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Non piove, governo ladro! Cosa succede all’acquifero amiatino?

Non ci sembra che il più grande serbatoio di acqua potabile del centro Italia goda di buona salute, la politica dovrebbe risponderne anzichè tranquillizzare. Nel caso gli venissero dei dubbi, agiscano in autotutela secondo anche il principio di precauzione e fermino le centrali

[PER QUANTO RIGUARDA LA SITUAZIONE NELL’AREA GEOTERMICA TRADIZIONALE (Larderello/Pomarance) SEGNALIAMO L’INTERESSANTE DOCUMENTO DEL COMITATO DIFENSORI DELLA TOSCANA pubblicato il 478717]

 

Dopo le denunce sugli sforamenti di arsenico e successive repliche, è di questi giorni l’allarme sulla siccità e sull’attenzione da prestare all’approvvigionamento idrico.

Riferendoci al piezometro di Poggio Trauzzolo, in effetti, quest’anno, dal 6 luglio, abbiamo superato la quota 307, record negativo raggiunto solo il 30/10/2012 (e fino all’8/4/2013); allora si chiamò in causa la mancanza di precipitazioni degli ultimi anni, ma lo studio Mobidic, commissionato dalla Regione, smentì tali affermazioni e alla nostra denuncia non ci furono repliche…

Oggi l’Acquedotto del Fiora, col comunicato del 12 luglio scorso, lancia la “massima attenzione alla gestione della risorsa ma al momento nessun allarme”. Sacrosanto l’invito ad una gestione oculata della risorsa evitando gli sprechi e gli usi non domestici, anche se magari una altrettanto rigorosa politica sulle manutenzioni e il recupero delle perdite della rete e verifica dell’uso della risorsa da parte dell’utenza, forse aiuterebbe.

Dice il comunicato: “Si registra però un calo delle portate delle sorgenti, nell’ordine del 10-15%, dovuto all’assenza di nevicate invernali negli ultimi tre anni. Sono tenuti sotto stretta osservazione da parte del gestore i pozzi che integrano l’approvvigionamento di acqua proveniente dal Monte Amiata, i quali risentono in maniera immediata della mancanza di piogge e che in alcuni casi presentano riduzioni anche del 50%.”

Sembrerebbe quindi che anche questa volta si suggerisca che il calo delle sorgenti sia del tutto “naturale” legato alle precipitazioni.

Ma -sempre con riferimento al piezometro David Lazzaretti di Poggio Trauzzolo- siamo andati a verificare l’andamento delle precipitazioni in relazione al livello dell’acquifero, desunte dalle rilevazioni giornaliere del SIR (Settore Idrogeologico Regionale) Toscana.

Riportiamo la tabella che raccoglie i dati annuali che ci mostra che, in effetti, le annate con più precipitazioni causerebbero, a distanza di un anno, una risalita del livello dell’acquifero, ma –oltre all’anomalia che denunciammo per il 2012-2013, questo trend di nuovo non viene rispettato con le precipitazioni mediamente abbondanti del 2016 (circa 1400 mm, molto più di quanto rilevato nel citato studio Mobidic dal 1990 al 2007) che avrebbe dovuto causare quest’anno una risalita che, a tutt’oggi, non si rileva; anzi, pare che il trend sia in ulteriore discesa.

Dati SIR Toscana, clicca per ingrandire

Una ulteriore anomalia si può notare nell’andamento per gli anni 2014-2015 che seguono due anni di precipitazioni particolarmente abbondanti, il 2013 con circa 1700 mm e il 2014 con circa 1800 mm; la crescita, che pur si rileva, ha una strana discesa dal settembre 2014 con forti oscillazioni giornaliere che si interromperà nella primavera del 2015 quando riprenderà la presumibile continua risalita. C’è da notare la strana coincidenza con l’avvio della centrale di Bagnore 4 e lo “stranissimo” episodio dell’impazzimento del piezometro che avevamo puntualmente denunciato e di cui il prof.Borgia diede una lettura ben diversa della semplice rottura del rilevatore e che invitiamo a rileggere.Il sospetto che le cause delle anomalie del livello dell’acquifero non siano tutte così “naturali” lo abbiamo sempre espresso, ma ancora una volta chiamiamo in causa chi ne sa di certo più di noi e potrebbe dare risposte convincenti. A meno che, come nel 2012, ritengano di non dovere (o poter) dare risposte ai cittadini.


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Il Cittadino online

OrvietoNews.it

Radiogiornale.info

La Città.eu


Aggiornamento 19 luglio 2017

Il consigliere di Arcidosso Corrado Lazzeroni (Insieme per Arcidosso) presenta interrogazione sulla questione acqua e arsenico:

 

Questione ripresa su Il Tirreno il 25 luglio 2017

Geotermia. Arpat e Regione Toscana sono inaffidabili: chi tutela la salute in Amiata?

188870_1628414025773_1099254717_31310151_4439055_nRidicolo il tentativo di minimizzare i dati e screditare chi si oppone. Se non sono in grado di controllare cosa fa l’Enel e cosa succede sul territorio si dimettano.

Si attendeva con preoccupazione l’avvio della potente centrale geotermoelettrica di Bagnore 4, che insieme a Bagnore 3, arriveranno a 60 MW: ci si aspettava la pioggia, è arrivato il diluvio.

