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Interrogazione parlamentare sulla geotermia in Amiata presentata il 27 dicembre scorso

montecitorio trivellaStamattina a Grosseto si è svolta una conferenza stampa di Sos geotermia per presentare l’interrogazione parlamentare presentata il 27 dicembre 2013 dagli On.Zaccagnini (primo firmatario), Serena Pellegrino e Alberto Zolezzi; ai giornalisti e cittadini convenuti è stata illustrata l’interrogazione e fornita la documentazione. Erano anche presenti i portavoce provinciali del M5S Giacomo Gori e Matteo della Negra.

Tre deputati al Parlamento italiano hanno presentato alla Camera una interpellanza sulle dannose conseguenze della geotermia in Amiata: Adriano Zaccagnini, del Gruppo misto, primo firmatario, Serena Pellegrino di Sinistra Ecologia e Libertà ed Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle. Quattro i Ministri destinatari delle  informazioni presentate al Governo al quale si chiede di rispondere: quello della Salute in primo luogo, poi quelli dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e degli Affari europei.
I temi sono quelli che SOS Geotermia da tempo ha sollevato in più occasioni, ma i fatti denunciati dai tre deputati, con la relativa documentazione presentata al vaglio della Commissione Ispettiva della Camera sulle interrogazioni, testimoniano ipotesi di illegittimità e illegalità allarmanti. In sintesi per gli interroganti la Geotermia in Amiata non è né rinnovabile, né sostenibile e tanto meno pulita ed è quindi sospetto come l’Enel abbia potuto ottenere consistenti finanziamenti pubblici, a carico dei contribuenti, e come quegli impianti, tecnologicamente superati, abbiano potuto essere autorizzati ed essere considerati capaci di produrre una energia rinnovabile e sostenibile, al punto da essere incentivata e ben accolta dagli amministratori pubblici.
In realtà le quantità di inquinanti emesse in atmosfera in Amiata documentano una attività che concorre sicuramente all’eccesso del +13% di mortalità, statisticamente significativo, rilevato nei paesi geotermici dell’Amiata. Sono inoltre emissioni clima alteranti ben oltre le centrali elettriche alimentate ad olio combustibile e sottraggono una buona parte delle riserve idriche, peggiorandone la qualità, fino all’esaurimento. Il tutto in zona sismica e all’interno di arre protetta dalla Comunità europea.
Chi per arroganza od opportunismo o peggio vuole continuare ad ignorare la specificità idro/geochimica dell’Amiata, dovrà assumersi la responsabilità politica e giuridica delle scelte fatte.
Sette le domande finali dell’interrogazione a cui il Governo dovrà rispondere.

Questi i quesiti:
1.
se, considerato che l’acqua è un bene comune di gran lunga più importante degli utili di una società energetica e tenuto conto della grave crisi idrica determinata anche dagli impianti geotermici che comportano forti aumenti dei consumi, ad avviso degli interpellanti nella specifica circostanza del Monte Amiata si sarebbe dovuto applicare il principio di precauzione;

2.
se i Ministri siano a conoscenza dei fatti narrati e quali azioni intendano intraprendere;
se i Ministri, visto l’eccesso di malattie registrate nei comuni geotermici con concentrazioni crescenti degli inquinanti di cui in premessa, non reputino ci sia un nesso con le suddette emissioni geotermiche, che si ripetono da diversi decenni in Amiata;

3.
se non reputino che il bilancio idrico avrebbe dovuto essere definito, come richiesto anche dalle autorità di bacino, comprendendo le acque emesse dalle centrali geotermiche e che le aree di ricarica delle falde idropotabili debbano essere individuate, perimetrate e tutelate;
di quali elementi disponga circa la conformità dell’attività geotermica in Amiata con le normative vigenti così come sopra citate;

4.
se viste le norme e le direttive e indicazioni dell’Unione europea sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, non reputino che le centrali geotermiche dovrebbero essere escluse dalle energie rinnovabili, visto che producono più di una centrale alimentata ad olio combustibile e se stante i dati dell’Arpat, si possa sostenere che le centrali geotermoelettriche producano energia pulita e sostenibile tale da ricevere una cospicua somma di incentivi statali;

5.
se tale situazione non comporti rischi elevati per l’incolumità pubblica in caso di eventi sismici che, stante i fatti, si potrebbe verificare con conseguenze disastrose; quindi se non ravvedano un reale rischio per l’incolumità degli abitanti del territorio, considerato che l’Amiata è reputata anche zona sismica, e se non ritengono, per quanto di competenza, di fare proprie le considerazioni del professore Mucciarelli docente di sismologia applicata;

6.
se non ritengano doveroso, per quanto di competenza, colmare le lacune normative, finora troppo generalizzate, in tema di geotermia, facendo proprie le istanze dei movimenti e dei coordinamenti locali che denunciano un grave rischio per la salute e per l’ambiente;

7.
se i Ministri vista la costruzione di Bagnore 4 all’interno di un sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale, non ritengano che vada ad inquinare pesantemente un’area protetta, anche in considerazione del fatto che, ad avviso degli interpellanti sia sta agendo in netto contrasto con le scelte compiute in precedenza dalla pubblica amministrazione che ha prima usufruito di finanziamenti pubblici per proteggere e valorizzare le risorse naturali e le biodiversità di un’area ed ora usufruisce delle «compensazioni ambientali» di ENEL per danneggiare quello che invece avrebbe dovuto tutelare.

