Archivio mensile:Gennaio 2014

Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata

000BAGNORE4_CARTELLI chiudereI sindaci fermino immediatamente il cantiere e si comportino come per Montenero!

SOS Geotermia augura all’Assessore Bramerini, alla Giunta toscana e ai Sindaci dell’Amiata tante “vittorie” come quella relativa alla sentenza del TAR, che  ha  ordinato la chiusura del Cantiere di Bagnore 4, perchè per noi significherebbe che tanti impianti pericolosi per la salute verranno chiusi. I lavori su Bagnore 4 sono stati autorizzati con una procedura che la sentenza dichiara illegittima, messa in atto da Enel con il consenso interessato degli  amministratori  locali, che avrebbero dovuto verificare la legittimità dell’operato. Questa è la sentenza: i tentativi dei sindaci di cambiarne il significato, escludendo la VIA, è una menzogna che merita una risposta.
La lettura attenta della Sentenza dimostra che il Giudice ha fatto una scelta, che noi non condividiamo ed entreremo successivamente nel merito alle singole questioni, ma che ha la sua logica, in quanto il TAR si esprime solitamente sugli aspetti procedurali e non è quindi entrato nel merito dei contenuti della VIA da noi contestati, ha lasciato larghissima discrezionalità alle scelte  politiche, ma è stato attento, appunto, sulla procedura e sulle prescrizioni rilasciate congiuntamente alla VIA. Purtroppo in Toscana è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per tanti altri impianti che i tecnici, non volendo contraddire le scelte già compiute a priori dai politici, approvano la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma, volendosi sollevare da ogni responsabilità, impartiscono ‘a futura memoria’ prescrizioni sul merito, essendo il progetto non autorizzabile. Tali prescrizioni sono ben 53 (formalmente 38, ma diverse articolate in punti distinti) e sono state date perché il progetto non rispettava i requisiti di legge. La Sentenza afferma nel punto 16.3, quello accolto, che “le ricorrenti (noi) lamentano che alcune delle prescrizioni imposte dalla pronuncia di VIA sono state disapplicate al fine di consentire il rilascio ad Enel dell’autorizzazione…”. Questo significa aggirare la legalità e lo dimostra il fatto che nessun Sindaco sa spiegare ai suoi amministrati per quale causa in Amiata negli uomini si registra il +13% di mortalità e nei Comuni di Arcidosso, Piancastagnaio e Abbadia S. Salvatore si raggiunge il + 30% per le mortalità per tumori negli uomini.. Di questo dovrebbero vergognarsi.
Gli abitanti di Montenero che, vedendo minacciato il loro territorio, hanno da subito chiarito che nessuno può prendere decisioni che condizionino il futuro della loro comunità, hanno fatto cambiare opinione ai sindaci. Se a Montenero si sono sviluppate le coltivazioni dell’ulivo e della vite, anche in Amiata si trovano produzioni di eccellenza nel settore agroalimentare, oltre alla castanicoltura e al turismo che per giunta rappresenta un’importante risorsa economica per moltissime famiglie.
In democrazia non vi possono essere figli e figliastri ed i cittadini dell’Amiata, devono riflettere bene sulla reazione messa in atto dagli abitanti di Montenero: quando qualcuno è arrivato per mettere le mani sul loro territorio gli hanno fatto subito capire che quella è la loro casa e prima di entrare bisogna chiedere il permesso. SOS Geotermia lavorerà nei prossimi mesi per far registrare agli amministratori locali altre “vittorie “come quest’ultima.

Il Tirreno del 24 gennaio 2014
IL TAR LO DICE: SI È AGGIRATA LA LEGALITÀ
I COMITATI dopo la sentenza
…segue ns. comunicato

Contropiano.org del 23 gennaio 2014
Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 23 gennaio 2014
“I sindaci fermino immediatamente il cantiere di Bagnore 4”
Sos Geotermia; “L’autorizzazione è annullata”
…segue ns. comunicato

Il Giunco.net del 23 gennaio 2014
Bagnore 4, Sos Geotermia: Per il Tar illegittima la procedura di Via
…segue ns. comunicato

Il Pane e le Rose del 23 gennaio 2014
Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata
…segue ns. comunicato

Maremma News del 23 gennaio 2013
Bagnore 4, chi vince e chi perde, ma l’autorizzazione è annullata
SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata: “I sindaci fermino immediatamente il cantiere e si comportino come per Montenero”!
…segue ns. comunicato

Il TAR ferma Bagnore 4. Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi!

diavolo bagnore4Accolte le nostre ragioni, ora le amministrazioni facciano il loro dovere.
Il TAR Toscana annulla l’AIA, l’autorizzazione per i lavori della centrale geotermica Bagnore 4, perchè le  prescrizioni contenute nella VIA non sono state soddisfatte.
Esulta Sos geotermia, che, affiancata dal Forum Ambientalista di Grosseto, dal WWF e da Italia Nostra, vede riconosciuta la denuncia che la concessione della VIA da parte della Regione Toscana era stata forzatamente rilasciata e per fare ciò era stata infarcita di oltre 30 prescrizioni di difficile attuazione e che da sole, mettevano in evidenza come il progetto non fosse autorizzabile.
Tutto sarebbe passato sotto silenzio se Sos geotermia non avesse, da subito, denunciato lo scempio di un’altra centrale da 40 MW, con la complicità della Regione ed il colpevole silenzio dei sindaci, ma il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e la traballante autorizzazione è crollata.
E dire che ancor prima che si iniziasse l’iter avevamo chiesto alle amministrazioni una moratoria per poter discutere nel merito di tutta la questione, ma non abbiamo mai trovato amministratori disponibili a difendere il territorio.
Oggi, alla luce anche delle prese di posizione contrarie alla centrale GESTO di Montenero, è il momento di rimettere in discussione, una volta per tutte, il modello di sviluppo che si vuole per tutto l’Amiata e la Maremma: è così stridente e lampante la contraddizione che vede gli amministratori contrari alla centrale di 5 MW a ciclo binario di Montenero e favorevoli al raddoppio fino ad oltre 120 MW a rilascio libero delle centrali Enel.
Oltre al fermo di Bagnore 4 conseguente al pronunciamento del TAR (sentenza n.107/2014), gli amministratori facciano propria la richiesta di ‘moratoria immediata’ di ogni attività. Oggi non hanno più scuse, conoscono gli effetti dell’attività geotermica sulla salute e sull’ambiente, non potranno mai più dire ‘non sapevamo’, nè nascondere le loro responsabilità dietro prescrizioni regionali ‘a futura memoria’ che poi nessun ente pubblico verifica.

La Nazione del 22 gennaio 2014
Bagnore 4, il Tar blocca la costruzione. Ma ritiene infondati i timori dei comitati
Vittoria a metà per le associazioni. Il legale: «I lavori devono fermarsi subito»
di MATTEO ALFIERI
DA UNA PARTE gli ambientalisti che esultano. Dall’altra Enel Green Power che storce la bocca per un vizio di forma che ha fermato, di fatto, la costruzione della centrale geotermoelettrica di Bagnore 4 che si trova nel comune di Santa Fiora, il nuovo colosso geotermico sull’Amiata al centro di un’aspra battaglia ormai da anni. E’ stata la seconda sezione del tribunale amministrativo della Toscana a bloccare i lavori (quando la sentenza 107/2014 sarà esecutiva) per la costruzione perché ha ritenuto illegittima l’acquisizione delle integrazioni e la relativa verifica a una delle prescrizioni (la numero 17, quella che si riferisce alle emissioni inquinanti nell’aria) prima dell’inizio dei lavori, anziché prima del rilascio dell’autorizzazione, nonostante che la verifica stessa sia stata pare effettuata e certificata nel febbraio 2013. Una vittoria comunque parziale da parte di Wwf, Italia Nostra e Forum Ambientalista. Il Tar ha infatti dichiarato di fatto «infondati» i timori dei comitati per la centrale di Bagnore 4, confermando la validità della Valutazione di impatto ambientale (Via) effettuata dalla Regione. «In definitiva secondo la Regione la sentenza chiarisce i timori sollevati dai comitati respingendo tutte le loro eccezioni e conferma l’operato della Regione in materia di geotermia, confermandone la valutazione di impatto ambientale». «ABBIAMO VINTO, c’è poco da girarci intorno chiarisce l’avvocato degli ambientalisti, Franco Zuccaro . Il Tar ha annullato di fatto la costruzione e la regione Toscana, come si legge nella sentenza, dovrà dare esecuzione della stessa il prima possibile. Il che significa che i lavori, visto che sono iniziati, devono immediatamente fermarsi». Zuccaro non canta vittoria, comunque. «PURTROPPO il ricorso contro la Valutazione di impatto Ambientale ci è stato respinto dice che era quello che alla fine ci interessava di più. Noi sosteniamo da sempre, anche con studi appropriati che però non sono stati ritenuti sufficienti, l’interferenza tra il serbatoio idrico dell’Amiata, il più grande dell’Italia centrale, e la coltivazione geotermica che verrà fatta quando la centrale geotermoelettrica sarà messa in funzione. E soprattutto avevamo anche asserito che le emissioni di ammoniaca nell’atmosfera sono nocive per gli abitanti di quel territorio». Il Tar ha evidenziato la correttezza della Regione su questi due assunti. «Comunque la nostra guerra prosegue conclude Zuccaro . Intanto abbiamo vinto questa battaglia, poi vedremo».