La allarmante situazione a seguito delle recenti prove di avviamento che, ricordiamo, vengono effettuate senza filtri e a scarico diretto, con immissione in atmosfera di quantità enormi di sostanze inquinanti e climalteranti (acido solfidrico, mercurio, arsenico, radon, ammoniaca, CO2, etc) le cui ricadute sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni dei comuni interessati (Arcidosso, Castel del Piano, Santa Fiora, ma non solo), destano sdegno e preoccupazione per i pericoli sulla salute dei cittadini.

All’appuntamento con l’avvio della nuova centrale sembra proprio che l’apparato tecnico della Regione, Arpat in primis, sia arrivata nel peggiore dei modi, programmando la manutenzione delle centraline per il controllo dell’aria proprio nei giorni in cui era invece necessario non solo che fosse funzionante tutta la rete di centraline, ma ci fosse una presenza continua di operatori in grado di tenere sotto controllo i valori delle emissioni, giorno e notte, e, in casi estremi, in grado di allertare tempestivamente la popolazione.

Non solo: dal 20 novembre, come ribadisce il prof.Borgia nell’allegato che segue, il piezometro “Davide Lazzaretti” di Poggio Trauzzolo sembra impazzito ed il 2 dicembre, dopo giorni di oscillazioni continue, presentava crollo di circa 6 metri e mezzo del livello della falda acquifera, in continua verticale discesa anche il giorno successivo.
Nel silenzio delle amministrazioni e dei tecnici addetti, è più che giustificato che ci sia forte preoccupazione per un possibile calo di quantità enormi di acqua della falda; solo dopo oltre 10 giorni da quando si sono rilevati i primi sbalzi del piezometro, a seguito degli allarmi tra i cittadini, solo il 3 dicembre sul sito SIR toscano che riporta i dati è apparso un avviso che dice che il rilevatore è “guasto” che sarebbe dovuto ad un cavo.
La Regione in un comunicato, sempre del 3 us, fa sapere che “…Il cavo sarà sostituito con uno nuovo, attualmente in fase di ordinazione…”. Dopo 13 giorni dal “guasto”, ora stanno pensando ad ordinare un cavo nuovo?
Viene da chiedersi: ma in mano a chi siamo?

Il comunicato (che riportiamo in fondo) si lascia poi andare a critiche verso chi da sempre è attento agli effetti che la geotermia causa in Amiata, che siano comitati, cittadini, scienziati o partiti, con una caduta di stile ai limiti dell’insulto, magnificando invece l’Enel che, loro sì, ci forniscono ogni giorno le misurazioni corrette che la regione approva senza pudore.

Suona peraltro come una beffa la chiusura del comunicato della Regione con cui si annuncia che al “tavolo tecnico… …si è stabilito anche che, visto il momento attuale particolare nell’area dell’Amiata, in cui si sta realizzando la centrale Bagnore 4, sarà prevista una maggiore attenzione…” e che si faranno, nel 2015, “…lo studio isotopicoidrogeologico per la valutazione dei rapporti tra l’acquifero delle vulcaniti del monte Amiata ed i serbatoi profondi sede di circuiti idrotermali e fluidi geotermici.” e “…sarà anche affidato lo studio sulla microsismicità indotta dall’attività geotermoelettrica…”. Veramente stiamo ancora aspettando il bilancio idrico che doveva essere preliminare alle autorizzazioni, figuriamoci una volta che le centrali saranno a regime.

Ma come si può pensare che la fase di prove sulle centrali e il successivo funzionamento possa continuare in queste condizioni?

Siamo chiari, non ci fidiamo né di quello stanno facendo né tantomeno di quello che ci raccontano, i responsabili tecnici, amministrativi e politici della Regione: o fermano subito l’avvio incontrollato delle centrali in attesa che tutto funzioni e che siano state fatte tutte le verifiche, a cominciare proprio dal bilancio idrico, oppure si dimettano.

Ci aspettiamo che gli amministratori locali almeno siano in grado di prendere provvedimenti, stante la loro peculiare responsabilità in tema di salute; se non ne sono capaci, che si dimettano anche loro.

Sos Geotermia – aderente alla Rete NO Geotermia Elettrica Speculativa ed Inquinante (NOGESI)
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Risposte del Prof.Andrea Borgia al comunicato della regione Toscana del 3/12:

“La puntuale risposta di Enel e della Regione alle ipotesi di abbassamento e oscillazione della falda durante la messa in esercizio della nuova centrale Bagnore 4 (oltre alla 3 già esistente) è benvenuta ma induce ulteriore preoccupazione”, afferma il vulcanologo Andrea Borgia, il quale per primo aveva messo in evidenza i dati dell’abbassamento della falda idropotabile dell’Amiata. “Infatti, la prima anomalia registrata dal piezometro di Poggio Trauzzolo non è il 25 novembre con meno 0,89  m come affermato, ma il 20 novembre con meno 2,32 m, seguita lo stesso giorno da un ulteriore abbassamento fuori scala. Come mai per ben 5 giorni con continue significative anomalie ogni giorno, sembra che nessuno si è accorto di niente? Come si può dire con certezza che lo strumento era rotto e la falda non si era abbassata minimamente se appunto il piezometro era rotto e se i controlli manuali sembrano essere avvenuti solo più di 10 giorni dopo? Come si può essere certi che proprio i repentini abbassamenti della falda non siano stati la causa dei problemi al cavo, un cavo che aveva funzionato regolarmente per oltre 3 anni? Ma il manutentore ha certificato con sicurezza che il problema fosse nel cavo?”. E, aggiunge: “Come mai si è aspettato più di una settimana prima di richiedere la manutenzione della sonda? E tutto questo proprio quando vi era più bisogno del suo corretto funzionamento? Ma approfondiamo meglio il tema degli abbassamenti anomali della falda. Tra il 18 ed il 20 novembre il piezometro n. 4 che, a detta di Enel funziona perfettamente e registra un continuo innalzamento della falda, mostra invece un repentino abbassamento di circa 20 cm, con gradienti di anche 2 cm all’ora! Anche gli altri due piezometri di Enel mostrano nello stesso periodo abbassamenti di oltre 10 cm! È solo dopo il 23 che la falda inizia a risalire. Ed è solo dopo 7 giorni, con oscillazioni alterne, che la falda recupera il livello del 18 per questi ultimi due piezometri, mentre per il n. 4 rimane ancora sotto di 8 cm. È facile per Enel e Regione essere creduti: basta che dicano quando, da dove e quanto vapore viene estratto! Viene anche affermato nel comunicato Enel che la portata delle sorgenti del Fiora è rimasta sempre la stessa dagli anni ’90 in poi e che non vi è connessione tra gli acquiferi freatico e geotermico. Errato. Dal 1990 in poi la portata della Galleria Nuova diminuisce progressivamente con minimi che scendono da circa 550 l/s a circa 500 l/s e massimi che sono di circa 60 l/s superiori. Poi improvvisamente, contemporaneamente a quando la regione programma e poi inizia la perforazione del piezometro di Poggio Trauzzolo, la portata della sorgente aumenta in un anno e mezzo di circa 200 l/s (circa 40% in più), come mai si era verificato prima, e questo mentre la perforazione del piezometro per buona parte del tempo si era (sempre per sfortunatissime “cause tecniche”) interrotta, cosicché non si sa quale sia stato all’epoca il livello effettivo della falda. Tale incremento di portata viene registrato dal piezometro 11bis di Santa Fiora con un corrispondente innalzamento della falda tanto repentino e grande da essere riportato nello studio Mobidic – studio finanziato dalla Regione e realizzato dall’Università di Firenze proprio con lo scopo di verificare la connessione tra l’acquifero superficiale ed il campo geotermico – come esempio per affermare come tale innalzamento del livello della falda non possa essere giustificato soltanto dalla ricarica (pioggia e neve), ma possa essere dovuto anche all’aumento della pressione del campo geotermico sottostante l’acquifero freatico; indicando così chiaramente la connessione idrogeologica tra i due acquiferi.
Ma può essere ritenuto ragionevole pensare che la Regione non certifichi i dati forniti dai piezometri dell’Enel? Quindi Enel fa il controllore di se stesso? E Borgia conclude: “Anche la stazione di misura delle emissioni di Bagnoli (ma anche le altre stazioni?) è stata tolta proprio quando sembra stesse registrando valori preoccupanti della qualità dell’aria a causa delle emissioni dalla nuova centrale! Qualora la Regione, ed Enel volessero tranquillizzare le persone, semplicemente chiudano le centrali e verifichino sotto gli occhi di tutti la qualità dell’aria ed il livello della falda. Altrimenti potrebbero, già da ora, considerare di sospendere in autotutela i decreti di VIA delle concessioni amiatine”.
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Il Comunicato della Regione Toscana del 3 dicembre:

Amiata, un guasto la causa dei dati altalenanti del piezometro

FIRENZE – I dati altalenanti forniti dal piezometro David Lazzaretti di Poggio Trauzzolo sono stati causati da un guasto all’apparecchio: c’era un problema sul cavo di collegamento tra la sonda ed il datalogger della stazione. Il cavo sarà sostituito con uno nuovo, attualmente in fase di ordinazione.
Il Servizio Idrologico regionale che gestisce il piezometro aveva fatto richiesta dell’ intervento straordinario già alla fine della settimana scorsa perché aveva subito notato il comportamento anomalo nella registrazione dei dati in particolare nella giornata del 25 novembre, quando la sonda aveva segnato una discesa del livello di falda di 89 cm. E questo in netta controtendenza con l’andamento dei dati rilevati dai piezometri Enel, La Valle e Madonna del Castagno, che non avevano evidenziato particolari andamenti irregolari. L’intevento di manutenzione, programmato per mercoledì 3 o giovedì 4, vista la delicatezza della materia, è stato anticipato ad oggi.
Lo ha comunicato il Servizio Idrologico regionale durante l’incontro del Tavolo tecnico di monitaroggio dei dati ambientali relativi all’attività geotermoelettrica sull’Amiata che si è tenuto oggi.
Per quanto riguarda il livello di falda, dalla verifica manuale effettuata dalla ditta di manutenzione dell’apparecchio, è risultato che gli abbassamenti anomali ed altalenanti registrati negli ultimi giorni sono da considerarsi errati, probabilmente dovuti a falsi contatti causati proprio dal deterioramento progressivo del cavo.
La risposta dei tecnici conferma quanto si pensava negli uffici regionali e cioé che anomalie così evidenti al punto da segnare un abbassamento di falda di addirittura 89 centimetri, un’enormità soprattutto su una falda importante come quella del Fiora, non potevano trovare giustificazioni diverse dal guasto meccanico. E per capire che era un guasto bastava guardare i dati nel dettaglio, che restituivano oscillazioni schizofreniche da un quarto d’ora all’altro.
Desta stupore che un esperto “di fama internazionale” come chi ha lanciato l’allarme con un’uscita incauta, sia potuto cadere in un simile equivoco. Per il futuro, sarà bene confrontarsi con chi è più informato prima di allarmare inutilmente i cittadini.
Al tavolo tecnico odierno si è stabilito anche che, visto il momento attuale particolare nell’area dell’Amiata, in cui si sta realizzando la centrale Bagnore 4, sarà prevista una maggiore attenzione rispetto ad i dati emergenti da tutti i monitoraggi attivati: Arpat e Servizio Idrologico dovranno prevedere ulteriori momenti di rilevazioni e controlli.
Riguardo agli studi da realizzare, sarà avviato ai primi mesi del 2015 lo studio isotopicoidrogeologico per la valutazione dei rapporti tra l’acquifero delle vulcaniti del monte Amiata ed i serbatoi profondi sede di circuiti idrotermali e fluidi geotermici.
Nel 2015, come approvato ieri in giunta, sarà anche affidato lo studio sulla microsismicità indotta dall’attività geotermoelettrica nell’area amiatina.
Chiara Bini