All’interrogazione è stata allegata anche la documentazione:

1. Arpat di Firenze, “Monitoraggio dell’impatto ambientale della produzione geotermica” dell’11.10.2006

2 Nota del Dip.ARPAT di Siena del 12.5.2011 Prot. n° 32765, All.1.

3 Nota del Dip.Arpat di Siena – Monitoraggio delle arre geotermiche toscane- Anno 2011 tab. 2-10, pag.24.

4Il Rapporto ARS è scaricabile da :

http://www.ars.toscana.it/files/aree_intervento/ambiente/geotermia/studio_geotermia/progetto_geotermia_2010.pdf

(accesso del 17.12.2013) a pag.80 gli eccessi statisticamente significativi nell’area Sud.

5 L’Aggiornamento ARS e la rivista si scarica da:

http://www.epiprev.it/materiali/2012/EP5-2012/EPv36i5suppl1.pdf

(accesso del 17.12.2013)

5La stampa locale, il 28 novembre 2010, riportando la presentazione della Relazione Ars-Cnr, fatta dalla Giunta Regionale, ha così titolato: “Amiata indagine sullo stato di salute dei cittadini – Geotermia, dagli studi non emergono rischi sanitari” (La Nazione); “L’indagine è stata condotta in tutte le aree dove c’è attività termica -La geotermia non uccide- Presentata la ricerca dell’Ars sui rischi per la salute” (Il Tirreno); “Santa Fiora- La vita al tempo della geotermia. Sala del Popolo gremita per ascoltare la relazione sui dati epidemiologici. Cipriani:- Qui l’aria migliore della Toscana-. Ma i comitati contestano”. (Corriere di Maremma).

Vedi:

http://www.provincia.grosseto.it/index.php?id=913&tx_ttnews[cat]=52&tx_ttnews[year]=2010&tx_ttnews[month]=11&tx_ttnews[day]=28

(accesso del 17.12.2013)

6 Fabio Voller, Ars, “Le informazioni sugli stili di vita”, Ottobre 2012. Vedi:

http://www.ars.toscana.it/files/eventi/eventi_2012/geotermia_e_salute/2012_10_25_presentazione_stili_vita_voller.pdf

(accesso del 17.12.2013)

7 Si riportano alcune pubblicazioni e censure in merito alla scelta di diluire i risultati ricavati su popolazione diversamente esposte agli inquinanti:

a) S.Parodi, V.Gennaro, M.Ceppi, PL.Cocco Comparison bias and dilution effect in occupational cohort studies. Int J Occup Environ Health 2007; Apr-Jun: 13 (2): 143-52

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17718170

b) Hernberg. ”Negative” results in cohort studies: how to recognize fallacies.SJWEH.1981; 7:121-6

http://www.sjweh.fi/show_abstract.php?abstract_id=2589

c) V.Gennaro, P.Ricci, AG.Levis, P.Crosignani. Epidemiology’s and epidemiologists’ vice and virtues.Vizi e virtù dell’epidemiologia e degli epidemiologi. Epi & Prev 2009; 33 (4-5), supp 2:49-56.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20124642

d) N.Pearce. Corporate influences on epidemiology. Int J Epidem 2008; 37(1):46-53.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18245050

e) V.Gennaro, L.Tomatis. Business bias: How epidemiologic studies may underestimate or fail to detect increased risks of cancer and other diseases. Int J Occup Environ Health 2005;11:356–359.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16350469

8 Regione Toscana – Gruppo di Lavoro per il Bilancio Idrico dell’Acquifero del M. Amiata (AdB Tevere, AdB Fiora, Bacino Regionale Ombrone, Settore Prevenzione del Rischio Idraulico e Idrogeologico, Settore Tutela e Gestione delle Risorse Idriche) Procedura di VIA Progetto di riassetto Area Geotermica Piancastagnaio. Contributo istruttorio sulle integrazioni Enel, relativamente alla tutela della falda strategica del M. Amiata. Verbale riunione del 16.12.2010;

9 A. Calamai, R. Cataldi (Enel, Direzione Studi e Ricerche, Centro di Ricerca Geotermica, Pisa) – P. Squarci (Cnr, Istituto Internazionale per le Ricerche Geotermiche, Pisa),Geology, Geophysics and Hydrogeology of the Monte Amiata Geothermal Fields Maps and Comments, 1970.

Il lavoro di Calamai, insieme a quelli di Burgassi et altri del 1965 e di Cataldi del 1965, viene più volte richiamato nel verbale del Gruppo di Lavoro per il Bilancio Idrico dell’Acquifero del Monte Amiata, redatto in data 16 dicembre 2010, in occasione della procedura di VIA per il Piano di riassetto dell’Area geotermica di Piancastagnaio.

10 Regione Toscana, Settore Tutela del Territorio e della costa . Prot. n° A00-GRT int.11 del 14.11 2007. Oggetto Piano di lavoro finalizzato alla definizione del bilancio idrico dell’acquifero dell’Amiata. Risultati delle indagini eseguite” a firma del geologo Luigi Micheli.

11 Regione Toscana, Relazione del geologo dott. Micheli, Il sondaggio di poggio Trauzzolo,Convegno ad Abbadia S. Salvatore del 5 febbraio 2011.

