola prepotenza, giustamente si reagisce, ma come rammentava il Manzoni a proposito dell’arroganza di don Rodrigo, quando la prepotenza ci appare troppo grande, per lo più, l’umanità si rassegna. Così avviene oggi per gli effetti devastanti degli eccessi climatici dovuti alla crescente concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Si subiscono alluvioni, cicloni e devastazioni, come se fossero fenomeni inevitabili e non la conseguenza certa di scelte scellerate, perché a vantaggio di pochi privati, dei decisori politici.
Le centrali geotermiche flash dell’Amiata emettono in atmosfera una enorme quantità di CO2 ed altri inquinanti, superiori a quelle delle centrali a carbone e, ciò nonostante, vengono finanziate con incentivi pubblici, come se fossero pulite. Come abbiamo sempre sostenuto è una truffa legalizzata contro la quale continueremo a combattere e chiunque affermi che sono energie naturali e pulite, meritevoli di contributi pubblici, è un ignorante e lo invitiamo a leggere i curricula degli scienziati citati.
Roberto Barocci, Forum Ambientalista Grosseto