 

 

 

 

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Il Tirreno del 7 dicembre 2014
«Il sindaco non risponde? Portiamo i dati in Procura»
Arcidosso, ieri il Comune ha detto di volerlo querelare per procurato allarme
Oggi Barocci (Sos Geotermia) replica: «Limiti non stabiliti a difesa della salute»
di Fiora Bonelli

ARCIDOSSO.  La centrale di Bagnore 4 di Enel Green power a Santa Fiora è praticamente in funzione, ma i comitati antigeotermia proseguono la loro battaglia contro lo sfruttamento del vapore. E gli animi si scaldano. Così, dopo che due giorni fa il Comune di Arcidosso e gli albergatori della zona hanno annunciato di voler adire a vie legali per procurato allarme e danno di immagine contro i comitati, Roberto Barocci, del Forum Ambientalista Grosseto, aderente a Sos Geotermia, annuncia al sindaco di Arcidosso Jacopo Marini che si rivolgerà alla Procura. Il motivo del contendere è sempre lo stesso: la mortalità in eccesso del 13% in Amiata che chi è contrario alla geotermia si picca di dimostrare sia conseguenza dello sfruttamento del vapore. Barocci, che da anni segue da vicino la questione geotermica sull’Amiata – territorio naturalmente ricco di metalli pesanti che, nel processo di conversione in energia elettrica del vapore, senza opportune precauzioni possono essere molto inquinanti – adesso non contesta che le emissioni siano fuori dai limiti, che vengono ampiamente rispettati. Contesta invece che quei limiti – fissati dalla legge e rispettati da Enel Green power – sono stati stabiliti dal legislatore non in funzione della difesa della salute. E quindi non difenderebbero dai rischi di inquinamento. «Ieri ad Arcidosso – scrive Barocci in una nota – il sindaco alla richiesta di dire quali fossero le cause degli eccessi di mortalità, ci ha risposto che dovevamo rivolgerci alla Procura della Repubblica e che, secondo lui, non avremmo i titoli di studio adeguati per parlarne. Al sindaco diciamo che riferiremo alla Procura, perché sappiamo leggere». In particolare, Barocci si riferisce all’ormai famoso allegato 6 allo Studio dell’Agenzia regionale sanità Toscana (Ars) che «abbiamo letto», dice, e che, prosegue, «ha suddiviso i comuni geotermici toscani in tre gruppi in funzione delle concentrazioni crescenti di inquinanti. Tali inquinanti sono emessi anche dalle centrali geotermiche. Mettendo in relazione i dati delle varie cause di morte nei gruppi di popolazione esposta in modo omogeneo agli inquinanti, si individua che gli eccessi di rischio per malattie mortali sono statisticamente significativi per nove correlazioni nelle femmine e ventuno nei maschi». Dunque, afferma Barocci, «è statisticamente certa la relazione tra incrementi di morti e concentrazioni crescenti nell’ambiente amiatino di arsenico, mercurio, acido solfidrico, acido borico… cioè degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche, anche se ciascuna delle emissioni delle centrali è nei limiti stabiliti dalle norme. Ma quelle stesse norme affermano anche, in modo offensivo verso la nostra Costituzione, che tali limiti non sono stati stabiliti in funzione della difesa della salute. Pertanto, si può concludere che gli eccessi di mortalità registrati sono sicuramente correlabili a condizioni ambientali e che le emissioni delle centrali geotermiche concorrono a produrli, anche se al momento non ci sono dati per stabilire l’entità di questo concorso».