12 a) O. Conio, R. Porro, L’arsenico nelle acque destinate al consumo umano, ed.F. Angeli,2009. Pag. 86/88;

b) USL 9, Zona 3 – Amiata Grossetana, prot.n. 308 del 24.04.2007, del Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Igiene e Sanità Pubblica di Arcidosso, Oggetto: Dati analitici delle acque potabili, relativi al parametro “arsenico” per i Comuni di Castel del piano, Arcidosso, Santa Fiora. Periodo 1999 – 2006;

c) Acquedotto del Fiora – Richiesta di deroga per le acque destinate al consumo umano. Relazione Sintetica e Allegato 2 .2007;

d) ARPAT – Allegato 2 –L’Acquifero del Monte Amiata – Analisi dei dati relativi al monitoraggio nel periodo 2002-2006, con particolare riferimento alla presenza di arsenico.Alessandro Becatti, Dario Giannerini – Febbraio 2007.

13 L.183/89 e successive modifiche e integrazioni, art. 144 del D. Lgs. 152/06.

14 Dati presenti nella Deliberazione di Giunta Regionale Toscana n° 344 del 22.3.2010 “Approvazione dei criteri direttivi per lil contenimento delle emissioni in atmosfera delle centrali geo termoelettriche”.

15 Nota ARPAT-dip. Siena,”Controllo e monitoraggio delle pressioni e dello stato dei territori soggetti allo sfruttamento dei fluidi geotermici” Febbraio 2007.

16Nota dell’ARS alla Regione Toscana del 31.052012, pag.3 e pag.6 in merito allo Valutazione di Impatto Ambientale della centrale geotermoeletrica di Bagnore 4.

17Regione Toscana – Direzione generale della Presidenza, Settore Valutazione di Impatto Ambientale. Conferenza dei Servizi del 4 settembre 2012. Verbale, capoverso in merito all’impatto sanitario.

18M Mucciarelli,Sismicità indotta da attività antropiche e rischio derivante “ Rivista di Ingegneria sismica n°1/2 gennaio/giugno 2013.

19 ENEL, Studio di Impatto Ambientale della centrale geotermoelettrica Bagnore 4.

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Contropiano.org dell’11 gennaio 2014
Interrogazione parlamentare sulla nocività della geotermia a Monte Amiata
…segue ns. comunicato

Il Tirreno dell’11 gennaio 2014
ENERGIA » LUCI E OMBRE
Il caso geotermia amiatina finisce in Parlamento 
I comitati contrari agli impianti sono i promotori di un’interpellanza a 4 ministri sull’incremento degli inquinanti, l’assenza del bilancio idrico e il rischio sismico 
di Enrico Pizzi
GROSSETO. «Sta crollando il mito della geotermia come energia pulita, sicura e rinnovabile». È già una mezza vittoria, per gli esponenti di Sos Geotermia, il fatto che la loro lotta contro l’espansione delle centrali geotermiche sull’Amiata e le loro ragioni, supportate da una copiosa documentazione tutta composta da studi e atti pubblici, siano approdate in Parlamento attraverso una interpellanza “bipartisan” presentata degli onorevoli Adriano Zaccagnini (ex Movimento 5 Stelle, oggi gruppo misto), Serena Pellegrino (Sel) e Alberto Zolezzi (M5S). Una mezza vittoria che Roberto Barocci, portavoce dei comitati riuniti sotto la sigla Sos Geotermia, ha sottolineato ieri in una conferenza stampa convocata a Grosseto, nel corso della quale – documenti alla mano, ha fatto notare che quei documenti hanno già superato il vaglio di una commissione parlamentare che decide dell’ammissibilità o meno di una interpellanza. Insomma, sulla loro attendibilità ci sono pochi dubbi, secondo Barocci. Adesso quei documenti saranno trasmessi a tutti i sindaci interessati. «Perché nessuno – dice Roberto Barocci – possa dire che non sapeva». L’interpellanza pone questioni pesanti, tutte basate su una serie di premesse fondate proprio sulla documentazione fornita da Sos Geotermia. Si chiede, infatti, ai ministri competenti – i ministeri interpellati sono quattro: Sviluppo economico, Ambiente, Salute e Affari europei – innanzitutto se non si sarebbe dovuto applicare il principio di precauzione a tutela della risorsa idrica «un bene comune di gran lunga più importante degli utili di una società energetica – scrivono – e tenuto conto della grave crisi idrica determinata anche dagli impianti geotermici che comportano forti aumenti dei consumi». Si chiede, poi, se «i ministri, visto l’eccesso di malattie registrate nei Comuni geotermici con concentrazioni crescenti degli inquinanti, non reputino ci sia un nesso con le suddette emissioni geotermiche, che si ripetono da diversi decenni in Amiata». Si chiede, inoltre, se non si reputi «che il bilancio idrico avrebbe dovuto essere definito, come richiesto anche dalle autorità di bacino, comprendendo le acque emesse dalle centrali geotermiche e che le aree di ricarica delle falde idropotabili debbano essere individuate, perimetrate e tutelate», se non si ritenga che «viste le norme e le direttive e indicazioni dell’Unione Europea sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, le centrali geotermiche dovrebbero essere escluse dalle energie rinnovabili, visto che producono più di una centrale alimentata ad olio combustibile» e, dunque, anche dalla possibilità di ricevere cospicui incentivi statali. L’attenzione, poi è rivolta anche al rischio sismico che lo sfruttamento della risorsa geotermica comporterebbe. I tre parlamentari chiedono in proposito ai quattro ministri «se non ravvedano un reale rischio per l’incolumità degli abitanti del territorio, considerato che l’Amiata è reputata anche zona sismica». Inoltre chiedono ai ministri «se non ritengano doveroso colmare le lacune normative in tema di geotermia, facendo proprie le istanze dei movimenti e dei coordinamenti locali che denunciano un grave rischio per la salute e per l’ambiente». In merito, infine, allo specifico della centrale di Bagnore 4, che è in fase di realizzazione, nell’interpellanza si fa notare che si trova «all’interno di un sito di interesse comunitario (Sic) e zona di protezione speciale (Zps) “Monte Labbro ed Alta Valle dell’Albegna”», così come gli altri interventi «sono programmati in prossimità del medesimo sito ed alcuni ricadono all’interno o nelle vicinanze del Sic “Alto corso del fiume Fiora” e del Sic “Cono vulcanico del Monte Amiata”». Per gli interpellanti ne discende una contraddizione «con le scelte compiute in precedenza dalla pubblica amministrazione che ha prima usufruito di finanziamenti pubblici per proteggere e valorizzare le risorse naturali e le biodiversità di un’area e ora usufruisce delle compensazioni ambientali di Enel».