Il Tirreno del 22 gennaio 2014
GEOTERMIA. SCONTRO IN TRIBUNALE
Il Tar blocca la centrale Bagnore 4
Un vizio di forma annulla l’autorizzazione regionale alla costruzione del megaimpianto di Santa Fiora
di Francesca Ferri
FIRENZE Ricorso respinto ma motivi aggiunti in parte accolti. Risultato: il Tribunale amministrativo della Toscana blocca la centrale geotermica di Bagnore 4, annullando l’autorizzazione unica rilasciata dalla Regione Toscana ad Enel Green Power per costruire l’impianto. Il ricorso al Tar. La decisione è contenuta nella sentenza con cui il 20 gennaio il giudici fiorentini sono stati chiamati a pronunciarsi a seguito del ricorso presentato nel 2012 dalle associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra, Forum Ambientalista e altri soggetti privati (tra di essi l’ex assessore provinciale di Rc Sergio Bovicelli e la comunità buddista Dzogchen) che da anni lottano per impedire lo sfruttamento geotermico dell’Amiata sostenendo che, per le particolari condizioni del sottosuolo dell’ex vulcano, andare a pescare il calore della terra, qui, sia inquinante. Un progetto del 2005. Di diverso parere Enel Green Power che da mezzo secolo è presente in Amiata con le sue centrali e che nel marzo del 2013 ha, appunto, avviato la costruzione dell’ultimo impianto, Bagnore 4, tra i comuni di Santa Fiora e Arcidosso, con un megainvestimento di 123 milioni di euro e un progetto che risale al 2005, anno in cui Enel invia alla Regione richiesta di compatibilità ambientale della centrale. Negli anni si è svolto il complicato iter autorizzativo: la valutazione di impatto ambientale, gli studi geostrutturali, le osservazioni degli enti locali, la conferenza dei servizi, il parere dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e, infine, il 10 settembre 2012, è arrivata l’autorizzazione della giunta alla costruzione: la delibera 810. Respinti i 12 punti “oscuri”. Contro questa delibera le associazioni ambientaliste presentano prima un ricorso e poi i cosiddetti motivi aggiunti, depositati il 21 marzo 2013. Gli ambientalisti lamentano dodici carenze nell’istruttoria presentata da Enel: mancherebbe il bilancio idrico; non sarebbe stato approfondito il possibile collegamento tra falda acquifera superficiale (e potabile) e quella geotermica sottostante e il connesso pericolo di inquinamento della prima; lo studio sull’impatto sulla salute dei cittadini sarebbe carente; Enel non avrebbe valutato l’impatto complessivo di tutte le centrali; non avrebbe descritto le condizioni iniziali dell’ambiente per alcuni fattori; non avrebbe fatto una valutazione piena di incidenza; avrebbe rimandato, a dichiarazione di compatibilità ambientale già adottata, gli accertamenti o monitoraggi necessari alla Via, in tutto ben 38, sollevati dalla Regione; non avrebbe rispettato il suo stesso protocollo per monitorare le emissioni di ammoniaza e mercurio; non avrebbe risposto alle osservazioni dei cittadini e delle associazioni; non ha invitato alla concertazione l’Autorità di bacino del Tevere; avrebbe presentato una istruttoria carente. Il Tar respinge uno per uno i dodici punti del ricorso, riconoscendo ora che la correlazione tra le falde è stata affrontata, ora che la valutazione cumulativa è stata fatta e così via. «Ok le 38 prescrizioni». In particolare il Tar riconosce la bontà del metodo con cui la Regione autorizza impianti di questo tipo e, cioè, concedere la Via anche se “qualcosa non va”, rimandando la soluzione di possibili e significativi impatti ambientali alle cosiddette “prescrizioni”. Insomma, la regione in sostanza dice: “ok, ti do l’autorizzazione a costruire l’impianto ma ti devi impegnare a sistemare questo e quell’aspetto». Nel caso della richiesta di autorizzazione a costruire Bagnore 4 la Regione ha inviato a Enel ben 38 prescrizioni che riguardano tutti gli ambiti tematici della Via (aspetti generali, qualità dell’aria, risorsa idrica, clima acustico, campi elettromagnetici, flora, fauna, qualità del paesaggio, cantierizzazione, patrimonio culturale, suolo e sottosuolo, rifiuti e bonifiche). Ma i giudici ritengono che questo modo di autorizzare tali impianti «è del tutto fisiologico». Il vizio di forma. Cosa, dunque, ha convinto il Tar a sospendere l’autorizzazione alla costruzione? Il Tar riconosce che la Regione ha “derubricato” le 38 prescrizioni a «meri prodromi dell’avvio dei lavori e, in taluni casi, dell’avvio dell’esercizio degli impianti». In particolare, le prescrizioni 17, 18 e 19 prevedevano che Enel presentasse un Protocollo di gestione e manutenzione impianti con il calendario degli interventi e le misure da adottare in caso di guasti, e che prevedesse la comunicazione in tempo reale a Regione e Arpat di blocchi delle centrali. Il 19 novembre 2012 ad Arpat non risulta che Enel abbia presentato una proposta. E il 19 dicembre 2012 Arpat ritiene che «il Protocollo per Bagnore 3 e 4 risponda solo in parte a quanto prevede la prescrizione». Intanto, però il 26 novembre 2012 la conferenza dei servizi rilascia l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio del nuovo impianto di Bagnore 4, dicendo che Enel aveva ottemperato all’autorizzazione. Cosa impossibile, visto che 23 giorni dopo Arpat riconosceva che il Protocollo rispondeva solo in parte alla prescrizione. Ora, se la Via può essere data pur allegandovi delle prescrizioni, bisogna poi che queste prescrizioni siano rispettate. In questo caso, invece, la Regione ha rimandato di nuovo questo “appuntamento”. Per il Tar, infatti, non è sufficiente che l’Arpat abbia poi espresso parere favorevole il 3 febbraio 2013. Troppo tardi. Per questo motivo annulla l’autorizzazione. Non appena la sentenza sarà notificata alla Regione, i lavori per Bagnore 4 dovranno essere sospesi.