Intanto prosegue l’accensione di Bagnore 4

Intanto Enel Green Power comunica il programma delle attività fino al 19 dicembre per l’avviamento della centrale di Bagnore 4. Dopo la messa in servizio del nuovo impianto il 5 dicembre, vi saranno prove e test di collaudo dal 15 al 19 dicembre con possibili emissioni di vapore limitate nel tempo (poche ore) e nella quantità. Nella stessa settimana avverrà pure l’attività di caratterizzazione del pozzo Bagnore 25, che comporta l’erogazione in atmosfera, limitatamente al tempo necessario (poche ore) sia del silenziatore di postazione che delle centrali Bagnore 3 e Bagnore 4. E infine, dal 5 dicembre sono in funzione i tre Amis. «Le migliorie apportate, dice Enel Green power, consentiranno di garantire la disponibilità dei tre impianti Amis fino a valori di oltre il 95%, benché le emissioni rientrino già entro i parametri di legge». (f.b.)

La Nazione del 7 dicembre 2014
I PROBLEMI DELL’AMBIENTE

ARCIDOSSO. IL 30% IN PIÙ DI MORTALITÀ TRA I MASCHI DOVUTI A MALATTIE TUMORALI
EMISSIONI. ARSENICO E MERCURIO SONO GLI INQUINANTI FINITI NEL «MIRINO»
«Mortalità in aumento sull’Amiata Amiata. Perché?
Barocci (Forum Ambientalista) sulla geotermia: «+13%: lo dice l’Ars»

SEMPRE PIÙ roventi le polemiche per la geotermia. Dopo l’avvio avvio della centrale di Bagnore 4 la popolazione amiatina si è allarmata. «La Regione, Arpat e i sindaci hanno prodotto comunicati stampa per tranquillizzare e riferire che tutto è sotto controllo – inizia Roberto Barocci del Forum Ambientalista che ha aderito al comitato Sos Geotermia – , che non ci sono rischi sanitari e che in Amiata non ci sono problemi. Ma i risultati del loro vigilare sull’ambiente ambiente e sulla salute dei cittadini non sembrano dare loro ragione. Infatti, se si dovesse valutare l’efficienza efficienza e l’efficacia efficacia del loro operato, visto che non hanno saputo dare nessuna spiegazione documentata e non hanno individuato una sola causa certa dell’eccesso eccesso di mortalità del +13% registrato dall’Agenzia Agenzia Regionale di Sanità (Ars) e pubblicato nel 2010 come statisticamente significativo nei maschi dei comuni sede di impianti geotermici, i dirigenti dovrebbero andare a fare un altro lavoro». La polemica fa riferimento all’incontro incontro avvenuto in comune ad Arcidosso tra chi è preoccupato il sindaco: «Alla nostra domanda su come mai ad Arcidosso il tasso le cause degli eccessi di mortalità è aumentato del 30% – prosegue Barocci – ci è stato risposto che dovevamo rivolgerci alla Procura della Repubblica e che, secondo lui, non avremmo i titoli di studio adeguati per parlarne. Al sindaco diciamo che riferiremo alla Procura, perchè sappiamo leggere. In particolare abbiamo letto l’Allegato Allegato 6 allo Studio Ars, che ha suddiviso tutti i comuni geotermici toscani in tre gruppi in funzione delle concentrazioni crescenti di inquinanti. Tali inquinanti sono emessi anche dalle centrali geotermiche. Mettendo in relazione i dati delle varie cause di morte nei gruppi di popolazione esposta in modo omogeneo agli inquinanti, si individua che gli eccessi di rischio per malattie mortali sono statisticamente significativi per 9 correlazioni nelle femmine e 21 nei maschi». Le concentrazioni nell’ambiente ambiente amiatino di arsenico, mercurio, acido solfidrico, acido borico «cioè de- gli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche» per Barocci sarebbero. «Le emissioni delle centrali sono nei limiti stabiliti dalle norme – conclude – . Ma quelle stesse norme affermano anche, in modo offensivo verso la nostra Costituzione, che tali limiti non sono stati stabiliti in funzione della difesa della salute. Pertanto, si può concludere che gli eccessi di mortalità registrati sono sicuramente correlabili a condizioni ambientali e che le emissioni delle centrali geotermiche concorrono a produrre tali eccessi, anche se per il momento non ci sono dati per stabilire l’entità entità di questo concorso».

Il Tirreno del 6 dicembre 2014
intorno a bagnore 3
Emissioni e cattivi odori. Battaglia per i controlli
GROSSETO E mentre sull’Amiata si scaldano i toni tra ambientalisti, amministratori locali e imprenditori, altrettanto dura è la battaglia a suon di dati tra comitati, Enel e Arpat sulle operazioni nel distretto geotermico. La costruzione della potente centrale Bagnore 4, con il suo lungo iter d’avviamento, e i concomitanti lavori di potenziamento dell’impianto di abbattimento di mercurio e idrogeno solforato (Amis) a Bagnore 3 – entrato in funzione ieri – hanno provocato odori nauseabondi che hanno messo in apprensione la gente. Per 10 giorni, infatti, l’Amis di Bagnore 3 non ha funzionato e, anche se una parte dei gas è stata smistata su Bagnore 4, un’altra è finita in atmosfera, causando il cattivo odore. Enel Green power tranquillizza, dicendo che i valori sono sempre stati sotto i limiti di legge; l’unica soglia superata è della percezione olfattiva. I comitati però non ci vedono chiaro e parlano di «quantità enormi di sostanze inquinanti e climalteranti» finite in atmosfera. «All’appuntamento con l’avvio della nuova centrale – spiega Sos geotermia – sembra che l’apparato tecnico della Regione, Arpat in primis, sia arrivato nel peggiore dei modi, programmando la manutenzione delle centraline per il controllo dell’aria proprio nei giorni in cui era invece necessario fosse funzionante tutta la rete di centraline e ci fosse una presenza continua di operatori per tenere sotto controllo i valori delle emissioni e, in casi estremi, allertare la popolazione». In questo contesto ci si è messo pure un piezometro, a cui si è rotto un cavo e che perciò ha registrato sbalzi nei valori. «Solo dopo oltre 10 giorni sul sito Sir toscano è apparso un avviso che dice che il rilevatore è “guasto”. Dopo 13 giorni dal “guasto” stanno pensando a ordinare un cavo nuovo? Viene da chiedersi: ma in mano a chi siamo?», si chiede Sos Geotermia.