La Nazione dell’11 gennaio 2014
AMBIENTE IL GOVERNO INFORMATO DEI PROBLEMI IN MONTAGNA

Interpellanza parlamentare per la geotermia sull’Amiata
Il comitato «Sos» ha raccolto la documentazione
L’ENERGIA geotermica al centro di polemiche. Il comitato Sos Geotermia ha consegnato nel dicembre scorso a tre gruppi parlamentari (Gruppo Misto, M5S e Sel), diciannove documenti, per la maggior parte prodotti da uffici pubblici, responsabili della tutela della salute e dell’ambiente. Sono tutti passati, assieme al testo dell’interrogazione, al vaglio della Commissione ispettiva del Parlamento e adesso sono alla base di un’interpellanza. Lo ha detto Roberto Barocci ieri mattina durante una conferenza stampa organizzata da Sos Geotermia. L’ambientalista da sempre sostiene che la geotermia prodotta da Enel in Amiata non è «né pulita, né rinnovabile. E che bisogna iniziare a rispettare la legalità». La documentazione ha consentito agli onorevoli Adriano Zaccagnini, del Gruppo misto, Serena Pellegrino di Sel, e Alberto Zolezzi di M5S di informare il Governo che «c’è una relazione tra l’aumento di malattie registrato e le concentrazioni di inquinanti. Essendo riconosciuta nei comuni geotermici come vera anche la relazione tra glii inquinanti e le emissioni delle centrali geotermiche sostengono diciamo che l’eccesso di malattie è anche funzione delle emissioni delle centrali geotermiche». Ma non solo. In merito alle risorse idriche i parlamentari chiedono: «In Amiata la produzione di energia comporta un consumo di milioni di metri cubi di acqua proveniente anche dagli acquiferi superficiali oltre che da quelli termali e geotermici e la legge prevede che le acque siano utilizzate con priorità per consumi potabili». In merito alle emissioni climalteranti, «oltre ad inquinanti tossici e nocivi per la salute, le centrali dell’Amiata, producono migliaia di tonnellate di Co2 e grandi quantità di metano, altra sostanza climalterante». Poi anche il rischio sismico: «La geotermia produce una sismicità indotta derivante da fenomeni di depressurizzazione del sottosuolo dovuti dallo sgonfiamento dei cuscini geotermici e alla reiniezione dei fluidi con conseguente possibile fatturazione delle rocce, oltre a fenomeni di subsidenza».

GrossetoOggi.net del 10 gennaio 2014
“La geotermia in Amiata non è né pulita, né rinnovabile”
Gruppo Misto, M5S e SEL presentano un’interrogazione in Parlamento
GROSSETO – Ben 19 documenti, per lo più prodotti da Pubblici Uffici, responsabili della tutela dalla salute e dell’ambiente, e tutti provenienti da fonti autorevoli, sono stati consegnati nel dicembre scorso da SOS Geotermia ai tre gruppi parlamentari Gruppo Misto, M5S e SEL e passati, assieme al testo dell’interrogazione, al vaglio della Commissione ispettiva del Parlamento. La documentazione, infatti, ha consentito agli onorevoli Adriano Zaccagnini del Gruppo misto, Serena Pellegrino di Sel ed Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle di informare il Governo che sussiste una relazione tra l’aumento di malattie registrato e le concentrazioni di diversi inquinanti prodotti, così come in altri comuni, dalle centrali geotermiche. In merito alle risorse idriche, precisa il comitato Sos Geotermia, “la produzione di energia comporta un consumo di milioni di metri cubi di acqua proveniente anche dagli acquiferi superficiali, ma” prosegue “non è stato definito il bilancio idrico, in programma sin dal 2002 come strumento indispensabile per conoscere la quantità di acqua in uscita ed assicurare l’equilibrio fra le disponibilità di risorse ed i fabbisogni per i diversi usi” nel rispetto delle leggi ricordate nell’interpellanza parlamentare.
A questo, nei documenti presentati dai tre gruppi parlamentari, si aggiunge anche la questione della presenza di inquinanti tossici e nocivi per la salute. “Le centrali dell’Amiata producono migliaia di tonnellate di CO2 e grandi quantità di metano. L’anidride carbonica emessa è di gran lunga superiore a quella di una centrale alimentata ad olio combustibile. Viste le norme e le direttive e indicazioni dell’Unione europea sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, le centrali geotermiche dovrebbero essere escluse dalle energie rinnovabili”. Per il movimento Sos Geotermia, che ha raccolto la documentazione, “come dimostrato scientificamente, si può produrre una sismicità indotta, derivante da fenomeni di depressurizzazione del sottosuolo dovuti dallo sgonfiamento dei cuscini geotermici e alla reiniezione dei fluidi con possibili fatturazioni delle rocce e fenomeni di subsidenza” in una zona già di per sé sismica. Ed infine, come riporta il comitato, “la nuova centrale Bagnore 4 e due nuovi pozzi sono localizzati all’interno di un sito di interesse comunitario (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS) Monte Labbro ed Alta Valle dell’Albegna. Le rispettive procedure di VIA non hanno preso in esame l’impatto cumulativo delle emissioni, né è stato preso in considerazione l’inquinamento che continuano a produrre le discariche di materiali di risulta derivanti dalla lavorazione del mercurio: siti ancora in gran parte da bonificare, nonostante il loro inserimento nei piani di bonifica regionali”. Ora, oltre che in Parlamento, la documentazione sarà passata anche ai sindaci dell’Amiata direttamente dal movimento Sos Geotermia.