LE REAZIONI
Enel e ambientalisti: vincono tutti
L’azienda: bocciato il merito. I ricorrenti: riconosciute le forzature    
FIRENZE. Esulta la Regione, esultano gli ambientalisti. Anche se la sentenza del Tar su Bagnore 4, alla fine, non piace del tutto a nessuno dei due. La Regione, e con essa Enel, sottolinea che il Tar ha sospeso l’autorizzazione solo per un «vizio di forma», respingendo il ricorso nel merito. «Il Tar dichiara infondati i timori dei comitati per la centrale di Bagnore 4 e conferma la validità della Valutazione di impatto ambientale effettuata dalla Regione», spiega Firenze. Diversa la lettura degli ambientalisti. Sos Geotermia vede riconosciuta la sua «denuncia che la concessione della Via da parte della Regione era stata forzatamente rilasciata – spiega l’associazione in un comunicato – e per fare ciò era stata infarcita di oltre 30 prescrizioni di difficile attuazione e che da sole mettevano in evidenza come il progetto non fosse autorizzabile. Tutto sarebbe passato sotto silenzio se Sos Geotermia non avesse, da subito, denunciato lo scempio di un’altra centrale da 40 Mw, con la complicità della Regione e il colpevole silenzio dei sindaci. Ma il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e la traballante autorizzazione è crollata. E dire che ancor prima che si iniziasse l’iter avevamo chiesto alle amministrazioni una moratoria per discutere nel merito la questione ma non abbiamo mai trovato amministratori disponibili a difendere il territorio». Gli ambientalisti, in realtà, speravano che il Tar disconoscesse il metodo con cui la Regione autorizza tali impianti, cioè dare l’ok ma stabilire delle prescrizioni. Buon senso imporrebbe, dicono, che un’autorizzazione venga data quando ogni requisito di sicurezza e compatibilità ambientale è completamente rispettato. E, invece, il Tar sentenzia che è «del tutto fisiologico che quando in sede di Via di un progetto venga accertata l’esistenza di una possibile incidenza sulle matrici ambientali non eliminabile o mitigabile interamente l’autorità possa rilasciare la Via imponendo al privato adeguate prescrizioni». Tra i punti che lasciano l’amaro in bocca agli ambientalisti c’è, ad esempio, la questione ammoniaca. Gli ambientalisti hanno lamentato al Tar che le emissioni d’ammoniaca in atmosfera di Bagnore 3 e della futura Bagnore 4 sono superiori a quanto prescrive la stessa Regione nella sua autorizzazione (2 chili all’ora). La giunta regionale aveva lasciato passare dicendo che «allo stato attuale non esistono sistemi per abbattere l’ammoniaca in questa misura» e aveva ammesso «che tali valori non devono essere considerati obbligatori». Insomma, contraddicendo se stessa. Eppure anche qui il Tar le dà ragione. «Certamente è una vittoria anche se riguarda solo i motivi aggiunti», spiega l’avvocato degli ambientalisti, Franco Zuccaro. «Ma anche nella parte del ricorso respinta ci sono elementi sui cui potremmo continuare a condurre la battaglia. Sta ai miei clienti decidere se fare ricorso al Consiglio di Stato». (f.f.)

LE CIFRE    
123 milioni di euro: è l’investimento di Enel Green Power per costruire la centrale geotermica di Bagnore 4 nel territorio al confine tra Santa Fiora e Arcidosso
9 anni: è il lasso di tempo passato da quando Enel Green Power ha avviato la richiesta per costruire Bagnore 4 ad oggi. I lavori sono iniziati lo scorso marzo
38 prescrizioni: sono quelle che la Regione allega alla Via e che riguardano tutti gli ambiti autorizzativi
12 i privati cittadini che si sono affiancati alle associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra e Associazione Forum Ambientalista nel ricorso al Tar. Insieme a questi soggetti si è aggiunta ai ricorrenti anche la comunità buddista Dzogchen di Merigar.

Il Tirreno.it del 21 gennaio 2014
Geotermia: il Tar annulla l’autorizzazione alla costruzione della centrale Bagnore 4
I giudici fiorentini accolgono i motivi aggiunti degli ambientalisti nel ricorso contro la Regione: stop ai lavori per l’impianto Enel Green Power
Il Tar Toscana annulla l’Aia, l’autorizzazione per i lavori della centrale geotermica Bagnore 4, perché le prescrizioni contenute nella Valutazione di impatto ambientale non sono state soddisfatte.
Esulta l’associazione contraria allo sfruttamento geotermico dell’Amiata Sos Geotermia che, affiancata dal Forum Ambientalista di Grosseto, dal Wwf e da Italia Nostra, nonché da una serie di privati cittadini, aveva presentato il ricordo ai giudici del tribunale amministrativo fiorentino. Sos Geotermia da tempo sostiene che «la concessione della Via da parte della Regione Toscana era stata forzatamente rilasciata e per fare ciò era stata infarcita di oltre 30 prescrizioni di difficile attuazione e che da sole, mettevano in evidenza come il progetto non fosse autorizzabile».
«Tutto – prosegue Sos Geotermia – sarebbe passato sotto silenzio se Sos Geotermia non avesse, da subito, denunciato lo scempio di un’altra centrale da 40 Mw, con la complicità della Regione e il colpevole silenzio dei sindaci, ma il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e la traballante autorizzazione è crollata. E dire che ancor prima che si iniziasse l’iter avevamo chiesto alle amministrazioni una moratoria per poter discutere nel merito di tutta la questione, ma non abbiamo mai trovato amministratori disponibili a difendere il territorio. Oggi, alla luce anche delle prese di posizione contrarie alla centrale Gesto di Montenero, è il momento di rimettere in discussione, una volta per tutte, il modello di sviluppo che si vuole per tutto l’Amiata e la Maremma: è così stridente e lampante la contraddizione che vede gli amministratori contrari alla centrale di 5 Mw a ciclo binario di Montenero e favorevoli al raddoppio fino ad oltre 120 Mw a rilascio libero delle centrali Enel. Oltre al fermo di Bagnore 4 conseguente al pronunciamento del Tar, gli amministratori facciano propria la richiesta di moratoria immediata di ogni attività. Oggi non hanno più scuse, conoscono gli effetti dell’attività geotermica sulla salute e sull’ambiente, non potranno mai più dire “non sapevamo”, né nascondere le loro responsabilità dietro prescrizioni regionali a futura memoria che poi nessun ente pubblico verifica».

GrossetoOggi.net del 21 gennaio 2014
Geotermia, il Tar ferma Bagnore 4: “Progetto non autorizzabile”
Sos Geotermia accoglie con entusiasmo la notizia
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 21 gennaio 2014
AMIATA: IL TAR FERMA BAGNORE 4
Accolte le ragioni di Sos Geotermia
…segue ns. comunicato

Alètheia online del 21 gennaio 2014
Energia, il Tar Toscana ferma l’impianto geotermico in Maremma
Il Tar della Toscana annulla l’Aia, l’autorizzazione per i lavori della centrale geotermica Bagnore 4, perché le prescrizioni contenute nella Valutazione di impatto ambientale non sono state soddisfatte
…segue ns. comunicato

Geotermia a Montenero? Contro ogni impianto, moratoria subito!

montenero trivella avvoltoio

Sosteniamo i cittadini e i comitati di Montenero contro nuovi impianti. Gli amministratori del PD vedono la pagliuzza GESTO e ignorano la trave ENEL.