«Ambientalisti allarmisti: quereliamo»
Arcidosso: Comune e ristorante Aiole contro i comitati antigeotermici: «Danneggiano l’immagine dell’Amiata: basta»
di Fiora Bonelli
ARCIDOSSO Procurato allarme e danno d’immagine irreparabile. A questo saranno chiamati a rispondere i comitati antigeotermici «e chi continua a fare terrorismo antigeotermico» sull’Amiata. Il Comune di Arcidosso e un gruppo di ristoratori e albergatori amiatini che mette il suo lavoro a servizio di un mercato che gradisce la genuinità e l’alta qualità dei prodotti locali, stanno infatti preparando un’azione legale contro i comitati ambientalisti che da anni si battono per una geotermia senza rischi per l’ambiente e la salute. Le istituzioni e il mondo dell’economia della ristorazione, dell’ospitalità e del commercio di tipicità ieri hanno indetto una conferenza stampa a Arcidosso per annunciare querela: non ne possono più di informazioni a loro giudizio allarmistiche e prive di fondamento dei comitati. A nome di un gruppo di albergatori parla Ugo Quattrini, il famoso “Pampini” del notissimo ristorante Aiole: «Ci vuole buon senso ela cura del buon padre di famiglia. Ho un’attività da 50 anni e ci metto il cuore. Che persone che non sono scienziati ma si improvvisano ingegneri, biologi, fisici, geologi, si permettano di demolire quell’immagine che con tanta fatica abbiamo costruito della montagna, la giudico una comunicazione irresponsabile. Non si rendono conto del danno che creano e che non fanno il mestiere che devono fare. Ben vengano per controllare, ma non si sopporta che si propongano come esperti di acqua, aria, terremoti, mercurio. Abbiamo dati resi ufficiali da Arpat e Università. Io sono vicinissimo alle centrali, 200-300 metri. Il turismo è un’attività trainante e loro ce la smantellano. Pensiamo piuttosto alle strade, ai servizi, a tutto ciò che può favorire il turismo. Adiremo a vie legali, per gravissimo danno di immagine». Anche il sindaco Jacopo Marini sbotta: «Siamo al ridicolo. Si arriva a dire che le castagne, le olive, i funghi non ci sono per colpa della geotermia. Si racconta la balla delle piogge geotermiche, si parla di piezometro impazzito. Qui la gente deve stare tranquilla e non vivere nella paura. Si provocano allarmi ingiustificati, perché tutti i valori sono ben sotto i limiti. Abbiamo 6 centraline, il numero più alto della Toscana e forse d’Italia. L’acido solfidrico tocca i 7 microgrammi, come Saturnia, quando il valore massimo è 150. Il piezometro di Poggio Trauzzolo (che nei giorni scorsi ha registrato dati schizofrenici che hanno messo in allarme i comitati, ndc) era guasto, aveva rotto un cavo ed è già stato aggiustato». Il cruccio del sindaco è vedere vanificati gli sforzi per attrarre visitatori. «Ci si fa in quattro – spiega Marini – per portare gente in Amiata e poi un danno di immagine del genere ci azzera. Ma questa volta adiremo a vie legali». Per Marco Pastorelli, assessore all’urbanistica, «si rasenta la diffamazione. L’amministrazione è stata sempre tollerante. I pericoli adesso sono inesistenti. Questo è un procurato allarme sociale. Per cui, per tutelare la propria immagine, si valuteranno opportune vie legali. I ristoratori e gli albergatori potrebbero costituirsi parte civile e chiedere il risarcimento dei danni». Intanto il Comune fa sapere che Enel è alle porte di un investimento di 2,5 milioni di euro per dare calore alle attività recettive delle Aiole e all’insediamento produttivo che sorgerà in quel sito. In più la stessa Enel “regalerà” la piscina con l’acqua calda fiore all’occhiello della zona al confine fra Arcidosso e Santa Fiora. Anche il centro buddista Merigar spezza una lancia a favore della geotermia: il maestro Namkai Norbu andrà a risiedere nell’edificio proprio accanto al pozzo di Bagnore 25. «Come a dire che non vi è il minimo pericolo», commenta Marini. Spero, dunque, che la popolazione intelligentemente non presti orecchio alle bufale quotidiane dei comitati».