PrimaPaginaChiusi.it del 10 gennaio 2014
GEOTERMIA SULL’AMIATA. IL 27 DICEMBRE PRESENTATA DA ALCUNI PARLAMENTARI UN’INTERROGAZIONE
Incontro pubblico, lunedì 13 gennaio, alle ore 18, presso il Circolino di S.Lorenzo di Arcidosso
…segue ns.comunicato

Interrogazione parlamentare sulla nocività della geotermia a Monte Amiata

La geotermia amiatina arriva in Parlamento. Il 10 gennaio, conferenza stampa di Sos Geotermia a Grosseto

parlamento sos logoGrazie agli onorevoli Adriano Zaccagnini, del Gruppo misto -primo firmatario-, Serena Pellegrino di Sinistra Ecologia e Libertà ed Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle, approda in Parlamento, con una interrogazione che chiama il Governo, nelle figure dei Ministri della Salute, dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e degli Affari europei a rispondere, la questione della geotermia Enel sul monte Amiata, anche a seguito delle nostre continue denunce su mortalità e salute, inquinamento dell’aria e dell’acqua, riduzione del bacino idropotabile, rischio terremoti e violazioni diverse, dal principio di precauzione, alla valutazione del bilancio idrico del bacino dell’Amiata, agli interventi in aree protette della Comunità europea, ecc.

Invitiamo quindi la stampa, i media e i cittadini alla conferenza stampa che si terrà il giorno venerdì 10 gennaio, alle ore 11, a Grosseto, presso il Gallery Cafè, Via F.lli Cairoli (prima traversa a sinistra del Corso Carducci, davanti alla Camera di Commercio.

Nell’occasione Sos Geotermia fornirà copia della documentazione e illustrerà l’interrogazione presentata.

La insostenibilità della Geotermia in Toscana, emergente da recenti studi epidemiologici

Medicina Democratica_logoPubblichiamo il lavoro realizzato in collaborazione con Medicina Democratica in merito alla geotermia e alle ricadute sulla salute.

 

L’articolo completo è scaricabile cliccando qui, quello che segue è il riassunto in premessa:

Premessa.  La Regione Toscana ha pubblicato nel ottobre 2010 uno studio epidemiologico (SE), prodotto dall’ARS Toscana, dalla Fondazione Monasterio e dal CNR di Pisa per verificare i possibili danni alla salute dei residenti nei sedici comuni della Toscana, sede di impianti geotermici, situati in due differenti aree: una a nord (Larderello, PI e Radicondoli, SI) ed una a sud (Amiata grossetana e senese).
Obiettivo.  Abbiamo voluto verificare i materiali e metodi ed analizzare la coerenza tra conclusioni e risultati dello studio SE.
Materiali e metodi.  La nostra indagine ha riesaminato lo studio epidemiologico (SE) pubblicato su Epidemiologia & Prevenzione (2012) e ha verificato i dati osservati sulla popolazione esposta.    Come riferimento sono state considerate 2 popolazioni: quella residente in Toscana, che ha fornito i dati attesi, ritenuti nella norma e quella locale costituita dai residenti nei comuni situati in un raggio di 50 km dalle centrali geotermiche, che ha fornito dati utili ad escludere condizionamenti socio economici.
Risultati.  L’analisi dei dati forniti da SE sull’inquinamento di aria, acqua e suolo, rilevati nelle due aree geotermiche, mette in evidenza diversità importanti per la quantità e qualità degli inquinanti rilasciati in atmosfera, in particolare mercurio, boro, arsenico, ammoniaca, radon e acido solfidrico. Altri inquinamenti risultano provenire da precedenti attività minerarie e da siti ancora da bonificare.
Lo studio SE, per gran parte degli effetti sanitari, tiene correttamente ben separate le due aree geotermiche, mettendo in evidenza i risultati per zona e per popolazioni esposte, segnalando sostanziali diversità tra uomo e donna e per area geografica. Dall’analisi dei dati disaggregati, emerge che nei maschi residenti nei comuni geotermici dell’area dell’Amiata si registra un eccesso statisticamente significativo della mortalità per tutte le cause del 13%. Per tutti i tumori sono segnalati eccessi (circa 30%) statisticamente significativi in tre paesi: Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e Arcidosso.
Conclusioni.  Riteniamo che SE esprima conclusioni erroneamente rassicuranti poiché non sono state  indagate le conseguenze di altri inquinanti (es radon), né ha valutato i loro effetti cumulativi ed è mancata una reale georeferenziazione della popolazione (esposta e di controllo). Nonostante l’evidenza di questi limiti e l’emersione di alti rischi, lo studio SE ha basato la sua rassicurazione aggregando valori molto differenti tra loro e diluendo situazioni molto preoccupanti. Il mascheramento di questa alta stima di alcuni rischi impedisce il corretto riconoscimento dei danni già subiti e produce nuovi danni alla salute della popolazione esposta.