Sos geotermia, mentre è favorevole all’utilizzo del calore geotermico per il riscaldamento di abitazioni e altre attività, quali termalismo e serricoltura, è contraria alle centrali con  emissioni in atmosfera e anche a quelle a ciclo binario, almeno fino a quando qualcuno non dimostri, senza dubbi, che le tecnologie a ciclo binario non possono causare alcun tipo di problema, alterando le pressioni, gli equilibri sismici e la qualità delle falde idriche. Da sempre chiede una moratoria generale sia per gli impianti esistenti, sia per i progetti in cantiere e le ipotesi previste dalla Delibera regionale toscana n. 58/2013, che ha dato il via ai nuovi impianti sperimentali, centrali a biomasse con incenerimento e nuove tecnologie di produzione geotermica, incentivandole.
Dobbiamo purtroppo constatare che gli amministratori: Regione, Sindaci, con l’assenso di Presidenti di Comunità Montane e delle Province a spalancare le porte  all’ulteriore incremento delle attività geotermiche in questi territori, dimostrandosi sordi alla  richiesta di applicare il Principio di precauzione quando, come in Amiata, esistono esistono problematiche molto gravi che riguardano la situazione sanitaria, il suo acquifero, la qualità dell’aria e il rischio sismico. Si sono completamente dimenticati di quando dichiaravano alla stampa che la geotermia era incompatibile con le risorse naturalistiche e con l’economia di questi territori e parlavano di dismissione anche delle centrali esistenti. Erano gli anni 2000 dei Progetti LIFE Natura, finanziati dall’Unione Europea per la salvaguardia delle biodiversità, delle specie protette. Oggi hanno acconsentito alla costruzione della più grande centrale dell’Amiata, Bagnore 4 (40 MW) proprio all’interno di un Sito di Interesse Comunitario. Loro oggi sostengono che il volano dello sviluppo economico sarebbe la geotermia, pur sapendo che nelle aree geotermiche tradizionali di Lardarello c’è stato un declino, per il forte impatto economico, che ha danneggiato tutte le altre attività e svalutato pesantemente il patrimonio immobiliare di quei territori.
Per questo oggi sorprende sentire che si schierano contro le centrali geotermiche, perchè danneggiano l’agricoltura, il turismo e la produzione di qualità del territorio.
Ora è bene chiarire che gli impianti come quello progettato a Montenero possono arrivare fino a 5 MW di potenza massima e sono a ciclo chiuso o binario (cioè con reiniezione dei fluidi); mentre le centrali esistenti dell’Enel e quelle in costruzione (Bagnore 4 e Riassetto Piancastagnaio) arriveranno complessivamente a oltre 120 MW di potenza e sono di tipo ‘flash’, cioè a rilascio dei fluidi in atmosfera!
Ma gli amministratori e la Regione, rappresentata dall’ Assessore all’Ambiente Bramerini di Arcidosso, non possono in democrazia discriminare i cittadini in figli e figliastri, ma dovrebbero amministrare con imparzialità e giustizia nei confronti di tutte le popolazioni, quindi non possono permettersi di abbracciare oggi la causa della geotermia contro gli impianti sperimentali a Montenero e, contemporaneamente, essere i responsabili primi dello scempio delle centrali Enel. Le questioni sono due: o dicono bugie per tenersi buoni cittadini e imprenditori locali, oppure sono sinceri e si sono accorti che hanno sbagliato, sostenendo la geotermia Enel..
Sosteniamo quindi, pienamente convinti, anche la battaglia contro l’ipotesi geotermica a Montenero, auspicando che cittadini e imprenditori sappiano vedere che anche la geotermia, quella che oltre la collina emette in atmosfera inquinanti, con caratteristiche tossicologiche  rilevanti e nanoparticelle, sarà determinante per il futuro del loro territorio.

Il Giunco.net del 20 gennaio 2014
“Sos Geotermia” contro la centrale di Montenero: ma non si fanno figli e figliastri
CASTEL DEL PIANO – Contro un nuovo impianto Geotermico a Montenero, nel comune di castel del Piano, scende in campo “Sos geotermia” che afferma di essere «favorevole all’utilizzo del calore geotermico per il riscaldamento di abitazioni e altre attività, quali termalismo e serricoltura, e contraria alle centrali con emissioni in atmosfera e anche a quelle a ciclo binario. Da sempre Sos geotermia chiede «una moratoria generale sia per gli impianti esistenti, sia per i progetti in cantiere».
«Dobbiamo purtroppo constatare che sono stati proprio gli amministratori: Regione, sindaci, con l’assenso di presidenti di Comunità Montane e delle Province a spalancare le porte all’ulteriore incremento delle attività geotermiche in questi territori – prosegue Sos geotermia -, dimostrandosi sordi alla richiesta di applicare il Principio di precauzione quando, come in Amiata, esistono problematiche molto gravi che riguardano la situazione sanitaria, il suo acquifero, la qualità dell’aria e il rischio sismico. Si sono completamente dimenticati di quando dichiaravano alla stampa che la geotermia era incompatibile con le risorse naturalistiche e con l’economia di questi territori e parlavano di dismissione anche delle centrali esistenti. Erano gli anni 2000 dei Progetti LIFE Natura, finanziati dall’Unione Europea per la salvaguardia delle biodiversità, delle specie protette. Oggi hanno acconsentito alla costruzione della più grande centrale dell’Amiata, Bagnore 4 (40 MW) proprio all’interno di un Sito di Interesse Comunitario».
«Per questo oggi sorprende sentire che si schierano contro le centrali geotermiche, perchè danneggiano l’agricoltura, il turismo e la produzione di qualità del territorio – si legge ancora -. Ora è bene chiarire che gli impianti come quello progettato a Montenero possono arrivare fino a 5 MW di potenza massima e sono a ciclo chiuso o binario (cioè con reiniezione dei fluidi); mentre le centrali esistenti dell’Enel e quelle in costruzione (Bagnore 4 e Riassetto Piancastagnaio) arriveranno complessivamente a oltre 120 MW di potenza e sono di tipo ‘flash’, cioè a rilascio dei fluidi in atmosfera! Ma gli amministratori e la Regione, rappresentata dall’assessore all’Ambiente Bramerini di Arcidosso, non possono in democrazia discriminare i cittadini in figli e figliastri, ma dovrebbero amministrare con imparzialità e giustizia nei confronti di tutte le popolazioni, quindi non possono permettersi di abbracciare oggi la causa della geotermia contro gli impianti sperimentali a Montenero e, contemporaneamente, essere i responsabili primi dello scempio delle centrali Enel. Le questioni sono due: o dicono bugie per tenersi buoni cittadini e imprenditori locali, oppure sono sinceri e si sono accorti che hanno sbagliato, sostenendo la geotermia Enel».
«Appoggiamo quindi, pienamente convinti, anche la battaglia contro l’ipotesi geotermica a Montenero – conclude Sos Geotermia -, auspicando che cittadini e imprenditori sappiano vedere sopratutto che la geotermia, già autorizzata in Amiata, emette in atmosfera tonnellate di inquinanti, con caratteristiche tossicologiche rilevanti e nanoparticelle, compromettendo il futuro del loro territorio».

La Nazione del 19 gennaio 2014
AMIATA SOS GEOTERMIA ATTACCA GLI AMMINISTRATORI CHE SOSTENEVANO ENEL
La geotermia arriva in Parlamento
La deputata grossetana Nicchi (Sel) presenta un’interrogazone
di Matteo Alfieri
VALDORCIA maremmana, la questione delle perforazioni a Montenero arriva in Parlamento (nella foto l’affollata riunione). A sollevare il caso alla Camera è la deputata grossetana Marisa Nicchi (Sinistra Ecologia e Libertà), che nelle prossime ore, già domani mattina alla riapertura dei lavori, depositerà un’interrogazione parlamentare al ministero dello Sviluppo economico e al ministero dell’Ambiente per far luce su quanto sta accadendo nel territorio della Valdorcia, dove la multinazionale portoghese Gesto ha ricevuto dal Governo l’autorizzazione ad eseguire perforazioni su un’area di 35 chilometri quadrati alla ricerca di calore geotermico. «CI DICONO che gli interventi sono di carattere, ma cosa succederà al termine delle ispezioni se queste avranno esito positivo?» chiede l’Onorevole Nicchi nell’interrogazione. «E su quali criteri son state autorizzate queste ricerche?». «E’ evidente a questo punto prosegue Nicchi che ci sono progetti strutturati e definiti, è evidente che Gesto ha in cantiere progetti di impianti geotermici sul nostro territorio». L’onorevole Nicchi non si dice contraria a priori agli impianti geotermici, ma «prima di qualsiasi intervento serve una riflessione che coinvolga gli enti locali» perché «lo sviluppo della geotermia potrebbe mettere a repentaglio l’inestimabile valore paesaggistico, ambientale ed enogastronomico di questo territorio». Sulla questione interviene anche il vicepresidente della Provincia di Grosseto Marco Sabatini (Sel): «Le energie rinnovabili vanno pianificate. I cittadini non devono subire queste risorse e non devono avvertirle come un elemento intrusivo imposto dalle multinazionali. I cittadini devono avere il diritto di scegliere l’evoluzione del proprio territorio, invece avviene che la pianificazione sia completamente sottratta alle amministrazioni locali». CHIEDE una moratoria e si schiera contro la costruzione di qualsiasi impianto anche «Sos Geotermia» che dà la sua versione dei fatti: «Sosteniamo i cittadini e i comitati di Montenero contro nuovi impianti. Gli amministratori del Pd vedono la pagliuzza Gesto Italia e ignorano la trave Enel attaccano . Sos geotermia, mentre è favorevole all’utilizzo del calore geotermico per il riscaldamento di abitazioni e altre attività, quali termalismo e serricoltura, è contraria alle centrali con emissioni in atmosfera e anche a quelle a ciclo binario». Gli ambientalisti spiegano meglio: «Dobbiamo purtroppo constatare che sono stati proprio gli amministratori con l’assenso di presidenti di comunità Montane e delle Province a spalancare le porte all’ulteriore incremento delle attività geotermiche in questi territori dicono , dimostrandosi sordi alla richiesta di applicare il principio di precauzione quando, come in Amiata, esistono problematiche molto gravi che riguardano la situazione sanitaria, il suo acquifero, la qualità dell’aria e il rischio sismico». E CONTINUANO: «Per questo oggi sorprende sentire che gli stessi si schierano contro le centrali geotermiche. Gli impianti come quello progettato a Montenero arrivano a 5 megawatt e sono a ciclo chiuso o binario (cioè con reiniezione dei fluidi), le centrali dell’Enel arriveranno complessivamente a oltre 120 megawatt di potenza e sono di tipo flash, cioè a rilascio dei fluidi in atmosfera. I casi allora sono sono due: o gli amministartori dicono bugie per tenersi buoni cittadini e imprenditori locali, oppure sono sinceri e si sono accorti che hanno sbagliato sostenendo la geotermia Enel».