«Si va in tribunale? Bene, porteremo i dati»
Barocci (Sos Geotermia): «Abbiamo documenti inconfutabili». Ieri picchetto in piazza e toni accesi
ARCIDOSSO «Vogliono querelarci? Ma ben venga un giudizio in tribunale. Così avremo la possibilità di far leggere le carte che abbiamo a persone competenti all’interno di un’aula di tribunale». Davanti all’annuncio di querela per procurato allarme, risponde così Roberto Barocci, portavoce del Comitato Sos geotermia, che da anni mette in guardia dai rischi dello sfruttamento geotermico dell’Amiata. «Siamo estremamente tranquilli – spiega Barocci – perché abbiamo documenti inconfutabili che possono essere confutati solo da persone disoneste. Noi denunciamo i rischi gravissimi per la salute che ci sono in Amiata: da una parte ci sono parlamentari e perfino la responsabile ambiente della segreteria del premier Renzi che ci danno ascolto. Dall’altra c’è la Regione Toscana che continua a non dare risposte. Quindi ripeto: magari poter presentare i dati in nostro possesso a un tribunale». Nelle stesse ore in cui si svolgeva la conferenza stampa, sempre ad Arcidosso Barocci era impegnato in una manifestazione organizzata dai comitati antigeotermici e dal Movimento 5 stelle davanti al comune di Arcidosso. I manifestanti, una ventina in tutto, munite di mascherine e striscioni, hanno distribuito un volantino per ribadire che, secondo loro, «Arpat e Regione sono inaffidabili» e chiedere le dimissioni dei responsabili dei controlli e la chiusura delle centrali di Bagnore 3 e 4. Chiedevano, poi, al sindaco Jacopo Marini di esercitare a pieno il suo ruolo di responsabile della salute pubblica». Una delegazione è stata poi ricevuta dal sindaco e i toni si sono alzati e sono volati attacchi verbali alla volta del sindaco, davanti alle forze dell’ordine e a diversi cittadini, che si sono allontanati rapidamente dalla piazza davanti al municipio, meravigliati dai toni eccessivamente accesi e dalla piega che stava prendendo il sit in. (f.f. e f.b.)

La Nazione del 6 dicembre 2014
ARCIDOSSO I COMITATI POLEMICI

Geotermia, è caos. Cittadini in piazza
COMUNE e comitati antigeotermia, due voci che si inseguono senza mai incontrarsi. Il sindaco di Arcidosso, Jacopo Marini, che attacca i comitati e afferma che «non c’è cosa più negativa che promuovere il terrore su basi infondate»; dall’altra parte i cittadini dei comitati che protestano con mascherine e striscioni contro Enel e le attività geotermiche delle centrali Bagnore 3 e Bagnore 4. È questo il fermo immagine della giornata di ieri ad Arcidosso. Ieri in strada dunque, i manifestanti distribuivano volantini e amplificavano con le loro voci la contrarietà agli impianti. Nelle stesse ore Jacopo Marini insieme a Marco Pastorelli, assessore all’urbanistica e Ugo Quattrini, albergatore amiatino, hanno ribadito il loro punto di vista contestando le affermazioni dei comitati. «Stanno facendo dell’allarmismo infondato dice Marini . Da noi la densità densità delle centraline di controllo è nettamente superiore rispetto a tutte le altre zone della Toscana. Abbiamo sei centrali che controllano la qualità dell’aria e i valori sono tutti condivisibili sul sito web di Arpat che è continuamente aggiornato. L’altra questione importante che mi preme spiegare è la qualità dell’acqua. I dati altalenanti forniti dal piezometro di Poggio Trauzzolo sono stati causati da un guasto all’apparecchio, c’è un problema sul cavo di collegamento tra la sonda e il datalogger della stazione. L’aria, sempre stando ai numeri, è pulita, posso comunque capire il disagio dell’odore sgradevole». Ugo Quattrini, che da oltre 50 anni ha una struttura ricettiva in località Aiuole, chiede una moratoria di tutte quelle che sono le voci infondate e che parlano di allarmismo: «Io non sono contro i comitati, ma non devono avere la presunzione di sostituirsi agli organi scientifici di controllo, perché non hanno le qualifiche per farlo. I comitati ambientali servono ad altro. Con le loro interpretazioni stanno contribuendo a demolire il territorio e allontanando dai nostri luoghi i turisti».Per Pastorelli, invece, «la libertà di parola e di informazione è sacrosanta, importante però è assumersi le proprie responsabilità: il Comune deve, fra le altre cose, tutelare la propria immagine, e quando questa viene offesa si può valutare di intraprendere anche iniziative legali».

SANTA FIORA LA CENTRALE HA DI NUOVO IL SISTEMA DI ABBATTIMENTO
Torna in funzione l’impianto Amis a Bagnore 3Enel: «Tecnologie all’avanguardia nel mondo»
TORNA in funzione l’impianto Amis della centrale Bagnore3. Contro i 15 giorni, inizialmente annunciati da Enel per stabilire a regime l’impianto Amis, ieri è arrivata la notizia di Enel Green Power che sono stati ultimati i lavori tecnici: già a partire da ieri è entrata in funzione una soluzione tecnica che consente di trattare regolarmente nei sistemi di abbattimento l’idrogeno solforato. Enel Green Power ricorda che «i lavori rientrano in un programma già concordato con gli Enti di controllo, sono in attuazione delle prescrizioni autorizzative della nuova centrale di Bagnore4 e sono finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali degli impianti. Infatti, le migliorie apportate consentiranno di garantire la disponibilità dei tre impianti Amis fino a valori di oltre il 95%, benché le emissioni rientrino a prescindere entro i parametri previsti dalla normativa. Le tecnologie adottate sugli impianti di Bagnore permettono di ottenere i migliori standard ambientali a livello internazionale, con prestazioni ambientali superiori a qualsiasi altro impianto geotermico nel mondo dello stesso tipo, collocando in questo modo le centrali di Bagnore nella best practice mondiale».