… continua a leggere cliccando qui

‘UN MONTE D’ACQUA’. Anteprima del documentario sulla geotermia in Amiata

La Coop Trasparenze, col supporto e sostegno dei Comitati di SOS Geotermia, sta lavorando al documentario ‘Un monte d’acqua’ ed ha prodotto un primo video che è una anteprima del lavoro, che è già a buon punto.
La produzione del documentario viene finanziata dalle sottoscrizioni dei sostenitori con il sistema di ‘produzione dal basso‘ e necessita di altri contributi affinché il lavoro possa finalmente concludersi. Per questo invitiamo tutti coloro che hanno a cuore le sorti della magnifica montagna a contribuire prenotando/acquistando un buono di prevendita a 10 euro, che da diritto ad una copia del DVD finale, richiedendolo a:

Buona visione! Sostenete la realizzazione del documentario!

Piccoli allarmisti crescono… E’ suonata la sveglia ai consiglieri del versante grossetano

Qualcosa si muove nei consigli comunali di Arcidosso e Castel del Piano.
Due articoli di Cristiano Bernacchi su La Nazione del 24 e 25 agosto, che riportiamo di seguito, riferiscono dei subbugli provocati dalle -seppur timide- posizioni dei consiglieri di minoranza dei due consigli e le preoccupazioni per l’aumento dello sfruttamento geotermico con l’entrata in funzione della progettata centrale Bagnore 4.

Avremmo preferito che le posizioni fossero più decise e, soprattutto, si fosse intervenuti già da tempo considerato che i Comitati amiatini da anni denunciano i rischi e i danni, ma …meglio tardi che mai!

La Nazione – 24 agosto 2012

Opposizione preoccupata per la geotermia
«Ci vorrebbe un’autority con pieni poteri»

ARCIDOSSO CHIESTA LA CONVOCAZIONE DI UN CONSIGLIO COMUNALE
I CONSIGLIERI di opposizione di Arcidosso richiedono un Consiglio comunale: alla luce delle costanti preoccupazioni sullo sfruttamento geotermico amiatino, sollevate da più parti, i consiglieri di opposizione del Comune di Arcidosso richiedono la convocazione del Consiglio Comunale per affrontare l’argomento. Il punto all’ordine del giorno che intendono discutere in Consiglio i tre consiglieri, Michele Nannetti, Alberto Lazzaretti e Donella Garosi, propone di deliberare sulla richiesta alla Regione Toscana, in sede di eventuali concessioni di sfruttamento geotermoelettrico, di porre al gestore fra le altre condizioni anche quella di accettare controlli interni ed esterni all’impianto da parte di una autority che cooperi con l’Arpat. Questa autority dovrebbe essere composta da personale qualificato scelto nell’ambito dei Comuni interessati dallo sfruttamento, tra cui quello di Arcidosso, e dotata di ampi poteri tra cui, quelli ispettivi, sanzionatori e inibitori. La richiesta da parte dei consiglieri cerca di arrivare ad una delibera, da discutere durante il prossimo incontro pubblico in Regione, previsto per il 9 settembre.

La Nazione – 25 agosto 2012

Questione geotermia «Serve un Consiglio»
AMIATA L’OPPOSIZIONE CHIEDE CHIAREZZA
DOPO la proposta dei consiglieri di minoranza di Arcidosso di discutere in Consiglio la questione geotermoelettrica, anche quelli di Castel del Piano fanno la stessa richiesta. Il dibattito sullo sfruttamento geotermico amiatino ed il possibile potenziamento con la centrale di Bagnore4, ha generato forti dubbi nella comunità locale, rinforzati dalle richieste di approfondimento sulle emissioni nocive. L’ultima è quella della comunità buddista Dzogchen di Merigar che esorta cautela e studi certi sui quali far proseguire lo sfruttamento geotermico. Sulla scia delle prese di posizione e richieste di approfondimenti i consiglieri di opposizione di Castel del Piano, richiedono quindi la convocazione di un Consiglio sull’argomento. Il fine dei consiglieri è quello di arrivare ad una deliberazione condivisa per poter richiedere alla Regione che in caso di nuove concessioni ci sia una Autority composta anche da personale qualificato che viva sul territorio. La deliberazione sull’argomento, viene spinta dai consiglieri in vista del vicino incontro pubblico sull’argomento che si svolgerà il 12 settembre in Regione Toscana.

‘ARSENICO E SCELLERATI PROGETTI’, il nuovo libro di Roberto Barocci parla anche di noi

E’ stato pubblicato il nuovo libro di Roberto Barocci sui disastri ambientali in Maremma, passati, presenti e futuri.
Ricco di documentazione, basato su dati certi e fonti ‘ufficiali’, il lavoro di Barocci, che ha come sottotitolo ‘Cronaca di abusi ed omissioni a danno delle acque potabili’ pone l’accento sull’avvelenamento delle acque, in particolare a causa dell’arsenico.
Il libro è volutamente ‘No copyright’, cioè senza diritti riservati, per permetterne la più ampia diffusione che –si spera– porti, soprattutto nelle popolazioni della Maremma e dell’Amiata, ad una presa di coscienza e un nuovo e più determinato impulso ad attivarsi in difesa del territorio, delle acque, della salute, in sostanza, del futuro dei nostri figli e di questa ‘terra amara’.
Un capitolo è interamente dedicato alla vicenda che più ci sta a cuore, cioè al problema della geotermia in Amiata e la relazione con l’acquifero potabile che, ricordiamo sempre, serve oltre 700 mila persone su tre province, Grosseto, Siena e Viterbo.
Il libro lo trovate in edizione cartacea nelle ‘migliori’ librerie e , ad un prezzo ‘politico’, presso il nostro banchetto nelle iniziative in cui SOS Geotermia è presente, oppure, in edizione digitale (pdf) scaricandolo dal sito personale di Roberto, dove trovate anche altre interessanti notizie.