Il Tirreno del 19 gennaio 2014
Sindaci uniti contro la “nuova” geotermia
Accordo fra i Comuni dopo il caso Montenero. Ma Sos insorge: «Perché a Bagnore invece va bene?»

CASTEL DEL PIANO – Il caso della centrale geotermica progettata dalla società Gesto in Val d’Orcia continua a tenere banco. Il sindaco di Castel del Piano Claudio Franci, ha incontrato venerdì il sindaco di Montalcino per discutere la questione. E con il collega ha deciso di predisporre un documento comune che dica un deciso no alla costruzione di centrali e sia sottoscritto da tutti i sindaci sia dell’Amiata che delle sue propaggini. Delle zone, insomma, toccate dai progetti di ricerca geotermica. «In questo documento si dirà un altro no forte e chiaro, come quello che già in passato dicemmo alla Regione Toscana _ spiega Franci _ per chiarire che i comuni i cui territori sono stati individuati per sondaggi e ricerche, non sono disponibili a vedere sul loro terreno impianti geotermici. Un’operazione, questa, che chiama a raccolta i primi cittadini di Castel del Piano, Montalcino, Cinigiano, Seggiano, Castiglione d’Orcia, Civitella Paganico, San Giovanni d’Asso, Campagnatico, Santa Fiora, Arcidosso, tutti consapevoli che i permessi per la ricerca sono di ragione ministeriale, ma altrettanto fermi nel dire no a ricerche invasive e alla installazione sui propri territori di impianti geotermici». Intanto il Comitato per la salvaguardia della Val d’Orcia Inferiore ha sollecitato una ferma presa di posizione contraria agli impianti geotermici in loco, da parte del consorzio Montecucco doc, dopo la dichiarazione esplicita di contrarietà di quello del Brunello. «I nostri territori _ continua il sindaco Franci _ sono a spiccata vocazione agricola, un’agricoltura di altissima qualità; ed è impensabile aggredire l’ambiente con l’impiantistica geotermica. Altri sono i nostri progetti. Infatti _ ribadisce _ abbiamo preso in serio esame, col sindaco di Montalcino, l’ipotesi di inserire anche “l’altra riva dell’Orcia”, dentro il Parco artistico-culturale della Val d’Orcia, dal 2004 patrimonio dell’umanità. Questo è quello che ci interessa davvero», conclude Franci». Una posizione ferma, che però invece di placare le ire di chi alla geotermia sull’Amiata si oppone senza se e senza ma, se possibile le accresce. Sulla base di una domanda: perché tanta fermezza in questo caso, mentre per le centrali Enel a Santa Fiora le istituzioni locali tacciono, anzi acconsentono? Se lo chiede Sos Geotermia, che ribadisce: «Contro ogni impianto, moratoria subito». Il Comitato precisa: «Sosteniamo i cittadini e i comitati di Montenero… ma gli amministratori del Pd vedono la pagliuzza Gesto e ignorano la trave Enel». Sono stati proprio gli amministratori _ scrive Sos Geotermia _ «a spalancare le porte all’ulteriore incremento delle attività geotermiche in questi territori, sordi alla richiesta di applicare il principio di precauzione quando, come in Amiata, esistono problematiche molto gravi che riguardano situazione sanitaria, acquifero, qualità dell’aria e rischio sismico. Oggi hanno acconsentito alla costruzione della più grande centrale dell’Amiata, Bagnore 4 (40 Mw) all’interno di un Sito di Interesse Comunitario. Per questo sorprende sentire che si schierano contro le centrali geotermiche perché danneggiano l’agricoltura, il turismo e la produzione di qualità del territorio». Sos Geotermia evidenzia poi come l’impianto progettato a Montenero sia assai più piccolo e meno impattante di quelli esistenti o in costruzione a Bagnore e a Piancastagnaio. «Gli amministratori e la Regione non possono discriminare i cittadini in figli e figliastri. Non possono permettersi di abbracciare oggi la causa della geotermia contro gli impianti sperimentali a Montenero e, contemporaneamente, essere i responsabili primi dello scempio delle centrali Enel». (f.b.)

Corriere di Maremma del 19 gennaio 2014
Il comitato incalza gli amministratori:”Colpevoli e bugiardi, dimenticano l’interesse dei cittadini”
Sos Geotermia va all’attacco: “Moratoria subito contro ogni impianto”
…segue ns. comunicato

QuiGrosseto del 18 gennaio 2014
Geotermia a Montenero? Contro ogni impianto, moratoria subito!
Sosteniamo i cittadini e i comitati di Montenero contro nuovi impianti. Gli amministratori del PD vedono la pagliuzza GESTO e ignorano la trave ENEL
…segue ns. comunicato

Il Cittadino online del 18 gennaio 2014
“Geotermia a Montenero? Contro ogni impianto, moratoria subito!”
E’ l’appello di SOS Geotermia dopo l’incontro pubblico
AMIATA. Da SOS Geotermia riceviamo e pubblichiamo.
…segue ns. comunicato

GoNews.it del 18 gennaio 2014
Comitato SOS Geotermia: “Sosteniamo anche la battaglia contro l’ipotesi geotermica a Montenero”
…segue ns. comunicato

Grosseto Notizie.com del 18 gennaio 2014
Sos Geotermia ribadisce il no ad un impianto a Montenero: “Subito una moratoria”
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Sos Geotermia in merito alla realizzazione di impianti geotermici a Montenero e a Montalcino
…segue ns. comunicato

Interrogazione parlamentare sulla geotermia in Amiata presentata il 27 dicembre scorso

montecitorio trivellaStamattina a Grosseto si è svolta una conferenza stampa di Sos geotermia per presentare l’interrogazione parlamentare presentata il 27 dicembre 2013 dagli On.Zaccagnini (primo firmatario), Serena Pellegrino e Alberto Zolezzi; ai giornalisti e cittadini convenuti è stata illustrata l’interrogazione e fornita la documentazione. Erano anche presenti i portavoce provinciali del M5S Giacomo Gori e Matteo della Negra.