AMBIENTE L’AGENZIA ILLUSTRA I PARAMETRI
Arpat: «I valori delle emissioninove volte inferiori ai limiti»
«LE MALEODORANZE prolungate sono state causate dal fermo dell’Amis di Bagnore 3, fermo per manutenzione, ma che ha prodotto emissioni nove volte inferiori ai limiti Oms». E’ quanto comunica l’Arpat in seguito anche «alla presa di posizione della minoranza consiliare di Arcidosso». «Anche nel caso di impianti funzionanti senza l’Amis – dice ancora l’Arpat – quindi con emissioni, significativamente superiori, non è però prevedibile che l’effetto sulla qualità dell’aria porti, per i vari inquinanti emessi dalle centrali, a concentrazioni anche solo vicine ai limiti sanitari (in sostanza quelli indicati dalla Oms). E’ invece possibile che si incrementi il numero di ore in cui viene superata la soglia di odorabilità per H2s. Il bollettino relativo alla qualità dell’aria emesso il giorno 1 dicembre da parte di Arpat ne è una conferma. Nei giorni in cui è, fra l’altro, fermo l’impianto Amis di Bagnore 3, ora riattivato, si hanno valori più elevati, con il superamento per diverse ore del giorno della soglia di odorabilità (e quindi sono comprensibili le lamentele dei cittadini disturbati da queste maleodoranze), ma con un valore massimo della media giornaliera nove volte inferiore al valore di riferimento dell’Oms per la tutela della salute. Ripetiamo comunque che lo stato della qualità dell’aria viene monitorato tramite la rete delle stazioni Enel e tramite i mezzi mobili Arpat. Il mezzo mobile Geo2 rileva anche la concentrazione di

Contropiano.org del 5 dicembre 2014
Geotermia. Arpat e Regione Toscana sono inaffidabili: chi tutela la salute in Amiata?
…segue ns. comunicato.

GoNews del 5 dicembre 2014
Sos Geotermia: “Chi tutela la salute in Amiata”. Domande per la Regione e Arpat
…segue ns. comunicato.

Il Tirreno del 5 dicembre 2014
Piezometro impazzito. Colpa di un cavo rotto
SANTA FIORA «I dati altalenanti forniti dal piezometro David Lazzaretti di Poggio Trauzzolo sono stati causati da un guasto all’apparecchio: c’era un problema sul cavo di collegamento tra la sonda e il datalogger della stazione. Il cavo sarà sostituito con uno nuovo, attualmente in fase di ordinazione». Dopo la nota di Enel Green power, anche la Regione interviene per spiegare cos’è successo al piezometro che controlla la falda dell’Amiata, che nei giorni scorsi è “impazzito” riportando valori altalenanti che hanno messo in apprensione i comitati ambientalisti preoccupati che lo sfruttamento geotermico metta a rischio la falda. «Il Servizio idrologico regionale che gestisce il piezometro – spiega la Regione – aveva fatto richiesta dell’intervento straordinario già alla fine della settimana scorsa perché aveva subito notato il comportamento anomalo nella registrazione dei dati in particolare il 25 novembre, quando la sonda aveva segnato una discesa del livello di falda di 89 centimetri. E questo in netta controtendenza con l’andamento dei dati rilevati dai piezometri Enel, La Valle e Madonna del Castagno, che non avevano evidenziato particolari andamenti irregolari». L’intervento si è tenuto mercoledì. Per quanto riguarda il livello di falda, dalla verifica manuale effettuata dalla ditta di manutenzione «è risultato – spiega la Regione – che gli abbassamenti anomali e altalenanti registrati negli ultimi giorni sono da considerarsi errati, probabilmente dovuti a falsi contatti causati proprio dal deterioramento progressivo del cavo. La risposta dei tecnici conferma quanto si pensava negli uffici regionali e cioè che anomalie così evidenti al punto da segnare un abbassamento di falda di addirittura 89 centimetri, un’enormità soprattutto su una falda importante come quella del Fiora, non potevano trovare giustificazioni diverse dal guasto meccanico». Sempre martedì si è tenuto il tavolo tecnico che ha stabilito anche che, visto l’avvio della centrale Bagnore 4, sarà prevista più attenzione rispetto ai dati emergenti da tutti i monitoraggi attivati: Arpat e Servizio Idrologico dovranno prevedere ulteriori momenti di rilevazioni e controlli.Sarà avviato ai primi mesi del 2015 lo studio isotopico idrogeologico per la valutazione dei rapporti tra l’acquifero delle vulcaniti dell’Amiata e i serbatoi profondi sede di circuiti idrotermali e fluidi geotermici. Nel 2015, come approvato in giunta, sarà anche affidato lo studio sulla microsismicità indotta dall’attività geotermoelettrica nell’area amiatina.