Riportiamo l’indice dei capitoli:
Introduzione – Corrotti e corruttori, di Enrico Calossi
Capitolo primo – Un disastro annunciato
Capitolo secondo – La legge non è uguale per tutti
Capitolo terzo – Uno “scellerato progetto”
Capitolo quarto – Impuniti alla luce del sole
Capitolo quinto – Sapevano, ma al danno aggiungono la beffa
Capitolo sesto – A Fenice Capanne altri veleni
Scheda n°I – Qualità dell’ambiente e tumori
Capitolo settimo – L’Acqua dell’Amiata e la salute
Scheda n°2 – Come difendersi dall’Arsenico nelle acque potabili
Capitolo ottavo – Una brutta fine per il Piombo nel sangue
Capitolo nono – Una prima vittoria sul Merse
Capitolo decimo – Gli inquinatori legiferano
Capitolo undicesimo – Una finta bonifica sul Merse
Capitolo dodicesimo – Dal Bruna l’inquinamento s’espande in pianura
Scheda N°3 – Un pericolo per la salute pubblica
Capitolo tredicesimo – La pianura di Follonica: un disastro
Capitolo quattordicesimo – Omissioni, prepotenza e impunità
Scheda N°4 – Le mie querele
Capitolo quindicesimo – Me ne frego!
Capitolo sedicesimo – Conclusione

‘CARTA CANTA!’ Conferenza stampa a Grosseto, consegnati documenti ai media

re nudoIl 24 maggio 2012, a Grosseto, si è svolta una Conferenza Stampa convocata dal Coordinamento SOS Geotermia per consegnare ai giornalisti la documentazione che attesta come la presenza di arsenico nell’acqua del Monte Amiata (che viene distribuita ad un bacino di utenza di circa 700.000 persone tra Grosseto, Siena e Viterbo) abbia subito dalla fine degli anni ’90 ad oggi un aumento.

Abbiamo subito attacchi furibondi e minacce da parte di politici, amministratori, enti e società legati alla gestione dell’acqua e all’attività geotermica in Amiata solo perchè, dopo oltre 10 anni di silenzi, abbiamo osato informare i cittadini sui rischi per la salute e il territorio, peraltro utilizzando anche documenti prodotti dagli stessi soggetti che oggi, però, smentiscono tutto.

Gli 8 documenti che oggi forniamo alla Stampa testimoniano una realtà insopprimibile, nonostante gli insulti e le minacce, perché prodotta in modo concorde da tutte le strutture pubbliche responsabili e competenti per territorio, che i Sindaci dei Comuni dell’ATO Ombrone sembrano oggi ignorare:
LA CONCENTRAZIONE DI ARSENICO NELLE FONTI IDROPOTABILI DELL’AMIATA E IN PARTICOLARE DEL FIORA È CRESCIUTA DALLA FINE DEGLI ANNI ’90 A METÀ DEGLI ANNI 2000, ARRIVANDO AI LIMITI DI LEGGE.
Le deroghe non sono più praticabili grazie al rifiuto della Commissione Europea all’ennesima deroga, e la furbizia di non prendere in considerazioni i rilevamenti e le analisi antecedenti al 2002 da parte di Arpat si commenta da sola.
Noi sosteniamo diverse possibili cause dell’inquinamento, legate al collegamento delle falde idropotabili con quelle profonde geotermiche, alla mancata protezione dei terreni di ricarica della falda dalle immissioni inquinanti e alle mancate bonifiche.
I Sindaci che sostengono invece la “naturalità” della presenza di Arsenico lo dimostrino con studi qualificati.
Noi li abbiamo chiesti, ma ancora li aspettiamo.
I Sindaci per legge avrebbero dovuto eliminare già dieci anni fa le cause di tale inquinamento e di tale incremento in sede dell’ATO Ombrone, così come avrebbero dovuto dare informazione ai cittadini (tutto previsto nelle deroghe ottenute all’epoca in sede CE), ma non l’hanno fatto.
Hanno invece deliberato l’acquisto di impianti da inserire a valle delle sorgenti per realizzare l’abbattimento delle elevate concentrazioni di Arsenico, addebitandoli ai contribuenti sulle bollette; soluzione che può essere tollerata solo in via emergenziale in attesa di ‘rimuovere le cause’ come prescritto.

Questa la documentazione:

1°doc. del 1999. Fonte: Arpat Toscana, Francesco Mantelli – Presenza di arsenico nelle acque distribuite al consumo umano in Toscana, ultima versione del 2002.
Si scarica dal sito ARPAT toscana scrivendo su un motore di ricerca il nome dell’autore e la rivista in cui è stato Pubblicato: Quaderni di geologia applicata.
Il lavoro è stato presentato al
3° Convegno Nazionale sulla protezione e gestione delle acque sotterranee per il III millennio a Parma nell’ottobre 1999.
Il limite minimo di rivelabilità strumentale per le sorgenti collocate nella provincia di Grosseto è di 1
µgr/litro e il valore massimo registrato in n°33 analisi effettuate nel corso del 1999 è di 4 µgr/litro, mentre il valore mediano è <1 µgr/litro.