Tre deputati al Parlamento italiano hanno presentato alla Camera una interpellanza sulle dannose conseguenze della geotermia in Amiata: Adriano Zaccagnini, del Gruppo misto, primo firmatario, Serena Pellegrino di Sinistra Ecologia e Libertà ed Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle. Quattro i Ministri destinatari delle  informazioni presentate al Governo al quale si chiede di rispondere: quello della Salute in primo luogo, poi quelli dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e degli Affari europei.
I temi sono quelli che SOS Geotermia da tempo ha sollevato in più occasioni, ma i fatti denunciati dai tre deputati, con la relativa documentazione presentata al vaglio della Commissione Ispettiva della Camera sulle interrogazioni, testimoniano ipotesi di illegittimità e illegalità allarmanti. In sintesi per gli interroganti la Geotermia in Amiata non è né rinnovabile, né sostenibile e tanto meno pulita ed è quindi sospetto come l’Enel abbia potuto ottenere consistenti finanziamenti pubblici, a carico dei contribuenti, e come quegli impianti, tecnologicamente superati, abbiano potuto essere autorizzati ed essere considerati capaci di produrre una energia rinnovabile e sostenibile, al punto da essere incentivata e ben accolta dagli amministratori pubblici.
In realtà le quantità di inquinanti emesse in atmosfera in Amiata documentano una attività che concorre sicuramente all’eccesso del +13% di mortalità, statisticamente significativo, rilevato nei paesi geotermici dell’Amiata. Sono inoltre emissioni clima alteranti ben oltre le centrali elettriche alimentate ad olio combustibile e sottraggono una buona parte delle riserve idriche, peggiorandone la qualità, fino all’esaurimento. Il tutto in zona sismica e all’interno di arre protetta dalla Comunità europea.
Chi per arroganza od opportunismo o peggio vuole continuare ad ignorare la specificità idro/geochimica dell’Amiata, dovrà assumersi la responsabilità politica e giuridica delle scelte fatte.
Sette le domande finali dell’interrogazione a cui il Governo dovrà rispondere.

Questi i quesiti:
1.
se, considerato che l’acqua è un bene comune di gran lunga più importante degli utili di una società energetica e tenuto conto della grave crisi idrica determinata anche dagli impianti geotermici che comportano forti aumenti dei consumi, ad avviso degli interpellanti nella specifica circostanza del Monte Amiata si sarebbe dovuto applicare il principio di precauzione;

2.
se i Ministri siano a conoscenza dei fatti narrati e quali azioni intendano intraprendere;
se i Ministri, visto l’eccesso di malattie registrate nei comuni geotermici con concentrazioni crescenti degli inquinanti di cui in premessa, non reputino ci sia un nesso con le suddette emissioni geotermiche, che si ripetono da diversi decenni in Amiata;

3.
se non reputino che il bilancio idrico avrebbe dovuto essere definito, come richiesto anche dalle autorità di bacino, comprendendo le acque emesse dalle centrali geotermiche e che le aree di ricarica delle falde idropotabili debbano essere individuate, perimetrate e tutelate;
di quali elementi disponga circa la conformità dell’attività geotermica in Amiata con le normative vigenti così come sopra citate;

4.
se viste le norme e le direttive e indicazioni dell’Unione europea sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, non reputino che le centrali geotermiche dovrebbero essere escluse dalle energie rinnovabili, visto che producono più di una centrale alimentata ad olio combustibile e se stante i dati dell’Arpat, si possa sostenere che le centrali geotermoelettriche producano energia pulita e sostenibile tale da ricevere una cospicua somma di incentivi statali;

5.
se tale situazione non comporti rischi elevati per l’incolumità pubblica in caso di eventi sismici che, stante i fatti, si potrebbe verificare con conseguenze disastrose; quindi se non ravvedano un reale rischio per l’incolumità degli abitanti del territorio, considerato che l’Amiata è reputata anche zona sismica, e se non ritengono, per quanto di competenza, di fare proprie le considerazioni del professore Mucciarelli docente di sismologia applicata;

6.
se non ritengano doveroso, per quanto di competenza, colmare le lacune normative, finora troppo generalizzate, in tema di geotermia, facendo proprie le istanze dei movimenti e dei coordinamenti locali che denunciano un grave rischio per la salute e per l’ambiente;

7.
se i Ministri vista la costruzione di Bagnore 4 all’interno di un sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale, non ritengano che vada ad inquinare pesantemente un’area protetta, anche in considerazione del fatto che, ad avviso degli interpellanti sia sta agendo in netto contrasto con le scelte compiute in precedenza dalla pubblica amministrazione che ha prima usufruito di finanziamenti pubblici per proteggere e valorizzare le risorse naturali e le biodiversità di un’area ed ora usufruisce delle «compensazioni ambientali» di ENEL per danneggiare quello che invece avrebbe dovuto tutelare.

All’interrogazione è stata allegata anche la documentazione:

1. Arpat di Firenze, “Monitoraggio dell’impatto ambientale della produzione geotermica” dell’11.10.2006

2 Nota del Dip.ARPAT di Siena del 12.5.2011 Prot. n° 32765, All.1.

3 Nota del Dip.Arpat di Siena – Monitoraggio delle arre geotermiche toscane- Anno 2011 tab. 2-10, pag.24.

4Il Rapporto ARS è scaricabile da :

http://www.ars.toscana.it/files/aree_intervento/ambiente/geotermia/studio_geotermia/progetto_geotermia_2010.pdf

(accesso del 17.12.2013) a pag.80 gli eccessi statisticamente significativi nell’area Sud.

5 L’Aggiornamento ARS e la rivista si scarica da:

http://www.epiprev.it/materiali/2012/EP5-2012/EPv36i5suppl1.pdf

(accesso del 17.12.2013)

5La stampa locale, il 28 novembre 2010, riportando la presentazione della Relazione Ars-Cnr, fatta dalla Giunta Regionale, ha così titolato: “Amiata indagine sullo stato di salute dei cittadini – Geotermia, dagli studi non emergono rischi sanitari” (La Nazione); “L’indagine è stata condotta in tutte le aree dove c’è attività termica -La geotermia non uccide- Presentata la ricerca dell’Ars sui rischi per la salute” (Il Tirreno); “Santa Fiora- La vita al tempo della geotermia. Sala del Popolo gremita per ascoltare la relazione sui dati epidemiologici. Cipriani:- Qui l’aria migliore della Toscana-. Ma i comitati contestano”. (Corriere di Maremma).

Vedi:

http://www.provincia.grosseto.it/index.php?id=913&tx_ttnews[cat]=52&tx_ttnews[year]=2010&tx_ttnews[month]=11&tx_ttnews[day]=28

(accesso del 17.12.2013)

6 Fabio Voller, Ars, “Le informazioni sugli stili di vita”, Ottobre 2012. Vedi:

http://www.ars.toscana.it/files/eventi/eventi_2012/geotermia_e_salute/2012_10_25_presentazione_stili_vita_voller.pdf

(accesso del 17.12.2013)

7 Si riportano alcune pubblicazioni e censure in merito alla scelta di diluire i risultati ricavati su popolazione diversamente esposte agli inquinanti:

a) S.Parodi, V.Gennaro, M.Ceppi, PL.Cocco Comparison bias and dilution effect in occupational cohort studies. Int J Occup Environ Health 2007; Apr-Jun: 13 (2): 143-52

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17718170

b) Hernberg. ”Negative” results in cohort studies: how to recognize fallacies.SJWEH.1981; 7:121-6

http://www.sjweh.fi/show_abstract.php?abstract_id=2589

c) V.Gennaro, P.Ricci, AG.Levis, P.Crosignani. Epidemiology’s and epidemiologists’ vice and virtues.Vizi e virtù dell’epidemiologia e degli epidemiologi. Epi & Prev 2009; 33 (4-5), supp 2:49-56.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20124642

d) N.Pearce. Corporate influences on epidemiology. Int J Epidem 2008; 37(1):46-53.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18245050

e) V.Gennaro, L.Tomatis. Business bias: How epidemiologic studies may underestimate or fail to detect increased risks of cancer and other diseases. Int J Occup Environ Health 2005;11:356–359.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16350469

8 Regione Toscana – Gruppo di Lavoro per il Bilancio Idrico dell’Acquifero del M. Amiata (AdB Tevere, AdB Fiora, Bacino Regionale Ombrone, Settore Prevenzione del Rischio Idraulico e Idrogeologico, Settore Tutela e Gestione delle Risorse Idriche) Procedura di VIA Progetto di riassetto Area Geotermica Piancastagnaio. Contributo istruttorio sulle integrazioni Enel, relativamente alla tutela della falda strategica del M. Amiata. Verbale riunione del 16.12.2010;

9 A. Calamai, R. Cataldi (Enel, Direzione Studi e Ricerche, Centro di Ricerca Geotermica, Pisa) – P. Squarci (Cnr, Istituto Internazionale per le Ricerche Geotermiche, Pisa),Geology, Geophysics and Hydrogeology of the Monte Amiata Geothermal Fields Maps and Comments, 1970.

