Geotermia esclusa -per ora- dalla bozza di decreto sulle rinnovabili, sindaci e sindacati geotermici sulle barricate

La risposta di Sos Geotermia ai lamenti di certi sindaci e sindacati sempre schierati con l’Enel. Anche Rossi dichiara “guerra”.

 

 

Nel nuovo schema di Decreto legislativo (scaricalo QUI), che stabilisce gli incentivi per orientare le produzioni di energia verso sistemi sostenibili, la Geotermia viene momentaneamente esclusa, dovendo tale Decreto essere coerente con le prescrizioni della Commissione Europea in materia di aiuti alle energie pulite.
Noi speriamo che questo nuovo approccio porti ad un cambiamento rispetto al passato.

Invece, le parole usate dal Sindaco Giacomo Termine in difesa del preesistente sistema di aiuti pubblici alle centrali geotermiche ad alta entalpia dimostrano una profonda ignoranza, in quanto sono parole in realtà a difesa di un sistema che, invece di incentivare le produzioni di energia elettrica da fonti pulite, ha concesso enormi incentivi, circa 600 milioni di euro nel 2016 in Toscana, dirottandoli ai peggiori inquinatori dell’atmosfera.
Infatti, Giacomo Termine ignora un fatto accertato e scritto dai nostri rappresentanti scientifici   in ambito Europeo (1): cioè che le centrali geotermiche in Amiata sono decine di volte più inquinanti e clima alteranti delle centrali elettriche alimentate a combustibili fossili e, ciò nonostante, ricevono incentivi come se fossero fonti pulite. Come definire questa distorsione dei fini se non una colossale truffa, legalizzata dai Governi precedenti?

L’entità annua di tali incentivi, pagati con le bollette elettriche dei cittadini che consumano elettricità, vengono sottratti alle fonti energetiche davvero pulite, come ad esempio al fotovoltaico sui tetti delle abitazioni o alle pompe per il calore geotermico nei fabbricati, che sarebbero in grado di produrre occupazione e reddito ad artigiani e piccole imprese decine di volte superiore all’occupazione che oggi sono capaci di offrire le centrali Enel. Ma il sindaco Termine ignora questo necessario cambiamento, che invece il Parlamento italiano (2) ha già maturato e invano sollecitato, visto che i Governi a guida PD non hanno voluto assecondarlo.

Giacomo Termine ignora anche che nella Commissione per l’Industria che votò una Risoluzione all’unanimità, assieme alla Commissione Ambiente (2), che impegnava il Governo nella direzione che oggi si intravede: “a favorire lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia, ossia ad impianti che sfruttano il calore a piccole profondità, per l’importante contributo che può dare alla riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano; -ad assumere iniziative per rivedere gli attuali meccanismi incentivanti garantiti al geotermico, in quanto fonte rinnovabile, al fine di sostenere maggiormente quelle a minore impatto ambientale” non sono stati solo i parlamentari 5 Stelle a votarla, ma anche esponenti di primo piano del PD, come la on. Braga, Responsabile Ambiente della Segreteria nazionale del PD e i Presidenti di tali due Commissioni della Camera dei Deputati, gli on.li Epifani e Realacci.

Ciò è avvenuto perché il sistema attuale è una truffa, anche se consentita dai Governi, e non può essere tollerata a lungo, nonostante l’ignoranza dei sindaci, che pur di ricevere una piccola parte di quegli incentivi non spiegano ai propri cittadini come mai nell’area tradizionale di più antico sviluppo geotermico in Toscana, deliberata come area di crisi dalla Giunta Regionale, si registrano (vedi Quaderni Irpet) il reddito procapite più basso e la popolazione di età più alta della Toscana a dimostrazione che la Geotermia delle centrali elettriche porta ad un declino economico e sociale, dove solo in pochi fanno affari.

(1) Basosi: “Dal punto di vista del potenziale di acidificazione (ACP), l’impatto derivante dall’energia prodotta dalle centrali geotermoelettriche del Monte Amiata è in media 2,2 volte maggiore dell’impatto di una centrale a carbone di pari potenza elettrica. Il valore medio dell’ACP di Bagnore 3 è 4,3 volte più alto di una centrale a carbone e circa 35,6 volte più alto di una centrale a gas” in QualEnergia, giugno 2015. Leggi QUI

(2) Risoluzione del 15.4.2015 delle Commissioni Parlamentari X (Industria) e VIII (Ambiente) Scaricala QUI


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MaremmaNews 9/11/2018

La Nazione 8/11/18