2°doc. del 2003.Fonte Verbale del Consiglio provinciale del 23 giugno 2003 a Santa Fiora, Responsabile del Dipartimento provinciale Arpat:
L’acqua di Santa è un acqua oligominerale, cioè con un basso contenuto di sali minerali, purtroppo tra questi , ed introduco subito un argomento delicato, è presente l’arsenico, in quantità
mediamente di 7 µgr/litro; ricordo che la normativa attuale per l’acqua ad uso potabile è di 50 µgr/litro, però dalla fine di quest’anno, su indirizzo di una normativa europea, il limite passerà a 10 µgr/litro, per cui l’acqua di Santa Fiora non potrà più essere utilizzata, come più volte è stato fatto in passato, per tagliare altre acque, in modo da consentire il rispetto dei limiti consentiti dalla legge per i vari parametri”.

3°doc. del febbraio 2004. Fonte Acquedotto del Fiora, Presidente Rossano Teglielli – Risposta alla nota di accesso agli atti del 29.1.2004: Scrive: “Tale preoccupazione nasce dal continuo aumento di Arsenico registrato nelle risorse provenienti dall’acquifero del monte Amiata. Infatti sebbene le ultime analisi indicano che le principali sorgenti hanno tenori inferiori al limite normativo, i valori assoluti sono ormai prossimi alla soglia per soli 1 o 2 decimi di microgrammo per litro”.

4°doc. del febbraio 2004. Fonte ARPAT Grosseto, Il Responsabile della Prevenzione e Controlli Ambientali Integrati, dott. Antonino Costa. Nota prot. n°502 a firma. Analisi acque sotterranee. In ingresso alla Provincia di Grosseto prot. n°17639 del 12.2.2004. Valori di n°62 analisi effettuate con limite di rivelabilità strumentale 1 µgr/litro e sensibilità a 0,1 µgr/litro. Solo in tre analisi di acque prelevate in comune di Scarlino e di Gavorrano superano il valore di 10. Il valore mediano è ancora < 1 µgr/litro.

5°doc. del marzo 2004. Fonte ARPAT di Grosseto, Silvano Giannerini, Responsabile del Dipartimento Arpat. Verbale della II^ Commissione Consiliare Permanente Provincia di Grosseto, seduta del 9 marzo 2004:
L’acqua del Fiora è stata usata fino ad oggi per tagliare le altre acque, dati i suoi contenuti bassi di arsenico (7/8 µgr/litro…), oggi i valori di arsenico in tali acque sono aumentati fino a raggiungere valori di 9.9µgr/litro…Giannerini continua dicendo che tutto questo comporterà il rischio di non poter più usare l’acqua del Fiora per tagliare le altre acque se i valori di arsenico dovessero continuare a salire…”.

6° doc. del 2007. Fonte Acquedotto del Fiora, Richiesta di deroga alla Regione Toscana per le acque destinate al consumo umano (ex art.13,D.L.vo 2.2.2001 n°31). Allegato 2 alla Relazione del geol. dott. Massimo Bellatalla. Anno 2007. Si legge a pag.4:
Presso le sorgenti di Santa Fiora, che rappresentano le captazioni di maggiore produttività erogando attualmente 650 litri/secondo, è stata accertata una variazione del tenore in As, su un periodo di osservazione inferiore a 10 anni , caratterizzato da un aumento tendenziale da circa 6 µgr/litro a quasi 10 µgr/litro”.

7°doc. del 2007. Fonte Usl 9 Grosseto, Il Direttore del Dipartimento della Prevenzione, dott.ssa Tosca Papalini, Trasmissione dati analitici.
Sono riportati i dati anche degli anni 1999, 2000 e 2001 delle sorgenti dell’Amiata grossetana. Tali dati sono relativi a
35 analisi il cui valore medio è 3,92 µgr/litro .

8°doc. del 2011. Fonte Autorità di Bacino del Tevere, Autorità di Bacino Fiora, Autorità di Bacino Ombrone, Regione Toscana, Settore Prevenzione del Rischio Idraulico e Settore Tutela e Gestione delle Risorse Idriche, Contributo istruttorio sulle integrazioni Enel relativamente alla tutela della falda strategica del M. Amiata.
Scrivono:
“Si segnala inoltre che il monitoraggio in corso da parte di Arpat relativo alla presenza di arsenico nelle sorgenti, sembra indicare un recente incremento di questo elemento. Lo studio 7 in bibliografia riporta una concentrazione di Arsenico nella principale captazione acquedottistica dell’Amiata (Santa Fiora) di 10,70 µgr/litro. Ciò potrebbe essere interpretato anche come una risalita di fluidi profondi nella falda superficiale”.

Roberto di Sos Geotermia intervistato da Radio Onda Rossa

Logo Radio Onda RossaSabato mattina Roberto, attivista del Coordinamento Sos Geotermia ha fatto una chiacchierata con i compagni di Radio Onda Rossa, la più antica ed attiva radio libera di Roma.

Qui sotto il link al file della registrazione.

http://www.archive.org/download/120310Geotermia/120310Geotermia.mp3

Un grazie di cuore ai compagni della radio per l’ospitalità.