Il lavoro di Calamai, insieme a quelli di Burgassi et altri del 1965 e di Cataldi del 1965, viene più volte richiamato nel verbale del Gruppo di Lavoro per il Bilancio Idrico dell’Acquifero del Monte Amiata, redatto in data 16 dicembre 2010, in occasione della procedura di VIA per il Piano di riassetto dell’Area geotermica di Piancastagnaio.

10 Regione Toscana, Settore Tutela del Territorio e della costa . Prot. n° A00-GRT int.11 del 14.11 2007. Oggetto Piano di lavoro finalizzato alla definizione del bilancio idrico dell’acquifero dell’Amiata. Risultati delle indagini eseguite” a firma del geologo Luigi Micheli.

11 Regione Toscana, Relazione del geologo dott. Micheli, Il sondaggio di poggio Trauzzolo,Convegno ad Abbadia S. Salvatore del 5 febbraio 2011.

12 a) O. Conio, R. Porro, L’arsenico nelle acque destinate al consumo umano, ed.F. Angeli,2009. Pag. 86/88;

b) USL 9, Zona 3 – Amiata Grossetana, prot.n. 308 del 24.04.2007, del Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Igiene e Sanità Pubblica di Arcidosso, Oggetto: Dati analitici delle acque potabili, relativi al parametro “arsenico” per i Comuni di Castel del piano, Arcidosso, Santa Fiora. Periodo 1999 – 2006;

c) Acquedotto del Fiora – Richiesta di deroga per le acque destinate al consumo umano. Relazione Sintetica e Allegato 2 .2007;

d) ARPAT – Allegato 2 –L’Acquifero del Monte Amiata – Analisi dei dati relativi al monitoraggio nel periodo 2002-2006, con particolare riferimento alla presenza di arsenico.Alessandro Becatti, Dario Giannerini – Febbraio 2007.

13 L.183/89 e successive modifiche e integrazioni, art. 144 del D. Lgs. 152/06.

14 Dati presenti nella Deliberazione di Giunta Regionale Toscana n° 344 del 22.3.2010 “Approvazione dei criteri direttivi per lil contenimento delle emissioni in atmosfera delle centrali geo termoelettriche”.

15 Nota ARPAT-dip. Siena,”Controllo e monitoraggio delle pressioni e dello stato dei territori soggetti allo sfruttamento dei fluidi geotermici” Febbraio 2007.

16Nota dell’ARS alla Regione Toscana del 31.052012, pag.3 e pag.6 in merito allo Valutazione di Impatto Ambientale della centrale geotermoeletrica di Bagnore 4.

17Regione Toscana – Direzione generale della Presidenza, Settore Valutazione di Impatto Ambientale. Conferenza dei Servizi del 4 settembre 2012. Verbale, capoverso in merito all’impatto sanitario.

18M Mucciarelli,Sismicità indotta da attività antropiche e rischio derivante “ Rivista di Ingegneria sismica n°1/2 gennaio/giugno 2013.

19 ENEL, Studio di Impatto Ambientale della centrale geotermoelettrica Bagnore 4.

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Contropiano.org dell’11 gennaio 2014
Interrogazione parlamentare sulla nocività della geotermia a Monte Amiata
…segue ns. comunicato

Il Tirreno dell’11 gennaio 2014
ENERGIA » LUCI E OMBRE
Il caso geotermia amiatina finisce in Parlamento 
I comitati contrari agli impianti sono i promotori di un’interpellanza a 4 ministri sull’incremento degli inquinanti, l’assenza del bilancio idrico e il rischio sismico 
di Enrico Pizzi
GROSSETO. «Sta crollando il mito della geotermia come energia pulita, sicura e rinnovabile». È già una mezza vittoria, per gli esponenti di Sos Geotermia, il fatto che la loro lotta contro l’espansione delle centrali geotermiche sull’Amiata e le loro ragioni, supportate da una copiosa documentazione tutta composta da studi e atti pubblici, siano approdate in Parlamento attraverso una interpellanza “bipartisan” presentata degli onorevoli Adriano Zaccagnini (ex Movimento 5 Stelle, oggi gruppo misto), Serena Pellegrino (Sel) e Alberto Zolezzi (M5S). Una mezza vittoria che Roberto Barocci, portavoce dei comitati riuniti sotto la sigla Sos Geotermia, ha sottolineato ieri in una conferenza stampa convocata a Grosseto, nel corso della quale – documenti alla mano, ha fatto notare che quei documenti hanno già superato il vaglio di una commissione parlamentare che decide dell’ammissibilità o meno di una interpellanza. Insomma, sulla loro attendibilità ci sono pochi dubbi, secondo Barocci. Adesso quei documenti saranno trasmessi a tutti i sindaci interessati. «Perché nessuno – dice Roberto Barocci – possa dire che non sapeva». L’interpellanza pone questioni pesanti, tutte basate su una serie di premesse fondate proprio sulla documentazione fornita da Sos Geotermia. Si chiede, infatti, ai ministri competenti – i ministeri interpellati sono quattro: Sviluppo economico, Ambiente, Salute e Affari europei – innanzitutto se non si sarebbe dovuto applicare il principio di precauzione a tutela della risorsa idrica «un bene comune di gran lunga più importante degli utili di una società energetica – scrivono – e tenuto conto della grave crisi idrica determinata anche dagli impianti geotermici che comportano forti aumenti dei consumi». Si chiede, poi, se «i ministri, visto l’eccesso di malattie registrate nei Comuni geotermici con concentrazioni crescenti degli inquinanti, non reputino ci sia un nesso con le suddette emissioni geotermiche, che si ripetono da diversi decenni in Amiata». Si chiede, inoltre, se non si reputi «che il bilancio idrico avrebbe dovuto essere definito, come richiesto anche dalle autorità di bacino, comprendendo le acque emesse dalle centrali geotermiche e che le aree di ricarica delle falde idropotabili debbano essere individuate, perimetrate e tutelate», se non si ritenga che «viste le norme e le direttive e indicazioni dell’Unione Europea sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, le centrali geotermiche dovrebbero essere escluse dalle energie rinnovabili, visto che producono più di una centrale alimentata ad olio combustibile» e, dunque, anche dalla possibilità di ricevere cospicui incentivi statali. L’attenzione, poi è rivolta anche al rischio sismico che lo sfruttamento della risorsa geotermica comporterebbe. I tre parlamentari chiedono in proposito ai quattro ministri «se non ravvedano un reale rischio per l’incolumità degli abitanti del territorio, considerato che l’Amiata è reputata anche zona sismica». Inoltre chiedono ai ministri «se non ritengano doveroso colmare le lacune normative in tema di geotermia, facendo proprie le istanze dei movimenti e dei coordinamenti locali che denunciano un grave rischio per la salute e per l’ambiente». In merito, infine, allo specifico della centrale di Bagnore 4, che è in fase di realizzazione, nell’interpellanza si fa notare che si trova «all’interno di un sito di interesse comunitario (Sic) e zona di protezione speciale (Zps) “Monte Labbro ed Alta Valle dell’Albegna”», così come gli altri interventi «sono programmati in prossimità del medesimo sito ed alcuni ricadono all’interno o nelle vicinanze del Sic “Alto corso del fiume Fiora” e del Sic “Cono vulcanico del Monte Amiata”». Per gli interpellanti ne discende una contraddizione «con le scelte compiute in precedenza dalla pubblica amministrazione che ha prima usufruito di finanziamenti pubblici per proteggere e valorizzare le risorse naturali e le biodiversità di un’area e ora usufruisce delle compensazioni ambientali di Enel».

La Nazione dell’11 gennaio 2014
AMBIENTE IL GOVERNO INFORMATO DEI PROBLEMI IN MONTAGNA

Interpellanza parlamentare per la geotermia sull’Amiata
Il comitato «Sos» ha raccolto la documentazione
L’ENERGIA geotermica al centro di polemiche. Il comitato Sos Geotermia ha consegnato nel dicembre scorso a tre gruppi parlamentari (Gruppo Misto, M5S e Sel), diciannove documenti, per la maggior parte prodotti da uffici pubblici, responsabili della tutela della salute e dell’ambiente. Sono tutti passati, assieme al testo dell’interrogazione, al vaglio della Commissione ispettiva del Parlamento e adesso sono alla base di un’interpellanza. Lo ha detto Roberto Barocci ieri mattina durante una conferenza stampa organizzata da Sos Geotermia. L’ambientalista da sempre sostiene che la geotermia prodotta da Enel in Amiata non è «né pulita, né rinnovabile. E che bisogna iniziare a rispettare la legalità». La documentazione ha consentito agli onorevoli Adriano Zaccagnini, del Gruppo misto, Serena Pellegrino di Sel, e Alberto Zolezzi di M5S di informare il Governo che «c’è una relazione tra l’aumento di malattie registrato e le concentrazioni di inquinanti. Essendo riconosciuta nei comuni geotermici come vera anche la relazione tra glii inquinanti e le emissioni delle centrali geotermiche sostengono diciamo che l’eccesso di malattie è anche funzione delle emissioni delle centrali geotermiche». Ma non solo. In merito alle risorse idriche i parlamentari chiedono: «In Amiata la produzione di energia comporta un consumo di milioni di metri cubi di acqua proveniente anche dagli acquiferi superficiali oltre che da quelli termali e geotermici e la legge prevede che le acque siano utilizzate con priorità per consumi potabili». In merito alle emissioni climalteranti, «oltre ad inquinanti tossici e nocivi per la salute, le centrali dell’Amiata, producono migliaia di tonnellate di Co2 e grandi quantità di metano, altra sostanza climalterante». Poi anche il rischio sismico: «La geotermia produce una sismicità indotta derivante da fenomeni di depressurizzazione del sottosuolo dovuti dallo sgonfiamento dei cuscini geotermici e alla reiniezione dei fluidi con conseguente possibile fatturazione delle rocce, oltre a fenomeni di subsidenza».

GrossetoOggi.net del 10 gennaio 2014
“La geotermia in Amiata non è né pulita, né rinnovabile”
Gruppo Misto, M5S e SEL presentano un’interrogazione in Parlamento
GROSSETO – Ben 19 documenti, per lo più prodotti da Pubblici Uffici, responsabili della tutela dalla salute e dell’ambiente, e tutti provenienti da fonti autorevoli, sono stati consegnati nel dicembre scorso da SOS Geotermia ai tre gruppi parlamentari Gruppo Misto, M5S e SEL e passati, assieme al testo dell’interrogazione, al vaglio della Commissione ispettiva del Parlamento. La documentazione, infatti, ha consentito agli onorevoli Adriano Zaccagnini del Gruppo misto, Serena Pellegrino di Sel ed Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle di informare il Governo che sussiste una relazione tra l’aumento di malattie registrato e le concentrazioni di diversi inquinanti prodotti, così come in altri comuni, dalle centrali geotermiche. In merito alle risorse idriche, precisa il comitato Sos Geotermia, “la produzione di energia comporta un consumo di milioni di metri cubi di acqua proveniente anche dagli acquiferi superficiali, ma” prosegue “non è stato definito il bilancio idrico, in programma sin dal 2002 come strumento indispensabile per conoscere la quantità di acqua in uscita ed assicurare l’equilibrio fra le disponibilità di risorse ed i fabbisogni per i diversi usi” nel rispetto delle leggi ricordate nell’interpellanza parlamentare.
A questo, nei documenti presentati dai tre gruppi parlamentari, si aggiunge anche la questione della presenza di inquinanti tossici e nocivi per la salute. “Le centrali dell’Amiata producono migliaia di tonnellate di CO2 e grandi quantità di metano. L’anidride carbonica emessa è di gran lunga superiore a quella di una centrale alimentata ad olio combustibile. Viste le norme e le direttive e indicazioni dell’Unione europea sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, le centrali geotermiche dovrebbero essere escluse dalle energie rinnovabili”. Per il movimento Sos Geotermia, che ha raccolto la documentazione, “come dimostrato scientificamente, si può produrre una sismicità indotta, derivante da fenomeni di depressurizzazione del sottosuolo dovuti dallo sgonfiamento dei cuscini geotermici e alla reiniezione dei fluidi con possibili fatturazioni delle rocce e fenomeni di subsidenza” in una zona già di per sé sismica. Ed infine, come riporta il comitato, “la nuova centrale Bagnore 4 e due nuovi pozzi sono localizzati all’interno di un sito di interesse comunitario (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS) Monte Labbro ed Alta Valle dell’Albegna. Le rispettive procedure di VIA non hanno preso in esame l’impatto cumulativo delle emissioni, né è stato preso in considerazione l’inquinamento che continuano a produrre le discariche di materiali di risulta derivanti dalla lavorazione del mercurio: siti ancora in gran parte da bonificare, nonostante il loro inserimento nei piani di bonifica regionali”. Ora, oltre che in Parlamento, la documentazione sarà passata anche ai sindaci dell’Amiata direttamente dal movimento Sos Geotermia.

PrimaPaginaChiusi.it del 10 gennaio 2014
GEOTERMIA SULL’AMIATA. IL 27 DICEMBRE PRESENTATA DA ALCUNI PARLAMENTARI UN’INTERROGAZIONE
Incontro pubblico, lunedì 13 gennaio, alle ore 18, presso il Circolino di S.Lorenzo di Arcidosso
…segue ns.comunicato

Interrogazione parlamentare sulla nocività della geotermia a Monte Amiata

INCONTRO PUBBLICO SOS GEOTERMIA IL 13 GENNAIO

responsabili luther king2014. Sos Geotermia rilancia con nuove iniziative e convoca un incontro con i cittadini interessati a questa battaglia per lunedì 13 gennaio, alle ore 18, presso il Circolino di S.Lorenzo di Arcidosso.

Riteniamo che la vitale lotta in difesa del monte Amiata non possa prescindere dalla partecipazione attiva di ognuno di noi, nessuno escluso. Le esperienze, in Italia ed anche oltre, ci dicono che solo una popolazione unita può riuscire a fermare gli scempi e i saccheggi dei territori e riprendere in mano le decisioni sul proprio futuro.

Nessuno può decidere per altri e nessuna delega può sostituire la partecipazione diretta.

Per questo invitiamo tutti, compagni di viaggio vecchi e nuovi, a partecipare all’incontro del 13 nel quale vorremmo discutere sulle molte idee e iniziative che abbiamo in cantiere, ma anche per ascoltare e decidere insieme le cose da fare.

Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.
Martin Luther King

La Nazione del 9 gennaio 2014
SoS Geotermia si riunisce al circolino Invito alla popolazione a partecipare
NUOVO incontro organizzato da Sos Geotermia sull’Amiata: lunedì alle 18 appuntamento al «circolino» San Lorenzo di Arcidosso. Gli organizzatori invitano i cittadini a partecipare in massa per discutere le iniziative da prendere in difesa dell’ambiente.

La geotermia amiatina arriva in Parlamento. Il 10 gennaio, conferenza stampa di Sos Geotermia a Grosseto

parlamento sos logoGrazie agli onorevoli Adriano Zaccagnini, del Gruppo misto -primo firmatario-, Serena Pellegrino di Sinistra Ecologia e Libertà ed Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle, approda in Parlamento, con una interrogazione che chiama il Governo, nelle figure dei Ministri della Salute, dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e degli Affari europei a rispondere, la questione della geotermia Enel sul monte Amiata, anche a seguito delle nostre continue denunce su mortalità e salute, inquinamento dell’aria e dell’acqua, riduzione del bacino idropotabile, rischio terremoti e violazioni diverse, dal principio di precauzione, alla valutazione del bilancio idrico del bacino dell’Amiata, agli interventi in aree protette della Comunità europea, ecc.

Invitiamo quindi la stampa, i media e i cittadini alla conferenza stampa che si terrà il giorno venerdì 10 gennaio, alle ore 11, a Grosseto, presso il Gallery Cafè, Via F.lli Cairoli (prima traversa a sinistra del Corso Carducci, davanti alla Camera di Commercio.

Nell’occasione Sos Geotermia fornirà copia della documentazione e illustrerà l’interrogazione presentata.